domenica 28 giugno 2020

IL MOVIMENTO 5 STELLE E' IL PARTITO DEL TRANSUMANESIMO ANTICRISTICO

Il Movimento 5 Stelle è il più grande partito transumanista del mondo

L'UOMO E' DIO SECONDO CASALEGGIO


Dopo quasi dieci anni di attività politica, una percentuale di consensi attorno al 25% a livello nazionale e ottime probabilità di ottenere il governo della capitale, il Movimento 5 Stelle è ancora oggetto di una diffusa incomprensione. L’exploit elettorale della scorsa settimana (anche se, tecnicamente, anche loro hanno perso voti) è stato accompagnato dagli stessi commenti che si potevano leggere dopo le elezioni politiche del 2013, o ancora prima: voto di protesta, catalizzazione del malcontento, trionfo dell’anti-politica — un termine che per definizione non ha mai avuto nessun senso, ma che ancora viene usato largamente dalla stampa mainstream e dagli avversari del Movimento.

Anche “anti-sistema” non significa molto: bisognerebbe prima definire di quale sistema si parla: il M5S non è certo un partito rivoluzionario o anti-capitalista, né si può dire realmente anti-partitico, dato che — al netto del rifiuto del nome — da tempo funziona e si comporta come un partito a tutti gli effetti, con una gerarchia interna che va progressivamente definendosi e una folta base di attivisti organizzati a livello locale. Il Movimento 5 Stelle è un partito reale molto più di Forza Italia, per dire. Ed è anche istituzionalmente piuttosto conservatore, almeno per quanto riguarda la difesa della carta costituzionale, che all’articolo 49 prevede che siano i partiti — non i “movimenti,” qualsiasi cosa ciò significhi al di fuori della meccanica — i soggetti naturali della dialettica politica del Paese.

“Anti-establishment” potrebbe suonare più calzante, finché non si pensa che è normale che un partito nuovo miri a sostituire con propri elementi il sistema di potere costituito dai predecessori.

Accanto a quest’ultima definizione, l’edizione inglese di Wikipedia cerca di riassumere così la varietà ideologica del M5S: populismo, e-democrazia, ambientalismo, euroscetticismo, decrescita. E poi, come “posizione politica,” indica big tent — una “grande tenda” sotto cui accogliere il maggior numero di elettori, anche di diverso orientamento.

In realtà, questo apparente ibridismo trova giustificazione se si considera l’impronta ideologica fondamentale del movimento, quella apportata da Gianroberto Casaleggio, sposata da Beppe Grillo e tutelata dallo “staff.” Un sistema basilare di credenze che non si irradia del tutto agli eletti e agli attivisti pentastellati — perché non ne contraddice l’azione a livello locale — e quasi per niente agli elettori. La situazione che ne consegue è paradossale, probabilmente un unicum tra le democrazie occidentali: il Movimento 5 Stelle è il più grande partito transumanista del mondo, senza esserne, per larga parte, consapevole.

Beppe Grillo cerca casa

A livello locale, le posizioni del Movimento 5 Stelle si spiegano meglio partendo proprio dalle cinque stelle, che rappresentano acqua pubblica, mobilità sostenibile, sviluppo, connettività e ambiente: potrebbero essere i punti cardine del programma di un qualsiasi partito ecologista verde — come in Italia non se ne vedono da anni.

Nonostante il tratto ecologista sia di sicuro il più vistoso della sua pars construens, dopo le elezioni europee di maggio 2014 — si ricorderà — il M5S non si associò al gruppo dei Verdi nel Parlamento Europeo, ma finì per allearsi con lo UKIP di Nigel Farage (con cui è alleato tuttora, nel gruppo EFDD, Europe for Freedom and Direct Democracy, lo stesso in cui si trovavano, durante la legislatura precedente, Lega Nord e Front National). L’altalena post-elettorale di allora rimane un caso esemplare dell’ambiguità ideologica del Movimento, obbligato per la prima volta a stringere un’alleanza — dato che il regolamento del PE fissa il numero minimo di parlamentari per formare un gruppo a 25, provenienti almeno da un quarto dei Paesi membri.

