CONTROINFORMAZIONE E PAGINE DI UTILITA' SOCIALE
"Vorrei che tutti leggessero,
non per diventare letterati o poeti,
ma perché nessuno sia più schiavo"
Gianni Rodari
"Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare"
Socrate
sabato 23 febbraio 2019
GUERRA IBRIDA DELLA RUSSIA O ALLA RUSSIA?
La scorsa estate si è tenuto il primo incontro fra i presidenti, Trump e Putin per definire i nuovi rapporti fra le due superpotenze per il superamento della nuova “guerra fredda”. Ma, a quanto pare, qualcosa dopo un anno deve essere andato storto. In realtà, ciò che è emerso da quel meeting è la conferma di un presidente Usa tenuto in ostaggio da più settori interni del “Deep State” che per districarsi da questa incomoda situazione si è venduto alla lobby più potente che esiste negli Stati Uniti, quella sionista/evangelica.
Questo spiega molte delle sue mosse "tattiche", come il riconoscimento di Gerusalemme capitale ed l’uscita unilaterale dal trattato sul nucleare con l’Iran. In particolare sembra evidente che “The Donald” ha consegnato la sua politica estera per il Medio Oriente interamente al genero Jared Kushner e si è del tutto piegato agli interessi prioritari di Israele e della cricca di Netanyahu. I rapporti con la Russia possono anche distendersi a condizione che la Russia abbandoni l’Iran e si avvicini ad Israele. A queste condizioni gli USA sono disponibili a lasciare campo libero a Mosca per l’Ucraina, mettendo in riga il Governo di Kiev e fare concessioni sulla Siria.
In cambio Trump, con tutta probabilità, ha chiesto a Putin di lasciare campo libero agli USA ed a Israele di muovere una guerra contro l’Iran, guerra che sarà in un primo tempo ibrida, con un tentativo di destabilizzazione interna e poi, se necessario, con una attacco militare diretto di tipo aeronavale missilistico.
Putin non è stupido e sa bene che la Russia si gioca la sua credibilità come alleato dell’Iran e dell’Asse della Resistenza (Iran-Siria-Hezbollah) e la posizione strategica di Mosca sarebbe compromessa se dovesse essere colpito l’Iran che in questo momento è il suo alleato strategico, assieme alla Cina, nella contrapposizione al Nuovo Ordine egemonico ricercato da Washington.
La strategia USA è quella di affrontare i nemici uno per volta: prima l’Iran, poi sarà la volta della Russia ed infine della Cina. Fondamentale per la riuscita di questa tecnica è isolare ciascuno dei rivali, indebolendolo con sanzioni e guerra ibrida, prima di colpirlo.
A proposito di "guerra ibrida", un'invenzione tutta americana
Una delle più antiche e influenti università americane, la Georgetown University, ha introdotto un corso di studio chiamato "guerra ibrida russa".
Dalla descrizione si deduce che gli studenti analizzeranno le storie dei "troll e dei bot russi", delle "operazioni di informazione" del Cremlino, delle "ingerenze" nelle elezioni americane e "dell'annessione della Crimea".
È stato riferito che le lezioni riguarderanno "la dottrina e l'ideologia russa". Gli studenti discuteranno gli "esempi" e "perché una tale sfida ora si pone agli Stati Uniti e ai loro alleati".
Dopo le elezioni presidenziali del 2016, gli Stati Uniti hanno iniziato attivamente a parlare della presunta "interferenza russa", che è indagata dal procuratore speciale Robert Mueller. Donald Trump ha ripetutamente definito questo argomento una "caccia alle streghe". Secondo il capo dello stato, i democratici hanno speculato attivamente su questo argomento per giustificare la sconfitta della loro candidata Hillary Clinton. Le autorità russe hanno anche ripetutamente negato l'interferenza nel processo elettorale statunitense. Allo stesso tempo, Mosca ha sottolineato che gli Stati Uniti hanno interferito ripetutamente negli affari interni di paesi terzi. E, obiettivamente parlando per esperienza diretta, chi in Italia, in Europa, in Medio Oriente si sentirebbe di attribuire la paternità della "guerra ibrida" a Mosca?
C.P.
Fonti:
Scoperto scheletro di gigante umano in Tailandia - il gigante probabilmente è stato ucciso da un serpente
FOTO E VIDEO: Scheletro Umano Gigante trovato nella Grotta Khao khanap
Scheletro Umano Gigante è stato trovato presso la grotta Khao Khanap Nam in Thailandia, una delle più importanti scoperte mai fatte dai paleontologi.
