sabato 2 marzo 2019

Venezuela: ultima chance dell’umanità di restare libera

La realtà oggettiva dei fatti è sempre diversa dalla “verità” precostituita e pre-confezionata dei media mainstream, che fanno passare per falsa notizia proprio quella realtà oggettiva incontrovertibile. E’ per poterla distinguere che bisogna cercarla dove si fa trovare, attraverso i racconti e il vissuto di chi vive una situazione come esperienza personale, oppure attraverso la diretta e disinteressata osservazione degli intellettuali come Walt Peretto, che parla della crisi in Venezuela come nessuno ce l’ha ancora raccontata, in un’intervista con Press Tv. Ciò che afferma Peretto non può non coinvolgere anche i popoli europei che vivono la stessa visione distopica di una sinistra neoliberista e globalista che si contrappone al diritto di libera autodeterminazione degli Stati e dei popoli. “Il Venezuela è uno dei pochi Paesi che rimane un baluardo contro una distopia mondiale guidata dall’imperialismo americano”, afferma Peretto.
Venezuela“Il principale impedimento a questi piani è stato il governo liberamente eletto a Caracas che ha sollevato milioni di persone dalla povertà a partire dal 1999, sfidando il movimento globalista guidato apertamente dagli Stati Uniti, con il tacito aiuto della Gran Bretagna e di altre macchine di propaganda occidentali. Questi sostenitori di un governo mondiale hanno preso provvedimenti per far crollare l’economia venezuelana almeno dal 2013 e ora la macchina di propaganda occidentale sta cercando di scaricare la crisi in Venezuela sul governo di Madurononostante la mancanza di prove”, ha aggiunto Peretto.
“Questa crisi può essere analizzata in termini di dialettica hegeliana, una filosofia geopolitica che sostiene la creazione di una crisi in cui non ce n’era prima, e quindi offrendo soluzioni alla crisi sotto le spoglie del governo in soccorso. L’attuale crisi in Venezuela è stata fabbricata prima dalla comunità bancaria internazionale basata principalmente a Londra, che ha usato le sanzioni statunitensi e la conseguente svalutazione della valuta venezuelana che ha causato inflazione che è stata attribuita solo al governo di Maduro”, ha dichiarato l’analista.
“Ora i globalisti, attraverso gli Stati Uniti, offrono “aiuti umanitari” come un sistema di pubbliche relazioni e come copertura per distribuire armi all’opposizione politica, offrono tangenti a funzionari militari e tentano di mettere la popolazione contro il governo eletto. La mia speranza è che la comunità del mondo risvegliata vedrà chiaramente attraverso questo putsch e lavorerà per fermarlo prima che migliaia di innocenti muoiano in una sanguinosa insurrezione”, ha affermato.
“L’ultimo grande tentativo di cambio di regime in Venezuela è avvenuto l’11 aprile 2002, quando il presidente Hugo Chavez è stato deposto per 47 ore prima che il suo collegio elettorale comune e i lealisti resistessero all’invasione e il governo fosse ripristinato. Da allora il Venezuela è stato messo sulla scia dei Paesi da invadere, mentre il Medio Oriente e parti dell’Africa settentrionale e centrale sono diventati il ​​caos. Era solo questione di tempo prima che il Venezuela tornasse in prima linea”, ha osservato.
“I governi di Chavez e di Maduro sono stati categorizzati da osservatori di tutte le tendenze politicamente di sinistra. Ciò ha portato persone politicamente di destra negli Stati Uniti e in tutto il mondo ad essere a favore del cambio di regime in Venezuela. Ma è molto importante capire che in Venezuela la “sinistra” politica è molto diversa dalla “sinistra” politica negli Stati Uniti. Negli Stati Uniti, la “sinistra”, guidata dal Partito Democratico, è essenzialmente un partito globalista che vorrebbe vedere un governo senza un unico mondo guidato dalle Nazioni Unite o da un corpo simile”, ha dichiarato Peretto.
“Negli Stati Uniti, la sinistra politica spesso demonizza il diritto politico come nazionalisti che difendono una nazione reazionaria e belligerante caratterizzata da libertà individuali che violano la cittadinanza più ampia. La “sinistra” degli Stati Uniti vede anche il “giusto” come avido, individualista e razzista. La “sinistra” è in qualche misura spaventata dalle libertà individuali e guarda al governo per proteggere le proprie ideologie accademiche di diversità forzata e riparazioni per i peccati dei nostri antenati. La “sinistra” degli Stati Uniti immagina e combatte per la rinuncia alla sovranità degli Stati Uniti e la costruzione di una forte struttura socialista mondiale che assicurerà la gestione di “uguaglianza” e ambientalismo sotto le spoglie della giustizia sociale e della guerra ai cambiamenti climatici. La sinistra viene attirata con l’esca di un benevolo governo mondiale direttamente nella gabbia della tirannia incontrastata e permanente”.
“In Venezuela, la sinistra politica e la destra politica hanno essenzialmente un contrasto completamente diverso rispetto agli Stati Uniti. La sinistra in Venezuela è un movimento bolivariano che crede nella lotta alla corruzione, al globalismo e alla tirannia corporativa e politica. Sostengono libere elezioni aperte ai più competenti, non solo ai più globalmente connessi. La destra politica in Venezuela, che è libera di dirigere i propri candidati alle elezioni, è caratterizzata dalla corruzione, dal clientelismo e soprattutto dalle promesse di un governo mondiale tanto propagandato dalla “sinistra” americana”, ha detto Peretto.
“Spero che questo aiuti a chiarire un po’ della confusione che è stata appositamente propagata dai corrotti media aziendali occidentali/globalisti. Invito tutti i pensatori liberi e indipendenti a prendere in considerazione ciò che ho appena detto e ad andare avanti e a ricercare ulteriormente questo argomento invece di basarsi sulle bugie dei media mainstream negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e altrove. Il Venezuela è uno dei pochi paesi rimasti che hanno ancora elezioni libere e rimangono un baluardo contro una distopia a senso unico guidata da una psicopatia organizzata globale. Perdere il Venezuela sarà uno dei passi finali verso la creazione di una distopia globale che potrebbe essere il possibile chiodo finale nella bara di un’umanità empatica libera – o di ciò che ne è rimasto”, ha concluso Peretto.
di Cinzia Palmacci
Scrittrice e blogger

