mercoledì 11 settembre 2019

“Il più terribile scisma che il mondo abbia mai visto”






MESSAGGI E PROFEZIE - 14 FEBBRAIO 2019 - ANTICRISTO IN AZIONE?


(di Roberto de Mattei) Il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi, papa Francesco e il Grande Imam di Al Azhar Ahmad Al-Tayyeb hanno firmato un documento sulla Fraternità umana per la pace mondiale e la convivenza comune. La dichiarazione si apre nel nome di un Dio che, se deve essere comune, non può essere altro che l’Allah dei musulmani.

Il Dio dei cristiani, infatti, è uno nella sua natura, ma trino nelle sue persone, uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo. Dai tempi di Ario in poi, la Chiesa ha combattuto gli antitrinitari e i deisti che negavano, o mettevano da parte questo mistero, il più alto del Cristianesimo. L’Islam lo respinge invece con orrore, come proclama la sura detta “del culto sincero”: «Egli, Dio, è uno! Dio, l’Eterno! Non generò né fu generato, e nessuno gli è pari!» (Corano 112, 2, 4).

In realtà, nella dichiarazione di Abu Dhabi il culto non viene prestato né al Dio dei cristiani né a quello dell’Islam, ma a una divinità laica, la “fratellanza umana”, «che abbraccia tutti gli uomini, li unisce e li rende uguali». Non siamo di fronte allo “spirito di Assisi”, che nel suo sincretismo riconosce tuttavia il primato della dimensione religiosa su quella secolarista, ma ad una affermazione di indifferentismo.

In nessun punto infatti, si accenna ad un fondamento metafisico dei valori di pace e di fratellanza a cui continuamente ci si richiama. Il documento, quando afferma che «il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani», non professa l’ecumenismo condannato da Pio XI nella Mortalium animos (1928), ma l’indifferentismo religioso condannato da Leone XIII nell’enciclica Libertas (20 giugno 1888), che lo definisce «il sistema dottrinale che insegna essere libero ciascuno di professare la religione che gli piace ed anche di non professarne alcuna».

Nella dichiarazione di Abu Dhabi cristiani e musulmani si sottomettono al principio cardine della massoneria, secondo cui i valori di libertà e uguaglianza della Rivoluzione francese dovrebbero trovare la loro sintesi e il loro compimento nella fratellanza universale. Ahmad Al-Tayyeb, che ha redatto il testo a quattro mani con papa Francesco, è uno sceicco ereditario della confraternita dei Sufi dell’Alto Egitto e, all’interno del mondo islamico, Al Azhar, l’università di cui egli è rettore, si caratterizza per la sua proposta dell’esoterismo Sufi, come “ponte iniziatico” tra la massoneria di Oriente e di Occidente (cfr. Gabriel Mandel, Federico II, il sufismo e la massoneria, Tipheret, Acireale 2013).

Il documento chiede in maniera insistente e ripetitiva «ai Leader del mondo, agli artefici della politica internazionale e dell’economia mondiale», «agli intellettuali, ai filosofi, agli uomini di religione, agli artisti, agli operatori dei media e agli uomini di cultura», di impegnarsi per diffondere «la cultura della tolleranza, della convivenza e della pace», esprimendo «la forte convinzione che i veri insegnamenti delle religioni invitano a restare ancorati ai valori della pace; a sostenere i valori della reciproca conoscenza, della fratellanza umana e della convivenza comune».

Tali valori, si ribadisce sono l’«àncora di salvezza per tutti». Perciò, «la Chiesa Cattolica e al-Azhar», domandano che «questo Documento divenga oggetto di ricerca e di riflessione in tutte le scuole, nelle università e negli istituti di educazione e di formazione, al fine di contribuire a creare nuove generazioni che portino il bene e la pace e difendano ovunque il diritto degli oppressi e degli ultimi».

L’11 aprile, a Santa Marta, in Vaticano, il documento di Abu Dhabi è stato suggellato da un gesto simbolico. Francesco si è prostrato a terra davanti a tre leader politici del Sudan, e ha baciato loro i piedi, implorando la pace. Questo gesto esprime la sottomissione al potere politico e il rifiuto della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo. Chi rappresenta Cristo, nel cui nome ogni ginocchio si piega nei cieli e sulla terra (Filippesi 2, 10), deve ricevere l’omaggio degli uomini e delle nazioni e non prestare omaggio a nessuno.

Risuonano le parole di Pio XI nell’enciclica Quas primas (1925): «Oh, di quale felicità potremmo godere se gli individui, le famiglie e la società si lasciassero governare da Cristo! Allora veramente, per usare le parole che il Nostro Predecessore Leone XIII venticinque anni fa rivolgeva a tutti i Vescovi dell’orbe cattolico, si potrebbero risanare tante ferite, allora ogni diritto riacquisterebbe l’antica forza, tornerebbero i beni della pace, cadrebbero dalle mani le spade, quando tutti volentieri accettassero l’impero di Cristo, gli obbedissero, ed ogni lingua proclamasse che nostro Signore Gesù Cristo è nella gloria di Dio Padre».

