giovedì 21 ottobre 2021

La Liturgia di Giovedi della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)



Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Io t'invoco, o Dio, poiché tu mi rispondi;
tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all'ombra delle tue ali nascondimi. (Sal 16,6.8)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
donaci di orientare sempre a te la nostra volontà
e di servirti con cuore sincero.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Rm 6,19-23)
Ora, liberati dal peccato, siete stati fatti servi di Dio.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, parlo un linguaggio umano a causa della vostra debolezza. Come infatti avete messo le vostre membra a servizio dell’impurità e dell’iniquità, per l’iniquità, così ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia, per la santificazione.
Quando infatti eravate schiavi del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia. Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? Il loro traguardo infatti è la morte.
Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, raccogliete il frutto per la vostra santificazione e come traguardo avete la vita eterna. Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 1)
Rit: Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

Canto al Vangelo (Fil 3,8)
Alleluia, alleluia.
Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura,
per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui.
Alleluia.

VANGELO (Lc 12,49-53)
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La parola ascoltata ci fa portatori di un fuoco d'amore che infiamma e di un messaggio che inquieta e divide. Chiediamo quindi al Padre la forza di vivere alla sequela del Cristo, dicendo:
Rendici tuoi testimoni, Signore.

- Perché i cristiani non temano di professare la loro fede anche di fronte all'indifferenza e alla contrarietà dell'ambiente in cui vivono. Preghiamo:
- Perché la testimonianza della fede non acquisti mai il sapore della sfida e della supremazia, ma sia proposta umile di una verità che supera le nostre persone. Preghiamo:
- Perché in ogni nucleo familiare ci sia pace e unità, grazie alla parola del Cristo che stimola alla comprensione e al perdono vicendevoli. Preghiamo:
- Perché i genitori non impediscano le scelte cristiane dei loro figli, ma li aiutino a realizzarle con costanza e generosità. Preghiamo:
- Perché la partecipazione a questa eucaristia rinnovi la nostra adesione al Cristo, che di dona quotidianamente la forza di essere nuove creature. Preghiamo:
- Per il gruppo biblico della parrocchia.
- Per i cristiani che presentano Gesù ai ragazzi.

Ascolta con bontà, o Padre, le nostre suppliche. Liberaci dal fuoco che distrugge e donaci il fuoco del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Per questi tuoi doni concedi a noi, o Signore,
di servirti con cuore libero,
perché, purificati dalla tua grazia,
siamo rinnovati dai misteri che celebriamo.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. (Sal 32,18-19)


Preghiera dopo la comunione
La partecipazione ai doni del cielo, o Signore,
ci ottenga gli aiuti necessari alla vita presente
nella speranza dei beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
I nostri difetti sono bravissimi nel trovare occasioni di crescita: anche le parole della Scrittura sono state usate nel corso dei secoli in modo da favorirli o giustificarli. San Paolo nella lettera ai Romani cerca di togliere qualche illusione nociva. Ha affermato che la salvezza ci è data per grazia e non per le nostre opere; ora però esorta i cristiani: come nella schiavitù della carne si producevano iniquità e impurità, così ora, liberati dal peccato e servi di Dio, bisogna produrre frutti di santità, per la vita eterna. E l'assoluta novità delle opere della fede, che trovano la loro sorgente in Gesù Cristo. Così è evitato, da Paolo, il pericolo che la verità della salvezza per grazia venga deformata per giustificare una condotta cattiva.
Purtroppo questa verità non è sempre stata ricevuta rettamente, così ad esempio Lutero ha affermato che, rivestiti dalla grazia di Cristo come da un manto, possiamo ancora essere in peccato, perché i meriti di Cristo coprono i nostri peccati davanti al Padre. Non è vero. I cristiani non possono essere in peccato e avere la grazia: c'è una scelta da fare.
Nel Vangelo odierno anche Gesù toglie qualche illusione ai suoi discepoli. Egli è venuto a portare la pace, anzi "è lui la nostra pace", come scrive Paolo agli Efesini, ma la pace che egli porta non è come quella del mondo. Il suo messaggio di pace è contro una certa pigra tranquillità che sfugge gli sforzi, che evita da vile ogni conflitto. Ecco perché dice: "Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione". Davanti a lui non si può rimanere neutrali: bisogna prendere posizione e allora si creano conflitti in noi e attorno a noi, ci si trova di fronte a degli avversari: "Si divideranno tre contro due e due contro tre...".
Un cristiano deve saper guardare le cose in faccia, e combattere coraggiosamente per la verità, per il regno dell'amore, contro i vizi che lo ostacolano. Quello del Vangelo oggi è un messaggio di coraggio.
Chiediamo al Signore la chiarezza di vedute che ci faccia distinguere la vera dalla falsa pace, che ci dia il coraggio di servire la verità, a qualunque prezzo. Nella lettera agli Ebrei l'autore invita i cristiani a correre con perseveranza "tenendo fisso lo sguardo su Gesù e li esorta: "Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità da parte dei peccatori, perché non vi stanchiate... Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato!". Gesù ci mette nella verità, perché resistiamo fino al sangue.