sabato 28 novembre 2020

La morsa del Pcc, come la Cina controlla l’élite americana

Dopo quattro decenni di espansione negli Stati Uniti, è possibile eliminare l'influenza della Cina nella politica, nell'economia e nella cultura americana? (Anche nel resto del mondo)....

James R. Gorrie è l’autore di «The China Crisis» (Wiley, 2013) e scrive sul suo blog, TheBananaRepublican.com. Vive nel sud della California.

Il Partito Comunista Cinese (Pcc) ha sviluppato una presenza sorprendente e senza precedenti nella vita americana.

Anche a uno sguardo superficiale, la profonda penetrazione della Cina nelle istituzioni politiche, educative e culturali americane non è più negabile: si è al punto che persino alcuni agenti delle forze dell’ordine eseguono gli ordini di Pechino.

Soldi che possono comprare i migliori politici

In ambito politico, l’ex vice presidente degli Usa Joe Biden e la sua famiglia costituiscono un ottimo esempio dell’influenza di Pechino. Il fondo d’investimento di Hunter Biden (figlio di Joe Biden), infatti, ha ricevuto una grande quantità di capitale d’investimento dai cinesi: alcune stime arrivano fino a un miliardo di dollari, o anche più. È difficile conoscere la cifra esatta, poiché i dettagli della transazione non sono stati completamente divulgati.

Che tipo di potere ha quindi la Cina sull’ora candidato alla presidenza Biden, se i membri della sua famiglia ricevono grandi somme di denaro da Pechino? Che tipo d’influenza acquista quel tipo di denaro?

Ancora più importante, il fatto che un politico o i suoi cari ricevano grandi somme di denaro da un Paese straniero avversario, mentre il politico è in carica, non dovrebbe forse essere considerato un fattore che rende il suddetto politico inadatto al suo compito?

E in effetti Biden non è il primo ad accettare contanti cinesi, neanche lontanamente. Il presidente Bill Clinton, per esempio, ha addirittura finanziato la sua campagna di rielezione del 1996 con donazioni dalla Cina.

Questo fa sorgere la domanda: quanti altri politici statunitensi sono influenzati dal denaro cinese?

Ingerenza nelle elezioni americane

La risposta è: troppi. Da ex portavoce della Camera a diplomatici di carriera, l’elenco dei funzionari del governo degli Stati Uniti sul libro paga della Cina è troppo lungo, con alleati in entrambe le fazioni.

Ed è altrettanto preoccupante l’entità dell’influenza cinese sulle elezioni, comprese quelle del 2020, come scritto all’inizio di quest’anno su Epoch Times americano nell’articolo Guarda chi interferisce con le elezioni del 2020.

In effetti, queste elezioni sono molto critiche, motivo per cui la Cina sta facendo tutto il possibile per impedire al presidente Donald Trump di ottenere un secondo mandato. E questo a costo di usare ogni elemento, ogni risorsa americana di cui la Cina dispone, tra cui gli alleati nel mondo accademico e in Hollywood.

Influenzare il mondo accademico

Nel mondo accademico, l’enorme presenza della Cina è ormai conoscenza comune, ma questo non le impedisce di essere comunque enormemente influente.

Gli istituti cinesi di Confucio, ad esempio, sono finanziati e gestiti dalla Cina e sono stati utilizzati per espandere l’influenza cinese nei campus statunitensi. Anche se la loro presenza sta diminuendo, poiché ormai sono considerati più mezzi di conflitto che luoghi di cultura, sono stati una delle principali fonti di propaganda negli ultimi dieci anni.

Lo stesso vale per le associazioni cinesi di studenti e studiosi (Cssa). Questi gruppi dal nome innocente promuovono propaganda pro-Cina e censura politica contro professori e oratori universitari che espongono punti di vista contrari. Come i politici e altri funzionari governativi, molti professori universitari in molteplici discipline tecnologiche e scientifiche sono ora segnati sul libro paga della Cina tramite il suo programma ‘Mille talenti’.

Rimodellare la cultura americana

Il Pcc sa anche che per controllare un Paese, è necessario controllare ciò che pensa e crede la sua gente. Questa è una parte importante del tentativo della Cina di plasmare le percezioni culturali americane.

E una delle forze più influenti nella cultura americana è il settore dell’intrattenimento e, in particolare, l’industria cinematografica di Hollywood. Purtroppo, la Cina ne controlla già gran parte.

Il regista Judd Apatow racconta come stanno le cose: la Cina dice a Hollywood che tipo di film realizzare sia per il pubblico cinese che per quello americano, e Hollywood obbedisce volentieri.

