sabato 7 marzo 2020

Gesù tornerà mai sulla Terra?

L'UNIONE FINALE DELLE NAZIONI EUROPEE SARA' L'INSTAURAZIONE DEGLI STATI UNITI D'EUROPA CHE CONSEGNERANNO LO SCETTRO DEL COMANDO ALL'ANTICRISTO....

Risultato immagini per stati uniti d'europa
Risultato immagini per bestia 10 corna


L’unione finale delle nazioni europee

In Daniele 2 e 7 leggiamo delle profezie che parlano di quattro grandi imperi di origine non ebraica che ascenderanno al potere nel periodo compreso tra il tempo di Daniele e la futura fondazione del Regno di Dio (Daniele 2:44). Daniele stesso visse al tempo del primo di questi grandi imperi (Daniele 7:4), come esule nell’antica Babilonia.

Dopo la caduta di Babilonia nel 539 a.C., la Persia diventò la potenza più forte, per essere poi seguita dalla Grecia (versetti 5-6). Dopo la Grecia fu la volta dell’Impero Romano, «spaventevole, terribile e straordinariamente forte.» Questo impero dalle «dieci corna» resisterà fino alla fondazione del Regno di Dio quando Cristo farà il Suo ritorno (versetti 7-9).

Come abbiamo visto nella sezione precedente, le corna rappresentano dei capi o dei governi. Qui le 10 corna simboleggiano 10 tentativi di rifondare l’impero romano e di portarlo ai fasti dei tempi antichi. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nell’anno 476 ci si è mossi più volte in tale direzione, ma il tentativo finale verrà compiuto poco prima del ritorno di Gesù Cristo.

Apocalisse 17 ci fornisce ulteriori dettagli. Qui leggiamo di un tentativo finale di riportare in vita l’impero romano per mano di «dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potestà, come re, assieme alla bestia, per un’ora. Costoro hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia» (versetti 12-13).

Inoltre, «costoro guerreggeranno contro l’Agnello [Gesù Cristo], e l’Agnello li vincerà, perché egli è il Signor dei signori e il Re dei re» (versetto 14). Come le altre citate prima, anche questa profezia si riferisce chiaramente ad un evento futuro.

Gli sforzi di fondare un impero europeo unito compiuti in passato, da Giustiniano a Carlo Magno, da Napoleone a Mussolini e Hitler, erano stati basati tutti sulla forza. La resurrezione finale dell’Impero Romano, al contrario, avverrà diversamente.

Apocalisse 17 suggerisce che quest’unione avverrà in modo del tutto spontaneo. Quando questi 10 capi riceveranno il potere, lo cederanno volontariamente nelle mani di uno solo di essi. La profezia chiama questa figura o la nuova superpotenza come «la bestia», riconoscendole il ruolo di successore dei quattro imperi non ebraici profetizzati nel libro di Daniele, ognuno dei quali è rappresentato come una «bestia» o animale selvaggio.

Solo ora sussistono le condizioni necessarie al compimento di questa profezia.

Nel 1957 fu firmato il Trattato di Roma da sei nazioni europee che formarono la Comunità Economica Europea. La CEE si è poi evoluta nell’odierna Unione Europea (UE) formata da 27 stati membri, da cui molto probabilmente emergeranno come leader quelle 10 nazioni o quei 10 leader che faranno risorgere l’ultimo impero della storia umana, simile all’antico Impero Romano. (Per maggiori dettagli, leggere L’ascesa della nuova superpotenza mondiale, a pagina 13).

Alcuni hanno ipotizzato che i 10 re a cui ci si riferisce in questa profezia saranno i leader di 10 regioni dell’UE che ridisegneranno i confini dell’Europa, eliminando l’attuale divisione territoriale in nazioni-stati. Nella Bibbia non sono contenuti elementi che indichino quali saranno esattamente le dieci regioni o popolazioni che riporteranno in vita l’ultima superpotenza della storia umana; tuttavia la profezia biblica afferma che essa emergerà poco prima del ritorno di Gesù Cristo.

