martedì 27 ottobre 2020

La nuova fase del Covid 19. Attenzione all'infezione batterica da micoplasma pneumoniae

UNA NOTIZIA CLAMOROSA DATA PER BUFALA PROPRIO DAL NOSTRO MINISTERO DELLA SALUTE RIVELA CHE NON SAREBBE UN CORONAVIRUS A CAUSARE TANTI MORTI, BENSI' UN BATTERIO KILLER. IN EFFETTI, ESISTONO PROVE INCONFUTABILI CHE IL MICOPLASMA CARICO DI BATTERI VIENE DIFFUSO NELL'ARIA CAUSANDO UNA FORMA DI POLMONITE "ATIPICA" (MICOPLASMA PNEUMONIAE) ATTRIBUITA AD UNA NUOVA FASE DEL COVID 19 MA IN REALTA' CAUSATA DA UN BATTERIO ANZICHE' DA UN VIRUS (PER SAPERE DI PIU' SUL MICOPLASMA LEGGI QUI: https://verainformazionerealtime.blogspot.com/2020/10/guerre-batteriologiche-scie-chimiche-e.html).
E SAPETE ANCHE CHI E' UNO DEI PIU' ACCREDITATI ESPERTI DI MICROBIOLOGIA E QUINDI DI MALATTIE CAUSATE DA MICOPLASMA IN ITALIA? SEMPRE LUI: ANDREA CRISANTI, IL "DOTTORE DELLE ZANZARE".... 



Il parere del Professor Aldo Ercoli.
 
Quello che è certo, tra tante opinioni contrastanti e contraddittorie, è che l’età media dei nuovi contagiati è di gran lunga più bassa rispetto a quella registrata qualche mese fa.

Nessuno può smentire il primario microbiologo dell’Università di Padova, Giorgio Palù. Ora il Covid 19 colpisce i giovani adulti. L’età media è di 30 anni rispetto ai 65 di marzo-aprile.

I novelli contagiati rispetto ai grandi anziani con più malattie (comorbilità) hanno migliori difese immunitarie sia acquisite (IgG) che innate (non dosabili, lasciateci in eredità dai nostri antenati invertebrati).

Tre su quattro contagiati sono asintomatici, stanno bene, non hanno alcun sintomo e sono destinati a negativizzarsi al tampone naso-faringeo nel giro di una, massimo due settimane. Nel restante 25% (1 su 4) il 18% ha sintomi molto lievi (tosse secca, temperatura che non supera i 38° C) ed il 7% è invece in condizioni più preoccupanti.

Questi pazienti possono in effetti andare incontro, se non isolati e adeguatamente curati (le medicine efficaci non mancano), ad una insufficienza respiratoria dovuta a polmonite interstiziale uni o bilaterale. Bisogna poi però fare attenzione alla esatta diagnosi. Nei giovani adulti le polmoniti interstiziali da Micoplasma pneumomiae sono frequenti.

Virus e micoplasmi possono causare forme di polmonite interstiziali che venivano definite “atipiche” perché molto differenti, sia clinicamente che dal punto di vista epidemiologico, dalla classica, “tipica”, polmonite batterica.

<<Il micoplasma pneumoniae, il più importante tra i micoplasmi patogeni per l’uomo a livello respiratorio, è responsabile della forma più comune atipica sensibile agli antibiotici (cioè perfettamente curabile e guaribile in un paio di settimane con antibiotici specifici n.d.r.). E’ la causa del 25/35% delle polmoniti dell’adulto acquisite in comunità trattate ambulatorialmente.
Test diagnostici rapidi (Immuno Card Mycopalsma) possono consentire l’identificazione, con una buona specificità, di IgM anti M. pneumoniae in tempi molto brevi (meno di un ora)>>.

(Polmoniti virali e da Micopalsma. Maurice A. Mufson, Marshall University Huntington, West Virginia).

Personalmente ho curato e guarito empiricamente molti pazienti (argomento già da me affrontato in passato) con doxiciclina (bassado) 100 mg due volte al giorno per 14 giorni oppure con levofloxacina (un fluorochinolonico) una compressa da 500 mg per lo stesso periodo.

