domenica 19 aprile 2020

MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO ALLA SUA AMATA FIGLIA LUZ DE MARIA 14 APRILE 2020

Amato Popolo Mio: 

RICEVETE LA MIA BENEDIZIONE IN QUESTO MOMENTO IN CUI L’UMANITÀ È COLPITA DALLA MALATTIA. 

Non è invano che l’uomo flagelli sé stesso con la malattia, infatti la Mia Casa ve lo aveva fatto sapere in anticipo perché non vi faceste trovare impreparati. 

CIÒ NONOSTANTE LA MALATTIA È ARRIVATA ALL’IMPROVVISO, SENZA ANNUNCIARSI E HA COLTO L’UMANITÀ DI SORPRESA ED IO FARÒ LA STESSA COSA: ARRIVERÒ SENZA PREAVVISO E VI TROVERÒ IMMERSI NELLE COSE DEL MONDO, DOPO AVERMI DISPREZZATO E CACCIATO DAL MIO REGNO. 

Alcuni saranno stati ingannati dal male ed altri continueranno sulle Mie Vie, alcuni non avranno dato frutto ed altri avranno dato frutti di Vita Eterna. (Cfr. Gv 15,3-5) 

Io vi ho chiamati ad unirvi alla Mia Vittoria sulla Croce, tuttavia vi state allontanando da Me e state accogliendo le novità che vi presenta il demonio, con le quali vi sta ingannando. 

Negli ultimi tempi di questa generazione, nel mondo la ribellione sarà un evento quotidiano, ci si ribellerà contro la Fede, contro tutto quello che è spirituale, conto la Speranza, contro la Carità, contro quanto è comunitario, fraterno e vero. 

IL MIO NOME SARÀ DISPREZZATO, PERFINO DAI MIEI, VERRÒ TOLTO DAGLI ALTARI E VI CHIEDERANNO DI DIMENTICARE MIA MADRE, NEGANDO CHE MIA MADRE INTERCEDA DAVANTI AL NOSTRO TRONO TRINITARIO. 

VI TROVERETE IN UNA NUOVA CHIESA, CON NOVITÀ ESTRANEE AL DECALOGO E AI SACRAMENTI, NOVITÀ CHE PROVERRANNO DALLA MASSONERIA CHE, ASSIEME AI POTERI TERRENI, VOMITERANNO ABOMINAZIONI. 

Sono tanti i sepolcri imbiancati (Cfr. Mt 23,27) che si aggirano nella Mia Chiesa, sono molti i lupi che ormai non portano nemmeno più la pelle di pecora, in quanto si distinguono palesemente da coloro che Mi sono fedeli! 

Amato Popolo Mio, vi invito urgentemente a rimanere nel Mio Amore e in quello che proviene da questo Amore. 

Amato Popolo Mio, non allontanatevi dal Vangelo, non accogliete false dottrine che vi porteranno alla perdizione che verrà coperta e rafforzata dall’inevitabile apostasia all’interno della Mia Chiesa. 

Voi siete stati avvertiti sia sulla malattia del corpo che sulla malattia dell’anima, affinché non vi lasciaste ingannare. 

Guardate che le forze che servono satana, stanno cercando di estirpare la Mia Chiesa per VOMITARE LE LORO ABOMINAZIONI (Cfr. Mt. 24,15-35; Dan 11,31; 12,11). 


Il Mio Popolo ha permesso con compiacenza l’addentrarsi in false ideologie, su strade che vi offrono rapidamente, senza penitenze o esperienze mistiche, un’elevazione spirituale, come se Io la vendessi in qualche mercato al miglior offerente. 

NON VI RENDETE CONTO DI AVER VISSUTO UNA RIVOLUZIONE CHE È STATA INFILTRATA DAL DEMONIO NELLA MIA CHIESA, NELLA SOCIETÀ, NELL’EDUCAZIONE, NELLA POLITICA, in modo passivo, dolce, che vi ha portato a poco a poco fuori strada con false esperienze, che nelle persone di poca Fede mettono radici facilmente e vengono accettate docilmente, per ignoranza. 