Anche il gesto compiuto da papa Francesco a Santa Marta nega un sublime mistero cristiano: l’Incarnazione, Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo, unico Salvatore e Redentore dell’umanità. Negando questo mistero, si nega la missione salvifica della Chiesa, chiamata a evangelizzare e a civilizzare il mondo. Il Sinodo sull’Amazzonia che si aprirà nel prossimo mese di ottobre, sarà una nuova tappa di questo rifiuto della missione della Chiesa, che è anche il rifiuto della missione del Vicario di Cristo? Si inginocchierà papa Francesco di fronte ai rappresentanti dei popoli indigeni? Chiederà loro di trasmettere alla Chiesa la sapienza tribale di cui sono portatori?

Ciò che è certo è che, tre giorni dopo, il 15 aprile, la cattedrale di Notre Dame, immagine plastica della Chiesa, è andata a fuoco e le fiamme hanno divorato la sua guglia, lasciandone intatta la base. Non significa questo che, nonostante il crollo dei vertici della Chiesa, la sua divina struttura resiste, e nulla la potrà demolire? Una settimana dopo, un altro avvenimento ha scosso l’opinione pubblica cattolica. Una serie di attentati, provocati dai seguaci della stessa religione a cui papa Bergoglio si sottomette, hanno trasformato la Pasqua di Resurrezione in un giorno di Passione per la Chiesa universale, con 310 morti e oltre 500 feriti.

Il fuoco ha consumato, prima ancora dei corpi, le illusioni di quei cattolici che con applausi e chitarre intonano l’alleluja, mentre la Chiesa vive il suo Venerdì e il suo Sabato Santo. Qualcuno potrebbe obiettare che gli attentatori dello Sri Lanka, pur essendo musulmani, non rappresentano l’Islam. Ma neanche l’Imam di Al Ahzar, che ha firmato il documento di pace e fratellanza, rappresenta tutto l’Islam. Papa Francesco invece certamente rappresenta la Chiesa cattolica. Fino a quando?

Non c’è vera fratellanza al di fuori di quella soprannaturale, che non nasce dal legame con gli uomini, ma con Dio (1 Tessalonicesi, 1,4). Allo stesso modo, non c’è pace possibile al di fuori della pace cristiana, perché la sorgente della vera pace è Cristo, Sapienza incarnata, che «è venuto ad annunziare la pace a voi, che eravate lontani, e a quelli che erano vicini» (Efesini 2, 17). La pace è un dono di Dio, recato all’umanità da Gesù Cristo, Figlio di Dio e sovrano del cielo e della terra.

La Chiesa cattolica da lui fondata, è la suprema depositaria della pace, perché essa è custode della verità e la pace si fonda sulla verità e sulla giustizia. Il neo-modernismo, impiantato ai vertici della Chiesa, predica una falsa pace e una falsa fratellanza. Ma la falsa pace porta la guerra nel mondo, così come la falsa fratellanza porta allo scisma, che è la guerra all’interno della Chiesa.

San Luigi Orione l’aveva drammaticamente previsto il 26 giugno 1913: «Col modernismo e col semi-modernismo non si finisce – si andrà presto o tardi, al protestantesimo o ad uno scisma nella Chiesa che sarà il più terribile che il mondo abbia mai visto» (Scritti, vol. 43, p. 53).


Il Governo Conte bis è il Governo di Bergoglio

SONO QUESTI I TEMPI DI SOLOVEV, DI ORWELL E DEL "NUOVO UMANESIMO" ANTICRISTICO. IL NUOVO GOVERNO GIALLO-ROSSO E' STATO  VOLUTO DA BERGOGLIO. ECCO PERCHE' IL SOVRANISMO FA PAURA ALLA MASSONERIA....


Padre Livio Fanzaga

In una delle ultime trasmissioni su Radio Maria, Padre Livio Fanzaga ha criticato duramente il governo PD-M5S paragonandolo all’anticristo.





Quello che ha chiesto la fiducia non è il Governo PD-M5S e non è neanche il Governo di Giuseppe Conte. E' il Governo che voleva Bergoglio.





E' lui - Bergoglio - che parla nei suoi discorsi di "Nuovo Umanesimo", come fa Giuseppe Conte, come ha fatto nei suoi libri Edgar Morin, sociologo di sinistra ed ex consigliere di Mitterand, come fanno tutti i Grandi Maestri del Grande Oriente d'Italia nelle loro allocuzioni (“Chiediamo alle altre forze sane della società di impegnarsi insieme a noi per un nuovo umanesimo – è l’appello di Raffi – e la Massoneria, come Istituzione di uomini liberi che hanno la speranza del domani, può e vuole dare un proprio contributo per superare le criticità. Quando lanci le idee, non le fermi più: solo chi scende in campo e lotta, può avere diritto alla parola. Noi lo facciamo e non siamo soli. La nostra è l’Italia degli uomini liberi, che non hanno rinunciato al pensiero”, Roma 29 ottobre 2011 – Italia 150: Gran Maestro Raffi, cultura e identità per un nuovo umanesimo).


Cliccando qui w2.vatican.va/…/papa-francesco_…, leggerete l'intero discorso di Bergoglio del 6 maggio 2016 al conferimento del Premio Premio Kalergi o altrimenti detto Premio Internazionale Carlo Magno di Aquisgrana, dove l'espressione "Nuovo Umanesimo" viene usata più volte e capirete perchè viene usata.


Non è certo un caso che il 9 agosto - il giorno dopo il comunicato di Salvini che apre la crisi di Governo - è Bergoglio a paragonare il sovranismo a Hitler.