Una terza opzione, da preferire sempre negli adolescenti e nelle donne in gravidanza, è l’azitromicina 500 per tre giorni e 250 mg (mezza compresa per bocca) per altri quattro giorni.

La diagnosi ambulatoriale empirica mi veniva confermata dalla clinica (ascoltazione dei polmoni praticamente negativa) in netto contrasto con il reperto radiologico (pneumopatia interstiziale ben evidente).
L’anamnesi clinica è poi perfettamente sovrapponibile a quella pertinente la prima fase del Covid 19: tosse secca stizzosa, febbre, talora disturbi gastrointestinali oppure olfattivi (anosmia) e/o gustativi (ageusia).

A mio avviso sarebbe bene che questo test sierologico rapido e ben conosciuto venisse effettuato in tutti i casi di polmoniti interstiziali specie negli adulti (il Micoplasma pneumoniae colpisce meno i bambini) al fine di instaurare una giusta terapia (le penicilline, i beta lattamici e le cefalosporine anche per via iniettiva sono del tutto inefficaci).

Sempre come broncopneumologo del territorio trovandomi nell’impossibilità di effettuare il test di laboratorio o sempre iniziato uno schema terapeutico empirico (ripeto doxiciclina, macrolidi o fluorochinolonici) ogni qual volta il quadro clinico fosse compatibile con una polmonite atipica (interstiziale) ambulatoriale. Non ho mai avuto nessun insuccesso. Tutti curati a casa senza ricovero ospedaliero. Fortuna? Può darsi ma anche credo conoscenza della patologia.

Aggiungo che questi antibiotici da me citati ed utilizzati sono in grado di coprire anche le altre forme di polmoniti atipiche dovute a clamidia pneumoniae, clamidia psittaci (da pappagalli) e persino patogeni della Legionella.

Non mi sembra poco. Ritorno alla pandemia Covid 19. Essendosi abbassata sensibilmente l’età dei contagi sarebbe bene distinguerla (grazie al test rapido Immuno-Card Mycoplasma) proprio dal Micoplasma pneumoniae che colpisce certamente tutte le età una è molto più frequente nei giovani adulti.

Il quadro clinico iniziale è insidioso con febbre e tosse secca, stanchezza, inappetenza, cefalea. Solo Rx del torace evidenzia una polmonite interstiziale più spesso monolaterale che bilaterale mentre l’ascoltazione dei polmoni è negativa.

L’ho già detto? Non fa niente: repetita iuvant. La terapia del Covid 19 nelle fasi iniziali è diversa da quella del Micoplasma pneumoniae.

Sinora l’Iss (Istituto superiore di Sanità) ci dice che i pazienti più giovani sono più resistenti al coronavirus. I deceduti minorenni sono in tutto quattro.

Il numero sale a venti se si arriva fino ai trenta anni ed a 86 fino ai quaranta (dati del 20 agosto 2020). A mio parere i bambini, almeno sotto i 10 anni, sono quasi del tutto immuni (98% circa) grazie al loro sistema immunitario innato cosi come le popolazioni camite sub sahariane (lo sostengo e scrivo da marzo).

Molti colleghi (virologi, epidemiologi, infettivologi, pneumologi etc) sono convinti che questi bambini piccoli possono trasmettere il virus ai nonni e/o alle persone immunologicamente più fragili. Personalmente ho molti dubbi al riguardo, quanto al resto come ho avuto modo di scrivere nell’ultimo articolo il coronavirus Sars-Covid-19 non è più lo stesso di prima.

Per sopravvivere si è frantumato il suo RNA, in diverse varianti. Quella italiana ha una ancor più elevata contagiosità (si realizza in tempi rapidissimi) ma ha perso gran parte della sua aggressività (è meno mortale, rispetto al ceppo originario).

Si ha tanta paura della riapertura delle scuole? Vi comunico che in Germania le aule per i più piccoli sono riaperte da 3 settimane … e non è successo niente di grave. I banchi teutonici non hanno le rotelle …

Ora è vero che il virus si trasmette “born air”, ossia attraverso l’aria, ma anche nei “rapporti ravvicinati”, quando si respira, in spazi ristretti, la stessa aria. Ciò spiegherebbe l’elevata contagiosità nei giovani adulti. Se l’età dei contagiati continua a scendere ci sarà un motivo? O no? Domandiamoci il perché. 

