Visualizzazione post con etichetta LA PAGINA DELLA DENUNCIA DI "RIPRENDIAMOCI IL PIANETA". INIZIATIVE E BATTAGLIE PER LA DIFESA DELLA VITA SUL PIANETA. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta LA PAGINA DELLA DENUNCIA DI "RIPRENDIAMOCI IL PIANETA". INIZIATIVE E BATTAGLIE PER LA DIFESA DELLA VITA SUL PIANETA. Mostra tutti i post

lunedì 20 aprile 2020

Lettera Negazione di consenso installazione antenne 5G – Negazione di consenso abbattimento alberi ad alto fusto


Da inviare via mail al Sindaco del Comune di appartenenza. Trova la Mail a questo indirizzo:
e ai seguenti indirizzi email:
segreteria.ministro@mise.gov.it Att.ne Ministro Stefano Patuanelli


segreteriaministro@sanita.it Att.ne Ministro Roberto Speranza


segreteriaministropisano@governo.it Att.ne Ministro Paola Pisano

Le email da inviare in totale sono 4


IMPORTANTE: SCARICARE LA LETTERA E COMPILARE I CAMPI DELLA LETTERA PRIMA DI INVIARE (vedi sito)

Spett.le


Sindaco del Comune di…………………


Spett.le Ministero dello Sviluppo Economico segreteria.ministro@mise.gov.it Att.ne Ministro Stefano Patuanelli


Spett.le Ministero della Sanità segreteriaministro@sanita.it Att.ne Ministro Roberto Speranza


Spett.le Ministero per l'Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione segreteriaministropisano@governo.it Att.ne Ministro Paola Pisano


Citta, ……(data)…..


Oggetto: Negazione di consenso installazione antenne 5G – Negazione di consenso abbattimento alberi ad alto fusto


Il sottoscritto…………………………………….nato a ……………………………. e Residente a……………in via……………………


Comunico di negare il consenso alla installazione nel mio comune delle antenne 5G perché pericoloso per la salute pubblica e al taglio di alberi ad alto fusto, e più precisamente:

A tutt’oggi non esistono rapporti scientifici ufficiali,garanzie e assunzioni dirette di responsabilità circa l’attestazione di sicurezza che la tecnologia di nuova generazione 5G non arreca danno alla salute umana e ambientale.

Esistono invece rapporti scientifici indipendenti (Studio Istituto Ramazzini di Bologna)e test di laboratorio effettuati su topi (anche resi pubblici) che mettono in correlazione le frequenze del 5G con accertati danni alla salute di animali ed esseri umani.


Esistono studi che attestano che il segnale 5G può essere attenuato o annullato dalla presenza di alberi al alto fusto.


Vi ricordo che le amministrazioni pubbliche, di qualsiasi tipo, sono alle dipendenze dei cittadini e che non possono essere varate decisioni di tale portata senza il consenso e soprattutto senza garanzie accertate e prese di responsabilità dirette sottoscritte in calce.

Qualora le attività di installazione delle antenne 5G e di taglio di alberi ad alto fusto dovessero perdurare, i sindaci dei Comuni interessati, i responsabili Regionali e i Ministri dell’Ambiente e delle Telecomunicazioni vengono ad essere responsabili in prima persona per eventuali danni arrecati alla salute pubblica ed accertati in correlazione con l’uso della tecnologia 5G, responsabilità a cui sarà dato corso per vie legali. Comunico, altresì, che oltre ad alcuni Stati, i seguenti Comuni hanno già disposto ordinanze di diniego alla installazione della Rete 5G: San Lazzaro di Savena (Bologna), Cogne, Baone, Torreglia, Tribano, Montegrotto Terme, Prasco, Ricaldone, Caresana, Lozzolo, Camponogara, Caneva, Dozza, Longare, Marsaglia, Perloz, Scanzano Ionico, Montecorvino Pugliano, Castiglione Cosentino, Delia.