Non è neanche un caso che nel discorso al Senato del 19 agosto, Giuseppe Conte, invece di spiegare l'inerzia del suo Governo su tutte le riforme programmate nel contratto tra Lega e M5S, rivolga a Salvini insulti che MAI si erano ascoltati nelle aule parlamentari da un Presidente del Consiglio a un suo membro del Governo, per di più suo Vice.


Non è neppure un caso - mentre il Paese si chiede allibito perchè gli viene sottratta la sua sovranità e la possibilità, sancita dalla Costituzione, di andare al voto - il Presidente del Consiglio in pectore, Giuseppe Conte, dalla riunione del G7 che si svolge in Francia, chiuda qualsiasi dialogo (ancora in quella fase possibile) con Salvini e con la Lega.


Non è un caso, infine, che quella riunione del G7 sia ospitata dal Presidente francese Macron, che il 26 maggio 2018 trascorre quasi un'ora con Bergoglio in Vaticano, per parlare di migranti, Europa e clima (i temi che sono al centro del "Nuovo Umanesimo" del Governo di Conte), in occasione del ricevimento del titolo onorifico di protocanonico del Capitolo lateranense.


Per completare il quadro, c'è chi afferma sia stato Macron a suggerire a Trump di scrivere il tweet di sostegno a Conte. Altro fatto senza precedenti. E il "cerchio" si chiude così.




Padre Livio Fanzaga contro il governo PD-M5S

Se si eccettuano i continui richiami di Papa Francesco ad aprire la frontiera e accogliere i migranti, la Chiesa ed i suoi uomini non hanno avversato il precedente governo Lega-M5S. Il motivo di tale sintonia con il precedente esecutivo era dovuto al fatto che molti membri della Lega sono dichiaratamente cattolici. Inoltre il ministro Fontana alla Famiglia sposava le posizioni della Chiesa in fatto di Famiglia e Matrimonio. L’arrivo al governo del PD ed al ministero della Famiglia della Bonetti preoccupa e non poco, visto che la neo ministra è stata in passato una delle prime sostenitrici delle Unioni Civili.

Ad esporre le preoccupazioni di buona parte dei cattolici ci ha pensato Padre Livio Fanzaga durante una delle sue dirette da Radio Maria (un programma in cui spesso commenta i messaggi di Medjugorje). Il Sacerdote si dice preoccupato dalla visione dell’uomo che ha il premier: “Conte ha parlato recentemente di andare verso un nuovo umanesimo. Ma cosa significa? Progettare un uomo nuovo, un uomo planetario non ha nulla a che fare con il Cristianesimo. Semmai è fondare una religione su un uomo Dio. Il concetto di nuovo umanesimo di Giuseppe Conte affonda le sue radici nel paganesimo, nell’umanesimo del rinascimento, che emarginava Dio”.
Padre Livio: il governo PD-M5S come l’anticristo

Nella sua invettiva contro il nuovo governo il sacerdote si lancia in un paragone ardito, avvicinandolo alla figura dell’anticristo: "Attenzione, non sarà facile individuare l’Anticristo. Lui verrà vestito da grande umanitario. Nuovo umanesimo figlioli. Parlerà di pace, abbondanza. Scriverà libri su un nuovo modo di vedere Dio. Farà sprofondare gli uomini nella vergogna se non saranno ‘aperti di mente e liberali’".

Allargare i diritti a tutte le minoranze e cancellare le discriminazioni sessuali e religiose viene vista come una trappola che nasconde l’intento di cancellare la Chiesa dal paradigma sociale, svuotarla di ogni autorità. In conclusione Padre Livio infatti aggiunge: “Aspettatevi nei prossimi programmi del nuovo governo, aspettatevi le realizzazioni del nuovo umanesimo, le adozioni gay, l’eutanasia, la droga libera e la più grave di tutte, verrà messa a rischio la libertà d’educazione per i genitori che non potranno insegnare la religione ai figli”. Se per adozioni e droga (leggera) libera ci potrebbe essere spazio di manovra (ma non si tratta di temi prioritari), per l’eutanasia il discorso è molto più complesso. Per quanto riguarda la libertà religiosa, la visione di Don Livio, invece, appare quantomeno distopica.

Insomma, la manifestazione dell'anticristo sarebbe prossima....




Il premier Conte, il «Nuovo Umanesimo», la Massoneria




Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?

(Matteo 7, 15-16)


RENZI BUONA SCUOLA PUNTA SU CULTURA UMANISTA 13-05-15


(Fabio Cancelli) Il 29 agosto 2019 la Presidenza della Repubblica Italiana – Quirinale ha postato su YouTube il discorso tenuto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo aver accettato l’incarico di formare un nuovo Governo. Il premier annuncia un «governo nel segno della novità», un’«ampia stagione riformatrice», l’Italia dovrà essere «un Paese che rimuova le disuguaglianze di ogni tipo», comprese le disuguaglianze «di genere». Conte vuole con coerenza seguire «princìpi non negoziabili», «princìpi scritti nella nostra Costituzione», e ne cita alcuni: «il primato della persona», «il lavoro, come supremo valore sociale», «l’uguaglianza nelle sue varie declinazioni, formale ma anche sostanziale», «il principio di laicità e nel contempo di libertà religiosa». La laicità di Conte è la stessa laicità della UE che difende il Gender?

