venerdì 21 febbraio 2020

Scioccanti registrazioni dell’Eurogruppo: lasciateli morire di fame purché paghino



A QUESTO PUNTO IL PROSSIMO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NON POTRA' ESSERE NE' CONTE NE' RENZI E NESSUN'ALTRO CHE NON ABBIA MAI MANIFESTATO LA SERIA INTENZIONE DI USCIRE DALL'UE COME JOHNSON IN GRAN BRETAGNA. LO STESSO DICASI PER IL FUTURO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ALTRIMENTI LA SITUAZIONE PER L'ITALIA SI FARA' COMPLICATA, E ASSAI.... 


Distruggere i popoli, togliere le pensioni agli anziani e lasciarli morire di fame purché paghino. Questo è l’Eurogruppo in mano a un pugno di gente senza umanità.

A far circolare gli audio è stato l’ex ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, che ha consegnato le buste con il materiale segreto al Parlamento greco, affinché venga distribuito ai deputati. Le registrazioni risalgono alla prima metà del 2015, quando l’allora ministro del primo Governo guidato da Alexis Tsipras partecipava alle riunioni dell’Eurogruppo.

Varoufakis ha consegnato una busta contenente le registrazioni al presidente della Camera Kostas Tasoulas, riporta il quotidiano greco eKathimerini, ma Tasoulas ha detto che non le trasmetterà ai deputati.

Veggente di Akita, nuova rivelazione dopo 46 anni/ “Un angelo mi ha detto che…”

                                 Suor Agnes, veggente di Akita

angel

Questo il Santo Rosario chiesto dall'angelo ad Akita per mitigare i castighi sull'umanità:


La suora giapponese Agnes Katsuko Sasagawa, nota come la veggente di Akita, ha avuto una nuova rivelazione privata. È arrivata 46 anni dopo l’ultimo messaggio che la Chiesa ha riconosciuto come autentico. Erano le 3.30 del 6 ottobre scorso quando – racconta la veggente 88enne – un angelo le è apparso dicendole: «È bene che tu dica a tutti: copritevi di cenere e recitate il Rosario penitente tutti i giorni. E tu devi diventare una bambina e offrire sacrifici tutti i giorni». Suor Agnes, come riportato da Aleteia, si è a lungo interrogata sulla possibilità di divulgare o meno questo messaggio. Ha deciso di farlo due giorni dopo, quando nella Santa Messa la liturgia parlava della profezia di Giona che predicava il pentimento attraverso gli stessi segni chiesti dall’angelo. Convinta che quella rivelazione privata non contraddicesse ciò che Dio chiede continuamente, la veggente di Akita ha deciso di raccontare cosa le è successo. Il messaggio, tradotto in inglese, è stato diffuso negli Stati Uniti da un emittente radiofonica cattolica del Massachusetts, WQPH.

VEGGENTE DI AKITA, NUOVA RIVELAZIONE DOPO 46 ANNI

La rivelazione ha ovviamente innescato un dibattito che ha coinvolto la stessa emittente radiofonica. Interrogata sulla veridicità del racconto della veggente di Akita, recentemente guarita da un tumore al collo, ha diffuso un comunicato ufficiale per sostenere le fonti che le avevano inviato il testo. «Le fonti sono affidabili e coraggiose, e ci hanno chiesto di divulgare direttamente il suo messaggio». La radio ha fatto sapere anche che «suor Agnes ha sofferto molto dall’ultimo messaggio di Akita» e che questa nuova rivelazione «che abbiamo ottenuto attraverso fonti a lei vicine» ha «provocato nuove tribolazioni a lei e ai suoi confidenti». La rivelazione è un semplice, e al tempo stesso straordinario, appello al pentimento. Questo nuovo messaggio diffuso dalla veggente di Akita chiede di recitare il Rosario penitente e di coprirsi di cenere come hanno fatto gli abitanti di Ninive quando ascoltarono la profezia di Giona. «Non abbiamo alcun motivo per assumere rischi associati alla pubblicazione di una storia sensazionalista», ha aggiunto l’emittente radiofonica.