Distinti Saluti Firmato in originale dal sottoscritto



martedì 27 novembre 2018

5G: rischi e vantaggi

PIU' RISCHI CHE VANTAGGI...
Sta per essere avviata anche in Italia la sperimentazione della quinta generazione del sistema di comunicazione mobile, denominato appunto 5G.
I precedenti sistemi erano:
1G     introdotto nel 1982, trasmissione analogica a 900 MHz;
2G     introdotto nel 1992 (GSM GPRS EDGE) 900 MHz 1.8 GHz;
3G     appare nel 2001 (UMTS HSPA) 900 MHz 2.1 GHz;
4G     partito nel 2012 (UMTS 8, LTE e WiMAX) 800 MHz 1.8 GHz 2.6 GHz.
Il 5G in Italia utilizzerà frequenze di 700 MHz, 3.7 GHz e 26 GHz.
Come si può vedere ogni 10 anni circa si verifica un salto generazionale nei sistemi di comunicazione mobile e questo comporta un aumento della frequenza massima di trasmissione; ora siamo prossimi ad un ulteriore salto, il 5G.
Cosa ci si aspetta da questo nuovo standard?
Innanzitutto una maggiore capacità di trasferimento dati, maggior numero di dispositivi connessi simultaneamente, un tempo di latenza minore e consumi più contenuti. Tutto questo perché i soggetti che utilizzeranno la rete non saranno solo i PC e gli smartphone ma si connetterà una nuova famiglia di dispositivi denominata IoT (Internet of Things o Internet delle Cose), come per esempio i lampioni stradali, la lavastoviglie, il forno, il termostato di casa, l’automobile ecc…
Vi è una differenza sostanziale tra i dispositivi come PC e smartphone e quelli della famiglia IoT: i primi necessitano di una banda passante elevata (10 Gbit/s in su) e di affidabilità anche in movimento, l’obiettivo del 5G è di arrivare a mantenere il collegamento fino ad una velocità di 500 Km/h; il tempo di latenza, invece, per attivare o cambiare una connessione non deve essere necessariamente basso (1 ms): possiamo attendere anche 2 o 3 secondi prima di vedere il download della canzone che vogliamo ascoltare.
Gli IoT hanno esigenze opposte, cioè scambiano piccolissime quantità di dati, ad esempio il termostato di casa che deve comunicare solo la temperatura ma, visto il numero elevatissimo di dispositivi di questi tipo, un tempo di latenza troppo lungo rallenterebbe il sistema. Inoltre sono richiesti tempi di risposta molto veloci anche da applicazioni di controllo di mezzi in movimento, quali le auto.
Per rendere possibile tutto questo saranno necessarie antenne di nuova generazione ed una distribuzione sul territorio più capillare delle risorse radio.
Attualmente la comunicazione viene per lo più garantita da celle distribuite sul territorio in modo da coprire tutta l’area voluta: ogni cella ha diverse antenne direttive che irradiano con un determinato angolo 60°,90°, 120° o 180° e che opportunamente installate permettono di coprire un’area a 360°. È evidente che volendo comunicare anche solo con un dispositivo, la cella deve comunque irradiare un’area consistente.
Le antenne per il 5G e quelle più recenti del 4G, invece, sono estremamente diverse: innanzitutto si parla di array di antenne cioé ognuna di queste è composta da una matrice di piccoli dipoli 8, 12, 16 e così via e tutte funzionano in modo intelligente dirigendo il segnale prevalentemente verso il dispositivo collegato (beamforming).
Ma non è tutto: il 5G prevede l’installazione di un numero elevatissimo di piccole antenne a supporto di quelle principali per creare così una comunicazione multi punto: più antenne comunicheranno contemporaneamente col nostro smartphone, sfruttando anche il segnale di rimbalzo in modo da aumentare così la banda passante (Massive MiMo). Tenete presente che quando si parla di ostacoli si intendono case, palazzi, esseri umani, ecc. si perché le onde millimetriche utilizzate rimbalzano sulla nostra pelle.
Se da un lato la maggiore efficenza delle antenne è un vantaggio, dall’altro l’utilizzo di frequenze sempre più elevate, è estremamente preoccupante anche perché esistono numerose ricerche che provano la stretta relazione tra i campi elettromagnetici e gli effetti su cellule e DNA (Luc Montagnier [1]). L’unico effetto considerato per fini preventivi è quello termico senza minimamente considerare quello comunicativo, cioè che tipo di messaggio queste frequenze e la loro modulazione trasmettono alle cellule del nostro corpo.
Noi siamo fatti per un 70% circa di acqua e se consideriamo il numero di molecole che ci compongono e non la massa, arriviamo al 99%. Recenti studi (vedi Emilio del Giudice [2]) provano la stretta relazione che intercorre tra i campi elettromagnetici estremamente deboli e il comportamento dell’acqua; quindi non bisogna arrivare a potenze elevate per alterare il 99% delle molecole di cui siamo fatti. Gli stessi studi hanno constatato che le cellule all’interno di un organismo utilizzano segnali radio per comunicare tra loro; quindi le onde che le antenne irradiano non vanno solo a connettere i nostri smartphone ma anche a comunicare qualcosa alle nostre cellule e gli effetti di questa comunicazione li stiamo già subendo (vedi caso dei bibliotecari di Parigi [3]). La prova di questo tipo di comunicazione è anche data dal fatto che esistono strutture che impiegano apparecchiature che, generando opportune onde radio, aiutano la rigenerazione dei tessuti [4]. Ma tutto questo, gli organi preposti a tutelare la nostra salute lo ignorano ed è facile capirne il perché: a conclusione dell’asta per l’assegnazione delle frequenze lo stato ha incassato oltre 6,5 miliardi di euro [5], motivo più che sufficiente per ignorare qualsiasi studio che prova la pericolosità del 5G e di un uso sfrenato delle onde radio.
Volendo approfondire la relazione tra campi elettromagnetici ed esseri viventi, in internet si trova una quantità considerevole di ricerche condotte da scienziati di tutto il mondo, ad esempio la ricerca di Michael Carlberg e Lennart Hardell [6], o quella di Martin L. Pall [7], ma per il livello di coscienza dell’essere umano il business (avidità) fa da padrone.
Concludo con un piccolo suggerimento molto efficace: il 5G potrebbe si rappresentare una bomba ad orologeria per un immediato futuro, ma oggi nelle nostre case abbiamo una miriade di piccoli ripetitori a 2.4 e 5 GHz altrettanto pericolosi, che sono i router wifi per l’accesso a internet. Se abitate in una casa isolata, male che vada, avete solo il vostro router che trasmette, ma se abitate in un condominio provate a scaricare una delle tante App che analizzano la rete (Wi-Fi analyzer) e vedrete cosa vi entra in casa; mentre sto scrivendo rilevo 12 reti WiFi e il mio è spento! Meno ci esponiamo a queste frequenze meglio è; quindi tenete il Wi-Fi acceso solo se lo usate.
L’uomo utilizza le onde radio da poco più di un secolo e in modo così diffuso solo da 20 anni: quello che sappiamo degli effetti di queste onde sugli organismi viventi è ancora troppo poco per poter “giocare cosi tanto” con queste tecnologie. Se avessimo una coscienza più evoluta anteporremmo il bene comune al business di falsi bisogni.
Articolo di: Paolo Usocchi per Commissione RIP Scienza
Fonti:

Fonte Immagine di copertina: Pixapay
Fonte immagini nel testo: Elaborazione grafica di Cinzia Venniro
Autore: 
 
Fonte:

GEOINGEGNERIA: GLI ATTIVISTI CI SONO E RESISTONO

Voglio ringraziare di cuore tutte le persone presenti il 13 ottobre 2018 al Convegno sulla Geoingegneria a Perugia e spero che questa riflessione sia condivisa.
Prima di tutto il mio riconoscimento va agli organizzatori, i nostri partner di Perugia, che hanno svolto il lavoro maggiore investendo energia, tempo e soldi in questo progetto che è sempre difficile e abbondantemente ostacolato.
Per organizzare un Convegno di questo tipo le difficoltà vanno dai costi (siamo tutti associazioni autofinanziate) al reperimento di relatori disponibili a perdere tempo e a mettere la faccia su un problema scomodo, che ancora (dopo quasi 20 anni di attività) non riceve nessun accredito.
Per questo Convegno, dei pochi relatori reperiti, uno era incerto fin dall’inizio, ma altri due si sono dileguati il giorno prima e non per gravi problemi, tutt’altro!
Ci siamo rimasti noi, le associazioni promotrici: Alternativa Riformista e Riprendiamoci il Pianeta, insieme a voi, teoricamente il pubblico, di fatto i veri autori e promotori dell’evento, nella splendida cornice della Sala dei Notari nel centro storico di Perugia, che continua a testimoniare la bellezza dell’Umanità, la sua grandezza, il suo splendore, in una parole tutto quello che stiamo cercando di ripristinare, essendoci accorti che ci stanno derubando della Nostra Storia, del nostro Lignaggio Umano, della Nostra Civiltà, delle Nostre Nobili ed Elevate Potenzialità, della nostra Creatività di Esseri Umani, per ridurci piccoli straccetti sfruttabili e mal trattabili.
Insieme ad una sessantina di attivisti, arrivati da tutta Italia, abbiamo messo a fuoco la situazione della Geoingegneria in Italia, con la consapevolezza di non trovare una qualche soluzione, ma con la speranza di impedire che si cancelli anche l’esistenza del problema, dopo aver visto cancellare dai geo – guerrafondai il nostro meraviglioso clima temperato con tutte le sue bellissime manifestazioni stagionali.
Il comportamento delle classi sociali, che teoricamente  dovrebbero difenderci (politici – militari – scienziati – mass media – mainstream)  che, per qualche misero vantaggino di poco conto, offrono collaborazione, sostegno , protezione e solidarietà  ai geo – guerrafondai, ha abbastanza ferito tutti noi, che da anni osserviamo la quotidiana distruzione del nostro paese, ma non ci ha vinti; siamo spesso scioccati dal vedere tanta ignoranza, molto preoccupati per le prossime generazioni, che sulla loro pelle, vivranno tutto il tradimento, agito soprattutto contro di loro, ma ci siamo ancora. Ed è proprio grazie al lavoro svolto dai blogger, che perdono tempo a ricercare e a studiare, che riusciamo a non far morire il problema, come si vorrebbe veder succedere.
Le richieste dei geo – guerrafondai in fondo sono molto esplicite, quello che vogliono lo dicono e noi lo sappiamo proprio perché  lo dicono chiaramente. I geo – guerrafondai vogliono cancellare il nostro mondo e riscriverlo da capo con la nostra collaborazione e il nostro consenso. Non andrebbero avanti senza di noi. Siamo proprio noi, gli Uomini, il loro più grande interesse, il primo obiettivo, ma potremmo diventare il loro principale limite, se solo ci ricordassimo chi siamo e che cosa siamo venuti a fare al mondo! Se solo ci fermassimo un attimo a guardare la situazione esistenziale che ci stanno creando, noi saremmo capacissimi di non sostenere questi imbroglioni e non per santità, che Santi non lo siamo proprio, ma per non convenienza.
A noi non conviene sostenere questi imbrogli!
La visione della vita che questi ci vogliono imporre con le loro “linee guida” in ogni ambito, non è la nostra; l’habitat che questa gente vuole creare, perché evidentemente a loro piace e gli si addice, non è il nostro ed è contrario alle nostre possibilità di vita.
Questa gente ama la malattia, crea malessere, non ama la luce e l’aria pulita, che per noi sono elementi indispensabili, amano solo il profitto e il denaro, ma per noi è troppo poca cosa: da ammalati non ce ne facciamo niente di tanti inutili soldi senza sole, aria, acqua e terra pulita.
Forse è necessario che l’Umanità passi da questa forca caudina per ristabilire una graduatoria di valori, che strada facendo ha perduto e per riscoprire in cima alla scala dei valori umani, quello fondamentale di ognuno di noi, oggi aggrediti e vilipesi in modo feroce, totalmente privati di dignità, ma destinati alla libertà per inalienabile diritto di nascita.
Forza gente, grazie ad ognuno di noi.
Autore: Voglio ringraziare di cuore tutte le persone presenti il 13 ottobre 2018 al Convegno sulla Geoingegneria a Perugia e spero che questa riflessione sia condivisa.
Prima di tutto il mio riconoscimento va agli organizzatori, i nostri partner di Perugia, che hanno svolto il lavoro maggiore investendo energia, tempo e soldi in questo progetto che è sempre difficile e abbondantemente ostacolato.
Per organizzare un Convegno di questo tipo le difficoltà vanno dai costi (siamo tutti associazioni autofinanziate) al reperimento di relatori disponibili a perdere tempo e a mettere la faccia su un problema scomodo, che ancora (dopo quasi 20 anni di attività) non riceve nessun accredito.
Per questo Convegno, dei pochi relatori reperiti, uno era incerto fin dall’inizio, ma altri due si sono dileguati il giorno prima e non per gravi problemi, tutt’altro!
Ci siamo rimasti noi, le associazioni promotrici: Alternativa Riformista e Riprendiamoci il Pianeta, insieme a voi, teoricamente il pubblico, di fatto i veri autori e promotori dell’evento, nella splendida cornice della Sala dei Notari nel centro storico di Perugia, che continua a testimoniare la bellezza dell’Umanità, la sua grandezza, il suo splendore, in una parole tutto quello che stiamo cercando di ripristinare, essendoci accorti che ci stanno derubando della Nostra Storia, del nostro Lignaggio Umano, della Nostra Civiltà, delle Nostre Nobili ed Elevate Potenzialità, della nostra Creatività di Esseri Umani, per ridurci piccoli straccetti sfruttabili e mal trattabili.
Insieme ad una sessantina di attivisti, arrivati da tutta Italia, abbiamo messo a fuoco la situazione della Geoingegneria in Italia, con la consapevolezza di non trovare una qualche soluzione, ma con la speranza di impedire che si cancelli anche l’esistenza del problema, dopo aver visto cancellare dai geo – guerrafondai il nostro meraviglioso clima temperato con tutte le sue bellissime manifestazioni stagionali.
Il comportamento delle classi sociali, che teoricamente  dovrebbero difenderci (politici – militari – scienziati – mass media – mainstream)  che, per qualche misero vantaggino di poco conto, offrono collaborazione, sostegno , protezione e solidarietà  ai geo – guerrafondai, ha abbastanza ferito tutti noi, che da anni osserviamo la quotidiana distruzione del nostro paese, ma non ci ha vinti; siamo spesso scioccati dal vedere tanta ignoranza, molto preoccupati per le prossime generazioni, che sulla loro pelle, vivranno tutto il tradimento, agito soprattutto contro di loro, ma ci siamo ancora. Ed è proprio grazie al lavoro svolto dai blogger, che perdono tempo a ricercare e a studiare, che riusciamo a non far morire il problema, come si vorrebbe veder succedere.
