venerdì 10 gennaio 2020

L’Australia ha abolito la carbon tax di Goldman & Rothschild ed è stata punita

INVECE DI GUARDARE IL DITO ANZICHE' LA LUNA COME FANNO I DISINFORMATI, ECCOVI IL VERO MOTIVO DEI DEVASTANTI INCENDI IN AUSTRALIA....E GRETA THUNBERG? C'ENTRA ANCHE LEI....




Il Senato dell’Australia ha votato l’abolizione della cosiddetta “carbon tax”, la tassa sulle emissioni inquinanti decisa e approvata dal precedente governo laburista guidato da Julia Gillard a partire dal 2012. Nel voto finale ci sono stati 39 sì – tra cui quello decisivo del Palmer United, partito del magnate australiano Clive Palmer – e 32 no: quelli del Partito Laburista (ALP) e dei Verdi.

L’abolizione della legge è stata fortemente sostenuta dal primo ministro conservatore Tony Abbott, che durante la sua campagna elettorale – è stato eletto nel settembre del 2013 – ne aveva parlato come di un «patto di sangue» che lo legava al suo elettorato: al momento della sua approvazione, nel 2012, Abbott aveva definito la misura una “toxic tax” (“tassa tossica”) che avrebbe colpito duramente l’economia australiana. Dopo essere stata respinta una prima volta dal Senato, l’abolizione è stata infine approvata come risultato di una complicata e lunga trattativa. La “carbon tax” era al centro del dibattito politico e di dure polemiche da almeno otto anni.

Votata nel luglio del 2012 dal governo australiano presieduto dalla laburista Julia Gillard, la tassa imponeva alle aziende del paese che inquinavano di più di pagare 23 dollari australiani (circa 18 euro) per ogni tonnellata prodotta di gas serra. L’Australia risultava essere il paese con il più alto tasso di emissioni inquinanti per persona e i laburisti sostennero che imporre un’imposta diretta ai soggetti che producevano inquinamento era l’unico modo per riuscire a rispettare gli impegni internazionali sulla riduzione dell’emissione dei gas serra. In realtà la tassa si rivelò il simbolo del fallimento di quel governo, che non venne riconfermato nelle successive elezioni.

Le 500 più grandi aziende del paese – tra cui quelle minerarie e per la fornitura di energia elettrica – furono costrette a comprare dei “permessi” per le emissioni di CO2 trasferendone il costo sui consumatori, e rendendo di conseguenza la tassa stessa molto impopolare. Il costo dell’elettricità era nel frattempo aumentato del 10 per cento e quello del gas del 9 per cento. Il governo laburista aveva cercato di compensare gli aumenti ridistribuendo alle famiglie più povere la metà delle entrate fiscali derivate dalla tassa, e investendone l’altra metà per lo sviluppo di programmi per la lotta contro il riscaldamento globale. Aveva inoltre promesso di anticipare di un anno (dal 2015 al 2014) il passaggio dalla “carbon tax” a uno schema di “emission trading” con lo scopo di allentare la pressione dei costi dell’energia sulle famiglie (il prezzo per unità di emissione non sarebbe insomma stato fissato per legge, ma legato all’andamento del mercato dell’energia).

Il conservatore Tony Abbott aveva costruito la propria campagna elettorale soprattutto contro la “carbon tax” dei laburisti, parlandone come di un furto ai danni degli australiani e come di un ostacolo per la crescita dell’economia del paese, rallentata dalla crisi generale degli ultimi anni. Tony Abbott aveva anche promesso che entro il primo anno dalla sua elezione la tassa sarebbe stata abolita e che le famiglie avrebbero potuto averne considerevoli risparmi (in media 550 dollari all’anno). Dopo l’elezione di Abbott e il voto del Senato sull’abolizione, il primo ministro ha definito il suo governo «ambientalista» precisando di avere pronto un nuovo piano per intervenire sulle emissioni (il cosiddetto “Direct Action Plan” che consiste nel pagare le aziende che riducono le emissioni e che secondo le previsioni del governo porterà a una riduzione del 5 per cento di CO2 entro il 2020).