Lo scheletro di questo gigante è stato scoperto nel novembre 2017 in una grotta a Krabi, in Tailandia. Ma, è stato reso pubblico pochi mesi fa. Sembra che lo scheletro stesse combattendo con un grosso serpente cornuto sopraggiungendone poi la morte. È chiaramente visibile lo scheletro del gigante con il serpente avvolto attorno.
La persona che gli sta accanto è alto circa un metro/70 così potete rendervi conto del rapporto tra l'uomo attuale e quanto fosse enorme questo essere antico. Raramente si sente parlare di scoperte come questa sui Media Main Stream (MSM). Quanta conoscenza e storia ci hanno nascosto? I giganti sono reali proprio come dice la Bibbia!
Qui sotto puoi vedere un gruppo di scienziati scavare i resti di uno scheletro umano di proporzioni gigantesche. Qui abbiamo finalmente la prova inconfutabile dell'esistenza di giganti umani!
Avvertiamo in anticipo il pubblico che una campagna di disinformazione globale di massa ha iniziato a provare a screditare la validità e la legittimità di questa importante scoperta!
Cattedra di Pietro, il culto del Magistero di Cristo
La rocambolesca e affascinante storia della Cattedra di Pietro che la tradizione identitifica con quella utilizzata dal successore di Cristo. E le parole che utilizzò per essa San Paolo VI per incentivare il "culto amoroso, fiducioso e filiale al magistero ecclesiastico stabilito da Cristo; e sia a noi propizio l’Apostolo, che primo ne ebbe il mandato".
Cattedra di San Pietro, Roma – Basilica di San Pietro
Dice il Signore a Simon Pietro: «Io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede, e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli». Lc 22,32
Dicesi cattedrale la chiesa in cui un Vescovo risiede e da cui guida le anime a lui affidate. Da questa terminologia si evince la profonda considerazione che le comunità di ogni tempo hanno riservato al seggio episcopale. La Cattedra per eccellenza non può essere, allora, che quella di San Pietro, custodita nell’omonima basilica romana, a perenne memoria della podestà pastorale e magistrale del successore di Cristo che per primo l’aveva occupata.
Il trono ligneo che la tradizione identifica con il seggio utilizzato da San Pietro, arrivò a Roma nel IX secolo: nell’875, infatti, re Carlo il Calvo, sceso d’Oltralpe per farsi incoronare imperatore, ne fece dono a Papa Giovanni VIII, insieme ad altri preziosissimi regali. Per secoli lo splendido manufatto, continuamente spostato all’interno della basilica petrina, fu venerato come reliquia e portato in solenne processione durante la ricorrenza liturgica del 22 febbraio. E così avvenne fino al 18 gennaio del 1666 quando, per volere di Alessandro VII, fu definitivamente spostato nell’abside, inglobato nella monumentale composizione barocca firmata da Gian Lorenzo Bernini.
La cattedra antica è da sempre al centro di un dibattito
tra studiosi per quanto concerne la sua datazione e, quindi, la sua vera origine. Il legno di rovere che la compone è impreziosito, sotto la seduta, da un pannello in avorio con diciotto riquadri su cui sono intagliate le dodici fatiche di Ercole e figure mostruose. Se alcuni ritengono si tratti di un’opera di età carolingia, altri pensano che sia, in realtà, molto più antica. I fiori di loto e l’iconografia delle scene mostrerebbero affinità con le monete imperiali coniate ad Alessandria d’Egitto ai tempi di Costantino. Che sia dunque, questa, la spalliera del trono dell’imperatore donata a Papa Milziade nel 313? Se così fosse, essa sarebbe stata, poi, staccata e applicata al trono portato a Roma da Carlo il Calvo.
Quel che è certo e documentato è l’intervento di Bernini, chiamato in causa tra il 1656 e il 1665. La grande cattedra di bronzo, che nell’invenzione dell’artista sembra librarsi nell’aria, è sostenuta dai padri della Chiesa, quattro grandi simulacri che rappresentano due maestri latini, Sant’Ambrogio e Sant’Agostino, e due orientali, San Giovanni Crisostomo e Sant’Atanasio, come a dire che la Chiesa poggia su un’unica fede.
Esattamente alle sue spalle si trova la finestra absidale di alabastro, perché la Chiesa si apre al mondo grazie alla luce che è dono dello Spirito Santo, qui presente in forma di sfolgorante colomba. Un tripudio di angeli accerchia il trono su cui scende un drappo con la rappresentazione della “traditio clavum”, ovvero la consegna delle chiavi da parte di Cristo a Pietro, che coincide con il conferimento del primato papale.
Dal III secolo la festa della Cattedra di San Pietro ricorre e si celebra il 22 febbraio. Con le seguenti parole papa Paolo VI concluse, in quel giorno del 1976, l’udienza generale: “Voglia il Signore conservare ed accrescere, per i bisogni del nostro tempo, questo culto amoroso, fiducioso e filiale al magistero ecclesiastico stabilito da Cristo; e sia a noi propizio l’Apostolo, che primo ne ebbe il mandato”.
Obbligo vaccini, ecco quanto costa la multa per ogni vaccinazione non fatta, ma sui danni alla salute tutto tace
IN ITALIA E' DITTATURA VACCINALE: MULTE SALATE AI GENITORI CHE NON FANNO VACCINARE I FIGLI. E LA LIBERTA' DI CURA SANCITA DALLA COSTITUZIONE SI VA A FARE BENEDIRE! MA DEI DANNI DA VACCINO E DEGLI INDENNIZZI RICONOSCIUTI DALLA LEGGE NESSUNO PARLA. CON LE VACCINAZIONI OBBLIGATORIE E DANNI CONNESSI LO STATO POTREBBE DOVER ESBORSARE OGNI ANNO CIFRE DA RECORD! ALTRA SPESA IN BILANCIO....
L’Obbligo vaccini da 0 a 16 anni prevede segnalazioni e multe per i genitori che non fanno vaccinare i figli. La circolare del Ministero della Salute fa chiarezza sulle novità ribadendo che l’obiettivo della legge è quella di arrivare ad una copertura del 95% raccomandata dall’Oms “per garantire l’immunità di gregge”.
Se i genitori non vaccinano il minore rischieranno sanzioni e multe. Prima di arrivare alla multa si passa per un invito alla regolarizzazione, prima per iscritto in forma semplice e poi, in seconda battuta, tramite raccomandata A/R per un colloquio informativo. Se non rispondono o proseguono nella volontà di non far vaccinare i figli, la Asl passerà alla contestazione formale.
Le multe per i genitori che rifiutano di far vaccinare i figli vanno da 500 a 7.500 euro. E’ prevista nei casi più gravi anche la segnalazione al Tribunale per i diritti dei minori come ultimo step.
Ecco un paio di chiarimenti importanti in merito alle multe per omessa vaccinazione e casi particolari: il genitore (o il tutore) può essere multato anche se il figlio ha superato i 16 anni se la violazione si è verificata prima.
La sanzione è unica a prescindere dal numero di vaccinazioni omesse ma l’importo può essere graduato in modo proporzionale. Se invece, dopo la sanzione, i genitori incorrono in un’altra violazione, anche per un richiamo, possono incorrere in una seconda multa.
Sui casi di risarcimento per danni da vaccini silenzio assoluto
Dal 2001 ad oggi il Coordinamento Nazionale Danneggiati da Vaccino (Condav) ha istruito ben oltre 1000 pratiche per ottenere gli indennizzi e poter così assicurare le cure o garantire un futuro a chi è rimasto segnato a vita dopo le vaccinazioni ricevute.
Alla data del 31 marzo 2015, i beneficiari dell’indennizzo aggiuntivo, in quanto riconosciuti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, sono 609, mentre vi sono 22 soggetti che ne hanno beneficiato, ma la cui posizione è stata chiusa a seguito di decesso.
Ai fini del riconoscimento di un indennizzo “non vi è differenza qualitativa tra obbligo e raccomandazione”, in quanto l’obbligatorietà del trattamento è “semplicemente uno degli strumenti” a disposizione delle autorità pubbliche “per il perseguimento della tutela della salute collettiva, al pari della raccomandazione”.
Con questa motivazione la Cassazione ha accolto il ricorso di un uomo della provincia di Cagliari che nel ’59, quando aveva due anni, si era sottoposto alla vaccinazione antipolio Salk, all’epoca “fortemente raccomandata” e divenuta obbligatoria per legge solo nel 1966. L'uomo, si era ammalato dopo la somministrazione del siero e aveva riportato esiti di poliomielite ad entrambe le gambe. Nel 2004 la scoperta del legame tra il suo disturbo e la vaccinazione.
