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Socrate
venerdì 23 novembre 2018
MESSICO, UFO a forma di “croce” avvistato da due automobilisti nella città di Metepec
Ormai non ci si stupisce più dei moltissimi e incredibili avvistamenti UFO in Messico. Questa volta a segnalare lo spettacolare avvistamento di un UFO e l’Ufologo Pedro Ramirez, che ha pubblicato sul suo canale You Tube un video di un oggetto a forma di croce registrato da due automobilisti che si trovavano nella città di Metepec (Mexico).
Il fatto è accaduto nel tardo pomeriggio dell’11 Novembre 2018, quando due uomini in macchina, riescono ad individuare un oggetto nero a forma di Croce sulle linee elettriche. L’incredibile avvistamento è stato segnalato al gruppo ufologico messicano della città di Metepec, a poca distanza da Città del Messico, ma per ora non si conoscono ulteriori dettagli di questo oggetto avvistato nei cieli di Metepec.
Dalle analisi effettuate sul video registrato con uno smartphone, non si evidenziano alterazioni video o effetti CGI, quindi il filmato è originale. L’UFO sembra evoluire in modo molto strano nel cielo ad una altezza compresa tra i 700-1000 metri.
Un oggetto simile a questo è stato avvistato tempo fa dagli UFOseekers americani. Robert Holm, il ricercatore di UFO Seeekers, ha osservato e registrato l’oggetto a forma di “X” che galleggiava sul laboratorio di ricerca DARPA / Air Force nel deserto del Mojave in California. Gli ufologi ritengono che questi velivoli potrebbero essere droni alieni oppure drone di sorveglianza, un sensore o un altro mezzo militare che utilizza una forma di propulsione ad antigravità. Potrebbe essere un design di un nuovo velivolo della Northrop Grumman. Nonostante le nostre teorie e le voci che circolano nei social, questo oggetto avvistato in Messico rimane non identificato!!
IMMUNITA' di GREGGE, od effetto gregge - Herd Immunity, esiste od e' una FALSITA'? Link attivi nel testo
La teoria della “herd immunity” (immunità di gregge) è stata originariamente coniata nel 1933 da Hedrich e pubblicata nel maggio 1933 sul "American Journal of Epidemiology" .
Egli aveva studiato i modelli di morbillo presentatisi negli Stati Uniti tra il 1900 e il 1931 (quindi molti anni prima della realizzazione dei vaccini per il morbillo) e osservò che le epidemie della malattia si verificavano solo quando meno del 68% dei bambini aveva sviluppato una immunità naturale ad essa senza nessun vaccino.
Questa era basata sul principio che i bambini costruiscono la propria immunità solo dopo aver sofferto od essere stati esposti alla "malattia" in realta' ammalamento. La teoria della “herd immunity” era costruita, infatti, su processi di immunizzazione alla malattia del tutto naturali e non aventi niente a che fare con la vaccinazione. Se almeno il 68% della popolazione è in grado di costruire autonomamente le proprie difese naturali, non si manifesta nessuna supposta epidemia.
Più tardi, i vaccinologi hanno adottato la frase e aumentato la cifra dal 68% (NdR: piano piano...nel corso dei decenni) poi al 70-75%- poi al 80-85% ed infine oggi (2016) al 95% (la prossima percentuale sara' il 98%....); tutto cio' senza alcuna giustificazione scientifica dimostrata del perché e poi oggi hanno dichiarato che ci doveva essere la copertura vaccinale del 95% per poter ottenere l'immunità. In sostanza, hanno preso lo studio di Hedrich e lo hanno manipolato per promuovere i loro programmi di vaccinazione.
Gli anti-vaccinisti non esistono: esistono solo persone informate e studiosi di elevatissimo livello etico-professionale che fanno questo da una vita...
Ecco una mini-bibliografia:
- Hedrich AW. The corrected average attack rate from measles among city children. Am J Hyg 1930; 11:576-600.76.
- Hedrich AW. Monthly estimates of the child population "susceptible" to measles, 1900- 1931, Baltimore, MD. Am J Hyg 1933;17: 613-36.By Davide Suraci - https://www.facebook.com/davide.suraci.18?fref=photo
N Engl J Med. 1987 Mar 26;316(13):771-4.
Measles outbreak in a fully immunized secondary-school population.
Gustafson TL, Lievens AW, Brunell PA, Moellenberg RG, Buttery CM, Sehulster LM.
Estratto
Un focolaio di morbillo si è verificato tra gli adolescenti a Corpus Christi, nel Texas, nella primavera del 1985, anche se i requisiti di vaccinazione per la frequenza scolastica erano stati accuratamente applicati.
I campioni di siero di 1806 studenti in due scuole secondarie erano stati ottenuti otto giorni dopo l'inizio del primo caso.
Solo il 4,1% di questi studenti (74 dei 1806) mancava l'anticorpo rilevabile al morbillo secondo il legame enzimatico saggio di immunoassorbimento e oltre il 99% aveva registrazioni di vaccinazione con vaccino contro il morbillo.
L'analisi stratificata ha mostrato che il numero di dosi di vaccino ricevute è stato il predittore più importante della risposta anticorpale. 95% di fiducia gli intervalli di tassi sieronegativi erano da 0 a 3,3% per gli studenti che ne avevano ricevuti due precedenti dosi di vaccino, rispetto al 3,6-6,8 per cento per gli studenti che avevano ricevuto solo una singola dose.
Dopo il sondaggio, nessuno dei 1732 studenti sieropositivi ha contratto morbillo. Quattordici su 74 studenti sieronegativi, tutti vaccinati, morbillo contratto. Inoltre, tre studenti sieronegativi si sono seroconvertiti senza sperimentare qualsiasi sintomo. Concludiamo che possono verificarsi epidemie di morbillo nelle scuole secondarie, anche quando più del 99 percento degli studenti è stato vaccinato.
Commento NdR: quindi cio' significa che i vaccini non hanno nessun effetto gregge, anzi propagano/creano malattia su certi soggetti appunto perche' vaccinati.
Epidemia di morbillo in una popolazione altamente vaccinata - Israele, luglio-agosto 2017: Herd Immunity = inesistente !
Settimanale / 26 ottobre 2018/67 (42); 1186-1188
Formato: Seleziona uno - PDF [79K]
By: Eva Avramovich, MD 1; Viki Indenbaum, PhD 2; Meital Haber, MD 1; Ziva Amitai, MD 3; Evgeny Tsifanski 1; Sahar Farjun 1; Alona Sarig, MHA 1; Adi Bracha, DVM 1; Karina Castillo 1; Michal Perry Markovich, DVM 4; Inbal Galor, MD 1 ( Visualizza affiliazioni degli autori )
Sommario/Estratto
Nei mesi di luglio e agosto 2017, nove casi di morbillo si sono verificati tra i soldati israeliani vaccinati. Il paziente principale ha viaggiato di recente in Europa. Tutti gli altri casi si sono verificati nei suoi contatti diretti. Tutti i pazienti hanno avuto una malattia lieve; non si sono verificati casi terziari.
Quali sono le implicazioni per la pratica della salute pubblica ?
Il morbillo modificato potrebbe non essere sospettato nelle persone con documentazione di vaccinazione. In contesti epidemici, i fornitori di assistenza sanitaria dovrebbero mantenere un alto indice di sospetto per il morbillo, anche nei pazienti vaccinati, e condurre un'accurata indagine epidemiologica e di laboratorio sui casi sospetti di morbillo.
Il 6 agosto 2017, la Forza pubblica della Forza di difesa israeliana (IDFPHB) è stata informata di due sospetti casi di morbillo. IDFPHB ha condotto un'indagine epidemiologica, che ha identificato nove casi di morbillo in una popolazione con copertura vaccinale contro il morbillo. Tutti i pazienti affetti da morbillo presentavano segni e sintomi compatibili con il morbillo modificato (cioè, malattia meno grave con rash lieve, febbre o entrambi, con o senza altri sintomi tipici del morbillo tipici). Sono stati identificati un totale di 1.392 contatti e 162 hanno ricevuto la profilassi post-esposizione (PEP) con il vaccino morbillo-parotite-rosolia (MMR); i restanti contatti sono stati seguiti per 21 giorni (un periodo di incubazione). Non sono stati identificati casi terziari.
Continua su: https://www.cdc.gov/mmwr/volumes/67/wr/mm6742a4.htm
Infezione pertosse in bambini completamente vaccinati in centri diurni, Israele
Emerging Infectious Diseases journal
By: Srugo I1, Benilevi D, Madeb R, Shapiro S, Shohat T, Somekh E, Rimmar Y, Gershtein V, Gershtein R, Marva E, Lahat N.2000
Abstract
Abbiamo testato 46 bambini completamente vaccinati in due centri diurni in Israele che sono stati esposti a un caso fatale di infezione da pertosse. Solo due su cinque bambini che sono risultati positivi a Bordetella pertussis hanno incontrato la definizione di caso di pertosse dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. I bambini vaccinati possono essere serbatoi asintomatici per l'infezione. Tratto da: https://www.corvelva.it/blog/pubblicazioni-scientifiche/immunizzazione/368-infezione-pertosse-in-bambini-completamente-vaccinati-in-centri-diurni-israele.html
Commento NdR: quindi cio' significa che i vaccini non hanno nessun effetto gregge, anzi propagano malattia su certi soggetti anche se vaccinati.
Altra tesi BUFALA, cioe' FALSA:
Sostenere che un bambino immunodepresso possa frequentare la scuola, se i compagni di classe sono vaccinati per morbillo-parotite-rosolia e varicella od altro, è una pura e semplice disinformazione e fantasia pericolosissima, proprio perché trascura di dire che il bambino sarebbe comunque esposto a tutte le altre possibili fonti di infezione e persino alle malattie "coperte" da vaccino, ma eventualmente quelle degli adulti del personale scolastico.
Non è stato mai dimostrato clinicamente che un bambino affetto da malattia, sia stato contagiato da un compagno di classe, quindi cio' non e' sufficiente a sostenere la liceità di una imposizione della vaccinazione obbligatoria, per "salvaguardare" anche gli immunodepressi.
In ciò si smaschera l’attuale uso strumentale dell’argomento “immunodepressione” per sostenere l’obbligo imposto dalle Leggi vaccinali.
Oggi sappiamo che la supposta immunità, è inefficace anche col 99-100% di coperturaTutta questa supposta teoria FASULLA e' basata sull'idea che esisterebbero i "virus detti selvaggi", in realta' INESISTENTI, perche' nessuna ricerca medico scientifica e/o clinica ha MAI dimostrato la loro esistenza, ne' dove si trovano in natura....e neppure volano nell'aria.... e cio' dimostra l'inesistenza dei "virus selvaggi", invenzione di Big Pharma per spaventare la popolazioni, disinformare medici e politici e quindi gestirli, tanto nessuno di essi va mai a controllare quelle FALSE affermazioni !
- vedi: Cosa e' un virus ?
VACCINI E MINACCE
IN QUESTO ARTICOLO CI SONO MOLTI LINK ATTIVI PER APPROFONDIRE LA RICERCA SUI DANNI DA VACCINI. PURTROPPO, COME POTETE CONSTATARE VOI STESSI, TUTTI I VIDEO PRESENTI IN QUESTO ARTICOLO SULL'ARGOMENTO VACCINI SONO STATI "MISTERIOSAMENTE" FATTI SPARIRE
L’amianto non basta, la colpa è anche dei Vaccini
vedi: Minaccia nascosta nel Vaccino per la Polio + SV40
vedi: Minaccia nascosta nel Vaccino per la Polio + SV40
E’ saltato fuori lo zampino di un virus nelle cellule di un tumore aggressivo della pleura, il mesotelioma. Questo virus proviene dalle scimmie ed è stato messo in circolazione all’interno della specie umana in quanto presente nel vaccini contro la poliomielite fino 1985.
Un ricercatore italiano, Antonio Procopio dell’università di Chieti, insieme con due studiosi del National Institutes of Health americani, Michele Carbone e Harvey Pass hanno fatto questa scoperta.
Il virus che i tre ricercatori hanno inaspettatamente trovato all’interno dei tumori (e che non c’è nei tessuti circostanti) ha tutti i connotati dell’SV4O, un agente infettivo dei macachi ben noto per essere stato somministrato a 450 milioni di persone per mezzo del vaccino Sabin.
Il vaccino per la polio si prepara con cellule di scimmia, da cui il virus SV4O era passato nei preparati distribuiti in tutto il mondo fin dagli anni 50, fino agli anni 80' (1998).
L’incidente della vaccinazione non sarebbe stato così innocuo come sinora si è sostenuto, questo indica e fa brillare tutta la nostra ignoranza sui possibili effetti a lungo termine delle vaccinazioni.
vedi anche: "PANORAMA" e "L'ESPRESSO" deI 10/6/94
Video: Medico confessa che il cancro ed altri virus sono nei vaccini
Un ricercatore italiano, Antonio Procopio dell’università di Chieti, insieme con due studiosi del National Institutes of Health americani, Michele Carbone e Harvey Pass hanno fatto questa scoperta.
Il virus che i tre ricercatori hanno inaspettatamente trovato all’interno dei tumori (e che non c’è nei tessuti circostanti) ha tutti i connotati dell’SV4O, un agente infettivo dei macachi ben noto per essere stato somministrato a 450 milioni di persone per mezzo del vaccino Sabin.
Il vaccino per la polio si prepara con cellule di scimmia, da cui il virus SV4O era passato nei preparati distribuiti in tutto il mondo fin dagli anni 50, fino agli anni 80' (1998).
L’incidente della vaccinazione non sarebbe stato così innocuo come sinora si è sostenuto, questo indica e fa brillare tutta la nostra ignoranza sui possibili effetti a lungo termine delle vaccinazioni.
vedi anche: "PANORAMA" e "L'ESPRESSO" deI 10/6/94
Video: Medico confessa che il cancro ed altri virus sono nei vaccini
STORIA della CONTAMINAZIONELa storia della contaminazione del vaccino di Salk uscì con poco scalpore il 26 Luglio 1961, a pagina 33 del New York Times.
Veniva riportato che Merck e altri produttori avevano interrotto la produzione fino a quando non fossero riusciti a eliminare il "virus della scimmia" dal vaccino. Chiamato in causa, il PHS disse che non c'erano prove che il virus fosse pericoloso.
Eccetto naturalmente i 20 piccoli porcellini d'india infettati.