IL CONTAGIATO DI CODOGNO LAVORA ALLA UNILEVER MA PER IL PRONTO SOCCORSO TUTTO OK: SOLO INFLUENZA

IL CONTAGIATO DI CODOGNO E' UN DIPENDENTE DELLA UNILEVER E GUARDATE UN PO' QUI.... 

MILANO (Finanza.com)


CORONAVIRUS 6 CASI IN LOMBARDIA


Il gigante europeo Unilever avrebbe messo gli occhi sulla cinese Weimeizi. Lo ha svelato il South China Morning Post, citando fonti anonime. Secondo l'indiscrezione, il gruppo anglo-olandese proprietario di 400 marchi nel campo dell'alimentazione, bevande, prodotti per l'igiene e per la casa starebbe studiando un'offerta da 1 miliardo di dollari per acquistare Weimeizi. Unilever dovrà però fare i conti con altri pretendenti, tra cui Colgate-Palmolive e Church & Dwight. Intanto il rumor scalda l'azione Unilever che sulla Borsa di Amsterdam sale di oltre 1 punto percentuale.




Nelle scorse ore il contagio del Coronavirus è arrivato in Lombardia: un 38enne italiano è risultato positivo al test ed è stato dunque immediatamente ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Codogno, in provincia di Lodi. La giornalista Maria Giovanna Maglie così scrive su twitter: 



Il16 febbraio,l'uomo che lavora all’Unilever e nelle ultime 2settimane ha partecipato a una gara podistica e a una partita di calcetto,si era presentato al Pronto soccorso con sintomi influenzali Ma non è mai stato in Cina,niente test,a casa con antibiotici.
Che dite siamo pronti in Italia?....

Aziende cinesi che lavorano in Italia assumono nuovo personale (non è sarcasmo nero)....


LA CINA OFFRE LAVORO IN ITALIA....

Che la Cina sia sempre più presente in Italia non è una novità, tant’è che andando ad analizzare i dati non stupisce scoprire che le aziende cinesi nel bel paese sono oltre 100 e danno da lavorare a ben oltre 5000 persone.

Un esempio interessante è quello della Changan Automobile che a Rivoli ha installato un proprio designer center per la creazione di modelli dal fascino italiano che verranno poi prodotti nella lontana Cina. Un aspetto senza dubbio positivo per entrambi i paesi se si conta che la Cina dalla sua avrà il prestigio del design italiano e l’Italia un buon incremento a livello occupazionale: sono già 105 i dipendenti operanti nella sede e nei prossimi mesi ne verranno assunti di nuovi.

Altra azienda che merita d’essere tenuta in considerazione da chi è alla ricerca di un impiego è la 3 Italia di Hutchison Whampo che in meno di 10 anni ha investito nel Bel Paese 10 miliardi di euro e dato da lavorare a 3 mila persone. Inviare il proprio curriculum non sarebbe poi una cattiva idea.

Nel settore degli elettrodomestici, tra le tante aziende cinesi salta immediatamente all’occhio la Haier Group. E’ in Italia dal 2003 e ancora oggi proseguono le assunzioni: le nuove selezioni sono rivolte a commerciali disposti a viaggiare su tutto il territorio italiano.

Per chi fosse interessato al settore dell’edilizia c’è invece la Zoomlion Cifa, anch’essa cinese, presente in Lombardia, dove ha scelto di installare ben 4 impianti produttivi. Ad oggi le posizioni aperte sono 20 e le selezioni rivolte a commerciali service che dovranno operare nel nord Africa, Medio ed Estremo Oriente, Francia, Germania, Poi, Benelli Qianjang.