Notizia "bufala" o verità negata?

Una notizia data come "bufala" dal Ministero della Salute svela che in Italia alcune autopsie effettuate su malati deceduti di Covid 19, nonostante il divieto dell'OMS passibile di genocidio, hanno rivelato che non si tratta di un coronavirus ma di un batterio killer che causa la morte. Questo genera la formazione di coaguli di sangue e la morte del paziente: “Coagulazione intravascolare disseminata” (trombosi). La cura è data da “antibiotici, antinfiammatori e anticoagulanti”. In effetti, diversi casi di Covid 19 trattati somministrando eparina (sostanza anticoagulante) hanno dato ottimi segnali di ripresa a dimostrazione che la coagulazione del sangue è la manifestazione più tipica e frequente nei malati di Covid. Non solo. E’ stato dimostrato che il Covid-19 causa coagulazione del sangue facendo sviluppare trombosi che non permettono più al sangue di irrorare cuore e polmoni causando morte per soffocamento.

In Italia qualcuno ha disatteso il protocollo dell’OMS facendo un’autopsia su un cadavere colpito da Covid-19. E’ stato sezionato il corpo in diverse parti e gli esperti si sono resi conto che le vene erano dilatate da sangue coagulato. Le arterie erano piene di trombi (grumi) impedendo al sangue di fluire normalmente, di portare ossigeno a tutti gli organi, principalmente al cervello, al cuore e ai polmoni, causando la morte per trombosi.

L’OMS sarebbe stata citata in giudizio in tutto il mondo per aver coperto così tante morti impedendo l'autopsia dei cadaveri, e causando il crollo delle economie di molti paesi. Questo spiega anche l'ordine di cremare e seppellire immediatamente i corpi senza autopsia, con il pretesto dell'alto rischio infettivo.

Encefalite da micoplasma

L'encefalite da micoplasma è un'encefalite infettiva rara causata da segni clinici e sintomi neurologici ad esordio acuto (alterazioni dello stato di coscienza, crisi epilettiche, cefalea, segni meningei, cambiamenti del comportamento) secondari all'infezione batterica da Mycoplasma pneumoniae. Di solito i pazienti presentano segni clinici e sintomi aspecifici, come febbre, nausea, vomito ed affaticamento, che precedono l'esordio dei sintomi neurologici; spesso l'anamnesi è positiva per pregresse infezioni delle vie respiratorie (polmonite, bronchiolite, faringite).

Un approfondimento sulla Mycoplasma pneumoniae

In questo articolo introduciamo il tema, molto ampio, delle polmoniti acquisite in comunità (CAP), per poi soffermarci sui meccanismi patogenetici, sulle manifestazioni cliniche, polmonari ed extrapolmonari, dell’infezione da Mycoplasma Pneumoniae, parlando specificatamente della “walking pneumonia”.

Community Acquired Pneumonia (CAP)

La Community Acquired Pneumonia (CAP) è definita come un’infezione acuta delle basse vie aeree in soggetti che non sono stati ricoverati in ospedali o in luoghi di assistenza sanitaria nei 14 giorni precedenti. La CAP costituisce una delle cause più frequenti di ospedalizzazione e morte nei paesi industrializzati. Si stima che in Europa l’incidenza annuale di CAP sia di 1,07-1,2 casi su 1000 persone ma aumenta a circa 14 casi su 1000 nella popolazione con più di 65 anni. La CAP può essere virale, batterica, fungina o parassitaria o polimicrobica ma la forma più frequente è quella batterica. Spesso una CAP virale può complicarsi a causa di una sovrainfezione batterica.

Batteri che causano la Community Acquired Pneumonia

Il batterio che più frequentemente causa CAP è lo Streptococcus pneumonie seguito dal Mycoplasma pneumonie e dalla Chlamydophila pneumoniae. Batteri eziologicamente meno frequenti sono Haemophilus influenzae, Moraxella chatarralis, Staphylococcus aureus e Legionella pneumophila. In genere si usa la dicitura “polmonite tipica” per le polmoniti da Streptococcus pneumoniae e di “polmonite atipica” per le polmoniti da Mycoplasma Pneumoniae, da Chlamydophila pneumoniae e da Legionella pneumoniae.