Le richieste dei geo – guerrafondai in fondo sono molto esplicite, quello che vogliono lo dicono e noi lo sappiamo proprio perché  lo dicono chiaramente. I geo – guerrafondai vogliono cancellare il nostro mondo e riscriverlo da capo con la nostra collaborazione e il nostro consenso. Non andrebbero avanti senza di noi. Siamo proprio noi, gli Uomini, il loro più grande interesse, il primo obiettivo, ma potremmo diventare il loro principale limite, se solo ci ricordassimo chi siamo e che cosa siamo venuti a fare al mondo! Se solo ci fermassimo un attimo a guardare la situazione esistenziale che ci stanno creando, noi saremmo capacissimi di non sostenere questi imbroglioni e non per santità, che Santi non lo siamo proprio, ma per non convenienza.
A noi non conviene sostenere questi imbrogli!
La visione della vita che questi ci vogliono imporre con le loro “linee guida” in ogni ambito, non è la nostra; l’habitat che questa gente vuole creare, perché evidentemente a loro piace e gli si addice, non è il nostro ed è contrario alle nostre possibilità di vita.
Questa gente ama la malattia, crea malessere, non ama la luce e l’aria pulita, che per noi sono elementi indispensabili, amano solo il profitto e il denaro, ma per noi è troppo poca cosa: da ammalati non ce ne facciamo niente di tanti inutili soldi senza sole, aria, acqua e terra pulita.
Forse è necessario che l’Umanità passi da questa forca caudina per ristabilire una graduatoria di valori, che strada facendo ha perduto e per riscoprire in cima alla scala dei valori umani, quello fondamentale di ognuno di noi, oggi aggrediti e vilipesi in modo feroce, totalmente privati di dignità, ma destinati alla libertà per inalienabile diritto di nascita.
Forza gente, grazie ad ognuno di noi.
Autore: Voglio ringraziare di cuore tutte le persone presenti il 13 ottobre 2018 al Convegno sulla Geoingegneria a Perugia e spero che questa riflessione sia condivisa.
Prima di tutto il mio riconoscimento va agli organizzatori, i nostri partner di Perugia, che hanno svolto il lavoro maggiore investendo energia, tempo e soldi in questo progetto che è sempre difficile e abbondantemente ostacolato.
Per organizzare un Convegno di questo tipo le difficoltà vanno dai costi (siamo tutti associazioni autofinanziate) al reperimento di relatori disponibili a perdere tempo e a mettere la faccia su un problema scomodo, che ancora (dopo quasi 20 anni di attività) non riceve nessun accredito.
Per questo Convegno, dei pochi relatori reperiti, uno era incerto fin dall’inizio, ma altri due si sono dileguati il giorno prima e non per gravi problemi, tutt’altro!
Ci siamo rimasti noi, le associazioni promotrici: Alternativa Riformista e Riprendiamoci il Pianeta, insieme a voi, teoricamente il pubblico, di fatto i veri autori e promotori dell’evento, nella splendida cornice della Sala dei Notari nel centro storico di Perugia, che continua a testimoniare la bellezza dell’Umanità, la sua grandezza, il suo splendore, in una parole tutto quello che stiamo cercando di ripristinare, essendoci accorti che ci stanno derubando della Nostra Storia, del nostro Lignaggio Umano, della Nostra Civiltà, delle Nostre Nobili ed Elevate Potenzialità, della nostra Creatività di Esseri Umani, per ridurci piccoli straccetti sfruttabili e mal trattabili.
Insieme ad una sessantina di attivisti, arrivati da tutta Italia, abbiamo messo a fuoco la situazione della Geoingegneria in Italia, con la consapevolezza di non trovare una qualche soluzione, ma con la speranza di impedire che si cancelli anche l’esistenza del problema, dopo aver visto cancellare dai geo – guerrafondai il nostro meraviglioso clima temperato con tutte le sue bellissime manifestazioni stagionali.
Il comportamento delle classi sociali, che teoricamente  dovrebbero difenderci (politici – militari – scienziati – mass media – mainstream)  che, per qualche misero vantaggino di poco conto, offrono collaborazione, sostegno , protezione e solidarietà  ai geo – guerrafondai, ha abbastanza ferito tutti noi, che da anni osserviamo la quotidiana distruzione del nostro paese, ma non ci ha vinti; siamo spesso scioccati dal vedere tanta ignoranza, molto preoccupati per le prossime generazioni, che sulla loro pelle, vivranno tutto il tradimento, agito soprattutto contro di loro, ma ci siamo ancora. Ed è proprio grazie al lavoro svolto dai blogger, che perdono tempo a ricercare e a studiare, che riusciamo a non far morire il problema, come si vorrebbe veder succedere.
Le richieste dei geo – guerrafondai in fondo sono molto esplicite, quello che vogliono lo dicono e noi lo sappiamo proprio perché  lo dicono chiaramente. I geo – guerrafondai vogliono cancellare il nostro mondo e riscriverlo da capo con la nostra collaborazione e il nostro consenso. Non andrebbero avanti senza di noi. Siamo proprio noi, gli Uomini, il loro più grande interesse, il primo obiettivo, ma potremmo diventare il loro principale limite, se solo ci ricordassimo chi siamo e che cosa siamo venuti a fare al mondo! Se solo ci fermassimo un attimo a guardare la situazione esistenziale che ci stanno creando, noi saremmo capacissimi di non sostenere questi imbroglioni e non per santità, che Santi non lo siamo proprio, ma per non convenienza.
A noi non conviene sostenere questi imbrogli!
La visione della vita che questi ci vogliono imporre con le loro “linee guida” in ogni ambito, non è la nostra; l’habitat che questa gente vuole creare, perché evidentemente a loro piace e gli si addice, non è il nostro ed è contrario alle nostre possibilità di vita.
Questa gente ama la malattia, crea malessere, non ama la luce e l’aria pulita, che per noi sono elementi indispensabili, amano solo il profitto e il denaro, ma per noi è troppo poca cosa: da ammalati non ce ne facciamo niente di tanti inutili soldi senza sole, aria, acqua e terra pulita.
Forse è necessario che l’Umanità passi da questa forca caudina per ristabilire una graduatoria di valori, che strada facendo ha perduto e per riscoprire in cima alla scala dei valori umani, quello fondamentale di ognuno di noi, oggi aggrediti e vilipesi in modo feroce, totalmente privati di dignità, ma destinati alla libertà per inalienabile diritto di nascita.
Forza gente, grazie ad ognuno di noi.
Autore: Voglio ringraziare di cuore tutte le persone presenti il 13 ottobre 2018 al Convegno sulla Geoingegneria a Perugia e spero che questa riflessione sia condivisa.
Prima di tutto il mio riconoscimento va agli organizzatori, i nostri partner di Perugia, che hanno svolto il lavoro maggiore investendo energia, tempo e soldi in questo progetto che è sempre difficile e abbondantemente ostacolato.
Per organizzare un Convegno di questo tipo le difficoltà vanno dai costi (siamo tutti associazioni autofinanziate) al reperimento di relatori disponibili a perdere tempo e a mettere la faccia su un problema scomodo, che ancora (dopo quasi 20 anni di attività) non riceve nessun accredito.
Per questo Convegno, dei pochi relatori reperiti, uno era incerto fin dall’inizio, ma altri due si sono dileguati il giorno prima e non per gravi problemi, tutt’altro!
Ci siamo rimasti noi, le associazioni promotrici: Alternativa Riformista e Riprendiamoci il Pianeta, insieme a voi, teoricamente il pubblico, di fatto i veri autori e promotori dell’evento, nella splendida cornice della Sala dei Notari nel centro storico di Perugia, che continua a testimoniare la bellezza dell’Umanità, la sua grandezza, il suo splendore, in una parole tutto quello che stiamo cercando di ripristinare, essendoci accorti che ci stanno derubando della Nostra Storia, del nostro Lignaggio Umano, della Nostra Civiltà, delle Nostre Nobili ed Elevate Potenzialità, della nostra Creatività di Esseri Umani, per ridurci piccoli straccetti sfruttabili e mal trattabili.
Insieme ad una sessantina di attivisti, arrivati da tutta Italia, abbiamo messo a fuoco la situazione della Geoingegneria in Italia, con la consapevolezza di non trovare una qualche soluzione, ma con la speranza di impedire che si cancelli anche l’esistenza del problema, dopo aver visto cancellare dai geo – guerrafondai il nostro meraviglioso clima temperato con tutte le sue bellissime manifestazioni stagionali.
Il comportamento delle classi sociali, che teoricamente  dovrebbero difenderci (politici – militari – scienziati – mass media – mainstream)  che, per qualche misero vantaggino di poco conto, offrono collaborazione, sostegno , protezione e solidarietà  ai geo – guerrafondai, ha abbastanza ferito tutti noi, che da anni osserviamo la quotidiana distruzione del nostro paese, ma non ci ha vinti; siamo spesso scioccati dal vedere tanta ignoranza, molto preoccupati per le prossime generazioni, che sulla loro pelle, vivranno tutto il tradimento, agito soprattutto contro di loro, ma ci siamo ancora. Ed è proprio grazie al lavoro svolto dai blogger, che perdono tempo a ricercare e a studiare, che riusciamo a non far morire il problema, come si vorrebbe veder succedere.
Le richieste dei geo – guerrafondai in fondo sono molto esplicite, quello che vogliono lo dicono e noi lo sappiamo proprio perché  lo dicono chiaramente. I geo – guerrafondai vogliono cancellare il nostro mondo e riscriverlo da capo con la nostra collaborazione e il nostro consenso. Non andrebbero avanti senza di noi. Siamo proprio noi, gli Uomini, il loro più grande interesse, il primo obiettivo, ma potremmo diventare il loro principale limite, se solo ci ricordassimo chi siamo e che cosa siamo venuti a fare al mondo! Se solo ci fermassimo un attimo a guardare la situazione esistenziale che ci stanno creando, noi saremmo capacissimi di non sostenere questi imbroglioni e non per santità, che Santi non lo siamo proprio, ma per non convenienza.
A noi non conviene sostenere questi imbrogli!
La visione della vita che questi ci vogliono imporre con le loro “linee guida” in ogni ambito, non è la nostra; l’habitat che questa gente vuole creare, perché evidentemente a loro piace e gli si addice, non è il nostro ed è contrario alle nostre possibilità di vita.
Questa gente ama la malattia, crea malessere, non ama la luce e l’aria pulita, che per noi sono elementi indispensabili, amano solo il profitto e il denaro, ma per noi è troppo poca cosa: da ammalati non ce ne facciamo niente di tanti inutili soldi senza sole, aria, acqua e terra pulita.
Forse è necessario che l’Umanità passi da questa forca caudina per ristabilire una graduatoria di valori, che strada facendo ha perduto e per riscoprire in cima alla scala dei valori umani, quello fondamentale di ognuno di noi, oggi aggrediti e vilipesi in modo feroce, totalmente privati di dignità, ma destinati alla libertà per inalienabile diritto di nascita.
Forza gente, grazie ad ognuno di noi.
Autore: Voglio ringraziare di cuore tutte le persone presenti il 13 ottobre 2018 al Convegno sulla Geoingegneria a Perugia e spero che questa riflessione sia condivisa.
Prima di tutto il mio riconoscimento va agli organizzatori, i nostri partner di Perugia, che hanno svolto il lavoro maggiore investendo energia, tempo e soldi in questo progetto che è sempre difficile e abbondantemente ostacolato.
Per organizzare un Convegno di questo tipo le difficoltà vanno dai costi (siamo tutti associazioni autofinanziate) al reperimento di relatori disponibili a perdere tempo e a mettere la faccia su un problema scomodo, che ancora (dopo quasi 20 anni di attività) non riceve nessun accredito.
Per questo Convegno, dei pochi relatori reperiti, uno era incerto fin dall’inizio, ma altri due si sono dileguati il giorno prima e non per gravi problemi, tutt’altro!
Ci siamo rimasti noi, le associazioni promotrici: Alternativa Riformista e Riprendiamoci il Pianeta, insieme a voi, teoricamente il pubblico, di fatto i veri autori e promotori dell’evento, nella splendida cornice della Sala dei Notari nel centro storico di Perugia, che continua a testimoniare la bellezza dell’Umanità, la sua grandezza, il suo splendore, in una parole tutto quello che stiamo cercando di ripristinare, essendoci accorti che ci stanno derubando della Nostra Storia, del nostro Lignaggio Umano, della Nostra Civiltà, delle Nostre Nobili ed Elevate Potenzialità, della nostra Creatività di Esseri Umani, per ridurci piccoli straccetti sfruttabili e mal trattabili.
Insieme ad una sessantina di attivisti, arrivati da tutta Italia, abbiamo messo a fuoco la situazione della Geoingegneria in Italia, con la consapevolezza di non trovare una qualche soluzione, ma con la speranza di impedire che si cancelli anche l’esistenza del problema, dopo aver visto cancellare dai geo – guerrafondai il nostro meraviglioso clima temperato con tutte le sue bellissime manifestazioni stagionali.
Il comportamento delle classi sociali, che teoricamente  dovrebbero difenderci (politici – militari – scienziati – mass media – mainstream)  che, per qualche misero vantaggino di poco conto, offrono collaborazione, sostegno , protezione e solidarietà  ai geo – guerrafondai, ha abbastanza ferito tutti noi, che da anni osserviamo la quotidiana distruzione del nostro paese, ma non ci ha vinti; siamo spesso scioccati dal vedere tanta ignoranza, molto preoccupati per le prossime generazioni, che sulla loro pelle, vivranno tutto il tradimento, agito soprattutto contro di loro, ma ci siamo ancora. Ed è proprio grazie al lavoro svolto dai blogger, che perdono tempo a ricercare e a studiare, che riusciamo a non far morire il problema, come si vorrebbe veder succedere.
Le richieste dei geo – guerrafondai in fondo sono molto esplicite, quello che vogliono lo dicono e noi lo sappiamo proprio perché  lo dicono chiaramente. I geo – guerrafondai vogliono cancellare il nostro mondo e riscriverlo da capo con la nostra collaborazione e il nostro consenso. Non andrebbero avanti senza di noi. Siamo proprio noi, gli Uomini, il loro più grande interesse, il primo obiettivo, ma potremmo diventare il loro principale limite, se solo ci ricordassimo chi siamo e che cosa siamo venuti a fare al mondo! Se solo ci fermassimo un attimo a guardare la situazione esistenziale che ci stanno creando, noi saremmo capacissimi di non sostenere questi imbroglioni e non per santità, che Santi non lo siamo proprio, ma per non convenienza.
A noi non conviene sostenere questi imbrogli!
La visione della vita che questi ci vogliono imporre con le loro “linee guida” in ogni ambito, non è la nostra; l’habitat che questa gente vuole creare, perché evidentemente a loro piace e gli si addice, non è il nostro ed è contrario alle nostre possibilità di vita.
Questa gente ama la malattia, crea malessere, non ama la luce e l’aria pulita, che per noi sono elementi indispensabili, amano solo il profitto e il denaro, ma per noi è troppo poca cosa: da ammalati non ce ne facciamo niente di tanti inutili soldi senza sole, aria, acqua e terra pulita.
Forse è necessario che l’Umanità passi da questa forca caudina per ristabilire una graduatoria di valori, che strada facendo ha perduto e per riscoprire in cima alla scala dei valori umani, quello fondamentale di ognuno di noi, oggi aggrediti e vilipesi in modo feroce, totalmente privati di dignità, ma destinati alla libertà per inalienabile diritto di nascita.
Forza gente, grazie ad ognuno di noi.
Autore: 

Lettera aperta al Dott. Antonio Raschi – Direttore dell’Istituto di Biometeorologia del CNR – Firenze


Di seguito riportiamo il testo della Lettera Aperta appena inviata al Dott. Antonio Raschi, Direttore dell’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBIMET-CNR) di Firenze, in merito alle sue dichiarazioni alla trasmissione Porta a Porta del 6 Novembre 2018, a cura dell’Associazione Riprendiamoci il Pianeta – Movimento di Resistenza Umana.

Gent.mo Dott. Antonio Raschi,
Noi dell’associazione Riprendiamoci il Pianeta siamo rimasti felicemente sorpresi nel sentire, durante la trasmissione di Porta a Porta del 6/11/2018, un Direttore del CNR parlare finalmente in TV di meteorologia, al posto dei soliti meteorologi o delle avvenenti lettrici di veline, ma ci siamo proprio sbalorditi nel sentirne parlare in termini di:
“esperimento planetario di cambiamento del clima del quale non sappiamo bene gli effetti sul lungo periodo”.
Condividiamo il sospetto della sperimentazione, di cui anche lei parla, dal 2007. In quegli anni ci siamo accorti di una trasformazione giornaliera, costante e continua, dei nostri cieli, interessati da attività mai viste con quella intensità nei decenni precedenti. Abbiamo quasi tutti una età che può testimoniare con sicurezza questa osservazione. Mentre scoprivamo queste attività, abbiamo saputo del Convegno Bilaterale sulla Ricerca Congiunta sui Cambiamenti Climatici a Roma, del 22 gennaio 2002, e della firma di Bush e Berlusconi del Trattato di Cooperazione Italia-USA su Scienza e Tecnologia dei Cambiamenti Climatici (1). Abbiamo letto il Piano di dettaglio dei lavori del Progetto, venendo a conoscenza dei partecipanti e della struttura di detto trattato, con descrizione delle Commesse e dei Work Package, tra cui quelli assegnati a diversi Istituti del CNR tra cui l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC).
Le riporto alcuni titoli che, come sostiene anche lei, hanno tutta l’aria di essere delle vere e proprie sperimentazioni sulla pelle dei cittadini ignari, non informati, anzi sbeffeggiati perché si fanno delle legittime domande:
“Cambiamenti della composizione della troposfera: impatti sul clima, qualità dell’aria e salute umana” TA.P02.010.005 (2)
“Valutazione critica e proposta di studio epidemiologico e tossicologico su effetti a breve termine di esposizione a PUF e frazione organica solubile dell’aerosol” INT P03.003.004 (3)
“Particolato ultrafine (PUF) e effetti cardiopolmonari” INT.P03.003 (4)
WP10: Esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri. (5)
WP11: Sviluppo di scenari sanitari futuri. (5)
Per molto tempo non riuscivamo a capire proprio niente di questo PUF fino a quando non ci è piovuto addosso in grande quantità, imbiancando tutto l’ambiente con una poltiglia biancastra appiccicosa, come documentano le foto.
Poi, come si conviene ad una esercitazione, queste ricadute si sono progressivamente assottigliate fino a diventare effettivamente un “puf ultrafine” quasi invisibile, ma tuttora costantemente presente sia fuori che dentro casa e respirato in abbondanza, senza che però si abbia avuto ancora notizia degli effetti “cardiopolmonari” prodotti. Quello che invece abbiamo visto negli ultimi decenni, è l’innegabile aumento indiscriminato delle malattie, soprattutto tumorali, un aumento del 40% di alunni disabili nelle scuole in un decennio 2003/04 – 2013/14, documentato dal Miur (6, 7, 8) e un numero record di decessi ogni anno in aumento esponenziale (9, 10).
E siamo rimasti sconvolti dalla moltiplicazione dei disastri ambientali come conseguenza di eventi atmosferici anomali e ingiustificati. Risparmiamo l’elenco di questa lunga sequenza di immani disgrazie, basta la visione apocalittica dell’ultimo disastro:14 milioni di alberi abbattuti nel Triveneto!
E se un vento di quella portata si fosse abbattuto su di una città?
Una qualunque guerra dichiarata, come si faceva una volta, avrebbe prodotto meno danni economici e un numero di vittime probabilmente molto vicino ai decessi esagerati registrati in questo ultimo decennio di finta pace.
Ma, dopo aver ascoltato la sua successiva smentita, sappiamo che tutto questo non è dovuto agli esperimenti scientifici, a cui il CNR, insieme alle Università, alle Fondazioni, a tutto il mondo scientifico/culturale Italiano, ha collaborato e probabilmente collabora tuttora. Assolutamente no!
Lei sostiene che il popolo ignorante e complottista si lascia distrarre da queste ipotesi e non vede il vero problema, quello dei gas serra che surriscaldano l’atmosfera!
Abbiamo approfondito le ricerche e ci siamo imbattuti in un consulente militare del governo Lyndon Johnson (1963/1969), il fisico nucleare Gordon Mac Donald che insegnava all’esercito americano “Come distruggere l’ambiente” utilizzando le forze della natura (“A meno che non scoppi la Pace” il testo in dotazione alle forze armate), sperimentando il tutto nella guerra del Vietnam, di cui avrà sentito parlare anche lei.
In seguito, il Generale Mini, capo di stato maggiore del Comando Nato per il Sud Europa, ci ha edotti sul progetto delle Forze Armate Americane “The Weather as a force Multiplier Owning the Weather in 2025” (11).
