sabato 17 ottobre 2020

VACCINI / DAGLI USA UN SOS PER DANNI E EFFETTI COLLATERALI


Un forte campanello d’allarme contro la spasmodica ricerca sul fronte del vaccino anti Covid-19 arriva da un senatore e medico statunitense, Ron Paul, animatore del “Ron Paul Institue for Peace & Prosperity”.


Una vita tra le fila dei repubblicani, ma sempre in prima linea per intraprendere battaglie civili a favore della vita, per la salute e per un Welfare nei fatti e non a parole.


Nel corso di una lunga intervista rilasciata a “Press for Trouth” affronta il tema del vaccino anticoronavirus, che negli Usa sta vedendo scatenarsi una autentica gara a suon di miliardi di dollari tra le star di Big Pharma, con il capo della Casa Bianca, Donald Trump, schierato apertamente a fianco del colosso “Johnson & Johnson”.

Ecco alcuni passaggi salienti dell’intervento di Ron Paul.

Così esordisce. “I cittadini americani dovrebbero stare molto attenti per quanto riguarda il vaccino anti Covid-19, soprattutto per le conseguenze che possono derivare alla salute”.

“Oggi come oggi penso che non ci sia alcuna indicazione per nessuno di assumere un vaccino, ci sono solo tattiche e si sta facendo pressione sulla gente per convincerla ad usare poi il vaccino per proteggersi dal virus”

E senza mezzi termini: “Esistono più danni potenziali dal vaccino che non benefici con la sua assunzione nel trattamento anti coronavirus”.

Per quanto riguarda i danni potenziali (“potential danger”), Paul fa riferimento al 1976, quando alla sua prima esperienza come “House Member”, fu il solo, con un altro medico, a votare contro la legislazione circa l’adozione di un vaccino contro l’influenza parasuina.

“Quel vaccino non era stato fatto in modo appropriato. E finì per causare molti danni, è stata una vera lezione che non dimenticherò mai. E questo accade quando il governo è coinvolto in questioni simili per interessi e ragioni politiche ed economiche”.

A quell’epoca, infatti, quel vaccino provocò molte morti e l’insorgenza di svariate patologie ed effetti collaterali, tra cui in particolare una paralisi degli arti.

“Personalmente non assumerò alcun vaccino. Si tratta di una decisione individuale, da prendere in piena coscienza, consapevolezza e con il proprio medico. Non ci può essere alcuna legge o imposizione governativa: in questo campo non possono esistere obblighi o coercizioni pubbliche”.

Non è certo solo, Paul, in questa battaglia di civiltà. Parecchi medici sono schierati su questo fronte. Per fare solo alcuni esempi, su quello politico si sta dando molto da fare Robert Kennedy Junior, che tra l’altro ha di recente perso la nipote e suo figlio in circostanze drammatiche (e misteriose). Accusa le autorità a stelle e strisce di volere l’approvazione di un vaccino, e soprattutto, la folle procedura di “immunità giudiziaria” che esenterà i produttori del farmaco dagli inevitabili danni collaterali che provocherà e le caterve di cause per risarcimento danni. Le industrie, of course, ringraziano.


Sul versante medico, da segnalare l’impegno di due pediatri, Paul Allan Offit e Peter Jay Hotez (che è anche avvocato). Non sono mai stati anti-vax, ma adesso si schierano decisamente contro, impegnandosi con tutte le loro energie per informare i cittadini sui rischi da vaccino anti coronavirus.

STATI UNITI & COVID / GIU’ LE MASCHERINE



Stati Uniti, è guerra sul fronte delle mascherine.

Al centro di una maxi singolar tenzone c’è CDC, acronimo di Center for Desease Control, il potente organismo che supervisiona tutte le attività sul fronte delle malattie infettive, spesso e volentieri entrato in polemica con il capo della Casa Bianca Donald Trump e il super virologo presidenziale Anthony Fauci.

Una guerra intestina che vede da un lato il direttore nominato nel 2018, Robert Ray Redfield junior, anche al vertice della “Agency for Toxic Substances and Desease Register”; e dall’altro l’equipe scientifica dello stesso Center che ha appena elaborato un corposo rapporto sull’importanza dei vaccini e delle mascherine per combattere il coronavirus.