Nel 1962, uno studioso di epidemie di Harvard, il Dr. Joseph Fraumeni, entrò nell'Istituto Nazionale sul Cancro e gli fu assegnato il compito di verificare se ci fossero stati degli aumenti di tumori tra i pazienti che avevano utilizzato il vaccino di Salk.
Con due colleghi, Fraumeni testò campioni del vaccino da maggio a giugno 1955, i primi mesi della campagna nazionale per l'immunizzazione. Poi divisero i risultati in "assente," "basso" o "alto" secondo l'ammontare di virus SV40 riscontrato.
Fu l'unica volta che le autorità americane vollero misurare questo livello nei vaccini tra il '55 e il '62. Gli altri campioni immagazzinati vennero poi distrutti. Fraumeni individuò casi dove la contaminazione era distribuita nei mesi chiave. La California ricevette un vaccino con basso livello del virus. Lo studio prese in considerazione anche la fascia di morti per cancro dai 6 agli 8 anni vaccinati durante questo breve tempo analizzando il gruppo per 4 anni.
I risultati, pubblicati nel giornale dell'Associazione Nazionale Medici, non mostravano una reale differenza tra il numero di morti per tumori tra gli Stati con alto o basso livello del virus SV40 nel vaccino e quelli negli Stati dove il virus era assente.
Eppure dopo poco più di un anno, dopo "reportage isolati" che collegavano il virus con il cancro nell'uomo, Fraumeni riconsiderò che poteva essere creato un altro gruppo di pazienti che avevano usato il vaccino per tenerli sotto osservazione. Questo gruppo sarà oggetto delle prove condotte nei primi anni '60 all'Ospedale Generale Metropolitano di Cleveland.
Per vedere i differenti effetti causati dalla differente presenza del virus SV40 nei vaccini, i ricercatori dell'ospedale iniettavano ai neonati delle famiglie nere più povere dosi che oscillavano intorno alle 100 volte le dosi consigliate agli adulti. Non proprio una bella azione verso questi bambini.
Gli esperimenti durarono 3 anni, coinvolgendo 1.073 bambini, alla maggioranza dei quali fu dato il Sabin per via orale, dopo che è stato dimostrato che contiene il virus SV40. Un reportage del 1982 minimizza le limitazioni dello studio dicendo che la maggioranza dei bambini ha dato esito negativo e che comunque i tumori connessi con il virus SV40 possono impiegare dai 17 ai 19 anni per manifestarsi e che oltretutto c'era ancora meno probabilità di contrarre il virus con il vaccino per via orale.
Nonostante il campanello d'allarme delle critiche, tutto viene insabbiato dicendo che le scoperte erano "rassicuranti e coerenti nel determinare che il virus SV40 non è cancerogeno per l'essere umano". Poi fermarono gli studi, reclamando "grosse difficoltà ed ostacoli nel tracciare il particolare gruppo dai risultati negativi". Nessuna menzione però al al comportamento distruttivamente razzista con il quale è stato condotto lo studio e che ha segnato anche la posizione del governo per anni.
BOOM, 1988
A Boston, il Dr. Robert Garcea e il suo assistente, il Dr. John Bergsagel, usarono un nuovo strumento, la reazione a catena di polimerasi, PCR, per cercare un paio di virus comuni nel cervello di bambini con tumori. In più della metà dei tumori risultò un DNA alterato e finalmente si accorsero che si trovavano di fronte al SV40.
La PCR era capace di amplificare piccole parti del DNA, facendo indagini molto più credibili delle prime che venivano fatte con test primitivi. I risultati furono inquietanti, indicando che i bambini erano troppo giovani per avere assunto i vaccini contaminati e che in qualche maniera il virus li aveva infettati, trasferendogli il cancro.
Nello stesso anno, il Dr. Michele Carbone trovò qualcosa molto simile a un tumore nei laboratori dell'Istituto Nazionale della Salute (NIH) a Bethesda. Carbone fece vari esperimenti che dimostrarono che il 60% dei porcellini d'india, dopo che gli era stato iniettato del SV40 nel cuore, contraevano un tumore letale: mesotelioma. Stava accadendo qualcosa di terribile.
Carbone usò infine la PCR per testare 48 pazienti affetti da mesotelioma ricoverati al NIH. Quando scoprì che 28 di essi risultavano positivi al virus SV40 rimase esterrefatto. La PCR stava scatenando un'ondata di scoperte su questo virus. Dalla fine del 1996, dozzine di scienziati collegano il virus SV40 con una varietà di tumori alle ossa e un ampio ventaglio di quelli al cervello, un incremento del 30 per cento rispetto a 20 anni prima.
Al NIH di Bethesda, gli addetti diventavano sempre più preoccupati per le scoperte sul virus SV40. E questi risultati erano particolarmente interessanti per Fraumeni, che fu promosso a direttore della Divisione Epidemiologia e Genetica del Cancro all'Istituto Nazionale sui Tumori (NCI). i suoi primi studi lanciavano una sfida a chi sosteneva che il virus SV40 non fosse rischioso.
Qualcosa in più sul NCI, National Cancer Institute
La verità è che il National Cancer Institute (NCI-Frederick) e le 37 organizzazioni partners hanno sede a Fort Detrick, a circa 20 minuti da Bethesda, nel Maryland. Fort Detrick è di proprietà del United States Army Medical Research and Materiel Command (Ricerca medica e materiale di controllo dell'esercito degli USA, USAMRMC n.d.t).
Tra gli obiettivi primari c'è la ricerca e lo sviluppo biomedico. Qui è dove è stato sviluppato il virus dell'AIDS, non dalle scimmie.
In un articolo nell' Online Journal nel 2005, The AIDS virus: Made in the USA ?, scriveva che il "Dr. Robert Strecker indicava che il virus dell'AIDS fosse stato sviluppato dal NCI, in cooperazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in un laboratorio a Fort Detrick in Maryland.
Dal 1970 al '74, queste strutture erano parte dell'Unità di Guerra batteriologica degli Stati Uniti, conosciuta come l'Unità Malattie Infettive dell'Esercito, o Divisione Operazioni Speciali, anche ricordato come il laboratorio della guerra chimica e batteriologica dell'esercito.
Dopo il 1974, la struttura fu rinominata National Cancer Institute (NCI). D'accordo con i ricercatori William Cooper (ex ufficiale della Marina Militare), citato nell'articolo di Larry Jamison' Is The AIDS Virus Man Made ? (L'AIDS è stato inventato dall'uomo ?), "questo lavoro fu supervisionato dalla CIA sotto il progetto chiamato MK-NAOMI".
Veniva riportato che Merck e altri produttori avevano interrotto la produzione fino a quando non fossero riusciti a eliminare il "virus della scimmia" dal vaccino. Chiamato in causa, il PHS disse che non c'erano prove che il virus fosse pericoloso.
Eccetto naturalmente i 20 piccoli porcellini d'india infettati.
Nel 1962, uno studioso di epidemie di Harvard, il Dr. Joseph Fraumeni, entrò nell'Istituto Nazionale sul Cancro e gli fu assegnato il compito di verificare se ci fossero stati degli aumenti di tumori tra i pazienti che avevano utilizzato il vaccino di Salk.
Con due colleghi, Fraumeni testò campioni del vaccino da maggio a giugno 1955, i primi mesi della campagna nazionale per l'immunizzazione. Poi divisero i risultati in "assente," "basso" o "alto" secondo l'ammontare di virus SV40 riscontrato.
