lunedì 9 dicembre 2019

Il progetto ebraico


UN ARTICOLO DEL 2008 SULLA CONCEZIONE ORIGINARIA DEL PROGETTO "UNIONE EUROPEA" DALLA PENNA PROFETICA DI IDA MAGLI. QUALCOSA E' CAMBIATO DA ALLORA? PARREBBE PROPRIO DI NO....



La dittatura europea - Ida Magli 2011


Abbiamo aspettato inutilmente nei giorni scorsi che almeno qualcuno dei politici, in America, in Europa, in Italia, qualcuno dei Capi di Governo o dei Ministri dell’Economia denunciasse, facendone i nomi e destituendoli dalle cariche, gli operatori finanziari responsabili dell’immensa truffa messa in atto. Una truffa mai avvenuta in precedenza almeno in queste proporzioni e che ha provocato il crac delle più importanti Banche, il crollo delle Borse mondiali, la perdita dei propri investimenti e risparmi per coloro che glieli avevano affidati convinti che fossero degni della massima fiducia, e che adesso si trascina dietro il fallimento di innumerevoli grandi e piccole industrie. Sembra incredibile: cosa fa la magistratura? Mette in carcere, come al solito, chi ruba un etto di parmigiano al supermercato? E cosa facevano i vari Istituti di controllo e di valutazione, le Agenzie di rating, i Presidenti delle Banche Centrali, a cominciare da quella europea dal cui pulpito un ineffabile Trichet ogni giorno straparla del proprio dovere di tenere stretti i cordoni della borsa? Non si erano accorti di nulla? Dobbiamo per forza pensare che, o sono del tutto incapaci di fare il proprio mestiere, oppure che sono corresponsabili delle avventure criminose messe in atto. In ogni caso avrebbero dovuto essere rimossi e condannati. Invece, nulla. Silenzio assoluto. La Borsa è una istituzione “sacra” il cui andamento, anche quando è azzardato al massimo, non può in nessun modo essere oggetto di censure in quanto, secondo le norme che la guidano, è sufficiente che l’investitore sia a conoscenza del fatto che opera in zona “rischio”; più o meno come chi gioca alla roulette.

E’ fallito adesso anche il maggiore finanziere americano, Bernie Madoff, provocando un terribile terremoto in quanto gli avevano affidato le proprie ricchezze i più grandi capitalisti d’America. Ricchezze andate in fumo a causa della incredibile “catena di S. Antonio” messa in atto da Madoff con la vendita di prodotti finanziari inesistenti. In un particolareggiato articolo su questo argomento pubblicato nel suo sito (e che non possiamo riprodurre perché accessibile soltanto agli abbonati) il giornalista Maurizio Blondet ha messo l’accento sulla responsabilità di una particolare “visione del mondo” nelle attuali disavventure delle Banche e delle Borse, quella degli Ebrei. Di fatto sono quasi tutti ebrei gli operatori della finanza, compreso il Madoff e i capitalisti di cui sopra, e come è noto lo sono sempre stati anche quando le Borse e le Banche non esistevano, ed erano loro che prestavano soldi ad alto interesse ai poveri, piazzandosi con piccoli “banchetti” vicino ai mercati, mentre ai Re e Papi fornivano il denaro per le guerre e le conquiste in cambio di ipoteche su intere città. Gli Ebrei non amano ricordarlo, ma uno dei motivi che ha contribuito alla formazione dell’immagine negativa che li ha accompagnati lungo lo scorrere della storia è stato proprio il loro arricchirsi attraverso il commercio di denaro. Del resto il primo Monte di Pietà è nato in Italia ad opera di S. Bernardino da Feltre con il preciso scopo di prestare denaro ai poveri senza richiedere “interesse”, per sottrarli all’usura dei banchi ebraici cui non erano in grado di far fronte e che spesso li faceva finire nella prigione prevista per i debitori insolventi. Lo Statuto dei Monti di Pietà era un modello di tutela giuridica per coloro che vi si rivolgevano tanto da vietare espressamente che fossero accettati “in pegno” gli strumenti di lavoro (erano quasi tutti contadini e artigiani i lavoratori del tempo) e qualsiasi oggetto necessario alla vita quotidiana.