Infine non è da meno la R&D per la produzione di moto. L’azienda ad oggi seleziona 2 ingegneri, 1 designer e 2 periti industriali per un totale ci cinque profili più o meno specializzati.

Nerviano Medical Sciences diventa cinese: completata l’acquisizione

nerviano medical sciences

Il 90% di Nms Group - la holding che controlla il centro di ricerca lombardo - appartiene ora al fondo Hefei Sari V-Capital Management, con sede a Shanghai. Andrea Agazzi resta presidente del cda

Nerviano Medical Sciences, eccellenza lombarda e dell’oncologia italiana, diventa cinese. Il fondo Hefei Sari V-Capital Management, con sede a Shanghai, ha acquisito il 90% di Nms Group, la holding che controlla il centro di ricerca e altre società. Il 10% resta alla Fondazione regionale per ricerca biomedica (Frrb), l’ente costituito dalla Regione Lombardia nel 2011 e finora socio unico del gruppo. Lo annuncia una nota di Nms Group, ufficializzando il closing di un’operazione già annunciata lo scorso dicembre. Il controvalore dell’operazione ammonta a 300 milioni di euro.

La nuova governance

Completata l’acquisizione, è stata definita anche la nuova governance, senza cambi al vertice: Andrea Agazzi è stato confermato presidente del consiglio d’amministrazione di Nms Group. “È una operazione – commenta Agazzi – che avviene nel segno della continuità di tutte le attività del gruppo e della volontà di rispettare e valorizzare la forte ed originale identità della ricerca nervianese. La sfida adesso è quella di prendere il nostro bagaglio di conoscenze e cultura e aprirlo ai nuovi partner, caratterizzati a loro volta da una precisa identità e capacità tecniche straordinarie. Ci aspettiamo davvero che da questo confronto di competenze ed esperienze escano tutti vincitori, la ricerca italiana e quella cinese, ma soprattutto il Gruppo Nms cui oggi si spalancano prospettive di sviluppo fino a ieri impensabili”. Dal presidente del Cda un ringraziamento alla Fondazione regionale per la ricerca biomedica per la strada fatta assieme in questi anni. “Il principale obiettivo che il nuovo cda si è prefisso è ovviamente la creazione di valore di cui, ne sono certo, anche Fondazione beneficerà, non solo in qualità di azionista ma anche come punto di riferimento per la ricerca biomedica lombarda”, conclude Agazzi.

È l'Italia la nuova "culla" delle imprese cinesi: sono più di cinquantamila e Milano è capofila

Imprese cinesi in Italia: quante sono


L'ITALIA E' TRA I PAESI EUROPEI CAPOFILA DEL COMMERCIO CON LA CINA

I dati sono ufficiali, e sono stati resi noti dalla Camera di Commercio di Milano. Sono 50.797 gli imprenditori attivi in Italia e nati in Cina. Le province con il maggior numero di imprese fondate da cinesi sono quelle di Milano, con 5.620 titolari, e Prato, 5.245. Seguono Firenze con quasi 4mila piccole attività, Roma con oltre 3mila e Napoli con circa 2.500 imprese cinesi. Sono stati analizzati i dati in occasione del Capodanno cinese che si celebra oggi, 5 febbraio, giorno in cui parte l'anno del maiale.



Imprese cinesi in Italia: in testa Toscana e Lombardia

In base ai numeri raccolti su dati del Registro imprese, quasi 20mila imprenditori cinesi sono attivi nel commercio e 17 mila nel manifatturiero. Ci sono poi oltre 7mila imprese dell'alloggio e ristorazione e oltre 4mila nei servizi alla persona. E se il manifatturiero si concentra in Toscana (7.485 imprese su 17.572 in Italia, 42,5% nazionale), la Lombardia è prima per presenza di ristoratori e baristi (2.564 imprenditori su 7.131, 36% nazionale) e fornitori di prestazioni alla persona (1.908 su 4.775, il 40%). I settori in cui "dominano" i cinesi sono senza dubbio alcino il commercio-venditori ambulanti, il manifatturiero e la ristorazione-bar.

Nella sola Lombardia, che conta complessivamente oltre 10mila imprese cinesi, alle spalle di Milano si piazzano per numero di imprenditori attivi Brescia (1.019), Mantova (757), Bergamo (684), Varese (573) e Monza Brianza (535). Per tasso di crescita negli ultimi sei anni domina in regione la provincia di Monza Brianza che segna un +80%. Segue Lecco (+68%), Lodi (+60%) e Como (+57%). Milano, da sempre molto vissuta dalla comunità del Dragone, negli ultimi sei anni ha visto aumentare le imprese cinesi crescere del 38%.

A livello regionale, in base agli ultimi dati disponibili, le imprese cinesi in Italia si concentrano soprattutto al nord, in particolare in Toscana, Lombardia e nel Veneto. Interessante notare come negli ultimi anni si sia registrato un boom in Campania, dove le imprese cinesi sono cresciute del 46%. L'imprenditoria straniera nel 2017 è stata pari all'8,8% del totale Italia, mentre nel 2009 era soltanto pari al 6,2%: una crescita costante.

Nel 2017 le somme complessive di denaro inviate verso il Paese d'origine dagli immigrati cinesi presenti nel nostro Paese è stato di 136 milioni di euro. Nel 2012 erano stati inviati in Cina ben 2,6 miliardi di euro, secondo recenti studi della Cgia di Mestre.



Un autentico contributo all’economia del paese

Le aziende cinesi, negli ultimi anni, hanno aumentato sempre più la loro presenza in Italia con investimenti che sono andati a coprire pressoché tutti i settori dell’economia. Questo fenomeno, oltre a costituire per il nostro Paese una grande opportunità di rilancio e di crescita – che, peraltro, l’attuale Governo sta notevolmente favorendo ed incentivando attraverso le recenti missioni istituzionali organizzate in Cina – ha, al tempo stesso, consentito di salvaguardare un considerevole numero di posti di lavoro, diversamente destinati ad andare inevitabilmente persi a causa della crisi.

Di fatto, è dagli inizi del 2014 che la Cina ha dato massicciamente il via ad un’intensa opera di penetrazione del panorama industriale italiano.

Fca, Telecom Italia, Enel, Generali e Terna sono solo alcune delle realtà in cui, allo stato attuale, le aziende cinesi risultano aver acquisito significative partecipazioni. 

Il picco di investimento si è avuto, in particolare, tra il 2014 ed il 2015, anno in cui il gigante dell’industria chimica cinese, China National Chemical, si è garantito una quota di controllo di Pirelli per un valore pari a 7.3 miliardi di euro, realizzando, così, l’operazione di acquisizione di un gruppo italiano da parte di una realtà cinese statale ad oggi, in assoluto, più rilevante – fatta, ovviamente, eccezione per quelle che hanno riguardato il mondo del calcio e che, per loro stessa natura, hanno potuto godere di una cassa di risonanza mediatica senza pari (si pensi all’ingresso del gruppo Suning nell’Inter di Moratti nel 2016).

La verità è che gli investimenti cinesi stanno andando, via via, a toccare aziende italiane, di primo piano e non, nei più svariati settori. 

Come non citare, tra i casi più eclatanti, l’investimento da 400 milioni di euro fatto da Shanghai Electric in Ansaldo Energia, o l’acquisizione del 35% di Cdp Reti da parte del colosso di Pechino China State Grid, per un valore complessivo pari a 2.81 miliardi di euro. 

Ma l’interesse crescente del Celeste Impero si è esteso anche ai gruppi dell’agroalimentare, come è accaduto per il brand “Filippo Berio” (controllato da Salov e la cui quota di maggioranza è, ormai, passata nelle mani della “cinesissima” Bright Food); o allo scintillante mondo della moda – come attesta il passaggio di Krizia al gruppo di Shenzhen Marisfrolg -.

