lunedì 20 aprile 2020

5G, l’annnuncio a sorpresa di Trump: “I cinesi fuori dall’Italia”. Ma Conte smentisce

LA TASK FORCE DI COLAO, SPUDORATAMENTE ORIENTATA VERSO LA CINA, COSA INTENDE FARE CON IL DECRETO SUL "PERIMETRO CIBERNETICO" CHE DI FATTO PROTEGGE LA SICUREZZA NAZIONALE?



Botta e risposta tra il presidente Usa e il presidente del Consiglio, che chiarisce: “Mai affrontata la questione. L’Italia si è dotata di una struttura normativa particolarmente avanzata (vedi anche   "Vade retro Cina (e non solo). Ecco il decreto su 5G e Golden Power" su https://formiche.net/2019/09/cyber-decreto-reti-5g-sicurezza/).


E' un piccolo “giallo” quello che sta emergendo circa la conversazione che il presidente Usa, Donald Trump, e il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, hanno avuto in occasione del vertice Nato.

L’inquilino della Casa Bianca ha fatto sapere di aver ricevuto rassicurazioni dal governo italiano sulla questione del 5G e sull’eventuale utilizzo di apparecchiature di rete cinesi. “Ho parlato con l’Italia e non sembra che vadano avanti con questo – ha detto Trump al termine della riunione dei leader Nato – Ho parlato anche con altri Paesi e non vanno avanti nemmeno loro. Tutti i Paesi con cui ho parlato non intendono procedere in questo senso”. Ovvero: niente tecnologia cinese per il 5G.

La smentita però è arrivata subito per bocca dello stesso Conte. “Ieri ho avuto occasione di soffermarmi dopo il ricevimento a Buckingham Palace con il presidente Trump e abbiamo anche fatto un tratto di strada insieme ma non abbiamo trattato questo tema, che rimane legato alle prescrizioni normative del nostro ordinamento giuridico – ha puntualizzato il presidente del Consiglio in conferenza stampa a Londra in riferimento all’utilizzo di tecnologie cinesi per il 5G – L’Italia si è dotata di una struttura normativa particolarmente avanzata (il riferimento è al decreto sul perimetro cibernetico ndr).

Non mi risulta che in Europa ci sia un ordinamento più efficace di quello che governa le nostre azioni. Di fronte alla richiesta di qualsiasi operatore, abbiamo strutture che vaglieranno le singole richieste e queste ci attendiamo”.

Cosa prevede il perimetro cibernetico

Lo scorso 14 novembre la Camera ha approvato in via definitiva il decreto sul Perimetro cibernetico (QUI IL TESTO DEFINITIVO). È l’articolo 3 a determinare le “disposizioni in materia di reti di telecomunicazione elettronica a banda larga con tecnologia 5G”. La decisione se esercitare o meno i poteri speciali dovrà essere quindi presa “previa valutazione degli elementi indicanti la presenza di fattori di vulnerabilità che potrebbero compromettere l’integrità e la sicurezza delle reti e dei dati che vi transitano”.

Le autorizzazioni già rilasciate potranno essere riviste chiedendo “misure aggiuntive necessarie al fine di assicurare livelli di sicurezza equivalenti” prescrivendo anche, “ove indispensabile al fine di risolvere le vulnerabilità accertate, la sostituzione di apparati o prodotti”.

Ma è all’articolo 4 bis “Modifiche alla disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica” che si specificano le modalità dell’esercizio dei poteri speciali da parte del Governo in particolare per quel che concerne i fornitori extra Ue. Al comma 3 bis.

Qualora l’acquisto delle partecipazioni sia effettuato da un soggetto esterno all’Unione europea, il Governo può considerare altresì le seguenti circostanze: a) che l’acquirente sia direttamente o indirettamente controllato dall’amministrazione pubblica, compresi organismi statali o forze armate, di un Paese non appartenente all’Unione europea, anche attra-verso l’assetto proprietario o finanziamenti consistenti; b) che l’acquirente sia già stato coinvolto in attività che incidono sulla sicurezza o sull’ordine pubblico in uno Stato membro dell’Unione europea; c) che vi sia un grave rischio che l’acquirente intraprenda attività illegali o criminali”.

Riguardo all’Unione europea a decorrere dall’11 ottobre 2020, qualora uno Stato membro o la Commissione Ue notifichi l’intenzione di formulare osservazioni o di emettere un parere in relazione ad un investimento estero diretto oggetto di un procedimento in corso, i termini per l’esercizio della Golden power “sono sospesi fino al ricevimento delle osservazioni dello Stato membro o del parere della Commissione Ue”.

Uguale sospensione scatta nel caso in cui il Governo chieda un parere agli altri Stati membri. I poteri speciali potranno comunque essere esercitati “nei casi in cui la tutela della sicurezza nazionale o dell’ordine pubblico richiedano l’adozione di una decisione immediata”.

Non solo reti: poteri speciali anche sulle forniture

Il Governo potrà applicare i poteri speciali della golden power anche sulle forniture ad alta intensità tecnologica funzionali alla loro realizzazione.

Previsto un obbligo di notifica entro 10 giorni dalla conclusione di un contratto o di un accordo di fornitura: sulla base della informativa il Governo potrà decidere se esercitare il potere di veto o chiedere l’adempimento di specifiche prescrizioni, che dovranno essere comunicate entro 30 giorni, salvo proroga di altri 20 giorni in caso sia necessario svolgere approfondimenti (la proroga può essere concessa una seconda volta solo in caso di particolari complessità). Decorsi i termini senza nessuna decisione da parte della presidenza del Consiglio i poteri speciali si intendono non esercitati.

Tra le decisioni che il Governo può prendere anche quella di chiedere all’impresa il ripristino delle condizioni antecedenti. In caso di mancata notifica gli operatori rischiano – secondo questa ipotesi di lavoro – una sanzione dal 25% al 150% del valore dell’operazione.

Il governo potrà intervenire per semplificare le procedure

Prevista la possibilità che il Governo riveda i termini per l’esercizio della Golden power “al fine di individuare procedure semplificate, tenuto conto del grado di potenziale pregiudizio per gli interessi essenziali della difesa, della sicurezza nazionale e dell’ordine pubblico, inclusi quelli relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti e alla continuità degli approvvigionamenti, nonché dell’esigenza di assicurare l’armonizzazione delle procedure nazionali con quelle relative ai meccanismi di controllo, scambio di informazione e cooperazione definiti ai sensi del Regolamento Ue 452 del 2019.

Un apposito dpcm dovrà disciplinarne il funzionamento e l’organizzazione. Infine, Banca d’Italia, Consob, Covip, Ivass, Art, Agcm, Agcom e Arera dovranno scambiare informazioni con il Gruppo di coordinamento delle attività per l’esercizio della Golden power senza poter opporre il segreto d’ufficio.