Conte ribadisce «la nostra collocazione euro-atlantica». Poi, quasi al termine, aggiunge: «Molto spesso, negli interventi pubblici sin qui pronunciati ho evocato la formula di un nuovo umanesimo, non ho mai pensato fosse lo slogan di un governo ma l’orizzonte ideale del Paese». Il «nuovo umanesimo» del premier è lo stesso di Edgar Morin? Il 21 novembre 2018 al CNR, il premier Conte ha definito il filosofo Edgar Morin «un raffinato pensatore a me molto caro». La passione filosofica del premier Conte risalta anche dal colloquio che ha avuto domenica 14 aprile 2019 con il filosofo Emanuele Severino definendolo addirittura «un punto di riferimento della filosofia teoretica a livello internazionale». Nell’intervista Severino (filosofo neo-parmenideo) presenta il cristianesimo come una ideologia insieme con la democrazia, il comunismo, l’islam, l’umanesimo… 

Severino, propriamente parlando, non è un filosofo cristiano. Nel 1969 fu allontanato dall’Università Cattolica del S. Cuore di Milano poiché nella sua filosofia c’era la negazione radicale di tutta la tradizione metafisica occidentale. La carriera dell’umanista Conte è maturata all’ombra di ambienti ecclesiastici liberali legati al Card. Achille Silvestrini, ambienti che sembrano remissivi o persino fiancheggiatori e complici verso il laicismo europeista. È noto che il Card. Silvestrini fu il regista, o almeno uno dei protagonisti, di quella che il Card. Danneels definì la «mafia di San Gallo», la lobby cardinalizia che portò all’elezione di Bergoglio Papa.

Conte si dichiara devoto di Padre Pio eppure sorge il dubbio che il suo «Nuovo Umanesimo» sia affine a quello del centro-sinistra promotore di immigrazionismo illimitato, europeismo, diritti-gay, utero in affitto, adozioni gay, Gender nelle scuole. C’è sintonia tra il nuovo umanesimo del centro-sinistra (e di Conte) con quello della Massoneria italiana? Oltre la retorica e le belle parole, il Nuovo Umanesimo, per i massoni, vuol dire antropocentrismo: l’Uomo-Mago, centro e misura del tutto, che filosoficamente e ritualmente “emula” il Dio-Creatore fino a rimpiazzarlo nel discernimento del bene e del male. Nella Massoneria ci sono due tipi di antropocentrismo: a) l’uno, apparentemente devoto e religioso, ma esoterico, come l’Umanesimo di Marsilio Ficino e Pico della Mirandola; b) l’altro, più radicale e laicista, come l’Illuminismo.

Il Grande Oriente d’Italia, la Massoneria maggioritaria italiana, è laicista ed esoterico.

Il 15 aprile 2007 alla Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia (GOI), il Gran Maestro Gustavo Raffi dichiara che la sua Massoneria «si propone l’elaborazione di un progetto di un nuovo umanesimo per il rinascimento dei valori». Belle parole. Non dimentichiamo però che il GOI segue «l’esoterismo nell’Arte Reale» (Costituzione GOI, Art. 5). Il 9 settembre 2012 il website del Grande Oriente d’Italia, ancora al tempo della Gran Maestranza Raffi, posta un articolo de Il Sole 24 Ore di Mario Ceruti e Edgar Morin, “Un nuovo umanesimo ci salverà”. Gli autori incensano l’Umanesimo e il Rinascimento dei secoli XV-XVI come fattore per «un nuovo modello di umanità». Reputano necessario «un principio di coesione e di governo comune». Guardano con troppa fiducia all’Unione Europea contro «egoismi nazionali», «localismi unilaterali», «chiusura culturale»…

Secondo Ceruti e Morin, senza l’Umanesimo e senza l’Europeismo nessun futuro per l’Italia: «Oggi i destini di tutti sono indissociabili». «Il cammino antropologico» dell’Umanesimo ci dice che «ormai la riforma politica è indissociabile da una riforma di civiltà, da una riforma di vita, da una riforma del pensiero, da una riforma spirituale, nella prospettiva di un nuovo umanesimo planetario». «L’antico Umanesimo aveva prodotto un universalismo astratto, ideale e culturale. Il nuovo Umanesimo planetario non può che nascere da un universalismo concreto, reso tale dalla comunità di destino irreversibile che lega ormai tutti gli individui e tutti i popoli dell’umanità, e l’umanità intera all’ecosistema globale, alla Terra». Riassumo in termini più semplici il filosofare dei due autori: per essere liberi e salvi, l’Italia e gli Italiani dovranno essere sempre più servi del pensiero UE di Bruxelles (e della Massoneria).

Nel 2013, in un discorso per una loggia di Imola del Rito Simbolico Italiano del GOI, il massone Ivan Nanni afferma: «La Massoneria è l’habitat naturale di coloro che amano mettersi in discussione, degli uomini che cercano la Verità, uomini che cercano di perfezionarsi per riformulare un nuovo umanesimo, ove l’Uomo è e deve essere posto al “centro di tutto”, contribuendo anche, ciascuno secondo le sue capacità, al miglioramento degli altri».