L’apparentamento con Farage — incontrato da Grillo subito dopo il voto — e le altre formazioni nazionaliste dell’EFDD fu sancito da una consultazione online, in cui si offrivano agli iscritti, però, due ulteriori opzioni: niente — cioè non iscriversi a nessun gruppo parlamentare europeo — oppure l’ECR (Conservatori e Riformisti), che attualmente comprende Alternativ für Deutschland, ma anche i tories di David Cameron. Significativamente, era stata esclusa a priori ogni possibilità di affiliazione con GUe/NGL, il gruppo di sinistra (scelto come casa da Podemos). I tentativi di alleanza con i Verdi o con l’Alleanza dei Liberali e Democratici (ALDE), invece, erano stati rispediti al mittente: da parte dei Verdi, proprio per via dei reciproci abboccamenti tra Grillo e Farage, con cui gli ecologisti non intendevano aver nulla a che fare; da parte dell’ALDE, per via dell’euroscetticismo ostentato dal M5S, “del tutto incompatibile” con gli indirizzi politici del gruppo centrista.

Il rifiuto delle categorie tradizionali di destra e sinistra — che in qualche modo dovrebbe giustificare questa giostra — è sempre stato un ritornello orgogliosamente rivendicato. Tanto per fare due esempi: in un blog post del 2013 Grillo lo utilizza in risposta alle polemiche scoppiate dopo una controversa “apertura” a CasaPound; sempre sulle pagine del blog, ad agosto 2015, Alessandro Di Battista elenca una serie di battaglie politiche del Movimento, di volta in volta rubricabili come di destra o di sinistra: se proponiamo il reddito di cittadinanza siamo di sinistra, se vogliamo smettere di finanziare i giornali siamo di destra, e così via (lo stesso Di Battista ha ripetuto il contenuto del post, sostanzialmente invariato, recentemente in televisione).

Né di destra, né di sinistra: up-wing

La negazione delle categorie di destra e sinistra è stata autorevolmente connessa a movimenti, in realtà, di estrema destra. I risvolti reazionari del Movimento 5 Stelle sono stati già messi frequentemente in luce: dall’abituale utilizzo fascistoide dello sfottò alla mancanza di democrazia interna (nonostante il recente “passo di lato” di Beppe Grillo e l’istituzione del “direttorio”, il M5S è ancora un partito padronale), passando per l’euroscetticismo — che sfocia facilmente in nazionalismo — e l’affiliazione a un partito tendenzialmente xenofobo, com’è appunto quello di Nigel Farage.

Il M5S spicca per l’esiguità del programma elettorale nazionale, un documento di 15 pagine da cui è significativamente assente qualsiasi riferimento ad alcune tematiche di rilievo, come l’immigrazione (eccezion fatta per un accenno ai corsi gratuiti di italiano per stranieri) e l’estensione dei diritti civili alle persone LGBT. La linea politica è dettata di volta in volta attraverso i post sul blog di Grillo, come quando nel 2013 due senatori del Movimento proposero un emendamento per l’abolizione del reato di immigrazione clandestina, e furono sconfessati sul blog per esplicite ragioni di opportunità elettorale: se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico.

A questa noncuranza ideologica fa fronte, specularmente, un’estrema scrupolosità metodologica, con un’attenzione quasi ossessiva per il rispetto di procedure e regolamenti: farraginosi meccanismi di discussione e votazione online; fissa alternanza dei capigruppo alle Camere; limite massimo di due legislature per i parlamentari; severa rendicontazione delle spese per l’attività politica.

Non sono mai divergenze ideologiche a motivare le numerose espulsioni di membri e attivisti, ma l’infrazione — vera o presunta — di qualche norma, che sia contenuta nel Non-Statuto o nel Codice di comportamento degli eletti. Da ultimo, il caso di Federico Pizzarotti: non è stato espulso dal Movimento per aver ricevuto un avviso di garanzia, ma per non averlo comunicato tempestivamente allo “staff.” 

A proposito del Codice di comportamento, anche i principali obiettivi politici di cui deve farsi carico il parlamentare — esposti all’inizio del documento — hanno a che fare con questioni procedurali: referendum propositivo senza quorum, l’obbligatorietà della discussione parlamentare con voto palese delle proposte di legge popolare e l’elezione diretta del parlamentare.