Chi sono i soggetti tutelati dal perimetro cibernetico

I soggetti pubblici e privati che faranno parte del perimetro cibernetico poiché titolari di reti e infrastrutture critiche nonché di sistemi IT che possano essere violati compromettendo la sicurezza nazionale dovranno essere definiti con futuri dpcm.

Chi farà parte del Perimetro dovrà compilare un elenco delle reti e dei sistemi sensibili. Un altro dpcm dovrà specificare le procedure di segnalazione degli incidenti e le misure di sicurezza che i soggetti del Perimetro dovranno adottare. Tutte le forniture Ict, inoltre, dovranno superare il vaglio del Centro di valutazione e certificazione nazionale (Cvcn).

Risorse ad hoc per il Cvcn

Stanziati 3,2 milioni per il 2019, 2,85 milioni dal 2020 al 2023 e 750mila euro dal 2024 per garantire l’operatività del Cvcn che fa capo al Mise. Il ministero è autorizzato ad assumere a tempo indeterminato 77 unità di personale. Nel frattempo potrà essere utilizzato personale in distacco. Assunzioni anche alla presidenza del Consiglio, che potrà far entrare 10 unità di personale. Anche in questo caso, nel frattempo, potrà essere utilizzato personale in distacco.

Sanzioni fino a 1,8 milioni di euro

Nel caso in cui un soggetto fornisca volutamente informazioni false è prevista la reclusione da uno a tre anni e, all’ente, una sanzione pecuniaria fino a 400 quote. Previste anche sanzioni pecuniarie scaglionate in relazione alla gravità della condotta da 200 mila euro a 1,8 milioni.

Poteri speciali al Presidente del Consiglio

Il presidente del Consiglio potrà decidere, su deliberazione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, di disattivare parti di reti in caso di procedura d’urgenza ossia in caso di crisi cibernetica. Il presidente del Consiglio dovrà informare il Copasir.

https://www.gm-servizi.it/5g-lannnuncio-a-sorpresa-di-trump-i-cinesi-fuori-dallitalia-ma-conte-smentisce/

L’impero continua a dimostrare che Assange ha perfettamente ragione


Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, ha subito accuse sotto sigillo dall’amministrazione Trump. Tutto ciò è stato rivelato da un presunto errore accidentale di copia-incolla in un documento giudiziario non certificato che ha usato il nome di Assange. È interessante notare che non molto tempo dopo fu riportato dal Wall Street Journal che i procuratori federali “hanno considerato pubblicamente di incriminare il signor Assange per tentare di innescare la sua rimozione perché una spiegazione dettagliata delle prove potrebbe dare motivo alle autorità ecuadoregne per autorizzare l’estradizione di Assange.”

Fonti interne hanno riferito al Washington Post che Assange ha subito accuse. Siccome queste accuse sono sigillate, è impossibile conoscerle precisamente o sapere come siano giustificate. Se chiedi a #Resistance su Twitter ti dice che è #Mueller Time, e Assange sta per essere arrestato con accuse misteriose che riguardano la pubblicazione su WikiLeaks di e-mail non governative e non classificate nel 2016. Se chiedi ai cultisti di Q-Anon, ti dicono che Donald Trump sta cercando di estradare Assange per salvarlo e infliggere un colpo fatale al Deep State. Se chiedete a persone che sanno di cosa stanno parlando, tuttavia è molto più probabile che facciano riferimento all’Espionage Act sia per i registri di guerra di WikiLeaaks sull’Afghanistan e sull’Iraq e/o per le pubblicazioni sulle perdite della CIA dell’anno scorso. Questo costituirebbe un colpo mortale alla libertà di stampa, e probabilmente un passo avanti nella direzione della distopia orwelliana rispetto al Patriot Act.

Dimostra ancora una volta come Julian Assange avesse completamente ragione.


Quest’ anno ho avuto numerose discussioni sulle motivazioni dichiarate pubblicamente da Assange per rimanere nell’Ambasciata ecuadoriana, dove gli è stato concesso asilo politico dal precedente governo dell’Ecuador basandosi sul fatto che gli Stati Uniti volevano la sua estradizione. Il ritornello che può “partire quando vuole” è estremamente comune, con i detrattori di Assange che insistono nel sostenere che non verrebbe né arrestato né estradato negli Stati Uniti, e che si stia invece nascondendo da (inesistenti) accuse di stupro in Svezia.

La storia che Assange non poteva assolutamente nascondersi dallo stesso governo che torturava Chelsea Manning è stata aggressivamente promulgata dalle testate più vendute come il The Guardian, dove l’articolo di quest’ anno di James Ball si intitolava “L’unica barriera all’uscita di Assange dall’ Ecuador è l’orgoglio”, e sosteneva che “Il fondatore di WikiLeaks difficilmente affronterà incriminazioni negli Stati Uniti.”

L’articolo di Ball include i seguenti estratti dalla sua galassia cerebrale:

Gli ospiti, come i pesci, dopo tre giorni puzzano.”

“Non esiste alcun procedimento penale pubblico a carico di Assange o WikiLeaks negli Stati Uniti, anche se spesso Assange dice che ci sono prove sigillate di accuse contro di lui e i suoi associati, e sono stati resi pubblici i mandati di sorveglianza contro lo staff di WikiLeaks, così come l’interesse dell’FBI per lui e per i suoi collaboratori, sia attuali che ex (incluso me, avendo lavorato con WikiLeaks per alcuni mesi nel 2010 e 2011). Non c’è motivo di pensare che qualcosa sia cambiato a riguardo della situazione di Assange negli Stati Uniti.”

“Il problema per entrambe le parti è che nessuna delle due vuole perdere la faccia: Assange vuole essere un simbolo di resistenza contro uno stato americano imbroglione, e non vuole ammettere che il suo asilo riguarda azioni personali e non di WikiLeaks. L’Ecuador non vuole ammettere di aver commesso un errore nel concedere asilo ad Assange”.

Ball nel migliore dei casi sbagliava completamente, e nel peggiore mentiva deliberatamente sulla reale possibilità di accuse segrete negli Stati Uniti. Sappiamo che le accuse segrete provengono dal governo degli Stati Uniti, quindi non hanno niente a che fare con accuse di stupro o di violazione alla libertà condizionata.

Ma la storia che Assange sia uno schifoso maniaco chiuso in un armadio è stata così aggressivamente promulgata dai propagandisti imperiali come Ball che è (almeno per me) letteralmente impossibile parlare della situazione di Assange sui social senza che qualche sconosciuto venga fuori a vomitarla per tutta la conversazione.


La ragione di questo non è un mistero. L’alternativa di rendere Assange l’orribile stupratore che si nasconde alla giustizia significherebbe riconoscere la possibilità di ciò che ora sappiamo per certo: che una vasta, enorme potenza, con così tante alleanze estremamente consolidate da farla diventare effettivamente il centro di un impero che attraversa il globo, sta lavorando per estradare un giornalista australiano dall’ambasciata ecuadoriana verso il Regno Unito, in modo che possa essere punito per aver pubblicato dei fatti. Molto, molto più facile farlo diventare lo schifoso maniaco chiuso nell’armadio piuttosto che il simbolo di un attacco alla libertà di parola, con implicazioni che si estendono a tutte le future generazioni e in ogni angolo del globo.