Un cenno anche ad altre Massonerie italiane. La Gran Loggia Regolare d’Italia è una Massoneria filoinglese, iniziatica, esoterica, apparentemente non laicista come il GOI. Nel 2002 il nuovo Gran Maestro Fabio Venzi nella sua prima allocuzione, “Per un nuovo umanesimo”, dichiara che «le radici del pensiero massonico» sono «nella filosofia umanistica e rinascimentale». Anche tra gli «Antichi Massoni d’Italia Gran Loggia Nazionale» si parla di «Nuovo Umanesimo». Il «nuovo umanesimo» è parola sacra anche per i massoni della Gran Loggia d’Italia – Piazza del Gesù – Palazzo Vitelleschi. Già nel 2002 i massoni di Rito Scozzese Rosae Crucis Ordo, annunciavano «un processo di Nuovo Umanesimo» che raccoglie gli insegnamenti di antichi Indiani, Egizi, Greci, Cristiani, Templari, Ermete Trismegisto, Rosacroce, Umanesimo, Ermetismo, Alchimia. Tutto ciò in opposizione «al forte dogmatismo della Chiesa». Ci auguriamo che Padre Pio vegli dal Cielo affinché il premier Conte, suo devoto figlio spirituale, non consegni l’Italia e gli Italiani ai custodi dell’Umanesimo massonico.

Medjugorje » La Madonna ci mette in guardia; il demonio vuole distruggere voi e il pianeta, ecco come fermare i suoi piani


 

Da Redazione
-12/04/2017


La Vergine Maria in tanti suoi messaggi ci mette in guardia dalle astuzie del Maligno, invitandoci alla preghiera e alla penitenza. Una caratteristica particolare di questo nostro tempo è data dall’abbondanza di Apparizioni mariane in tutte le parti della terra. La mamma Celeste proprio nel bisogno si rende presente come madre dell’umanità, affidiamoci a lei e alla sua protezione.


La Madonna aveva confidato a Sr. Lucia, la veggente di Fatima ancora in vita, che – esauriti tutti gli altri mezzi per richiamare gli uomini all’osservanza dei comandamenti – Dio invia nel mondo la sua Vergine Madre, come ultimo tentativo. Tra le varie Apparizioni importanti degli anni nostri ci sono quelle di Medjugorje. La rivista “Madre di Dio” l’aveva intuito subito e ne ha, a suo tempo, largamente parlato. Basti ricordare che il primo articolo uscì nel Dicembre 1981, l’anno di inizio di tali Apparizioni. Ebbene, a Medjugorje la Madonna ha parlato molto spesso del Demonio, per mettere in guardia i fedeli dalla sua azione.

Che cosa ci ha detto la Vergine? Eccone alcuni esempi.

“Satana è molto forte e con tutte le sue energie vuole distruggere i miei piani, che ho incominciato a realizzare con voi” [14.1.1985]. Ma aggiunge poi: “Con il Rosario potete vincere tutti gli ostacoli che Satana in questo momento vuole procurare alla Chiesa Cattolica” [25.8.1985].

“Satana è forte e desidera distruggere non solo la vita umana, ma anche la natura e il pianeta in cui vivete” [25.11.1991]. “Satana è forte e desidera distruggere i piani della pace e della gioia, e farvi pensare che mio Figlio non sia forte nelle sue decisioni. Perciò vi invito a pregare e a digiunare ancora più fortemente” [25.8.1991].

“Satana si prende gioco di voi e delle vostre anime, e io non posso aiutarvi perché siete lontani dal mio Cuore” [25.3.1992].

“Non permettete che Satana si impadronisca dei vostri cuori, sì da diventare la sua immagine, e non la mia” [30.1.1986].

Notiamo da ciò come la Vergine si immedesimi nella figura di Gesù: quando si è immagini di Satana, non lo si è più di Cristo.

I rimedi contro il Male

Dopo averci così messi in guardia, la Santa Vergine ci indica il rimedio: “Solo con la preghiera potete vincere ogni influenza di Satana” [7.8.1986].

La Vergine Maria ci mette anche in guardia dagli assalti del Demonio, sociali e personali: “Satana vuole la guerra. Satana vuole distruggere tutto ciò che è buono” [25.3.193]. E ci assicura le sue premure materne: “Io sono vostra madre; desidero proteggervi da tutto ciò che Satana vi offre e attraverso cui vuole distruggervi” [25.3.1990].


Che cosa offre Satana lo sappiamo: il piacere, la ricchezza, il successo. E tanti si inginocchiano davanti a lui per ottenere questi beni che passano. Perciò si danno alle varie forme di occultismo: ricorso a maghi e cartomanti, sedute spiritiche, sette sataniche… Soprattutto, si danno la peccato.

Oggi c’è la mania di ricorrere ai culti orientali, che spesso si presentano come forme innocue di distensione fisica e mentale, se non addirittura come cure alternative alle comuni medicine; mentre poi arrivano ad abbracciare dottrine contrarie al Vangelo, tutte fondate sulla reincarnazione.

La Madonna ci mette in guardia da tutto ciò, ci difende, ci invita a lottare e ci suggerisce i mezzi per vincere: la preghiera, il digiuno, la conversione. I messaggi di Medjugorie, ad esempio, sono tutti riassunti in un motto insistente: “Pregate, pregate, pregate”.