IL DOMINIO DEL DEMONIO SULL’UMANITÀ, QUELLO CHE L’UOMO HA ATTIRATO, È DAVANTI A VOI E PER QUESTO È NECESSARIO CHE SIA TRATTENUTO ANCORA PER UN POCO, E VOI LO SAPETE BENE CHE COSA LO TRATTIENE, SAPETE BENE COSA LO TRATTIENE! 

Popolo Mio, confrontatevi con la verità, l’apostasia sta nascendo in mezzo a voi, nella Mia Chiesa. Per questo vi ho chiesto di stare attenti, di essere forti nella Fede, di essermi fedeli, affinché non andiate fuori strada e non dimentichiate che Mia Madre è vostra Madre. 

Fortificatevi nella Fede, pregate in ogni momento possibile (Cfr. Ef. 6,18), pregate nella prassi della Mia Parola, rimanete fedeli.
Se diventate deboli davanti a una malattia, vi indebolite nel corpo e nello spirito, figli Miei: DOV’ È LA FEDE CHE PREDICATE? 

Arriveranno pestilenze e pandemie più gravi di questa, come ve lo aveva già annunciato la Mia Casa, ma allora non prestaste orecchio ed adesso esigete la sanità del corpo. 

La terra aumenterà il suo tremore (1) a causa della sua orbita distorta e compromessa.
Figli Miei, il magnetismo della terra è stato alterato (2) e non siete stati allertati.
Dallo spazio provengono forze che hanno alterato il magnetismo che circonda la terra ed è per quello che il fuoco che giace all’interno della terra sale in superficie, attirato da questa forza esterna. (3) 

Siate prudenti figli Miei, gravi terremoti stanno davanti all’umanità. 

POPOLO MIO! IO NON VI ABBANDONO, NON VI ABBANDONO!
LA COSCIENZA DELLE PERSONE NON CONTINUERÀ AD ESSERE LA STESSA DI SEMPRE, MA CAMBIERÀ A FAVORE DEL RICONOSCIMENTO DI QUESTO MENDICANTE D’AMORE CHE STA CHIAMANDO DAVANTI ALLA PORTA DI CIASCUNO DI VOI. 

Siate pazienti, non disperatevi, siate Amore e centratevi in Me. 


Il Mio Santo Spirito si illumina quando i Miei figli si aprono alla Sua Azione. 


CHE NESSUN EVENTO VI PORTI ALLA DISPERAZIONE, LA MIA CASA CONTINUA A STARE ATTENTA AL MIO POPOLO.


Vi amo di un Amore Eterno. 

Il vostro Gesù 

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO 




COMMENTO DI LUZ DE MARIA 


Fratelli in Cristo: 


Il nostro amato Signore ci sta allertando a causa della situazione che stiamo vivendo. 


Ci dice che la ribellione contro lo Spirito Santo si inasprirà e nonostante Lo Spirito Santo sia presente in ciascuno di noi, quando l’uomo si allea con il male, Lo contrista e non Gli permette di illuminarlo. 


Fratelli, quello che stiamo vivendo in questo momento è una chiara pennellata di quello che verrà e di quello che viene occultato. 

Ma l’Amore Divino che non potrà mai essere eliminato, quell’Amore che attira la creatura verso il suo Creatore, quando la creatura Lo riconosce, Lo ama, Lo cerca e si pente. 

La Divina Misericordia non permetterà che il Suo Popolo sia lo zimbello dei Suoi nemici per sempre. 

Sappiamo che Dio prevale su tutto e che dopo la tormenta torna la calma, ma non dimentichiamo di essere persone vulnerabili sia fisicamente che spiritualmente, pertanto dobbiamo continuare a vigilare perché i nemici dell’anima non possano infiltrarsi, magari all’ultimo momento. 

Amen.