Polmonite da Mycoplasma pneumoniae: cenni di epidemiologia e patogenesi

La polmonite da Mycoplasma Pneumoniae è considerata una delle CAP batteriche più frequenti, e insieme alla CAP da Chlamydophila pneumoniae costituisce la stragrande maggioranza delle CAP atipiche. La prevalenza della polmonite da Mycoplasma Pneumoniae è estremamente sottostimata visto che una buona parte dei soggetti sono asintomatici e non si sottopongono a controllo medico. Secondo uno studio di Arnold e collaboratori, l’11-15% delle CAP sarebbe attribuibile al Mycoplasma Pneumoniae.

I meccanismi patogenetici dipendono dalla citoaderenza, mediata dalle proteine P30 e P1, e dalla citotosscità, mediata dalla produzione di radicali liberi dell’ossigeno e dalla esotossina CARDS (“Community Acquired Respiratory Distress Syndrome”). Questa tossina stimola la cascata infiammatoria via Toll Like Receptors, causa ciliostasi delle cellule delle vie respiratorie e funge da fattore chemiotattico per linfociti circolanti che in questo modo infarciscono le “PeriBronnchoVascular Areas” (“PBVA”). Da alcuni studi emerge che l’infezione da Mycoplasma Pneumoniae stimoli l’immunoflogosi anche in senso Th2, in modo similare ad una reazione di sensibilizzazione allergica.

Polmonite da Mycoplasma pneumoniae: manifestazioni polmonari ed extrapolmonari

La polmonite da Mycoplasma Pneumoniae è soprannominata “walking pneumonia”, la polmonite che cammina, perché in buona parte dei casi la sintomatologia non è severa e comprende febbre non elevata, o addirittura febbricola, associata a tosse, più spesso non produttiva. L’auscultazione del torace spesso è incostante e non riesce a dirimere il sospetto diagnostico e solo in casi più severi si possono apprezzare rantoli secchi.

Può sussistere una moderata leucocitosi ma la conta totale dei leucociti raramente supera i 15000/μl. Le manifestazioni extrapolmonari interessano fino al 10% dei soggetti con infezione da Mycoplasma Pneumoniae. Le più frequenti sono a carico del Sistema Nervoso e comprendono meningite, encefalite, Sindrome di Guillain–Barré e neurite ottica. Non è ancor chiaro se queste complicanze siano dovute ad un danno diretto del batterio, alla formazione di autoanticorpi o a cross-reazioni tra anticorpi prodotti contro il batterio e antigeni cerebrali.

Possono presentarsi anche manifestazioni dermatologiche come eritema nodoso, eritema multiforme, Sindrome di Stevens-Johnson. Le manifestazioni ematologiche (trombocitosi, porpora trombotica trombocitopenica, anemia emolitica da agglutinine fredde), cardiache (miocardite, pericardite), renali (necrosi tubulare acuta, glomerulonefrite, nefrite interstiziale) e gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea) sono molto più rare.

Cenni di diagnosi e terapia

La diagnosi prevede la combinazione di una sintomatologia clinica sospetta, RX del torace (infiltrati peribronchiali e perivascolari, aree di consolidazione) ed esami di laboratorio. Attualmente i metodi più usati sono la ricerca di anticorpi specifici IgM e IgG nel sangue e la ricerca dell’acido nucleico del batterio nelle secrezioni respiratorie tramite PCR. In passato si effettuava anche la ricerca del titolo delle agglutinine fredde, attualmente poco usato perché poco specifico. Il Mycoplasma Pneumoniae non ha parete batterica dunque gli antibiotici β-lattamici sono inutili e si può ricorrere ai macrolidi (soprattutto azitromicina), ai chinoloni e alle tetracicline. L’associazione o meno di un cortisonico è attualmente dibattuta per un non chiaro bilancio tra rischi e benefici.


Le informazioni riportate nell’articolo in oggetto (Polmonite da Mycoplasma pneumoniae: la “walking pneumonia”) hanno esclusivamente scopo divulgativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o di una terapia.

Dr Riccardo Maria Botta, medico specializzando in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del dolore

Bibliografia:
Torres A, Peetermans WE, Viegi G, Blasi F. Risk factors for community-acquired pneumonia in adults in Europe: a literature review. Thorax. 2013
Parrott GL, Kinjo T, Fujita J. A Compendium for Mycoplasma pneumoniae. FrontMicrobiol. 2016 Apr 12;7:513.
Bajantri B, Venkatram S, Diaz-Fuentes G. Mycoplasma pneumoniae: A Potentially Severe Infection. J Clin Med Res. 2018 Jul;10(7):535-544

N.B.
Si ricorda che per capire meglio le informazioni qui contenute è necessario rimandare alla lettura preliminare di questo articolo: (https://verainformazionerealtime.blogspot.com/2020/10/guerre-batteriologiche-scie-chimiche-e.html)

Altre fonti:
https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/polmonite-da-mycoplasma-pneumoniae-la-walking-pneumonia/

   
https://www.orpha.net/consor/cgi-bin/OC_Exp.php?lng=IT&Expert=83482

https://www.orticaweb.it/la-nuova-fase-del-covid-19-attenzione-al-micoplasma-pneumoniae/

Cinzia Palmacci

Guerre batteriologiche, scie chimiche e nugoli di zanzare per instaurare il Nuovo Ordine Mondiale