Perché ci si trova oggi a dover precisare l’identità ebraica dei manipolatori della finanza mondiale? Perché esiste appunto una “visione del mondo” che li guida, un progetto di vita sul quale si fondano i dogmi che tutti noi, non ebrei, siamo stati obbligati a condividere dalla fine della seconda guerra mondiale: il primato dell’Economia nella struttura della società, il Mercato come massimo e quasi unico valore (non dimentichiamoci che anche Marx era ebreo). In realtà il “progetto” ebraico riguarda gli “altri”, tutti gli “altri” perché gli Ebrei per quanto riguarda sé stessi hanno sempre messo al primo posto la propria identità come “Popolo” e non si sono dati pace fino a quando non hanno ottenuto, con Israele, il proprio territorio, la propria patria, il proprio Stato. Ma agli altri popoli questo è negato. L’Europa del nazismo, del fascismo, della persecuzione razzista doveva pagare, o meglio non aveva diritto a sopravvivere se non cancellando la sua storia, la sua identità, i suoi sentimenti, i suoi valori, perfino la sua configurazione geografica, per abbracciare totalmente il modello ebraico. E’ così che è nata l’Unione Europea: eliminando la vecchia Europa.

L’Unione Europea, perciò, è stata fondata sul “progetto ebraico”: il Mercato come unico legame fra i popoli e fra le Nazioni; la Moneta come cemento per la unificazione. Non si è parlato di altro dalla firma del Trattato di Maastricht in poi; tutto quello che è stato deciso dai governanti e messo in atto aveva come suo unico scopo l’incremento del Mercato, la libertà assoluta del Mercato, l’abbattimento di ogni frontiera, di ogni ostacolo al Mercato, sventrando montagne e spianando vie per “l’alta velocità”, in una frenesia parossistica per giungere a realizzare il massimo sogno: una Europa-Mercato. Il prototipo utopistico, non più di una Città del Sole, ma di un Continente del Sole-Mercato.

Adesso, però, il crollo delle Borse, la crisi dell’economia, segnala il fallimento del progetto prima ancora che fosse completato. Non sembra che i governanti si siano fermati neanche un momento a riflettere se non fosse il caso di cambiare direzione, anzi. Invitano a consumare, consumare in funzione del circolo perverso del Mercato che alimenta se stesso, e si affrettano a conformare il territorio dell’Europa a inestricabile intrico di vie di comunicazione. Ma tocca ai cittadini resistere. Troppe volte nella storia si è ceduto alla volontà di governanti accecati dai propri insani disegni. L’Italia, l’Europa, non sono fatte per scambiare merci, per vivere di mercati. Già da molti anni sono state spinte al silenzio le intelligenze creative, affogate nell’arido mare del commercio. Non è questo che possiamo e dobbiamo dare al mondo. Il fallimento dei grandi finanzieri ci invita a liberarcene.


Ida Magli

Roma, 17 Dicembre 2008





LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 9 Dicembre 2019

Lunedì della II settimana di Avvento

Risultati immagini per II settimana avvento

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola 

Antifona d'ingresso
Ascoltate, o popoli, la voce del Signore; 
proclamate la sua parola sino ai confini della terra: 
verrà il nostro Salvatore, 
non abbiate timore. (cf. Ger 31,10; Is 35,4) 

Colletta
Salga a te, o Padre, la preghiera del tuo popolo, 
perché nell’attesa fervida e operosa 
si prepari a celebrare con vera fede 
il grande mistero 
dell’incarnazione del tuo unico Figlio. 
Egli è Dio, e vive e regna con te... 

PRIMA LETTURA (Is 35,1-10)
Il nostro Dio viene a salvarci.

Dal libro del profeta Isaìa

Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete! 
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina. 
Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa.
La terra bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso sorgenti d’acqua.
I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli
diventeranno canneti e giuncaie.
Ci sarà un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa;
nessun impuro la percorrerà.
Sarà una via che il suo popolo potrà percorrere
e gli ignoranti non si smarriranno.
Non ci sarà più il leone,
nessuna bestia feroce la percorrerà o vi sosterà.
Vi cammineranno i redenti.
Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 84)
Rit: Ecco il nostro Dio, egli viene a salvarci. 

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino. 

Canto al Vangelo () 
Alleluia, alleluia.
Ecco verrà il Signore,
strapperà via il giogo della nostra schiavitù.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 5,17-26
Oggi abbiamo visto cose prodigiose. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. 
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. 
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». 
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. 
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Su ognuno di noi il Signore ha un disegno di salvezza e di bontà; non sempre, però, noi sappiamo riconoscerlo e accettarlo a causa della nostra incredulità. Con umiltà e fede chiediamogli: 
Donaci, Signore, un cuore nuovo. 