Inchiesta Pio Albergo Trivulzio, un audio di 12 minuti rivela cosa nasconde la Rsa

COSA SUCCEDE NEL PIO ALBERGO TRIVULZIO? PARENTI CHE FIRMANO PETIZIONI PER FARE LUCE SULLA SORTE DEI LORO ANZIANI "PRIGIONIERI". SI FACCIA PRESTO CHIAREZZA. INTANTO DA UN AUDIO INQUIETANTE....


Esami nascosti, tac sparite nel nulla, infermieri che si ritrovano a lavorare con la febbre e hanno paura di comunicarlo. La situazione al Pio Albergo Trivulzio, la residenza per anziani milanese, è sconcertante. Gli infermieri si sfogano tra di loro, raccontano della manomissione di cartelle cliniche, di turni infernali, con personale ammalato che però deve continuare a lavorare. Un audio, registrato lontano dai riflettori, lo dimostra. E non a caso, infatti, il direttore generale, Giuseppe Calicchio, è indagato dalla procura di Milano nell’inchiesta sulle oltre 100 morti nella residenza per anziani Pio Albergo Trivulzio. I reati ipotizzati sono epidemia colposa e omicidio colposo.



Inchiesta Pio Albergo Trivulzio, un audio di 12 minuti racconta cosa succede nell’istituto

Repubblica è entrata in possesso di un audio registrato lo scorso 30 marzo dentro la Baggina, nel pieno dell’emergenza coronavirus. Un audio di 12 minuti, nella quale gli infermieri si sfogano liberamente e raccontano la situazione nella quale sono costretti a lavorare, e vivere, ogni giorno. Una situazione che ha il destino di peggiorare. “Qui se fanno i tamponi siamo tutti positivi e devono chiudere, hai capito?”, dice un operatore sanitario. “Di là in reparto ne stanno morendo quattro, isolati, però questi bastardi mica lo dichiarano, dicono che sono tre…”, racconta un’altra mentre si prepara a entrare in servizio. Il giorno prima, sottolinea, un’infermiera “ha lavorato con la febbre, tossiva di brutto, le mancava il respiro, stava malissimo, non l’hanno mandata a casa perché dicevano che doveva avere almeno 37,5.

Poi ha chiamato la guardia medica, che si è incazzata con lei perché non doveva lavorare così, oggi è a casa e le hanno detto che forse domani la ricoverano perché è grave”. Il dialogo va avanti, chi ha raccontato l’episodio però ammette: “Io lo so perché si è infettata: diceva che la mascherina non la faceva respirare, allora se la toglieva, questo è il risultato, se la mettiamo non succede”.

Interviene una terza persona: “Questa è una roba da denuncia“. Gli episodi che si sentono raccontare nell’audio sono tanti, e nessuno ha un risvolto positivo. Gli infermieri sottolineano la paura che c’è nell’ammettere di avere la febbre, di non stare bene. “Stanno nascondendo le cose– dicono- Ma tu caposala che fai venire una infermiera due giorni a lavorare con la febbre, sai cosa vuol dire? Che qui ce lo prendiamo tutti ormai. È da denuncia, però questa (nel foglio di ingresso, ndr) ha scritto 36, 35…”. Perché mentire sulla propria temperatura? La risposta sembra semplice. “Ha paura”. Altre due voci, in coro, dicono: “Anche io ho paura”. A questo punto entra nel discorso la quarta persona, che amaramente chiude la discussione: “Già, però così ce lo mette nel c… a noi”.

Le parole degli infermieri

Ancora non è tutto. La situazione è tragica: circa 170 operatori socio-sanitari si trovano in malattia, molti con sintomi riconducibili al coronavirus. Nei reparti ci sono fino a 30/40 anziani, e spesso gli infermieri rimangono solo in due o tre per turno. “Non ci hanno nemmeno formato per questa cosa, ci hanno fatto leggere un foglio che spiegava cos’era il coronavirus, lo abbiamo firmato e basta…”, riflette un operatore, sfinito.

