Martedì della IV settimana di Quaresima
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
Antifona d'ingresso
“Voi che avete sete, venite alle acque”,
dice il Signore;
“anche voi, che non avete denaro,
venite, e dissetatevi con gioia”. (cf. Is 55,1)
Colletta
Dio fedele e misericordioso,
in questo tempo di penitenza e di preghiera
disponi i tuoi figli
a vivere degnamente il mistero pasquale
e a recare ai fratelli il lieto annunzio della tua salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungerà quest’acqua porterà salvezza.
Dal libro del profeta Ezechièle
In quei giorni [l’angelo] mi condusse all’ingresso del tempio [del Signore] e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro.
Quell’uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva alla caviglia. Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare l’acqua: mi giungeva ai fianchi. Ne misurò altri mille: era un torrente che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute; erano acque navigabili, un torrente che non si poteva passare a guado. Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo?». Poi mi fece ritornare sulla sponda del torrente; voltandomi, vidi che sulla sponda del torrente vi era una grandissima quantità di alberi da una parte e dall’altra.
Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Aràba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».
Parola di Dio
Rit: Dio è per noi rifugio e fortezza.
Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare.
Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.
Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra.
Canto al Vangelo (Sal 50,12.14)
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Crea in me, o Dio un cuore puro;
rendimi la gioia della tua salvezza.
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!
All’istante quell’uomo guarì.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Gesù Cristo è la nostra speranza. Egli risana le nostre ferite e, nella sua compassione, esprime il tenero amore del Padre. Ripetiamo con fiducia:
Ascoltaci, o Signore.
Perchè la Chiesa, sacramento di salvezza, rinnovi con la grazia del Signore la vita degli uomini, e ogni giorno celebri la memoria dei grandi benefici della redenzione. Preghiamo:
Perchè il ricordo dell'acqua del battesimo che ci ha rigenerati, ci apra al Cristo salvatore che perdona i peccati e viene incontro al nostro desiderio di vita nuova. Preghiamo:
Perchè accanto ad ogni uomo che soffre, si trovi sempre una persona disponibile all'aiuto gratuito per amore del Cristo. Preghiamo:
Perchè i cristiani, con coraggio e umiltà, professino in ogni luogo la fede nel Signore morto e risorto. Preghiamo:
Perchè le leggi e le tradizioni umane non si oppongano ai disegni di Dio che superano spesso le nostre visuali e i nostri programmi. Preghiamo:
Per i lungodegenti nelle loro case e negli ospedali.
Perchè le nostre chiese siano tenute con decoro e proprietà.
O Dio, che anche oggi ripeti per noi la Parola salutare e perfetta e ci nutri alla mensa della vita, fa’ che veniamo trasfigurati nell'anima e nel corpo dal contatto vivo col nostro Salvatore, il Signore Gesù, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accetta, Signore, i doni che ci hai dato
a sostegno della nostra vita mortale
e trasformali per noi
in sorgente di immortalità.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO DI QUARESIMA IV
I frutti del digiuno
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Con il digiuno quaresimale
tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito,
infondi la forza e doni il premio,
per Cristo nostro Signore.
Per questo mistero si allietano gli angeli
e per l’eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell’inno di lode: Santo...
Antifona di comunione
Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla;
in pascoli di erbe fresche mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce. (Sal 23,1-2)
Preghiera dopo la comunione
Purifica, o Dio, il nostro spirito
e rinnovalo con questo sacramento di salvezza,
perché anche il nostro corpo mortale
riceva un germe di risurrezione e di vita nuova.
Per Cristo nostro Signore.
Commento
Nella visione di Ezechiele, l’acqua che dà la salute e la vita simboleggia la grazia che Dio dispensa in abbondanza nel tempo messianico. Questo tempo è giunto con la venuta di Gesù Cristo. È il motivo per cui Gesù non conduce il malato alla piscina di Siloe, la sorgente della grazia dell’Antico Testamento, ma lo guarisce per mezzo della propria potenza.
Egli lo fa di sabato, ed ordina al miracolato di portare il suo giaciglio nel giorno di sabato, poiché è giunto il tempo in cui è arrivata una grazia più grande della legge, e Gesù è il padrone del sabato. Nel sacramento del battesimo, tutti siamo stati integrati nel tempo messianico e, guariti dalla paralisi, abbiamo ricevuto l’ordine di partire e di portare i frutti della vita nello Spirito. Oggi Gesù ci dà un monito come ha fatto con il paralitico: dobbiamo avere paura di ricadere ancora nella schiavitù del peccato, affinché la nostra paralisi spirituale di cristiani non sia più grave della paralisi del paganesimo di cui Cristo ci ha liberati. Il tempo di Quaresima è il tempo dell’esame di coscienza. I nostri paesi, il mondo cristiano e post-cristiano non sono forse caduti di nuovo nel paganesimo, nell’idolatria del denaro, del successo e del potere? Non siamo forse di nuovo paralizzati tanto da non saper più vincere il male sociale, politico, familiare e personale? Le strutture del male sociale non costituiscono forse il letto della nostra malattia? O lo costituiscono le opinioni e i costumi del nostro ambiente? Gesù chiama ognuno di noi a convertirsi. Ci offre la riconciliazione con il Padre e la guarigione. Ci dice oggi: alzati, porta con te il tuo giaciglio di malato, va’, vivi e fa’ il bene. Ognuno di noi, all’ascolto del Vangelo di oggi, deve trovare il suo compito nell’ordine di Gesù: “Alzati, cammina e non peccare più”.