I critici di Abbott sostengono che in realtà l’Australia è rimasta priva di una concreta politica sul clima – tra l’altro, dopo il suo insediamento, Abbott aveva abolito il ruolo di ministro del Cambiamento climatico incorporandolo nel Ministero dell’Ambiente – e che l’alleanza in occasione del voto sull’abolizione della “carbon tax” con Clive Palmer costerà molto cara al primo ministro: Palmer ha infatti già annunciato che voterà contro il “Direct Action Plan” e che chiederà al governo di prendere in considerazione le sue proposte sull’ambiente. L’attuale leader dei laburisti, Bill Shorten, ha detto che Tony Abbott «ha ridicolizzato gli australiani» e «ha spinto l’Australia indietro, mentre il resto del mondo sta andando avanti».

LA CARBON TAX VOLUTA DA GOLDMAN & ROTHSCHILD

Mettiamoci nei panni dei grandi speculatori. Tutte le loro «bolle», da cui hanno estratto miliardi, sono scoppiate. E’ finito il tempo in cui riuscivano a spacciare le più incredibili forme di debito come fossero moneta, cioè quasi senza rischio e infinitamente liquidi. I Fondi-Pensione americani, gli hedge funds e le banche più stupide sono strapiene di quello pseudo-denaro, che è diventato illiquido (non possono sbolognarlo ad altri, perchè nessuno compra più titoli «garantiti» da mutui, nè obbligazioni con rating BBB, nè Credit Default Swaps, nè gli altri prodotti dell’ingegneria finanziaria emessi dalle banche d’affari), sicchè non sono disposte a comprarne altro. Anche volessero, non possono: non esiste più risparmio da prosciugare, migliaia di pensionati hanno perso tutto nel collasso della finanza, Goldman e i compari l’hanno prosciugato praticamente tutto. Nessuno sano di mente compra più spontaneamente prodotti della finanza creativa.

Ciò vuol dire che sono scomparsi o congelati i cosiddetti «mercati finanziari» da cui Goldman e pochi altri ricavavano i loro profitti. Mettetevi nei panni di Goldman Sachs. Cosa deve fare?



Deve creare un «mercato» di un nuovo tipo di titoli. Un mercato a cui gli attori - in questo caso le imprese e le famiglie - siano obbligate a partecipare, anche se non vogliono: obbligate per legge. Titoli che si debbano comprare obbligatoriamente.



Voi direte: è impossibile. Invece è possibile a Goldman Sachs, perchè controlla il governo USA e diversi altri governi e Banche Centrali. Infatti, di questo si è parlato al G-8: quando si parla di tagli alle emissioni di gas-serra, quando Obama e gli altri compari minacciano una legge che riduca il riscaldamento globale, di questo parlano: di creare un «mercato» speculativo nuovo per il capitalismo terminale.



Il meccanismo è quello cervellotico fissato dai protocolli di Kyoto, noto negli ambienti speculativi come «cap-and-trade». Centrali a carbone, raffinerie, moltissime industrie pesanti (pardon, «inquinanti») avranno un limite di gas-serra che possono produrre in un anno. Se superano il limite, niente paura: potranno acquistare «diritti di inquinare» o crediti di emissioni da altre imprese che riescono a produrre meno emissioni.



Ecco qui creato il «mercato» ideale per Goldman Sachs. Un «mercato» a cui sarà obbligatorio per legge partecipare. E un mercato che vedrà un continuo rialzo, e non avrà mai ribassi, perchè - se passa il tipo di legislazione ventilata dalla Casa Bianca - ogni anno, per legge, il limite in cui le imprese possono inquinare sarà abbassato. Sicchè qui nuovissimi assurdi «titoli», quei diritti d’inquinare, saranno sempre più scarsi, e dunque sempre più cari. Lo stesso presidente Obama ha ipotizzato che in questo «mercato» saranno scambiati all’asta 645 miliardi di «crediti di carbonio» nei primi sette anni; alcuni dei suoi consulenti economici hanno ventilato che possa essere anche tre volte più grosso.

Cosa pensa Goldman Sachs di questo mercato che ancora non c’è ma che ci sarà, appena il Congresso passerà la legislazione apposita?