Poi arriva un’altra infermiera, e mentre il discorso continua alternato alle informazioni sui pazienti, le parole si concentrano su un anziano in particolare. Una persona che, ancora, non si capisce bene che cos’abbia. “A me hanno detto in consegna che comunque è stato un allarme e che lui sta bene”, spiega la persona entrata da poco. “No no no, aveva la polmonite bilaterale e addensamento parenchimale, hanno nascosto pure la tac di lui. Le lastre e le tac hanno confermato che aveva un focolaio in atto”, è la risposta. “Sulla cartella clinica non posso andare a vederla?”, domanda ancora la sua interlocutrice.

E qui arriva una risposta sconvolgente: “Sono nascosti i fogli, hanno nascosto i fogli da dentro agli archivi, dentro i cosi della radiografia che c’è di là dove stiamo noi, e nelle cartelle li hanno nascosti questi fogli, non vedrai né la tac né le radiografie che ne ha fatte tre consecutivamente”. Allora si intromette un’altro, si chiede “quando censiranno i decessi di questi mesi come faranno?”. Quello che impressiona, però, è che nessuno sembra stupito dalla situazione. Sembra che stiamo parlando di normale amministrazione.

Inchiesta Pio Albergo Trivulzio, indagato il direttore generale

Non è un caso che il direttore generale della Rsa Pio Albergo Trivulzio, Giuseppe Calicchio, ora è indagato per epidemia colposa e omicidio colposo. Si dovranno verificare le eventuali carenze nei protocolli interni e dei dispositivi di sicurezza, come le mascherine. A proposito, alcuni dipendenti avevano infatti raccontato di come veniva impedito loro di usarle nei primi giorni dell’epidemia. Il motivo? Non diffondere il panico. Sarà indagata poi anche la gestione di pazienti trasferiti dagli ospedali nelle residenze.


Il caso è stato affidato ai pm Mauro Clerici e Francesco De Tommasi, sotto l’occhio vigile del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. Si dovrà comprendere se e quante delle oltre 100 morti siano collegabili all’epidemia e a eventuali negligenze della struttura.

DreamLab: sarà Colao a guidare l’Italia verso il totalitarismo digitale?

IL PRETESTO DEL CORONAVIRUS PER AFFERMARE LA DITTATURA TECNOLOGICA IN SPREGIO DI TUTTI I DIRITTI  UMANI, SOPRATTUTTO QUELLO ALLA PRIVACY..... 






Si chiama DreamLab. E’ il nome di un progetto sviluppato dalla fondazione Vodafone nel 2015 in collaborazione con l’AIRC, l’associazione per la ricerca sul cancro. DreamLab ufficialmente è stato presentato da Vodafone come un’opportunità per dare il proprio contributo nella lotta contro i tumori.

Sostanzialmente, gli utenti che scaricano questa applicazione sul proprio telefono cellulare mettono a disposizione parte della propria memoria per collegarsi ad un supercomputer virtuale che elaborerebbe algoritmi dedicati a sviluppare varie cure contro i diversi tipi di tumore.

La presentazione di DreamLab

Per collegarsi al processore centrale bisogna mettere in carica il proprio telefono quando il suo utilizzo è al minimo, generalmente nelle ore notturne.

Quindi non c’è nulla da preoccuparsi perchè si tratterebbe solo di una iniziativa filantropica? Non esattamente.

In questi giorni, Vodafone ha d’incanto rapidamente convertito il progetto originario dedicato alla ricerca per sconfiggere il cancro al Covid-19.
Vittorio Colao è un dirigente d'azienda italiano, amministratore delegato di Vodafone dal 2008 al 2018. A quanto pare, ora il nemico da sconfiggere per l’azienda già guidata da Vittorio Colao non è più il tumore, ma il coronavirus. C’è un aspetto importante però che è stato trascurato. Sotto la patina umanitaria di questa iniziativa, a detta di alcuni esperti informatici, potrebbe nascondersi un fine più insidioso che nulla ha a che vedere con la filantropia.