Fu l'unica volta che le autorità americane vollero misurare questo livello nei vaccini tra il '55 e il '62. Gli altri campioni immagazzinati vennero poi distrutti. Fraumeni individuò casi dove la contaminazione era distribuita nei mesi chiave. La California ricevette un vaccino con basso livello del virus. Lo studio prese in considerazione anche la fascia di morti per cancro dai 6 agli 8 anni vaccinati durante questo breve tempo analizzando il gruppo per 4 anni.
I risultati, pubblicati nel giornale dell'Associazione Nazionale Medici, non mostravano una reale differenza tra il numero di morti per tumori tra gli Stati con alto o basso livello del virus SV40 nel vaccino e quelli negli Stati dove il virus era assente.
Eppure dopo poco più di un anno, dopo "reportage isolati" che collegavano il virus con il cancro nell'uomo, Fraumeni riconsiderò che poteva essere creato un altro gruppo di pazienti che avevano usato il vaccino per tenerli sotto osservazione. Questo gruppo sarà oggetto delle prove condotte nei primi anni '60 all'Ospedale Generale Metropolitano di Cleveland.
Per vedere i differenti effetti causati dalla differente presenza del virus SV40 nei vaccini, i ricercatori dell'ospedale iniettavano ai neonati delle famiglie nere più povere dosi che oscillavano intorno alle 100 volte le dosi consigliate agli adulti. Non proprio una bella azione verso questi bambini.
Gli esperimenti durarono 3 anni, coinvolgendo 1.073 bambini, alla maggioranza dei quali fu dato il Sabin per via orale, dopo che è stato dimostrato che contiene il virus SV40. Un reportage del 1982 minimizza le limitazioni dello studio dicendo che la maggioranza dei bambini ha dato esito negativo e che comunque i tumori connessi con il virus SV40 possono impiegare dai 17 ai 19 anni per manifestarsi e che oltretutto c'era ancora meno probabilità di contrarre il virus con il vaccino per via orale.
Nonostante il campanello d'allarme delle critiche, tutto viene insabbiato dicendo che le scoperte erano "rassicuranti e coerenti nel determinare che il virus SV40 non è cancerogeno per l'essere umano". Poi fermarono gli studi, reclamando "grosse difficoltà ed ostacoli nel tracciare il particolare gruppo dai risultati negativi". Nessuna menzione però al al comportamento distruttivamente razzista con il quale è stato condotto lo studio e che ha segnato anche la posizione del governo per anni.
BOOM, 1988
A Boston, il Dr. Robert Garcea e il suo assistente, il Dr. John Bergsagel, usarono un nuovo strumento, la reazione a catena di polimerasi, PCR, per cercare un paio di virus comuni nel cervello di bambini con tumori. In più della metà dei tumori risultò un DNA alterato e finalmente si accorsero che si trovavano di fronte al SV40.
La PCR era capace di amplificare piccole parti del DNA, facendo indagini molto più credibili delle prime che venivano fatte con test primitivi. I risultati furono inquietanti, indicando che i bambini erano troppo giovani per avere assunto i vaccini contaminati e che in qualche maniera il virus li aveva infettati, trasferendogli il cancro.
Nello stesso anno, il Dr. Michele Carbone trovò qualcosa molto simile a un tumore nei laboratori dell'Istituto Nazionale della Salute (NIH) a Bethesda. Carbone fece vari esperimenti che dimostrarono che il 60% dei porcellini d'india, dopo che gli era stato iniettato del SV40 nel cuore, contraevano un tumore letale: mesotelioma. Stava accadendo qualcosa di terribile.
Carbone usò infine la PCR per testare 48 pazienti affetti da mesotelioma ricoverati al NIH. Quando scoprì che 28 di essi risultavano positivi al virus SV40 rimase esterrefatto. La PCR stava scatenando un'ondata di scoperte su questo virus. Dalla fine del 1996, dozzine di scienziati collegano il virus SV40 con una varietà di tumori alle ossa e un ampio ventaglio di quelli al cervello, un incremento del 30 per cento rispetto a 20 anni prima.
Al NIH di Bethesda, gli addetti diventavano sempre più preoccupati per le scoperte sul virus SV40. E questi risultati erano particolarmente interessanti per Fraumeni, che fu promosso a direttore della Divisione Epidemiologia e Genetica del Cancro all'Istituto Nazionale sui Tumori (NCI). i suoi primi studi lanciavano una sfida a chi sosteneva che il virus SV40 non fosse rischioso.
Qualcosa in più sul NCI, National Cancer Institute
La verità è che il National Cancer Institute (NCI-Frederick) e le 37 organizzazioni partners hanno sede a Fort Detrick, a circa 20 minuti da Bethesda, nel Maryland. Fort Detrick è di proprietà del United States Army Medical Research and Materiel Command (Ricerca medica e materiale di controllo dell'esercito degli USA, USAMRMC n.d.t).
Tra gli obiettivi primari c'è la ricerca e lo sviluppo biomedico. Qui è dove è stato sviluppato il virus dell'AIDS, non dalle scimmie.
In un articolo nell' Online Journal nel 2005, The AIDS virus: Made in the USA ?, scriveva che il "Dr. Robert Strecker indicava che il virus dell'AIDS fosse stato sviluppato dal NCI, in cooperazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in un laboratorio a Fort Detrick in Maryland.
Dal 1970 al '74, queste strutture erano parte dell'Unità di Guerra batteriologica degli Stati Uniti, conosciuta come l'Unità Malattie Infettive dell'Esercito, o Divisione Operazioni Speciali, anche ricordato come il laboratorio della guerra chimica e batteriologica dell'esercito.
Dopo il 1974, la struttura fu rinominata National Cancer Institute (NCI). D'accordo con i ricercatori William Cooper (ex ufficiale della Marina Militare), citato nell'articolo di Larry Jamison' Is The AIDS Virus Man Made ? (L'AIDS è stato inventato dall'uomo ?), "questo lavoro fu supervisionato dalla CIA sotto il progetto chiamato MK-NAOMI".
Vaccini obbligatori o no, tutti quanti sono da sempre sbandierati come utili e sicuri anche e non solo dalMinistero della salute, ma esiste una sentenza ben precisa (ignorata da tutti…) che mostra come tali distinzioni fra vaccini obbligatori e non, NON possono sussistere - vedi: Sentenza Corte Costituzionale
Le famiglie dei danneggiati da vaccino dal canto loro sottolineano “lo stato di abbandono in cui sono state lasciate dalle cosiddette “istituzioni che dovrebbero tutelare”, infatti “tutelano” ma solo i fatturati di Big Pharma….". + Corruzione per i Vaccini
Le famiglie dei danneggiati da vaccino dal canto loro sottolineano “lo stato di abbandono in cui sono state lasciate dalle cosiddette “istituzioni che dovrebbero tutelare”, infatti “tutelano” ma solo i fatturati di Big Pharma….". + Corruzione per i Vaccini
La Merck ammette l'inoculazione del virus del cancro - La divisione vaccini della farmaceutica Merck, ammette l'inoculazione del virus del cancro per mezzo dei vaccini.
La sconvolgente intervista censurata, condotta dallo studioso di storia medica Edward Shorter per la televisione pubblica di Boston WGBH e la Blackwell Science, è stata tagliata dal libro "The Health Century" a causa dei sui contenuti - l'ammissione che la Merck ha tradizionalmente iniettato il virus (SV40 ed altri) nella popolazione di tutto il mondo.