Perchè la Chiesa, popolo redento, perdonando instancabilmente i peccati degli uomini, diventi per loro 'via santa' verso il Signore. Preghiamo: 
Perchè tutti gli uomini vedano le cose prodigiose che il Signore va compiendo nella loro vita e lo lodino e ringrazino per le meraviglie del suo amore. Preghiamo: 
Perchè i sofferenti incontrino anche oggi il Signore come loro salvatore. Preghiamo: 
Perchè questa comunità parrocchiale percorra le vie della misericordia e della carità indicate dal Signore. Preghiamo: 
Perchè aumenti il senso del bene comune e la grazia del Signore ci aiuti a scoprire che il nostro bene cresce con il bene dei fratelli. Preghiamo: 
Per gli anziani di questa comunità parrocchiale. 
Per quanti rendono più vivibile il nostro mondo attraverso la ricerca scientifica. 
O Padre, che fai germogliare anche la terra arida, fa' che, rinnovati profondamente dal tuo perdono, possiamo lodarti dinanzi agli uomini per la tua potenza e il tuo amore misericordioso. Per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, il pane e il vino, 
dono della tua benevolenza, 
e fa’ che l’umile espressione della nostra fede 
sia per noi pegno di salvezza eterna. 
Per Cristo nostro Signore. 

Oppure: 
Guarda, Signore, questa tua famiglia 
raccolta intorno all’altare, 
e custodiscila sempre nella tua carità, 
perché sia degna di offrirti il sacrificio di lode. 
Per Cristo nostro Signore. 

PREFAZIO DELL’AVVENTO I 
La duplice venuta del Cristo 

È veramente cosa buona e giusta, 
nostro dovere e fonte di salvezza, 
rendere grazie sempre e in ogni luogo 
a te, Signore, Padre santo, 
Dio onnipotente ed eterno, 
per Cristo nostro Signore. 
Al suo primo avvento 
nell’umiltà della nostra natura umana 
egli portò a compimento la promessa antica, 
e ci aprì la via dell’eterna salvezza. 
Verrà di nuovo nello splendore della gloria, 
e ci chiamerà a possedere il regno promesso 
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa. 
E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti, 
cantiamo con gioia l’inno della tua lode: Santo... 

Oppure: 

PREFAZIO DELL’AVVENTO I/A 
Cristo, Signore e giudice della storia 

È veramente giusto renderti grazie 
e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, 
Padre onnipotente, principio e fine di tutte le cose. 
Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora, 
in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia, 
apparirà sulle nubi del cielo 
rivestito di potenza e splendore. 
In quel giorno tremendo e glorioso 
passerà il mondo presente 
e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova. 
Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo, 
perché lo accogliamo nella fede 
e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno. 
Nell’attesa del suo ultimo avvento, 
insieme agli angeli e ai santi, 
cantiamo unanimi l’inno della tua gloria: Santo... 

Antifona di comunione
Vieni, Signore, a visitarci con la tua pace: 
la tua presenza ci riempirà di gioia. (cf. Sal 106,4-5; Is 38,3) 

Oppure: 
Tutti pieni di stupore lodavano Dio dicendo: 
Oggi abbiamo visto i prodigi del Signore. (cf. Lc 5,26) 

Preghiera dopo la comunione
La partecipazione a questo sacramento, 
che a noi pellegrini sulla terra 
rivela il senso cristiano della vita, 
ci sostenga, Signore, nel nostro cammino 
e ci guidi ai beni eterni. 
Per Cristo nostro Signore. 

Oppure: 
Il pane eucaristico, che abbiamo ricevuto, 
fortifichi e rinnovi la tua famiglia, Signore, 
perché custodisca sempre il dono della fede 
e cammini fiduciosa 
sulla via segnata dai tuoi comandamenti. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
La sicurezza e la naturalezza con le quali Gesù concede al paralitico il perdono dei suoi peccati porta gli osservatori a chiedersi chi è. Egli appare loro come un impostore che ha l’audacia di pretendere di detenere l’autorità divina. 
Gesù non risponde alla loro domanda lanciandosi in spiegazioni teoriche, ma agendo, cioè guarendo il paralitico. 
Ecco come Gesù offre al paralitico ed alle persone che lo osservano - come a noi oggi - la possibilità di capire la sua importanza: egli libera dalle sue sofferenze, dalla sua solitudine e dal suo handicap chi crede in lui. Lo fa uscire dall’ombra e dalle tenebre della sua esistenza per condurlo alla luce. Gesù gli fa dono della salute, di un coraggio nuovo e della comunità degli uomini. Grazie a lui, egli diventa un uomo nuovo. 
Un tempo, come oggi, chi si rimette a Gesù con fiducia, e lo segue, sente sbocciare in sé delle possibilità insospettate - malgrado le deviazioni e gli abusi di questo mondo - sente che il regno di Dio arriva.