La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato l'uso dei medicinali a base di clorochina per il trattamento del Covid 19. La clorochina, nonostante i suoi tanti detrattori, si sta rivelando molto efficace contro il Covid. Ma come mai la clorochina usata contro la malaria si sta rivelando un ottimo rimedio anche contro il Covid? Per rispondere a questa domanda dobbiamo considerare la zanzara come vettore. E' come fare l'analisi dei fattori in aritmetica: la malaria sta al Covid 19 come la zanzara al contagio. Se fate delle ricerche indipendenti sulla zanzara come vettore di contagio del Covid 19 troverete molte dichiarazioni di scienziati ed esperti che escludono in modo categorico che la zanzara possa essere causa di contagio da Covid 19, ma se cominciate a ipotizzare che la zanzara possa essere "geneticamente modificata" per trasmettere altre malattie il discorso cambia. Com’è noto, le zanzare sono insetti che, attraverso le punture, sono in grado di trasmettere un elevato numero di microorganismi, alcuni dei quali patogeni che originano poi in malattie dannose per la salute dell’uomo: basti pensare alla Febbre gialla, al virus del Nilo occidentale, alla Dengue, alla Zika o alla Chikungunya, trasmesse dalle specie Aedes aegypti e Aedes albopictus. In queste patologie, soprattutto nel caso del plasmodio della Malaria (diffuso dalle zanzare della famiglia delle Anopheles) esiste un meccanismo di ciclo di vita importante che richiede il passaggio necessario dalle zanzare femmina, come una sorta di incubazione. Questi piccoli insetti sono davvero fatali, molto più pericolosi di altri animali feroci e insidiosi: infatti, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, le zanzare sono responsabili di circa mezzo milione di morti ogni anno e sono molto più letali sia dell’uomo stesso (al secondo posto) sia di alcune specie di serpenti (al terzo posto). A differenza di quanto si possa pensare, le zanzare non sono però veicolo di SARS-CoV-2 nell’uomo, così come non lo sono per la trasmissione dell’HIV e dell’Ebola. “Per essere trasmessi con le punture, dichiara il professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e virologo presso l’Università degli Studi di Milano, il virus dovrebbe prima invadere le cellule intestinali della zanzara, passare nel resto dell’organismo e giungere, infine, alle sue ghiandole salivari. Questo processo però non ha luogo perché il virus viene bloccato e neutralizzato già all’inizio del percorso, ovvero nell’apparato digerente dell’insetto, dove viene neutralizzato”. Però, secondo voi, chi studia gli insetti e le zanzare in modo particolare (in Italia un esperto entomologo è il professor Andrea Crisanti, quello del lockdown sfrenato per intenderci), e conosce perfettamente il funzionamento del loro apparato digerente, potrebbe non sapere come far diventare le zanzare veicolo di altri virus oltre ai temutissimi Zika, Dengue ed altri? Si chiama "modificazione genetica", concetto che già conosciamo come "OGM-Organismo Geneticamente Modificato". A questo punto, dopo aver modificato geneticamente le zanzare per renderle il veicolo perfetto di malattie pericolose, come pensate che le zanzare anofele o altri tipi di zanzare non propriamente endemiche alle nostre latitudini possano arrivare in Europa? Attraverso gli aerei. Pensate che sia un'idea assurda? Non tanto se cominciate a vedere gli effetti sul clima di quelle strane strisce bianche lasciate nei nostri cieli da aerei che spesso sfuggono ad ogni controllo preventivo negli aeroporti. Le cosiddette e famigerate "scie chimiche" sono responsabili del cambiamento climatico che ha trasformato le nostre latitudini europee in climi sub tropicali favorevoli alla proliferazione di insetti come le zanzare ed altre specie velenose e pericolose che fino a qualche decennio fa non erano nemmeno lontanamente concepibili dalle nostre parti. Vi riporto la terribile ed inquietante esperienza di un atleta brasiliano di parapendio che, attraversando una corrente ascensionale, è incappato in una scia appena rilasciata da un aereo che conteneva nugoli di zanzare dalle quali ha contratto il virus Zika. 
"A Vila Xurupita (Brasile) un uomo è stato dichiarato affetto da virus Zika pochi giorni dopo aver effettuato un volo con il suo parapendio. Come certo saprete dalla stampa, il virus Zika è un nuovo tipo di virus di origine sudamericana veicolato tramite zanzare; quello che i media ufficiali non vi dicono è che le zanzare in questione sono state geneticamente modificate per trasportare il virus senza rimanerne uccise loro stesse. Per spargere poi le zanzare dai laboratori del NWO alle zone abitative, queste vengono rilasciate dagli aerei clandestini a bassa quota assieme alle scie chimiche. L’uomo ammalato di virus Zika ha dichiarato su internet che durante il suo ultimo volo in parapendio sopra il Morro do Papagaio ha preso una corrente ascensionale che lo ha fatto accidentalmente collidere con una scia chimica appena rilasciata da un aereo tanker, dentro la quale è stato circondato da nugoli di zanzare. Circostanza molto insolita, appena uscito dalla scia sono spariti anche gli insetti. Già il giorno successivo il malcapitato ha cominciato a sentirsi male, fino a dover essere ricoverato in terapia intensiva presso un ospedale privato gestito da un primario russo, il quale ha emesso la diagnosi. La stessa sorte è capitata pochi giorni dopo anche a molti abitanti della città irrorata dalle zanzare, tanto che l’ospedale locale non poteva più accogliere pazienti, avendo terminato i posti letto (è stato calcolato che il 79% degli abitanti del Morro do Papagaio è stato contagiato da Zika). “A ben documentarsi pare che mi sia andata bene, poteva andare molto peggio!” ha affermato il paziente, dopo essersi informato su internet sulle patologie causate dal contatto diretto con una scia chimica. Pare che l’uomo, dopo un periodo di quarantena in una camera orgonica e di disintossicamento, riuscirà a riprendersi completamente. Ancora non sa se tornerà al suo hobby: “Mi sono molto spaventato – ha dichiarato – ma allo stesso tempo rinunciare alle mie passioni vorrebbe dire dargliela vinta a quelle zecche del NWO (New World Order-Nuovo Ordine Mondiale). Ci penserò bene quando mi sarò ristabilito”. Il fatto è successo nel febbraio 2016, e a quanto pare, anche molti atleti delle Olimpiadi di Rio de Janeiro nello stesso periodo si sono ammalati con il virus Zika.
L'atleta di parapendio brasiliano infettato dal virus Zika ha fatto riferimento al NWO e non a torto. Per instaurare il Nuovo Ordine Mondiale avevano bisogno di una crisi globale, e una pandemia sarebbe stato un ottimo pretesto per bloccare persone, economia e libertà democratiche. Ma come infettare milioni di persone in tutto il mondo? Attraverso mirate guerre batteriologiche.