Questo filmato contenuto nel documentario "In Lies We Trust: The CIA, Hollywood & Bioterrorism", prodotto e creato liberamente dalle associazioni di tutela dei consumatori e dall'esperto di salute pubblica, Dr. Leonard Horowitz, caratterizza l'intervista ad uno dei maggiori esperti di vaccini del mondo, il Dott. Maurice Hilleman, che spiega perché la Merck ha diffuso l'AIDS, la leucemia e altre orribili piaghe nel mondo:http://www.youtube.com/watch?v=edikv0zbAlU
CANCRO Trasmesso con i VACCINI dalla Merck
Quello che sembrava il frutto di uno “stupido visionario” o di un “complottista” è invece una realtà terrificante con la quale bisogna confrontarsi e porsi almeno il dubbio che qualcosa di vero ci sia.
Un’azienda farmaceutica ha confessato di aver inoculato il cancro tramite vaccini. Grazie a qualche ricerca sul web siamo stati in grado di recuperare la scioccante intervista realizzata da Edward Shorter per la televisione pubblica di Boston WGBH, inserita anche nel libro “The Health Century”.
Secondo quanto riferito nell’intervista e riprodotto nel volume di Shorter “l’azienda farmaceutica Merck avrebbe iniettato il virus SV40, capace di provocare il cancro, nella popolazione di tutto il mondo”.
Ecco perché, questa è la conclusione di Shorter, negli ultimi 50 anni l’insorgenza dei tumori è diventata una piaga mondiale.
Quello che sembrava il frutto di uno “stupido visionario” o di un “complottista” è invece una realtà terrificante con la quale bisogna confrontarsi e porsi almeno il dubbio che qualcosa di vero ci sia.
Un’azienda farmaceutica ha confessato di aver inoculato il cancro tramite vaccini. Grazie a qualche ricerca sul web siamo stati in grado di recuperare la scioccante intervista realizzata da Edward Shorter per la televisione pubblica di Boston WGBH, inserita anche nel libro “The Health Century”.
Secondo quanto riferito nell’intervista e riprodotto nel volume di Shorter “l’azienda farmaceutica Merck avrebbe iniettato il virus SV40, capace di provocare il cancro, nella popolazione di tutto il mondo”.
Ecco perché, questa è la conclusione di Shorter, negli ultimi 50 anni l’insorgenza dei tumori è diventata una piaga mondiale.
L’intervista – contenuta nel documentario “In Lies we trust: the CIA, Hollywood and Bioterrorism”, prodotto dalDott. Leonard Horowitz – vede la presenza del maggior esperto di vaccini al mondo, il Dott. Maurice Hilleman, che ha lavorato per diversi anni proprio alla Merck ed è morto in circostanze sospette l’11 aprile del 2005.
Hilleman ha rivelato cosa c’è dietro la diffusione di malattie come Hiv, leucemia e cancro e ha posto in correlazione la diffusione di queste malattie con l’inoculazione dei vaccini.
A conferma di questa incredibile e clamorosa confessione c’è una sentenza della Corte Suprema delle Filippine, che nel 1995 ha dato ragione all’associazione Catholic Women`s League: secondo l’accusa i vaccini anti tetano contenevano l’ormone B-hCG, utilizzato con lo scopo di rendere sterili le donne cui vi si sottoponevano. La notizia è stata confermata dalla Central Connecticut State University.
Hilleman ha rivelato cosa c’è dietro la diffusione di malattie come Hiv, leucemia e cancro e ha posto in correlazione la diffusione di queste malattie con l’inoculazione dei vaccini.
A conferma di questa incredibile e clamorosa confessione c’è una sentenza della Corte Suprema delle Filippine, che nel 1995 ha dato ragione all’associazione Catholic Women`s League: secondo l’accusa i vaccini anti tetano contenevano l’ormone B-hCG, utilizzato con lo scopo di rendere sterili le donne cui vi si sottoponevano. La notizia è stata confermata dalla Central Connecticut State University.
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Vedi anche i 2 videos qui:
http://www.infiltrato.it/inchieste/ammissione-shock-di-un-azienda-farmaceutica-cancro-trasmesso-con-i-vaccini-ecco-le-prove/
Nei vaccini venduti al terzo mondo si é scoperto che molti di questi contenevano l'ormone B-hCG un anti fertile se immesso in un vaccino.
La corte Suprema delle Filippine ha scoperto che oltre 3 milioni di ragazze e donne hanno assunto questi vaccini contaminati, cosí come in Nigeria, Tailandia ecc...
Per chi non abbia ancora visto questi video-documenti scioccanti:
http://uk.youtube.com/watch?v=edikv0zbAlU
http://it.youtube.com/watch?v=wg-52mHIjhs&feature=related
Sembrerebbe che oltre al profitto a tutti i costi, ci sia dietro qualcosa d'altro....impedire alle donne dei paesi del terzo mondo... di avere figli....
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http://www.infiltrato.it/inchieste/ammissione-shock-di-un-azienda-farmaceutica-cancro-trasmesso-con-i-vaccini-ecco-le-prove/
Nei vaccini venduti al terzo mondo si é scoperto che molti di questi contenevano l'ormone B-hCG un anti fertile se immesso in un vaccino.
La corte Suprema delle Filippine ha scoperto che oltre 3 milioni di ragazze e donne hanno assunto questi vaccini contaminati, cosí come in Nigeria, Tailandia ecc...
Per chi non abbia ancora visto questi video-documenti scioccanti:
http://uk.youtube.com/watch?v=edikv0zbAlU
http://it.youtube.com/watch?v=wg-52mHIjhs&feature=related
Sembrerebbe che oltre al profitto a tutti i costi, ci sia dietro qualcosa d'altro....impedire alle donne dei paesi del terzo mondo... di avere figli....
I Vaccini creano Mutazioni Genetiche nei Mitocondri delle cellule, mutazioni che sono trasmissibili alla prole, dalla via materna. Nelle cellule infettate da virus si risvegliano i retrovirus piu’ vecchi.
Dei ricercatori hanno osservato che quando il metabolismo della cellula infettata da un virus (NdR: che puo’ essere anche vaccinale) essa viene ingannata al fine di riprodurre il virus che la infetta, pero’ in essa decade la funzionalità di alcune reazioni biochimiche di contenimento e di funzione cellulare: sintesi e specializzazione delle proteine, specializzazione degli enzimi e duplicazione del DNA.
Quindi anche l'infezione da virus vaccinale e’ in grado quindi di riattivare genomi di precedenti virus, o di quelli iniettati con i vaccini ai genitori, nonni, avi del vaccinato, virus, che erano divenuti parte del genoma delle cellule dei genitori, nonni, avi, generando anticipatamente qualsiasi tipo di patologia; il meccanismo si chiama slatentizzazione = liberare anticipatamente patologie.
Di fatto i Vaccini sono un cocktail di Tossine altamente pericolose che possono rimanere inerti per anni e riesplodere come bombe a tempo anche dopo 30-40 anni o piu’, in uno stato febbrile… che alterano il Terrenoin modo importante, specie negli organismi non perfettamente sani, per problemi ereditari e/o di alimentazione inadatta alla Perfetta Salute.