Tra gli investimenti più recenti spicca, senz’ombra di dubbio, l’acquisizione del gruppo biomedicale Esaote da parte di un consorzio che annovera tra le sue fila anche Yufeng Capital e che vede la massiccia partecipazione del “patron” del gigante dell’e-commerce Alibaba, Jack Ma.

L’elenco delle operazioni “made in China” è lungo ed il crescente aumento di interesse nei confronti del nostro Paese non è di certo sfuggito all’attenzione degli osservatori più esperti. Secondo uno studio pubblicato dal “Mercator Institute for China Studies” di Berlino e dal gruppo di consulenza “Rhodium” a inizio 2017, nel periodo compreso tra il 2000 e il 2016 l’Italia è risultata al terzo posto nella classifica comprendente i Paesi dell’Unione Europea verso cui la Cina ha indirizzato i propri investimenti, per un ammontare complessivo pari a 12.8 miliardi di euro. Ci hanno superato solo la Gran Bretagna (al primo posto con 23.6 miliardi di euro) e la Germania (in seconda posizione a quota 18.8 miliardi). 

Noi, dal canto nostro, abbiamo, invece, ampiamente surclassato la Francia – malgrado gli storici rapporti di amicizia coltivati con la Cina dai tempi di Chirac e Mitterand -, ferma a “soli” 11.4 miliardi di euro. 

Il trend sembra essere mutato proprio alla fine del 2016, quando il Governo Cinese ha dato un taglio allo shopping sfrenato – e senza chiare e ben definite direzioni – dei diversi gruppi di investimento all’estero per concentrare, invece, l’attenzione sui progetti specificatamente industriali e su quelli che rientrano nell’iniziativa di sviluppo infrastrutturale tra Asia, Europa ed Africa nell’ambito dell’epocale “Belt and Road”, lanciata dal presidente Xi Jinping nel 2013.

Gli interscambi in costante crescita ed, al contempo, un deficit commerciale italiano in riduzione, sono, indubbiamente, tra i segnali più positivi a testimonianza della bontà dei rapporti tra Italia e Cina.

Secondo le ultime stime, l’Italia è sempre più presente in Cina, come ben attesta il record assoluto di esportazioni registrato nel 2017, pari a 20.33 miliardi di dollari – con una crescita del 22.2% rispetto all’anno precedente – ed il contemporaneo aumento del 10% delle importazioni, per un valore di 29.2 miliardi di dollari. 

Il deficit commerciale è sceso per la prima volta sotto i 9 miliardi di dollari ed il valore dell’interscambio tra Roma e Pechino ha portato l’Italia a divenire il quarto partner della Cina tra i Paesi dell’Unione Europea.

La tendenza, secondo quanto riportato dalle Dogane cinesi, si è ampiamente confermata anche nel primo trimestre 2018. 

Nei primi tre mesi dell’anno le importazioni in Cina provenienti dal nostro Paese hanno avuto un incremento del 18.62% su base annuale (pari a 4.98 miliardi di dollari), mentre le esportazioni cinesi verso l’Italia hanno registrato un balzo del 18.86%, per un valore pari a 7.48 miliardi di dollari ed un interscambio complessivo quotato ad oltre dodici miliardi di dollari.

In molti, però, ritengono che i margini per aumentare gli scambi siano ancora ampi, soprattutto nei settori delle tecnologie verdi, dell’agroalimentare, dell’urbanizzazione sostenibile, dei servizi sanitari e del settore aerospaziale, individuati già nel 2014 come priorità nella cooperazione tra i Governi dei due Paesi. 

Gli ambiti di punta dell’export italiano nel 2017 sono stati, indubbiamente, quello della meccanica strumentale (che lo scorso anno ha segnato un aumento del 24.8% rispetto al 2016), quello automobilistico (con una crescita dell’11.8%) e quello farmaceutico (con un incremento del 9.09%).