Siamo di fronte, allora, a un partito che per gran parte è un guscio vuoto: la sua big tent si gonfierà di volta in volta con il vento più comodo, quello capace di attrarre il consenso maggiore; si manterrà su posizioni il più possibile indefinite, per quanto riguarda le questioni sostanziali, cavalcando per il resto battaglie trasversalmente condivisibili (come quella, estremamente generica, contro la corruzione e la mala amministrazione.) E, nel frattempo, perseguirà gli obiettivi politici che costituiscono il cuore della sua offerta positiva: la disintermediazione dell’attività politica attraverso lo strumento informatico. L’iper-democrazia del web.

Lo slogan neither right nor left — but up si ritrova testualmente nel manifesto politico di Fereidoun M. Esfandiary, noto più tardi con il nome di FM-2030, atleta, diplomatico, scrittore e teorico transumanista, morto nel 2000, ma crio-conservato nei frigoriferi della Alcor Foundation. La sua Up-Wing philosophy, formulata in una serie di saggi all’inizio degli anni ’70, prevede che lo sviluppo tecnologico abbatterà irrimediabilmente le categorie della vecchia politica: nuove forme di organizzazione sociale saranno necessarie nel prossimo mondo fluido, fatto di post-umani, cyborg immortali, intelligenze artificiali e colonizzazione spaziale.

Pur databile già agli inizi del secolo scorso, la filosofia transumanista ha subito naturalmente un’accelerazione di popolarità e diffusione con la rivoluzione informatica degli ultimi decenni, trovando terreno fertile nella Silicon Valley, dove tutti i guru dei colossi tecnologici californiani sono più o meno coinvolti in questo sistema di idee — complesso e non unitario, con un certo spazio di dibattito al suo interno (per esempio, progettare l’intelligenza artificiale sarà un bene o un male?), ma concorde su alcuni punti ben definiti.


Da quest’anno, il transumanesimo ha trovato negli USA anche una stravagante incarnazione politica nel Transhumanist Party, capitanato da Zoltan Istvan, che corre per le presidenziali 2016. Degno erede di FM-2030, Istvan — californiano di origini ungheresi — è un giornalista freelance (ha lavorato per il National Geographic e scrive regolarmente editoriali su Motherboard, Huffington Post e Tech Insider) profondamente convinto che l’immortalità sia a portata di mano. Da poco ha completato un tour elettorale — magnificamente raccontato da Elmo Keep per The Verge — a bordo di un vecchio camper riarrangiato per somigliare a una bara, simbolo del primo nemico da sconfiggere.

Durante i mesi di maggiore esposizione mediatica del Movimento 5 Stelle, suscitò qualche scalpore il breve video — ormai celebre — diffuso su YouTube nel 2008 dalla Casaleggio & Associati, intitolato Gaia – Il futuro della politica. Per la prima volta l’opinione pubblica entrava a contatto con le previsioni futuristiche spiazzanti e tranchant (come quella della terza guerra mondiale tra Occidente libero e Oriente oscurantista, che dal 2020 al 2040 dovrebbe ridurre a un miliardo la popolazione del pianeta) di Gianroberto Casaleggio. Il Movimento finì subito per essere associato anche alla galassia in espansione del complottismo online, tanto che “grillino” diventa quasi sinonimo di “complottista”: scie chimiche, chip sotto-pelle e club Bilderberg entrano di peso nel dibattito politico nazionale.