Se per caso non lo avesse letto le riportiamo l’agghiacciante tabella di marcia descritta in questo progetto:
Cap 2 Capacità richiesta – Perché sarebbe desiderabile giocare con il tempo atmosferico?
Cap 5 Come possiamo arrivarci partendo dal presente?
Tabella di marcia della capacità di base di modificazione del meteo entro il 2025:
modificazione delle precipitazioni – modificazione dei temporali – modificazione del meteo spaziale – modificazione delle nebbie e delle nubi – tempo atmosferico avverso – tempo atmosferico artificiale.
A guardarsi intorno, caro dottor Raschi, l’obiettivo pare proprio raggiunto. Non sarà che in tutto questo c’entrino le false scie di condensa?
E se le scie, come le ipotizziamo noi non esistono, come mai dal dopoguerra sono stati inventati centinaia di brevetti di inseminazione delle nuvole con ogni sorta di porcheria chimica? I brevetti sono registrati e sono di dominio pubblico.
Ma vediamo di rimanere sul problema concreto e reale, come lei ha ripetutamente ribadito:
“i gas serra presenti nell’atmosfera e immessi dal lavoro dell’uomo che si è volutamente trasformato in cavia di sé stesso, sperimentando volutamente su di sé le conseguenze della produzione dei gas serra. Questa massa di persone (dice lei, ndr) non sa che cosa c’è dentro le scie, non ha dati. Quando qualcuno mi darà dei dati…”
Cogliamo l’occasione per farLe sapere che le associazioni questi dati ormai li hanno prodotti. Anche noi nel nostro piccolo, non essendo dotati di air force personale, abbiamo comunque raccolto una serie di dati che dimostrano che sorta di schifezze chimiche vengono utilizzate per modificare il tempo e rilasciate quindi nell’aria, nell’acqua e nel terreno. Se effettivamente le interessano, possiamo farle vedere analisi di acqua piovana con valori elevatissimi di alluminio e bario, prelevata in diverse zone d’Italia, e terreni agricoli, lontani da qualunque impianto industriale, impregnati delle medesime sostanze.
Il problema è che la cosa non interessa a nessuno e, semplicemente, non viene colta e continua ad essere negata. Il generale Mini ci ha spiegato che questo ripetuto diniego in gergo militare si chiama
denial” ed è semplicemente un atto di guerra equivalente a quelli che conosciamo meglio, tipo bombardare o sparare.
E già che ci siamo la vogliamo documentare in merito ad un’altra questione di non secondaria importanza: questi gas serra, sicuramente presenti in atmosfera, sono responsabili dell’inquinamento dell’atmosfera, non del surriscaldamento, perché sporcano, ma non riscaldano. Lo dice una scienziata americana, nove lauree honoris causa, incaricata a presiedere la commissione medica dopo il disastro chimico sia di Bophal che quello nucleare di Cernobil, Rosalie Bertell, il cui libro “Pianeta Terra, Ultima Arma di Guerra” è stato appena tradotto anche in Italia. La tesi che dimostra la Bertell, avendo le competenze per poterlo fare, è che le forze naturali vengono sfruttate dal punto di vista militare e utilizzate come armi, con la collaborazione costante della scienza che è al servizio dei progetti militari. Lei e i suoi colleghi non avrete percezione, forse, di avere raggiunto questo traguardo, ma le vogliamo ricordare le parole di Tesla, il più grande scienziato dell’era moderna, che non si studia né a scuola né all’Università:
“La scienza è soltanto perversione se non ha come fine ultimo il miglioramento delle condizioni di vita dell’Umanità”. (autobiografia di Nikola Tesla)
Lei pensa che oggi la scienza contribuisca al miglioramento delle condizioni del Pianeta e dell’Umanità?
La Bertell, di cui abbiamo parlato, è comprensiva nei confronti delle difficoltà del mondo scientifico attuale e sostiene che: “Il pubblico, la maggior parte della scienza civile, i movimenti sociali e la maggior parte dei politici non hanno ancora capito come funzionano le nuove armi di guerra climatica, armi al plasma e geoingegneria. Essi mancano di qualsiasi comprensione del perché dovrebbe essere possibile produrre terremoti, eruzioni vulcaniche, tempeste, siccità, alluvioni, tsunami, influenzare il tempo di intere regioni, riscaldare e raffreddare, il tutto come menzionato nella Convenzione delle Nazioni Unite del 1977.” (12)
ENMODla Convenzione sul divieto dell’uso di tecniche di modifica dell’ambiente a fini militari, è stata abilmente aggirata, poiché i militari si sono alleati con l’industria civile e hanno creato un enorme apparato di industria militare con cui la società civile collabora, forse anche senza sapere del tutto quello che fa.
Noi oggi comunque la ringraziamo di cuore dott. Raschi, sappiamo che sicuramente si sarà pentito di essersi lasciato sfuggire una enunciazione così veritiera sull’argomento, ed è per questo che la ringraziamo. Confidiamo che la vostra Coscienza di Uomini Liberi sia più forte dei condizionamenti, che vi sfugga il controllo imposto, che vi lasciate condurre da quel desiderio profondo in ognuno di noi di rispettare la Vita e di essere dalla parte della Verità. La posta in gioco è molto alta ed è nelle vostre mani.
Sarà ancora possibile per i nostri figli realizzare progetti di Vita su questa terra?
Giovedì, 22 novembre 2018
Fonti:

Richiesta di audizione alle istituzioni del 19 novembre 2018

Di seguito riportiamo il testo della lettera appena inviata alle istituzioni per la richiesta di audizione sul tema della geoingegneria e delle modificazioni climatiche, a cura dell’Associazione Riprendiamoci Il Pianeta – Movimento di Resistenza Umana e dell’associazione Alternativa Riformista.

Al Presidente del Consiglio
Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Al Ministro della Salute
Al Ministro dell’Agricoltura
Le Associazioni “Riprendiamoci il Pianeta” e “Alternativa Riformista”, volendo raccogliere e mandare ad effetto la volontà espressa dai cittadini, nel corso degli ultimi anni, attraverso la firma apposta, secondo la normativa vigente, da 6000 cittadini sulle varie petizioni promosse da “Riprendiamoci il Pianeta” (i cui elenchi verranno forniti su richiesta nei tempi e nei modi che le SS.VV. riterranno più opportuni),
FORTI
– del dettato costituzionale agli Artt 2, 32 e 11, in materia di tutela dell’ambiente e della salute;
– delle seguenti interpellanze e/o interrogazioni presentate nel tempo, in sede nazionale, ma, anche europea:
2 aprile 2003 (deputato Italo Sandi)
27 ottobre 2003 (deputato Piero Ruzzante)
3 febbraio 2005 (deputato Severino Galante)
13 giugno 2006 (deputato Gianni Nieddu)
8 agosto 2007 (senatore Amedeo Ciccanti)
20 dicembre 2007 (deputata Katia Bellillo)
5 giugno 2008 (deputato Sandro Brandolini)
16 giugno 2008 (deputato Amedeo Ciccanti)
17 settembre 2008 (deputato Antonio Di Pietro)
1 ottobre 2008 (deputato Sandro Brandolini)
28 gennaio 2009 (deputato Sandro Brandolini)
5 novembre 2009 (senatore Oskar Peterlini)
18 novembre 2009 (senatore Amedeo Ciccanti)
22 febbraio 2011 (deputato Domenico Scilipoti)
http://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/68695 (interpellanza al Parlamento del Dr Stefano sul “Progetto Pioggia” in corso in Puglia che prevede l’inseminazione delle nuvole volta ad incrementare la piovosità in questa regione). http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=757330 (deputato Domenico Scilipoti).
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=5%2F09432&ramo=C&leg=17, interpellanza parlamentare: firmatari Pellegrino Serena (SEL) e Zaratti Filiberto (SEL), Legislatura 17 – seduta 670 dell’8/9/2016.
Interpellanza n.2 – 01714 del 31/3/2017 dell’On Serena Pellegrino al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare https://www.youtube.com/watch?v=C31ImyuRwXc, video seduta interpellanza Pellegrino e risposta Ministero 31/3/2017.
Interrogazione con risposta diretta da parte dell’On Serena Pellegrino al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – www.youtube.com/watch?v=S3cisKaDw6Q: video della presentazione dell’interpellanza.
Parlamento Europeo:
– dell’atto ufficiale dell’ONU del 18 maggio 1977 contro l’utilizzo militare e offensivo di tecniche di modificazione ambientale
http://www.un-documents.net/enmod.htm;
– della delibera del Parlamento Europeo, nr. A 4-0005/99 del 14 gennaio 1999, contro le sperimentazioni HAARP;
– delle norme previste dalla Legge n. 68 del 22 maggio 2015;
– delle norme previste dalla Legge n. 132 del 28 giugno 2016;
– delle norme previste dal Codice di Navigazione Aerea;
PREOCCUPATI
– dai risultati della ricerca indipendente:
– dai risultati di analisi effettuate sulle matrici d’acqua piovana, suolo, neve, in Umbria e in altre regioni (reperibili presso l’ARPA Umbria e presso gli archivi di Alternativa Riformista);
– dalla mole di testimonianze fotografiche che documentano l’alterazione climatica a seguito di avio dispersioni non assimilabili, per evoluzione e persistenza, a vapore acqueo, ma, bensì, ad altra natura;
– dagli effetti devastanti sui territori a seguito di eventi meteorologici estremi strettamente collegati ai fenomeni di cui al punto precedente;
– dai risultati di recenti ricerche scientifiche relative all’impatto da traffico aereo sulla salute, ancora escluso dalle fonti di inquinamento antropico, anche a livello internazionale:
  • Mozione ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente, 2016
– dalla superficialità, dall’approssimazione, dalla confusione e dalla mancanza di trasparenza con le quali la comunità scientifica, attraverso il mainstream nazionale, tratta una materia così impattante, quasi a voler escludere la popolazione dalla sua conoscenza: ne è un esempio il recente caso del Dr Antonio Raschi, Direttore dell’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze, durante la puntata di “Porta a Porta” del 6/11/2018, che ha parlato di “esperimento planetario di cambiamento del clima del quale non sappiamo bene gli effetti sul lungo periodo” https://www.youtube.com/watch?v=lYEG6YFTYP4, per poi smentire tale dichiarazione subito dopo https://www.luogocomune.net/LC/31-scie-chimiche/5074-siamo-al-centro-di-un-esperimento-planetario-intervista-ad-antonio-raschi;
– dalla sempre più frequente sindrome aerotossica, all’interno dei velivoli, a detrimento della salute di piloti, equipaggi e passeggeri come documentato da associazioni sorte per denunciare, con grave preoccupazione, il fenomeno;
– dal massiccio bombardamento elettromagnetico, reso possibile dai metalli dispersi in atmosfera, e dalla installazione di ripetitori, antenne, torri ionizzanti Nexrad, 5G, ecc; sempre più sofisticati e potenti, posizionati a coprire in modo capillare i territori, e dall’impatto devastante sulla salute psico-fisica e spirituale di tutte le creature, con grave danno all’ambiente;
– dall’incontrollato e, a volte, insensato inquinamento elettromagnetico creato, soprattutto, all’interno delle scuole di ogni ordine e grado.
CONSAPEVOLI
– che la Geoingegneria è stata ufficialmente dichiarata al pubblico internazionale scienza tecnologica per contrastare il riscaldamento globale attraverso SRM (Solar Radiation Management), il 30 gennaio 2017 dal Carnegie Institute;
– che le attività di Geoingegneria, in particolare quelle di Ingegneria Climatica, sono a regime in Italia dal 2002 circa;
– che si sono, recentemente, svolti numerosi convegni nel mondo per definire la Governance della Geoingegneria;
– che la stessa Santa Sede ha ospitato, nel tardo 2017, un seminario sull’argomento, organizzato da Carnegie Institution.
CHIEDONO ALLE ISTITUZIONI DI
– prodigarsi affinché si ponga fine alle operazioni di Ingegneria Atmosferica;
– dar seguito alle interpellanze e interrogazioni presentate nel tempo, soprattutto quella dell’On. Serena Pellegrino, nella passata legislatura;
– inserire il traffico aereo tra le fonti di inquinamento antropico, in recepimento della normativa europea in materia di miglioramento della qualità dell’aria in Europa (decisione del Consiglio d’Europa del 3/12/2013);
– fissare norme rigorose sulla composizione dei combustibili avio che escludano sostanze diverse da quelle necessarie per la sola locomozione e che garantiscano l’eco-sostenibilità;
– vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza nella navigazione aerea previste dal relativo codice;
– normare rigorosamente le emissioni elettromagnetiche e vigilare sulle loro pericolose conseguenze per la salute e per l’ambiente;
– ampliare la gamma dei metalli nei parametri ufficiali sulla matrice suolo, in vigore ad oggi, a comprendere i metalli quali alluminio, bario, litio, ecc;
– parametrare l’acqua piovana e la neve;
– responsabilizzare le ARPA e le Regioni nel loro ruolo di “sentinelle” dei territori;
– individuare tutti i costituenti il particolato atmosferico e abbassare il range PM al di sotto di 2,5 per individuare il nanoparticolato, più pericoloso per la salute.
CONFIDANDO nella sensibilità del nuovo Governo affinché vengano individuate forme e modi adeguati per porre fine
a questo incubo, prima che sia troppo tardi, e RINGRAZIANDO anticipatamente dell’attenzione, con la presente, i sottoscrittori FANNO RICHIESTA di essere auditi in occasione di una seduta delle vostre Commissioni Ministeriali o presso la Presidenza del Consiglio.
Distinti saluti,
Associazione “Riprendiamoci il Pianeta”                                                          Associazione “Alternativa Riformista”
info@riprendiamociilpianeta.it                                                                          alternativa.riformista@gmail.com
Lunedì, 19 novembre 2018
Fonte immagini: Pixabay