mercoledì 9 gennaio 2019

BUONANOTTE BIMBI

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LA RUSSIA CHIUDE LE ACQUE SIRIANE PER ESERCITAZIONI MILITARI. UN SEGNALE PER USA E ISRAELE


Un’area di acque internazionali al largo della costa della Siria nel Mar Mediterraneo è stata chiusa per imminenti esercitazioni militari di lancio di missili russi, mediante un NOTAM (Avviso agli aviatori) diffuso mercoledì ha rivelato una fonte militare russa.
Le esercitazioni, che si terranno il 9-10 gennaio, il 16-17, il 23-24 e il 30-31, vedranno l’area chiusa sia alle navi che agli aerei civili tra le 10:00 e le 18:00, ora di Mosca.
La Russia ha ripetutamente svolto esercitazioni militari nel Mar Mediterraneo al largo della costa siriana nel 2018, con le più grandi esercitazioni del genere tenutesi in settembre, quando 26 navi e 34 velivoli si sono allenati nell’area tra le minacce della coalizione guidata dagli Stati Uniti per lanciare attacchi aerei contro la Siria, sotto il pretesto dell’uso di armi chimiche nella provincia di Idlib, sottoposta al controllo dei ribelli e terroristi appoggiati dall’estero.
Si ritiene che attualmente quasi una dozzina di gruppi militanti operino a Idlib, compreso il cosiddetto Fronte nazionale per la liberazione della Siria e Jabhat al-Nusra *, che fa parte del franchise di al-Qaeda.
A novembre, la Russia ha schierato la fregata dell’ammiraglio Makarov munita di missili Kalibr nel Mediterraneo. La Russia ha usato ripetutamente Kalibrs contro Daesh (ISIS) *, al-Nusra e altri gruppi terroristici in Siria. I missili a lunga gittata furono usati per la prima volta nell’ottobre 2015, quando le cannoniere nel Mar Caspio lanciarono Kalibrs a più di 1.500 km di distanza in Siria.
Quest’estate la Russia ha potenziato lo schieramento nel Mar Mediterraneo, dispiegando nella zona le unità navali , ammiraglio Grigorovich, le fregate ammiraglio Essen e Pytlivy , insieme alla nave da sbarco Nikolai Filchenkov e alla corvetta missilistica Vishny Volochek.
Il Mediterraneo orientale è stato la fonte di notevoli attriti tra le potenze regionali e mondiali negli ultimi mesi.
Durante il fine settimana, un aereo spia americano è stato avvistato sulla Siria occidentale vicino alla base russa di Hmeimim. Il mese scorso, un Poseidon statunitense P-8A è stato individuato mentre volava al largo delle coste della Siria sulle acque che erano state chiuse per le esercitazioni navali russe.
Si ritiene che la chiusura dello spazio aereo e marittimo sulla Siria sia un segnale preciso che la Russia ha voluto inviare agli Stati Uniti ed a Israele per far comprendere che la Russia non andrà a tollerare altre intromissioni di aerei da guerra della coalizione USA o israeliani nei cieli della Siria, a seguito dell’ultimo incidente per cui l’incursione di aerei israeliani aveva causato l’abbattimento di un aereo russo con 15 aviatori a bordo. Da quel momento il presidente Putin ha dato ordine di installare i sistemi missilistici antiaerei S-300 e i sistemi di disturbo elettronico per sbarrare l’ingresso agli aerei di Israele e alle loro frequenti incursioni sullo spazio aereo siriano, fino ad allora tollerate dai russi.
Traduzione: Luciano Lago

IL PROGETTO DELL’IMMIGRAZIONE COERCITIVA: LA GUERRA USA-SIONISTA ALL’EUROPA

SE IL SIONISTA GAD LERNER PUO' SCRIVERE SULLA RIVISTA "NIGRIZIA" A FAVORE DELLE ONG E DELL'IMMIGRAZIONE INCONTROLLATA (VEDI LINK IN BASSO), ALLORA ANCHE L'IDEA DI UN PIANO SIONISTA PER DESTABILIZZARE L'EUROPA APPARE MENO "COMPLOTTISTA". PER I SIONISTI CHIAMARE IL MALE BENE E BENE IL MALE E' LA REGOLA. E' QUANDO I CATTIVI SI FINGONO BUONI CHE SI PARLA DI "BUONISTI".....


Se l’aggressione contro un’altro paese straniero significa che si disarticola la sua struttura sociale, che si rovinano  le sue finanze, che  deve rinunciare al suo territorio per mettere i profughi al riparo, qual è la differenza tra questo tipo di aggressione e l’altro tipo più classico, quando uno dichiara guerra o qualche cosa di questo genere”.