Julian Assange ha fondato un’innovativa via di fuga sulla premessa che il potere corrotto possa essere combattuto da verità e trasparenza. Il potere corrotto ha risposto facendolo tacere, perseguitandolo e diffamandolo. Così facendo sono riusciti a rallentare le sconfitte, minimizzando l’impatto delle pubblicazioni, e annullando la capacità di Assange di difendere se stesso, e in cambio hanno provato pubblicamente che la sua tesi era, ed è, assolutamente corretta. C’è un potere istituzionale che usa menzogne e segretezza per manipolarci e ingannarci, e che più di ogni altra cosa odia essere illuminato dalla luce della verità. Ora lo sappiamo per certo. Non c’è alcun dubbio.

Julian Assange non si è mai nascosto dalla giustizia. Julian Assange è, ed è sempre stato tenuto nascosto dall’ingiustizia. Ha avuto ragione sui motivi di richiedere asilo all’Ecuador, così come aveva già avuto ragione su molto altro prima.


Q-Anon: tutti in casa, aspettando gli 007 dell’apocalisse?

I Q ANON SONO IN TUTTO IL MONDO, TRUMP NE HA MOBILITATO SOLO UNA PARTE....


Il mondo è in mano a mostri cannibali, che però stanno per essere sbaragliati. Da chi? Dagli “anons”, ovvero i “patrioti” americani, intelligence militare segretamente mobilitata da Donald Trump con lo stranissimo ordine operativo presidenziale del dicembre 2017, che dichiara che «corruzione, pedofilia e traffico di esseri umani» rappresentano «una minaccia per la sicurezza nazionale». L’ordine presidenziale straordinario è una notizia, il resto è una tesi. Per molti, solo una leggenda: è la narrazione di Q-Anon, misteriosa sigla che distilla “drop”, sibillini avvertimenti sul web. Il messaggio: tenetevi pronti, perché la fine del mondo è vicina. O meglio: sta per crollare un establishment criminale che mette insieme finanza, politica e disinformazione mainstream, con contorno di pedo-satanismo e ogni altro orrore, immaginabile e non, coltivato da personaggi potenti e insospettabili. Messa così, sembra l’ennesima riedizione del cospirazionismo classico, alla David Icke. Con una differenza: per Q-Anon la “guerra dei mondi” è ormai in corso, e la bella notizia è che i “buoni” vinceranno. Magari, tanto per cominciare, spedendo in galera nei prossimi giorni un super-cattivone come Bill Gates, che da opaco monopolista dell’informatica si è trasformato in altrettanto opaco quasi-monopolista dei vaccini, grazie ai compiacenti strateghi dell’Oms.



Non è facile maneggiare un materiale come quello proposto da Q-Anon, data l’assenza totale di fonti verificabili. Ci hanno provato a “Border Nights” tre appassionati della materia: Alessandro Sieni (terapeuta), Gustavo Palumbo (artista) e Tom Bosco (giornalista). Tutti e tre tendono ad accreditare la versione dei cavalieri del bene, impegnati a sgominare la rete del male. Sieni, addirittura, sospetta che il miliardario Jeffrey Epstein – famoso per i festini a luci rosse con minorenni, nella sua isola caraibica, alla presenza di pezzi da novanta come Bill Clinton – non sia affatto morto, e stia anzi collaborando con gli “anons” per smantellare l’impero del male. Arrestato lo scorso 6 luglio, Epstein si sarebbe suicidato, il 10 agosto, in un carcere di massima sicurezza di New York. Le sue guardie? Si sarebbero distratte. «Lo hanno suicidato», pensarono in tanti. E se invece non fosse mai morto? E’, appunto, la tesi di Sieni. Che “spara”: «E se domani si scoprisse che, quando è stato arrestato, Espstein si trovava a casa del suo grande amico Bill Gates?». Tombola: il patron della Microsoft, e soprattutto della fondazione pro-vax più vicina all’Oms, sembra essere finito in una posizione scomoda, da quando Trump – imitato da Boris Johnson e dal giapponese Shinzo Abe – ha annunciato che taglierà i viveri all’Oms, accusata di scarsa trasparenza nella gestione del coronavirus.


Pesantissime le accuse di Luc Montagnier, scopritore del virus Hiv e Premio Nobel per la Medicina: secondo lo scienziato francese, il virus che dà origine alla sindrome Covid-19 sarebbe “sfuggito” al laboratorio cinese di Wuhan, che operava sotto la supervisione dell’Oms. Per alcuni seguaci di Q-Anon, il caso è risolto: l’Oms e i suoi “complici” avrebbero contagiato il mondo, imponendo il coprifuoco quasi ovunque, e preparandosi a lanciare il super-vaccino di Bill Gates. Secondo Gustavo Palumbo, per certi versi, persino questo estremo semplicismo narrativo può essere considerato psicologicamente utile: tenendosi lontano dalla politica consueta, di cui ormai il pubblico diffida, aiuterebbe comunque anche i più sprovveduti a prendere coscienza della colossale impostura su cui si reggerebbe buona parte della governance mondiale, tuttora “coperta” dai grandi media. Al contrario, secondo i detrattori di Q-Anon, il complottismo estremo (fuori misura in tutto, a partire dal suo lessico e dal suo stesso immaginario, un po’ infantile) è un regalo favoloso, offerto proprio al peggior establishment: gli consente di cestinare, come grottesca spazzatura complottistica, anche le voci autorevolmente alternative, quelle di cui oggi ci sarebbe un drammatico bisogno.

E a proposito di fonti attendibili, Alessandro Sieni si avventura in un ragionamento sottile: siete così sicuri, dice, che non abbia un secondo fine la detenzione “barbara” di un personaggio-chiave come Julian Assange? La sua speranza è che quella carcerazione (ingiusta) sia solo provvisoria, in attesa della fatale “ora X” in cui, finalmente, le “forze del bene” riusciranno a prevalere, dunque a riabilitarlo come eroe civile. Quanto alla disastrosa, allucinante situazione di casa nostra: non è possibile, semplicemente, che sia casuale – dovuta solo a inettitudine disastrosa – l’inaudita débalcle del governo italiano, incapace di misure tempestive contro il virus e tuttora inerte, sul piano economico. Il sospetto: si vuole che l’Italia sprofondi nella disperazione socio-economica, facendo da cavia, per farle toccare finalmente con mano la vera natura del brutale regime Ue? Detto in altro modo, e senza evocare invisibili “007 del bene”, è quello che sta comunque succedendo: si temono esplosioni sociali, data l’assenza di veri supporti economici. In teoria, sarebbe la premessa per una svolta politica epocale: il ritorno alla sovranità democratica.