Gli atteggiamenti di fronte al tecno-utopismo di Casaleggio — incentrato sull’idea di una futura società totalmente connessa e disintermediata — oscillano generalmente tra la rimozione (cioè, si guarda unicamente all’attività politica e amministrativa pratica dei cinque stelle) e l’aperta derisione. A dicembre dell’anno scorso è uscita una raccolta di saggi di Casaleggio, intitolata Veni Vidi Web, con autorevole introduzione di Fedez. Tendenzialmente ignorata, vi hanno dedicato una certa attenzione soltanto L’Unità (addirittura con una prima pagina, il 22 dicembre) e Il Giornale, abbastanza concordi nel ritenere l’esperto di web marketing un “paranoide” o perfino “un vecchio hippie” in bad trip da LSD — probabilmente, della raccolta di Casaleggio hanno letto soltanto l’estratto pubblicato sul blog di Grillo, volutamente tra i più paradossali nella sua descrizione del mondo “ideale”:
Le imprese di costruzione sono state riconvertite in imprese di decostruzione. Distruggono edifici e infrastrutture inutili. La decostruzione è diventata in pochi anni uno dei principali business del pianeta insieme alle opere di bonifica. In Italia le statue di Garibaldi sono state sostituite da statue di Gandhi. Nei fiumi si è tornati a fare il bagno la domenica con la famiglia. Chi è sorpreso a inquinare è condannato alla raccolta differenziata a vita nel proprio comune. Non si possono possedere complessivamente mobili e immobili per un valore superiore a cinque milioni di euro. Ogni euro in più deve andare a favore della comunità. Chi si sottrae è rieducato alla comprensione della vita in appositi centri yoga.

(Lo stile retorico apodittico ricorda molto quello di FM-2030 e dello stesso Zoltan Istvan, anche se non si parla di cyborg e viaggi interstellari).


Federico Mello, giornalista e autore de Il lato oscuro delle Stelle — uno dei numerosi libri che nel 2013 cavalcarono l’onda del successo del M5S — ritiene essenzialmente che l’intero Movimento sia una grossa operazione di marketing orchestrata da Casaleggio per arricchirsi. Le previsioni di Gaia sarebbero soltanto un contenuto virale qualsiasi — come sempre virale è il complottismo catastrofista — da diffondere in rete per ottenere visibilità. Non ci sarebbe dietro nessun vero sostrato ideologico. Eppure, proprio nell’alveo del transumanesimo certe idee di Grillo e Casaleggio trovano una propria tradizione.

Dopo la sua improvvisa scomparsa il 12 aprile scorso, Gianroberto Casaleggio è stato definito in lungo e in largo “visionario,” termine neutro e sostanzialmente bipartisan. Pochi sono andati a fondo del contenuto reale di questa supposta visione del co-fondatore del Movimento.

Mentre oggi emerge di tanto intanto dalle dichiarazioni di qualche parlamentare (anche queste, normalmente, derise), alcuni blogger già nel 2012 avevano intuito la natura intimamente transumanista del M5S — natura che si riflette anche nel messianesimo del leader e, parallelamente, nell’entusiasmo quasi religioso dei suoi sostenitori, per cui spesso il Movimento viene associato a strutture settarie para-religiose come Scientology.

Luigi Bruschi, su L’Espresso, a partire da un richiamo alla futura “iper-democrazia” senza partiti auspicata da Beppe Grillo sul blog, recuperava un passo di Jacques Attali — economista e consigliere di Mitterand — che potrebbe essere uscito senza problemi dalla penna di Casaleggio:

Intorno al 2060, ma non prima, a meno che l’umanità non scompaia sotto un diluvio di bombe, né l’impero americano, né l’iperimpero, né l’iperconflitto saranno più tollerabili. Nuove forze, altruiste e universaliste, già attive oggi, prenderanno il potere a livello mondiale, sotto l’imperio di una necessità ecologica, etica, economica, culturale e politica. Queste forze si ribelleranno alle esigenze della sorveglianza, del narcisismo e delle norme. E condurranno progressivamente a un nuovo equilibrio, questa volta planetario, tra il mercato e la democrazia: l’”iperdemocrazia”.

Attori dell’iperdemocrazia saranno, appunto, i transumani:

Tutti i transumani saranno altruisti, cittadini del pianeta, nomadi e sedentari allo stesso tempo, uguali nei diritti e nei doveri verso i propri vicini, ospitali e rispettosi del mondo. Insieme, faranno nascere istituzioni planetarie e orienteranno le imprese industriali in una nuova direzione.