Ma non sono solo i vip di Hollywood gli unici schiavi del Pcc. Anche l’Nba è in una situazione simile.

Piuttosto che opporsi alla persecuzione di milioni di uiguri da parte del Pcc, o difendere la gente di Hong Kong che lotta per i propri diritti, l’Nba si è inginocchiata a Pechino.

Queste stelle del basket sono ammirate da milioni di giovani ragazzi americani: cosa insegnano loro, con questa capitolazione al regime più malvagio del mondo?

Censura tecnologica

La portata del Pcc si estende anche in profondità nella comunità imprenditoriale statunitense, in particolare nel settore della tecnologia e dei social media. Twitter, Facebook, Apple, Google e molti altri s’inginocchiano davanti a Pechino e censurano le critiche al Partito e ai suoi leader sia all’interno sia all’esterno del Paese.

È ora di frenare la Cina

Quanto altro accesso all’economia statunitense, compresi i mercati dei capitali, dovrebbero ancora dare gli Stati Uniti alla Cina?

Ci sono molti altri esempi dell’influenza incontrollata della Cina sulla società americana e sulle istituzioni e canali culturali più importanti, ma i casi presentati in questo articolo danno un’idea della grandezza del potere e dell’influenza della Cina in America.

Una conseguenza importante delle prossime elezioni presidenziali sarà quanto a lungo si permetterà al Pcc di dettare quello che viene insegnato nelle scuole, e quanto si permetterà al Pcc di censurare i film e plasmare la cultura, le leggi e la politica.

Gli Stati Uniti dovrebbero imporre restrizioni più ampie e più profonde per quanto riguarda le imprese di proprietà cinese e i cittadini e gli studenti cinesi che operano negli Stati Uniti? Decisamente.

Dovrebbe essere emesso un ordine esecutivo che non consenta la censura cinese sui social media? Assolutamente.

Gli Stati Uniti dovrebbero continuare a disconnettersi dalla Cina di più e il più velocemente possibile? Assolutamente. Perché lo status quo rappresenta una minaccia immediata e pervasiva per l’America.

«L’islam radicale usa i migranti per invadere e destabilizzare l’Europa»

IN ITALIA E IN EUROPA E' TEMPO DI FAR CRESCERE IL CONSENSO VERSO POLITICHE CHE METTANO AL CENTRO DELLA LORO AZIONE ETICA E DIFESA DEI VALORI CRISTIANI, ALTRIMENTI SI VA VERSO UNA NUOVA LEPANTO. IN EUROPA SOLO L'ESTREMA DESTRA E' IN GRADO DI ARGINARE IL PREOCCUPANTE FENOMENO DELLA DESTABILIZZAZIONE ISLAMICA DELL'EUROPA (FATEVENE UNA RAGIONE)....    

Najib Mikhael Moussa, arcivescovo di Mosul, mette in guardia l’Europa: «L’islam radicale non può integrarsi in Occidente. L’accoglienza è giusta ma dovete espellere i fanatici»


«Tra gli immigrati che dalla Siria cercano di raggiungere l’Europa attraverso la Turchia ci sono migliaia di jihadisti infiltrati». Ad affermarlo è Najib Mikhael Moussa, arcivescovo di Mosul dal 2018, tra i cinque finalisti del premio Sakharov 2020, assegnato in ultima istanza all’opposizione democratica in Bielorussia. Invitato a ottobre al Parlamento europeo in occasione della consegna del premio si è detto «preoccupato» per quello che sta avvenendo in Europa e soprattutto in Francia. Le migrazioni, come il terrorismo, non sono soltanto un problema islamico, ha dichiarato, ma vengono utilizzati politicamente e geopoliticamente da chi vuole «destabilizzare l’Europa».

«MIGRANTI, PROBLEMA UMANITARIO E POLITICO»

Riprendendo i contenuti del suo intervento con il National Catholic Register, monsignor Mikhael ha spiegato:


«Sono stato in Turchia molte volte e ho visitato i campi profughi. La Turchia tiene tutte queste persone sapendo che potrà aprire le porte ogni volta che vuole. Il problema dei migranti non è solo umanitario ma anche politico. Vengono usati per scopi politici. Ciò che sta avvenendo in Francia e altrove, violenza e terrorismo, non ha a che fare solo con l’islam. Ci sono paesi che vogliono invadere e destabilizzare il sistema politico e di diritti umani dell’Europa in generale. La religione viene così usata per scopi politici. Ovviamente ci sono motivazioni religiose dietro gli attentati, ma queste sono solo una parte del problema. Molti paesi sono convinti che quando l’Occidente sarà destabilizzato sul piano della sicurezza, l’islam potrà diffondersi più facilmente».