Quanto tempo durerà la lotta contro Satana? Ce lo dice con molta chiarezza il Concilio Vaticano II: ” La storia umana è tutta intera pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre, lotta incominciata fin dalle origini del mondo e che durerà – come dice il Signore – fino all’ultimo giorno” (Gaudiun et Spes, 37).

Siamo avvertiti. Spetta a noi deciderci per il Signore.

Piove, la crosta terrestre si deforma!


L’accumularsi dell’acqua durante periodi piovosi determina deformazioni non trascurabili della crosta terrestre.

Negli anni passati essa ha permesso notevoli progressi nella comprensione dei fenomeni geodinamici dell’area italiana mostrando, per esempio, il progressivo allontanamento tra la costa adriatica e tirrenica ad un tasso di circa 3 mm/anno. La deformazione elastica che si accumula grazie a questo “stiramento” è responsabile della sismicità dell’Appennino e dei recenti terremoti che hanno interessato l’Umbria, le Marche e l’Abruzzo.

In una serie di studi recentemente pubblicati da ricercatori INGV in collaborazione con ricercatori dell’Università di Napoli e Benevento, Istituto Nazionale per la Protezione Ambientale, Dipartimento di Protezione Civile, Scripps Institution of Oceanography e Acquedotto Pugliese SpA, emerge però che i lenti processi tettonici non sono gli unici responsabili della deformazione osservata in Appennino e che la crosta terrestre risponde anche alle sollecitazioni indotte dalla variazione della quantità di acqua presente nei cosiddetti acquiferi carsici. Gli acquiferi carsici sono zone dove le rocce prevalentemente calcaree, per effetto della fratturazione e dell’erosione chimica da parte delle acque piovane, permettono l’infiltrazione e l’immagazzinamento di ingenti quantità d’acqua. In funzione dell’apporto della pioggia e della neve nei mesi autunnali e invernali, questi acquiferi subiscono forti variazioni stagionali del livello della quantità di acqua raccolta. L’Appennino è ricco di questo tipo di acquiferi che, tra l’alto, rivestono un ruolo fondamentale per l’approvvigionamento idrico di alcune metropoli italiane come Roma, Napoli e Bari fornendo acqua di ottima qualità in maniera costante durante l’anno.

L’analisi delle serie temporali delle stazioni GPS ha mostrato come la crosta terrestre vicino ai rilievi calcarei (e quindi agli acquiferi carsici) subisca una deformazione orizzontale correlata con l’entità della quantità di acqua presente negli acquiferi carbonatici. Il meccanismo proposto prevede che l’effetto dell’aumento della pressione esercitata dall’acqua presente (corrispondente ad una significativa ricarica dell’acquifero dovute ad abbondanti piogge o neve) contribuisca ad aprire le fratture determinando così la dilatazione orizzontale della parte più superficiale della crosta osservata alle stazioni GPS. Lungo l’Appennino questo processo modula l’intensità della deformazione tettonica amplificandone gli effetti durante le fasi di ricarica degli acquiferi e riducendone l’intensità durante le fasi di scarsa ricarica in occasione delle annate siccitose.

Schema degli effetti delle deformazioni idrologiche. Nella fase di ricarica degli acquiferi (in alto) la deformazione orizzontale di origine idrologica (frecce divergenti blu) si somma positivamente a quella tettonica (frecce divergenti nere) amplificandone gli effetti e inducendo un aumento della sismicità di bassa magnitude (stelle viola). Nei periodi di siccità (in basso) si verifica una contrazione orizzontale della crosta (frecce convergenti in rosso) di segno opposto a quella tettonica che sfavorisce e riduce la generazione di terremoti.

Lo studio della sismicità in Irpinia, area oggetto di accurato monitoraggio strumentale attraverso la rete ISNET dell’Università Federico II di Napoli, ha mostrato che gli effetti della ricarica degli acquiferi carsici non sono limitati alla deformazione crostale. L’analisi della frequenza di piccoli terremoti (magnitudo compresa tra 1.2 e 3.8 fino a profondità di 12 km) dal 2008 al 2018 ha mostrato, infatti, una correlazione sorprendente tra gli andamenti della sorgente Sanità di Caposele (situata in provincia di Avellino e rappresentativa dello stato di ricarica dell’acquifero carsico) e la sismicità dell’area: quando le portate della sorgente sono più abbondanti si registrano più terremoti. Questa correlazione suggerisce che le deformazioni indotte dalle fasi di ricarica degli acquiferi carsici, inducano sforzi fino a profondità di 5-10 km, di lieve entità ma capaci di influenzare e modulare la frequenza dei piccoli terremoti. L’analisi retrospettiva delle condizioni idrologiche al momento del grande terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980 (magnitudo 6.9), ha mostrato una serie di annate consecutive particolarmente piovose e un evento eccezionale di pioggia un mese prima del terremoto (500 millimetri di pioggia in pochi giorni). Questi eventi metereologici non sono chiaramente responsabili della sismicità in maniera diretta; possono, però, aver contribuito alla generazione del terremoto sommandosi alla deformazione tettonica accumulatasi nel corso di centinaia di anni, fornendo l’ultima quantità di sforzo necessario per raggiungere il punto di rottura ed innescare il conseguente terremoto. Non è ancora chiaro il ruolo sistematico degli eventi meteorologici nel complesso processo di generazione dei terremoti dell’Appennino ma ulteriori ricerche sono in corso per approfondire questa ipotesi.