Basti dire che Goldman Sachs ha comprato il 10% del Chicago Climate Exchange, la «Borsa» dove i crediti d’inquinamento (veri e propri titoli d’aria fritta) saranno scambiati. Che è azionista di minoranza nella Blue Source LLC, una ditta ignota, con sede nello Utah, la cui ragione d’esistenza è la vendita di «crediti d’inquinamento» che presto per molte aziende diverrà obbligatorio acquistare. Che è nato come d’incanto, con 500 milioni di dollari di capitale, un Green Growt Fund, un fondo d’investimento che vuole investire in aziende «verdi» e «amiche dell’ambiente», gestito da un ex dirigente della Goldman Sachs chiamato Ben Kortlang. Che la nuova ditta dell’ecologista Al Gore, chiamata Generation Investment Management - che investirà in crediti di gas-serra - è guidata da David Blood, Max Ferguson e Peter Harris, tre pezzi grossi di Goldman Sachs. In più, Goldman ha fatto un bel po’ di investimenti in aziende che si occupano di energie rinnovabili.

Non sarà un rischio eccessivo, visto che la legge che creerà il «mercato» non c’è ancora?

Evidentemente no, quando si hanno amici fidati al governo, e si sa in anticipo quel che il governo farà. Hank Paulson, che poi nel 2006 Bush avrebbe nominato segretario al Tesoro nonchè membro del consiglio dei governatori del Fondo Monetario Internazionale, era presidente esecutivo di Goldman Sachs quando - nel 2005 - elaborò le «direttive ambientali» della banca: un documento estremamente interessante a suo modo.

Qui Goldman Sachs, che di solito è ostilissima ad ogni forma di regolamentazione pubblica (soprattutto per la finanza, che deve restare libera e selvaggia), già sosteneva che il riscaldamento globale andava regolamentato, ossia che il potere pubblico doveva obbligare le imprese ad emettere meno gas, con un sistema punitivo per i trasgressori, perchè - diceva Paulson - «l’azione volontaria non basta a risolvere il problema del cambiamento climatico».

Goldman, sempre affannata per il bene dell’umanità, ha creato un apposito ufficio contro il riscaldamento globale, alla cui testa ha messo Ken Newcombe, un personaggio che già quando era ai vertici della Banca Mondiale, si occupava di come estrarre quattrini dalla «lotta» all’effetto-serra: aveva fondato un Global Environment Facility e otto fondi d’investimento sotto l’egida della Banca Mondiale (ma in realtà privati) per la compravendita dei titoli d’aria viziata prossimi venturi. Una volta elevato alla poltrona di Goldman Sachs, Newcombe ha sancito che lo smercio dei titoli di carbonio non basterà a ridurre l’inquinamento globale, e occorrono grandi investimenti pubblici e lucrosi sussidii da dare alle imprese private che ricercano e sviluppano energie sostenibili. Nel frattempo, Goldman ha dato l’esempio, comprando quote di Horizon Wind Energy (mulini a vento hi-tech), nella BP Solar (pannelli fotovoltaici), e in una ditta chiamata Changing World Technologies, che si occupa di ricavare gasolio pseudo-ecologico dalle granaglie e dagli oleaginosi. Tutte aziende in perdita, fino a quando non arriveranno i sussidi statali auspicati da Newcombe. Ma come disse Paulson quando aveva il cappello di presidente di Goldman Sachs, «noi non facciamo questi investimenti con l’intenzione di perderci denaro».

Certo che no. Per fare lobby presso i senatori e deputati del Congresso a favore della lotta all’effetto-serra, Goldman ha profuso 3,5 milioni di dollari nel solo 2008. Nel frattempo, ha piazzato un suo (ex?) dipendente, di nome Gary Gensler, alla presidenza della Commodity Futures Trading Commissione (CFTC), ossia l’organo di sorveglianza che dovrebbe sorvegliare il futuro mercato dei titoli-inquinamento. Come sorvegli il CFTC, si è visto nella recente fiammata speculativa sul petrolio, passato di colpo l’anno scorso a 143 dollari il barile per poi cadere a 70.