Che vi siano regie contrapposte, sono in molti a dirlo: è in corso una guerra sotterranea, per provare a sbaraccare quarant’anni di neoliberismo. Ma gli attori sono tanti, e gli interessi appaiono intricati: almeno quanto i pezzi di Deep State che si starebbero confrontando, giorno per giorno, tra disinformazione occulta e fendenti palesi come quelli di Trump contro l’Oms e Bill Gates, il “filantropo” dal vaccino facile. In realtà, le narrazioni ultra-sensazionalistiche come quella di “Q” finiscono sempre per trasmettere l’idea che il popolo, quaggiù, non possa minimamente interagire con i micidiali, sofisticatissimi piani affidati agli invisibili e formidabili X-men, capaci di imprese mirabolanti. Di fronte a enormità come quelle evocate – arresti impensabili, crollo imminente di tanti intoccabili – il cittadino tende a restare più che mai spettatore passivo: perché mai muovere un dito, del resto, se la “rivoluzione del bene” è affidata ai benemeriti Rambo delle forze speciali? Tutti in casa, aspettando che i buoni sistemino il mondo? Non è così che funziona, di solito: per farsi sentire, ad esempio, i francesi hanno dovuto indossare un gilet giallo e scendere in strada. Oggi, nell’Italia ipnotizzata dalla quarantena governativa, dai balconi si guarda ancora con sospetto chi osa portare a spasso il cane. Dopodiché, fra non molto, in tante famiglie finiranno i soldi per fare la spesa. Da lì in poi, si accettano scommesse.

Lettera Negazione di consenso installazione antenne 5G – Negazione di consenso abbattimento alberi ad alto fusto


Da inviare via mail al Sindaco del Comune di appartenenza. Trova la Mail a questo indirizzo:
e ai seguenti indirizzi email:
segreteria.ministro@mise.gov.it Att.ne Ministro Stefano Patuanelli


segreteriaministro@sanita.it Att.ne Ministro Roberto Speranza


segreteriaministropisano@governo.it Att.ne Ministro Paola Pisano

Le email da inviare in totale sono 4


IMPORTANTE: SCARICARE LA LETTERA E COMPILARE I CAMPI DELLA LETTERA PRIMA DI INVIARE (vedi sito)

Spett.le


Sindaco del Comune di…………………


Spett.le Ministero dello Sviluppo Economico segreteria.ministro@mise.gov.it Att.ne Ministro Stefano Patuanelli


Spett.le Ministero della Sanità segreteriaministro@sanita.it Att.ne Ministro Roberto Speranza


Spett.le Ministero per l'Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione segreteriaministropisano@governo.it Att.ne Ministro Paola Pisano


Citta, ……(data)…..


Oggetto: Negazione di consenso installazione antenne 5G – Negazione di consenso abbattimento alberi ad alto fusto


Il sottoscritto…………………………………….nato a ……………………………. e Residente a……………in via……………………


Comunico di negare il consenso alla installazione nel mio comune delle antenne 5G perché pericoloso per la salute pubblica e al taglio di alberi ad alto fusto, e più precisamente:

A tutt’oggi non esistono rapporti scientifici ufficiali,garanzie e assunzioni dirette di responsabilità circa l’attestazione di sicurezza che la tecnologia di nuova generazione 5G non arreca danno alla salute umana e ambientale.

Esistono invece rapporti scientifici indipendenti (Studio Istituto Ramazzini di Bologna)e test di laboratorio effettuati su topi (anche resi pubblici) che mettono in correlazione le frequenze del 5G con accertati danni alla salute di animali ed esseri umani.


Esistono studi che attestano che il segnale 5G può essere attenuato o annullato dalla presenza di alberi al alto fusto.


Vi ricordo che le amministrazioni pubbliche, di qualsiasi tipo, sono alle dipendenze dei cittadini e che non possono essere varate decisioni di tale portata senza il consenso e soprattutto senza garanzie accertate e prese di responsabilità dirette sottoscritte in calce.

Qualora le attività di installazione delle antenne 5G e di taglio di alberi ad alto fusto dovessero perdurare, i sindaci dei Comuni interessati, i responsabili Regionali e i Ministri dell’Ambiente e delle Telecomunicazioni vengono ad essere responsabili in prima persona per eventuali danni arrecati alla salute pubblica ed accertati in correlazione con l’uso della tecnologia 5G, responsabilità a cui sarà dato corso per vie legali. Comunico, altresì, che oltre ad alcuni Stati, i seguenti Comuni hanno già disposto ordinanze di diniego alla installazione della Rete 5G: San Lazzaro di Savena (Bologna), Cogne, Baone, Torreglia, Tribano, Montegrotto Terme, Prasco, Ricaldone, Caresana, Lozzolo, Camponogara, Caneva, Dozza, Longare, Marsaglia, Perloz, Scanzano Ionico, Montecorvino Pugliano, Castiglione Cosentino, Delia.


Distinti Saluti Firmato in originale dal sottoscritto



La truffa mediatica di Walter Ricciardi

MA A CHE GIOCO STA GIOCANDO RICCIARDI? NON SI GIOCA QUANDO C'E' IN BALLO LA VITA DELLE PERSONE....

Per settimane spacciato come rappresentante in Italia della Organizzazione Mondiale della Sanità dispensava giudizi più politici che medici, infatti...

Nel nome della scienza o della politica? Nel nome della medicina o dell’appartenenza a un partito? In questi tempi in cui tutta l’informazione si affida a virologi, epidemiologi e quant’altro per riuscire a capire qualcosa di più sulla realtà della situazione, bisognerebbe essere certi che chi pontifica dai canali video o dalle pagine dei giornali ne abbia i titoli e la competenza.


Grazie a Dio proprio Orwell ci ha insegnato a coltivare sempre l’arte del dubbio, prima di credere a tutto quello che si dice in Tv: porsi sempre tante domande, anche se magari non a tutte si riesce a dare subito una risposta.

Ed ecco che, infatti, improvvisamente, si scopre che colui che veniva accreditato come un “autorevole esponente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”, se non addirittura come “il rappresentante in Italia dell’OMS” è in realtà soltanto un politico, legato al Pd e “indicato” da Conte, presso il comitato esecutivo dell’Oms.

Stiamo parlando di Walter Ricciardi, il cui nome viene sempre citato in collegamento con l’Oms, al punto che quando venne scelto come consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, ci fu addirittura chi scrisse che l’Oms aveva “commissariato” il governo italiano. Come dire che Ricciardi era più importate e autorevole del ministro stesso. Invece la situazione era ancora più paradossale, perché era il governo che, dopo le prime figuracce, la sottovalutazione, la mancata prevenzione… aveva pensato di riconquistare credito promuovendo a consulente del ministro e mandando quotidianamente in Tv un “esperto” super fidato e politicamente corretto.

Per settimane Ricciardi è apparso in video e sulle pagine dei giornali definito come “membro del comitato esecutivo dell’Oms” oppure come “inviato” dell’Oms in Italia, senza che, mai, lui facesse una precisazione o che mai un solo giornalista verificasse l’autenticità di questi titoli.