-Sawer Sen, Ambasciatore dell’ India alle Nazioni Unite


di  Gearóid Ó Colmáin *

Una “voce dissidente” – In una conferenza stampa il 3 di Settembre 2015, il premier ungherese Victor Orban, si è candidamente riferito all’attuale crisi dei rifugiati in Europa come di “un problema della Germania”. Orban si riferiva al fatto che i rifugiati che si ammassavano alla frontiera dell’Ungheria erano diretti, per la maggior parte, in Germania.
Il primo ministro ungherese ha sottolineato che che la stragrande maggioranza  dei rifugiati non avevano alcuna intenzione di rimanere in Ungheria. Orban è stato oggetto di critiche per la sua decisione di erigere un recinto di sicurezza sulla frontiera ungherese/ serba per impedire l’afflusso di migranti che cercano di entrare nel territorio ungherese.
Mentre la maggioranza dei media europei hanno rappresentato Orban come un “dittatore” di estrema destra, uno xenofobo, la decisione di erigere una recinzione di filo spinato si è realizzata adempiendo una normativa della UE, che richiede che tutti i migranti che entrano nella zona Shengen siano registrati dalla polizia di frontiera. Tuttavia, paradossalmente, Bruxelles ha criticato il primo ministro ungherese per aver cercato di adempiere alle normative della UE.


Il giornale francese Le Monde nomina il primo ministro ungherese come un uomo che cerca di “criminalizzare” i migranti illegali.
E ‘davvero uno strano paese quello che criminalizza coloro che infrangono le leggi! Perché, dunque, Orban si trova  sotto il fuoco dei media? Fin dal suo arrivo al potere nel 2010, Victor Orban ha implementato politiche interne, sociali e politiche che vanno contro quelle  dettate dalla Commissione Europea. Nel 2013 l’Ungheria ha fatto chiudere gli uffici del Fondo Monetario Internazionale (FMI) , per mettere le finanze del paese sotto il controllo dello Stato.
Il FMI è una istituzione chiave del sistema finanziario di governance mondiale dominato dagli Stati Uniti e dai sionisti, e vi sono pochi paesi che hanno potuto sottrarsi ai suoi artigli del debito permanente. Pertanto la decisione del Governo ungherese di mostrare la porta non è stata niente di più che un audace atto di insubordinazione all’imperialismo degli Stati Uniti.
L’Ungheria è stata anche oggetto di critiche per la legge sui media che vietano l’ingerenza straniera di propaganda, da parte di altri stati nelle reti TV , in particolare degli Stati Uniti , come la “Voice of America”, che il governo ungherese ritiene in contrasto con l’interesse pubblico. Di conseguenza, l’Unione Europea, che è perfettamente disposta a proibire le stazioni della TV iraniana, ha criticato l’Ungheria per le “violazioni” della libertà di espressione.
Orban ha detto, in una udienza pubblica a Chatham House nel 2013, che riteneva  ci fosse un ‘complotto di sinistra e verde’ in Europa contro i ‘valori tradizionali’. Orban si riferiva senza dubbio alle filippiche continue effettuate dal guerrafondaio sionista ‘di sinistra’ come MP Daniel Cohen Bendit contro l’Ungheria. Daniel Cohen Bendit  ha denominato ironicamente Orban come “Chávez d'Europa”.
Questo esempio di insulti ideologici semplifica la mancanza di significato del paradigma politico di sinistra nell’era postsovietica.
Il ‘nazionalismo’ di Orban non è un progetto imperiale. E ‘ piuttosto una filosofia nazionale che va contro, e va a indebolire, l’imperialismo. E ‘il nazionalismo, nel senso di liberazione nazionale dall’oppressione neocoloniale, quella esercitata  in forma di finanza internazionale e dall’Unione Europea.


