martedì 6 agosto 2019

Forlì: tanti bambini allontanati da casa e un assistente sociale “fantasma”



C'E' CHI PENSA ANCORA CHE BIBBIANO SIA UN CASO ISOLATO?.... 

FORLÌ (1 Agosto 2019). Mai incappare nei Servizi sociali di Forlì, con un assistente sociale in particolare: oltre ad avere la consuetudine di togliere i bambini alle famiglie per maltrattamenti inesistenti, parcheggiando per anni i bimbi dentro le comunità, si nega ai genitori. Impossibile parlare con lui. «Non è stato possibile nemmeno a me ottenere un incontro per discutere di diversi casi che, dopo essere passati attraverso di lui sono finiti, disperati, da me» dichiara l’avvocato Francesco Miraglia.

I casi trattati da questo assistente sociale hanno tutti dei tratti comuni: i bambini vengono allontanati dalle loro case perché maltrattati. Ma non esistono prove, tanto che uno degli episodi non è arrivato nemmeno davanti a un giudice, perché era talmente infondato che il pubblico ministero lo ha archiviato fin da subito. Ebbene, nonostante questo i bambini vivono ancora in comunità, da sei anni. Perché? Non lo ha mai spiegato. In aggiunta a questo, gli incontri con la madre sono stati sospesi e se anche lei compra i vestiti ai suoi bambini, agli incontri con la nonna loro si presentano con abiti vecchi, bucati, con graffi e botte sul corpo. Le è stato negato persino di assistere agli spettacoli a scuola, di festeggiare i loro compleanni. Momenti irripetibili, che una volta persi non torneranno più.

Ci deve essere proprio della cattiveria da parte dei Servizi sociali per come è stata trattata questa madre con i suoi bambini, che soffrono l’allontanamento senza motivo. Ma altrettanta cattiveria l’ha subita un’altra donna: ancora oggi non sa perché le abbiano sottratto la figlia, andando a prenderla a scuola senza avvisare i genitori. La madre tutti i giorni si è recata ai Servizi sociali di Forlì, senza però ottenere risposta. Per una tragica fatalità, poi, il giorno successivo all’allontanamento della bambina, il padre è deceduto sul posto di lavoro: l’assistente sociale non ha permesso alla bimba di recarsi in ospedale per un ultimo saluto. La mamma le fa dei regali, le acquista dei vestiti, ma questi non le vengono consegnati. La donna, inoltre, ha saputo solo a cose fatte che la figlia è stata dichiarata adottabile. E questa bambina, senza un motivo, vive ancora in comunità: da tre anni la mamma non la vede, da nove mesi non la sente.

C’è anche un padre incappato nella rete dei Servizi sociali forlivesi: la compagna lo accusa di maltrattamento e finisce rinviato a giudizio. Le relazioni sul caso, infatti, sono state manomesse e dai tre giorni di prognosi per stress rilasciati alla donna si è arrivati ad accusarlo di averla quasi accoltellata alla gola. Vede la bimba un’ora e mezza a settimana da due anni. E, inspiegabilmente, madre e figlia vivono in una comunità (al Comune di Forlì sono costate probabilmente qualcosa come trecentomila euro). Perché sono lì? Non si sa. Tra l’altro non si capisce nemmeno se stiano in una struttura o in una vera e propria casa, tanto che la bimba continua a fare la sua vita di sempre.

Che interessi potranno mai esserci per tenere per anni, immotivatamente, dei bambini in comunità alcune delle quali sarebbero riconducibili a una medesima gestione, con sede in Calabria, responsabile di dieci struttura sparse per l’Italia?

«E ancora, a un’altra mia assistita di Forlì» conclude l’avvocato Francesco Miraglia «hanno tolto la figlia, che poi è stata data in adozione agli operatori della comunità in cui l’avevano alloggiata. Abitano a pochi metri di distanza e la madre, per aver incontrato per strada la figlia (Forlì non è certo una metropoli!) e per averla contattata tramite social media, si trova indagata per stalking.

Ora, con una serie di casi come questa, si può supporre che qualcosa nei Servizi sociali di Forlì non funzioni proprio bene. Soprattutto, poi, considerando che in comune hanno sempre lo stesso assistente sociale, che si nega a loro come a me, volatile come le accuse di maltrattamento che muove verso i genitori per allontanare questi bambini che, tra gravi sofferenze, vivono per anni chiusi in comunità.

A chi giova tutto ciò? Non certo al benessere dei bambini né ai genitori, privati senza motivo dei loro figli. Ma lo sa il Comune di Forlì quanti casi di allontanamenti ha a suo carico? Lo sa quanto questi provvedimenti inutili e infondati pesano sulle casse comunali? Rivedendo questo sistema si potrebbero risparmiare soldi, ma soprattutto sofferenze ai genitori e ancor più ai bambini».

Avv. Francesco Miraglia

LITURGIA E PREGHIERE DEL GIORNO


PREGHIERE DEL GIORNO
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Martedì 06 Agosto 2019
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DEVOZIONI DEL GIORNO





 Mese di Agosto dedicato a DIO PADRE

  SANTO ROSARIO  da recitare on-line 


  VANGELI 





LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -






 PRIMA LETTURA 

Dn 7,9-10.13-14
Dal libro del profeta Danièle

Io continuavo a guardare,
quand’ecco furono collocati troni
e un vegliardo si assise.
La sua veste era candida come la neve
e i capelli del suo capo erano candidi come la lana;
il suo trono era come vampe di fuoco
con le ruote come fuoco ardente.
Un fiume di fuoco scorreva
e usciva dinanzi a lui,
mille migliaia lo servivano
e diecimila miriadi lo assistevano.
La corte sedette e i libri furono aperti.
Guardando ancora nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.


  SALMO  

Sal 96
Il Signore regna, il Dio di tutta la terra.

Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.

I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.

Perché tu, Signore,
sei l’Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi.


 SECONDA LETTURA 

2Pt 1,16-19
Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole artificiosamente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza.
Egli infatti ricevette onore e gloria da Dio Padre, quando giunse a lui questa voce dalla maestosa gloria: «Questi è il Figlio mio, l’amato, nel quale ho posto il mio compiacimento». Questa voce noi l’abbiamo udita discendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte.
E abbiamo anche, solidissima, la parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino.


 VANGELO 

Lc 9,28-36
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.