L’utilizzo di un’app sul proprio telefono consentirebbe infatti a questa di accedere ai dati che sono presenti su quell’apparecchio.

Sono gli utenti stessi a dare il proprio consenso dal momento che scaricano la app sul proprio cellulare e acconsentono alla condizioni di utilizzo.

Vodafone tranquillizza scrivendo nel contratto di utilizzo che “non utilizza i dati personali dell’utente per comunicazioni di marketing e non condivide nè comunica a terzi qualsivoglia informazione raccolta dall’app DreamLab, se non in presenza di un esplicito obbligo di legge.”

Nulla di cui preoccuparsi quindi dal momento che l’azienda telefonica britannica rassicura che la privacy degli utenti resta tutelata.

Ma l’ultima frase senza un “esplicito obbligo di legge” potrebbe lasciare aperto uno spiraglio ad una massiccia condivisione dei dati di milioni di persone in tutto il mondo.

La crisi da coronavirus ha infatti aperto una breccia nel muro della privacy dei cittadini e gli esecutivi potrebbero varare provvedimenti legislativi in grado di raccogliere quell’enorme mole di dati senza aver avuto il previo consenso degli utenti.

Scenari sin troppo pessimistici? Non proprio. Se si guarda a quanto recentemente fatto dal governo Conte che ha dato alla società Bending Spoons l’appalto per sviluppare un’app, chiamata “Immuni” in grado di tracciare tutti i movimenti degli utenti, ci sarebbe da preoccuparsi.

Nell’articolo dedicato al funzionamento di questa app, La Repubblica scrive quanto segue.

“Attraverso il Bluetooth è possibile rilevare la vicinanza tra due smartphone entro un metro e ripercorrere a ritroso tutti gli incontri di una persona risultata positiva al Covid-19, così da poter rintracciare e isolare i potenziali contagiati.”

E’ importante ricordare che attualmente il metodo per stabilire se una persona è positiva al coronavirus è principalmente attraverso i tamponi nasofaringei che hanno dato provata di elevata inaffidabilità, dando moltissimi casi di falsi positivi.

Non solo quindi la rilevazione del contagio verrebbe fatta con un metodo scientificamente inattendibile, ma da questo si arriverebbe poi ad altre grossolane violazione delle privacy.

Chi si scarica questa app non rinuncerebbe di fatto solo alla riservatezza della propria vita privata, ma violerebbe la privacy di altre persone che quella applicazione non l’hanno difatti nemmeno scaricata.

L’unica “colpa” delle persone che verrebbero rintracciate e isolate sarebbe stata quella di essere entrate a contatto, volontariamente oppure no, con la persona contagiata, di cui come si è detto precedentemente non si ha nemmeno certezza sul suo effettivo contagio.

Quindi si sta creando un precedente tale in grado di utilizzare i cellulari di ogni cittadini e le loro app per controllare completamente ogni singolo passo della popolazione.

DreamLab potenzialmente potrebbe essere un database mondiale in grado di tramutarsi domani in una enorme centrale di dati personali.

Dati che i governi e diverse organizzazioni sovranazionali come l’UE potrebbero chiedere a Vodafone per avere accesso a tutte le informazioni di una persona e tracciarla in tempo reale.

Ovviamente il nuovo autoritarismo digitale sarebbe celato dietro la conveniente facciata della sicurezza sanitaria.

Ma il punto di non ritorno è stato già apparentemente superato.

Colao: il prossimo premier che guiderà l’Italia verso la sorveglianza digitale?

Se si pensa che Vodafone è stato guidata per 10 anni proprio da Vittorio Colao, attuale capo della task force costituita da Conte per guidare la fase 2 contro il coronavirus, questo scenario distopico potrebbe avverarsi quanto prima.

Il cursus honorum del manager bresciano è una sorta di cammino esemplare negli ambienti globalisti tout court.