Robert Ray Redfield

In sintesi, Redfield ha sempre sostenuto e sostiene l’uso delle mascherine, ritenuto anche più strategico del vaccino; mentre secondo i ricercatori del CDC l’utilizzo delle stesse mascherine serve a poco, ed è praticamente inefficace per contrastare la propagazione del virus.

Uno scontro, come si vede, frontale, tale da lasciar sgomenti e ora profondamente incerti molti americani.


Ma vediamo, più in dettaglio, i termini del conflitto.

LE GRANITICHE CERTEZZE DI REDFIELD

14 luglio 2020. Nel corso di una conferenza stampa Redfield mette in guardia gli americani: il prossimo inverno potrà essere uno dei più difficili di sempre per la salute pubblica. “Se tutti indossiamo la mascherina per le prossime dieci, dodici settimane, possiamo mantenere l’epidemia sotto controllo”.

19 settembre 2020. Il capo del CDC torna alla carica in un intervento al Senato e arriva ad affermare che l’uso della mascherina è più importante dello stesso vaccino. Ecco le sue parole: “Abbiamo prove scientifiche sul fatto che funzionano, potrei spingermi a dire che la mascherina mi offre una garanzia maggiore contro il Covid del vaccino, perché l’immunogenecità è al 70 per cento e io potrei non avere una risposta immune”. In questo caso – spiega – “il vaccino non ci proteggerebbe, mentre la mascherina sì”. Siamo a cavallo.

Ancora: “Queste mascherine sono il più importante, potente mezzo di sanità pubblica che abbiamo e io continuerò a esortare gli americani ad adottarle: se lo facciamo per dieci, dodici settimane metteremo la pandemia sotto controllo”. Dopo due mesi, l’arco temporale (dieci, dodici settimane) rimane inalterato.

Rammentiamo subito ai lettori che Redfield è un virologo, laureato (e poi docente) alla Georgetown University e specializzato alla Columbia. Ma sul suo sontuoso pedigree e sui suoi “precedenti” scientifici torneremo più avanti.


Passiamo sull’altro versante, ossia la ricerca cominciata a fine giugno e portata avanti a luglio ed agosto, e resa nota pochi giorni fa, praticamente in contemporanea con le apodittiche affermazioni del capo CDC davanti ai senatori statunitensi.

Ecco cosa scrive il reporter a stelle e strisce Jordan Davidson: “Un rapporto del Center for Desease Control pubblicato a settembre mostra che maschere e rivestimenti per il viso non sono efficaci per prevenire la diffusione di Covid 19, anche per quelle persone che le indossano costantemente”.

Continua Davidson: “Uno studio del CDC ha rilevato che quando hanno confrontato 154 ‘casi-pazienti’, risultati positivi per Covid 19, con un gruppo di controllo di 160 partecipanti della stessa struttura sanitaria che erano sintomatici ma risultati negativi, oltre il 70 per cento dei casi-paziente è stato contaminato dal virus e si è ammalato nonostante indossasse ‘sempre’ una maschera. Inoltre, il 14 per cento dei casi-paziente ha dichiarato di indossare ‘spesso’ una copertura per il viso ed essere ancora infettato dal virus. Lo studio dimostra che anche meno del 4 per cento dei pazienti si è ammalato del virus anche se non hanno mai indossato una maschera o una copertura per il viso”.

Una ‘diagnosi’ che non lascia spazio agli equivoci e fa letteralmente a pugni con le dichiarazioni del capo CDC.

Ma chi è, in realtà Redfield? Tracciamone un breve identikit.

REDFIELD CHI ?

Dopo gli allori universitari, il super virologo ha scoperto in sé anche una vocazione militare, tanto da continuare i suoi studi come ufficiale medico della US Army, presso il Walter Reed Army Medical Center, specializzandosi anche in malattie tropicali.

Nel 1992 è finito sotto i riflettori del Dipartimento della Difesa per aver sottovalutato, malrappresenato e in sostanza nascosto gli effetti collaterali di un vaccino sperimentale contro l’HIV. Le ricerche erano state portate avanti da una compagnia privata, MicroGeneSys, che aveva usufruito di 20 milioni di dollari stanziati dal Senato.

Nel 1993 un’altra tegola. Viene accusato dagli investigatori federali di una “inappropriata”, stretta relazione con un gruppo non governativo, “Americans for a Sound Aids/Hiv Policy”, che aveva promosso una campagna per l’uso del vaccino gp 160. Il gruppo – fondato dai cristiani evangelici – invocava l’astinenza sessuale prematrimoniale e sosteneva la tesi della vendetta celeste contro gli omosessuali, rei di aver infettato il mondo.


Rachel Maddow

Passiamo agli ultimi due anni, contrassegnati dall’ascesa al vertice del CDC, nel 2018.

Si autoassegna un appannaggio non da poco, 375 mila dollari all’anno. E solo dopo forti polemiche è costretto a riportarlo al livello del suo predecessore, Tom Frieden, e cioè a quota 220 mila dollari.

Ma gli esordi nella battaglia per affrontare il coronavirus, a febbraio 2020, non sono certo dei più incoraggianti. Fortissime le polemiche per la malagestione e il malfunzionamento dei primi test: e c’è voluto quasi un mese per correggere tutti gli errori commessi e rimettere in sesto la macchina tecnico-organizzativa.

Non basta, perché successive investigazioni condotte dalla Food and Drug Administration e dal Dipartimento per la Salute e i Servizi sociali hanno accertato che il CDC aveva violato i protocolli nello sviluppare quei test clamorosamente sbagliati. A marzo lo stesso Redfield viene chiamato a testimoniare davanti al Congresso statunitense: non ne esce bene, ma riesce a restare in sella.

Arriviamo ai giorni nostri. Il 22 settembre scorso la reporter d’inchiesta Rachel Maddow scopre una brutta storia che però – guarda caso – non viene ripresa dai grandi media.


LA PASSIONE PER I MAIALI CINESI

Ecco di cosa si tratta. Un team di investigatori del CDN ha ricevuto l’incarico di effettuare dei controlli su una grossa società che commercializza carni di suino preconfezionate: è la Smithfield Food Inc., specializzata nel “meatpackaging”, quartier generale in Virginia. I risultati non sono positivi e a questo punto Redfield chiede alla sua equipe di “ammorbidire” il rapporto, soprattutto per quanto riguarda la salute dei dipendenti negli ambienti di lavoro. In modo tale che la società non abbia problemi, in seguito, con la poco malleabile FDA.


Maddow scopre la tresca, la denuncia con la sua televisione, ma la cosa viene silenziata.

Sapete a chi appartiene la star del trade di maiale americano?

Al colosso cinese WH Group, meglio conosciuto come SHUANGUI Group, il più grosso produttore di carne in Cina, che sette anni fa ha acquistato Smithfield.

A questo punto sorge spontanea la domanda: perché la Food and Drug Administration, che già conosce bene il “curriculum” di Redfield, non punta i riflettori sui rapporti tra il capo del CDA e i vertici di WH Group? Ha provveduto a far “correggere” il report, Redfield, solo per simpatia verso i cinesi?

LITURGIA DEL GIORNO: SANT'IGNAZIO D'ANTIOCHIA

La Liturgia di Sabato 17 Ottobre 2020




Sant'Ignazio di Antiochia



Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso

Antifona d'ingresso
Sono stato crocifisso con Cristo:
non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me;
io vivo nella fede del Figlio di Dio,
che mi ha amato e ha dato se stesso per me. (Gal 2,19-20)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che nel sacrificio dei martiri
edifichi la tua Chiesa, mistico corpo del Cristo,
fa’ che la gloriosa passione
che meritò a sant’Ignazio una corona immortale,
ci renda sempre forti nella fede.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ef 1,15-23)
Dio ha dato Cristo alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui.


Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
Egli la manifestò in Cristo,
quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
al di sopra di ogni Principato e Potenza,
al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato
non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
essa è il corpo di lui,
la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 8)
Rit: Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa.

O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
con la bocca di bambini e di lattanti.

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

Canto al Vangelo (Gv 15,26)
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito della verità darà testimonianza di me,
dice il Signore,
e anche voi date testimonianza.
Alleluia.

VANGELO (Lc 12,8-12)
Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Nel Cristo ogni promessa si è compiuta. Nel suo nome, chiediamo al Padre lo spirito di sapienza, per conoscere sempre più il mistero della nostra salvezza:
Ascoltaci, o Signore.

Perché la Chiesa, erede della fede e della promessa di Abramo, cammini sempre nella fedeltà e nell'abbandono fiducioso allo Spirito Santo che la anima e guida. Preghiamo:
Perché tutti gli uomini arrivino alla conoscenza della verità e credano nell'unico Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e, pur nella diversità di espressioni e di culture, formino una sola famiglia. Preghiamo:
Perché tutti coloro che pensano alla fede come alienazione, comprendano che Dio non mortifica la vita ma la esalta, poiché l'uomo vivente è la sua gloria. Preghiamo:
Perché i molti cristiani che per paura o incertezza non professano apertamente la fede, ricevano forza e coraggio dallo Spirito Santo, per testimoniare con la vita che Gesù è il loro Signore. Preghiamo:
Perché la gioiosa partecipazione all'eucaristia, la disponibilità al servizio, la condivisione dei beni, l'amore fraterno siano la migliore professione di fede della nostra comunità. Preghiamo:
Per chi oggi sarà chiamato da questa vita.
Per chi, con estrema facilità, offende e bestemmia Dio.

O Dio Padre, che hai inviato a noi lo Spirito vivificatore e santificatore, fa' che per mezzo suo arriviamo alla piena conoscenza della verità: Gesù Cristo tuo Figlio e nostro Signore che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore,
l’offerta del nostro servizio sacerdotale,
come hai gradito il sacrificio di sant’Ignazio,
frumento del Cristo macinato nel martirio,
per formare il pane a te consacrato.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Sono frumento del Cristo:
ch’io sia macinato dai denti delle belve
per diventare pane puro e santo.


Preghiera dopo la comunione
Ci sostenga e ci rinnovi, Signore,
il pane che abbiamo spezzato alla tua mensa
nella nascita al cielo
del martire sant’Ignazio,
perché con le parole e con le opere
ci dimostriamo autentici cristiani.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Nelle tre virtù teologali la speranza si trova tra la fede e la carità: si appoggia alla fede e dà slancio alla carità. Avere molta speranza è come orientarsi verso la cima di una montagna: chi vuoi raggiungerla desidera superare tutti gli ostacoli per poter contemplare il meraviglioso panorama che si gode dall'alto.
Sant'Ignazio d'Antiochia era colmo di un'immensa speranza; non assomigliava a quelli che san Paolo descrive nella lettera ai Filippesi, privi di speranza perché sono "tutti intenti alle cose della terra". Nella lettera agli Efesini san Paolo attribuisce alla mancanza di speranza tutta l'immoralità del mondo pagano: non avendo speranza, si sono abbandonati ai loro desideri impuri, che li trascinano in basso. I cristiani invece sono uomini e donne ricchi di una grande speranza, sanno di essere cittadini del cielo "e di là aspettano come Salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso".
Anche il Signore, nel Vangelo di oggi, ci anima a una grande speranza: la speranza di conservare la nostra vita per la vita eterna, di essere con lui dove egli e, cioè nella gloria del Padre, di essere onorati dal Padre: "Se uno mi serve, il Padre lo onorerà". "Chi ha questa speranza dice san Giovanni si conserva puro". E la speranza a dare la forza di resistere alle tentazioni, a dare il coraggio di resistere nelle difficoltà. Nella Colletta della messa di oggi chiediamo a Dio che la passione di sant'Ignazio di Antiochia sia per noi fonte di fortezza nella fede. Perché possiamo pregare cosi? Perché essa è una manifestazione di grande speranza. Sant'Ignazio ha avuto il coraggio di perdere la vita per guadagnarla. Scrivendo ai Romani egli dice:
"C'è in me un'acqua viva che mi sussurra: Vieni al Padre!". E l'espressione della sua speranza: la parola di Cristo è diventata in lui come una sorgente che vuol zampillare fino al Padre. Egli ardeva dal desiderio di guadagnare Cristo e per questo vedeva la necessità di essere simile a lui nella passione, di essere macinato dai denti delle belve per diventare frumento di Cristo. "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto", leggiamo nel Vangelo. Nella sua grande speranza egli corre incontro al martirio, con un coraggio intrepido; scrive ai Romani di non intervenire per allontanare da lui quelle sofferenze che sono la ragione della sua speranza, perché grazie ad esse potrà ricevere la più grande grazia di Dio, la vittoria del martirio e infine la gloria di essere accanto a Cristo.
Ed ora Ignazio splende ai nostri occhi come un santo ardente di fervore e di amore, che ci fa vergognare dei nostri atteggiamenti di fronte alle piccole difficoltà della nostra vita. Come san Paolo scrive ripetutamente, dovremmo poter dire: "Noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce la pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza". Ed è una speranza che non delude.