Le basi necessarie al compimento di questa profezia vennero tuttavia gettate solo nel 1981, anno in cui la Grecia, importante dal punto di vista storico-profetico, diventò il decimo membro dell’Unione Europea.


La Russia e il Covid-19 (con l’incubo Černobyl’)



DALLA RELIGIONE ORTODOSSA UNA LEZIONE ALLA TIEPIDEZZA DEI CATTOLICI D'OCCIDENTE....


Al momento, in Russia sono stati accertati 6 casi di coronavirus: a inizio febbraio in due persone di ritorno dalla Cina, a fine mese in tre cittadini russi sulla Diamond Princess e il 2 marzo in un’altra persona rientrata dall’Italia.

Lo scetticismo di molti rispetto ai dati ufficiali è ben espresso da Anton Orech, opinionista di Radio Echo: «Russia e Cina condividono un confine lungo più di quattromila chilometri. Abbiamo intere regioni in cui ci sono più cinesi che gente nostra. Ma non ci sono pazienti, e nemmeno morti. O il virus cinese non agisce su di noi, o i cinesi malati, dopo aver superato il confine, in Russia guariscono. (…) Oltre alle proprietà antisettiche della madrepatria, non trovo altre spiegazioni per la nostra resistenza al coronavirus. Potrebbero esserci però ragioni meno romantiche: ad esempio, la presenza del virus può essere confermata solamente grazie a un test particolare. Se i test effettuati non sono in numero sufficiente, anche i malati saranno pochi. E se i test non li fai del tutto, i dati statistici risulteranno imbattibili!».

Sarcasmo a parte, la sensazione che si ha è che la Russia sia impreparata a fronteggiare l’emergenza Covid-19, ma che per vari motivi – politici, di orgoglio nazionale – la questione resti per ora in sordina o faccia notizia solo se riferita «agli altri».


Il 22 aprile dovrà svolgersi infatti il referendum sugli emendamenti alla Costituzione, fortemente voluti da Putin, e il Cremlino non può permettersi una situazione di psicosi da epidemia con relativo flop elettorale. C’è penuria di mascherine e disinfettanti adatti, ne è stata anche vietata l’esportazione, ma il governo sta spendendo 12 milioni e mezzo di euro per pubblicizzare il referendum. La memoria torna all’infausto Primo maggio dell’86 nella zona di Černobyl’.

Accantonando le teorie complottiste sulla nascita e diffusione del virus – su cui peraltro già si preparano volumi – la situazione anche in Russia è a rischio. Ovviamente è già partita la prevenzione mirata: i famosi controlli agli aeroporti per chi arriva da zone ritenute a rischio, compresa l’Italia, con eventuale odissea in strutture sanitarie aventi «forti differenze di standard» – secondo l’espressione delle nostre autorità diplomatiche. Al capitolo «stranieri sospetti» va aggiunto il controllo delle loro attività recenti (spostamenti, frequentazioni) e le limitazioni degli impegni di studio o lavoro.

A Mosca è stato elaborato un piano in tre step per contenere la diffusione. Per il momento, le misure prevedono il controllo quotidiano della temperatura di bambini e studenti con sospensione delle lezioni di nuoto e, a campione, il controllo dei viaggiatori della metro. Persone con sintomi riconducibili al Covid-19 verranno isolate nel nuovo mega-complesso sanitario di Kommunarka.


Secondo il dottor Ašichmin della Fondazione medica Stolkovo, molti ospedali non sono attrezzati per fronteggiare emergenze di questo tipo. La procedura per la popolazione, consigliata dalla responsabile del Servizio federale del welfare è questa: «Se vedi un tuo caro che non sta bene, devi collocarlo in una stanza isolata e chiamare il medico».

I locali pubblici sono tenuti alla disinfezione sistematica degli ambienti, il personale dovrebbe indossare guanti e mascherina e le stoviglie andrebbero lavate per 90 minuti a non meno di 65°. «Ma come facciamo, se mascherine non ce ne sono?… Certo, si può alzare la temperatura delle lavastoviglie, ma è semplicemente ridicolo», dice un imprenditore del settore. Per un locale pubblico tutto questo comporta anche notevoli spese: solo installare un filtro dell’aria costa quasi 700 euro.