Le guerre batteriologiche: micoplasma e insetti (Dal sito Tanker Enemy)


Con le scie chimiche, come dimostrato da insigni ricercatori (giornalisti indipendenti, biologi, medici...) sono diffusi anche agenti patogeni: oltre a virus e viron (virus modificati geneticamente), con le irrorazioni è sparso il micoplasma, un comune agente patogeno trasformato in arma. Il testo che propongo, pur non recente (risale al 2001), tratto dalla rivista Nexus, edizione italiana, mantiene intatta la sua tragica attualità, visto che l'operazione "scie velenose" ha conosciuto un'escalation in quasi tutti i paesi del mondo. Ringrazio il gentilissimo Dottor G.G., per avermi fornito tanto prezioso materiale.
Esistono 200 specie di Micoplasmi che, per la maggior parte, sono innocui: solo quattro o cinque sono patogeni.(1) Il Mycoplasma fermentans (ceppo incognitus) probabilmente deriva dal nucleo del batterio Brucella. Questo agente patogeno non è un batterio e nemmeno un virus, bensì una forma mutata del batterio Brucella combinato con un virus da cui viene estratto il micoplasma. Le ricerche, eseguite dal 1942 ad oggi, hanno avuto come esito la creazione di forme maggiormente infettive e mortali. I ricercatori hanno estratto questo micoplasma dal batterio Brucella e, trasformatolo in arma, l'hanno sperimentato su un'ignara popolazione del Nord America.


Il Dottor Maurice Hilleman, virologo dirigente della ditta farmaceutica Merck Sharp & Dohme, ha affermato che attualmente tutte le popolazioni del Nord America e, potenzialmente, anche quelle del resto del pianeta, sono portatrici di questo agente patogeno. Dagli anni '70 del secolo scorso, con la diffusione di malattie prima sconosciute come la sindrome da affaticamento cronico e l'AIDS, si è chiaramente verificato un aumento nell'incidenza di tutte le affezioni sistemiche neurodegenerative.
Secondo il Dottor Shyh Ching Lo, ricercatore anziano presso l'Istituto di Patologia delle Forze armate, questo agente patogeno causa molte malattie tra cui AIDS, sindrome da affaticamento cronico, colite di Crohn, diabete di Tipo I, sclerosi multipla, morbo di Parkinson, morbo di Wegener, Alzheimer e malattie collagene-vascolari, quali l'artrite reumatoide.
Il dottor Charles Engel, in forza agli Istituti nazionali della Sanità (NIH) di Bethesda, nel Maryland, durante un incontro dei NIH, tenutosi il 7 febbraio del 2000, ha asserito: "E' mia opinione che la probabile causa della sindrome da affaticamento cronico e della fibromialgia sia il micoplasma".
Sono in possesso di tutti i documenti ufficiali che dimostrano che il micoplasma è l'agente patogeno della sindrome da affaticamento cronico, dell'AIDS, della sclerosi multipla e di molte altre malattie; di questi, l'80 per cento è costituito da documenti governativi ufficiali canadesi e statunitensi, mentre il restante 20 per cento è formato da articoli di riviste quali il Journal of the american medical association, il New England journal of medicine ed il Canadian medical association journal. Gli articoli delle pubblicazioni scientifiche ed i documenti ufficiali si completano a vicenda.

Come agisce il micoplasma

Il micoplasma agisce penetrando nelle singole cellule dell'organismo, secondo la predisposizione genetica di ciascuno. Se l'agente patogeno distrugge determinate cellule del cervello, si possono contrarre malattie neurologiche, mentre se aggredisce le cellule dell'intestino inferiore, si può contrarre la colite di Crohn. Il micoplasma, una volta penetrato nella cellula, a volte vi può restare latente per dieci, venti o trent'anni; può tuttavia essere innescato nel caso si verifichi un trauma, quale un incidente o una vaccinazione che non determina una reazione immunitaria. (...)