Non mancano anche punti di contatto più concreti tra il programma di Zoltan Istvan e il M5S: anche Istvan ha rifiutato ogni tipo di contributo pubblico per la propria campagna elettorale e sostiene la necessità di un reddito minimo universale (che sarà necessario, quando le macchine svolgeranno la quasi totalità del lavoro oggi svolto dagli umani — non a caso l’idea comincia a farsi largo anche nei think tank della Silicon Valley). Viceversa, l’unico vero nucleo ideologico coerente e sempre riconoscibile nel Movimento 5 Stelle — oltre alla democrazia diretta via web — e cioè l’ecologismo, si può ritrovare nel partito transumanista sotto forma di battaglia per scongiurare i cosiddetti rischi esistenziali — ossia i rischi posti da uno sviluppo tecnologico incontrollato all’esistenza stessa degli esseri umani.

Le differenze si possono spiegare con la differenza (abissale) di contesto: l’Italia è lontana mille miglia dalla Silicon Valley. Fondare un movimento politico basato sul web in uno dei Paesi occidentali con il più alto tasso di analfabetismo digitale sembra già in partenza una follia, e in parte la stessa leadership del M5S ha dovuto riconoscerne i limiti, per esempio rinunciando all’oltranzismo anti-televisivo (ormai acqua passata). Non è immaginabile per una forza politica nazionale parlare di crio-conservazione, intelligenza artificiale e mind uploading in un Paese che riconosce a stento le unioni civili omosessuali.

Anche la forma dell’attività online dovrà quindi ricalcare e assecondare le caratteristiche dell’internet italiano: così si spiegano la cattiva e antiquata grafica di beppegrillo.it, il largo utilizzo di fotomontaggi e pseudo-meme grossolani, il complottismo, il click-baiting sfrenato, l’uso di Facebook più che di Twitter (quasi nulla l’attività su Instagram). Parallelamente, il Movimento si è dovuto calare nella peculiare attualità politica italiana, tra gli sgoccioli del berlusconismo, la crisi dell’euro e il tremendo calo di credibilità dei partiti politici “tradizionali,” travolti dagli scandali giudiziari.

Per Zoltan Istvan le cose non vanno troppo bene: oltre all’irrilevanza politica a cui è destinato il Transhumanist Party, a dicembre 2015 è stata lanciata una petizione per disconoscerlo, in quanto non rispettoso della Dichiarazione Transumanista, troppo stravagante, autoritario e lesivo della reputazione del movimento stesso. Nessuno dei miliardari transumanisti della Silicon Valley — né Elon Musk, né Larry Page, né Ray Kurzweil, né Max More, amministratore delegato della Alcor — ha sostenuto finanziariamente la folle campagna politica di Istvan, che per allestire il proprio Immortality Bus a forma di bara ha dovuto racimolare poche migliaia di dollari su Indiegogo.

Probabilmente l’intellighenzia tecnologica americana preferisce continuare a lavorare per l’affermazione dell’era transumana attraverso il mercato, dettando i modi e i tempi dello sviluppo tecnologico senza che un bizzarro giornalista visionario porti prematuramente all’attenzione dell’opinione pubblica il dibattito sull’intelligenza artificiale e sulla conquista dell’immortalità.

In Italia, invece, il successo del primo e più grande partito transumanista del mondo è favorito anche dalla carenza di cultura politica di certi analisti. Cito da un editoriale di Concita De Gregorio, pubblicato in prima pagina su Repubblica martedì scorso (cioè il primo giorno utile, per i quotidiani, per commentare i risultati definitivi delle amministrative):

Allora, se aveste trent’anni (ma anche quaranta, e ad essere un po’ stanchi anche cinquanta) non vi fidereste di due ragazze nuove, non ci provereste almeno? L’alternativa, che un tempo si coltivava nel dissenso, è stata spenta come un fastidio al manovratore. Persino i Rodotà sono stati allontanati con diffidenza. Sarà interessante vedere, nel futuro prossimo, chi siederà al posto di manovra. Chi tra gli strateghi avrà pensato al futuro e non a sé. Chi avrà avuto ragione.

Finché uno dei ragionamenti portanti a favore del voto ai cinque stelle rimane “sono nuovi, proviamoci”— sfruttato ampiamente dai candidati stessi — sarà difficile affrontare una discussione seria sul reale contenuto ideologico del Movimento, e sull’impatto che potrebbe avere sull’ordinamento politico del Paese — non soltanto su Roma e Torino.