«L’ISLAM RADICALE NON PUÒ INTEGRARSI IN EUROPA»

A proposito della difficoltà di integrazione in Europa da parte di molti musulmani radicali, spiega:

«L’islam radicale non può integrarsi in un paese come la Francia. Se prendiamo le parti del Corano risalenti al periodo di Medina, non può funzionare. Questi testi sostengono la creazione di una sola umanità unita da una sola religione. Dall’altra parte, i testi risalenti al periodo della Mecca sono più pacifici, purtroppo sono stati abrogati da quelli di Medina. La maggior parte dei musulmani in Europa si rifanno a questi testi che vengono prima di quelli di Medina come base per l’integrazione ma in se stessi non sono più validi ed essi non possono vivere in base a questi precetti nei loro paesi di origine, dall’Arabia Saudita all’Egitto. La Fratellanza musulmana, ad esempio, li rigetta completamente. Organizzazioni come l’Isis usano questi testi di Medina come base per le loro azioni terroristiche e per incoraggiare conversioni di massa. Durante la mia gioventù a Mosul la sharia non era davvero applicata e il 90 per cento delle donne non portava il velo; ora queste ideologie dannose stanno tornando e si diffondono nelle scuole, come in Europa. Noi lo abbiamo permesso. Questi network fanatici non potrebbero prosperare se i paesi europei facessero applicare la legge. Io disapprovo questo lassismo occidentale».

NO ALL’ACCOGLIENZA INDISCRIMINATA

Combattere queste ideologie «attraverso l’educazione e la giustizia», continua l’arcivescovo, è l’unico modo di «aiutare i musulmani a liberarsi da esse». E una parte la può giocare anche la politica migratoria dei paesi europei:


«L’accoglienza è un tema di carità, che è fondamentalmente cristiana. Penso che certe leggi in Europa debbano essere cambiate così che coloro che non riescono ad adattarsi ai costumi del paese ospite possano essere rimandati indietro nei paesi di origine. E se i loro paesi non li rivogliono indietro, è la prova che sono terroristi. In questo caso bisogna tagliarli fuori dalle loro famiglie e da qualunque cosa che abbia condotto alla loro radicalizzazione e cercare di curarli dal lavaggio del cervello che hanno ricevuto con programmi di riabilitazione. Non vedo altra strada per proteggere le popolazioni europee. Non è l’Europa che ha chiesto a questi estremisti di venire. Potevano andare a vivere nei paesi vicini alle loro convinzioni religiose e ideologiche. Perché vengono in Europa a cercare altri valori se questi valori non gli piacciono? Queste persone vengono per destabilizzare l’Europa e danneggiare i musulmani che sono venuti per liberarsi da una certa cultura islamista che priva gli esseri umani della loro libertà. Ho molti amici musulmani che non condividono queste visioni estremiste e hanno uno spirito libero, ma in Iraq non sono considerati veri musulmani. Per i fanatici, un musulmano non dovrebbe salutare un cristiano e se un cristiano saluta un musulmano, quest’ultimo non dovrebbe rispondere. Se un musulmano lascia l’islam, rischia di essere assassinato in ogni momento per apostasia. E l’uguaglianza tra uomini e donne non può esistere ipso facto per loro. Le persone che si riconoscono in questo modello non potranno mai integrarsi nelle società occidentali. Fortunatamente, non tutti i musulmani e i migranti sono dei radicali».

«UN ALBERO SENZA RADICI DIVENTA SECCO»

L’Europa, continua monsignor Mikhael, ha però la sua parte di responsabilità: «L’Europa ha sbagliato a tagliare le proprie radici spirituali e culturali, perché così si è indebolita. Un albero senza radici non può che seccare». Infine, si esprime sulle caricature di Maometto che tanto hanno fatto infuriare il mondo islamico: «Non sono particolarmente favorevole alle vignette che sminuiscono e deridono gli altri. La libertà di espressione è un diritto fondamentale, ma la pratica di provare a offendere le sensibilità altrui potrebbe non essere incoraggiata moralmente. Anche perché persone innocenti ne pagano le conseguenze, come i tre cristiani di Nizza che sono stati barbaramente uccisi mentre pregavano. E noi cristiani cominciamo a pagarne il conte qui in Oriente. L’odio antifrancese, e di conseguenza antioccidentale, comincia a crescere».

LITURGIA DEL GIORNO

Sabato della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)



Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore. (Sal 85,9)

Colletta
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli
perché, collaborando con impegno alla tua opera
di salvezza,
ottengano in misura sempre più abbondante
i doni della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ap 22,1-7)
Non vi sarà più notte perché il Signore Dio li illuminerà.


Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

L’angelo del Signore mostrò a me, Giovanni, un fiume d’acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni.
E non vi sarà più maledizione.
Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello:
i suoi servi lo adoreranno;
vedranno il suo volto
e porteranno il suo nome sulla fronte.
Non vi sarà più notte,
e non avranno più bisogno
di luce di lampada né di luce di sole,
perché il Signore Dio li illuminerà.
E regneranno nei secoli dei secoli.
E mi disse: «Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 94)
Rit: Marána tha! Vieni, Signore Gesù!

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Perché grande Dio è il Signore,
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra,
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, è lui che l’ha fatto;
le sue mani hanno plasmato la terra.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Canto al Vangelo (Lc 21,36)
Alleluia, alleluia.
Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
Alleluia.

VANGELO (Lc 21,34-36)
Vegliate, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Rivolgiamo al Padre le nostre preghiere perché ci aiuti a tenere sempre desto in noi il desiderio della completa liberazione, secondo la sua promessa. Preghiamo insieme e diciamo:
Dio della speranza, ascoltaci.

Perché gli uomini aprano le porte a Cristo, lo riconoscano presente nella loro vita e accolgano il messaggio della sua parola e dell'insegnamento della Chiesa. Preghiamo:
Perché la Chiesa viva in costante atteggiamento di conversione ed esprima, soprattutto nella vigilanza e nella preghiera, l'attesa del suo Signore. Preghiamo:
Perché chi ha conosciuto l'amarezza del vizio, ma lotta per uscire dal suo potere, incontri il volto sereno del Cristo e gusti la gioia profonda del bene. Preghiamo:
Perché chi si sente vinto dall'alcol, trovi nell'abbraccio del Signore e nella comprensione dei vicini, la strada del recupero e della redenzione. Preghiamo:
Perché ci prepariamo ad accettare e vivere la nostra morte come il sereno tramonto che prepara un'alba nuova che non avrà mai fine. Preghiamo:
Perché crediamo nella forza rigeneratrice della preghiera.
Perché viviamo con fede le difficoltà della vita di ogni giorno.

O Cristo che sei l'alfa e l'omega, il principio e la fine, insegnaci a sperare in te e non saremo confusi in eterno. Tu che vivi e regni con Dio Padre, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, questi santi doni
che ci hai comandato di offrire in tuo onore,
perché, obbedienti alla tua parola,
diventiamo anche noi un’offerta a te gradita.
Per Cristo nostro Signore.



Antifona di comunione
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi. (Sal 117,1.2)

Oppure:
“Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo”, dice il Signore. (Mt 28,20)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questi santi misteri
ci hai dato la gioia di unirci alla tua stessa vita,
non permettere che ci separiamo mai da te,
fonte di ogni bene.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Le parole di Gesù ci chiedono di essere pronti e vigilanti: l’ultimo giorno è vicino. Dunque bisogna prepararsi ad esso.
Questo avvertimento ci ricorda che esiste la Verità e che la nostra vita ha un senso profondo. Questa Verità è precisamente nostro Signore, che dà un fondamento alla nostra esistenza e che con la sua grazia illumina il nostro essere interiore. È a motivo di questo dono e del suo appello che è necessario che rimaniamo pronti e vigilanti.
Per questa ragione, il dovere della vigilanza è un imperativo primordiale in vista del mondo futuro. Ogni uomo ha il dovere di preoccuparsi della sua vita personale, in modo che la morte non lo colga in stato di peccato mortale. L’avvertimento, l’esortazione che costituisce questo brano di Vangelo si applica anche alla nostra situazione presente, all’importanza, al significato e al valore del tempo che viviamo.
Per comprendere nel modo giusto la fine del mondo, è necessario che non perdiamo di vista questo: il regno di Dio (il regno di Gesù) arriverà domani e la prossimità della sua venuta comporta un sovrappiù di tentazioni e un combattimento più grande; ma essa ci porta nello stesso tempo la speranza di avere parte alla risurrezione di Cristo. Nella nostra esistenza quaggiù, siamo simultaneamente portatori di segni di morte e di risurrezione. Per questo dobbiamo essere attenti alla parola di Gesù e impregnare di essa la nostra esistenza per non correre il rischio di essere condannati al momento del giudizio finale.