martedì 26 febbraio 2019

Sclerosi Multipla: il galattosio favorisce la crescita della mielina

Il galattosio è un buon nutriente della mielina: è metabolizzato più efficientemente del glucosio cedendo alla mielina una maggiore quantità di energia per favorirne la crescita



Presso il Laboratorio di Biochimica del Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Genova (DIFAR), da circa 7 anni sono condotti rigorosi studi biochimici sulla funzione della mielina. È stato accertato che la mielina ha una funzione energetica, essendo in grado di bruciare glucosio (il principale nutriente del cervello) convertendo l’energia chimica in esso contenuta in ATP, che invia al nervo per sostenere la conduzione nervosa. Verrebbe così superato il tradizionale ruolo di “isolante elettrico” attribuito da decenni alla mielina. Queste ricerche sono documentate da più di 30 pubblicazioni su riviste scientifiche diffuse a livello internazionale (sito web:www.biochemlab.it ). Questa scoperta ha indotto i ricercatori del DIFAR a svolgere ricerche su una possibile eziologia della Sclerosi Multipla (SM) ed è stato verificato che effettivamente la mielina di malati di Sclerosi multipla presenta capacità bioenergetiche ridotte. Pertanto è ipotizzabile che la SM derivi da un danno da cause da definire alla mielina, cui seguirebbe la risposta immunitaria. Queste ricerche hanno sollevato notevole interesse (1), sono state presentate a congressi internazionali (2, 3), hanno ricevuto conferme sperimentali da autorevoli centri di ricerca noti a livello internazionale (4). Sul tema galattosio-mielina sono stati pubblicati dati preliminari (5). 




Il galattosio è un buon nutriente della mielina: è metabolizzato più efficientemente del glucosio cedendo alla mielina una maggiore quantità di energia per favorirne la crescita. E’ ragionevole ipotizzare che il galattosio sia presente nel latte materno per promuovere lo sviluppo della mielina, visto che in molti mammiferi, uomo compreso, la mielina alla nascita è quasi assente. Interessante è il fatto che le quantità di galattosio ingerite con il latte siano rilevanti: il lattosio (il disaccaride del latte formato in parti uguali da glucosio e galattosio) è contenuto nel latte di mucca in ragione di circa 46 gr/litro, per cui, con 100 ml di latte, sono ingeriti circa 2,3 gr di galattosio. Tuttavia quest’ultimo, occorre ricordarlo, non è in forma libera, bensì è legato al glucosio e per essere reso disponibile occorre che sia scisso (idrolizzando il lattosio a glucosio e galattosio) dall’enzima lattasi,. Da esperienze con altre patologie (diabete di tipo 2) emerge che l’assunzione diretta di galattosio è più efficace della ingestione di lattosio.


Gli esperimenti tutt’ora in corso con animali da laboratorio stanno producendo risultati molto interessanti che confermano un legame tra galattosio assunto con la dieta e crescita della mielina.


Alla luce di tutto questo i ricercatori del DIFAR ritengono che sia opportuno proporre ai malati affetti da SM l’assunzione di galattosio, integrandola con ubichinone (coenzima Q10). Si tratterebbe di un approccio dietetico basato su un processo già esistente in Natura.


In pratica l’integrazione alimentare comporterebbe l’assunzione di 
Galattosio puro (Progalin) per bocca (9 grammi al giorno) e 
Coenzima Q (è distribuito da diversi fornitori – 100-150 mg al giorno), 


prodotti che è possibile acquistare singolarmente o in combinazione presso farmacie, parafarmacie ed erboristerie. E’ consigliabile ripartire in tre tempi la posologia sopra indicata. Tipicamente 3 gr galattosio (Progalin) per bocca (1 cucchiaio da caffè colmo), più 50 mg Coenzima Q ripetuti alla mattina, a pranzo e a cena.


L’assunzione di questi alimenti non comporta alcuna forma di cosiddetti “effetti collaterali” vista la consolidata esperienza sino ad oggi maturata. Infatti trattasi di nutrienti già presenti nell’alimentazione umana. Inoltre il galattosio è collaudato perché efficace nel sostegno ai malati di diabete di tipo 2, ed esiste al riguardo una consolidata esperienza circa la sua non nocività alle dosi indicate. D’altra parte è noto che il galattosio ha un effetto benefico sul cervello. Ma solo grazie alle ricerche svolte nel laboratorio del DIFAR oggi questo generico “sostentamento” trova una razionale spiegazione su base biochimica: infatti il galattosio appare funzionale alla crescita della mielina, la componente danneggiata nella SM. Questi dati di laboratorio sono stati pubblicati (5).


I soggetti che vorranno avvalersi della integrazione con galattosio e coenzima Q sono invitati ad parlare della loro esperienza sul blog www.sclerosi.org , qualora lo desiderino.


E’ assolutamente importante informare il proprio medico curante, anche perché il medico stesso possa associare i probabili benefici all’integrazione dietetica. Comunque occorre ribadire che l’assunzione di questi composti non sostituisce affatto le eventuali prescrizioni mediche o cure in atto. L’integrazione va intesa come supporto dietetico all’individuo affetto. 
Relazione di Alessandro Morelli a 4th International Conference and Exhibition on Neurology & Therapeutics, july 25-27 2015. Neural Activity is pivotal for myelin growth. Rome: http://www.omicsonline.org/2155-9562/2155-9562.S1.024_004.pdf
Bartolucci M, Capello E, Calzia D, Panfoli I, Mancardi GL, Morelli A, Ravera S. Extramithochondrial production of ATP in myelin sheat: correlation among demyelination and axonal degeneration in multiple sclerosis. FEBS Journal, 2012, 279 suppl.1: 377. 
Gat-Viks I, Geiger T, Barbi M, Raini G, Elroy-Stein O. Proteomics-level analysis of myelin formation and regeneration in a mouse model for Vanishing White Matter disease. Sagol school of Neuroscience, Tel Aviv University, Tel Aviv,Israel. J Neurochem. 2015, 134 (3) pp. 513-26 
Ravera S, Bartolucci M, Calzia D, Morelli A, Panfoli I. Galactose and Hexose 6-Phosphate Dehydrogenase Support the Myelin Metabolic Role. PARIPEX- Indian Journal of Research, 2015, 4 (9) pp. 21-24. 

I LEGISLATORI ITALIANI SPINGONO PER IL DIVIETO ALLA CINESE HUAWEI


Una battaglia all’interno del governo giallo/verde di Roma si sta scaldando mentre l’Europa alza le spalle di fronte alla campagna statunitense
Nonostante la drammatica minaccia del Segretario di Stato americano Mike Pompeo giovedì, secondo cui Washington avrebbe dovuto tagliare i ponti con i paesi che utilizzano apparecchiature di telecomunicazione cinesi nelle reti 5G – un gruppo che potrebbe includere Regno Unito e Germania – la maggior parte delle capitali europee sembra essere ambivalente circa il problema.
Roma non fa eccezione e continua a inviare segnali contraddittori, con una nuova relazione che fa luce su una battaglia che si sta sviluppando tra due parti della coalizione di governo.
Il Quotidiano Il Messaggero ha riferito Venerdì che i legislatori del Lega stanno spingendo per vietare apparecchiature della Huawei, nonostante le rassicurazioni date dal vice primo ministro Luigi Di Maio che i contratti con la ditta cinese sono già stati finalizzati. Di Maio è il leader dei cinque stelle che si trova spesso in contraddizione con le scelte della Lega, nonostante abbia formato una coalizione di governo con la Lega.
Il rapporto arriva a documentare come il capo Lega, Matteo Salvini, si trovi ad affrontare accuse secondo cui il loro partito, la Lega, avrebbe ricevuto finanziamenti da Mosca in uno schema dettagliato pubblicato giovedì da L’Espresso . La notizia è stata seccamente smentita da Salvini che ha negato di aver mai incontrato il presidente Putin.
Anche l’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi sta valutando l’ informazione mentre cerca di tornare come leader in politica, invitando il paese a ostracizzare le imprese cinesi. Italia Oggi ha riferito giovedì che Berlusconi vuole sostenere la sfida degli Stati Uniti alla Cina visto che vede la competizione tra Washington e Pechino come la questione più urgente dei tempi attuali.
La notizia arriva dopo rapporti contrastanti di diverse settimane fa che hanno rivelato che Roma aveva intenzione di bandire Huawei o che non avrebbe fatto nulla del genere.
Non è ancora stato visto come il Regno Unito e la Germania, che hanno entrambi dichiarato di non mettere al bando Huawei, risponderanno agli avvertimenti degli Stati Uniti rilasciati da Pompeo giovedì.

BARCELONA, SPAIN – MARCH 03: A logo sits illuminated outside the Huawei pavilion during the second day of the Mobile World Congress 2015 at the Fira Gran Via complex on March 3, 2015 in Barcelona, Spain. The annual Mobile World Congress hosts some of the wold’s largest communication companies, with many unveiling their latest phones and wearables gadgets. (Photo by David Ramos/Getty Images)

“Se un paese adotta questo e lo inserisce in alcuni dei suoi sistemi di informazioni critiche, non saremo in grado di condividere le informazioni con loro”, ha detto Pompeo durante un’intervista con Fox Business. “In alcuni casi c’è un rischio: non saremo neppure in grado di co-localizzare risorse americane, un’ambasciata americana, un avamposto militare americano”.

Nota: Gli americani si preoccupano che la loro fitta rete spionistica nei paesi europei rischierebbe di essere a sua volta controllata dalla Cina e questo è un rischio che l’amministrazione USA non vuole correre. Washington teme che i cinesi potrebbero un domani portare a conoscenza dei governi europei delle attività spionistiche americane che vengono svolte sia attraverso i canali diplomatici (Ambasciate) sia mediante un rete di informatori inseriti in tutti i gangli economici e politici dei paesi europei. 

Fonte: Asia Times

Traduzione e nota: Sergei Leonov

ASSAD VISITA TEHERAN, INCONTRA L’AYATOLLAH KHAMENEI PER LA PRIMA VOLTA DALL’INIZIO DELLA GUERRA



SI CONSOLIDA L'ASSE SIRIA-IRAN-RUSSIA

Il 25 febbraio il presidente siriano Bashar al-Assad è arrivato a Teheran dove ha incontrato il capo della rivoluzione islamica Ayatollah Seyyed Ali Khamenei e altri alti funzionari del paese persiano. Questa è stata la prima visita del genere dall’inizio della guerra.
Durante l’incontro, Assad ha espresso la sua gratitudine all’Iran per tutto quello che ha fatto per la Siria durante il conflitto. La presidenza siriana ha aggiunto che i leader “hanno rivisto le relazioni fraterne e forti tra i loro due popoli, che sono stati il ​​fattore principale nel mantenere la Siria e l’Iran di fronte alle trame dei paesi nemici”.
Khamenei ha detto ad Assad che la resistenza del presidente e del popolo siriano era stat la ragione principale della sconfitta degli Stati Uniti e dei suoi mercenari regionali.
“La Repubblica islamica dell’Iran considera il sostegno al governo e al popolo siriano come un fondamentale aiuto per il movimento e l’asse della resistenza, e ne è orgoglioso dal profondo del cuore”, ha detto Khamenei aggiungendo che ” La questione della zona cuscinetto, che gli americani cercano di stabilire in Siria, è tra quelle trame pericolose che devono essere categoricamente respinte e resistere “.
“L’ Iran e la Siria sono reciprocamente la profondità strategica e l’identità e il potere del fronte di resistenza e questa dipende da questa relazione continua e strategica . Questo impedirà ai nemici di rendere operativi i loro piani “, ha aggiunto.
Khamenei ha anche elogiato il ruolo di Assad nel conflitto.
“Grazie alla tua risolutezza, tu [Assad] sei diventato l’eroe del mondo arabo e la resistenza dei popoli nella regione ha guadagnato più potere e credito attraverso te “, ha sottolineato enfatizzando che l’Iran continuerà a sostenere la nazione siriana “perché ritiene questo essenziale per aiutare il consolidamento dell’asse della resistenza “.
Il presidente iraniano Hassan Rouhani, anche lui ha voluto incontrato Assad, osservando che il suo paese è pronto a partecipare alla ricostruzione della Siria ea ripristinare la sua stabilità.
“La Repubblica islamica dell’Iran ha sempre sostenuto la nazione e il governo siriano nella lotta contro il terrorismo in Siria e non ha risparmiato sforzi in questo senso”, ha detto il presidente iraniano.

Assad con Khamenei, leader supremo dell’Iran

Questo incontro è un altro esempio dei legami profondi, che si erano sviluppati tra Damasco e Teheran durante il conflitto in corso. Probabilmente questi legami cresceranno ulteriormente, in quanto non vi sono pressoché precondizioni che possano limitare l’influenza iraniana nella parte del paese detenuta dal governo.
Fonte: South Front

Traduzione: Luciano Lago

IL DOPPIO STANDARD DI WASHINGTON NEL SOSTENERE I DITTATORI E REGIMI CANAGLIA


Dichiarazione di Mike Pompeo: gli Stati Uniti progettano di cambiare potere in Nicaragua e Cuba.
l capo del Dipartimento di Stato americano ha detto che a Cuba e in Nicaragua, gli Stati Uniti intendono agire allo stesso modo del Venezuela.
“Spero che in ognuno di questi paesi i cittadini capiscano che il giogo dell’autoritarismo che è stato loro imposto non è necessario”, ha affermato Pompeo. La sua intervista con la televisione latinoamericana Telemundo è pubblicata sul sito web del Dipartimento di Stato. Ha aggiunto : Il popolo americano li sosterrà nel cambiare il loro governo.
Tuttavia, il desiderio di ottenere un cambiamento dall’esterno nei regimi indesiderabili (per Washington) può portare a risultati opposti, come ha affermato Galen Carpenter, uno dei più importanti ricercatori del think tank libertario, “Cato Institute”, commentatore politico delle principali pubblicazioni americane.
Nel suo libro “La superpotenza credulona. Il sostegno degli Stati Uniti alle pseudo-democrazie in tutto il mondo “(superpotenza credulona: supporto degli Stati Uniti per i movimenti democratici stranieri, Bogus), che è stato pubblicato negli Stati Uniti a metà febbraio, Carpenter ricorda la” Reagan Doctrine “- politica estera americana, che doveva sostenere vari movimenti antisovietici di natura radicale attraverso il mondo e in America Latina in particolare.
È noto che Reagan stesso, nelle sue opinioni, si basava sulle idee del noto pubblicitario Gene Kirpatrik – l’autore dell’acclamato articolo “Dittature e doppi standard”. Parlava della necessità di sostenere le dittature di destra per contrastare i regimi filo-sovietici.
Anche se poi questa idea non era nuova. La frase è ben nota tra la gente, presumibilmente esternata dal presidente Franklin Roosevelt nel 1939 sul dittatore nicaraguense e anticomunista Anastasio Somos García:
“Somoza potrebbe essere un figlio di puttana, ma questo è il nostro figlio di puttana.”
Nonostante molti dei movimenti antisovietici si definissero “democratici e combattenti per la libertà”, in realtà erano completamente diversi: organizzazioni di destra e talvolta di sinistra i cui interessi non potevano che coincidere con gli obiettivi a lungo termine degli Stati Uniti, scrive Carpenter.
“I cosiddetti combattenti per la libertà non erano sostenitori della libertà e della democrazia, anche se consideriamo questi concetti in senso lato. I gruppi ribelli anti-sovietici e anticomunisti erano una raccolta eterogenea di figure autoritarie laiche, fanatici religiosi e psicopatici con alcune intercapedini di democratici di stampo occidentale “, scrive Carpenter nel suo libro.
Oltre ai tempi della “guerra fredda”, l’autore tocca anche la situazione attuale, quando Washington appoggiava i militanti dell’esercito kosovaro che combattevano per l’indipendenza da Belgrado e i ribelli radicali in Libia che dovevano rovesciare il leader autoritario di questo paese, Muammar Gheddafi .
“Nell’ultimo mezzo secolo, un certo numero di gruppi ribelli stranieri sono stati in grado di manipolare politici e opinion leader statunitensi per sostenere i loro obiettivi. A volte questi sforzi hanno coinvolto le forze armate statunitensi in guerre sanguinose, inutili e moralmente discutibili, come in Kosovo, Iraq, Libia e Siria “, dice la recensione pubblicata sul sito web del Cato Institute.
Carpenter nel suo lavoro osserva quegli aspetti che gli altri commentatori spesso trascurano, scrive il professor Christopher Coyen di Georgetown Mason University nelle sue recensioni .
Vari tipi di movimenti stranieri parassitano gli Stati Uniti, agendo come i lobbisti, per ottenere fondi dal bilancio degli Stati Uniti.
Questi costi sono a carico dei contribuenti americani. “Un altro prezzo è l’erosione degli stessi valori che i politici americani sostengono. Sostenendo attivamente i movimenti che sono l’antitesi dei valori liberali, i politici statunitensi si stanno identificando in qualcuno con cui lottano per abbattere un potere ostile ai loro interessi”, scrive il revisore.
Allo stesso tempo, l’autore stesso, parlando di tale sostegno, afferma che i politici americani, appoggiando tali forze, possono agire consapevolmente, cercando di travestire i loro clienti nella falsa veste di “democratici”. Inoltre, non esclude che alcuni politici negli Stati Uniti , pur sostenendo questi o altri movimenti radicali, credano davvero che questi perseguano “valori democratici”.
Executive outcomes, mercenari al servizio degli USA
All’interno degli Stati Uniti, tali azioni della Casa Bianca sono sempre più valutate come estremamente negative. Recentemente, questa posizione è stata espressa nel dichiarare sul suo twitter, dal membro del Congresso Tulsi Gabbard, che vuole ottenere la nomina del Partito Democratico nella lotta per la presidenza nel 2020. “Quelli che si oppongono alle guerre per il cambio di regime in Iraq, Libia e Siria sono chiamati” amanti del dittatore “o” morbidi “con regimi malvagi. Invece di difendere la loro posizione, gli USA ricorrono al bullismo e alla calunnia. È improbabile che il popolo americano lo accetti “, ha scritto il politico.
Tuttavia, ci sono stati casi in cui la Casa Bianca è stata delusa anche dalle politiche di orientamento democratico.
Negli anni ’90, questa era la figura dell’opposizione haitiana, Jean-Bertrand Aristide. Un combattente contro la dittatura di Duvalier Jr., autore di sermoni incendiari, l’intellettuale Aristide sembrava essere un’incarnazione vivente della democrazia.Dopo il rovesciamento, gli fu concesso l’asilo negli Stati Uniti, e tutti i canali americani mostrarono un incontro di questo elemento con il presidente Clinton – Aristide fu persino paragonato al combattente anti-apartheid Nelson Mandela .
Il ritorno alla fine del governo del legittimo presidente Aristide non ha portato pace al paese. Nonostante il fatto che nel 2000, Aristide fosse in grado di candidarsi per un secondo mandato, “finì per morire”. L’opposizione lo ha accusato di corruzione e repressione politica, e la storia si è ripetuta come una farsa. Aristide fu catturato, dopo di che fu portato in Sud Africa da aerei militari americani. Nel 2011, è tornato a casa e ha vissuto una vita tranquilla fino a quando non è stato nuovamente posto agli arresti domiciliari.
Una storia molto simile si è ripetuta in forma anche più grave quando il Dipartimento di Stato e la CIA hanno fornito il loro appoggio ai ribelli anti Gheddafi in Libia, senza considerare che questi erano miliziani appartenenti ad Al Quaeda, radicali islamici imbevuti di ideologia salafita. Il risultato di questo sostegno per abbattere il regime di Gheddafi si è visto subito dopo, con il caos e la guerra civile isediatisi immediatamente nel paese.
Non è ancora chiaro se il libro di Carpenter troverà il suo lettore alla Casa Bianca, ma ci lavorano attualmente molte persone che ricordano bene i tempi descritti.
Uno di questi è Eliot Abrams, un funzionario governativo nominato dal Segretario di Stato Pompeo come inviato speciale degli Stati Uniti per il Venezuela. Abrams, che lavorava nell’amministrazione Reagan, divenne ripetutamente l’obiettivo delle organizzazioni per i diritti umani per coordinare l’assistenza americana a vari regimi dittatoriali in America Latina. È stato anche coinvolto nel caso Iran-Contras sulla fornitura di armi ai ribelli del Nicaragua nel 1986, ma se la è cavata con una sanzione ed è stato graziato dal presidente degli Stati Uniti George W. Bush .
Nota: In relatà Carpenter ha potuto constatare che attualmente, a differenza del passato, il Dipartimento di Stato e la CIA non si pongono neppure il problema di travestire da “democratici” i gruppi mercenari che operano per rovesciare un potere e attuare un cambio di regime favorevole agli interessi degli USA. Il sostegno di Washington viene destinato ai peggiori elementi tagliagola e fanatici criminali che operano cinicamente, terrorizzando la popolazione locale ed essendo gli autori delle peggiori atrocità contro i civili, come avviene attualmente in Siria, nello Yemen ed in Afghanistan. Sembra che gli “scrupoli democratici” del passato siano stati del tutto sotterrati da parte del gruppo dominante dei neocon che oggi comanda alla Casa Bianca.

 Traduzione e nota : Luciano Lago

In Germania è allarme mafia nigeriana. Il rapporto choc degli 007

Video abspielen...
Uno stregone e alcuni feticci per il woodoo


Berlino, 26 feb – Il problema della mafia nigeriana sta diventando sempre più grave. E non solo in Italia. Anche la Germania sta cominciando a soffrire il radicamento di questa temibile rete criminale. A denunciarlo è nientemeno che il Bundesnachrichtendienst (Bnd), ossia i servizi segreti di Berlino. Secondo un rapporto stilato dagli 007 tedeschi e ripreso dallo Spiegel e da Die Welt, infatti, l’espansione della mafia nigeriana all’interno dei confini della Repubblica federale è pericolosamente cresciuta nell’ultimo anno. E – precisano – si tratta di un’organizzazione «estremamente brutale».


L’immigrazione è la causa

Senza troppi giri di parole, l’intelligence tedesca individua nell’immigrazione la causa di questa espansione. Nel 2018 ben 10mila nigeriani hanno presentato la loro richiesta d’asilo in Germania: si tratta di una crescita del 30% rispetto all’anno precedente. Questi numeri sono la diretta conseguenza dell’aumento della cosiddetta «seconda migrazione», ossia di coloro che, già sbarcati in Europa, si installano poi in un’altra nazione del Vecchio continente. La maggior parte di questi nigeriani proviene in particolare dall’Italia, come purtroppo ben sappiamo. Il rapporto specifica infatti che, nel nostro Paese, sono attualmente registrati circa 100mila nigeriani. E molti di loro finiscono appunto nella rete criminale dei loro connazionali, i quali trattano ormai da pari con la mafia autoctona.


Le mancate espulsioni

Com’è noto e come non mancano di rimarcare gli 007 tedeschi, la mafia nigeriana si occupa in particolare di spaccio di droga e sfruttamento della prostituzione. È stato infatti calcolato che circa l’80% delle immigrate nigeriane sono costrette a prostituirsi, spesso attraverso la violenza psicologica che i loro aguzzini esercitano attraverso riti vudù. Inoltre, nonostante non vi sia alcuna guerra in corso, la Nigeria rappresenta comunque la terza nazione africana per numero di immigrati che rivendicano in Europa il diritto alla protezione umanitaria. Per questo motivo, la maggior parte delle domande presentate dai richiedenti asilo nigeriani viene rifiutata. E tuttavia solo il 2% di coloro che hanno visto respinta la propria richiesta di asilo viene poi effettivamente espulso. Un problema che, a quanto pare, non viene affrontato dai nostri governanti con un’attenzione pari alla pericolosità del fenomeno. Al contrario, si preferisce prendere in giro quelli che, come Alessandro Meluzzi, sono mesi che denunciano una situazione che sta, ormai, degenerando.

Valerio Benedetti

MACRON (anche) CONTRO GERMANIA – NO AL NORD STREAM 2

IL GAS DEL NORD STREAM 2 CHE METTE IN BILICO IL PATTO DI AQUISGRANA TRA FRANCIA E GERMANIA. TROPPI GLI INTERESSI CONTRASTANTI  

Macron  non ha solo “richiamato l’ambasciatore” contro l’Italia.  Ha anche fatto sapere alla Germania che intende votare contro il Nord Stream 2  in un voto previsto nella UE venerdì. Il che  metterà in pericolo il  discusso progetto a cui tanto Berlino tiene, perché la Germania non può contare su una maggioranza di stati favorevoli. Dati i rapporti tesi degli europei con  Mosca, sostiene Parigi, il  progetto sostenuto da Berlino con Gazprom crea “problemi strategici” . “Non vogliamo aumentare la nostra dipendenza dalla Russia e quindi danneggiare gli interessi di paesi dell’UE come la Polonia e la Slovacchia”, ha affermato a Parigi.
Solo pochi giorni dopo lo “storico” accordo di  Aquisgrana, che   doveva sancire una sostanziale “fusione-acquisizione” della Francia con la Germania,  sembra uno sgarbo paradossale.  Ma è probabilmente una mossa giusta in un paese che ha (diversamente da noi) una chiara visione dell’interesse nazionale:  Parigi ha concesso tutto, troppo, dalla condivisione al seggio nel consiglio di sicurezza ONU fino alla ventilata disponibilità atomica – e Berlino non ha dato né concesso niente in cambio.  Adesso il Quai d’Orsay fa capire a Berlino che il tempo dei regali è finito, Berlino deve  pagare  per avere Parigi a fianco in Europa.   Fare le riforme in senso europeista.  E se è così, fa benissimo.

“La decisione di Macron di non partecipare alla   conferenza sulla sicurezza di Monaco  può essere dovuta a vari motivi.  Ma  l’annullamento della comparsa di   Merkel  a fianco di Macron è sempre un segnale simbolico che sarà attentamente monitorato nel resto dell’UE”, scrive preoccupato Henrik Henderlein, un politologo tedesco super-europeista (dirige il Delors Institute). Ed enumera:
Parigi e Berlino sono attualmente in disaccordo su NordStream, l’approfondimento dell’Unione Monetaria,  sulla  la politica commerciale, la sicurezza/difesa dell’UE, sull’Arabia Saudita, per citarne solo alcuni. Su questi temi entrambe le parti giocano giochi tattici, invece di definire obiettivi strategici congiunti.   Una vera amicizia richiede molto di più. Su NordStream, la Francia  ha ora messo in rilievo la posizione intrinsecamente contraddittoria del   governo tedesco.  Berlino ha fatto sempre finta di niente sul progetto con Gazprom, non  rispondendo alle critiche e andando avanti; era un segnale implicito al resto dell’UE. Una Germania davvero più europeista sarebbe stata più attenta   riguardo a NordStream. Parigi sta facendo le domande giuste.   Il 2019 continuerà a far mostrare pubblicamente  la nuova divergenza fra Berlino e Parigi, e ciò mi preoccupa: se Francia e Germania non riescono ad accordarsi su questioni strategiche fondamentali, chi può farlo nella UE? Entro i prossimi pochi mesi  dovranno essere prese  decisioni cruciali sulle più alte poltrone  della UE, sul bilancio dell’Unione, sul bilancio dell’eurozona. Non possiamo permetterci un  legame debole fra Berlino e Parigi.  Putin, Orbàn, Salvini faranno  scorta di popcorn”.
In un’altra batosta per le nuove ambizioni tedesche, la Kommissaria europea alla concorrenza, Marghret Vestager (danese) ha vietato la fusione tra Alstom e Siemns, che avrebbe creato un supermonopolio   di treni e ferrovie, sotto guida Siemens e con Alstom in posizione subordinata.  Immediatamente il governo tedesco ha strillato su questo divieto che gli impedisce di creare il primo “campione nazionale” del progetto  Altmaier, e promesso che cambierà – cancellerà le leggi eurpee anti-trust che impediscono tali fusioni  strategiche. Commento  dell’economista  tedesco Marcel Fratszcher (Humboldt  University): Ecco un tipico  doppio standard germanico. Noi tedeschi siamo bravi a lamentarci degli altri Stati membri che infrangono le norme europee, ma   diventiamo  furiosi se le norme europee sono applicate agli interessi tedeschi.


Quale Europa dopo maggio. Cofederale?

di Franco Cardini - 20/02/2019

Quale Europa dopo maggio. Cofederale?
Fonte: electoradio
Se persino il sultano di Arcore si è accorto che l’Unione europea va completamente riformata, significa che il modello degli euroburocrati al servizio delle lobby, delle multinazionali e degli speculatori è davvero arrivato a fine corsa.
Con buona pace di Tajani e di chi, come lui, ha sguazzato in queste acque malsane.
Difficile ipotizzare che a maggio il voto degli europei possa mandare a casa i colpevoli della crisi del sogno alla base della creazione di un’Unione politica, sociale, culturale. I sondaggi pubblicati dalla stessa Ue confermano un boom della Lega, una buona tenuta dei 5 Stelle, un calo di Forza Botulino e del Pd.
Ma non c’è solo l’Italia. Così, nel complesso, i conservatori si indeboliranno sensibilmente per l’uscita di scena degli inglesi, i socialisti subiranno un tracollo perché nessuno li sopporta più, i popolari caleranno ma di poco. Popolari e socialisti non avrebbero più la maggioranza dell’assemblea ma si dà per certo che i liberali si aggregherebbero pur di bloccare i populisti comunque in crescita.
Una prospettiva, dunque, molto lontana dai sogni, o dalle illusioni, di un vero cambiamento. Andranno a casa i servitori spremuti dalle lobby che imporranno personaggi nuovi ma sempre al proprio servizio. Gli oligarchi sempre e comunque contro i popoli europei.
Esistono alternative? Anche lo storico Franco Cardini, per nulla vicino al populismo leghista, ritiene che sia indispensabile un cambiamento radicale per salvare l’Europa.

“È necessario in Europa – afferma – un sovranismo globale, che si eserciti soprattutto e anzitutto nell’àmbito dell’etica e della politica imponendo agli europei di riprendere in mano le redini del loro destino. Per questo sono forse necessari partiti che si strutturino su una base europea battendo le difficoltà localistiche e linguistiche e mirando a una costituzione confederale – preferibile alla federale al fine di garantire maggiormente lo sviluppo delle preziose diversità culturali dell’Arcipelago Europa – appoggiata a un parlamento bicamerale in cui la Camera Bassa sia la voce proporzionale delle varie comunità etno-storico-culturali scomponendo e ricomponendo la geografia continentale sconvolta negli ultimi due secoli circa dalle pretese dei fautori dello “stato nazionale” mentre la Camera Alta sia garante della continuità rispetto al cammino storico-politico degli stati nazionali quali si sono andati configurando nel secolo XIX e che non può venire sconvolto e azzerato”.

Dunque una nuova realtà politica continentale che possa dar voce ai popoli che compongono i vari Stati, ma senza distruggere ciò che già esiste all’interno. Ma con un indispensabile cambiamento anche sul fronte esterno.

“È necessario – prosegue Cardini – che l’Europa miri a una sua effettiva unità politica riprendendo il cammino di libertà e d’indipendenza dai blocchi che ormai non sono più soltanto quelli politici. Per affrancarci dal potere dei “signori sconosciuti” (ma non troppo) che ci dominano con le loro lobbies è necessario affrancarci dalla sudditanza rispetto agli Stati Uniti d’America: e, dal momento che non è detto per nulla che Mister Trump ci liberi dalla sua presenza nella NATO, i legami della quale con il mondo statunitense restano stretti e molteplici, liberarci da una pastoia politico-militare divenuta a più livelli insostenibile per i costi che comporta e i rischi che rappresenta è divenuto vitale. La nuova Europa non deve ereditare nemici già precostituiti: dev’esse libera di trattare con tutti, anche con gli stati della Shangai Cooperation Organization (SCO) che vede unite Russia, Cina, India e altri partners e che, attraverso la One Road, One Belt, la “Nuova Via della Seta”, si appresta a strettamente collegare mondo estasiatico e mondo mediterraneo”.
Difficile, però, che gli oligarchi che malgovernano l’Europa accettino questi cambiamenti che andrebbero in direzione di una maggior libertà dalle pastoie imposte dalle multinazionali e dagli speculatori.

Augusto Grandi


LITURGIA E PROPONIMENTO DI OGGI


LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -




 PRIMA LETTURA 

Sir 2,1-13
Dal libro del Siràcide

Figlio, se ti presenti per servire il Signore,
resta saldo nella giustizia e nel timore,
prepàrati alla tentazione.
Abbi un cuore retto e sii costante,
tendi l’orecchio e accogli parole sagge,
non ti smarrire nel tempo della prova.
Stai unito a lui senza separartene,
perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni.
Accetta quanto ti capita
e sii paziente nelle vicende dolorose,
perché l’oro si prova con il fuoco
e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.
Affìdati a lui ed egli ti aiuterà,
raddrizza le tue vie e spera in lui,
persisti nel suo timore e invecchia in esso.
Voi che temete il Signore, aspettate la sua misericordia
e non deviate, per non cadere.
Voi che temete il Signore, confidate in lui,
e la vostra ricompensa non verrà meno.
Voi che temete il Signore, sperate nei suoi benefici,
nella felicità eterna e nella misericordia.
Voi che temete il Signore, amatelo,
e i vostri cuori saranno ricolmi di luce.
Considerate le generazioni passate e riflettete:
chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso?
O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato?
O chi lo ha invocato e da lui è stato trascurato?
Perché il Signore è clemente e misericordioso,
perdona i peccati e salva al momento della tribolazione,
protegge coloro che lo ricercano sinceramente.


  SALMO  

Sal 36
Affida al Signore la tua vita.

Confida nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore.

Il Signore conosce i giorni degli uomini integri:
la loro eredità durerà per sempre.
Non si vergogneranno nel tempo della sventura
e nei giorni di carestia saranno saziati.

Sta’ lontano dal male e fa’ il bene
e avrai sempre una casa.
Perché il Signore ama il diritto
e non abbandona i suoi fedeli.

La salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati.


 VANGELO 

Mc 9,30-37
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».


Penserò spesso a S.Giuseppe, trovando in Lui serenità e coraggio per adempiere i miei doveri quotidiani.