La prima sperimentazione del vaccino per COVID-19 in Africa



Da mercoledì in Sudafrica è cominciata la sperimentazione del vaccino dell’università di Oxford per il Coronavirus SARS-COV-2 e per COVID-19- Lo stato ha un terzo dei casi confermati nel continente (oltre 106mila con 2100 morti) anche se ci sono molte aree in cui le rilevazioni non vengono effettuate.

La prima sperimentazione su larga scala del vaccino per COVID-19 in Africa

Il numero di casi diagnosticati ammonta attualmente a 325mila ma i paesi hanno dovuto allentare le restrizioni sotto la pressione dei cittadini che non erano in grado più di mettere assieme il pranzo con la cena, mentre la carenza di materiali per i test e delle forniture mediche rimane un problema se l’epidemia dovesse prendere ulteriore forza. John Nkengasong, capo dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie in Africa, ha detto che la pandemia nel Continente è arrivata in ritardo ma sta accelerando molto rapidamente: secondo Salim Abdool Karim, presidente del comitato scientifico del Sudafrica per COVID-19 Camerun, Uganda, Tanzania, Kenya e Sudafrica hanno capacità di sperimentazione clinica altamente sviluppate mentre secondo l’OMS tutti i paesi hanno oggi la possibilità di testare la positività al Coronavirus: a febbraio erano soltanto due.

Coronavirus: i numeri della pandemia nel mondo (Corriere della Sera, 25 giugno 2020)

L’Università del Witwatersrand a Johannesburg (Wits) collabora alla sperimentazione insieme all’Università di Oxford e all’Oxford Vaccine Group. Il nome tecnico del vaccino è ChAdOx1 nCoV-19, poiché è costituito da un virus chiamato ChAdOx1, che è una versione indebolita e non replicante di un comune virus del raffreddore (adenovirus); un accordo europeo per l’acquisto delle dosi è stato firmato il 13 giugno scorso. C’è attualmente una sperimentazione anche nel Regno Unito, dove oltre 4000 partecipanti sono già stati arruolati nella sperimentazione clinica e si prevede di arrivare a 10mila. Shabir Madhi, professore alla Wits University e direttore dell’unità di ricerca sui vaccini e le malattie infettive (VIDA) del Consiglio per la ricerca medica in Sudafrica (SAMRC), a capo della sperimentazione VIDA del vaccino che è definito Ox1Cov-19 ha spiegato che i partecipanti allo studio sono stati selezionati la scorsa settimana e alla fine di questa verranno iniettate le prime dosi; lo studio è stato approvato dalla SAHPRA (South African Health Products Regulatory Authority) e dal Comitato etico dell’Università del Witwatersrand.

I macachi e il vaccino nella sperimentazione

A maggio una sperimentazione nel Regno Unito sui macachi aveva suscitato alcune critiche da parte di William Haseltine, ex professore della Harvard Medical School. All’epoca, faceva sapere IRBM, azienda di Pomezia che sta lavorando sul vaccino con l’Istituto Jenner di Oxford e il colosso farmaceutico AstraZeneca, “è stato pubblicato un preprint nel quale sono riportati gli studi effettuati sui macachi sulla base dei quali è stato approvato dall’Agenzia regolatoria inglese il piano di sperimentazione clinica sull’uomo del candidato vaccino. I dati mostrano inequivocabilmente che gli animali non vaccinati presentavano chiare prove di polmonite virale all’autopsia, ma nessuno di quelli vaccinati aveva invece contratto la polmonite”. Secondo l’azienda, “è importante sottolineare che non è stata osservata alcuna evidenza di malattia immunitaria potenziata a seguito di una sfida virale negli animali vaccinati”. Sulla base di tali risultati e degli studi attualmente in corso, sottolineava IRBM, “il governo inglese ha deciso di supportare con un ulteriore finanziamento il progetto in corso di sperimentazione su cinquecentodieci volontari sani in Inghilterra”. “Il macaco non si è ammalato, sono stati pubblicati i risultati dei test sugli animali è stato evidenziato che in uno dei macachi erano rimaste tracce del virus all’interno del naso, il macaco sta benissimo l’unico problema è eventualmente che gli può venire una rinite o un raffreddore. Si tratta di trovare la dose giusta del vaccino”, aveva risposto nel merito ad Haseltine Piero Di Lorenzo, presidente e ad della Irbm.