Per approfondire:

Borsa, A.A., Agnew D.C., Cayan D.R. (2014), Ongoing drought-induced uplift in the western United States. Science, doi:10.1126/science.1260279.

Silverii, F, D’Agostino N., Borsa A.A., Calcaterra S., Gambino P., Giuliani R., Mattone M. (2019), Transient crustal deformation from karst aquifers hydrology in the Apennines (Italy), Earth and Planetary Science Letters, 506, 23-37, doi:10.1016/j.epsl.2018.10.019. 

D’Agostino N., Silverii F., Amoroso O., Convertito V., Fiorillo F., Ventafridda G. (2018), Crustal deformation and seismicity modulated by groundwater recharge of karst aquifers, Geophysical Research Letters, 45(22), 12253-12262, doi: 10.1029/2018GL079794.

Devoti R., Riguzzi F., Cinti F.R., Ventura G. (2018), Long-term strain oscillations related to the hydrological interaction between aquifers in intra-mountain basins: A case study from Apennines chain (Italy), Earth and Planetary Science Letters, 501, 1-12, doi: 10.1016/j.epsl.2018.08.014.

Nucleare: scoperti batteri in grado di mangiare scorie radioattive





LA SCOPERTA DI QUESTI BATTERI POTREBBE RISOLVERE IL PROBLEMA DELLE SCORIE DI FUKUSHIMA IN GIAPPONE? NON LASCIARE NULLA DI INTENTATO QUANDO SI TRATTA DI DANNO ECOLOGICO E' DI RIGORE....  

Un'équipe di ricercatori inglesi ha scoperto dei batteri in grado di cibarsi di scorie radioattive.

Il nucleare è una forma di energia che divide l’opinione pubblica e la scienza per via delle sue numerose problematiche, prima tra tutte quella dello smaltimento delle scorie radioattive. Un recente studio, effettuato da un’équipe di ricercatori dell’Università di Manchester, sembra aver individuato una soluzione grazie a una straordinaria scoperta: batteri in grado di “mangiare” i rifiuti nucleari.

Si tratta di organismi unicellulari che si nutrono di scorie già individuati in precedenza da altri studi, ma solo in suoli incontaminati. Ai ricercatori inglesi va il merito di aver scoperto batteri potenzialmente capaci di sopravvivere anche nei siti nucleari, ambienti che come ben sappiamo purtroppo sono molto ostili alla vita.



I batteri sono stati individuati nel sottosuolo del Peak District, un sito non radioattivo, ma pesantemente contaminato da rifiuti altamente alcalini provenienti dai forni da calce. Le proprietà straordinarie di questi microbi sono state descritte sul Multidisciplinary Journal of Microbial Ecology, rivista specializzata edita dalla International Society for Microbial Ecology.

Ogni anno l’industria nucleare genera una mole di rifiuti pericolosi, un volume di 364 mila metri cubi che viene interrato protetto da lastre di cemento. Le acque presenti nel sottosuolo reagiscono con il cemento, rendendolo altamente alcalino e generando una serie di reazioni chimiche che portano alla produzione di sostanze, come l’acido isosaccarinico, in grado di interagire con i radionuclidi.


Se l’acido isosaccarinico si lega con l’uranio, i radionuclidi possono assumere una forma solubile e risalire più facilmente in superficie, contaminando l’acqua potabile e la catena alimentare.

I batteri scoperti dai ricercatori inglesi sono in grado di sopravvivere nei siti di smaltimento delle scorie, nutrendosi proprio dell’acido isosaccarinico. I microbi fungono da spazzini, togliendo dalla circolazione le sostanze di scarto generate dal contatto dell’acqua con il cemento e impedendo che si leghino ai radionuclidi.

In questo modo si evita che diventino pericolose. Anche in assenza di ossigeno, i batteri riescono a respirare usando altre sostanze chimiche presenti nell’acqua, come nitrato e ferro. Il tutto per merito di un metabolismo estremamente versatile. Il passo successivo dei ricercatori sarà osservare il comportamento dei batteri all’interno di un sito di smaltimento delle scorie radioattive.

Le acque radioattive di Fukushima potrebbero finire nel Pacifico



GLI AMICI DI GRETA NON HANNO NULLA DA DIRE IN PROPOSITO? IL MARE DIVENTA SEMPRE PIU' UN'ENORME DISCARICA RADIOATTIVA MA COSA C'ENTRA CON IL FATIDICO "RISCALDAMENTO GLOBALE"? DEL RESTO, IL MARE E' GIA' INQUINATO DAL NUCLEARE A CAUSA DEGLI ESPERIMENTI MILITARI SOTTOMARINI CHE FANNO STRAGE DI ORGANISMI VIVENTI E DI ESSERI UMANI....

Lo ha detto il Ministro dell'Ambiente giapponese, in una dichiarazione poi ridimensionata. La decisione potrebbe essere motivata da motivi di spazio: stipate nei serbatoi della Tepco ci sono oltre un milione di tonnellate di liquido contaminato.


I serbatoi di stoccaggio dell'acqua contaminata presso la centrale di Fukushima Daiichi, in Giappone. L'ipotesi di uno sversamento in mare preoccupa sia la comunità locale di pescatori, sia Paesi vicini come la Corea del Sud.