Il caso è esploso durante l’ennesima intervista da parte di RaiNews24, presente anche il dottor Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Oms. La scenetta è stata questa: il giornalista, Gerardo D’Amico, ha chiesto a Guerra: «Anche lei, come per esempio il suo collega dell’Oms, Walter Ricciardi, immagina la possibilità di una riapertura a scacchi, dove le regioni con meno contagi o più strumenti di salvaguardia, di sicurezza, possono ripartire prima?». A questo punto Guerra, in modo molto secco, ha affermato: « Premetto, prima di rispondere alla domanda, che Il mio collega Walter Ricciardi non è dell’Oms». Gelo in studio…

Una affermazione netta atta a evitare qualsiasi fraintendimento, poi rincarata così: Walter Ricciardi «non parla a nome dell’Agenzia» (l’Oms è, infatti, l’Agenzia delle Nazioni Unite per la Sanità).

Insomma, siamo di fronte a qualche cosa che si configura come “truffa mediatica”, un millantato credito da parte di Ricciardi che, finora, non aveva mai fatto precisazioni ai giornalisti che lo indicavano come esponente dell’Oms e probabilmente non le avrebbe fatte mai se non fosse stato in qualche modo sbugiardato in pubblico.


Però, complici della truffa sono anche i giornalisti, sempre agli ordini degli uffici stampa del governo, che mai compiono una verifica.

Di Ricciardi si sapeva che era un uomo del Pd; Renzi lo aveva nominato Commissario dell’Istituto Superiore di Sanità e da questo incarico si era dimesso appena nato il governo Lega-5 Stelle.


In questi giorni, infatti, più che sulla malattia, si era espresso sulle responsabilità degli “avventurieri populisti e sovranisti” nelle carenze ospedaliere (come se i tagli alla Sanità non fossero stati opera dei governi Monti e Renzi) e sulle presunte “gravi colpe” della Regione Lombardia.

Ora che “la truffa” è stata svelata pensate che qualche autorevole testata giornalistica abbia fatto ammenda? È assai più probabile che ci troveremo ancora il dottor Ricciardi-Oms seduto a fianco di Borrelli a spiegare le sue tesi. In nome della scienza o della politica?

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 20 Aprile 2020
Lunedì della II settimana di Pasqua

Gesù e Nicodemo - Bibbia, ragione e verità

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Cristo risorto più non muore,
la morte non ha più potere su di lui. Alleluia. (Rm 6,9)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che ci dai il privilegio di chiamarti Padre,
fa’ crescere in noi lo spirito di figli adottivi,
perché possiamo entrare
nell’eredità che ci hai promesso.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 4,23-31)
Terminata la preghiera, tutti furono colmati di Spirito Santo e proclamavano la parola di Dio con franchezza.


Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, rimessi in libertà, Pietro e Giovanni andarono dai loro fratelli e riferirono quanto avevano detto loro i capi dei sacerdoti e gli anziani.
Quando udirono questo, tutti insieme innalzarono la loro voce a Dio dicendo: «Signore, tu che hai creato il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano, tu che, per mezzo dello Spirito Santo, dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide: “Perché le nazioni si agitarono e i popoli tramarono cose vane? Si sollevarono i re della terra e i prìncipi si allearono insieme contro il Signore e contro il suo Cristo”; davvero in questa città Erode e Ponzio Pilato, con le nazioni e i popoli d’Israele, si sono alleati contro il tuo santo servo Gesù, che tu hai consacrato, per compiere ciò che la tua mano e la tua volontà avevano deciso che avvenisse. E ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di proclamare con tutta franchezza la tua parola, stendendo la tua mano affinché si compiano guarigioni, segni e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù».
Quand’ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono colmati di Spirito Santo e proclamavano la parola di Dio con franchezza.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 2)
Rit: Beato chi si rifugia in te, Signore.

Perché le genti sono in tumulto
e i popoli cospirano invano?
Insorgono i re della terra
e i prìncipi congiurano insieme
contro il Signore e il suo consacrato:
«Spezziamo le loro catene,
gettiamo via da noi il loro giogo!».

Ride colui che sta nei cieli,
il Signore si fa beffe di loro.
Egli parla nella sua ira,
li spaventa con la sua collera:
«Io stesso ho stabilito il mio sovrano
sul Sion, mia santa montagna».

Voglio annunciare il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
Chiedimi e ti darò in eredità le genti
e in tuo dominio le terre più lontane.
Le spezzerai con scettro di ferro,
come vaso di argilla le frantumerai».

Canto al Vangelo (Col 3,1)
Alleluia, alleluia.
Se siete risorti con Cristo,
cercate le cose di lassù, dove è Cristo,
seduto alla destra di Dio
Alleluia.

VANGELO (Gv 3,1-8)
Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».
Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La nostra realtà di rigenerati dallo Spirito nelle acque battesimali per una vita nuova, che ci rende partecipi del regno di Dio, costituisce il titolo più grande della nostra dignità. Invochiamo con fede il Signore, dicendo:
Fa' che diventiamo ciò che siamo, Signore.

- Per tutti i rinati dall'acqua e dallo Spirito, perchè siano fedeli e coerenti alla loro dignità battesimale. Preghiamo.
- Per tutti coloro che, come Nicodemo, cercano la verità, perchè riconoscano in Cristo l'unico maestro che compie i segni di Dio. Preghiamo.
- Per le famiglie cristiane che hanno battezzato i loro figli, perchè assumano coerentemente gli impegni di educazione alla fede e di esemplarità di vita. Preghiamo.
- Per la nostra comunità, perchè, consapevole che lo Spirito agisce in tutti, sappia vedere, apprezzare e valorizzare i doni di ogni suo membro. Preghiamo.
- Per noi qui presenti, perchè la nostra preghiera individuale si ispiri sempre al modello della preghiera biblica e liturgica, per ottenere l'efficacia del dono dello Spirito. Preghiamo.
- Per i bimbi che oggi nascono alla vita. Preghiamo.
- Per gli insegnanti. Preghiamo.

