venerdì 6 settembre 2019

CONTE BIS: FONDI PER I RIMPATRI DA DIROTTARE AI CORSI DI SCI PER MIGRANTI



ANCOR PRIMA DI AVERE LA FIDUCIA IN PARLAMENTO
I MINISTRI PD-M5S BLOCCANO LEGGE LEGHISTA IN FRIULI IL GOVERNATORE FEDRIGA: «SOS MIGRAZIONE SELVAGGIA»


NELLO STESSO GIORNO LUCANO E’ LIBERO DI TORNARE A RIACE NONOSTANTE IL PROCESSO CON “SCANDALO PARENTOPOLI” MA SALVINI E’ INDAGATO PER LA QUERELA DI RACKETE


___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___

In un’Europa accogliente verso i migranti il presidente francese Emmanuel Macron può usare le forze speciali della Gendarmerie per sigillare i confini a costo di ammazzare donne incinte. In un’Italia di cavillosi tecnoburocrati possono crollare i ponti per le carenze di manutenzione della Società autostrade Aspi, controllata dalla finanziaria Atlantia dei miliardari di sinistra Benetton, che speculerebbe sulla sicurezza come sostenuto già da due inchieste della Procura di Avellino e di quella di Ancona in merito a incidenti con stragi ed omicidi plurimi.


Nonostante tutto ciò i cittadini europei, italiani e i friulani si vedono costretti ad utilizzare i fondi pubblici, provento di una tassazione strozzina in relazione alla quantità e qualità dei servizi statali, per finanziare i corsi di sci per gli immigrati arrivati coi barconi, anziché adoperarli per i “rimpatri volontari” degli irregolari.





E’ questa in sintesi la sostanza del primo intervento a gamba tesa del nuovo Governo M5S-PD che sostiene il Conte Bis ma deve ancora ottenere la fiducia in Parlamento, lunedì alla Camera e martedì al Senato, dove rischia di non avere i numeri necessari per i senatori frondisti pentastellati.

E’ questo il primo messaggio “ideologico” ancor prima che politico con cui l’alleanza giallorossa vuole marcare il segno della discontinuità con il precedente esecutivo a trazione leghista impegnato a garantire un’immigrazione controllata.






E’ complesso analizzare la questione sotto il profilo giuridico dato che il Consiglio dei Ministri da una parte e la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia dall’altra ribadiscono a colpi di comunicati e dichiarazioni la legittimità delle proprie azioni amministrative.

Il governo, in cui siede come Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, nota per aver bloccato alcune ordinanze di sindaci lombardi leghisti in tema di immigrazione quando era Prefetto di Milano, sostiene che le una legge della Regione Friuli sia andata al di la delle competenze sconfinando in quelle statali ma soprattutto che «talune disposizioni in materia di immigrazione appaiono discriminatorie».

Ad evidenziarlo è stato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia (PD) che ha proposto ed ottenuto dal Consiglio dei Ministri l’impugnazione della legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 9 dell’8 luglio 2019.


FEDRIGA: «UNA LEGGE PER AIUTARE I DISOCCUPATI FRIULANI»

Al contrario il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha definito l’atto «un attacco alle autonomie, difenderemo le nostre norme davanti alla Corte Costituzionale, la cosa incredibile è che il primo Consiglio dei Ministri faccia un’operazione di carattere politico. Forse pensano che il Paese sia diventato cosa loro e privata, ma non ci fanno paura. È una vergogna assoluta. Il Movimento 5 Stelle e il Pd hanno già partorito il governo dell’immigrazione selvaggia».

Le disposizioni in materia di immigrazione a cui fa riferimento il Cdm in un comunicato riguardano in particolare gli articoli 22 e 54 comma c della legge regionale in questione. Il primo prevede lo spostamento di fondi – inizialmente destinati a misure per l’accoglienza diffusa – sui rimpatri coatti degli immigrati colpiti da provvedimento di espulsione (rimpatri che, però, sono di competenza statale e non regionale, sebbene il Fvg sia una regione a statuto speciale). Il secondo comma prevede invece di destinare gli incentivi occupazionali esclusivamente a chi assume persone residenti da almeno cinque anni nella Regione. Un elemento, quest’ultimo, discriminatorio non solo per i migranti ma anche per gli stessi italiani provenienti da altre regioni.