Laureato alla Bocconi, dirigente di McKinsey e successivamente a capo di Vodafone, Colao ha anche partecipato nel 2018 ad una delle riunioni annuali del gotha delle élite internazionali, ovvero il gruppo Bilderberg che anticipa praticamente l’agenda che i governi e le varie organizzazioni sovranazionali seguiranno successivamente.

Colao è uno dei sostenitori più convinti della sorveglianza digitale e lo ha recentemente scritto in un editoriale del Corriere della Sera, dove senza molti giri di parole raccomanda questa via per gestire la crisi da coronavirus.

Queste le sue parole.

“Disporre di informazioni sulla localizzazione di contagiati, esser in grado informare la popolazione sul livello di rischio, tracciare e testare i contatti sociali per fare quarantene selettive e non di massa, assicurarsi che i nuovi focolai vengano contenuti impedendo la circolazione a popolazioni ristrette, scoraggiare i movimenti in aree ad alto rischio: tutte queste saranno attività possibili solo se si utilizzeranno i dati delle reti mobili in congiunzione a una app dedicata con Gps.”

E’ esattamente l’obbiettivo dell’app Immuni che potrebbe essere coadiuvata anche da DreamLab come enorme serbatoio dei dati di tutti gli utenti. Il nuovo totalitarismo digitale potrebbe quindi diventare realtà concreta specialmente se Colao dovesse diventare il prossimo primo ministro al posto di Conte.

Un’ipotesi che sta prendendo sempre più corpo negli ultimi giorni, raccomandata caldamente anche dal Quirinale che vedrebbe nell’uomo che ha guidato Vodafone la figura ideale per gestire la fase successiva della crisi da coronavirus.

Sotto un profilo più strettamente tecnologico, Colao sarebbe l’uomo ideale per le élite per guidare l’Italia verso l’era della completa sorveglianza digitale.

La società italiana sta assumendo i contorni di quella descritta da Brzezinski nel lontano 1970.

Brzezinski, uomo che fondò la Trilaterale nel 1973 assieme a Kissinger e Rockefeller, per definire l’epoca del futuro che si sta vivendo ora parlò di “società tecnotronica”.

Nella società tecnotronica, la privacy non esiste più. Tutti sono rintracciabili e ogni informazione personale è a disposizione delle autorità. Le parole di Brzezinski descrivono alla perfezione l’era contemporanea.

“La società tecnotronica vede la graduale apparizione di una società più controllata. Questa società sarà dominata da una élite, svincolata dai valori tradizionali. Presto sarà possibile praticare una sorveglianza quasi continua su ogni cittadino e mantenere file aggiornati con le informazioni personali dei cittadini. Questi file saranno soggetti alla consultazione immediata delle autorità.”

La tecnologia quindi non si sta rivelando come uno strumento di emancipazione delle masse. Al contrario, si sta rivelando come il mezzo privilegiato delle élite per poter controllare chiunque in tempo reale. Gli smartphone non sono stati messi in vendita a condizioni relativamente favorevoli per un caso.

C’era uno scopo ben preciso in questa scelta, ovvero quello di prendersi il controllo della vita delle persone. In questa nuova era globalista, gli esseri umani non sono più considerati tali. Sono considerati utenti di una centrale tecnologica sovranazionale che dirige e controlla tutti.

L’Italia è entrata ufficialmente nella società tecnotronica. Ora tutti sono controllati. Tutti sono spiati.



DOMENICA IN ALBIS DELLA DIVINA MISERICORDIA

La Liturgia di Domenica 19 Aprile 2020

II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO A)


L'immagine di Gesù misericordioso. Le due versioni. | Cercare la fede






Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Bianco 

Antifona d'ingresso
Come bambini appena nati, 
bramate il puro latte spirituale, 
che vi faccia crescere verso la salvezza. Alleluia. (1Pt 2,2) 

Oppure: 
Entrate nella gioia e nella gloria, 
e rendete grazie a Dio, che vi ha chiamato 
al regno dei cieli. Alleluia. (4 Esd 2,36-37 (Volg.)) 