Quando era un organo non controllato da Goldman Sachs, questo CFTC, per legge, poneva limiti severi alla speculazione sui mercati delle materie prime: essenzialmente, richiedeva che a comprare e vendere futures sul greggio o sui grani fossero i produttori fisici e gli utilizzatori reali di questi beni di base, lasciando solo uno spazio marginale agli speculatori finanziari, che non erano in grado nè volevano farsi consegnare la merce reale. Recentemente si è scoperto che il CFTC ha concesso un’esenzione da questi limiti a una sola banca. Quale? Avete indovinato: a Goldman Sachs. E questa esenzione è stata mantenuta segreta per 17 anni.

Questo perchè Goldman aveva bisogno di convincere i Fondi Pensione e gli altri investitori istituzionali, ormai truffati dall’acquisto degli altri titoli tossici (mutui subprime) e quindi ragionevolmente restii a comprarne altri, che era il momento di investire sulle materie prime, beni fisici, reali. Affare garantito da Goldman Sachs.

Non a caso, fra il 2003 e il 2008, il denaro speculativo investito nelle materie prime è passato dai 13 miliardi ai 317 miliardi di dollari, un aumento del 2.300%. Nel 2008, una petroliera carica di greggio veniva comprata e venduta 27 volte in media, prima che il suo contenuto fosse realmente consegnato e consumato. E nel 2008 era Goldman che, mentre faceva salire il barile di petrolio a 143 dollari, «prevedeva» che sarebbe salito a 200: e i Fondi-Pensione si buttavano a comprare.

Ora che il greggio è sui 70 e le ultime briciole di pensioni sono state depredate con questo trucco, Goldman si assicura il dominio sul «mercato» obbligatorio dei titoli sul carbonio mettendo un suo uomo a capo del cosiddetto ente di controllo dei crediti d’inquinamento. Sarà un grasso business, da un trilione di dollari l’anno almeno.

L’Europa è già preparata a farsi pelare da questo ultimo trucco, addirittura con entusiasmo, come dimostra il recente «spontaneo» successo nelle elezioni europee del partito verde dell’ebreo-franco-tedesco Daniel Cohn-Bendit.

Gli ecologisti in buona fede farebbero meglio a domandarsi per quale motivo, per ridurre le emissioni, si debba proprio aprire un mercato dei diritti ad inquinare, secondo i protocolli di Kyoto.
Non sarebbe più logico imporre una tassa pubblica sull’inquinamento industriale, che spingerebbe le industrie più inquinanti a ridurre le emissioni per diminuire i loro costi, e intanto pagare per i danni all’ambiente che producono? Sarebbe più logico, più semplice, e a vantaggio dello Stato, percettore della tassa.

Invece no. Come spiega Matt Taibbi in una straordinaria inchiesta sulle malefatte di Goldman Sachs apparsa su «Rolling Stones», quel «mercato» è pensato apposta per imporre sì una tassa sugli inquinatori, ma una tassa che viene raccolta da privati speculatori. Wall Street sta riuscendo a trasformare un altro mercato delle commodities in una tassa a favore di Wall Street come solo beneficiario.

Ormai, la speculazione, risucchiato tutto il denaro dei risparmiatori privati, si attacca alla mammella dei fondi pubblici. Goldman non si contenta più di fare lo speculatore, vuol diventare esattore fiscale.

Il bellissimo progetto ha incontrato un grosso intoppo al G-8: Cina e India, grandi inquinatori, non accettano di entrare nel gioco della riduzione dei gas-serra. L’Europa già sta praticando i protocolli di Kyoto, gli USA di Obama seguiranno. Ma se nel «mercato» non entrano proprio tutti, il business è in pericolo.

E’ per questo che Simon Linnett, vice-presidente esecutivo dei Rotschild, ha invocato la creazione di una entità sovrannazionale, che lui chiama World Environment Agency, per regolamentare la tassa sulle emissioni e la compravendita dei relativi diritti.

L’inquinamento da gas-serra, dice il dipendente dei Rotschild, «è un problema internazionale che richiede una soluzione internazionale. Se i governi non cedono una parte della loro sovranità a un nuovo ente sovrannazionale, il progetto di scambi commerciali del CO2 non potrà essere applicato e regolamentato a livello globale».