Ma è Fedriga a difendere il buonsenso dei provvedimenti. «In particolare ci sono due norme: una dava e dà un contributo alle imprese che assumono persone disoccupate, residenti da almeno 5 anni perché i soldi del Friuli Venezia Giulia devono diminuire la disoccupazione del Friuli Venezia Giulia e non quella della Polonia o dell’Uganda» ha dichiarato il governatore friulano a Il Giornale insistendo che «l’impugnazione della norma è una follia».

L’altra norma puntava a modificare «il piano immigrazione della giunta precedente che finanziava corsi per immigrati, tra cui anche corsi di sci» ha rimarcato il governatore specificando che quelle risorse erano state destinate in favore del «fondo per i rimpatri volontari, fatti dal governo e con il nostro contributo».


Si tratta di circa 4milioni di euro per rimpatriare i migranti destinatari di decreti di espulsione e pertanto rimasti illegalmente in Italia a rischio di sfruttamento del caporalato o di arruolamento nella potentissima e ramificata Mafia Nigeriana.





L’ex governatrice del Friuli Venezia Giulia, la dem Debora Serracchiani, rammenta che l’istruttoria sulla legge fu avviata durante il precedente governo gialloverde ma senza minimamente dettagliare se sia stata un’iniziativa dei tecnici ministeriali. Resta il fatto che la legge è dell’8 luglio 2019 ed è divenuta “priorità” del Consiglio dei Ministri alla sua prima seduta del 5 settembre, ovvero a nemmeno 60 giorni dalla sua approvazione. Ma in tale giornata non è accaduto solo questo in tema di immigrazione.


NELLO STESSO GIORNO LUCANO LIBERO DI TORNARE A RIACE


Per una curiosa coincidenza, rivelatrice dello scenario sociopolitico già mutato come era nelle mire dal Partito Democratico, nello stesso giorno del blocco della legge friulana il Tribunale di Locri, accogliendo un’istanza degli avvocati difensori, ha revocato il divieto di dimora all’ex Sindaco di Riace, Domenico Lucano, star dell’immigrazione “a qualsiasi costo” che si fece persino vanto dei falsi matrimoni tra anziani calabresi e immigrati per garantire loro il permesso di soggiorno e degli appalti agevolati: questioni per le quali è sotto processo insieme ad altre 26 persone. Lucano è tornato libero ed ha così potuto fare ritorno a Riace.





Durante le udienze di giugno e luglio l’ex sindaco aveva ribadito un inequivocabile «rifarei tutto» mentre la funzionaria della Prefettura di Reggio Calabria, Maria Grazia Surace, nella sua testimonianza davanti ai giudici del Tribunale di Locri, ha rammentato le gravi anomalie. «La principale criticità emersa nel Cas di Riace è la permanenza dei migranti oltre il termine previsto dalla vigente normativa» ha affermato la funzionaria.


Domenico Lucano, ex Sindaco di Riace, saluta i manifestanti col braccio sinistro levato ed il pugno chiuso dei combattenti di sinistra

«Mentre il dirigente dell’ufficio contratti della Prefettura di Reggio, Salvatore Gullì, ha evidenziato diverse criticità sollecitando un dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Siderno di verificare la presenza di una eventuale “parentopoli” nelle assunzioni del progetto Sprar. La verifica avrebbe accertato, secondo quanto ha evidenziato Gullì, che alcuni dipendenti delle associazioni presenti a Riace erano congiunti con alcuni amministratori locali. Il processo è stato aggiornato a settembre» riporta Stretto Web.


…E SALVINI INDAGATO PER LA QUERELA DELLA CAPITANA

Sempre nella giornata di giovedì gli organi d’informazione del mainstream, gongolanti ogni volta che cade qualche tegola giudiziaria in testa al leader della Lega Matteo Salvini, proprio come dieci anni fa accadeva per l’ex premier Silvio Berlusconi di Forza Italia, hanno dato la notizia che proprio il segretario federale leghista ha un’altra indagine a suo carico.