Riconoscendo tale nesso di causalità, il tribunale gli aveva concesso il risarcimento, in seguito negato dalla Corte d’Appello secondo cui l’indennizzo non poteva essere riconosciuto per le vaccinazioni effettuate prima dell’entrata in vigore, nel settembre 1959, di una legge che inaugurò la campagna vaccinale. La Cassazione ha però ora annullato con rinvio la sentenza ai giudici d’Appello, che dovranno rivedere la decisione.
La sezione Lavoro della Suprema Corte, citando la giurisprudenza della Corte Costituzionale, sottolinea infatti che “la tutela indennitaria, inizialmente riconosciuta solo nell’ambito delle vaccinazioni obbligatorie, è stata ampliata ricomprendendovi le vaccinazioni imposte o sollecitate da interventi finalizzati alla protezione della salute pubblica”.
Nella sentenza della Corte di Cassazione n. 11339 del 10 maggio 2018 viene spiegato che non è costituzionalmente lecito, sulla base degli articoli 2 e 32 della Costituzione, richiedere che il singolo esponga a rischio la propria salute per un interesse collettivo, senza che la collettività stessa sia disposta a condividere, come è possibile, il peso delle eventuali conseguenze.
La stessa Costituzione, all'art 32 stabilisce che "la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".
Il secondo comma precisa che "nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".
Per i soggetti che hanno subito menomazioni permanenti all'integrità psicosifisca a causa del vaccino obbligatorio, la legge 229/2005 ha previsto anche un ulteriore indennizzo consistente in un assegno mensile vitalizio corrisposto per la metà al soggetto danneggiato e per l'altra metà ai congiunti che prestano o abbiano prestato al danneggiato assistenza in maniera prevalente e continuativa.
Alcune massime della Cassazione in materia di indennizzo ex legge 210
Cassazione civile, sentenza del 24/09/2014 n. 20111
L'eccezione di "compensatio lucri cum damno" è un'eccezione in senso lato e va considerata come una mera difesa in ordine all'esatta entità del pregiudizio subito dal danneggiato, e, come tale è rilevabile d'ufficio.
Cassazione civile, sentenza del 27/06/2014 n. 14617
La domanda amministrativa diretta ad ottenere l'indennizzo ex legge 210/1992, deve indicare specificamente la trasfusione alla quale si riferiscono le conseguenze dannose perché deve essere data la possibilità alla commissione medico ospedaliera di esprimere il proprio parere sul nesso di causalità casuale tra le lesioni e la trasfusione o la somministrazione di emoderivati.
Cassazione civile Sezione VI sentenza del 08/10/2014 n. 21257
L'erogazione dell'indennizzo ex legge 210/92, non costituisce né ai fini dell'interruzione della prescrizione, né a quelli di una rinuncia ad avvalersene, un riconoscimento da parte dello Stato del diritto al risarcimento del danno.
VACCINI OBBLIGATORI: DANNO ERARIALE DA 114 MILIONI DI EURO. Vaccini e bambini - Bartolomeo Pepe
Il Dott Burioni ammette che moriranno molti piu' bambini grazie ai vaccini.
I vaccini obbligatori cambiano da Paese in Paese. Le tabelle sono nel video. In molti Paesi europei non esiste l'obbligo vaccinale. IN Italia i vaccini obbligatori sono quattro. Ma allora perché i vaccini per bambini sono disponibili quasi esclusivamente nella formulazione esavalente, che oltre a quelli obbligatori contiene anche vaccini non obbligatori? Oltre al rischio aggiuntivo di fenomeni di reazioni avverse, quanto costa allo Stato questo esborso aggiuntivo? Secondo il senatore Pepe, il danno erariale dei vaccini esavalenti è di 114 milioni di euro. E annuncia una denuncia al ministro Lorenzin.
Nonostante lui ammetta che sia giusto vaccinare obbligatoriamente, dice anche, dati alla mano, che i morti per reazioni avverse ai vaccini saranno 50 volte superiori ai morti per non vaccinati. Ovviamente dice questo a sua insaputa, lui non sa che qualcuno potrebbe ascoltarlo e soprattutto ... farsi 2 conti.
Fonti:
L’ESPERIMENTO. DOPO 25 ANNI DI (U)EURO NESSUNO E’ PIU’ AL SICURO, SIAMO TUTTI PIU’ POVERI, A RISCHIO E SENZA FUTURO
La vicenda dei pastori sardi è solo l’ultimo episodio di una crisi colossale in cui siamo precipitati negli ultimi 25 anni senza renderci conto di chi, cosa, come e perché ci abbia scaraventato nella voragine.