La prima China International Import Expo – tenutasi a Shanghai, con la partecipazione di oltre 170 Paesi e la presenza del presidente Xi Jinping – è stata, senz’ombra di dubbio, un’eccezionale vetrina per l’export italiano.

Ritornando al tema degli investimenti cinesi che hanno permesso di salvare aziende italiane ormai in grave sofferenza e, di conseguenza, posti di lavoro, un esempio eclatante è l’acquisizione a Nerviano, in provincia di Milano, del Medical Sciences, eccellenza dell’oncologia lombarda e, più in generale, italiana.

Il fondo Hefei Sari V-Capital Management, con sede a Shanghai, ha acquisito il 90% di Nms Group, la holding al controllo del centro di ricerca e delle società ad esso collegate.

Il rimanente 10% continua ad essere proprietà della Fondazione Regionale per Ricerca Biomedica (Frrb), l’ente costituito nel 2011 da Regione Lombardia che, fino ad ora, aveva agito come socio unico del Gruppo. 

Completata l’acquisizione, è stata definita anche la nuova governance, senza che, peraltro, vi siano stati cambi al vertice (Andrea Agazzi è stato, infatti, confermato presidente del CdA di Nms Group).

L’operazione è, quindi, avvenuta nel segno della continuità e con la precisa volontà di rispettare e valorizzare la forte ed originale identità della ricerca nervianese. 

La sfida, adesso, sarà quella di mantenere il bagaglio di conoscenze e cultura originario ed aprirlo ai nuovi partner, caratterizzati, a loro volta, da precise peculiarità e da capacità tecniche straordinarie.

Questa operazione, oltre a salvare quattrocentocinquanta posti di lavoro, porterà al confronto tra competenze ed esperienze importanti. La speranza è che tutti – la ricerca italiana e quella cinese – ne possano uscire vincitori; ma soprattutto, che il Gruppo Nms ne tragga nuove eccezionali prospettive di sviluppo, di fatto fino a ieri assolutamente impensabili.

Proprio all’insegna della crescita sempre più significativa dei rapporti di cooperazione e scambio tra Cina ed Italia, è stato organizzato il viaggio istituzionale del Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che, tra la fine di agosto e gli inizi di settembre 2018, ha visitato Pechino e Shanghai. Si è trattato, di fatto, del primo banco di prova per il Governo “giallo-verde” in trasferta in Cina. 

Il Governo cinese, dal canto suo, ha manifestato fiducia nei confronti del nuovo esecutivo italiano. Subito dopo la nascita del Governo guidato da Giuseppe Conte, Pechino si è dichiarata – per bocca della portavoce del Ministero degli Esteri, Hua Chunying (che ha ricordato la “tradizionale amicizia” che lega i due Paesi) – “…felice di vedere la stabilità politica e sociale…” in Italia. 

Pochi giorni dopo, in un messaggio di congratulazioni inviato a Conte dal Primo Ministro cinese, Li Keqiang, Pechino si è detta “…pronta a lavorare con il nuovo Governo italiano…” con il quale c’è “…una fiducia politica reciproca in costante crescita…”. 

Nel messaggio, il Premier cinese non ha dimenticato di citare l’iniziativa “Belt and Road”che ha auspicato possa “allineare” le strategie di sviluppo cinesi, italiane ed africane. D’altro canto, l’interesse e la propositività italiana si sono manifestati concretamente con la recente creazione di una nuova “Task Force” specificamente deputata allo sviluppo di relazioni e progetti con la Cina.

A questo gruppo di lavoro ho aderito anch’ io, su iniziativa del Ministero al Lavoro e allo Sviluppo Economico ed, in particolare del Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, e del Sottosegretario Michele Geraci (ben noto in Cina per la sua passata attività di Direttore del China Economic Research Program presso la Nottingham University Business School China).

