martedì 5 novembre 2019

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Martedi 5 Novembre 2019
Martedì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
Non abbandonarmi, Signore mio Dio, 
da me non stare lontano; 
vieni presto in mio aiuto, 
Signore, mia salvezza. (Sal 38,22-23) 

Colletta
Dio onnipotente e misericordioso, 
tu solo puoi dare ai tuoi fedeli 
il dono di servirti in modo lodevole e degno; 
fa’ che camminiamo senza ostacoli 
verso i beni da te promessi. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Rm 12,5-16)
Siamo membra gli uni degli altri.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. 
Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all’insegnamento; chi esorta si dedichi all’esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità.
Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 130)
Rit: Custodiscimi, Signore, nella pace. 

Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me. 

Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.

Israele attenda il Signore,
da ora e per sempre. 

Canto al Vangelo (Mt 11,28) 
Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, 
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 14,15-24
Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!». 
Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. 
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. 
Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Interpreti delle necessità di ogni uomo, rivolgiamo al Padre la nostra preghiera: da lui solo osiamo sperare quanto sappiamo di non poter realizzare con le nostre forze. Diciamo insieme:
Ascoltaci, Signore.

Per i battezzati di tutte le confessioni cristiane: si uniscano in un cuor solo e un'anima sola per lodare Dio e servire l'umanità. Preghiamo:
Per i governanti e per coloro dai quali dipendono le sorti dei popoli: si lascino indurre dallo Spirito a scelte di giustizia sociale e fraternità universale. Preghiamo:
Per le coppie in difficoltà: vogliano rifondare il loro rapporto su comprensione, perdono e tenerezza. Preghiamo:
Per chi porta la croce nel corpo e nell'anima: la fede lo sostenga, la nostra fraternità lo conforti. Preghiamo:
Per i sacerdoti della nostra comunità: risplenda nella loro vita il primato di Dio, l'unione affettuosa con Cristo, la delicatezza verso i fratelli. Preghiamo:
Per chi si raccomanda alla nostra preghiera.
Per chi è alla ricerca del fidanzato, del lavoro, della casa.

O Dio nostro Padre, accogli e benedici queste invocazioni che noi intendiamo unire al coro di preghiere che oggi la Chiesa ha elevato a te, in Cristo Gesù nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio che la Chiesa ti offre, Signore, 
salga a te come offerta pura e santa, 
e ottenga a noi la pienezza della tua misericordia. 
Per Cristo nostro Signore. 



Antifona di comunione
Tu mi indichi il sentiero della vita, Signore, 
gioia piena nella tua presenza. (Sal 16,11) 

Oppure: 
Dice il Signore: “Come il Padre che ha la vita ha mandato me 
e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me”. (Gv 6,57) 

Preghiera dopo la comunione
Continua in noi, o Dio, la tua opera di salvezza, 
perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita 
ci preparino a ricevere i beni promessi. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Gesù ci fa capire la nostra insipienza, la strettezza del nostro cuore che non è disponibile ai suoi doni. Quella del padrone nel Vangelo odierno non è esigenza vera e propria, ma generosità: egli vuoi colmarci dei doni della sua munificenza e noi preferiamo le nostre meschine cose.
La "grande cena" è la cena della carità divina per chi ha il cuore largo, non per chi lo abbarbica ai beni della Terra con un amore possessivo, soffocante.
"Ho comprato un campo... Ho comprato cinque paia di buoi... Ho preso moglie...". Sono i nostri affetti limitati, vissuti in modo possessivo, con tutte le preoccupazioni che ne derivano.
Dio invece ci invita al banchetto della carità universale. È il banchetto che viviamo ad ogni Eucaristia, se vi partecipiamo con cuore aperto, preoccupato solo delle preoccupazioni divine e pronto a ricevere con gioia e riconoscenza i suoi doni.
Allora sentiremo non come un dovere pesante, ma come una necessità di amore mettere al servizio degli altri le grazie diverse che abbiamo ricevuto, secondo l'esortazione di san Paolo: "Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento, chi l'esortazione, all'esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità, chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia".