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venerdì 20 novembre 2020

10 DIRITTI FONDAMENTALI DEI BAMBINI

OGGI GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DEI BAMBINI, MA IN TROPPI LUOGHI DEL MONDO E' SOLO UNA RICORRENZA IPOCRITA.... 

Questo non è tutelare il loro diritto alla salute
Questo non è tutelare i bambini chiudendoli in gabbia
Questo non è tutelare il loro diritto al gioco
Questo non è tutelare il loro diritto ad una famiglia strappandoli a quella d'origine
Questo non è tutelare l'infanzia
Questo non è tutelare il loro diritto ad una casa
Questo non è tutelare il loro diritto al cibo

Possa Dio (non?) avere pietà di chi scandalizza e maltratta i bambini

I 10 diritti fondamentali dei bambini

Nel 1990 è entrata in vigore la Convenzione sui diritti dell’infanzia , che non è altro che un trattato che include tutti i diritti dei bambini .
Da quel momento in poi, è stata fornita una nuova visione sui bambini come soggetti che avevano anche i loro diritti di rispetto e realizzazione.

Poiché sono bambini, non hanno meno diritti degli adulti, anche se loro stessi non sanno o possono difendersi, ci sono diritti nell’infanzia basati sui principi di non discriminazione , l’interesse del bambino, il diritto di vita e partecipazione alle situazioni che li riguardano.

I 10 diritti più importanti dei bambini

La Convenzione sui diritti dell’infanzia contiene 54 articoli con tutti i diritti dei bambini, abbiamo selezionato i 10 fondamentali per il benessere dei bambini.

Diritto dei bambini a giocare
Tutti i bambini hanno il diritto di giocare e divertirsi. Diritto dei bambini a giocare

Diritto dei bambini al cibo
Tutti i bambini hanno il diritto al cibo e a nutrirsi adeguatamente

Diritto dei bambini di avere una casa
Tutti i bambini hanno il diritto di avere una casa, una casa dove possano proteggersi dal freddo e dove vivere con la propria famiglia. Oltre ad essere un luogo protetto, deve essere una casa dove il bambino può vivere con comprensione, tolleranza, amicizia, amore e protezione. Il diritto dei bambini di avere una casa e una casa

Diritto dei bambini alla salute
Il diritto alla salute nei bambini è uno dei diritti fondamentali a cui ogni bambino dovrebbe avere accesso. Il diritto alla salute è un compendio tra il benessere fisico, mentale e sociale, e ancora di più nei bambini, che sono più vulnerabili alle malattie. Il 20 novembre di ogni anno è la giornata internazionale dei bambini.

Diritto dei bambini all’educazione
Il diritto dei bambini all’educazione si riflette nella Dichiarazione dei diritti del bambino. Tutti i bambini hanno diritto all’istruzione, indipendentemente dal sesso, dalla religione, dalla nazionalità e da qualsiasi altra condizione. Lo Stato deve fare tutto il possibile per garantire l’accesso dei bambini all’educazione.

Il diritto alla vita dei bambini e avere una famiglia
Il bambino, per il pieno sviluppo della sua personalità, ha bisogno di amore e comprensione. Crescere sotto la responsabilità dei loro genitori e, in un’atmosfera di affetto e sicurezza morale e materiale. Il diritto dei bambini alla vita e ad avere una famiglia.

Diritto di avere nazionalità
Dalla nascita, il bambino ha il diritto di avere un nome e un cognome. Tutti i bambini devono essere registrati immediatamente dopo la loro nascita, poiché i genitori hanno l’obbligo di informare il nome, il cognome e la data di nascita del neonato.

Diritto dei bambini all’uguaglianza
Il diritto dei bambini all’uguaglianza, senza distinzione di razza, religione o nazionalità. Questo ha lo scopo di garantire che tutti i bambini siano trattati allo stesso modo, indipendentemente dalla loro origine e che si trovino nel paese in cui si trovano, o che abbiano il colore della pelle di qualsiasi colore.

Diritto dei bambini di esprimere la propria opinione
La Convenzione sui diritti dell’infanzia riconosce negli articoli 12 e 13 il diritto dei bambini di esprimere la loro opinione e la loro libertà di espressione. Perché i bambini dovrebbero esprimere opinioni liberamente esattamente come gli adulti.

Diritto dei bambini a non lavorare
Il diritto alla protezione contro il lavoro minorile si legge come segue: Il bambino deve essere protetto da ogni forma di abbandono, crudeltà e sfruttamento. Non sarà soggetto a nessun tipo di tratta e al bambino non dovrebbe essere permesso di lavorare prima di un’età minima appropriata.

giovedì 15 ottobre 2020

Coronavirus ed eugenetica? L’immunità di gregge, i respiratori negli USA ed i diritti dei disabili

IL CORONAVIRUS E QUEL SENTORE DI EUGENETICA. L'EUGENETICA E' LA STESSA INGEGNERIA DI SELEZIONE GENETICA PRATICATA DURANTE IL NAZISMO, E ANCORA IN AUGE. A VOLTE RITORNANO....



Quando tutto questo sarà passato, ed il coronavirus passerà agli annali della storia, dovremo condurre una seria riflessione sul sistema sanitario nazionale, in materia di diritti dei lavoratori e alla salute del cittadino, soprattutto.

LE “SCELTE” IN ITALIA

Il risultato è che molti medici hanno annunciato ai media di essere costretti, a causa della inadeguatezza strutturale, a “scegliere” chi curare. Cioè a privilegiare nella cura chi viene ritenuto avere maggiori possibilità di sopravvivenza al virus. In futuro le cose dovranno tornare ad essere come furono per decenni, nella patria della legislazione più “alta” e umana (la nostra).

Rifuggendo il benaltrismo, la tendenza cioè a spostare lo sguardo da un problema per trovarne di ben altri ritenuti più gravi, va detto che davvero impressionanti (non nel senso positivo del termine) risultano essere i comportamenti in materia di SARS-CoV-2 adottati in altre parti del mondo, UK e USA su tutte.

CORONAVIRUS IN UK

L’immunità di gregge annunciata dal premier inglese è un concetto scientifico antico (l’immunità di comunità è un meccanismo che si instaura all’interno di una comunità per cui se la grande maggioranza degli individui è vaccinata, limita la circolazione di un agente infettivo, andando in questo modo a proteggere anche coloro che non possono sottoporsi a vaccinazione, magari per particolari problemi di salute. È un meccanismo fondamentale per ridurre la circolazione e la trasmissione di malattie infettive contagiose) utilizzato per piegare la salute pubblica alla necessità di non intaccare gli interessi economici delle aziende, ed è eticamente inaccettabile. Con tutto che, dati alla mano, è ben lungi dal dimostrarsi efficace.

CORONAVIRUS IN USA

Ma a far ancora più pensare è quanto sta accadendo negli USA: al netto delle dichiarazioni di Donald Trump, sempre molto “ruvido”, sono oltre 10 gli stati che “scelgono” a tavolino chi salvare.

Il diritto di accesso ad un respiratore in Minnesota sarà precluso ad affetti di cirrosi epatica, malattie polmonari e scompensi cardiaci, in Tennessee le persone affette da atrofia muscolare spinale verranno escluse dalla terapia intensiva.

Negli stati di Washington, New York, Alabama, Tennessee, Utah, Minnesota, Colorado, Oregon i medici devono valutare l’abilità fisica ed intellettiva generale, prima di dare il placet ad un intervento in caso di positività al coronavirus.

Una decina di Stati hanno già reso noti nei propri elenchi di criteri per l’accesso alle cure limiti in materia di condizioni intellettive.

Il tutto per l’insufficienza generale di posti letto in reparti di terapia intensiva. Senza scomodare il ricordo del dottor Mengele, è però il caso di parlare di una forma di eugenetica?

Bé, se consideriamo che i criteri di esclusione colpiscono in pieno qualsiasi forma di disabilità, non pare particolarmente fuori luogo.

COVID-19 E DISABILITÀ

Quando il covid-19 passerà, saremo chiamati a riflettere su quale tipo di società desideriamo diventare non nei momenti tranquilli, ma nei “tempi di guerra”, ovvero quali diritti sono da considerare davvero inalienabili, per l’Uomo. Disabili su tutti.

domenica 19 luglio 2020

Violenza sui minori in aumento: cervello rettiliano in azione



Non si ferma la violenza sul corpo e l’anima della donna
(articolo del 2019 del centro di aiuto alla vita di Varese)

Quanto gravi sono stati gli abusi sessuali subiti dalla giovane Noa Pothoven quando aveva 11 anni? Quanto hanno inciso sulla sua angoscia esistenziale per portarla a lasciarsi morire poche settimane fa, a soli 17 anni?

Talvolta la violenza dapprima psicologica diventa in un secondo tempo violenza fisica. E’ di questi giorni (2019) la notizia nel Lodigiano di un adescamento in rete su WhatsApp di due bambine tra gli 11 e i 13 anni, da parte di un uomo di 48 anni che ha abusato di loro per tre anni minacciandole e costringendole al silenzio e alla violenza.

La relazione annuale sulla Violenza Sui Minori

E’ stata presentata in Parlamento la Relazione annuale sulla Violenza Sui Minori (2019) da parte dell’AGA, l’Autorità Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, per dirci che la violenza è in aumento e che il sistema non sa fornire la giusta protezione e non sa attivare gli strumenti necessari per garantirne la tutela.

La violenza sugli innocenti dilaga e in tema di diritti c’è veramente ancora molto da fare. In questo mese di giugno sono stati troppi i casi di bimbi piccoli maltrattati e uccisi dal proprio padre o dalla madre.

Viene da chiedersi chi sono questi “genitori-mostri” che anziché amare teneramente e proteggere la creatura a loro affidata la malmenano fino a massacrarla? Dove sta l’origine di tanto orrore?

L’affettività è una evoluzione della sessualità, ci dice la docente Silvia Bonino: anche dal punto di vista filogenetico c’è stata una progressione dello sviluppo cerebrale: dai rettili ai mammiferi all’uomo, del resto riscontrabile anche nel nostro cervello trino, uno e tripartito. Un uomo violento, dominante e aggressivo è ancora fermo, si potrebbe dire, al cervello rettiliano e tutte le idee che nella società e nella cultura confermano la supremazia maschile giustificano un rapporto rettiliano di sopraffazione di uomini verso le donne, dove prevale il dominio sull’amore e l’uso dell’altro nel cinismo e nella sopraffazione. La società proprio perché favorisce l’egocentrismo e l’impulsività attraverso una cultura materialista, tutta orientata al consumismo, all’edonismo, alla sessualizzazione della donna e alla pornografia, ogni giorno invia messaggi che nutrono le parti più rettiliane del nostro cervello.

Se non sono stato amato faccio fatica ad amare

“Se non abbiamo avuto la possibilità di vivere e rielaborare in modo cosciente il disprezzo di cui siamo stati vittime nella nostra infanzia, continueremo a riprodurlo e a trasmetterlo ai nostri figli”. Con queste parole Alice Miller avvia il tema della violenza subita da piccoli nel suo libro La persecuzione del bambino – Le radici della violenza in cui cerca di capire le origini della violenza nel Novecento. Sulla base della sua esperienza di psicoanalista, la violenza ha sempre un origine reattiva e non innata.

Nella nostra società liquida dove c’è molta confusione sul ruolo educativo dei genitori, spesso immaturi, incapaci di dare il buon esempio e di rappresentare un punto di riferimento per i propri figli, le parole della Miller tornano ad essere attuali perché la denuncia nei confronti della società incapace di proteggere i giovani è molto vicina a quella che è stata espressa in questi giorni dal Garante.

Cosa serve dunque per trasformare il cuore e la mente di un uomo o di una donna violenta? La risposta è racchiusa nella parola “educazione”; educazione a relazioni paritarie ed educazione emotiva all’affettività: empatia, cooperazione e altruismo.

La socialità positiva etichettata come “buonismo”

Altruismo, un’illusione? Forse è questo che vogliono farci credere certi messaggi di chiusura e di intolleranza, tutti basati sull’utilitarismo e sul materialismo. Gli studi delle scienze umane degli ultimi 50 anni ci dicono invece che non siamo programmati alla violenza, non è vero che “homo homini lupus” ma è proprio il contrario: siamo naturalmente inclini alla sensibilità verso gli altri e alla condivisone delle sofferenze altrui.

Responsabilità è la parola chiave della Relazione AGA: responsabilità degli adulti, delle istituzioni, di tutti gli organi preposti a garantire lo sviluppo e la tutela dei minori. Responsabilità che spesso manca anche sotto il profilo dell’omertà e del silenzio. Nella Relazione si invita alla responsabilità anche nei confronti della grave situazione di povertà e di disuguaglianza (un minore su otto vive in povertà assoluta) con offerta di servizi sociali regionali inefficaci o fatiscenti. Attenzione e senso di responsabilità viene richiesto anche nei confronti dei minori stranieri (7 su 10 sono nati in Italia) a cui va garantita la piena integrazione a tutti i diritti perché “I diritti dei minori sono diritti di tutti“, così si è espresso il Presidente della Camera Roberto Fico.
Non si può risolvere il problema della violenza senza investire in educazione

Educare quindi alla responsabilità, educare alla relazione e alla comunicazione nel rispetto delle differenze, dell’originalità di ciascuna personalità. Educare alla sessualità oltre la biologia, a cominciare dai sentimenti, spiegando cos’è l’amicizia e cos’è l’amore vero, inteso come dono disinteressato di sé. Educare al senso spirituale della vita dell’anima, educare al valore inestimabile della vita e alla sacralità del corpo, alla conoscenza di se stessi e della propria interiorità, delle proprie potenzialità. Educare all’ascolto, alla pazienza, alla generosità, alla pace. Educare alla bellezza, al buon gusto, al senso civico e al rispetto per la natura, per gli animali… Educare alla lettura e alla scrittura, all’ascolto della musica e delle emozioni che l’arte in genere regala. Educare fin da piccoli alla riflessione e alla creatività di un pensiero innovativo scevro da chiusure e da pregiudizi che si nutre di positività, di affetti e di altruismo e che rifiuta una cultura che ogni giorno elargisce i suoi messaggi destinati a nutrire le parti più rettiliane della nostra mente.

PER CAPIRE MEGLIO IL CERVELLO RETTILIANO:

venerdì 17 luglio 2020

DEEP WEB DELL’ORRORE PAGATO CON BITCOIN: BAMBINI ABUSATI, TORTURATI E UCCISI


Scoperte nel deep web le stanze degli orrori dove vengono abusati, torturati e uccisi bambini in tenera età. I carabinieri hanno arrestato 25 persone tra cui 19 sono minorenni.

Il reparto investigativo dei Carabinieri di Siena l’hanno chiamata operazione ‘Delirio’, ed è quello che si è spalancato davanti ai loro occhi accedendo alle “red room” del deep web, il web profondo e nascosto dove si accede solo con particolari software criptati.

I carabinieri hanno così scoperto una organizzazione pedo-pornografica asiatica con ramificazioni globali che abusano di minori, li torturano e li uccidono.

Quanto raccontato dai giudici della Procura dei minori di Firenze è raccapricciante ed orrendo. Gli adulti pagavano per vedere spettacoli dal vivo in cui i bambini venivano torturati e abusati, gli stessi “spettatori” potevano interagire con chi stava materialmente compiendo i crimini disumani chiedendogli di fare questo o quello al bambino, spesso di pochi anni.

Gli spettacoli dell’orrore terminavano quasi sempre con l’uccisione del bambino.

Secondo gli investigatori gli spettacoli disumani venivano pagati a caro prezzo e in prevalenza utilizzando criptovalute come il bitcoin.

Sono 25 gli indagati in Italia, di cui 19 sono minorenni e 6 i maggiorenni residenti in 13 province italiane. In particolare due minori di 17 anni piemontesi, un ragazzo e una ragazza, raccontavano in chat riservate la loro esperienza nel deep web ed è lì che hanno raccontato quanto avveniva nelle “red room” degli orrori.

Perquisizioni e sequestri

L’attività investigativa è iniziata lo scorso ottobre 2019 e si è conclusa ora con le perquisizioni e il sequestro di materiale detenuto dagli indagati.

I 25 sono accusati di detenzione di materiale pedo-pornografico ed istigazione a delinquere.

sabato 6 giugno 2020

Disabilità discriminata



I portatori di handicap sono la categoria più discriminata, in particolare i disabili che frequentano le scuole paritarie.

Il problema del disagio e dello svantaggio dato dall’handicap, problema visto non soltanto alla luce dei bisogni che ciascun disabile porta con sé, non soltanto dal punto di vista della necessità di una attenzione forte verso il portatore di handicap, attenzione che resta ancora fortemente incompiuta, ma soprattutto alla luce della dignità umana che il limite fisico e psicologico, il limite umano che l’handicap comporta, non possono né ridurre, né scalfire. L’handicap ci sollecita più che mai ad una riflessione sul valore della persona e delle sue relazioni in una dimensione in cui il sociale, lo specialistico, il tecnico, il docente, l’educatore, non escluso il politico, devono essere percepiti e vissuti in un orizzonte di impegno civile ed etico.

L’handicappato non è un disadattato: lo diventa se ciò che lo circonda – famiglia, scuola, ambiente, comunità – non gli consentono di sviluppare al massimo le sue potenzialità, che pur nella condizione di disagio, sono molteplici e non trascurabili. Egli è una persona – non una entità marginale – e in quanto tale, ha una sua dignità, è portatore di diritti e di doveri, è un valore in sé e non per concessione altrui. Purtroppo, nella realtà, incontra ancora non pochi ostacoli, in parte dovuti a condizioni oggettive, in parte riducibili a insufficienti possibilità personali e strutturali.

Ogni persona, ognuno di noi, anela ad un bene sempre più grande: in quest’ottica occorre operare. Il portatore di handicap – pur in una condizione di disagio multiforme – ha il diritto di percepire il suo presente e il suo futuro attraverso dinamiche personali e sociali che gli garantiscano un’esistenza impegnata e costantemente orientata. Ha il diritto di sentirsi accolto, sostenuto, di trovare motivi concreti di speranza. È quindi necessario trovare tutti gli strumenti necessari per aiutare al meglio le persone soggette a svantaggio fisico, psicologico e sociale. Si tratta di identificare obiettivi al fine di sostanziare e articolare ulteriormente non solo la rete di servizi, ma anche l’azione formativa e informativa, culturale e educativa, nel contesto comunitario e socio-politico. In parole più semplici, va attivata tutta una catena di sostegni atti a lenire lo svantaggio nell’indipendenza fisica, a migliorare l’autonomia nella cura e il sostegno nelle attività quotidiane, il tutto tese a scardinare la logica dell’egoismo, dell’utilitarismo, dell’edonismo che sorreggono l’emarginazione, la delega deresponsabilizzante e la retorica pietistica caratterizzanti ancora l’attuale contesto sociale. In parole più semplici, al portatore di handicap va riconosciuto appieno il diritto ad una vera cittadinanza.


Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che i portatori di handicap rappresentano la categoria più discriminata: sono soggetti a molte situazioni di disagio sia in campo sociale, che nel settore scolastico e professionale. Purtroppo a livello politico-amministrativo la disamina della loro situazione – variegata e profondamente condizionante – non viene assunta e trascurati tutti i fattori, sia giuridici che economici, che li riguarda. A livello sociale innumerevoli e irrisolte sono le barriere architettoniche che limitano i loro movimenti; a livello operativo difficile per loro trovare soluzioni occupazionali, se non attivate da gruppi di volontariato che del loro problema si sono e si fanno carico mediante attivazione di luoghi di lavoro; e livello economico, la loro disabilità non viene considerata come dovrebbe, quasi fosse la disabilità una condizione emarginante; a livello scolastico i disabili spesso vengono privati del doveroso sostegno culturale, e quando così non è, il sostegno da parte di docenti specialisti trova una limitazione di orario, lasciando spesso i disabili in situazione di abbandono durante l’orario delle lezioni con l’aggravante di una pesante discriminazione di quei cittadini disabili – alunni e studenti – che intendono scegliere una scuola diversa da quella gestita dallo Stato, e quindi condizionati da remore di ordine assistenziale, culturale ed economico da parte di uno Stato insolvente.

Il paradosso costituzionale del “senza oneri” va ad incidere sulle scuole non statali cosiddette “paritarie”, ma vanno a danneggiare particolarmente e fortemente i portatori di handicap nei loro diritti di avere sostegno formativo ed economico in quanto cittadini. Le scuole paritarie che hanno deciso di fruire della Legge 62/2000 – Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione – sono tenute ad applicare le norme vigenti in materia di inserimento di alunni e studenti con handicap o in condizioni di svantaggio, come previsto dalla Legge 104/1992 – Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate – e successive integrazioni, sono obbligate ad accettare l’iscrizione degli alunni con disabilità, pena la perdita della parità ottenuta, e devono garantire il diritto allo studio accogliendo di un alunno disabile la domanda di iscrizione; l’eliminazione delle barriere architettoniche presumibilmente presenti nella scuola; il personale ausiliario per l’assistenza igienica e l’igiene personale di tali alunni. 

La legge 104/1992 pone in essere anche il sostegno economico, sostegno che lo Stato, tuttavia, non garantisce. Le scuole paritarie, se vogliono attenersi agli obblighi dettati dalla legge, devono sopportare l’onere derivato dall’assunzione di insegnanti specializzati di sostegno: così lo Stato viene meno ad un preciso obbligo da esso stesso impostosi. I genitori che chiedono di iscrivere i propri figli portatori di handicap ad una scuola paritaria sono infatti tenuti a pagare la retta normale prevista per tutti gli altri alunni, con costo aggiuntivo eventualmente richiesto dalla scuola per i servizi imposti dalla legge a favore dei disabili.

Mentre nelle scuole statali le spese, per garantire l’istruzione di sostegno agli alunni in situazioni di handicap secondo le esigenze dettate dalla disabilità degli stessi, sono sostenute direttamente dallo Stato (anche se in modo non certamente esauriente), le spese di sostegno agli alunni in condizione disabile frequentanti le scuola non statali paritarie sono sostenuti direttamente dagli stessi istituti, ovvero dalle famiglie interessate. Evidente la discriminazione nei loro confronti. Tutto questo determina una situazione di illegittimità, in contrasto con le norme dettate in tema di diritto all’istruzione e alla parità scolastica e in violazione del principio costituzionale di uguaglianza. Quando si invoca “giustizia”, crediamo debba essere messo in conto anche i doveri dello Stato nei riguardi dei cittadini tutti. Ricordiamo anche che, ai sensi dell’art. 34-comma 1, e 38-commi 3e 4, della Costituzione, è compito della Repubblica garantire e promuovere il pieno sviluppo della persona umana mediante un proficuo inserimento nell’istruzione scolastica. E in ciò appunto confortati dalla legge 104/1992 – Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate – che ha dato attuazione ai predetti precetti, e data l’indispensabilità dell’insegnante di sostegno e quindi la non facoltatività di questo servizio.

Ne consegue il diritto soggettivo del portatore di handicap che non muta in base al tipo di scuola prescelta, e il diritto istituzionale della scuola paritaria in risposta all’obbligo che è tenuta a rispettare se vuole mantenere la condizione di scuola paritaria, al sostegno statuale degli insegnanti specialisti, accollandosi l’onere economico. Cosa che lo Stato non fa. La necessità di una totale integrazione scolastica dei disabili va attuata nel rispetto dei loro diritti di scelta degli ambiti in cui promuovere la propria crescita umana e culturale, nonché nel rispetto totale delle leggi vigenti che prevedono sostegni finalizzati a far superare stati di emarginazione e di esclusione. La discriminazione dei portatori di handicap è assolutamente palese, e merita una doverosa attenzione certamente prioritaria rispetto alle tante presunte discriminazioni di altro genere. Purtroppo siamo di fronte ad una situazione nella quale lo Stato e i suoi organi periferici, non sono garanti della libertà di ognuno e di tutti, quale condizione ineludibile, e permangono nel mortificare i disabili, cittadini più deboli e maggiormente bisognosi di aiuto e di dignità sociale. 

Crediamo che nella gestione del potere democratico e nell’aiuto alla crescita della comunità, debbano essere guardate attentamente le priorità, così come avviene in ogni famiglia di fronte ai problemi e alle necessità esistenziali. Crediamo anche che i diritti debbano essere coniugati con i doveri rispettosi di ognuno e di tutti: con uno sguardo a tutelare la convivenza umana, regolata secondo norme morali e comportamentali di una democrazia fondata sulla libertà e su autentici ed universali valori esistenziali.

Cosa prevede la legislazione europea in materia di diritti dei disabili: 

Il database propone documenti e pubblicazioni prodotti da organismi europei e internazionali e da organizzazioni non governative, per la promozione di una società inclusiva delle persone con disabilità. Il database è uno strumento rivolto a ricercatori, politici, professionisti, organizzazioni di persone con disabilità, nato da una collaborazione tra il Centro diritti umani dell'Università di Padova, il Consiglio Nazionale sulla Disabilità (CND) e Disabled People's International (DPI).

Fonte:

martedì 12 maggio 2020

MICHELLE LICATA COME EMANUELA ORLANDI NEL GIRO DI MINORENNI DI EPSTEIN?

QUANDO NEL 1983 SCOMPARVERO MIRELLA GREGORI E EMANUELA ORLANDI JEFFREY EPSTEIN ERA UN GIOVANE UOMO D'AFFARI DI 30 ANNI GIA' MILIONARIO E CON POTENTI AGGANCI NEL MONDO "CHE CONTA"....

Jeffrey Epstein accuser: I was 14 years old and still in braces ...


Jeffrey Epstein è stato accusato di aver abusato sessualmente di Michelle Licata e sospettato di aver abusato di decine di altre ragazze delle scuole medie e superiori nella sua casa sul lungomare di Palm Beach.


Michelle licata - Dago fotogallery

Michelle Licata è tra le 36 donne che sono state identificate ufficialmente dall'FBI e dalla Procura degli Stati Uniti come vittime di Epstein, allora 65 enne. Ma dopo la chiusura del caso dell'FBI nel 2008, testimoni e presunte vittime hanno testimoniato in tribunale civile che c'erano centinaia di ragazze che furono portate nelle case di Epstein, tra cui ragazze provenienti da Europa, America Latina e paesi dell'ex Repubblica Sovietica.
Anche Michelle Licata fu avvicinata da "un'amica" con la promessa di un guadagno extra, proprio come Emanuela Orlandi.

Epstein girava il mondo per affari


Durante gli anni '80, Epstein possedeva un passaporto austriaco con un nome falso. Il passaporto indicava il suo luogo di residenza in Arabia Saudita. La giornalista investigativa Vicky Ward ha dichiarato di essere stata informata nel 2017 da "un ex alto funzionario della Casa Bianca" che il procuratore distrettuale della Florida Alexander Acosta, nel 2008 incaricato di gestire il caso criminale di Epstein, ha detto agli intervistatori della struttura che gestì la transizione di Trump (formalmente Planning for the Presidential Transition): "Mi è stato detto che Epstein apparteneva all'intelligence", di lasciarlo solo "e che Epstein era al di sopra delle sue competenze".



Durante questo periodo, uno dei clienti di Epstein fu l'uomo d'affari dell'Arabia Saudita Adnan Khashoggi, che fu l'intermediario nel trasferimento di armi americane da Israele all'Iran, come parte della vicenda Iran-Contra negli anni ottanta. Khashoggi era uno dei numerosi appaltatori della difesa che conosceva. A metà degli anni ottanta, Epstein viaggiò più volte tra gli Stati Uniti, l'Europa e il sud-ovest asiatico. Mentre era a Londra, Epstein conobbe Steven Hoffenberg. Erano stati introdotti attraverso Douglas Leese, un appaltatore della difesa, e John Mitchell, l'ex procuratore generale degli Stati Uniti.



Il verminaio del "sistema" Epstein sta per crollare insieme al Partito Democratico americano 


Il caso Epstein, in particolare, ha rivelato questo: che in un paradiso off shore, nelle Isole Vergini, con voli privati, centinaia di uomini potenti, banchieri, politici, gente dello star system, si dedicavamo allegramente al turismo sessuale violentando bambini e bambine; il tutto veniva filmato e schedato dalla CIA e dall’FBI, oltre che dal Mossad, in modo da incastrare il maggior numero possibile di quei signori. Tra i nomi eccellenti ci sarebbero quelli di Bill Clinton, del principe Andrea d’Inghilterra, di Henry Kissinger, per non parlare dell’aristocrazia “nera”, cioè dei Rotschild. E che se ne facevano, i servizi segreti americani e israeliani, di tutto quel materiale top secret?

Il putrido verminaio del sistema “Epstein” sta per crollare: la piramide pedo-satanista, che è un vero e proprio “governo-ombra” negli Stati Uniti, ma anche la politica interna ed estera della superpotenza americana conoscerà dei grossi cambiamenti?

Piano, piano, comincia a venir fuori tutto il putrido verminaio. Più volte la magistratura era giunta alle soglie della porta di Jeffrey Epstein, ma non aveva mai potuto varcarla, anzi nemmeno bussare, perché sempre si erano messi di traverso gli uomini dei servizi segreti, dicendo: Costui non si tocca; ne va della sicurezza dello Stato. Ma ora, appunto con l’elezione (imprevista) di Trump, qualcosa è cambiato. Certe protezioni sono venute meno, ed è proprio l’FBI che ha preso in mano l’inchiesta sul disinvolto personaggio. Il quale, davanti alla prospettiva di farsi quarant’anni di prigione (sono decine o forse centinaia le bambine e i bambini che ha violentato o dato in affitto perché venissero violentati dai suoi facoltosi amici e clienti), pare che sia disposto a spifferare i nomi dei visitatori del suo perverso paradiso alle Isole Vergini. Clinton, il principe Andrea e molti altri cominciano a tremare. Evidentemente è in atto una guerra all’interno degli stessi servizi segreti, con una parte dell’FBI che, fino a ieri, si regolava in un certo modo, e un’altra parte che, ora, sta agendo in tutt’altra maniera. Epstein non è più un tabù; ha perso lo statuto d’intoccabile; e, con lui, rischiano di finire nell’inchiesta decine di pezzi grossi, grossissimi, della finanza, della politica e del sistema hollywoodiano.

Ma possiamo immaginare uno scaldalo che arrivi a coinvolger direttamente gente come quella? Forse sì; ma è probabile che, in tal caso, comincerebbero a scricchiolare i pilastri del potere mondiale. Né sono coinvolti, nelle orge sessuali organizzate da Epstein e documentate da CIA e FBI, solo personalità individuali, per quanto illustri; sono coinvolti anche i massimi organi delle Nazioni Unite, e specialmente quelli legati all’infanzia, all’educazione, eccetera. Come mai? È semplice: dove ci sono i bambini, e dove ci sono gli operatori sociali che si occupano dei bambini, lì si creano delle potenzialità per i pedofili, specie se si tratta non di singoli individui, ma di reti diffuse a livello mondiale. E tale è il caso di cui stiamo parlando. Il tutto con la protezione e la copertura di magistratura e polizia, oltre che del mondo della politica.

Per capire come funzionava un tale sistema, si pensi a come funzionava, su una scala molto più piccola, il “sistema” della Val d’Enza, del quale, a quanto sembra, nessuno s’era accorto fino all’altro ieri. Eppure centinaia di bambini erano stati sottratti alle loro famiglie e dati in affido agli amici degli operatori dei servizi sociali, senza che nessuno, o quasi nessuno, se ne fosse accorto. E stiamo parlando di Bibbiano, di paesi con poche migliaia di abitanti. Ma il “sistema” Epstein, o meglio il sistema più vasto di cui Epstein era una pedina, funziona a livello mondiale. Dispone perciò di un giro di clienti e un giro di protezioni addirittura impensabili. E nessuno s’era accorto di nulla; se qualcuno se n’era accorto, non aveva potuto far nulla. Segreto di Stato, fine del discorso. Non è curioso che il fetido pentolone della Val d’Enza sia stato scoperchiato negli stessi giorni in cui veniva scoperchiato, sull’altra riva dell’Atlantico, il fetido pentolone di Jeffrey Epstein? E non è curioso che a coprire il sistema Epstein fosse il Partito Democratico, così come a far da ombrello ai sociologi e agli assistenti sociali della Val d’Enza c’era, sia pur indirettamente, il suo equivalente italiano, il partito dei progressisti, dei più nobili, dei più buoni, quello che si oppone ai razzisti, ai populisti e ai fascisti, in nome dei più alti ideali dell’umanità, della solidarietà e della pace? 


Perfino la Chiesa cattolica, di fatto, è diventata un enorme ricettacolo per cardinali e vescovi pedofili e sodomiti. Si pensi solo all’impunità di cui ha potuto godere, per anni e per decenni, il cardinale McCarrick, un predatore sessuale di tipo seriale, mantenuto dal signor Bergoglio ai vertici della Chiesa cattolica statunitense, anche dopo essere stato informato da monsignor Viganò della vera natura di quel personaggio; e questo fin dal 2013! Proprio come non si doveva saper nulla del sistema Bibbiano, né si deve sapere delle altre dieci, cento, mille Bibbiano sparse per l’Italia, col loro giro vorticoso di denaro e le inconfessabili implicazioni di perversione, e forse di peggio? È possibile che dei bambini, staccati dai loro genitori naturali, finiscano per “sparire”, magari allo scopo di alimentare il mercato clandestino degli organi da trapianto? Ed è possibile che dei bambini siano utilizzati come sacrifici umani nel corso delle messe nere dei satanisti altolocati? E forse anche la povera Emanuela Orlandi ha fatto quella fine?


Riferimenti importanti per approfondire le indagini qui:



giovedì 16 gennaio 2020

Centinaia di medici si mobilitano contro i ‘trattamenti ormonali gender’ sui minori: “scandalo storico nel mondo della medicina”

SE NON CI PENSANO GLI ADULTI E I GENITORI A DIFENDERE I BAMBINI MA CHI DOVREBBE FARLO?....NON PRENDETE PER "NORMALE" TUTTO QUELLO CHE FANNO PASSARE COME TALE. IL GENDER FLUID E' DIABOLICAMENTE DISUMANO E INDUCE I BAMBINI ALLA DISSOCIAZIONE PSICOLOGICA DELLA PERSONALITA'!....




Molti professionisti della salute sono scandalizzati dall’applicazione dell’ideologia gender in campo medico, in particolare per quanto riguarda i casi denominati “MINORI TRANS”. Molte delle leggi che vengono approvate in numerosi paesi includono trattamenti ormonali per bambini e persino interventi chirurgici con effetti irreversibili su questi minori.

In Australia, i bambini non devono più chiedere a un giudice di sottoporsi a terapia ormonale. Il più giovane che ha avuto accesso ai cosiddetti “farmaci inibitori della pubertà” in Australia aveva 10 anni. E a causa dei molti casi simili ai suddetti, più di 200 medici in Australia hanno aderito in soli tre giorni a una petizione indirizzata al Ministro della Salute, Greg Hunt, per convocare una vasta indagine parlamentare che fa luce sul rischio connesso all’uso di questi trattamenti ormonali negli adolescenti che dicono di “essere nati” nel corpo sbagliato.

“Un problema profondamente preoccupante”

Come raccolto dai media australiani, psichiatri, pediatri, dottori di altre specialità o professori universitari nel campo della medicina hanno aderito al rapporto presentato all’inizio di settembre 2019 dal professore di Pediatria alla Western Sydney University, John Whitehall. L’obiettivo è che questa richiesta sia consegnata al Ministro della salute, prima che l’attività parlamentare riprenda ad ottobre.


Il pediatra e professore John Whitehall 

“La nostra lettera congiunta invita il Ministro della Sanità ad avviare un’indagine parlamentare su questa questione profondamente preoccupante, in cui genitori, insegnanti, avvocati, nonché medici e altri, possono presentare le loro preoccupazioni ai nostri rappresentanti eletti per una profonda considerazione“. Dice la lettera.

Lo stesso Ministro della salute ha già mostrato la sua preoccupazione per questi trattamenti nei bambini e quindi ha informato il Royal Australian College of Physicians, sebbene il Dr. Whitewall e altri professionisti medici non credano che il College sia in grado, a causa delle pressioni ideologiche, di condurre un’indagine indipendente.

“Uno dei più grandi scandali nella storia della medicina”

Whitewall si affida alle considerazioni e alle ricerche di professionisti rinomati come lo psichiatra infantile Christopher Gillberg, che insieme al suo gruppo di ricerca di neuropsichiatria presso l’Università di Göteborg, assicura che il trattamento sperimentale con i bambini trans sia “probabilmente uno dei più grandi scandali nella storia medica“.

Gillberg, che gestisce centri di ricerca in Gran Bretagna, Francia e Giappone, ha ripetutamente chiesto che l’uso di INIBITORI ORMONALI venisse interrotto immediatamente durante la pubertà a causa dei loro effetti sconosciuti a lungo termine.

Questo specialista ha parlato del caso svedese definendo quanto sia “assolutamente orribile” vedere che ogni anno centinaia di bambini ricevono questi trattamenti inibitori della pubertà “sperimentali” così come gli ormoni sessuali incrociati, mettendo a rischio la salute dei bambini e sfruttando i “dubbi o le tendenze dei genitori”.


I veri problemi in questi minori

Sia il Dr. Whitehall che il professore di medicina all’Università di Oxford, Carl Heneghan, avvertono anche della pericolosità dell’uso “sperimentale” di questi trattamenti, con il fatto aggravante che sono i bambini stessi a riceverli senza sapere come funzionerà nel corso degli anni.

Il portavoce dei medici che firmano la lettera e il rapporto al ministro, il pediatra Rob Pollnitz, afferma che la confusione di genere nei bambini e negli adolescenti è principalmente un problema psicologico e non biologico. ”Prima di somministrare loro trattamenti non dimostrati con ormoni ed eseguire interventi chirurgici, dobbiamo fare tutto il possibile per risolvere i loro problemi psicologici”, ricorda.

Per questi professionisti, in molti casi di minori di solito ci sono altri problemi come autismo, anoressia, traumi familiari o depressione. Non avrebbero bisogno di ormoni ma di aiuto per i loro veri problemi.

Bambini-adolescenti, area di reclutamento per i gruppi LGBT

Gillberg, a sua volta, sottolinea che "molti dei casi di bambini svedesi (già negli adolescenti) hanno autismo o anoressia nervosa” (vedi Greta Thunberg), ed era molto comune per questi giovani “avere ancora più problemi di identità sessuale durante la pubertà: chi sono io? Come dovrei comportarmi? Che ne sarà di me? Sono etero? Rispetto alla media delle persone della sua età".


Christopher Gillberg parla di uno “scandalo” storico

“Questa crisi d’identità è quasi sempre risolta in pochi anni e penso che sia in questo gruppo di adolescenti che avviene il reclutamento degli attivisti LGBT”, aggiunge questo specialista.

Una futura “ondata di suicidi”

Nel mese di agosto 2018, il pediatra statunitense Quentin Van Meter ha denunciato in Australia le gravi conseguenze di questa offensiva “trans” sui minori. A Londra, ad esempio, le autorità indagano su un fatto sconcertante: l’ aumento del 2469% delle richieste di cambio di sesso nei bambini e negli adolescenti.

Van Meter afferma che in futuro è molto probabile una grave ondata di suicidi tra quei bambini ai quali i medici hanno prescritto trattamenti che bloccano la pubertà: ” Quello che vedremo tra venti o trenta anni da oggi è un’ondata di suicidi che non abbiamo mai affrontato”.

Il Dr. Van Meter ha confrontato la situazione attuale con l’esperimento che il Dr. John Money, inventore dell’ideologia di genere, ha fatto con due bambini gemelli, Bruce e Brian Reimer, che ha usato come cavie umane e che si sono entrambi suicidati.

Bruce Reimer, cresciuto come “bambina” dal Dottor Money, da adulto si è suicidato


Ha anche considerato che l ‘”orribile tragedia” di questi gemelli, uno dei quali è stato mutilato nell’apparato genitale, potrebbe ripetersi con questa ondata di medici che “alla cieca” prescrivono farmaci inibitori della pubertà e interventi di riassegnazione sessuale a bambini con disforia.

Nella sua carriera professionale ha affrontato molti casi di bambini e giovani con conflitti con la loro identità sessuale ed è convinto che i bambini necessitassero di una consulenza continua e intensiva invece di terapie ormonali dannose. “Non ho mai visto un bambino con tendenze transgender che non abbia avuto una notevole quantità di problemi psicologici nascosti”.

Gli studi dello psicologo Zucker

A Toronto lo psicologo Kenneth Zucker, che ha curato i bambini con disforia di genere per più di 20 anni, ha notato che la stragrande maggioranza di essi è stata in grado di “guarire” le proprie ferite psicologiche.

Tradotto in cifre: solo il due percento dei ragazzi e il 10 percento delle ragazze ha continuato a “sentirsi transgender” dopo le consultazioni.

I rischi dei trattamenti ormonali

Il Dr. Van Meter ha insistito sul fatto che i bambini che assumono questi tipi di ormoni sono inclini a malattie tromboemboliche, ictus, alcune malattie cardiache e persino tumori correlati agli ormoni introdotti nel corpo.

Il Dr. Van Meter ha chiarito che questi pediatri stanno calpestando il dovere di un medico, cioè prendersi veramente cura del paziente: “Rendono il bambino un adulto che sarà malato per il resto della sua vita”.

LE BARBIE DI SESSO “FLUIDO” PER PROGRAMMARE LA GENERAZIONE DI “MINORI TRANS”

 

Da oggi la Mattel ha lanciato una nuova linea di bambole: il nome del marchio è Creatable World e comprende Barbie per maschi e femmine senza distinzioni. Sul profilo Instagram della compagnia, l’hashtag di riferimento è #AllWelcome, tutti sono i benvenuti.

In un comunicato, si dice:

“Le Creatable World sono bambole gender-neutral, e non presentano caratteristiche né maschili né femminili. Piuttosto, permettono ai bambini di creare i propri look”.

Ed ancora:

“I giocattoli sono il riflesso della cultura e, dal momento che il mondo continua a celebrare l’impatto positivo dell’inclusività, abbiamo sentito che era arrivato il momento di creare una linea di bambole libera da ogni etichetta“, spiega Kim Culmone Senior Vice President di Mattel Fashion Doll Design. “Attraverso la ricerca, abbiamo appreso che i bambini non vogliono che i loro giocattoli siano definiti da stereotipi di genere. Per questo, questa linea che consente ai bambini ed alle bambine di esprimere liberamente loro stessi, è stata da loro particolarmente apprezzata”.

Nel concreto le bambole sono personalizzabili in tutto, sono senza sesso e “senza stereotipi di genere” ed in ogni confezione sono compresi vari accessori: felpe, jeans, minigonne, tutù.

Si potrà personalizzare anche il taglio dei capelli: lunghi, corti, rasati, simmetrici, treccine ecc…

Gli accessori sono dunque mescolabili a piacere ed i bambini saranno liberi di creare un giorno la Barbie “maschio”, ed il giorno dopo “femmina” e così via.

Dietro all’apparente mantra dell’inclusività, dell’accogliere tutti ecc..si cela come al solito l’intento estremamente negativo di confondere i bambini in ciò che è maschile e ciò che è femminile.

Vedendo poi il video di lancio della nuova collezione, si può capire l’obiettivo della linea di giocattoli semplicemente considerando i bambini che ne sono i testimonial: ci sono dei maschi che sembrano femmine (e viceversa), bambini che esibiscono creste e capelli colorati; sembra proprio che l’intento sia di voler creare confusione, annullando le differenze tra maschile e femminile, perché come recita lo spot: “nel nostro mondo le bambole sono senza limiti come i bambini che giocano con loro”.

Così anche noi, come la famosa bambola gender fluid, possiamo decidere di essere oggi maschi e domani femmine. Perché non c’è limite.

Questo è dunque il messaggio di fluidità di genere che passerà ai nostri bambini.

Solo che questo non è un gioco.

Fonti






sabato 14 dicembre 2019

OGNI VOLTA CHE NE SALVIAMO UNO CHIUDIAMO UN MANICOMIO – di Vincenza Palmieri

QUELLO CHE SUCCEDE NELLE CASE FAMIGLIA E NEI LUOGHI DI RICOVERO STA DIVENTANDO UN VERO E PROPRIO GENOCIDIO. L'UMANITA' PER NATURA COMPASSIONEVOLE, STA CEDENDO ALLA MENTALITA' NICHILISTA E DISUMANA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE MASSONICO.... 



Bambini strappati: così ho salvato me e mia figlia dal business delle case famiglia




Bibbiano, intercettazioni choc: così alteravano i ricordi dei bambini per sottrarli ai genitori

Quando 40 anni fa con la Legge Basaglia furono chiusi i manicomi, si dette un grosso smacco alla psichiatria nazionale ed internazionale.

Senza entrare nel merito di quelle che sono state poi anche le derive stesse della Legge Basaglia, essa ha rappresentato con grossa evidenza un momento storico.

Non a caso la ricordiamo come una delle più importanti Leggi emanate nel nostro Paese e – consci di una portata che è andata ben oltre – come un fatto epocale in sé.

Rappresentò, infatti, una svolta non solo riguardo la chiusura stessa dei manicomi ma anche sul fronte della percezione e del sentire da parte del Governo e della Popolazione intera.

Da quel momento in poi, infatti, si assistette alla presa di coscienza di come la reclusione, la permanenza anche per tutta la vita all’interno di un manicomio e la stessa fatiscenza di quelle strutture rappresentassero uno dei crimini contro l’Umanità più efferati; tanto da essere spesso equiparati a campi lager, anche per la tipologia di percorsi terapeutici posti in atto.

Con la Legge Basaglia si modificò, dunque, la visione dell’Uomo e della Donna. Elevati dal rango di animali e bestie – com’erano stati concepiti da chi li aveva relegati in tali strutture – rappresentarono il simbolo evidente della stangata inferta al sistema psichiatrico e a tutto il sistema di potere ad esso connesso.

Ma ovviamente, quando parliamo di psichiatria, non ci riferiamo ad un’entità astratta né ad una forza minore facile da contrastare: stiamo relazionandoci con una Organizzazione mondiale fortissima, collegata ai signori della guerra e delle droghe. Tra guerra, droghe e psicofarmaci ci stiamo battendo contro una delle più grandi potenze mondiali, tra le quali il nesso strettissimo appare anche oggi più che evidente.

Una organizzazione così potente ha, quindi, trovato il modo di elaborare nuove strade e percorsi.

E da quel momento in poi, infatti, una serie di altre efferatezze sono state strategicamente progettate e opportunamente mascherate: la psichiatria, nel corso dei decenni, si è evoluta anche dal punto di vista del marketing. Ed ha trovato nuove forme per affermare se stessa.

Mentre, forte dell’ignoranza post bellica, abbiamo avuto per anni una psichiatria palese – elettroshock, docce fredde, ecc. – con l’evoluzione politica mondiale, l’emancipazione delle donne e gli esiti di grandi battaglie civili, la stessa psichiatria ha dovuto adattare le sue campagne e la sua strategia alla nuova realtà; per raggiungere un sempre più vasto bacino di utenza, nell’ambito di un panorama sociale mutato.

Cosa è avvenuto, dunque?

Di fatto, chiusi i manicomi, abbiamo aperto i nuovi manicomi.

I manicomi, oggi, si chiamano puntura depot, case famiglia, case ad alto contenimento, lager per anziani, SPDC dei reparti d’ospedale, piani terapeutici, abuso sessuale su pazienti detenuti, psicofarmaci ai detenuti o ai ragazzi in casa famiglia senza alcuna prescrizione, allontanamenti familiari ingiusti, diagnosi ingiustificate, Legge 170, i TSO agli adulti e ai bambini.

E, se per 40 anni abbiamo applaudito la chiusura dei manicomi, sono ormai 20 anni che osserviamo un fiorire costante della psichiatria attraverso mille rivoli, non ultimo quello della scuola e delle numerose diagnosi che, per affermare se stesse, hanno bisogno di essere addirittura sancite per legge.

Ogni volta che riportiamo a casa un bambino, noi stiamo chiudendo un manicomio. Ogni volta che togliamo ad un ragazzo una puntura depot, noi stiamo chiudendo un manicomio. Ogni volta che avviamo un processo di dismissione degli psicofarmaci, noi stiamo chiudendo un manicomio. Ogni volta che ne salviamo uno, noi stiamo chiudendo un manicomio: i nuovi manicomi.

E ogni volta che questo accade, noi dobbiamo alzarci in piedi e plaudire allo stesso modo in cui, a suo tempo, abbiamo gioito per la chiusura dei manicomi.

(Tratto dal contributo della Prof.ssa Vincenza Palmieri al Convegno “Bambini allo sbaraglio, Bambini bersaglio” – Pordenone, 27 gennaio 2018)

mercoledì 11 dicembre 2019

L’FBI ha declassificato un documento sui “Finders” (cercatori), un gruppo coperto dall’intelligence accusato di abusi sessuali sui bambini



Il quartier generale dell’FBI a Washington (Samira Bouaou/The Epoch Times)

Di

Zachary Stieber

Venerdì scorso l’FBI ha pubblicato i documenti che descrivono dettagliatamente un’indagine sui “Finder”, un gruppo segreto presumibilmente collegato al governo degli Stati Uniti.

Le accuse di abusi sui minori commesse dal gruppo sono state portate all’attenzione degli agenti dell’FBI dopo che diverse persone, tra cui il deputato degli Stati Uniti Charlie Rose, hanno inoltrato al Dipartimento di Giustizia un documento declassificato risalente al 27 ottobre 1993.

Gli agenti dell’FBI hanno cercato informazioni sul gruppo e hanno scoperto un file dell’FBI relativo a un arresto di due uomini a Tallahassee, in Florida, nel 1987. Gli ufficiali di polizia trovarono gli uomini trascurati e trasandati con sei bambini che giocavano in un parco.

“I due soggetti con i bambini, inizialmente non furono in grado di fornire informazioni sufficienti sulla custodia legale dei bambini e non collaboravano per quanto riguarda la loro identità e l’identità dei bambini”, afferma il file.

Le informazioni raccolte sugli arrestati e i bambini rivelarono che provenivano dall’area di Washington. Ciò spinse gli agenti di Tallahassee a contattare il proprio ufficio locale e a trasmettere le informazioni al dipartimento di polizia metropolitana di Washington.

Si venne così a scoprire che uno dei due uomini apparteneva ad un’associazione nota con il nome di “Finders” che aveva la propria sede nella capitale della nazione. Il Dipartimento di Polizia Metropolitana aveva già ricevuto informazioni da una fonte confidenziale che un gruppo noto come “Finder”

stava conducendo “tecniche di lavaggio del cervello a [censurato]”.

“La fonte ha riferito che i bambini erano stati utilizzati nei rituali dai gruppi, e che non era stato mai osservato alcun abuso di minori”, affermano i file declassificati.

Il 5 febbraio e il 6 febbraio 1987, gli agenti di polizia di Washington hanno eseguito delle perquisizioni su due immobili di proprietà del gruppo: una residenza e un magazzino.

Durante le ricerche nelle proprietà dei “Finder”, un funzionario del servizio doganale degli Stati Uniti (UCSC) ha affermato di “aver osservato una quantità sostanziale di materiale informatico e documenti che presumibilmente contenevano istruzioni per ottenere bambini per scopi non specificati “,

Ha dichiarato l’FBI. “Le istruzioni presumibilmente includevano l’impregnazione di membri femminili della comunità, l’acquisto di bambini, il commercio di bambini e il loro rapimento (sic).

L’agente ha cercato di ottenere l’accesso alle prove da utilizzare nelle indagini sulle violazioni delle leggi sulla pornografia minorile, sul Mann Act e il Neutrality Act.

Dopo diversi paragrafi di materiale redatto, l’FBI ha rivelato che qualcuno “ha affermato che i Finder erano coinvolti in un sistema di abusi sui minori ben organizzato e che [censurato] in collaborazione con il Dipartimento di Stato e la sezione di controspionaggio estero dell’FBI,

ha cospirato per coprire quegli abusi. ”

Una nota del 9 marzo 1987 dell’ufficio dell’FBI di Washington, affermava tuttavia che “tutte le prove ottenute” nelle proprietà dei due “Finder” non producevano “nessuna prova di sfruttamento sessuale dei minori, rapimenti o altri crimini correlati”.

Un rapporto dell’ufficio di Washington indicava invece che il mandato aveva scoperto “grandi quantità di documenti relativi all’educazione e alla formazione dei bambini … insieme a manuali per piani generali e “sporchi inganni” per i nemici del gruppo dei Finder.

Una terza ricerca eseguita dalla polizia statale in una fattoria rurale della Virginia aveva scoperto le “prove di rituali satanici/di culto”. Gli agenti trovarono anche le gabbie che usate per tenere i bambini durante le loro visite alla fattoria.

Il gruppo che viveva nella fattoria ha tentato di “assumere il governo della città di Culpepper in Virginia”, affermava il file.

Successivamente, qualcuno ha contattato la polizia di Washington per informarla che “tutti i rapporti riguardanti i Finder dovevano essere classificati come segreti. [censurato] aveva anche avvisato che nessuna informazione doveva essere consegnata al WFO dell’FBI per le indagini e

che il WFO non sarebbe stato informato del coinvolgimento/contatto [censurato]. ”

“I bambini scoperti a Tallahassee alla fine sono stati consegnati a persone che affermavano di essere genitori o tutori. Nessun ulteriore coinvolgimento di MPD, FBI o dogane “, ha affermato la cronologia. “Per quanto è noto, nessun dettaglio del coinvolgimento [censurato] è mai diventato pubblico.”

L’FBI riferì di aver parlato con il capo del dipartimento di polizia di Tallahassee il 16 novembre 1993 e affermò che tutte le prove scoperte a carico dei Finder erano state restituite ai suoi proprietari o distrutte. Aggiunse che nessuna agenzia esterna ha cercato di influenzare le indagini del suo dipartimento.



Uno dei file declassificati. (FBI)

“Risposta alle persone in emergenza”

Un’indagine congiunta del Metropolitan Police Department e dell’ufficio dell’FBI a Washington ha portato all’identificazione delle madri dei sei bambini trovati in Florida, nonché di due padri e di molti altri membri chiave dei “Finder”.

Tutte le persone interrogate “hanno affermato che il loro gruppo composto da intellettuali aveva scelto di vivere seguendo uno stile di vita alternativo”, ha scritto l’FBI. “Le madri erano tutte consapevoli del fatto che i bambini erano stati portati in Florida durante un viaggio” e

hanno affermato di avere fiducia nei due uomini che erano stati arrestati.

Uno dei membri del gruppo riferì agli investigatori che il gruppo era stato formato nel 1972 “con il proposito di aiutare le persone in situazioni di emergenza”, secondo uno degli archivi. “Il gruppo ha raccolto informazioni per persone o aziende” ed inizialmente era locato sulla 1307 4th Street, N.W., a Washington.

La persona “descriveva il [censurato] come misterioso e riferiva che di solito nessuno sapeva dove fosse”, secondo l’interrogatorio del 7 febbraio 1987.

Tutti i membri del gruppo, comprese le madri e i padri, “hanno affermato con enfasi che nessuno nel loro gruppo ha fatto sesso con i bambini, che non si sono verificati abusi ritualizzati e che i “Finder” non sono un culto satanico”.

Undici giorni dopo, un assistente procuratore degli Stati Uniti, il cui nome è stato censurato, presso l’ufficio del procuratore degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia, ha rifiutato il processo senza citare nessuna delle prove sulle violazioni delle leggi federali.

Il membro del gruppo ha rivelato altri dettagli, ma sono stati quasi tutti censurati. Ad un certo punto, ha detto, i membri dei “Finder” erano in battaglia per la custodia sulle proprietà immobiliari del gruppo.


Cartina di una scuola materna gestita dai Finder. Gli investigatori dissero che non aveva una maniglia, solo un catenaccio, su una delle porte della classe; si accedeva attraverso dei tunnel;

e aveva un sistema di allarme antincendio interno che non era collegato alla caserma dei pompieri, con interruttori in ogni classe.

Parlano ex membri

Secondo una cronologia dell’indagine, 21 ex Finder sono stati interrogati e hanno affermato che l’organizzazione “è iniziata come uno stile di vita alternativo negli anni ’60 e che molti di loro sono rimasti disincantati dall’ordine quasi militare sotto la diretta supervisione di [censurato].

Molti degli ex membri hanno dichiarato di temere una punizione dall’organizzazione Finders”.

In un caso, un ex membro femminile ha avuto bisogno dell’intervento della polizia per fermare le molestie da parte dei Finder.

I familiari che hanno parlato con i detective “hanno dichiarato che [censurato] ha fatto il lavaggio del cervello ai loro figli” e “ha impedito qualsiasi contatto con loro”.

I membri dei Finder costringerebbero i parenti a smettere di contattare i loro cari inviando ricatti e fotografie che descrivono atti sessuali espliciti che coinvolgono gli attuali membri.

Ad un certo punto, i Finders “hanno tentato di prendere in consegna” una residenza di famiglia e di costringere una donna ad abbandonare la sua casa.


Una pagina del documento con gli interrogatori sui bambini trovati a Tallahassee, in Florida. (FBI

Un detective del Metropolitan Police Department ha dichiarato che una donna ha chiamato la divisione di intelligence del dipartimento diversi mesi prima dei mandati di perquisizione del dicembre 1986 e ha riferito di avere informazioni su un culto operante a Washington e nel Maryland.

In un interrogatorio ha dichiarato che “un gruppo di individui stava cercando di introdurla in un culto e ha spiegato la natura e le circostanze di questo culto”, ha scritto il detective.

Le fu detto che il gruppo “era insolito” ma “non commettevano reati” e che la polizia non era interessata a loro.

La donna contattò nuovamente un detective il mese successivo “e dichiarò che alcuni membri erano interessati ad esplorare il satanismo”. Il detective le disse che “i satanisti [sic] non sono criminali” ma che lui “era interessato ad accertare in quale attività fosse coinvolto il gruppo.”

Dopo che i bambini furono trovati in Florida il mese seguente, furono ascoltati dagli investigatori.

I bambini riferirono agli agenti di polizia di Tallahassee che erano “in viaggio verso una scuola intelligente “in Messico e che non potevano fornire alcuna informazione positiva sui loro genitori”, secondo un file.

I bambini erano tutti estremamente affamati e durante i colloqui urinavano e defecavano sul pavimento.

I bambini “hanno anche parlato di altri bambini a Washington D.C. e hanno dichiarato di essere sotto il controllo del” chiamante del gioco “, [censurato]”, afferma il file.

Secondo il file originale, i bambini venivano “svezzati” dalle loro madri e non andavano a scuola. Alla domanda su cosa gli uomini hanno insegnato loro, hanno risposto dei giochi e come leggere. I giochi includevano prendere una camicia con dei buchi, scappare e strapparla.

Hanno riferito che facevano tutte le cose in cambio dei premi.

Due bambini hanno anche descritto un periodo intorno a Natale in cui le donne erano scese al piano di sotto nude e hanno detto che pensavano che fosse divertente e parte di un gioco.

Per scaricare e leggere l’intero file declassificato cliccare QUI.