Sono convinto, infatti, che possa essere uno strumento privilegiato per garantire uno slancio sempre maggiore verso l’apertura ed il consolidamento della cooperazione tra i nostri due Paesi. 

La strada da percorrere è, indubbiamente, ancora lunga, ma c’è una grande volontà di dialogo ed una grande fiducia nelle prospettive e nelle opportunità che ne possono derivare ed i frutti si vedono già.


LITURGIA DEL GIORNO


La Liturgia di Venerdi 21 Febbraio 2020
Venerdì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Risultato immagini per chi vuol venire dietro di me rinneghi se stesso

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)

Colletta
O Dio, che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Giac 2,14-24.26)
Come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.


Dalla lettera di san Giacomo apostolo

A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Insensato, vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore?
Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le sue opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare? Vedi: la fede agiva insieme alle opere di lui, e per le opere la fede divenne perfetta. E si compì la Scrittura che dice: «Abramo credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia», ed egli fu chiamato amico di Dio.
Vedete: l’uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede. Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 111)
Rit: La tua legge, Signore, è fonte di gioia.

Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.

Prosperità e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.

Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.

Canto al Vangelo (Gv 15,15)
Alleluia, alleluia.
Vi ho chiamato amici, dice il Signore,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
l’ho fatto conoscere a voi.
Alleluia.

VANGELO (Mc 8,34-9,1)
Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Consapevoli che saremo giudicati sulla testimonianza attiva del vangelo, preghiamo il Padre, dicendo insieme:
Rendici testimoni del vangelo, Signore.

Accompagna, o Signore, il cammino degli uomini verso di te. Purifica la loro fede, in modo che a ciò che dicono, corrisponda ciò che fanno. Preghiamo:
Rendi, o Signore, la tua Chiesa fervida di opere sociali e caritative. Rendila attenta e sensibile a quei bisogni cui la società ancora non provvede. Preghiamo:
Libera, o Signore, i nostri governanti dalla litigiosità e dalla discordia. Concedi loro un cuore saggio e un atteggiamento costruttivo per il bene comune. Preghiamo:
Consola, o Signore, chi si trova a portare una croce pesante. Aiutalo a comprendere che la vita spesa per te, trasformerà il suo lutto in gioia. Preghiamo:
Fortifica, o Signore, la nostra comunità nella sequela del tuo Cristo. La serenità e la pace siano il frutto della fiducia che ha posto in lui. Preghiamo:
Per il rispetto delle minoranze etniche e religiose.
Per una testimonianza coraggiosa della fede.

Dio della salvezza, che ci chiami ad una testimonianza coraggiosa della nostra fede, aiutaci a portare apertamente e fieramente il nostro nome cristiano, perché Gesù tuo Figlio ci possa un giorno riconoscere davanti a te che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Questa nostra offerta, Signore,
ci purifichi e ci rinnovi,
e ottenga a chi è fedele alla tua volontà
la ricompensa eterna.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione
Hanno mangiato e si sono saziati
e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio,
la loro brama non è stata delusa. (Sal 78,29-30)

Oppure:
Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio,
perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)


Preghiera dopo la comunione
Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico,
fa’ che ricerchiamo sempre quei beni
che ci danno la vera vita.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
La parola del Signore ci svela la preziosità infinita della nostra persona. L’intero universo non vale quanto vale la nostra persona: non ha prezzo e non può essere commutata con niente. Ma questa preziosità può essere dilapidata; la vita può fallire. La via che il Signore ci indica per evitare questa infinita tragedia è paradossale: perdere la vita come egli l’ha perduta. Il Signore ha donato se stesso; si è svuotato nel dono di sé e proprio per questo il Padre lo ha introdotto, attraverso la risurrezione, nella gloria di una vita immortale. Chi segue il Signore nella rinuncia a sé per il dono agli altri, entra nella vita.