Colletta
Dio di eterna misericordia, 
che nella ricorrenza pasquale 
ravvivi la fede del tuo popolo, 
accresci in noi la grazia che ci hai dato, 
perché tutti comprendiamo l’inestimabile ricchezza 
del Battesimo che ci ha purificati, 
dello Spirito che ci ha rigenerati, 
del Sangue che ci ha redenti. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

Oppure: 
Signore Dio nostro, 
che nella tua grande misericordia 
ci hai rigenerati a una speranza viva 
mediante la risurrezione del tuo Figlio, 
accresci in noi, 
sulla testimonianza degli apostoli, la fede pasquale, 
perché aderendo a lui pur senza averlo visto 
riceviamo il frutto della vita nuova. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (At 2,42-47)
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune.

Dagli Atti degli Apostoli

[Quelli che erano stati battezzati] erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. 
Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. 
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 
Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. 
Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)
Rit: Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre. 

Dica Israele: 
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato il mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo! 

SECONDA LETTURA (1Pt 1,3-9
Ci ha rigenerati per una speranza viva, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti. 

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo 

Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.
Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco –, torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.

Parola di Dio 

SEQUENZA
[Facoltativa] 

Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge, 
l’Innocente ha riconciliato 
noi peccatori col Padre. 

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello. 
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria: 
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente, 
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, 
il sudario e le sue vesti. 
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea». 

Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi. 

Canto al Vangelo (Gv 20,29) 
Alleluia, alleluia.

Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto; 
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!

Alleluia. 

VANGELO (Gv 20,19-31
Otto giorni dopo venne Gesù. 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. 

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
La realtà che ci rende Chiesa, fratelli e sorelle, è la presenza di Gesù risorto in mezzo a noi. Nella gioia che è frutto di questa consapevolezza, eleviamo al Padre le nostre preghiere. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché le Chiese e le comunità cristiane si incamminino con decisione e passione sulla strada della piena unità. Preghiamo.
2. Perché i cristiani, che si riuniscono nell’assemblea domenicale per celebrare la santa Eucaristia, sperimentino il senso della festa e della comunione fraterna intorno a Cristo risorto. Preghiamo.
3. Per tutti coloro che sono increduli o dubbiosi, perché il Signore risorto si manifesti nella loro vita e li attragga a sé con il suo amore misericordioso. Preghiamo.
4. Per coloro che hanno il compito di annunciare il Vangelo, perché proclamino con la vita ciò che credono con il cuore. Preghiamo.
5. Per la nostra comunità, perché sia animata da una fede autentica, vissuta nell’ascolto assiduo della Parola e nella carità fraterna. Preghiamo.

Ascolta, o Padre, le nostre preghiere ed esaudiscile con la tua bontà, perché sappiamo essere cristiani veri e sinceri, nella pace e nella comunione fraterna. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. 

Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, Signore. 
l’offerta del tuo popolo [e dei nuovi battezzati]: 
tu che ci hai chiamati alla fede 
e rigenerati nel Battesimo, 
guidaci alla felicità eterna. 
Per Cristo nostro Signore. 

PREFAZIO PASQUALE I 
Cristo agnello pasquale 

È veramente cosa buona e giusta, 
nostro dovere e fonte di salvezza, 
proclamare sempre la tua gloria, o Signore, 
e soprattutto esaltarti in questo giorno 
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. 
È lui il vero Agnello 
che ha tolto i peccati del mondo, 
è lui che morendo ha distrutto la morte 
e risorgendo ha ridato a noi la vita. 
Per questo mistero, 
nella pienezza della gioia pasquale, 
l’umanità esulta su tutta la terra, 
e con l’assemblea degli angeli e dei santi 
canta l’inno della tua gloria: Santo... 

Antifona di comunione
“Accosta la tua mano, 
tocca le cicatrici dei chiodi 
e non essere incredulo, ma credente”. Alleluia. (cf. Gv 20,27) 

Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente, 
la forza del sacramento pasquale che abbiamo ricevuto 
continui a operare nella nostra vita. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Dopo la morte di Cristo, gli apostoli rimasero soli. Ebbero paura al punto di rinchiudersi per il timore delle persone malevole. Avevano vissuto tre lunghi anni con il Maestro, ma non l’avevano capito, al punto che Cristo dovette rimproverarli seriamente (Lc 24,25). Non l’avevano capito perché il loro modo di pensare restava troppo terra terra. Vedendo Cristo impotente e senza coscienza sulla sua croce, essi avevano gettato tutt’intorno sguardi impauriti, dimenticando ciò che era stato detto loro: “Vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia” (Gv 16,22). Ed ancora: “Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!” (Gv 16,33). 
I discepoli si rallegrarono al vedere Cristo, furono rassicurati dalle sue parole: “Pace a voi! Ricevete lo Spirito Santo!”. Ma essi dovettero attendere la Pentecoste perché lo Spirito Santo venisse a purificare i loro spiriti e i loro cuori, a dare loro il coraggio di proclamare la gloria di Dio, di portare la buona novella agli stranieri e di infondere coraggio ai loro seguaci. Dio si è riavvicinato agli uomini ed essi si sono rimessi nelle sue mani, per mezzo di Cristo e dello Spirito Santo. 
Concedendo agli apostoli il potere di rimettere i peccati, Cristo ha detto loro: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi” (Gv 20,22-23). Come Cristo ha fatto con gli apostoli, così il vescovo, imponendo le mani ai sacerdoti che vengono ordinati, trasmette oggi il potere dello Spirito Santo, che permette loro di dispensare i sacramenti e, attraverso di essi, di assolvere i peccati. Ogni sacramento, non solo evoca il ricordo di Cristo, ma è Cristo in persona, che agisce immediatamente per salvare l’uomo. Nel dispensare i sacramenti, la Chiesa si mette in un certo senso ai piedi della croce per portare la salvezza ai credenti. Come potrebbe quindi dimenticare la fonte dalla quale scaturiscono le grazie di salvezza che sgorgano dalle sue mani? 
Dio realizzerà il suo più grande desiderio, renderà l’uomo felice se egli lo vorrà, se risponderà “sì” al Padre che gli offre la gioia, a Cristo che gli porta la salvezza, allo Spirito Santo che gli serve da guida. 
Dio non impone il suo amore agli uomini. Egli attende che l’uomo stesso faccia un passo in avanti. Dio salva chi si apre a lui per mezzo della fede, della speranza e dell’amore. Dio si avvicina, e anche l’uomo deve avvicinarsi a lui. Allora Dio e l’uomo si incontrano sullo stesso cammino, in Cristo, nella sua Chiesa. 
Cristo non è solo uomo, né solo Dio. È Dio e uomo allo stesso tempo; grazie a questa duplice natura, egli è come un ponte teso tra l’umanità e Dio. Il sacrificio offerto a Dio da Cristo ha cancellato le colpe passate, presenti e future. “Egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso” (Eb 7,27). Da allora gli uomini possono “per mezzo di lui accostarsi a Dio” fiduciosi del fatto che “egli resta sempre” (Eb 7,25). 
Così, per la sua natura prodigiosa e il suo sacrificio completo, Cristo è il solo Intercessore e Sacerdote Supremo. In Cristo, gli uomini ritornano al Padre. In Cristo il Padre rivela agli uomini l’amore che egli porta loro. 
È sempre più facile avvicinarsi a Dio prendendo la mano caritatevole che il Padre tende all’uomo per aiutarlo a seguire Cristo, nostro Redentore. Tale è il senso del salmo che evoca l’uomo miserabile il cui grido giunse fino agli orecchi del Signore, e che fu liberato dai suoi mali.