Dei ricercatori hanno osservato che quando il metabolismo della cellula infettata da un virus (NdR: che puo’ essere anche vaccinale) essa viene ingannata al fine di riprodurre il virus che la infetta, pero’ in essa decade la funzionalità di alcune reazioni biochimiche di contenimento e di funzione cellulare: sintesi e specializzazione delle proteine, specializzazione degli enzimi e duplicazione del DNA.
Quindi anche l'infezione da virus vaccinale e’ in grado quindi di riattivare genomi di precedenti virus, o di quelli iniettati con i vaccini ai genitori, nonni, avi del vaccinato, virus, che erano divenuti parte del genoma delle cellule dei genitori, nonni, avi, generando anticipatamente qualsiasi tipo di patologia; il meccanismo si chiama slatentizzazione = liberare anticipatamente patologie.
Di fatto i Vaccini sono un cocktail di Tossine altamente pericolose che possono rimanere inerti per anni e riesplodere come bombe a tempo anche dopo 30-40 anni o piu’, in uno stato febbrile… che alterano il Terrenoin modo importante, specie negli organismi non perfettamente sani, per problemi ereditari e/o di alimentazione inadatta alla Perfetta Salute.
Incredibile ma vero: sul notiziario aziendale della Azienda Ulss 18 di Rovigo, il n. 21 dell'agosto 2000, compare un articolo in cui si asserisce che il terribile tumore chiamato mesotelioma pleurico è scatenato dall'ormai noto SV-40, il virus delle scimmie passato all'uomo attraverso il vaccino antipolio.
Si legge a pagina 23 del notiziario: "Il meccanismo patogenetico che sembra alla base di questa patologia (il mesotelioma, ndr), è da identificarsi nel virus SV 40, considerato il più potente cancerogeno virale noto, individuato dal ricercatore italiano Michele Carbone, docente al Cardinal Bernardin Cancer Center di Chicago; la diffusione di tale agente virale è avvenuta in maniera massiva tra gli anni 1955-63 con il vaccino inattivato antipolio Salk".
La Ulss ha però dimenticato di scrivere che l'SV 40 è stato identificato anche nel vaccino antipolio orale di tipo Sabin e che tuttora si studiano le sue conseguenze sull'organismo umano.
Perché è accaduto questo ? Perché il virus vaccinico della polio viene coltivato su terreni di coltura costituiti da cellule renali di scimmia verde africana. E non è tutto.
Nel marzo 1992 la celebre rivista medica inglese The Lancet pubblica un articolo di Walter Kyle che riporta evidenze secondo cui l'Aids si è manifestato dopo che il virus dell'immunodeficienza delle scimmie (SIV) è entrato nell'organismo umano attraverso appunto il vaccino antipolio contaminato da tessuti infetti di scimmia.
L'articolo prosegue affermando che la FDA americana sospettavano della contaminazione dei vaccini antipolio già dagli anni '50 e che lo seppero per certo negli anni '70.
Kyle sostiene inoltre che l'SV40 causa anche leucemie e tumori negli animali da laboratorio.Nel settembre 1995 il bolletino del National Vaccine Information Center americano riportò che il patologo californiano John Martin aveva stabilito che adulti e bambini, sofferenti di una disfunzione neurologica, immunitaria e psichiatrica, erano stati infettati con un virus atipico risultato poi provenire proprio dalle scimmie utilizzate per la produzione dei vaccini antipolio.
Cosa poteva significare questo se non che i controlli sull'SV 40 non venivano fatti e che il problema non si limitava solo agli anni '50 ma arrivava fino a noi ? Martin riferì tutto ciò all'Institute of Medicine americano nel '95.
Nell'aprile 1996 sempre il bollettino del NVIC riporta che il microbiologo californiano Howard Urnovitz aveva prodotto evidenze secondo cui il virus di tipo 1 dell'Aids è un virus ibrido uomo-scimmia creatosi dopo che 320.000 africani avevano ricevuto negli anni '50 un vaccino antipolio sperimentale contaminato dal SIV e negli anni 60' c.a. 400 milioni di altri soggetti europei, sono stati vaccinati con il vaccino Sabin anche lui contaminato dallo SV40.
Purtroppo di tutto ciò non si informa mai la gente...
A PROPOSITO, L'EFFETTO GREGGE E' UNA BUFALA!
Si legge a pagina 23 del notiziario: "Il meccanismo patogenetico che sembra alla base di questa patologia (il mesotelioma, ndr), è da identificarsi nel virus SV 40, considerato il più potente cancerogeno virale noto, individuato dal ricercatore italiano Michele Carbone, docente al Cardinal Bernardin Cancer Center di Chicago; la diffusione di tale agente virale è avvenuta in maniera massiva tra gli anni 1955-63 con il vaccino inattivato antipolio Salk".
La Ulss ha però dimenticato di scrivere che l'SV 40 è stato identificato anche nel vaccino antipolio orale di tipo Sabin e che tuttora si studiano le sue conseguenze sull'organismo umano.
Perché è accaduto questo ? Perché il virus vaccinico della polio viene coltivato su terreni di coltura costituiti da cellule renali di scimmia verde africana. E non è tutto.
Nel marzo 1992 la celebre rivista medica inglese The Lancet pubblica un articolo di Walter Kyle che riporta evidenze secondo cui l'Aids si è manifestato dopo che il virus dell'immunodeficienza delle scimmie (SIV) è entrato nell'organismo umano attraverso appunto il vaccino antipolio contaminato da tessuti infetti di scimmia.
L'articolo prosegue affermando che la FDA americana sospettavano della contaminazione dei vaccini antipolio già dagli anni '50 e che lo seppero per certo negli anni '70.
Kyle sostiene inoltre che l'SV40 causa anche leucemie e tumori negli animali da laboratorio.Nel settembre 1995 il bolletino del National Vaccine Information Center americano riportò che il patologo californiano John Martin aveva stabilito che adulti e bambini, sofferenti di una disfunzione neurologica, immunitaria e psichiatrica, erano stati infettati con un virus atipico risultato poi provenire proprio dalle scimmie utilizzate per la produzione dei vaccini antipolio.
Cosa poteva significare questo se non che i controlli sull'SV 40 non venivano fatti e che il problema non si limitava solo agli anni '50 ma arrivava fino a noi ? Martin riferì tutto ciò all'Institute of Medicine americano nel '95.
Nell'aprile 1996 sempre il bollettino del NVIC riporta che il microbiologo californiano Howard Urnovitz aveva prodotto evidenze secondo cui il virus di tipo 1 dell'Aids è un virus ibrido uomo-scimmia creatosi dopo che 320.000 africani avevano ricevuto negli anni '50 un vaccino antipolio sperimentale contaminato dal SIV e negli anni 60' c.a. 400 milioni di altri soggetti europei, sono stati vaccinati con il vaccino Sabin anche lui contaminato dallo SV40.
Purtroppo di tutto ciò non si informa mai la gente...
A PROPOSITO, L'EFFETTO GREGGE E' UNA BUFALA!
Telecamera NASCOSTA: Ecco cosa dicono i medici sui vaccini quando non sanno di essere ripresi (Video)
In questo video sentirete un medico pediatra che ha in cura bambini con patologie gravi derivate da vaccino.
“Se si porta un bambino in ospedale perché presenta una patologia derivata da vaccino, non viene riportata nella cartella perché altrimenti il medico perde il posto”.
Questo medico parla di diversi effetti collaterali a cui si può andare incontro con la vaccinazioni.