La Tokyo Electric Power Company Holdings (Tepco), la compagnia giapponese che gestisce la centrale nucleare di Fukushima Daiichi danneggiata dallo tsunami che investì la costa del Tōhoku dopo il terremoto dell'11 marzo 2011, potrebbe dover riversare enormi quantità di acque radioattive nel Pacifico, quando lo spazio di stoccaggio sarà esaurito.


Lo ha dichiarato il Ministro dell'Ambiente giapponese Yoshiaki Harada, durante una conferenza stampa avvenuta a Tokyo martedì 10 settembre. Al momento oltre un milione di tonnellate di acqua contaminata sono conservate in quasi un migliaio di serbatoi attorno alla struttura. Quando lo spazio finirà, «l'unica opzione sarà liberarla in mare e diluirla» ha detto il Ministro, che ha aggiunto: «L'intero governo dovrà discuterne, ma mi piacerebbe offrire la mia semplice opinione».



UN MARE DI PROBLEMI. La Tepco è da anni alle prese con l'accumulo di acqua radioattiva. L'acqua di falda che scorre sotto la struttura si contamina quando entra in contatto con quella usata per impedire che i nuclei danneggiati dei tre reattori fondano. Il governo giapponese ha investito 34,5 miliardi di yen (l'equivalente di 291 milioni di euro) per costruire una barriera ghiacciata sotterranea che impedisca all'acqua di falda di raggiungere i reattori, ma la struttura è riuscita soltanto a ridurre il flusso da 500 a 100 tonnellate al giorno.


Operai della TEPCO vicino ai reattori 3 e 4. Nel 2013 l'azienda ammise che una ridotta quantità di acqua contaminata proveniente dai basamenti degli edifici dei reattori era arrivata fino al mare. | REUTERS/TORU HANAI

TUTTO DA RIFARE. Nel 2018, la Tepco ha ammesso che un sistema che avrebbe dovuto purificare l'acqua dalla maggior parte dei suoi elementi radioattivi non è risultato efficace. L'Advanced Liquid Processing Systems (ALPS) avrebbe dovuto rimuovere tutte le sostanze radioattive tranne il trizio, un isotopo radioattivo dell'idrogeno relativamente poco dannoso che è molto difficile separare dall'acqua. Acqua contaminata con il trizio viene regolarmente rilasciata nell'ambiente dagli impianti nucleari di tutto il mondo.

Incalzata da alcune inchieste giornalistiche, la Tepco ha dovuto tuttavia riconoscere che anche dopo il trattamento in molte delle taniche erano rimaste tracce di stronzio-90 e altri elementi radioattivi, forse perché i materiali assorbenti utilizzati non erano stati cambiati con la dovuta frequenza. L'azienda ha quindi promesso che procederà a una nuova purificazione, se il governo dovesse decidere per l'opzione di liberare l'acqua in mare.





LE SOLUZIONI SUL TAVOLO. Questa sarebbe la soluzione più economica tra quelle finora considerate. Altre possibilità sono l'evaporazione dell'acqua, la "sepoltura" dei serbatoi o lo stoccaggio a lungo termine in taniche praticamente inattaccabili, finché la radioattività del trizio, che ha un'emivita di 12,3 anni, non sarà pari a un millesimo di quella originaria.


La decisione finale spetterà al governo giapponese, che attende il parere di una commissione di esperti per dare istruzioni all'azienda. La dichiarazione di Harada è stata definita dai colleghi un'"opinione personale". Intanto gli esperti avvertono: un altro forte terremoto potrebbe creare crepe nei serbatoi di stoccaggio, con il pericolo di una nuova contaminazione radioattiva.

LITURGIA DEL GIORNO

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MERCOLEDÌ 11 SETTEMBRE 2019
Messa del Giorno
MERCOLEDÌ DELLA XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
Grandezza Testo A A A
Colore Liturgico Verde

Antifona

Tu sei giusto, Signore,
e sono retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 118,137.124)

Colletta

O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuo figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Prima LetturaSiete morti con Cristo: fate morire dunque ciò che appartiene alla terra.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 3,1-11

Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria; a motivo di queste cose l’ira di Dio viene su coloro che gli disobbediscono. Anche voi un tempo eravate così, quando vivevate in questi vizi. Ora invece gettate via anche voi tutte queste cose: ira, animosità, cattiveria, insulti e discorsi osceni, che escono dalla vostra bocca.
Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.

Parola di Dio


Salmo Responsoriale
Dal Sal 144 (145)R. Buono è il Signore verso tutti.

Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza. R.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. R.


Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Rallegratevi ed esultate, dice il Signore,
perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. (Lc 6,23ab)

Alleluia.


VangeloBeati i poveri. Guai a voi, ricchi.


Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,20-26

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:

«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

Parola del Signore


Sulle offerte

O Dio, sorgente della vera pietà e della pace,
salga a te nella celebrazione di questo mistero
la giusta adorazione per la tua grandezza
e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione

Come il cervo anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio:
l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. (Sal 41,2-3)

Oppure:

«Io sono la luce del mondo», dice il Signore,
«chi segue me non cammina nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita». (Gv 8,12)


Dopo la comunione

O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli
alla mensa della parola e del pane di vita,
per questi doni del tuo Figlio
aiutaci a progredire costantemente nella fede,
per divenire partecipi della sua vita immortale.
Per Cristo nostro Signore.