Quante volte abbiamo ascoltato gli stessi argomenti da Bruxelles? Linnett continua:

«Sono convinto che sia essenziale che gli Stati e il settore privato lavorino insieme per risolvere il problema. Come banchiere, dico che solo (...) il settore privato può sviluppare con successo questa soluzione, ma solo i governi possono fornire la cornice legislativa per la sua applicazione a livello internazionale. Come banchiere, vedo con piacere che il sistema del «cap-and-trade» (la compravendita dei diritti d’inquinamento, ndr) si sta affermando come la metodologia dominante per controllare il COO2. Diversamente dalla tassazione o dalla semplice regolamentazione, il cap-and-trade offre il più ampio spazio per il settore privato, portatore di innovazione».

Si può essere più chiari di così?

Linnett prosegue: «Tasse e regolamentazioni possono essere impose solo a livello nazionale, mentre il cap-and-trade può funzionare a livello globale; e ricordate, il problema è globale».

«Come convincere il settore privato a partecipare con entusiasmo al mercato mondiale del gas di carbonio?», si domanda il signor Rotschild. E si risponde: «I governi devono tutti insieme stabilire una robusta cornice legislativa entro cui il commercio (dei titoli d’aria fritta) possa aver luogo. Questa cornice deve essere lunga, forte e legale».

E poi passa a spiegare:

«Lunga, ossia deve essere imposta per un lungo periodo di tempo».

«Forte: deve essere il meccanismo dominante per imporre cambiamenti nel comportamento, e noi lo renderemo chiaro ai popoli del mondo intero».

«Legale: deve essere imposto per legge». Magari vi domanderete come Linnett dei Rothschild intenda «rendere chiara ai popoli del mondo» la serietà del progetto. Egli risponde:

«Quando un individuo riceve la bolletta dell’elettricità, deve capire il costo che sull’ambiente esercita ogni volta che accende la luce o apre il rubinetto del gas. Acquisterà una nuova consapevolezza del peso che impone al resto del mondo».

Insomma: la bolletta aumenterà, anche perchè l’individuo cominci a sviluppare un senso di colpa, a sentirsi un inquinatore, un nemico dell’umanità. Uno che merita la punizione inflitta da Goldman e Rotschild.

«Allo stesso modo», prosegue Linnett, «se lo schema sarà esteso geograficamente ad includere India, Cina e USA, questi crediti (i titoli di inquinamento) potranno diventare la valuta di riserva mondiale, assumendo il ruolo che fu dell’oro».

Sì, avete capito bene: questi signori vogliono vendervi dei titoli, che rappresentano una certa quantità di biossido di carbonio, come oro. Rothschild sogna il tempo in cui non ci sarà più il dollaro come moneta di scambio mondiale, ma solo i titoli di aria fritta emessi da Goldman e Rothschild. E che dovrete comprare, vi piaccia o no, perchè avranno - a modo loro - corso legale. E di fatto li comprerete con la bolletta rincarata.

«In questo modo», conclude liricamente Linnett, «il trading delle emissioni può creare un nuovo ordine mondiale per un pianeta sostenibile... Allocare questa ‘risorsa’ nel modo più pieno e adeguato richiede spirito d’intrapresa e immaginazione globali». Che non mancano certo a Goldman & Rothschild.

L’Unione Europea viene indicata come il modello del futuro governo globale: «Le nazioni europee già lo fanno, consegnando la loro sovranità alla UE. Col tempo la stessa UE dovrà consegnare il suo potere ad una istituzione più larga, che comprenderà le potenze industriali, India e Cina».


E’ già tutto deciso. La finanza ha bisogno di un nuovo «mercato», per continuare a prelevare profitti dalla gente che lavora: la nuova tassa sul lavoro, sugli allevamenti e sul respiro, raccolta da Goldman & Rothschild.

L'improvvisa "passione ambientalista" di David De Rothschild. Qualcuno parla di lui come un lupo vestito da pecora e come l'anticristo delle Scritture


In questo video dichiara di amare Satana buttandola sullo scherzo sforzandosi di voler apparire simpatico e ironico. Le Scritture dicono che l'anticristo sarà un convinto ambientalista e sarà ebreo. I Rothschild sono ebrei sionisti. Il suo nome David richiama la discendenza messianica dalla quale il VERO Cristo discende. Poi, basta guardare il suo aspetto per capire chi vuole inutilmente imitare. Qualcuno aveva già azzardato un'ipotesi sulla sua identità....