La difesa di Orban dei ‘valori tradizionali’ ha portato il premier ungherese  ad avvicinarsi  ideologicamente  alla politica estera del presidente russo Vladimir Putin, che ha visitato il paese nel 2014. Durante la visita di Putin in Ungheria, Orban ha elogiato il ruolo del leader russo nel cercare di trovare una soluzione pacifica alla guerra in Siria. Nel 2014 Orban ha dichiarato ai media ungheresi che la guerra in Ucraina era stata causata dal desiderio degli USA di prendere il controllo dell’Europa dell’est. Inoltre ha segnalato che gli Stati Uniti vogliono portare la crisi dentro l’Ungheria.
ll Primo Ministro ungherese non ha fatto mistero del suo desiderio di perseguire una politica interna ed estera indipendente. L’Ungheria ha anche stretti legami con la Cina e l’Iran. Pertanto, il tentativo, come quello fatto da alcuni analisti, di ritrarre Victor Orban come parte della  destra xenofoba,  reazionaria, imperialista,  è quello di semplificare eccessivamente la complessa interazione di forze ideologiche e geopolitiche nell’attuale scena politica mondiale e, in particolare, le forze profonde che determinano  la generazione e la gestione della crisi dei migranti e rifugiati. Di conseguenza, voler  paragonare la posizione di Orban sull’immigrazione con quella del primo ministro britannico David Cameron, significa voler iper semplificare la questione.
Il primo ministro britannico David Cameron gioca la sua opposizione all’immigrazione. Ma questo non ha nulla a che fare con il vero obiettivo del governo britannico. Le politiche anti-immigrazione di Cameron sono semplicemente l’appello alla xenofobia che i Tories richiedono per mantenere i propri consensi elettorali. Il regime di Cameron è funzionale al capitalismo finanziario nella sua forma più brutale ed il capitalismo finanziario necessita di una immigrazione costante. Le obiezioni di Orban si basano invece sulla sua posizione in contrasto con il capitalismo finanziario e le sue critiche all’ideologia neo liberista che conduce alla globalizzazione.
Victor Orban ha proposto che i rifugiati / migranti vengano rispediti in Turchia fino alla fine della guerra in Siria. Questa è una proposta ragionevole. Gli slogan "I rifugiati sono benvenuti" e le successive marce a favore dell’immigrazione sono servite agli obiettivi geostrategici USA / israeliani.
Attualmente poche persone sembrano essere consapevoli che, come nelle “primavere arabe” del 2011, il carro dell’Imperialismo degli Stati Uniti non ha alcuna scarsezza di passeggeri. In questo senso, a Victor Orban dell’Ungheria, in forma limitata, vale la pena dare l’epiteto di “Hugo Chavez d’Europa”.


Mentre  molte delle politiche di Orban sono lontane dalla sinistra (ad esempio la proibizione di simboli comunisti), il suo abbraccio ad una politica tradizionalista, ad una forma dirigistica del capitalismo con forti politiche sociali pro famiglia ed una politica estera multidirezionale, porta il suo paese più vicino a paesi come il Venezuela,  l’Ecuador, la Bielorussia, l’Eritrea ed altri Stati nazione che cercano di mantenere la propria sovranità di fronte all’imperialismo.
In un articolo molto tendenzioso ed ostile di Le Monde, si descrive  tuttavia  la politica di Orban come economicamente di sinistra mentre culturalmente di destra e nazionalista. In ogni caso è necessario operare una distinzione. Le sue politiche sono di sinistra, dal punto di vista del rifiuto della finanza corporativa globale ma le politiche economiche di Orban sono a favore della borghesia nazionale patriottica e sono quindi da considerare di destra da una prospettiva della classe operaia.
La politica multi direzionale dell’Ungheria ha avuto benefici per il paese e soprattutto per altri paesi soci dell’emisfero sud come il Venezuela. Per esempio un prodotto della tecnologia fotovoltaica sviluppato in Ungheria e finanziato dalla Cina, è stato esportato nel Venezuela nel 2013. Si ritiene che la nuova tecnologia ungherese non solo permetterà al Venezuela di trasformarsi in autosufficiente per l’ elettricità ma  potrà trasformare il paese in un importante esportatore di elettricità. La cooperazione del Venezuela con l’Ungheria è vitale per l’industrializzazione del paese. Ci si potrebbe domandare cosa hanno in comune tutti i paesi menzionati prima in un tentativo di costruire un volontariato nazionale per fermare l’ondata di globalizzazione e tutti i suoi mali economici e sociali concomitanti.
Si tratta di una borghesia nazionale patriottica, in alleanza con la classe lavoratrice operaia, contro la grande borghesia finanziaria internazionalista e del “nuovo ordine mondiale”. In molti aspetti, un rovesciamento della dinamica di classe dai tempi della seconda guerra mondiale, quando l’Unione Sovietica si mise a capo di una “fantomatica” classe operaia internazionale in alleanza con i resti della borghesia democratica contro il “fascismo internazionale”.
Il primo ministro ungherese Victor Orban è arrivato al potere in un paese che era stato devastato dal FMI e da un partito socialista profondamente corrotto che era sorto nelle decadi del capitalismo di stato del basso benessere, sotto Janos Kadar, un liberale, che aveva sostituito il Rakossi comunista durante il rovesciamento dei regimi comunisti nell’Europa Orientale nella decada degli anni ’50, quando il capitalismo con caratteristiche socialiste venne sostituito dal socialismo del Kominform. Il processo fu denominato eufemisticamente come “de-stalinizzazione” ma fu in pratica un tentativo di restaurare il modo di produzione capitalistico. (………………………………..)
Nelle analisi politiche , che ha fatto Orban, questi ha correttamente parlato di una “sinistra mondialista” che sta attuando una cospirazione contro la civiltà, che è esattamente quello a cui oggi stiamo assistendo con il trionfo dell’ideologia trotzkista nella forma del sionismo e del neo-conservatorismo, dove quello che era l’internazionalismo proletario è stato sostituito dall’ideologia dei “diritti umani” internazionali, da un lato e dall’islamismo della Jihad dall’altro lato, in una nuova alleanza rivoluzionaria che ha scatenato una guerra contro le classi operaie ed i popoli.
Bisogna osservare che il capitalismo neo liberista fomentato dagli USA si appella costantemente alle “rivoluzioni colorate” ed al ribellismo giovanile nella forma di appropriarsi della simbologia di sinistra , rivoluzionaria per manovrare le masse in funzione dei propri fini. Secondo quella che era una frase di Trotsky, si trata di una rivoluzione permanente e con le parole di Thomas Barnett, “la globalizzazione ha lo stile della rivoluzione socioeconomica”.
Vedi l’abrogazione delle leggi dei diritti sul lavoro avvenuta in tutti i paesi dove hanno avuto luogo le “Primavere Arabe”, ad esempio in Egitto (……).