La creazione del micoplasma

Molti medici non sono a conoscenza di questo micoplasma, poiché esso fu sviluppato dai settori militari statunitensi nell'ambito della sperimentazione relativa alla guerra biologica. L'agente in questione fu brevettato dall'esercito degli Stati Uniti e dal Dottor Shyh Ching Lo. Nel 1942 i governi di Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna stipularono un accordo segreto allo scopo di creare due armi biologiche (una che rendesse inabili ed una che uccidesse) da usare contro la Germania ed il Giappone, paesi che stavano anch'essi elaborando armi batteriologiche. I governi di cui sopra si concentrarono principalmente sul batterio Brucella e cominciarono a trasformarlo in un'arma. Anche il Servizio “sanitario” pubblico negli U.S.A. seguì da vicino il programma, mentre i Centri di “controllo” delle malattie lavoravano a fianco dei militari per trasformare patogeni esistenti da tempo immemorabile in modo che diventassero più contagiosi ed efficaci. Lo Special virus cancer program, ideato dalla C.I.A., creò un agente patogeno contro il quale l'umanità non disponesse di immunità naturale (furono i prodromi della sindrome che, in seguito, fu denominata A.I.D.S.): questo programma fu camuffato da piano per la lotta contro il cancro. (...)



Brucella cristallina

Un documento di uno studio del Senato declassificato il 24 febbraio 1977, dimostra che George Merck, della ditta farmaceutica Merck Sharp & Dohme (che ora produce farmaci per curare malattie che un tempo essa stessa creò), nel 1946 riferì al Ministro della guerra che i suoi ricercatori erano riusciti, per la prima volta, ad isolare l'agente patogeno in forma cristallina: avevano prodotto una tossina batterica estratta dal batterio Brucella. Tale tossina poteva essere trasmessa da vettori come gli insetti, l'irrorazione aerea o la catena alimentare. La Brucella è un agente che non uccide, ma rende inabili le vittime. Tuttavia, secondo il dottor Donald Mac Arthur del Pentagono, presentatosi nel 1969 innanzi ad una commissione congressuale, gli scienziati avevano scoperto che, disponendo di micoplasma di notevole virulenza, (10 alla decima potenza) esso si sarebbe sviluppato in A.I.D.S. ed il paziente sarebbe deceduto, dato che l’agente era in grado di eludere le naturali difese umane. Nel caso di una virulenza di 10 all’ottava, la persona avrebbe manifestato la sindrome da affaticamento cronico o la fibromialgia; con virulenza di 10 alla settima, la vittima avrebbe subito un deperimento. (…)
Giacché l’agente patogeno cristallino si discioglie nel sangue, le comuni analisi del sangue e dei tessuti non ne rilevano la presenza. Il micoplasma cristallizza solo a 8.1 pH ed il sangue ha un pH di 7.4: il medico quindi penserà che i disturbi accusati sono frutto della vostra immaginazione.


Nota:
(1) I micoplasmi formano un genere di batteri di piccoli dimensioni; sono privi di parete cellulare, caratteristica che li rende resistenti alla penicillina ed ad altri antibiotici con meccanismo d'azione analogo. Tra le specie patogene per l'uomo, bisogna ricordare M. pneumoniae che è causa di una forma di polmonite relativamente diffusa. Vedi Enciclopedia delle scienze, Milano, 2006, s.v. inerente.

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Per il materiale di Tanker Enemy si ringrazia Rosario Marcianò per le accurate e impeccabili ricerche del suo interessante sito, e ci auguriamo che l'accanimento processuale nei suoi riguardi scatenato dalla censura orwelliana possa dissolversi quanto prima alla luce della ragione e del diritto alla libertà di stampa e di opinione garantiti dalla Costituzione Italiana. Forza Rosario resisti.

Cinzia Palmacci 


http://chiaveorgonica.altervista.org/si-ammala-di-virus-zika-dopo-aver-attraversato-una-scia-chimica-in-parapendio/

https://www.corriereadriatico.it/attualita/marina_alabau_virus_zika_rio_2016-1547328.html

https://www.grupposandonato.it/news/2020/maggio/zanzare-coronavirus

https://www.usnews.com/news/health-news/articles/2020-03-31/fda-approves-malaria-drugs-to-treat-covid-19-despite-little-proof-they-work

http://www.tankerenemy.com/2007/05/micoplasma-lagente-patogeno-delle.html#.X5gBpYhKjIU

http://www.tankerenemy.com/2007/06/micoplasma-lagente-patogeno-di.html#.X5gCf4hKjIW