«Uno viene qui a prendersi un caffè, e il cameriere in guanti e mascherina si avvicina a disinfettargli la tazzina e a spruzzare sul tavolo una strana soluzione maleodorante. Al cliente sembrerà di stare in ospedale», osserva sconsolato Aleksej, proprietario del Take and Wake.

Intanto è cominciata la caccia e l’abbattimento di cani e gatti randagi, ritenuti potenziali portatori del virus – una misura che molti considerano del tutto inutile.


Il centro Levada ha pubblicato i dati del sondaggio condotto a fine febbraio su un campione di 1614 persone. La prima delle due domande riguardava il timore di contrarre il coronavirus. Oltre il 60% degli intervistati ha risposto di non temere la malattia, al contrario del rimanente 30%.

Parlando di prevenzione, oltre la metà dei rispondenti (53%) ha sottolineato l’importanza dell’igiene personale; il 24% crede sia meglio evitare contatti personali. Stesso 17% per chi correrebbe in farmacia e per chi invece non farebbe proprio nulla. Infine il 16% degli intervistati preferirebbe evitare acquisti nei negozi gestiti da cinesi.

La Chiesa ortodossa non ha ancora espresso una linea ben precisa: il Consiglio dei cosacchi – associazione storico-patriottica – ha vietato ai propri membri il bacio alle icone e alle mani del sacerdote durante le celebrazioni liturgiche. Il protoierei Dimitrij Smirnov della Commissione patriarcale per la famiglia, non nuovo a esternazioni imbarazzanti, ha detto che i fedeli ortodossi residenti in Italia hanno il diritto di non ottemperare alle misure del nostro governo sulle celebrazioni liturgiche.

Altri prelati sono convinti che non sia necessario sospendere le funzioni, come successo da noi, perché «attraverso l’Eucarestia non si può contrarre né il virus né altre malattie».

«Se succederà veramente qualcosa, possiamo sperare solo in noi stessi – osserva una docente dell’Istituto biblico S. Andrea. – Il virus più pericoloso è altrove, dentro di noi, ma in questo caso le mascherine non aiutano, serve solo una piena e profonda purificazione».


L’emergenza coronavirus ha mostrato di che pasta è fatta la sanità lombarda

Nella regione dei contagi, la sinergia tra pubblico e privato funziona. Medici, infermieri e amministrativi fanno il possibile, ma «marzo sarà critico»



È la regione record dei contagi (2.251 al 5 marzo) ma anche quella del principio di sussidiarietà che da vent’anni (dal varo della legge n. 31 del 11/7/1997 e seguenti), permette ad ogni povero cristo d’Italia di ricevere cure in strutture di eccellenza grazie all’accreditamento del privato nel servizio sanitario. C’è chi ha usato il coronavirus per polemizzare col partenariato, c’è chi ha attaccato un sistema che vanta centinaia di migliaia di ricoveri extraregionali e indici di migrazione sanitaria tra i più bassi del paese. Ma è una “fortuna” che il coronavirus sia esploso nella patria italiana di libera scelta, ricerca e innovazione, e dove il Piano messo a punto a Palazzo Lombardia questa settimana si fonda sul pilastro che regge il sistema sanitario da oltre un ventennio: un’alleanza tra strutture sanitarie private accreditate e ospedali pubblici che non costerà nulla ai cittadini. «La sanità privata sta mettendo a disposizione i propri spazi – aveva spiegato l’assessore lombardo al welfare Giulio Gallera nel corso del vertice con Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) e Assolombarda – è un utilizzo che avviene attraverso i budget già assegnati alle strutture, non ci sono costi in più per il pubblico: il sistema si sta stringendo senza porre la questione del rendiconto economico».

Posti letto

«Il privato si è attivato fin dal 21 febbraio (giorno della diagnosi del “paziente uno” di Codogno, ndr) quando è suonato il primo campanello d’allarme, in poche ore c’è stato un incontro con i vertici regionali e il giorno successivo con i direttori sanitari per diventare immediatamente operativi a supporto degli ospedali pubblici – spiega a tempi.it Dario Beretta presidente di Aiop Lombardia -. Questo significava far fronte subito a tre richieste: posti letto in terapia intensiva per pazienti “coronapositivi”, posti letto per la degenza di questi pazienti, posti letto per ricoveri ordinari che sgravassero gli ospedali pubblici da pazienti con patologie differenti dal Coronavirus».