Vista l’intransigenza di Orban nella questione dei rifugiati, è probabile che ci sia una azione dell’intelligence USA / israeliana, nel sostenere un ‘movimento di protesta popolare’ nel tentativo di effettuare un cambio di regime. Rivoluzioni a colori spesso comportano il trasporto di migliaia di stranieri sul posto dove avviene la protesta da parte dei servizi segreti che operano dietro le quinte. Questo era accaduto in Bielorussia nel 2010.
Molti dei giovani che tentano di entrare in Ungheria potrebbero essere utilizzati come una testa di ariete per destabilizzare la nazione Ungherese.
Dalla sobillazione delle “Primavere Arabe”, da parte della CIA e delle sue numerose ONG nel 2011, la distruzione totale della Libia fatta dalla NATO e la sua guerra per procura operata in Siria, milioni di persone sono divenute rifugiati. Per questo stanno fuggendo verso l’Europa. Tuttavia questa non è la ragione principale dell’attuale crisi, o meglio la fase attuale di una crisi continua e sempre più profonda.


L’invasione e la distruzione della Libia nel 2011 da parte della NATO ha portato milioni di persone disperate nel cercare di attraversare il mar Mediterraneo. Questa crisi permanente ha ricevuto vari livelli di copertura dai media. Alcune tragedie causate dall’affondamento di barconi che hanno prodotto centinaia di morti, sono state appena riportate dai media internazionali. Tuttavia dal caso del bimbo affogato sulle coste della Turchia nel 2015, la crisi dei rifugiati è entrata in una nuova fase, con la foto del bimbo utilizzata come un pretesto per avere l’appoggio dell’opinione pubblica per gli attacchi della NATO contro la Siria per “fermare il massacro” (causato dalla NATO).
Per quanto nessuno sembra capire come mai molti siriani che si trovano fra i migranti che fuggono in Europa, abbiano avuto una sponsorizzazione dai media nonostante che questi rappresentino solo una minoranza degli attuali migranti che si ammassano alla frontiera ungherese.
Si è scatenato il dibattito in Europa se i migranti debbano essere accolti o no per farsi carico della gestione di questa crisi. Tuttavia questo dibattito occulta una fase nuova ed altamente distruttiva della strategia politica adottata dagli Stati Uniti e dalla NATO. Molti dei migranti sulla frontiera ungherese vengono dai campi profughi presenti in Turchia. L’Intelligence austriaca aveva rivelato che agenzie del governo USA stanno finanziando il trasferimento di questi rifugiati in Europa in un tentativo di destabilizzare il continente. Questa nuova iniziativa geostrategica implica l’utilizzo dei rifugiati disperati come arma per il proposito USA /sionista di dividere e dominare sul continente europeo.
La Radio International di Francia ha rivelato che più del 95% dei migranti, che rappresentano il flusso attuale verso l’Europa, sono uomini tra i 20 e i 35 anni di età. Molti dicono di stare scappando dalla coscrizione obbligatoria nell’Esercito Siriano, che ha perso migliaia di uomini valorosi e donne dall’inizio della guerra sionista contro il loro paese. La preponderanza  di maschi, giovani, collocati fra i denominati “rifugiati” è stata anche confermata da questo autore personalmente e dagli investigatori della televisione di Stato russa RT.