In Francia, con i “gilet gialli”, la rivolta è ancora più forte e in Gran Bretagna si è espressa con la Brexit. Ma tutto è destinato ad aggravarsi. Il connotato del tempo che viviamo è l’insicurezza. Un’ansia collettiva per cui nessuno più si sente protetto. La condizione economica e sociale di tutti è destabilizzata e incerta.
Circa 25 anni fa ci avevano prospettato la terra promessa con la Ue, l’euro e la globalizzazione. Siamo stati fuorviati da una narrazione fasulla delle élite e dei media secondo cui stavamo entrando “nel futuro”.
Altro che futuro: è una paurosa regressione all’Ottocento, un mondo senza protezione sociale. Infatti non si tratta solo di ricordare i soliti disastrosi indicatori della crisi di questi decenni: il crollo del PIL e della produzione industriale o l’esplosione della povertà e della disoccupazione giovanile. L’insicurezza ha investito proprio tutti, anche le categorie più forti.
TUTTI NELL’INSICUREZZA
Ieri Giulio Sapelli dava dei flash di questa situazione: “disgregazione delle classi medie a reddito fisso impaurite dalla riforma dei regimi pensionistici… sottomissione di larghi strati di commis d’état a regimi privatistici che li sottopongono alla legge del mercato e alla ricerca continua di un posto di lavoro… svalutazione del principio di status per gran parte degli insegnanti sottomessi a regimi di reddito insufficienti per riprodurre la conoscenza didattica e culturale generale”.
Ed ancora:
“Nell’industria manifatturiera la crisi sottopone manager di ogni basso e medio livello all’incubo della disoccupazione… in età matura”.
E poi lavoratori di ogni categoria “sottoposti a insicurezza di lavoro”, la “paura crescente” che “serpeggia tra la borghesia manifatturiera alveolare; le piccole e artigianali imprese” con “il rischio continuo di fallimento… La classe operaia paralizzata dalla paura della disoccupazione e dal regime neo-schiavistico a cui è sottomessa nella maggioranza delle imprese con contratti intermittenti e a tempo breve”.
Un’intera generazione di giovani che sprofonda nella sotto occupazione, precaria e mal pagata e resta esclusa dalla vita sociale, dalla possibilità di fare un progetto, una famiglia, dei figli.
L’instabilità e il rischio riguardano perfino i nostri conti correnti e le nostre banche, un tempo, fortini inespugnabili. E nemmeno i pensionati possono più sentirsi al sicuro.
E’ diventato un lusso perfino far studiare i propri figli e rischia di diventare proibitivo addirittura curarsi. Da almeno 25 anni l’ascensore sociale è bloccato.
NOSTALGIA
Uno scenario inimmaginabile negli anni della cosiddetta Prima Repubblica, quando – al riparo di politiche keynesiane – l’Europa occidentale aveva potuto conseguire, in quarant’anni, livelli di benessere e di sicurezza sociale eccezionale.
E’ stato il quarantennio dell’unica vera grande rivoluzione sociale pacifica che il nostro Paese abbia mai conosciuto: un formidabile ascensore sociale ha permesso davvero a tutti – bastava studiare o darsi da fare – di migliorare le proprie condizioni di vita.
I figli delle famiglie popolari hanno potuto conseguire veri traguardi di ascesa sociale e gran parte delle famiglie hanno accantonato risparmi e si sono fatte la casa di proprietà.
INIZIA L’INCUBO
Poi, dopo il crollo del Muro di Berlino, è stato decretato l’avvio di un globalizzazione selvaggia e di una Unione Europea che – con i Trattati di Maastricht – ha rottamato la piena occupazione, il welfare state e il benessere diffuso, sull’altare del “dio Mercato”.
Ai governi nazionali sono stati progressivamente sottratti poteri. Gli Stati sono stati spolpati dalle privatizzazione e sottoposti alla dittatura del Mercatismo con una perdita radicale di sovranità da parte dei popoli.
All’obiettivo della piena occupazione è stato sostituito quello del controllo dell’inflazione e dell’austerità dei conti pubblici (con il taglio della spesa sociale).
E’ stato un colossale esperimento politico condotto da élite che avevano chiarissimo ciò che sarebbe accaduto. Lo si trova spiegato nero su bianco.
