Professionisti sempre più poveri secondo l’ultima
analisi de Il Sole 24 Ore. Secondo l’Istat in tanti sono al di
sotto della soglia di povertà fissata a 1000 euro: 985 euro mensili
è lo stipendio stimato dall’istituto di statistica. Ma quanto guadagnano i
professionisti italiani? A fronte di pochi privilegiati che guadagnano tanto,
infatti, avanza una massa di giovani sottopagati: c’erano una volta i “ricchi”
architetti, veterinari e psicologi. Oggi gli stipendi, in molti casi, non
ripagano anni di studi e sacrifici. Questa la situazione attuale. Ma il
fatidico jobs act ha migliorato o ha
finito per peggiorare la situazione di precariato di tanti giovani ed esodati? Già, esodato da Esodo il libro
della Bibbia in cui si racconta il viaggio degli Ebrei verso la “Terra Promessa”,
che nel caso dei disoccupati cronici italiani vuol dire lasciare l’Italia paese
di pianto e stridore di denti verso
un paese straniero per portare lì la propria professionalità e, in alcuni casi,
vera e propria genialità made in Italy. E
certo. E’ meglio che le persone preparate e intelligenti lascino il paese
altrimenti fanno sfigurare gli incapaci che ci restano e che, tra privilegi e
caste, ci sguazzano. Ma ironia
realista a parte, la situazione è davvero critica per tutti quei disoccupati
giovani e meno giovani, laureati e non che si trovano costretti ad accettare condizioni
di lavoro che rasentano la schiavitù pur di non rimanere fuori dal circuito,
seppure spietato e ingiusto, che le politiche messe in atto incoraggiano e
consolidano. E, sebbene le statistiche ci mostrano un andamento simile in altri
paesi europei, quello che accade in Italia è ben più preoccupante perché il
precariato sta scivolando sempre più in vere e proprie situazioni di
sfruttamento, povertà ed emarginazione con le conseguenze sociali ed economiche
che possiamo immaginare. Da quando è partito il Jobs Act, ovvero nel
2015, i lavoratori “stabili” erano 14 milioni e 550 mila. Fanno 23 mila in
meno. A dicembre 2014 i contratti a
tempo determinato erano 2.308 milioni, a marzo 2.296; a ottobre scorso
erano 2.486 milioni. Gli autonomi,
quelli per cui il governo studia un apposito Jobs Act: tra gennaio e ottobre sono calati di 97 mila unità. E come non
parlare delle “false partite Iva”
che sono passate da una forma di precariato a un’altra. Occupazione? Il dato
peggiore soprattutto per i giovani. Ferma la fascia 24-34 anni, quella 35-49
perde 175 mila occupati, mentre gli over 50 aumentano di 226 mila unità.
Riassumendo il tasso di occupazione è fermo al 56,3%, e la disoccupazione giovanile è al
39,8%, nei primi 10 mesi dell’anno
ci sono 178 mila lavoratori precari in più rispetto a fine 2014 e 190
mila in più rispetto al mese di esordio del Jobs Act. L’effetto della
distruzione dello Statuto dei
Lavoratori si è esaurito, o riassorbito, in meno di un anno. La riforma
di Renzi ha assicurato 3 miliardi di euro in sgravi alle imprese ed ha
trasformato solo i vecchi contratti nei nuovi rapporti di lavoro a
termine. In una parola: stabilmente
precari che scadono alla fine degli incentivi di Stato. I
lavoratori anziani lavorano, i giovani sono disoccupati. Un fallimento. E l’articolo 18 dello
Statuto dei lavoratori che fine ha fatto con la famigerata “Legge Fornero”? La
disciplina dei licenziamenti illegittimi, finora
disciplinata dal famoso articolo 18
dello Statuto dei lavoratori, ha subito una profonda trasformazione. In
particolare, la norma più contestata riguarda l’abolizione del reintegro "automatico" e la sua
sostituzione in alcuni casi con un semplice risarcimento economico pari alla retribuzione da 15 a 24 mesi. Un contentino che
annienta completamente la dignità del lavoro e del lavoratore. Per non parlare
dell’umiliazione costante di giovani e meno giovani laureati che non si vedono
riconosciuto il giusto valore del titolo di studio sudato e a prezzo di grossi
sacrifici! Ormai i mille euro di stipendio mensile sono diventati una chimera
per milioni
di persone, costrette a lavorare gratis o ad accontentarsi di
paghe minime. Avvocati, medici, giornalisti, artisti, archeologi, ricercatori
universitari, partite Iva: la lista dei professionisti sottopagati e
sfruttati è lunga, e aumenta con l’avanzare della crisi, anche se i politici
continuano a parlare disinvoltamente di “ripresa”. Quella del lavoro precario e
sottopagato è una doppia condanna. La
prima è per i giovani, che in questo modo non riescono mai a rendersi indipendenti
e a progettarsi un futuro. La seconda,
forse ancora più grave, è per l’Italia stessa, perché il diffondersi della piaga
mette in difficoltà le famiglie, che sono costrette a
sobbarcarsi il mantenimento di figli e nipoti, strozza i consumi e impedisce
al Paese di crescere e di
uscire dalla recessione.