Quando venne fatta la domanda  sulla questione dei rifugiati in Francia alla BMTV, l’ambasciatore della Russia in Francia, Alexandre Orlov, ha detto che “l’unica cosa che posso vedere è che sono uomini giovani, che fuggono dalla guerra invece di difendere il loro paese”. Allora perchè ci sono tante poche donne vulnerabili e bambini tra i rifugiati che scappano dalla guerra in Siria?
ll viaggio attraverso il Mediterraneo verso l’Europa può normalmente costare fino a 11.000 dollari, più denaro di quanto la maggior parte dei lavoratori europei riescono a salvare da anni di duro lavoro, ma ci viene detto che milioni di iracheni e siriani devastati dalla guerra sono improvvisamente in grado di pagare questa somma colossale per fare il viaggio verso l’Europa. Come è stato possibile? La glorificazione degli uomini giovani che fuggono dalla coscrizione in Siria, assieme alla demonizzazione  degli eroici uomini e donne in Siria che combattono per la libertà del loro paese, è molto indicativa della depravazione morale della nostra classe dirigente per cui la slealtà e la codardia sono le principali caratteristiche.
Nel mese di settembre una  donna ungherese  fotografa  era stata ripresa in uno scatto di rabbia verso un rifugiato che porta un bambino al confine ungherese. Il video è presto diventato virale. La donna fotografa ha ora in corso un’azione legale contro l’uomo che aveva preso a calci. Petra Laszlo ha sostenuto come  lei fosse in preda al panico  mentre i rifugiati avevano iniziato a caricare verso di lei. C’era molta indignazione nei media aziendali politicamente corretti. Tuttavia i patrioti siriani hanno fatto qualche ricerca su Petra Laszlo, la ‘vittima’. Il nome dell’uomo è apparentemente Osama Abdel-Muhsen Alghadab ed è un componente della Japhat Al-Nosra, affiliata ad Al Quaeda, gruppo terrorista che ha massacrato migliaia di innocenti in Siria.
Questo non significa che tutti i rifugiati che cercano di entrare in Ungheria siano terroristi. Tuttavia nel contesto di una guerra globale che implica complesse reti internazionali di terroristi che operano sotto gli auspici di organismi di intelligence americani, israeliani ed europei, questo incidente è un altro argomento a favore della politica di Orban, per l’applicazione di procedure regolamentari normali sull’immigrazione.
C’erano stati gli avvisi e le premonizioni fatte da Gheddafi all’Europa nel 2011 sul pericolo di una invasione di migranti e di terroristi di Al Quaeda, se lui fosse stato rovesciato, altrettanto aveva fatto Bashar al-Assad, il presidente della Siria, avvertendo del pericolo rappresentato dal possibile arrivo in Europa di migliaia di terroristi di Al Qaueda e dell’ISIS travestiti da rifugiati. Risulta possibile che uno scenario simile possa accadere.
  • Gearóid Ó Colmáin is a journalist and political analyst based in Paris. His work focuses on globalization, geopolitics and class struggle. He is a regular contributor to Dissident Voice, Global Research, Russia Today International, Press TV, Sputnik Radio France, Sputnik English, Al Etijah TV, Sahar TV, and has also appeared on Al Jazeera and Al Mayadeen. He writes in English, Gaelic, and French.

Traduzione: Luciano Lago




Migranti, Conte: “Se Salvini non li fa sbarcare vado a prenderli io in aereo”

CON QUESTA DECISIONE IL MOVIMENTO 5 STELLE DIMOSTRA DI VOLER COMPIACERE L'ELITE GLOBALISTA CHE VUOLE IL CAOS, MENTRE SALVINI DIMOSTRA DI VOLER RISPETTARE IL SENTIRE COMUNE DELLA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI, ANCHE SE SI MOSTRA TROPPO ACCONDISCENDENTE CON DI MAIO E CONTE. SE PASSA IL MESSAGGIO CHE QUANDO LE ONG INSISTONO OTTENGONO TUTTO DALL'ITALIA, ALLORA QUESTA POLITICA DEL RIGORE E QUESTO GOVERNO HANNO FALLITO LA LORO MISSIONE!