Il vaccino utilizza un vettore virale di scimpanzé con deficit di replicazione basato su una versione indebolita di un comune virus del raffreddore (adenovirus), che causa infezioni negli scimpanzé e contiene il materiale genetico della proteina spike SARS-CoV-2. Dopo la vaccinazione, viene prodotta la proteina spike superficiale, la quale attiva il sistema immunitario affinché attacchi il virus COVID-19 se questo dovesse in seguito infettare l’organismo. Il vettore adenovirus ricombinante (ChAdOx1) è stato scelto per generare una forte risposta immunitaria già da una singola dose e non è replicante, quindi non può causare un’infezione nell’individuo vaccinato.

LITURGIA DEL GIORNO

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Quadrotti: Chi non prende la sua croce...

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Popoli tutti, battete le mani,
acclamate a Dio con voci di gioia. (Sal 47,2)

Colletta
O Dio, che ci hai reso figli della luce
con il tuo Spirito di adozione,
fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore,
ma restiamo sempre luminosi
nello splendore della verità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Oppure:
Infondi in noi, o Padre,
la sapienza e la forza del tuo Spirito,
perché camminiamo con Cristo sulla via della croce,
pronti a far dono della nostra vita
per manifestare al mondo la speranza del tuo regno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (2Re 4,8-11.14-16)
Costui è un uomo di Dio, un santo, si fermi da noi.

Dal secondo libro dei Re

Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c’era un’illustre donna, che lo trattenne a mangiare. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei.
Ella disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. Facciamo una piccola stanza superiore, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere; così, venendo da noi, vi si potrà ritirare».
Un giorno che passò di lì, si ritirò nella stanza superiore e si coricò. Eliseo [disse a Giezi, suo servo]: «Che cosa si può fare per lei?». Giezi disse: «Purtroppo lei non ha un figlio e suo marito è vecchio». Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; ella si fermò sulla porta. Allora disse: «L’anno prossimo, in questa stessa stagione, tu stringerai un figlio fra le tue braccia».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 88)
Rit: Canterò per sempre l’amore del Signore.

Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia.

Perché tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele.

SECONDA LETTURA (Rm 6,3-4.8-11)
Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti con lui: camminiamo in una vita nuova.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Cf 1 Pt 2, 9)
Alleluia, alleluia.
Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa;
proclamate le opere ammirevoli di colui
che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.
Alleluia.

VANGELO (Mt 10,37-42)
Chi non prende la croce non è degno di me. Chi accoglie voi, accoglie me.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Abbiamo ascoltato gli insegnamenti di Gesù agli apostoli, validi anche per noi. Nella Preghiera dei fedeli chiediamo al Padre che ci insegni a vivere come veri discepoli, capaci di annunciare il Regno di Dio.
Preghiamo insieme e diciamo: Padre, che ci hai chiamati alla fede, ascoltaci.

1. Preghiamo per la Chiesa, che a volte siamo portati a considerare solo un’organizzazione con strutture e gerarchie, mentre è la comunità attiva e operosa di noi discepoli del Signore. Perché il nostro stile di vita sia agli occhi del mondo un esempio di amore vissuto verso Dio, e di carità e solidarietà verso gli uomini, preghiamo.
2. Preghiamo per i missionari, che nelle diverse regioni della terra spendono la vita per presentare al Padre celeste un’umanità rinnovata in Cristo. Perché i popoli accolgano i missionari, e con loro accolgano il Signore, la fede, e il Regno di Dio, preghiamo.
3. Per i cristiani che hanno fatto della carità operosa la loro missione. Inseriti in organizzazioni d’impegno sociale, molti hanno preso sul serio l’invito di donare il simbolico bicchiere di acqua fresca ai loro fratelli. Perché con una presenza attiva nella società portino rimedio a tante ingiustizie e dimenticanze, e suscitino in altri la volontà di emularli, preghiamo.
4. Per i battezzati che hanno dimenticato le promesse battesimali. Cristiani che, privi del sostegno della fede, sono tornati a una vita di fatto pagana. Perché trovino accanto a sé cristiani autentici e credibili, che li aiutino a reimpostare la loro esistenza secondo la logica del Vangelo, preghiamo.
5. Per la nostra comunità (parrocchiale). Fra noi, tanti bambini e fanciulli attendono di essere iniziati alla vita sacramentale. Ci sono adulti lontani e distratti che vivono come se Dio non esistesse, altri irretiti nel peccato. Perché la nostra comunità sappia prendersi cura di tutti, con amicizia, e con una proposta di fede convincente, preghiamo.

O Padre, nella croce di Cristo hai vinto la morte. Donaci la forza di prendere sulle spalle la nostra croce, e il coraggio di affrontare i momenti della prova, per seguire Gesù povero e crocefisso che ci precede alla risurrezione e alla vita. Te lo chiediamo per lo stesso Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali
compi l’opera della redenzione,
fa’ che il nostro servizio sacerdotale
sia degno del sacrificio che celebriamo.
Per Cristo nostro Signore.



Antifona di comunione
Anima mia, benedici il Signore:
tutto il mio essere benedica il suo santo nome. (Sal 103,1)

Oppure:
“Padre, prego per loro, perché siano in noi una cosa sola,
e il mondo creda che tu mi hai mandato”, dice il Signore. (Gv 17,20-21)

Oppure:
“Chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”,
dice il Signore. (Mt 10,39)

Preghiera dopo la comunione
La divina Eucaristia,
che abbiamo offerto e ricevuto, Signore,
sia per noi principio di vita nuova,
perché, uniti a te nell’amore,
portiamo frutti che rimangano per sempre.
Per Cristo nostro Signore.

Commento
Non si sa quale esigenza irrita di più ascoltando questo Vangelo: se l’abbandono totale dei legami familiari o il grado di amore chiesto dal Signore. Le parole di Gesù ci provocano fino allo scandalo. Il Signore non ci appare sotto un’altra luce agli occhi della nostra anima? Noi sappiamo che egli è comprensivo, sensibile e dolce. E soprattutto, speriamo che egli alleggerirà il fardello della nostra vita. Sorpresi, persino spaventati, indietreggiamo interiormente, e cerchiamo - sentendoci più minacciati che conquistati da questo Vangelo - di difenderci con la fuga.

Certo, il nostro cammino di fede ci ha fatto scoprire il Signore come il buon Pastore, che “ad acque tranquille ci conduce” (Sal 24,2). Come un Padre, la cui “grazia è nel cielo e la cui fedeltà fino alle nubi” (Sal 37,6). Soltanto una cecità spirituale ci impedirebbe di vedere il minimo segno dell’amore di Dio nella nostra vita: nella sicurezza familiare, nella salute del corpo e dell’anima, nella consolazione interiore di fronte ai colpi del destino e negli inattesi avvenimenti felici di ogni giorno. È per questo che cerchiamo la presenza del Signore e ci mettiamo al suo seguito.
Ma egli ci fa resistenza quando vogliamo mescolare i nostri interessi personali con la nostra relazione di amicizia. Quando separiamo i doni ricevuti da Colui che ce li dona, per costruire un piccolo mondo egoista alle sue spalle. Noi siamo allora vittime di una illusione, poiché la salvezza e il pieno compimento si trovano soltanto in lui. Perciò egli si erge contro l’egoismo tinto di religiosità, e vuole difenderci dagli inganni e dagli errori. Le sue esigenze, così irritanti, mirano al nostro sommo bene: egli vorrebbe rimanere il fondamento del nostro essere e delle nostre aspirazioni. Colui la cui vita è interamente centrata in Cristo manifesta anche la presenza di Cristo in mezzo ai suoi fratelli. E ciò che vale per il Signore vale anche per l’inviato: accogliere il forestiero, dissetare colui che ha sete, il rispetto dell’apostolo verso il messaggero. Costui ha una famiglia tra i fratelli e le sorelle in Cristo (cf. Mt 12,50).