DISTRUGGONO LA SANITÀ PUBBLICA E FANNO AVANZARE QUELLA PRIVATA


Nel nostro paese, sono ormai milioni i cittadini che non possono più curarsi, dato che non hanno i soldi per farlo. Se ci riflettiamo un attimo, questo è del tutto incostituzionale, visto che l’art 32 della nostra sottesa Carta dichiara espressamente che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
In realtà, quello che si sta consumando oggi, come spiegano bene Francesco Carraro e Massimo Quezel nel loro libro SALUTE S.P.A. con sottotitolo “La sanità svenduta alle assicurazioni” è il delitto perfetto, nel senso che, al grido di “Ce lo chiede l’Europa” e a colpi di spending review, i politici stanno operando da anni tagli alla nostra eccellente sanità pubblica, cosa che fa peggiorare i servizi, le strumentazioni, le condizioni in cui operano i sanitari, le unità di personale. I risultati sono tempi che si dilatano a dismisura per le visite – cosa che costringe gli italiani a curarsi a pagamento – ma anche errori nella sanità pubblica, che viene così vista e giudicata come “malasanità”. 
In altre parole, la scarsità fittizia provocata dai banchieri e dalle loro crisi (dato che ci prestano “denaro dal nulla”) sta letteralmente uccidendo la sanità pubblica (anche) in questo paese, mentre quella privata si fa spazio sulle sue macerie. 
Il messaggio dei media mainstream, del resto, è sempre lo stesso: “guardate quanto fa schifo la sanità pubblica, non è ora di fare qualcosa?”
La politica, in questi anni, ha favorito moltissimo questa situazione. Anche l’ultimo governo targato PD ha seguito questa strada. Grida letteralmente vendetta, invece, il sistema introdotto nel 1999 dall’allora Ministro della Sanità Rosy Bindi – il cosiddetto intramoenia che significa letteralmente “dentro le mura” – vale a dire il meccanismo che consente ai medici pubblici oggi di svolgere attività private anche all’interno di strutture pubbliche, fuori dalle fasce lavorative previste contrattualmente. E’ questo meccanismo che consente a un medico di riceverci tra sei mesi se vogliamo andare col ticket pubblico e domani mattina se invece vogliamo visitarci privatamente. Questo meccanismo ha ridotto anche di molto gli introiti delle strutture pubbliche, cosa che fa affossare ancora di più la nostra sanità. Oggi anche quando facciamo una banale analisi del sangue ci dicono di scegliere tra il pubblico e il privato: ebbene quei soldi vanno tutti alla sanità convenzionata, peggiorando ancora di più il quadro complessivo. 
L’intramoenia va abolita immediatamente se vogliamo dare ossigeno alla nostra sanità. Forse è proprio da qui che dobbiamo partire. 
Si calcola che nel 2017 più di 12 milioni di cittadini hanno procrastinato le cure, o addirittura vi hanno rinunciato, naturalmente per difficoltà finanziarie. Ormai la percentuale dei bisognosi varia dal 50,8% per il Nordovest fino al 72,9% per il sud e le isole.
In altre parole, anche se il denaro a monte nasce dal nulla, non abbiamo più i soldi per curarci. 
Il sistema in fondo è sempre lo stesso: banchieri che ci affamano, politici che eseguono, privati che ci marciano.
A peggiorare questo quadro di non garanzia della salute pubblica e individuale ci pensano le assicurazioni private, le quali non intendono assicurare gli ospedali pubblici proprio per via di quanto detto sopra, costringendo così i nosocomi alle autoassicurazioni. In pratica la singola azienda ospedaliera o la regione si fa carico del pagamento, con tutte le conseguenze che vediamo oggi, ovvero rimborsi non erogati, o peggio ancora non riconosciuti. 