“Questo è un caso eccezionale e io penso che il sistema Italia possa sopportare poche donne e pochi bambini. Ma se Salvini non li facesse sbarcare allora io sono pronto ad andarli a prendere in aereo”. Queste le parole del premier Giuseppe Conte a “Porta a Porta”, nella puntata che andrà in onda martedì 8 gennaio, dove ha esaminato punto per punto le prossime mosse del governo.

Migranti della Sea Eye e Sea Watch – “Questo è un caso eccezionale, con donne e bambini da oltre due settimane in mare. Io, non volendo tradire la linea di coerenza del governo, penso che il sistema Italia possa sopportare poche donne e pochi bambini. Ed è contrario a qualsiasi principio separare padri e figli”, spiega il premier. “Se marchiamo nel segno dell’eccezzionalità un intervento di questo tipo”, accogliendo donne e bambini a bordo di Sea Watch e Sea Eye, “non credo che la linea del governo possa essere tacciata di incoerenza o mancato rigore”.

“L’importante è farli sbarcare a Malta, stiamo sollecitando il Paese perché lo faccia – prosegue il presidente del Consiglio – perché c’è un limite a ogni politica di rigore. Chi ha responsabilità nelle amministrazioni locali ha il vincolo, l’obbligo di applicare le leggi, che non possono essere disapplicate”. Altra via è il ricorrere alla Consulta, che è “percorso assolutamente legittimo”, attraverso il quale “avremo una verifica di costituzionalità, ma nel frattempo la legge va applicata”. www.lapresse.it

Salvini: “Conte stasera ha dichiarato “se Salvini non fa sbarcare gli immigrati, li vado a prendere io in aereo e li porto in Italia”.
Mah… Finché non si bloccano gli scafisti, continueranno a partire e morire migliaia di persone.
In Italia si arriva con il permesso, io non cambio idea”.





Ong istruisce i clandestini: ‘piangete, vomitate, fingetevi traumatizzati’


Nell’occhio del ciclone la “Advocates Abroad”, importante Ong che agisce nella Grecia settentrionale per dare assistenza a rifugiati o presunti tali. Ciò che in tanti sospettavano ha trovato esplicita conferma grazie ad un video che riprende in modo inconsapevole il direttore esecutivo dell’associazione, Ariel Ricker. La donna, con grande nonchalance, spiega dettagliatamente al suo interlocutore come ingannare ed impietosire la polizia di frontiera, tramite il racconto di traumi mai accaduti e persecuzioni inventate di sana pianta. Le immagini sono state divulgate dalla documentarista giornalista canadese Lauren Southern, e gettano nuova luce su quanto sta accadendo in questo momento in Europa.(vedi video in fondo all’articolo)

“Dico loro che dobbiamo recitare la commedia, che tutto questo è teatro.”, spiega il direttore esecutivo, che regala una vera e propria lezione da seguire per esser accolti in Europa da rifugiati. “Il loro ruolo dev’essere quello di rifugiato traumatizzato, perché questi Easo (il personale che si occupa di interrogare i sedicenti profughi) sono fottutamente stupidi. Tutto ciò che sanno è solo quello che c’è scritto sul loro manuale, che spiega cos’è un rifugiato traumatizzato e le sue caratteristiche. Quindi noi addestriamo le persone a fingere quelle caratteristiche.”

Una vera e propria scuola di arte drammaturgica, a cui in tanti dicono di credere o fanno finta di credere per convenienza. “Loro (cioè gli agenti di frontiera), devono tener conto dell’atteggiamento delle persone, capire se sono emotive o no. Quindi bisogna piangere, vomitare e chiedere una pausa”. Il tutorial della Ricker prosegue con dovizia di dettagli, viene spiegato proprio tutto. “…come entrare nella stanza, come presentarti, come sederti, come alzarti e come pregare”. Si, perché l’Ong insegna anche le preghiere ai migranti, per dare una stretta in più al cuore di chi deve soppesare la bontà delle loro versioni dei fatti alla frontiera. “A volte (gli agenti) chiedono ‘Quali sono le tue vacanze preferite?’ E alcuni (profughi) rispondono semplicemente ‘Natale’. Noi spieghiamo che questa non è una risposta sufficiente. Devono dire anche che è il 25 dicembre, e che è la data di nascita di nostro Signore”.