Servizio del programma televisivo PiazzaPulita La7
L’Uomo e il Frumento… Cosa Faranno da Grandi? – Seconda Parte
Nel precedente articolo (1) ho descritto a grandi linee da dove è cominciata la storia comune dell’uomo e del frumentoe come siamo arrivati alla situazione odierna con la cosiddetta “rivoluzione verde”, cioè l’industrializzazione dell’agricoltura. Siamo oramai al collassodi quest’agricoltura intensiva, che produce una quantità impressionante di scorie e che è estremamente “energivora”, nonché fonte di inquinamento anziché di prosperità e sviluppo.
Con l’industrializzazione dei processi di panificazione è peggiorata anche la qualità delle farine moderne: infatti, per ridurre i tempi d’impasto, si sono selezionate varietà con maggior forza del reticolo glutinico che, essendo più elastico, lievita più velocemente ma risulta digeribile quanto una gomma da masticare! Non è tanto la quantità di glutine presente nelle farine moderne, quanto la sua qualità che è peggiorata. I frumenti moderni così selezionati sono resistenti ai funghi patogeni che, portando nel loro genoma inibitori delle amilasi (ATI), inibiscono anche i nostri enzimi intestinali che hanno la funzione di degradare l’amido. Risultato: sempre più persone sviluppano intolleranza al frumento e a questo glutine “super-muscoloso”.
Ci possiamo immaginare una via alternativa, un’agricoltura che possa favorire la vita, piuttosto che il portafoglio dei pochi industriali delle merendine? E’ tempo di riappropriarsi dei nostri spazi, come gli anelli di una catena, che va dal contadino al mugnaio, al trasformatore (il panettiere, il pastificio) i quali, anziché subire passivamente le fluttuazioni del mercato e lo strozzinaggio della grande distribuzione, stabiliscano, insieme ai consumatori, un patto di reciproca solidarietà e responsabilità.
L’agricoltore si accolla i maggiori rischi della produzione di frumento, eppure guadagna molto meno di chi trasforma o commercializza! Si passa da 0,15-0,20 euro per 1 kg di grano, alla farina a 0,6- 0,8 euro, fino al pane che raggiunge anche 6-8 euro al kg, con prezzi più che “trentuplicati”.
Accorciare la filiera, incentivare la partecipazione possono essere la soluzione per garantire, a chi produce alimenti, il giusto guadagno per vivere e per chi consuma un guadagno in salute, oltre alla soddisfazione per aver contribuito ad un’economia più solidale e di sostegno alla vita su questo pianeta: per fare questo tutti devono assumersi una parte del rischio.
Sono nati da tempo e stanno nascendo diversi progetti ancora poco conosciuti: la “Filiera Corta dei Cereali Antichi”(2) con l’associazione Veneta produttori biologici (Ave.Pro.Bi), progetto di recupero di antiche varietà di cereali, allo scopo di rivalutare coltivazioni perdute perché poco adatte alle tecniche industriali di panificazione e riportare sulle tavole dei cibi buoni, ma dimenticati; il già citato progetto Virgo(3) , in cui “Alcuni agricoltori, un panificatore, un ente di ricerca e una fondazione si sono uniti, ciascuno con le propriecompetenze, per recuperare varietà di frumento antico e studiarne le proprietà, nell’idea di rendere disponibili alla collettività i prodotti ottenuti, attraverso la creazione di una filiera corta”.
La nuova frontiera per il frumento si chiama “miglioramento genetico partecipativo”(4) e vede il coinvolgimento degli agricoltori nel processo di innovazione varietale: il lavoro di selezione avviene direttamente nei campi e coinvolge gli utenti finali delle varietà (gli agricoltori, quelli che da millenni svolgevano questo lavoro, demandato solo negli ultimi decenni ai ricercatori). Partendo da miscugli di decine, centinaia, fino a migliaia di varietà di frumento – come racconta Salvatore Ceccarelli nel suo libro “Mescolate contadini mescolate” – si mette in moto un processo co-evolutivo, in cui il miscuglio viene selezionato in base alle necessità dell’agricoltore, adattandosi gradualmente alle esigenze della località in cui viene coltivato.
Nessuno è in grado di prevedere, tra 15-20 anni, come sarà il clima e il fatto di avere una vasta moltitudinedi genotipi in una popolazione di varietà diverse ci garantisce l’adattamento ad un ambiente che cambiaanche molto rapidamente. Esattamente l’opposto delle varietà OGM, che basano la loro resistenza a insetti o erbicidi su un unico gene, facilmente superabile dalla capacità evolutiva degli organismi viventi, e quindi rapidamente obsolete (così si crea la dipendenza da parte degli agricoltori) oltre che fonte di incontrollata contaminazione.
Solo le grandi multinazionali, che detengono il monopolio mondiale del mercato delle sementi (per il 65% controllato da 4 corporazioni internazionali, le stesse che controllano quello dei pesticidi), hanno tutto l’interesse che le leggi sementiere prevedano l’uniformità e la stabilità di una varietà, in totale contrasto con l’esigenza di biodiversità, che garantisce invece la sicurezza alimentare per la gran parte delle zone rurali del pianeta.
Io credo invece che il futuro del frumento, ma anche dell’uomo, sia un variegato e vivace miscuglio di razzein reciproca evoluzione.
Articolo di: Francesca Chiarini per Commissione Agricoltura e Ambiente
Fonti:
(4)http://sito.entecra.it/portale/public/documenti/opuscolo-miglioramento-genetico-partecipativo.pdf
L’Uomo e il Frumento… Cosa Faranno da Grandi? – Prima Parte
Con la cosiddetta rivoluzione verde, avvenuta tra gli anni quaranta e settanta del secolo scorso, sono nate le varietà moderne di frumento, più adatte ai nuovi modelli industriali di trasformazione che all’uomo. Nel giro di pochi decenni, ci siamo persi per strada i buoni vecchi sapori e le qualità nutrizionali… e cosa ci stiamo trascinando dietro in questa corsa a produrre sempre di più a scapito della nostra stessa salute e di quella del pianeta?
La storia dei cereali, cominciata con l’agricoltura 13000 anni fa, tra il Tigri e l’Eufrate, è arrivata fino ai giorni nostri senza troppi cambiamenti, ma in pochi decenni siamo riusciti a stravolgere tutto: da frumenti teneri e duri che erano piante alte più di 1 metro e mezzo, siamo arrivati a varietà che a stento raggiungono i 50 cm. Le varietà antiche non rispondono in egual modo alla concimazione azotata, con una reazione paradosso per cui più si concima e meno producono.
Con la spaventosa crescita tecnologica durante la 2° guerra mondiale, vediamo l’industria intenta a migliorare la sintesi di nitrati e fosfati (il fosfato veniva impiegato nelle bombe al fosforo, i nitrati nella nitroglicerina) i quali, finita la guerra, dovevano pur essere utilizzati in qualche modo… e per renderli accessibili agli agricoltori, vennero immessi nel mercato a prezzi irrisori.