O Dio nostro Padre, che ci hai rivelato per mezzo del tuo unico Figlio, generato dal tuo amore, il mistero e la grandezza della nostra rinascita dallo Spirito, concedici di essere fedeli alla nostra dignità di tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, i doni della tua Chiesa in festa,
e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia,
donale anche il frutto di una perenne letizia.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Accogli, Signore, la nostra umile offerta;
il sacrificio eucaristico accresca la nostra fede
e sia fonte di salvezza per tutti i rinati nel Battesimo.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO PASQUALE II
La nuova vita in Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Per mezzo di lui rinascono a vita nuova i figli della luce,
e si aprono ai credenti le porte del regno dei cieli.
In lui morto è redenta la nostra morte,
in lui risorto tutta la vita risorge.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra,
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
Gesù si fermò in mezzo ai suoi discepoli
e disse loro: “Pace a voi”. Alleluia (Gv 20,19)

Oppure:
“Se uno non nasce da acqua e da Spirito,
non può entrare nel regno di Dio”. Alleluia. (Gv 3,5)


Preghiera dopo la comunione
Guarda con bontà, o Signore, il tuo popolo,
che hai rinnovato con i sacramenti pasquali,
e guidalo alla gloria incorruttibile della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Conferma, Signore, l’opera della tua redenzione
e proteggi i tuoi figli,
che hai chiamato a far parte della santa Chiesa
mediante i sacramenti della fede.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Nicodemo, uno dei notabili ebrei, si reca una notte da Gesù; vuole parlare con lui della salvezza. Bisogna quindi supporre che Gesù abbia anche dei simpatizzanti tra i farisei. In fondo, qualsiasi uomo è toccato dalla questione della salvezza; tutti si pongono delle domande sul senso ultimo della vita. Gesù va oltre la domanda fatta; l’offerta di Dio è posta a tutt’altro livello della sola aspirazione umana, che resta in definitiva nel campo dell’effimero e del terreno. La salvezza dell’uomo riguarda la sua partecipazione alla vita del mondo che verrà. Bisogna per questo nascere “di nuovo”.
Chiaramente, il notabile ebreo conosce anche religioni non ebree, dove si può spesso riscontrare un’idea di rinascita. In altri scritti del Nuovo Testamento, si qualifica chiaramente come rinascita il battesimo cristiano (per esempio nella lettera a Tito o nella prima lettera di Pietro). Gesù mette in rilievo che questa nascita non è più nell’ambito delle possibilità umane: nascere “di nuovo”, è nascere “dall’acqua e dallo Spirito”. Lo Spirito è il dono che il Signore resuscitato fa alla sua comunità.

Emissioni elettromagnetiche del 5G e rischi per la salute

STUDIO SCIENTIFICO ED EVIDENZE SUL DANNO ALLA SALUTE UMANA DA RADIAZIONI 5G

Alessandro Polichetti del Centro Nazionale per la Protezione dalle Radiazioni e Fisica Computazionale, Istituto Superiore di Sanità, Roma

La prossima introduzione della tecnologia di telefonia mobile di quinta generazione (5G) darà luogo a nuovi scenari di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza che saranno emessi in bande di frequenza (694-790 MHz, 3,6-3,8 GHz e 26,5-27,5 GHz) diverse da quelle utilizzate attualmente per la telefonia mobile (da 800 MHz a 2,6 GHz). Uno degli aspetti di particolare novità del 5G consiste nel fatto che non sarà finalizzato solo alla comunicazione tra persone, ma anche al cosiddetto “Internet delle cose”, in cui vari dispositivi wireless comunicano direttamente tra loro, utilizzando in particolare onde elettromagnetiche di frequenza appartenente alla banda 26,5-27,5 GHz indicate spesso come “onde millimetriche” anche se quest’ultime corrispondono più precisamente alle frequenze comprese tra 30 e 300 GHz (lunghezze d’onda comprese tra 1 e 10 mm). Onde elettromagnetiche di così elevata frequenza, durante la loro propagazione, non riescono a penetrare attraverso gli edifici o comunque a superare ostacoli, ed inoltre vengono facilmente assorbite dalla pioggia o dalle foglie. Per questo motivo sarà necessario utilizzare, in maggiore misura rispetto alle attuali tecnologie di telefonia mobile, le cosiddette small cells, aree di territorio coperte dal segnale a radiofrequenza le cui dimensioni, che possono andare da una decina di metri (indoor) a qualche centinaio di metri (outdoor), sono molto inferiori a quelle delle macrocelle che possono essere estese anche diversi chilometri [1]. Ciò comporterà l’installazione di numerose antenne e questa “proliferazione di antenne” sembra essere una delle principali cause di preoccupazione nel pubblico circa possibili rischi per la salute connessi alle emissioni elettromagnetiche del 5G. Per comprendere quanto queste preoccupazioni siano fondate è necessario esaminare lo stato delle conoscenze scientifiche circa gli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici a radiofrequenza, distinguendo tra effetti a breve termine ed effetti a lungo termine, questi ultimi non accertati nonostante i numerosissimi studi scientifici condotti al riguardo. Effetti a breve termine dei campi elettromagnetici a radiofrequenza Gli unici effetti sulla salute umana dei campi elettromagnetici a radiofrequenza che siano stati accertati dalla ricerca scientifica sono gli effetti a breve termine, di natura termica, dovuti a meccanismi di interazione tra i campi e gli organismi biologici ben compresi. L’energia trasportata da un’onda elettromagnetica incidente sul corpo umano viene in parte riflessa, in parte assorbita ed in parte trasmessa dal corpo stesso. L’energia elettromagnetica assorbita dai tessuti del corpo umano viene convertita in calore provocando quindi un aumento della temperatura del corpo, generalizzato o localizzato a seconda delle modalità di esposizione. L’entità di questo aumento di temperatura dipende dai meccanismi di termoregolazione corporea quali l’aumento della circolazione sanguigna, la sudorazione o la respirazione accelerata. Queste reazioni biologiche rallentano il processo di riscaldamento e limitano la temperatura a cui si stabilisce l’equilibrio termico. L’organismo può tollerare aumenti di temperatura inferiori a 1°C, soglia al di sotto della quale non si verificano pertanto effetti di danno per la salute. Gli standard internazionali di protezione definiscono limiti di esposizione ai campi elettromagnetici il cui rispetto garantisce ampiamente, grazie anche all’introduzione di opportuni fattori di riduzione, che la soglia degli effetti termici non venga superata [2]. Tali standard sono stati recepiti da vari Paesi nel mondo e parzialmente anche in Italia dove per i sistemi fissi per le telecomunicazioni e radiotelevisivi sono previsti limiti di esposizione (da rispettare sempre) e valori di attenzione (da rispettare nei luoghi adibiti a permanenze prolungate dei soggetti della popolazione) più restrittivi dei limiti internazionali in quanto finalizzati alla tutela della salute anche da eventuali effetti a lungo termine [3]. Effetti a lungo termine dei campi elettromagnetici a radiofrequenza La possibilità di rischi per la salute a lungo termine, connessi alle esposizioni ai campi elettromagnetici a radiofrequenza a livelli inferiori a quelli raccomandati dagli standard internazionali di protezione, è stata e continua ad essere oggetto di numerosissimi studi scientifici, sia di tipo osservazionale direttamente sugli esseri umani (studi epidemiologici), sia di tipo sperimentale su animali in vivo e su cellule in vitro. L’insieme degli studi disponibili è stato esaminato da diverse commissioni nazionali e internazionali di esperti, nel corso degli anni, al fine di valutare se l’esposizione ai campi elettromagnetici provochi danni alla salute umana. In particolare, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha valutato nel 2011 le evidenze scientifiche sulla cancerogenicità dei campi elettromagnetici a radiofrequenza emessi dai telefoni cellulari, da antenne radiotelevisive e antenne fisse per telefonia cellulare, nonché da apparecchiature di notevole potenza usate in ambito industriale [4]. Secondo la IARC, il complesso degli studi esaminati non supporta l’ipotesi di cancerogenicità dei campi elettromagnetici, con l’eccezione di alcuni studi epidemiologici di tipo caso-controllo che hanno evidenziato, a differenza di altri analoghi studi, un aumento del rischio di glioma (un tumore maligno del cervello) e di neurinoma del nervo acustico (un tumore benigno) in relazione all’uso intenso di telefoni cellulari. Un problema comune agli studi caso-controllo era che l’utilizzo di telefoni cellulari veniva accertato retrospettivamente sulla base di questionari con i quali veniva chiesto ai partecipanti (casi affetti dalle patologie e controlli sani) di ricordare numero e durata delle conversazioni telefoniche, anche a distanza di molti anni dall’inizio d’uso. Per questo motivo la IARC ha definito l’evidenza proveniente da questi studi come “limitata” in quanto, anche se potrebbe essere dovuta ad un reale nesso di causa-effetto tra esposizione ai campi elettromagnetici emessi dai telefoni cellulari e insorgenza dei tumori, non si possono escludere altre spiegazioni come una distorsione dei risultati dovuta al fatto che la valutazione dell’utilizzo dei telefoni cellulari era totalmente affidata al ricordo dei partecipanti agli studi, con la possibilità che i soggetti malati, pienamente consapevoli della natura dello studio cui stavano partecipando, tendessero a sovrastimare nel ricordo, rispetto ai controlli, il passato utilizzo del telefono cellulare. Inoltre, questo aumento di rischio non è stato osservato in altri studi epidemiologici e non è stato confermato dai numerosi studi sperimentali condotti su animali e su cellule. Per questi motivi la IARC ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza solo come “possibilmente cancerogeni per gli esseri umani” (gruppo 2B) e non come “probabilmente cancerogeni per gli esseri umani” (gruppo 2A), né come “cancerogeni per gli esseri umani” (gruppo 1, in cui sono compresi ad esempio la radiazione solare e il radon presente nelle abitazioni). La stessa IARC, in una recente pubblicazione divulgativa sul proprio sistema di classificazione delle evidenze di cancerogenicità, afferma che “i campi a radiofrequenza sono classificati nel gruppo 2B perché c’è un’evidenza tutt’altro che conclusiva che possano provocare il cancro negli esseri umani” [5]. Va inoltre sottolineato che nuove evidenze epidemiologiche, successive alla valutazione della IARC del 2011 e provenienti da studi di tipologia diversa (studi di coorte, studi sull’incidenza dei tumori nella popolazione) sembrano smentire le indicazioni degli studi caso-controllo [6]. Due recenti studi sperimentali su ratti e topi da laboratorio condotti dal National Toxicology Program (NTP) negli USA [7] e dall’Istituto Ramazzini in Italia [8] forniscono invece qualche evidenza a supporto dell’ipotesi di cancerogenicità dei campi elettromagnetici a radiofrequenza, pur se con alcune limitazioni e difficoltà interpretative. Entrambi gli studi evidenziano un incremento di un particolare tipo di neoplasia (schwannoma cardiaco) tra gli animali esposti rispetto ai non esposti, mentre non viene evidenziato alcun eccesso per quanto riguarda i numerosi altri tipi di tumore esaminati. Inoltre, gli incrementi osservati sono numericamente piccoli e sono inaspettatamente limitati ad un sesso e ad una specie: ad esempio, gli incrementi di schwannomi cardiaci nello studio USA sono stati osservati solo nei ratti maschi (con 5 casi e 6 casi nelle categorie più elevate di esposizione a campi con modulazione GSM e CDMA, rispettivamente, contro 0 casi nei gruppi di controllo) ma non nei ratti femmina, né nei topi di entrambi i sessi. I risultati di questi studi sono diversi da quelli derivanti dalla maggior parte degli oltre 50 studi su animali da laboratorio in cui è stata valutata la cancerogenicità dei campi elettromagnetici senza osservare effetti [4, 6]. Inoltre, in questi due studi l’incremento d’incidenza di schwannomi cardiaci è stato osservato in corrispondenza di livelli di esposizione molto diversi tra loro: 6 W/kg in termini di SAR (potenza elettromagnetica assorbita per unità di massa) nello studio dell’NTP, a fronte di 0,1 W/kg nello studio dell’Istituto Ramazzini. Il livello di esposizione di 6 W/kg, in corrispondenza del quale sono stati osservati effetti nello studio dell’NTP, è superiore ai livelli permessi per l’esposizione degli utilizzatori di telefoni cellulari che per legge non possono superare un SAR di 2 W/kg. Inoltre, i valori di SAR riportati nello studio dell’NTP si riferivano all’esposizione di tutto il corpo degli animali, mentre il limite di SAR per i telefoni cellulari si riferisce ad esposizioni localizzate alle aree della testa in contiguità con il telefono cellulare durante le chiamate vocali. Trattandosi di un’elevata esposizione di tutto il corpo, e non solo della testa degli animali, non è da escludere che gli effetti riportati dallo studio dell’NTP siano dovuti ad aumenti di temperatura sistemica e locale che non possono verificarsi negli utilizzatori di telefoni cellulari. In conclusione, questi due nuovi studi forniscono evidenze sicuramente importanti, ma presentano anche aspetti poco chiari e risultati non coerenti tra loro e con i risultati di molti altri studi sperimentali sulla cancerogenicità dei campi a radiofrequenza. Questi due studi non sembrano pertanto modificare in modo sostanziale il quadro d’insieme delle evidenze scientifiche riguardo al potenziale rischio cancerogeno da esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza (in particolare i campi emessi dai telefoni cellulari), né ridurre le incertezze che tuttora sussistono su questa problematica. Le evidenze fornite da questi studi possono tuttavia fornire indicazioni per ulteriori ricerche al riguardo. È stata anche studiata la possibilità di altri effetti a lungo termine diversi dalle patologie tumorali, ma i relativi studi sono meno numerosi e con risultati ancor meno coerenti tra loro, e nel complesso non forniscono evidenze consistenti che i campi elettromagnetici a radiofrequenza causino tali effetti [6]. Possibili rischi per la salute connessi al 5G Il 5G, come le attuali tecnologie di telefonia mobile di seconda, terza e quarta generazione (2G, 3G e 4G), non richiede segnali elettromagnetici di intensità tale da indurre aumenti significativi della temperatura corporea dei soggetti esposti, per cui non è prevedibile alcun problema per quanto riguarda gli effetti noti dei campi elettromagnetici. Questo è vero anche in considerazione sia della natura particolarmente restrittiva della normativa italiana, sia dei margini di cautela impliciti negli standard internazionali per la protezione dagli effetti termici nell’ipotesi che il quadro normativo italiano venga allineato ad essi per evitare che già esistenti problemi di installazione degli impianti di telecomunicazione mobile possano essere accentuati con l’avvento del 5G [9]. Non solo i livelli di esposizione della popolazione saranno molto inferiori alle soglie per gli effetti a breve termine di natura termica, ma la temuta “proliferazione di antenne” non dovrebbe comportare aumenti generalizzati delle esposizioni in quanto le ridotte dimensioni delle small cells comporteranno delle potenze di emissione più basse di quelle utilizzate per coprire le macrocelle. D’altra parte, come già avviene per le small cells già utilizzate dalle tecnologie attuali di telefonia cellulare, le antenne fisse saranno presumibilmente poste a distanze più ridotte dalle persone di quanto lo sia, per esempio, la distanza di una stazione radiobase posta sulla sommità di un edificio. Inoltre, le tecnologie 5G si affiancheranno, almeno inizialmente, alle tecnologie esistenti, per cui qualche aumento dei livelli di esposizione potrebbe verificarsi in prossimità delle antenne. Sarà comunque compito delle autorità delegate ai controlli delle emissioni verificare il rispetto della normativa. Le frequenze che verranno utilizzate per il 5G sono state oggetto di un numero di studi sicuramente inferiore rispetto a quelle utilizzate dalle attuali tecnologie per le telecomunicazioni e per le trasmissioni radiotelevisive, tuttavia alcune considerazioni possono essere effettuate. Per quanto riguarda la banda 26,5-27,5 GHz, a tali frequenze le onde elettromagnetiche vengono riflesse o assorbite superficialmente a livello della pelle, senza quindi penetrare all’interno del corpo. Ciò indica che a tali frequenze non possono essere estrapolati i risultati degli studi epidemiologici che suggeriscono un aumento di rischio di tumori intracranici negli utilizzatori di telefoni cellulari, e tanto meno quelli dei recenti studi sperimentali dell’NTP e dell’Istituto Ramazzini [7,8] in cui gli incrementi di schwannomi sono stati osservati nella regione del cuore degli animali esposti. D’altra parte, il fatto che le onde non raggiungono gli organi interni non significa di per sé che non possano essere pericolose. Si pensi infatti alla radiazione ultravioletta, quale quella emessa dal Sole, anch’essa completamente assorbita dalla pelle, che aumenta il rischio di tumori cutanei nei soggetti più esposti e per questo è stata classificata dalla IARC come “cancerogena per gli esseri umani” (gruppo 1) [10]. Si ricorda tuttavia che nel caso della radiazione ultravioletta, a differenza dei campi elettromagnetici a radiofrequenza, sono stati identificati i meccanismi di danno al DNA che la rendono cancerogena. In passato sono state condotte diverse rassegne delle evidenze scientifiche sugli effetti biologici e i rischi per la salute delle onde millimetriche, come per esempio in occasione dell’introduzione negli aeroporti internazionali dei body scanner per controlli antiterroristici che espongono i passeggeri ad onde elettromagnetiche a frequenze molto simili a quelle del 5G. L’Agenzia Francese di Sicurezza Sanitaria dell’Ambiente e del Lavoro (AFSSET) evidenziava in una sua rassegna del 2010, effettuata per valutare i rischi dei body scanner, che alcuni studi sperimentali di laboratorio in vitro suggerivano effetti biologici delle onde millimetriche a livelli non termici, come un'azione antiproliferativa su alcuni sistemi di cellule tumorali in coltura, o perturbazioni delle proprietà strutturali e funzionali delle membrane cellulari, tuttavia la rilevanza sanitaria di questi effetti non era chiara [11]. Si ricorda infine che nella già citata valutazione delle evidenze della IARC [4] sono stati esaminati anche studi relativi ai campi elettromagnetici emessi da sorgenti diverse dai telefoni cellulari, anche a frequenze confrontabili con quelle che saranno utilizzate dal 5G, che tuttavia fornivano evidenze inferiori alla già limitata evidenza proveniente dagli studi sugli utilizzatori dei telefoni cellulari. In conclusione, i dati disponibili non fanno ipotizzare particolari problemi per la salute della popolazione connessi all’introduzione del 5G. Tuttavia è importante che l’introduzione di questa tecnologia sia affiancata da un attento monitoraggio dei livelli di esposizione (come del resto avviene già attualmente per le attuali tecnologie di telefonia mobile) e che proseguano le ricerche sui possibili effetti a lungo termine.
Bibliografia 