Le assicurazioni private, in buona sostanza, hanno subodorato l’affare e il modello sanitario cui sta tendendo il paese (quello a stelle e strisce, tanto per capirci), e concepiscono sempre di più polizze sanità per ridurre al minimo i rischi, scritte in linguaggio burocratese (o assicuratese) e vendute soprattutto a chi è sano, e non a chi ha effettivamente bisogno. In queste polizze si inseriscono – spesso capziosamente – massimali apparentemente illimitati, salvo poi imporre sottolimiti per ogni tipo di operazione. Le polizze sanità vengono vendute prevalentemente a soggetti sani dato che bisogna dichiarare al momento della stipula tutte le proprie patologie, e spesso non solo non si ha contezza di ciò che si ha, ma se si dichiara una piccola patologia il prezzo può salire anche di molto. 
Un’altra discriminante è che si viene assicurati fino a ai 70 o 75 anni. In altre parole, la polizza all’improvviso smette di valere, proprio quando si ha più bisogno. Ci sono per fortuna anche quelle a vita intera, anche se sono casi rari. L’assicuratese di queste polizze, inoltre, permette alle compagnie di ritirarsi in modo unilaterale dopo un esborso su qualche patologia, cosa che mette in seria difficoltà il paziente, che difficilmente troverà un’altra compagnia per assicurarsi. 
Anche se sono ancora pochi gli italiani titolari di queste polizze, queste sono destinate ad aumentare nel futuro, se non altro per la pubblicità che avverrà da qui ai prossimi anni quando uccideranno ancora di più la sanità e la salute pubblica. Per fortuna, oggi esiste ancora il pronto soccorso per le esigenze più gravi, e queste polizze sono solo per interventi leggeri. Il punto è che la mercificazione del mondo che porta il nome di globalizzazione sta distruggendo dappertutto questo prezioso bene pubblico, mentre si fa di tutto per far avanzare quella privata. Si spera che, almeno in questo paese, la musica cambi una volta e per tutte.
Il paradosso è che, ancora adesso, l’eccellenza la si trova ancora nel settore pubblico: in altre parole, le cliniche private o convenzionate sponsorizzate dalle assicurazioni sono utili per le patologie lievi, ma per quelle gravi c’è ancora la garanzia del pubblico che, con i suoi macchinari, le sue strumentazioni e via discorrendo riesce ancora a intervenire e a bastare in questo campo. Se per esempio una donna incinta (e assicurata) sceglie una clinica privata per partorire e ha delle complicazioni, verrà sicuramente portata, ancora adesso, in una struttura pubblica. 
Un altro bluff di queste polizze riguarda i cosiddetti rischi nominati: in buona sostanza, vengono elencati tutti i pagamenti per gli interventi, e se ciò che ci accade non è compreso in questo lunghissimo elenco bisogna comunque pagarselo da soli. Bisognerebbe fare l’esatto contrario, ovvero assicurare tutto tranne pochi rischi menzionati.
La sanità, oggi, è già per i ricchi e se non ci svegliamo e chiediamo anche la sovranità sanitaria – importante forse quanto quella monetaria – ne usciremo letteralmente morti, prima che il nostro tempo si definisca.

Fonte: SALUTE S.P.A. di F. Carraro e M. Quezel, ediz.chiarelettere.



MARINES USA FRA GLI AGENTI PROVOCATORI IN VENEZUELA

ORMAI ABBIAMO COMPRESO COME AGISCONO PER SOVVERTIRE LE DEMOCRAZIE NEL MONDO



Come più volte denunciato dal governo del Venezuela, agenti provocatori addestrati dalle forze USA sono stati infiltrati fra i manifestanti anti Maduro in Venezuela per creare incidenti, attaccare le forze di polizia e compiere atti di guerriglia e sabotaggio. Questo avviene secondo la ben nota tecnica descritta nel manuale USA di cambio di regime (desecretato da Wikileaks) attuato da Washington in vari paesi fra i quali l’Ucraina, la Libia, la Siria, ecc…
Questi elementi, che in Venezuela vengono denominati “garimberos” , sono stati ultimamente notati nei disordini scoppiati alla frontiera tra Venezuela e Colombia e sono gli stessi ripresi mentre incendiavano i camion degli aiuti umanitari inviati dalla USAID e bloccati alla frontiera.
Quello che non si poteva sospettare è che fra questi elementi vi sono alcuni militari USA del corpo dei marines che operano in borghese e sono particolarmente addestrati dai servizi di intelligence per compiere attacchi mirati e azioni di commandos contro le forze di sicurezza venezolane.
Un video che mostra uno di questi marine USA mentre opera tra i manifestanti è stato diffuso e circola tra i social media e rende perfettamente prova di quanto sospetato dalle autorità del Venezuela. Secondo il portale Lechuguinos, il marine Luis Medina, che si vede nelle riprese, ha partecipato ai tentativi di seminare violenza nelle immediate vicinanze della frontiera con Cucuta.


Questo, come altri video, dimostra che sia gli statunitensi, sia le autorità colombiane, hanno un piano per diffondere violenza e sobillare guerra civile nel paese confinante.
Nelle immediate vicinanze della frontiera tra venezuela e Cucuta non soltanto si sono utilizzati giovani colombiani e venzolani come carne da cannone ma anche direttamente marines statunitensi infiltrati tra loro”, come ha commentato la politologa spagnola Arantxa Tirado nella sua pagina Twitter. Nella stessa pagina compaiono varie foto dei marines USA in uniforme che hanno partecipato ai disordini.


Non si poteva dubitare che dietro le manifestazioni e disordini scoppiati in Venezuela ci fosse la lunga mano dei servizi di intelligence USA attivi per favorire il “regime change” a Caracas ed intallare un governo fiduciario di Washington che “si prenda cura” delle risorse petrolifere e minerarie del paese che tanto interessano le grandi corporations di Wall Street. Naturalmente tutta l’operazione ci verrà ammantata dai media del sistema come un “ritorno della democrazia” in quel paese.





PROPONIMENTO DEL GIORNO



Porto un fiore in Chiesa o lo metto davanti ad una immagine della Madonna che ho in casa.


LITURGIA DI OGGI



LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -




 PRIMA LETTURA 

Sir 17,1-13
Dal libro del Siràcide

Il Signore creò l’uomo dalla terra
e ad essa di nuovo lo fece tornare.
Egli assegnò loro giorni contati e un tempo definito,
dando loro potere su quanto essa contiene.
Li rivestì di una forza pari alla sua
e a sua immagine li formò.
In ogni vivente infuse il timore dell’uomo,
perché dominasse sulle bestie e sugli uccelli.
Discernimento, lingua, occhi,
orecchi e cuore diede loro per pensare.
Li riempì di scienza e d’intelligenza
e mostrò loro sia il bene che il male.
Pose il timore di sé nei loro cuori,
per mostrare loro la grandezza delle sue opere,
e permise loro di gloriarsi nei secoli delle sue meraviglie.
Loderanno il suo santo nome
per narrare la grandezza delle sue opere.
Pose davanti a loro la scienza
e diede loro in eredità la legge della vita.
Stabilì con loro un’alleanza eterna
e fece loro conoscere i suoi decreti.
I loro occhi videro la grandezza della sua gloria,
i loro orecchi sentirono la sua voce maestosa.
Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!»
e a ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo.
Le loro vie sono sempre davanti a lui,
non restano nascoste ai suoi occhi.


 SALMO 

Sal 102
L’amore del Signore è per sempre.

Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.

L’uomo: come l’erba sono i suoi giorni!
Come un fiore di campo, così egli fiorisce.
Se un vento lo investe, non è più,
né più lo riconosce la sua dimora.

Ma l’amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
per quelli che custodiscono la sua alleanza.


 VANGELO 

Mc 10,13-16
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.