La “Advocates Abroad” si vanta sul suo sito di aver fatto entrare oltre 15mila migranti nei confini della Grecia, oltre ad ulteriori 2500 nel resto del Continente europeo. Dunque ci potrebbero essere circa 17mila nuovi attori in ascesa grazie al loro prezioso contributo. L’organizzazione si è affrettata a replicare con un ridicolo tweet per attaccare la giornalista canadese Southern e gettarle fango addosso. Ma la miccia è accesa e brucia troppo rapidamente. Ecco perché si è letteralmente scatenata una corsa al massacro sui social, che ha costretto l’associazione a cancellare i suoi account.






Director of a major NGO in Europe tells our undercover team how she teaches migrants to lie & pretend to be persecuted Christians to border police. Last year they worked w/ 15,000 migrants. The UN has responded to our investigation calling it 'alarming' - https://youtu.be/K4XhLiiu0is 





Marocco, in aumento le spose bambine


RABAT, 9 GEN – È in aumento in Marocco il numero di spose bambine, nonostante le disposizioni di legge, fissate dal Codice della Famiglia, nel 2004, che spostano da 16 a 18 anni l’età minima delle ragazze per il matrimonio. I matrimoni con minorenni possono comunque essere legalizzati se la famiglia d’origine ottiene dal notaio islamico, l’addoul, una rinuncia alla tutela del minore.

Le richieste di rinuncia sono salite a 41.669 nel 2015, rispetto alle 38.331 del 2007. È l’Alto commissariato al piano (HCP) che suona il campanello d’allarme. Il 99 per cento delle richieste sono per ragazze; di queste, l’85 per cento sono state concesse.


In media, ogni anno, in Marocco 30 mila minorenni diventano spose bambine, cioè contraggono matrimonio con uomini adulti. L’età media per le nozze, secondo le stime nazionali, è invece fissata a 25 anni, per le donne e a 31 per gli uomini.

Presentazione festival Sanremo, Baglioni parla di migranti “paese incattivito”

CI RISIAMO. COMINCIA SANREMO E RICOMINCIANO LE SOLITE BORDATE RETORICHE E FUORILUOGO DEI "NON ADDETTI AI LAVORI"!


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Ma che c’entra il festival di Sanremo con i clandestini?
“Il nostro paese, ma non solo, è terribilmente incattivito nei confronti dell’altro. Guardiamo con sospetto l’altro e anche la nostra ombra. Credo che le misure messo in atto da questo governo ma anche di quelli precedenti non siano all’altezza della situazione ma ora la grana è grossa. Con una diversa impostazione non saremmo arrivati a questo punto”.
E’ la denuncia che arriva da Claudio Baglioni durante la conferenza stampa di presentazione della 69esima edizione del festival di Sanremo, rispondendo alla domanda relativa alla vicenda delle navi Sea Watch e Sea Eye e più in generale sul tema migranti.
“Non si può risolvere il problema di milioni di persone in movimento bloccando lo sbarco di 40 o 50 persone. O dicendo: due li prendi tu e cinque io. Siamo alla farsa, questo ce lo dobbiamo dire. Non credo che un dirigente politico di oggi abbia la capacità di risolverlo, ma ci vorrebbe almeno la verità di dire che siamo di fronte a un grave problema e di metterci tutti nella condizione di risolverlo. Siamo vicini all’anniversario della caduta del Muro di Berlino e noi invece ne stiamo alzando altri”, ha aggiunto Baglioni, per anni animatore sull’isola di Lampedusa della manifestazione ‘O Scia, nata proprio come forma di sensibilizzazione sull’immigrazione clandestina. (askanews)

TENTATO OMICIDIO POLITICO AL “SALVINI” TEDESCO

E' QUESTO IL MOTIVO DELLA RETROMARCIA DI CONTE E DI MAIO SULL'IMMIGRAZIONE? HANNO FORSE PAURA? OPPURE NON POSSONO DELUDERE L'AMICO SOROS?.....

DOPO LA BOMBA NELLA SEDE DI PARTITO

BASTONATO A SANGUE A BREMA
IL DEPUTATO AFD ANTI-IMMIGRAZIONE.
FURIOSO IL VICEPREMIER DELLA LEGA: 
«I VILI AGGRESSORI MARCISCANO IN GALERA»