[1] GSM Association (GSMA), “Improving wireless connectivity through small cell deployment”, 2017. https://www.gsma.com/publicpolicy/wpcontent/uploads/2017/05/tw_gsma_15_small_cell_deployment_booklet_Final.pdf [2] International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP), “Guidelines for limiting exposure to time-varying electric, magnetic and electromagnetic fields (up to 300 GHz)". Health Phys. 1998 Apr; 74(4):494-522. [3] D.P.C.M. 8 luglio 2003, “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz”. [4] International Agency for Research on Cancer (IARC), “Non-Ionizing radiation, Part II: Radiofrequency Electromagnetic Fields”, Monographs on the Evaluation of Carcinogen Risks to Humans vol. 102. Lyon: IARC; 2013. https://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol102/mono102.pdf [5] International Agency for Research on Cancer (IARC), “IARC Monographs Questions and Answers”, 2015. https://www.iarc.fr/en/media-centre/iarcnews/pdf/Monographs-Q&A.pdf
[6] Scientific Committee on Emerging and Newly Identified Health Risks (SCENIHR), “Potential health effects of exposure to electromagnetic fields (EMF)”. Luxembourg: EC - DG Health and Food Safety - Public Health, 2015. [7] National Toxicology Program, U.S. Department of Health and Human Services, “Cell Phone Radio Frequency Radiation”, 2018. https://ntp.niehs.nih.gov/results/areas/cellphones/index.html#studies [8] Falcioni L et al., “Report of final results regarding brain and heart tumors in Sprague-Dawley rats exposed from prenatal life until natural death to mobile phone radiofrequency field representative of a 1.8 GHz GSM base station environmental emission”, Environ Res. 2018 Aug;165:496-503. [9] Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, “Ostacoli nell’installazione di impianti di telecomunicazione mobile e broadband wireless access e allo sviluppo delle reti di telecomunicazione in tecnologie 5G”, Bollettino Settimanale, Anno XXVIII - n. 49, 31 dicembre 2018. http://www.agcm.it/dotcmsdoc/bollettini/2018/49-18.pdf [10] International Agency of Research on Cancer (IARC), “Radiation”, Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans. A Review of Human Carcinogens vol. 100 D. Lyon: IARC; 2012. https://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol100D/mono100D.pdf [11] Agence Française de Sécurité Sanitaire de l’Environnement et du Travail (AFSSET), Évaluation des risques sanitaires liés à l’utilisation du scanner corporel à ondes ‘millimétriques’ ProVision 100. Rapport d’expertise collective. Février 2010. https://www.anses.fr/fr/system/files/AP2010et8000Ra.pdf