I resoconti mediatici sui disastri climatici di ieri, 29 ottobre, tra danni e vittime sembrano più che altro un bollettino di guerra. E con ogni probabilità proprio di una guerra si tratta, pur se condotta con armi non convenzionali. Già di prima mattina circolava l’immagine satellitare che segue, (ndr vedi sopra)  che purtroppo mancando di qualunque riferimento lascia il tempo che trova: ma se rappresentasse davvero la situazione meteorologica nelle prime ore della giornata, evidenzierebbe proprio l’utilizzo su ampia scala sulla nostra penisola di sistemi d’arma esotici (leggi: HAARP e/o tecnologie elettromagnetiche similari) con le conseguenze che ora sono sotto gli occhi di tutti.
Verso mezzogiorno un mio caro amico si trovava nei dintorni di Muravera, qui nel sud della Sardegna, e ha fatto appena in tempo a scattare le due foto che seguono a testimonianza di un evento climatico estremo, accompagnato da un forte rovescio di pioggia mista a grandine (cosa già singolare di per sé) che a suo dire non aveva nulla di naturale, accompagnato com’era da scariche elettromagnetiche per nulla assimilabili ai classici fulmini che conosciamo. 
In quelle ore le immagini satellitari mostravano uno scenario davvero inconsueto sopra l’Atlantico. Presumo che i meteorologi mainstream non ci troveranno nulla di strano, ma io ritengo di essere in buona compagnia nell’affermare che invece ciò che si osserva proprio normale non sia…


Queste immagini a dir poco apocalittiche sono state scattate a Genova.
Queste altre presumo in altre varie località italiane (non ho i riferimenti).
Sia dal resoconto da Muravera che dalle foto sopra, una caratteristica comune era un cielo “rosso”, che a mio avviso non può essere spiegato esclusivamente dalla presenza di sabbia sahariana nell’atmosfera. Fosse così, presumo che con le precipitazioni che sono seguite avremmo dovuto osservare strade e automobili letteralmente coperte di sabbia (cosa che spesso si verifica, salvo che la “sabbia” rilevata sembra particolarmente “attratta” dalle calamite… ma questa è un’altra storia).
Non mi soffermo sugli innumerevoli eventi singoli e inquietanti (grandinate assurde, torrenti esondati con pesci a spasso sulle strade provinciali, etc.) ma dato che questo episodio l’ho vissuto in prima persona, ieri ho avuto uno strano incontro con uno stormo di storni, apparentemente piuttosto agitati, che hanno pensato bene di fermarsi su un albero del mio giardino. Avevo ripreso la cosa col cellulare, ma questa piattaforma è piuttosto riottosa a materiali video che non siano su YouTube, quindi non posso inserire il mio contributo. È un peccato, alla luce di quanto ho trovato in rete oggi, dove a L’Aquila sono stati segnalati storni morti che piovono dal cielo.
In conclusione, possiamo scegliere se ritenere che tutto questo sia frutto di perturbazioni naturali, e sono certo che molti troveranno preferibile e maggiormente confortevole abbracciare questo scenario; oppure prendere in considerazione l’idea che ormai la manipolazione del clima sia uno dei sistemi d’arma esotici per eccellenza, come ben esplicitato dal Generale Fabio Mini (citato nel mio articolo precedente) che spiegava non solo come la “Guerra Climatica” sia già cominciata, ma che tra le sue caratteristiche principali vi sia l’impossibilità (perlomeno a certi livelli, aggiungo io) di rintracciare esplicitamente il fautore dell’attacco. Ma per quel che riguarda le motivazioni, non credo scarseggino quelle di chi vorrebbe mettere sotto pressione il nostro paese in questo preciso momento storico… ma tornerò ad occuparmi di questo nei prossimi giorni, anche perché non credo mancheranno nuovi spunti di riflessione al riguardo.