Ancora prima dell’appello della Regione, il San Raffaele aveva già reso disponibili 20 posti di terapia intensiva e circa 80 di degenza, ricoverando subito 12 pazienti coronapositivi. E il 4 marzo aveva già recuperato e trasferito a Milano quattro pazienti “molto gravi”, ricoverati in Terapia intensiva all’ospedale di Lodi e ventilati a causa di serie difficoltà respiratorie. La decisione era stata presa dalla task force del Gruppo San Donato e a gestire le operazioni di trasferimento, a bordo delle ambulanze, c’era Alberto Zangrillo, direttore della Terapia intensiva cardiovascolare e generale del San Raffaele.

Le competenze

«La pronta risposta del San Raffale è esemplare di quanto può fare il privato per contenere l’emergenza. Il giorno del vertice avevamo già reso disponibili una cinquantina di letti nei reparti di Rianimazione (140 quelli ricavati nei pubblici e quasi del tutto occupati, ndr). Oggi in Lombardia ci sono 350 posti tra quelli delle strutture private dotate di terapia intensiva e unità coronarica, e circa 8.000 posti letto per acuti. L’obiettivo è incrementare il più possibile le disponibilità, liberarne un centinaio tra i primi e diverse centinaia fra i secondi. Il problema però non sono solo i posti letto».

Beretta loda la delibera approvata il 4 marzo da Regione Lombardia e che consente, come già anticipato da San Raffaele e da altri ospedali del Gruppo San Donato, da cui sono partiti già domenica scorsa una ventina tra anestesisti e intensivisti per aiutare i colleghi nelle zone più critiche, di inviare medici e personale di strutture private a lavorare nel pubblico nei prossimi giorni, «in questo momento c’è bisogno di letti, ma anche di competenze, di personale medico e infermieristico addestrato. Buona parte dei pazienti col Coronavirus soffre di insufficienza respiratoria non sempre trattabile con ossigenoterapia: in molti casi sono necessari i Cpap, ovvero i caschi respiratori (dall’acronimo inglese che indica “ventilazione meccanica a pressione positiva continua”, ndr), intubazione. Noi stiamo addestrando il personale». Quaranta milioni stanziati subito dalla Regione per acquistare i nuovi ventilatori, adeguare i reparti, 10 per assumere nuovo personale sanitario subito.

Terapie intensive

«Stimiamo in 500 il numero di medici di cui abbiamo bisogno e mille gli infermieri qualificati», è l’appello di Gallera. «Il governo ha scritto alle Regioni di aumentare del 50 per cento le terapie intensive e del 100 per cento le pneumologie», ma per farli funzionare «servono personale e risorse». E in fretta, aggiunge Beretta, «la sfera di cristallo non ce l’ha nessuno ma marzo sarà un mese critico».

E la regione si prepara ad affrontarlo. Con i suoi ospedali pubblici, il 40 per cento dei quali gestiti dai privati, i suoi 11 Irccs privati, un sistema di eccellenza che non ha bisogno di presentazioni, un’alleanza tra pubblico e privato fatta di medici, cure, terapie e strategie mai così necessarie come ai tempi del Coronavirus.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 7 Marzo 2020

Sabato della I settimana di Quaresima
Risultato immagini per In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.

Ricevi la Liturgia via mail >
Ascolta il Vangelo >

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
La legge del Signore è perfetta e rinfranca il cuore;
la testimonianza del Signore è verace
e rende saggi i semplici. (Sal 19,8)

Colletta
O Dio, Padre di eterna misericordia,
fa’ che si convertano a te i nostri cuori,
perché nella ricerca dell’unico bene necessario
e nelle opere di carità fraterna
siamo sempre consacrati alla tua lode.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Dt 26,16-19)
Sarai un popolo consacrato al Signore tuo Dio.


Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo, e disse:
«Oggi il Signore, tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme. Osservale e mettile in pratica con tutto il cuore e con tutta l’anima.
Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che egli sarà Dio per te, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e ascolterai la sua voce.
Il Signore ti ha fatto dichiarare oggi che tu sarai il suo popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi.
Egli ti metterà, per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatto e tu sarai un popolo consacrato al Signore, tuo Dio, come egli ha promesso».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)
Rit: Beato chi cammina nella legge del Signore.

Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.

Tu hai promulgato i tuoi precetti
perché siano osservati interamente.
Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti.

Ti loderò con cuore sincero,
quando avrò appreso i tuoi giusti giudizi.
Voglio osservare i tuoi decreti:
non abbandonarmi mai.

Canto al Vangelo (2Cor 6,2)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Ecco ora il momento favorevole,
ecco ora il giorno della salvezza!
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO (Mt 5,43-48)
Siate perfetti come il Padre vostro celeste.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore che ci ha scelti come suo popolo, donandoci la legge perfetta dell'amore, perchè divenissimo simili a lui che è l'amore, ora ci viene incontro e ascolta la nostra umile preghiera. Per questo diciamo:
Insegnaci ad amare, Signore.

Per il Papa, i vescovi e i sacerdoti che, come Mosè, hanno il compito di far conoscere la legge dell'amore cristiano: siano loro i primi a praticarla con l'umiltà e il coraggio dei pastori del gregge. Preghiamo:
Per le società lacerate da divisioni e conflitti: il messaggio di Gesù sull'amore dei nemici favorisca la ricerca di nuovi rapporti di giustizia e di pace. Preghiamo:
Per il mondo della sofferenza che invoca amore e solidarietà: trovino nella nostra comunità lo spazio della speranza e della vita. Preghiamo:
Per i gruppi delle comunità ecclesiali: vivano la carità e promuovano servizi efficaci con la gratuità del vangelo. Preghiamo:
Per noi che rinnoviamo il sacrificio della croce: sappiamo offrire amore e pace ai nostri vicini. Preghiamo.
Per quelli che rifiutano la legge di Dio credendola estranea all'uomo.
Per coloro che all'amore preferiscono la forza, il prestigio, l'onore, ecc.

O Dio, noi siamo qualcosa di particolare per te, perchè siamo il tuo popolo; aiutaci ad imitarti nel dono dell'amore, perchè ogni nostro fratello, anche il nemico, diventi qualcosa di particolare per noi. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Signore Dio nostro,
l’offerta di questi santi misteri
ci renda degni di ricevere il dono della tua salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia,
purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
“Siate perfetti”, dice il Signore,
“come è perfetto il vostro Padre
che è nei cieli”. (Mt 5,48)


Preghiera dopo la comunione
Non manchi mai la tua benevolenza, Signore,
a coloro che nutri con questi santi misteri,
e poiché ci hai accolti
alla scuola della tua sapienza,
continua ad assisterci con il tuo paterno aiuto.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Quando leggiamo il brano di Vangelo di oggi, dobbiamo soprattutto pregare, dobbiamo implorare Gesù per poterlo vivere pienamente. Dobbiamo supplicare lo Spirito Santo di cambiare i nostri cuori al punto di poter perdonare e amare come Gesù, che ci ha dato la più grande prova del suo amore per noi sulla croce.
È umano, è naturale che noi non possiamo amare i nostri nemici. Possiamo a stento evitare di ripagarli con gli stessi torti, ed è già molto! Ma Gesù ci chiama a molto di più. Egli ci dice di “amarli e di pregare per loro”. Dio ha creato il nostro cuore in modo che esso non possa essere neutrale. Quando restiamo indifferenti nei confronti di qualcuno, siamo incapaci di scoprire ciò che vi è di migliore in lui, siamo incapaci di perdonarlo veramente. Si tratta ancora, quindi, di imitare il nostro Padre celeste, non nella sua potenza, nella sua saggezza, nella sua intelligenza, ma nella sua bontà e nella sua misericordia. Lui che non solo “fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti”, ma che ha sacrificato il suo Figlio, il suo Figlio prediletto, per Giuda come per il buon ladrone, per tutti gli uomini.