REVELADA LA IDENTIDAD DEL ANTICRISTO' DAVID MAYER DE ROTHSCHILD PARTE I

PARTE II



A proposito di Greta Thunberg....





"Tra le varie accuse che hanno travolto la piccola Greta, quella che ha avuto più seguito riguarda i suoi presunti rapporti con la massoneria e con i poteri forti. In particolare l’attivista secondo alcuni sarebbe protetta, ma anche spinta e finanziata, dai Rockfeller e dai Rothschild, due delle più potenti famiglie nel mondo dell’economia e della finanza. Le prove a sostegno di questa teoria? Per ora solo due. La presenza di Greta al World Economic Forum, considerato un emblema del potere dei Rothschild, e la sua partecipazione al Climate justice now, che ha tra i promotori l’organizzazione Friends of the Earth, fondata, tra gli altri, da David Brower, amico dei Rockfeller.



Non solo teorie per descrivere la sua ascesa repentina a ruolo di difensore dei diritti dell’ambiente, ma anche complotti per screditare la sua azione. Moltissime le ipotesi che circolano online. La più famosa quella che ritrae Greta durante un viaggio in treno circondata da confezioni di plastica. Un’immagine autentica subito sfruttata da chi disapprova l’opera della ragazza."


Allontaniamoci dal baratro: partecipa alla mobilitazione internazionale per il vertice di emergenza con Trump, Putin e Xi




Il presidente Trump, affiancato dal vicepresidente Pence, consulenti senior della Casa Bianca e personale militare di alto livello, rilascia osservazioni dalla Casa Bianca mercoledì 8 gennaio 2020, rispondendo agli attacchi di ritorsione lanciati dall'Iran. 

Dopo la dozzina o più di missili balistici lanciati dal suolo iraniano che hanno colpito due basi USA in Iraq all'inizio di mercoledì mattina (alla stessa ora dell'1: 30 in cui Soleimani è stato assassinato lo scorso venerdì mattina), il presidente Donald Trump ha twittato, solo alcuni ore dopo: "Va tutto bene! Missili lanciati dall'Iran in due basi militari situate in Iraq. Valutazione delle vittime e dei danni in corso ora. Fin qui tutto bene! Abbiamo la più potente e ben attrezzata forza militare , di gran lunga, ovunque del mondo! Domani mattina farò una dichiarazione. " Un'ora dopo, il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha pubblicato il suo tweet: "L'Iran ha adottato e concluso misure proporzionate di autodifesa ai sensi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite contro la base da cui è partito il codardo attacco contro i nostri cittadini e alti funzionari".

Ieri mattina, il discorso della Trump alla Casa Bianca ha continuato la sua caratterizzazione dell'Iran, da quando l'Ayatollah Khomeini è subentrata nel 1979, come principale forza terroristica al mondo. Ma ha anche osservato che "l'Iran sembra essere in piedi, il che è una buona cosa per tutte le parti interessate e un'ottima cosa per il mondo". Inoltre, ha detto, "L'ISIS è un nemico naturale dell'Iran. La distruzione dell'ISIS è positiva per l'Iran e dovremmo lavorare insieme su questa e altre priorità condivise".

C'è molto che non si sa della diplomazia segreta dei giorni scorsi che ha creato questa situazione unica, in cui un attacco dell'Iran alle forze statunitensi in Iraq sta provocando un relativo allentamento delle tensioni e forse ulteriori sforzi per una soluzione pacifica. Varie fonti di intelligence suggeriscono che il Pakistan ha contribuito a intervenire tra gli Stati Uniti e l'Iran, altri suggeriscono che fosse il Qatar, altri ancora l'Oman, mentre il presidente Vladimir Putin è stato direttamente impegnato con tutte le parti. In ogni caso, il presidente Trump sta manovrando tra consiglieri di guerra, sia in campo militare che nella propria amministrazione, per sfruttare il momento di crisi per raggiungere la sua più ampia intenzione: far uscire le forze statunitensi dal Medio Oriente e porre fine alla guerra perpetua , come ha insistito nella sua campagna elettorale.

Ma il mondo non è fuori pericolo. Gli inglesi e i loro beni negli Stati Uniti sono furiosi per la morte dell'operazione terroristica wahhabita (sunnita) nota come al-Qaeda, creata negli anni '80 in Afghanistan dall'MI6 e dalla CIA di Jimmy Carter per combattere i sovietici, che erano intervenuti per sostenere un governo amico sotto attacco da parte di jihadisti islamici. Questi Mujaheddin si trasformarono in al-Qaeda e, insieme al potere aereo americano ed europeo, hanno abbattuto i governi nazionalisti e antiterroristici di Saddam Hussein in Iraq e Muammar al-Gheddafi in Libia, e intendeva fare lo stesso con il Siria Bashar al -Assad. Mentre i governi secolari in Iraq e in Libia sono stati "con successo" distrutti e consegnati a bande islamiche radicali in competizione, l'intervento russo sotto Vladimir Putin ha interrotto il processo in Siria.

La risposta britannica è ora chiara: giocare su ciò che percepiscono come la debolezza di Trump nei confronti dell'Iran, trascinarlo in una guerra con i jihadisti sciiti in Iran, una nazione molto più potente di Iraq, Libia o Siria e che ha appena condotto esercitazioni militari con Russia e Cina.

Qui è il punto dove è richiesto il genio di LaRouche. Non esiste una soluzione a questa crisi in Iran, o addirittura in tutto il Medio Oriente. Il pensiero geopolitico che domina l'era imperiale intende intrappolare gli Stati Uniti in una struttura a somma zero, dividere e conquistare, in cui l'ovvia soluzione non è nemmeno visibile: porre fine all'era dell'impero. Ripristinare il pensiero repubblicano di Pace di Westfalia - unisci i "blocchi opposti" creati dall'Impero, per agire sulla verità fondamentale sulla natura dell'umanità: che i poteri creativi della mente sono ciò che in realtà definisce la razza umana, non la sua razza, religione, etnia, né altre divisioni secondarie.

Pertanto, l'Istituto Schiller ha richiesto una giornata internazionale di azione per mercoledì 15 gennaio, affinché tutte le istituzioni e gli individui di buona volontà, di tutte le nazioni, esprimano il loro pieno sostegno alla chiamata emessa da Helga Zepp-LaRouche questa settimana per un vertice di emergenza tra i presidenti Trump, Putin e Xi Jinping, immediatamente, per affrontare il pericolo della guerra. È stata dichiarata l'intenzione di tutti e tre questi leader che Russia, Cina e Stati Uniti possano e debbano unire le forze per ripristinare il sistema di Westfalia degli Stati nazionali sovrani. Solo il pensiero imperiale britannico ha impedito la realizzazione di questo compito urgente e storico mondiale.

Oggi le alternative sono nette: geopolitica e guerra, o sovranità della Westfalia e pace attraverso lo sviluppo. Nell'era delle armi termonucleari, ogni cittadino deve agire per fare la scelta giusta. 





LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Venerdi 10 Gennaio 2020
Feria propria del 10 Gennaio

Risultati immagini per sacra famiglia

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco 

Antifona d'ingresso
In principio prima del tempo 
il Verbo era Dio; 
ed egli si degnò di nascere 
Salvatore del mondo. (cf. Gv 1,1) 

Colletta
O Dio, che in Cristo tuo Figlio 
hai rivelato a tutti i popoli la sapienza eterna, 
fa’ risplendere su di noi 
la gloria del nostro Redentore, 
perché giungiamo alla luce che non ha tramonto. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, 
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, 
per tutti i secoli dei secoli. 

PRIMA LETTURA (1Gv 4,19-5,4)
Chi ama Dio, ami anche il suo fratello.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, noi amiamo Dio perché egli ci ha amati per primo. Se uno dice: «Io amo Dio» e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello.
Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. 
In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. 
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 71)
Rit: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. 

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Li riscatti dalla violenza e dal sopruso,
sia prezioso ai suoi occhi il loro sangue.
Si preghi sempre per lui,
sia benedetto ogni giorno.

Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato. 

Canto al Vangelo (Lc 4,18) 
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 4,14-22
Oggi si è adempiuta questa Scrittura. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: 
«Lo Spirito del Signore è sopra di me; 
per questo mi ha consacrato con l’unzione 
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, 
a proclamare ai prigionieri la liberazione 
e ai ciechi la vista; 
a rimettere in libertà gli oppressi 
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». 
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
L'onnipotente Dio, che nel suo Figlio ha realizzato il piano di salvezza per l'umanità, viene in soccorso ora anche alle nostre richieste. Perciò preghiamo con fede: 
Salvaci, o Signore. 