Un agente del Sisde rivela un piano
inquietante sull’Italia
In
un video interessante che gira in rete (non si sa fino a quando), un agente del
Sisde
racconta i retroscena di una preparazione di dittatura che esiste ormai da
circa 20 anni in Italia, dalla creazione della seconda repubblica, ma che
probabilmente è in atto a livello mondiale da parecchi anni. Parecchi uomini,
singolarmente avevano scoperto i piani dittatoriali di una classe altolocata,
che detiene il patrimonio dell’umanità, possiamo chiamarli Massoni, Illuminati,
facenti parte del Gruppo Bilderberg, ma la sostanza non cambia, e che sono stati uccisi , e quello
che questi uomini di “affari” vogliono, è creare dapprima il caos, poi trovare
le soluzioni, e successivamente in maniera graduale e sostanziale introdurre
leggi ad personam per annullare definitivamente
la libertà di scelta delle persone stesse. Come l’agente del sisde racconta,
questi potenti della terra, si sono riuniti insieme per creare un impero
globale, e utilizzare il genere umano solo ed esclusivamente a loro piacimento,
mantenendo il controllo e sfruttando al massimo le risorse della terra. In un
video l’agente del sisde racconta (anonimo) e descrive quello che in Italia si
sta facendo piano piano e ormai da parecchi anni: La prima cosa è stata
prendere il controllo dei sindacati,
pagati bene per nascondere ai lavoratori i veri problemi legati al lavoro. Non
ti sembra strano che un presidente sindacale percepisca uno stipendio
milionario e sia lì per tutelare i salari miseri di un lavoratore? E’ come se
al ministero dell’ambiente mettessero un petroliere.
Secondo
punto da attuare è stata l’eliminazione
dell’articolo 18,
in questo modo, le grosse multinazionali, che piano piano stanno prendendo il
controllo anche degli stati, visto che ormai il controllo dell’economia è stato
preso, possono decidere di lincenziare una persona immediatamente anche solo se
questa deciderà di scioperare per le sue condizioni di sfruttamento, con
l’eliminazione dell’articolo 18 le persone ci penseranno 1000 volte prima di
scioperare e perdere il posto di lavoro. Così facendo si annullerà del tutto il
diritto di sciopero, e le aziende avranno il controllo totale della vita di un
essere umano, potendo decidere orario di lavoro, guadagni e soprattutto tenore
di vita della gente.
Terzo
punto è quello di far passare il titolo
di studio come superfluo, è già da tempo che molte persone nel proprio
curriculum decidono di non mettere un titolo di studio o una laurea, perchè
spesso le aziende rispondono con un secco “no” per un profilo troppo alto per
l’impiego. Tutto questo parte già dagli anni settanta, quando gli universitari
rappresentavano davvero uno scoglio insormontabile per i potenti, la troppa
cultura danneggia i piani di queste canaglie.
Quarto
punto, come l’agente del Sisde racconta è quello di far diventare il superfluo alla portata di tutti e il necessario fuori
portata della maggior parte della gente, ti sembra normale che una
bottiglia d’acqua costi 2 euro e una coca cola 1 euro? Oppure che un biglietto
aereo per Londra oggi lo puoi pagare 20 euro e un kilo di pane anche 5 euro? Il
superfluo sta diventando la merce di scambio perchè la gente possa accettare
anche di lavorare la domenica e durante le feste con turni massacranti. Quello
che sta capitando in Italia è qualcosa di drammatico. Perfino l’eliminazione “a
tavolino” della nazionale di calcio ai prossimi mondiali suona come un sinistro
presagio.
CINZIA PALMACCI
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