Il leghista Matteo Salvini e la capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete

«L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini è indagato per diffamazione dopo la denuncia presentata a luglio da Carola Rackete comandante della Sea Watch3. Nelle scorse settimane, in base a quanto si apprende, la Procura di Roma ha proceduto all’iscrizione e ha inviato gli atti a Milano, dove Salvini ha la sua residenza, per competenza territoriale – scrive l’Ansa – Nella denuncia, in cui tra l’altro si chiedeva il sequestro degli account social di Matteo Salvini, erano riportati alcuni post dell’ex ministro e alcuni commenti di utenti contro la Rackete in relazione alle polemiche legate allo sbarco di alcuni migranti avvenuto a giugno a Lampedusa».





«Denunciato da una comunista tedesca, traghettatrice di immigrati, che ha speronato una motovedetta della Finanza: per me è una medaglia! Io non mollo, mai», commenta su Facebook Salvini che interviene anche sul caso della legge friulana impugnata dal CdM contro Fedriga: «Bell’esordio, rispettoso dell’autonomia delle popolazioni, dei governatori, dei territori, degli italiani per il governo Pd-M5s e Leu. E anche Leu perché non dimenticatevi di Fratoianni e Boldrini».

LA POLEMICA SUI CORSI DI SCI PER MIGRANTI

Gli episodi dei migranti sugli sci avevano già suscitato polemiche proprio in Friuli Venezia Giulia nel marzo 2018, sebbene allora pagati dal gestore di una struttura di accoglienza e non inseriti in corsi di formazione a spese dello stato, come nella legge poi modificata dal governatore Fedriga ed ora impugnata dal Governo Conte bis. «La prima forma di razzismo in danno ai nostri bambini e ai nostri ragazzi è proprio regalare agli ultimi arrivati corsi di sci che tante famiglie friulane non possono permettersi» così l’ex consigliere regionale della Lega Barbara Zilli, poi divenuto assessore regionale alle Finanze, commentava l’iniziativa di regalare lezioni di sci ai minori stranieri non accompagnati ospiti a Bosco di Museis (da Il Messaggero Veneto).

Una foto di gruppo dei migranti sugli sci in Friuli a spese dei fondi per l’immigrazione

«Fa rabbia vedere il ripetersi di un’iniziativa che rappresenta un vero e proprio ceffone nei confronti di tutti quei friulani che pagano le tasse faticando ad arrivare a fine mese e che avrebbero certamente piacere di passare un week end in famiglia sulla neve – aggiungeva l’amministratrice leghista Zilli – Fa ancora più rabbia e grida letteralmente vendetta sentire il promotore di questa vergogna ammettere di spendere 30 euro a testa per finanziare questi corsi, piuttosto che “intascarsi” il denaro. È facile quindi immaginare quanto sia il divario tra i soldi effettivamente necessari per accogliere i presunti profughi e la somma che viene realmente destinata e che finisce per arricchire il pulpito da cui si urla al razzismo ad ogni piè sospinto».

L’assessore regionale friulano alle Finanze, Barbara Zilli (Lega)

«E una vergogna che si ripete – fece eco Stefano Mazzolini, responsabile Sicurezza della Lega Nord – non bastavano l’assistenza medica gratuita, il vitto e l’alloggio. Ora anche i corsi di sci a spese nostre. È irrispettoso nei confronti di chi, tra gli italiani, non può permettersi di andare sulle piste perché fatica ad arrivare a fine mese». Per l’esponente del Carroccio, se ci sono fondi per far sciare i migranti, «ci devono essere anche per i figli delle famiglie italiane in difficoltà che non riescono a mandare i bambini a sciare perché costa troppo. O vogliamo continuare a penalizzare la nostra gente?».


PROTESTA DI MELONI E SALVINI CONTRO IL GOVERNO 

In un’Italia dove non tutti vivono da piccoli Paperoni come Luigi Di Maio, passato dalla disoccupazione a titolare di due Ministeri uno dopo l’altro, ma molti faticano a fare la spesa persino nei Discount questi privilegi odorano di discriminazione al contrario.

Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, con Matteo Salvini, segretario federale della Lega

Non ci sarà da stupirsi, quindi, se Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, e Salvini riusciranno a riempire le piazze, a cominciare da lunedì alle 11 in piazza Montecitorio a Roma, in contestazione ad un Governo giallorosso che non corrisponde ai desiderata politici espressi dagli italiani alle ultime elezioni Europee del maggio 2019 quando la Lega ha conquistato il 34,26 % dei consensi, diventando virtualmente primo partito davanti a PD (22,74 %), M5S (17,06 %), Forza Italia (8,78 %) e Fratelli d’Italia (6,44 %). E facendo aleggiare sul Quirinale, sempre più faziosamente rosso di mondialismo, lo spettro di un centrodestra al 49,48 % con una blindata maggioranza per governare.



Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione

Settembre, mese dedicato agli angeli - Meditazioni su San Michele Arcangelo




6 settembre GRANDEZZA DI S. MICHELE NELLA SPERANZA
Considera come l'Arcangelo S. Michele, ammirabile nella virtù della fede, fu altrettanto ammirabile nella virtù della speranza, per la stretta unione che passa fra queste due virtù. La speranza è «la certa aspettazione della beatitudine proveniente dalla grazia di Dio e dai nostri meriti». L'oggetto di tale virtù soprannaturale è la beatitudine eterna, i mezzi sono la grazia di Dio e la cooperazione della creatura, i motivi la fedeltà di Dio alle sue promesse. In questa virtù appunto si segnalò l'Arcangelo S. Michele, appena Iddio rivelò agli Angeli la beatifica visione, cui li aveva destinati: Egli, fedelmente cooperando a quella grazia di cui era abbondantemente pieno, ravvivò nel suo cuore la brama di conseguirla. Conobbe mediante la fede che Dio aveva preparato grandissimi beni a coloro che Lo temono, e non diffidò di poterli conseguire con l'aiuto divino. In tale speranza aveva molti contrassegni ed argomenti dell'amore di Dio verso di lui. Tutte le doti e prerogative di cui era stato arricchito, costituivano altrettanti forti stimoli alla sua inconcussa speranza e conoscendo mediante le illuminazioni celesti le delizie della dimora eterna, con accesi sospiri ripeteva le parole del re profeta: Una sola è la brama del mio cuore: abitare nella casa del Signore. 

Considera, quanto fu costante la speranza di S. Michele di fronte alla presunzione del superbo Lucifero. Questi, vedendosi ricco di molti e grandi doni naturali e soprannaturali, invece di servirsene come di mezzo e stimolo per aspirare all'eterno godimento di Dio, divenne ammiratore ed adoratore di se stesso, come se non fosse più Dio l'unica vera fonte della beatitudine. 

Ma appena Lucifero concepì sì orgoglioso disegno, vide svanire tutto il sogno della sua grandezza, senza che tanti doni e pregi potessero impedirne l'immediata rovina. Di fronte a questa tremenda caduta trionfò la speranza di S. Michele. Vedendo quanto è facile anche ad una sublime creatura cadere, invece di sgomentarsi e smarrirsi, si strinse maggiormente a Dio, ripetendo col salmista: Il mio bene è l'essere unito col mio Dio. Pose in Lui tutta la sua speranza, diffidando completamente di sè, e affrontò Lucifero, dicendogli: Quis ut Deus? E' mai possibile che una creatura senza Dio possa essere felice in se stessa? Quanto posseggo e sono, tutto è frutto della divina grazia e Dio, per la sua bontà infinita, mi aprirà l'ingresso alla visione beatifica. Oh speranza veramente grande di S. Michele! 