Successivamente viene lanciato il progetto ‘Green revolution’ al CIMMYT1 in Messico, dove Norman Borlaug, che nel 1970 vince il Nobel per la pace, comincia ad incrociare il frumento con varietà giapponesi a taglia bassa, prendendo anche molte varietà dalla collezione di frumenti ‘nostrani’ di Nazareno Strampelli2; si attua quindi una selezione drastica, che, riducendo fortemente la base genomica (cioè la ricchezza e variabilità dei geni) ha portato al predominio nel mondo di sole cinque varietà, le quali rispondono talmente bene alle concimazioni, che in 50 anni abbiamo pressoché triplicato le rese, trascurando però qualità organolettiche e nutrizionali. Inoltre, le piante di frumento moderno sono di fatto più basse ed essendo meno competitive hanno bisogno di maggiore controllo sulle erbe infestanti, con gli agricoltori ‘costretti’ ad aumentare drasticamente anche l’impiego di erbicidi.
Abbiamo prodotto negli ultimi 100 anni più che negli ultimi 1000 anni della nostra storia grazie a monocolture, intensa meccanizzazione, fertilizzanti chimici e pesticidi, e nonostante tutto non siamo riusciti ad eliminare la fame nel mondo!
I nostri terreni però diventano sempre più aridi e poveri di sostanza organica, essendo concimati per la stragrande maggioranza con prodotti chimici di sintesi, iniettati nel terreno come delle ‘mega-flebo’ su suoli ormai quasi privi di vita. I suoli agricoli sono talmente stanchi e impestati di parassiti di ogni genere che diventa proibitivo coltivare ogni anno le stesse colture, allora ci siamo inventati l’agricoltura senza suolo, cioè il ‘Fuori-Suolo’… così lasciamo che milioni di ettari perdano la loro fertilità e si inaridiscano o addirittura desertifichino.
Giovanni Dinelli, uno dei pochi accademici che lavorano ‘sul e nel’ campo, con progetti di filiera corta e di recupero di antiche varietà di frumento3, ha paragonato l’agricoltura intensiva e le varietà moderne ad una Ferrari che alla velocità di 300 km/h consuma 1 litro per fare 2 chilometri, mentre un’utilitaria che va al massimo ai 120 km/h, con 1 litro riesce a farne 20 di chilometri.. allora quanta strada vuole fare l’agricoltura… e l’umanità? Ad andare troppo veloci qualche volta ci si schianta!
Articolo di: Francesca Chiarini Commissione Agricoltura e Ambiente
(2) Nazareno Strampelli viene messo a capo della battaglia del grano, durante il ventennio fascista, per rendere l’Italia autosufficiente senza dovere aumentare le superfici coltivate a frumento. Strampelli, per abbassare la taglia dei nostri frumenti e renderli più produttivi, prende una varietà giapponese e la incrocia con le italiane (Mentana, Sanpastore). Attualmente abbiamo decine di varietà a disposizione presso l’Istituto ‘Nazareno Strampelli’ di Lonigo (VI), un patrimonio genetico a cui attingere volendo recuperare caratteri perduti nelle varietà moderne.
(3) “Bio-Pane: progetto di filiera corta per l’agricoltura biologica e biodinamica dell’Emilia Romagna” (Coordinatore: Prof. G. Dinelli, Dipartimento di Scienze Agrarie – Università di Bologna), finanziato nel triennio 2009-2012 dalla Regione Emilia Romagna.
link delleFonti:
Agricoltura Biodinamica – Un Week end Straordinario
ALLA FACCIA DEGLI OGM. RITORNIAMO ALLA NATURA E ALLA SAGGEZZA DEI SUOI CICLI
Premetto che sono un’appassionata di agricoltura, con l’assistenza del mio carissimo e saggio papà di 88 anni, durante il tempo libero del week end, perché durante la settimana svolgo il mio lavoro in una società di Roma, mi piace mettere le mani nella terra, stare a contatto con la natura, vedere crescere le piantine curate da me e da papà, raccogliere i prodotti che coltivo, ricercare piante selvatiche che poi uso in cucina. Fortunatamente, avendo i genitori di origine contadina ho avuto il piacere di passare la mia infanzia e ancora oggi, in una terra sabina che, anche se non molto lontano da Roma, conserva nella gente, una semplicità e schiettezza che i tempi moderni ormai non conoscono più.
Volevo condividere con voi questa esperienza della agricoltura biodinamica perché mi ha lasciato entusiasta per l’estremo rispetto della Madre Terra che le regole di Rudolf Steiner suggeriscono.
Sabato mattina alle ore 9:00 mi sono recata in questa azienda agricola nel comune di Labico a 40 minuti di macchina da Roma. Mi ha accolto il titolare Carlo Noro (1), un signore che trasuda la saggezza che, un contadino con esperienza trentennale, ha acquisito stando a contatto con la terra e con la natura. Lui ha avuto il coraggio di lasciare un lavoro sicuro, perché avvertiva la pulsione di un cambiamento radicale, sentiva il richiamo della natura, sentiva che la sua realizzazione sarebbe passata attraverso il contatto con la terra e l’agricoltura. La sua azienda non è grandissima, in questa campagna del sud di Roma abbastanza lontano da insediamenti urbani, coltiva prevalentemente ortaggi, un po’ di frutta, un po’ di vino e un po’ di olio.
Il corso è cominciato facendoci vedere come è composto l’humus sulla superficie del suo terreno. Ciò che è stupefacente, è che lui è riuscito a creare, con la biodinamica, uno strato di humus di 1 metro. Quando ormai nella nostra terra al massimo si riesce ad avere una profondità di humus che, bene che vada, è di circa 30 cm.
Ci ha raccontato che quando ha acquistato quel terreno c’era un vigneto ad agricoltura intensiva e il trattamento delle viti era con tutti i fitofarmaci, diserbanti, pesticidi e quanto altro esistente di chimico sul mercato agricolo. Analizzando il terreno aveva constatato che c’erano metalli pesanti a “go-go”. In circa 2 anni, con il sovescio e con il preparato corno letame ha depurato la terra, oggi non ci sono più metalli pesanti, ed ha cominciato così a coltivare in modo sano e con il massimo rispetto della terra.
Ci ha dimostrato che con una TERRA SANA non c’è bisogno di combattere parassiti, malattie delle piante e quanto altro impedisca una sana produzione. “Una terra sana produce piante sane e non c’è bisogno di “zozzerie” da aggiungere” lui dice.
La biodinamica suggerisce la biodiversità di coltura. Le piante lavorano sinergicamente tra loro e una è di supporto e sostegno all’altra. “La terra è viva” – non si stanca mai di ripeterci il nostro insegnate – “ed ha il diritto del massimo rispetto perché è l’investimento e la sopravvivenza del nostro futuro”.
I preparati della Biodinamica sono prodotti che riequilibrano i nutrienti del terreno necessari per la vita vegetale, per noi umani, gli insetti, gli animali e i minerali; quindi, quando mangeremo gli ortaggi nutriti dai microrganismi che la terra generosamente distribuisce, ci nutriremo in modo sano, le nostre difese immunitarie saranno più forti e noi ci ammaleremo sempre di meno.
Dopo due giorni di corso in cui si è parlato solo di natura, aria, sole ed energia della terra sono tornata a casa con la gioia nel cuore, con la certezza che l’uomo ha le risorse per guarire questo povero pianeta ormai esaurito e sfruttato per il solo interesse economico di pochi.
Per quanto mi riguarda io farò la mia piccolissima parte affinchè questo meraviglioso pianeta ritorni a risplendere di bellezza e di armonia.
Viva la vita, viva l’amore ed il rispetto della natura, viva la biodinamica.
Grazie.
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