Per la Chiesa, perchè possa realizzare sulla terra il disegno di salvezza che Dio le ha consegnato. Preghiamo: 
Per i nostri sacerdoti, uniti nel segno del Signore, perchè siano le rocce alle quali i deboli si possono appoggiare. Preghiamo: 
Per chi soffre l'ingiustizia, perchè abbia la certezza che Cristo continua la sua opera nel mondo, prediligendo ancora i poveri e gli ultimi. Preghiamo: 
Per i più piccoli, perchè possano crescere conservando intatta la loro fede nella bellezza e nella bontà del mondo. Preghiamo: 
Per le nostre comunità cristiane, perchè non siano gruppi nei quali la Parola è solamente celebrata, ma luoghi dove è vissuta e realizzata. Preghiamo: 
Per gli evangelizzatori e i missionari. 
Per il gruppo liturgico e biblico della parrocchia. 

Signore, conforto dei poveri e liberatore degli oppressi, ascolta la preghiera di questa tua famiglia redenta dal sangue del tuo Figlio: la fiducia che pone in te le giovi per la salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, i nostri doni 
in questo misterioso incontro 
tra la nostra povertà e la tua grandezza: 
noi ti offriamo le cose che ci hai dato, 
e tu donaci in cambio te stesso. 
Per Cristo nostro Signore. 

Oppure: 
Accogli, o Padre, l’offerta della tua Chiesa 
e in segno della tua benevolenza 
effondi su di noi l’abbondanza dei tuoi doni. 
Per Cristo nostro Signore. 

PREFAZIO DELL’EPIFANIA 
Cristo luce di tutti i popoli 

È veramente cosa buona e giusta, 
nostro dovere e fonte di salvezza, 
rendere grazie sempre e in ogni luogo 
a te, Signore, Padre santo, 
Dio onnipotente ed eterno. 
[Oggi] in Cristo luce del mondo 
tu hai rivelato ai popoli il mistero della salvezza 
e in lui apparso nella nostra carne mortale 
ci hai rinnovati con la gloria dell’immortalità divina. 
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, 
ai Troni e alle Dominazioni 
e alla moltitudine dei Cori celesti, 
cantiamo con voce incessante 
l’inno della tua gloria: Santo... 

Antifona di comunione
Dio ha tanto amato il mondo, 
da donare il suo unico Figlio, 
perché chiunque crede in lui non perisca, 
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16) 

Oppure: 
“Lo Spirito del Signore è sopra di me: 
mi ha mandato per annunziare ai poveri 
il lieto messaggio”. (Lc 4,18) 

Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente e misericordioso, 
fa’ che la forza inesauribile di questi santi misteri 
ci sostenga in ogni momento della nostra vita. 
Per Cristo nostro Signore. 

Oppure: 
O Dio, che nella partecipazione a questi santi misteri 
ci doni il pegno della redenzione eterna, 
fa’ che la tua Chiesa, 
riunita nel rendimento di grazie, 
sia per tutti gli uomini sacramento di salvezza. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Gesù non è venuto ad abolire ma a compiere. L’immensa attesa d’Israele trova il suo compimento in Gesù, il Messia. La liberazione annunciata, le guarigioni promesse, il lieto messaggio diffuso tra i poveri raggiungono la loro realizzazione suprema nel dono dello Spirito Santo consostanziale al Padre e al Figlio. 
Con Gesù, Dio ha assunto un nuovo volto e nuove maniere di fare. 
Egli non cessa di manifestarsi. Oggi, in ogni liturgia, Gesù stesso apre il libro e parla a ognuno di noi. Il regno di Dio è sempre presente. È qui, quando noi siamo tentati di cercare altrove, sia in un passato idealizzato e trascorso, sia in un ipotetico futuro. 
“Gli occhi di tutti stavano fissi sopra di lui”. 
Come riceviamo la parola di Dio? Come una storia, una morale, o come un compimento in Gesù di Nazaret?