Penso, ad esempio, a quanto scriveva, sul “Corriere della sera” del 26 agosto 2003, Tommaso Padoa-Schioppa, un esponente dell’élite che ha lavorato ad altissimi livelli a Bankitalia, alla Banca Centrale Europea e alla Commissione Europea.
Questo “convinto europeista” è stato membro del “Comitato Delors” che delineò la strada verso la moneta unica europea, infine è stato Ministro dell’economia e delle finanze nel governo Prodi e poi dirigente del Fondo Monetario Internazionale.
LA DUREZZA DEL VIVERE
Dunque in un memorabile articolo sul “Corriere” Padoa-Schioppa spiegava che, in tutta Europa, si doveva andare verso quelle “riforme strutturali” che consistevano nel “lasciar funzionare le leggi del mercato, limitando l’intervento pubblico a quanto strettamente richiesto dal loro funzionamento e dalla pubblica compassione”.
A cosa avrebbe portato tutto questo? Padoa Schioppa lo spiegava chiaramente:
“Nell’Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev’essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l’individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità”.
Ecco il punto d’arrivo del colossale esperimento sociale mercatista. Adesso i popoli europei (e soprattutto il popolo italiano) provano nuovamente la “durezza del vivere”, la precarietà, l’insicurezza e il rischio della povertà che conobbero fino all’Ottocento.
Oggi l’esperimento è compiuto. E le moltitudini impoverite si sollevano, cosicché in Gran Bretagna decidono con la Brexit di riprendere in mano i propri destini, nelle piazze parigine si ribellano rumorosamente con i gilet gialli, fino all’Italia che si dibatte in una crisi pesantissima e il 4 marzo del 2018 ha dato il primo scossone.
Questo impoverimento generalizzato, questo senso di insicurezza e vulnerabilità che ormai attanaglia tutti i gruppi sociali e tutte le generazioni, rappresenta il fallimento delle élite.
Stiamo vivendo una spaventosa regressione all’Ottocento che rischia di dare il colpo di grazia alla stessa democrazia, già mal ridotta.
Del resto l’esperimento dei demiurghi dell’Unione Europea è stato condotto proprio per arrivare a una sorta di super stato che allontanasse i popoli dai centri decisionali.
Come dichiarò Jean Monnet, che è uno degli architetti delle istituzioni europee, nel 1952:“Le nazioni europee dovrebbero essere guidate verso un superstato senza che le loro popolazioni si accorgano di quanto sta accadendo. Tale obiettivo potrà essere raggiunto attraverso passi successivi ognuno dei quali nascosto sotto una veste e una finalità meramente economica”.
Antonio Socci
Da “Libero”, 17 febbraio 2019
https://sadefenza.blogspot.com/2019/02/lesperimento-dopo-25-anni-di-ueuro.html
UN OTTIMO PEZZO QUESTO DI SOCCI PERCHE' RIASSUME BENE IL COMUNE SENTIRE DEGLI ITALIANI, MA ANCHE DEGLI EUROPEI DELUSI DALL'UNIONE EUROPEA DELLE LOBBY E DELLA FINANZA. MA DRAGHI, IN QUESTO DISCORSO TENUTO A BOLOGNA DOVE HA RICEVUTO LA LAUREA AD HONOREM, DICE CHE: "Non bisogna confondere l'indipendenza di un Paese con la sua sovranità". Un intervento incentrato sul tema della sovranità. "La tensione tra i benefici dell'integrazione e i costi associati con la perdita di sovranità nazionale è per molti aspetti e specialmente nel caso dei paesi europei, solo apparente" ha sottolineato Draghi aggiungendo che per ottenere i benefici "è necessaria una cooperazione talvolta politicamente difficile da conseguire o da spiegare. Secondo il presidente della Bce in molte aree l'Unione europea restituisce ai suoi paesi la sovranità nazionale che avrebbero oggi altrimenti perso". Unità, equità e soprattutto un metodo di far politica in Europa per "recuperare quell'unità di visione e di azione che può tenere insieme Stati così diversi" il richiamo del numero uno della Banca Centrale Europea che ha concluso il suo intervento citando il Papa Emerito Benedetto XVI. E diciamo pure che poteva anche risparmiarsi di "tirare per la tonaca" papa Benedetto. Ascoltate e tenetevi saldi sulla sedia.
LITURGIA E PROPONIMENTO DI OGGI
LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -
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