Considera, come Iddio ha rivelato anche all'uomo un riposo eterno, un gaudio immenso, che noi dobbiamo sperare, ed a cui dobbiamo tendere coi nostri fiduciosi desideri. Quanti però non lo raggiungono per la maledetta presunzione! E' la presunzione il veleno della speranza. Chi presume delle sue forze, fosse pure arrivato alle stelle, precipita negli abissi. Pietro presume: eccolo rinnegatore e spergiuro! Davide presume di sé: eccolo caduto nell'adulterio. Quanti anche oggi presumono salvarsi con la sola fede, senza le opere! Credono, sì alla remissione dei peccati pei meriti di Gesù Cristo, ma non ritengono esser necessarie le opere soddisfattorie, mentre il Signore vuole frutti di penitenza. Peccano tutti coloro che non si sforzano di giungere alla perfezione, non praticano digiuni, mortificazioni, preghiere! Oh che errore! Udite l'Apostolo Pietro ammonirci di assicurare con le opere buone la nostra elezione e vocazione alla beatitudine. La caduta di Lucifero ci sia sempre dinanzi agli occhi per allontanare da noi la presunzione. La speranza trionfatrice di S. Michele invece sia il più nobile esempio per diffidare di noi e porre tutta la nostra fiducia in Dio. Egli l'ha promesso, e non la negherà a chi è fedele. 

APPARIZIONE DI S. MICHELE SUL MONTE GAURO PRESSO CASTELLAMMARE
Sul monte Gauro, detto anche S. Angelo, posto tra le città di Castellammare di Stabia e Vico Equense, S. Michele comparve a S. Catello, Vescovo allora di Stabia e a S. Antonino Abate che si erano colà ritirati per godere un po' di quella quiete, che porta con sé la solitudine; ed approvando la loro risoluzione li esortò ad edificare in suo onore una Chiesa nel luogo dove avrebbero veduto una fiaccola ardente. Il che fu tosto eseguito da quelle sante persone, in modo che fosse loro permesso di ritirarvisi dentro per attendere con più fervore agli esercizi spirituali intrapresi. Ma essendo stato il Vescovo Catello da alcuni nemici fortemente perseguitato sino a farlo andane in carcere a Roma, non lasciò S. Michele di fare che sì il Sommo Pontefice, persuaso della sua innocenza, non solo lo lasciasse andare libero nella sua Chiesa, ma gli donasse anche una statua di marmo di S. Michele con alcune colonne pur di marmo, acciocché potesse adornare con più magnificenza la rozza Chiesa incominciata in onore del suo liberatore; il che egli fece nel ritorno, ed è quella che contro le ingiurie del tempo sino ai giorni nostri ancora si vede. In questa i divoti di S. Michele -Arcangelo di tutti quei contorni sogliono celebrarvi la festa il di primo di Agosto. 

PREGHIERA
Signore Iddio delle misericordie, Voi siete tutta la mia speranza! Tu es, Domine, spes mea! In Voi, che mi avete promessa la eterna beatitudine, sono i miei desideri: le piaghe di Gesù, mio Salvatore, sono i meriti miei. E Voi, o Arcangelo Michele, ottenetemi per la vostra invitta speranza dal misericordioso Dio la grazia, con la quale possa acquistarmi l'eterna gloria. Allontanate dal mio cuore la presunzione, e fate che io, diffidando delle mie forze, e confidando unicamente nel divino aiuto, possa un giorno raggiungere l'eterna salvezza. 

SALUTAZIONE
Io Vi saluto, o S. Michele, aiuto di coloro che ripongono la loro speranza in Dio. 

FIORETTO
Farai per nove volte un atto di speranza in onore dei nove Cori degli Angeli, ammiratori della grande speranza di S. Michele. 

Preghiamo l'Angelo Custode: Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.

LITURGIA DEL GIORNO E PREGHIERE


PREGHIERE DEL GIORNO

Venerdì 06 Settembre 2019











DEVOZIONI DEL GIORNO





 Mese di Settembre dedicato agli ANGELI

  SANTO ROSARIO  da recitare on-line 


  VANGELI 








 Venerdì: Pia pratica della VIA CRUCIS on-line 

(recitata online - per le Anime del Purgatorio)



LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -






 PRIMA LETTURA 

Col 1,15-20
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési

Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.


 SALMO 

Sal 99
Presentatevi al Signore con esultanza.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.

Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.


 VANGELO 

Lc 5,33-39
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».