___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___

«Che violenza infame e bestiale. Un abbraccio a Frank e alla sua famiglia, spero che i vigliacchi aggressori marciscano in galera». E’ questo il furioso commento su Twitter del vicepremier italiano e leader leghista Matteo Savini alla notizia del barbaro agguato che ha scioccato la Germania. Nell’Europa controllata da George Soros che finanzia le navi delle Ong a caccia di nuovi migranti sulle coste della Libia e controlla circa 226 eurodeputati di Bruxelles perlopiù di sinistra non si può essere di destra, conservatori, sovranisti e sostenere, in modo democratico, posizioni contrarie alle immigrazioni indiscriminate. La conferma giunge dalla brutale aggressione che ha ridotto in fin di vita l’esponente del parlamento tedesco Bundestag e presidente della sezione di Brema dell’Afd, Frank Magnitz. La notizia giunge improvvisa in piena notte, riportata in anteprima dal sitoweb della tv Russia Today, dopo il vile agguato di matrice politica subito dal parlamentare ieri pomeriggio in una via della sua città. Un pestaggio di violenza inaudita da ricordare linciaggi terroristi delle Br o dei servizi segreti della Stasi, gli spietati servizi segreti dell’ex Germania dell’Est che fa seguito ad un precedente attentato dinamitardo in una sede del partito in Sassonia.

Il parlamentare del Bundestag Frank Magnitz presidente di Afd Brema © (l) Global Look Press / Peter Hartenfelser; (r) Facebook / afd.hb

«Il presidente del partito tedesco di Alternative for Germany (AfD) di Brema, Frank Magnitz, sta lotttando per la vita dopo aver subito una vasta ferita alla testa in seguito all’attacco di tre sconosciuti – scrive RT Magnitz è stato ricoverato all’ospedale di Francoforte lunedì scorso dopo aver subito un grave colpo al capo in seguito a un “tentato omicidio per motivazioni politiche”, ha commentato l’AfD di Brema in una dichiarazione, pubblicando un’immagine del presidente ferito». Una fotografia scioccante scattata da un medico che da sola rivela la bestialità folle dell’agressione.

IL PESTAGGIO CON BASTONI DI LEGNO

La tremenda immagine del politico Frank Magnitz con una gravissima ferita alla testa postata su twitter dal leader di Afd prof. dr. Jörg Meuthen

Armati di bastoni di legno, i tre uomini col volto travisato hanno picchiato il politico ripetutamente alla testa e lo hanno preso a calci mentre era già a terra fino a quando un operaio edile ha visto l’assalto e ha cercato di intervenire. Viene ovviamente da chiedersi come sarebbe terminato il raid punitivo degli uomini mascherati, pare di nazionalità tedesca, se il passante non si fosse accorto del pestaggio. Secondo la dichiarazione, l’aggressione è avvenuta immediatamente dopo che Magnitz aveva lasciato un ricevimento a Goethe Square, come se fosse stato seguito per una vera e propria imboscata. «Oggi è un giorno nero per la democrazia in Germania» ha commentato l’AfD, osservando che Magnitz rimane in gravissime condizioni. «È stato picchiato fino a ridurlo in fin di vita» ha scrito su Twitter il portavoce nazionale AfD Jörg Meuthen definendo l’agguato una «trama vigliacca e riprovevole». Mentre la polizia continua a dare la caccia agli aggressori, i politici tedeschi hanno iniziato a condannare la brutalità dell’attentato. «Spero che gli aggressori siano presto indagati e condannati» ha dichiarato a Russia Today il deputato del partito verde della Germania, Cem Özdemir, aggiungendo che non vi è alcuna giustificazione per la violenza «nemmeno contro l’AfD». Le autorità devono ancora determinare i motivi dietro l’aggressione, ma con la sua crescente popolarità, il partito di opposizione Alternativa per la Germania è diventato un bersaglio di critiche per la sua politica anti-immigrazione e altre ideologie sovraniste e conservative. L’Afd è divenuta una forza politica importante in Germania nel 2017, quando il partito ottenne il 12,6 percento dei voti nelle elezioni federali, entrando per la prima volta nel Bundestag con 94 seggi.

L’ESPLOSIONE NELL’UFFICIO DI DOEBELN

Vigili del Fuoco davanti alla sede dell’Afd di Doebeln dopo l’esplosione

L’aggressione, sulla quale la polizia tedesca indaga per tentato omicidio viste le gravissime condizioni del politico, avviene a pochi giorni di distanza da un altro «attacco alla democrazia», come fu definito dai deputati del partito nazionalista, avvenuto in Sassonia nella notte del 3 gennaio quando la sede dell’Afd Doebeln è stata oggetto di un attentato dinamitardo (link a fondo pagina). Gli uffici sono stati gravemente danneggiati dall’ordigno esplosivo in quella che gli investigatori così come i politici tedeschi hanno subito identificato come un’azione di matrice politica. Oltre ad essere euroscettico l’Afd ha espresso più volte la necessità di porre un freno alle immigrazioni. Sui temi etici è nettamente conservatore, disapprovando il matrimonio omosessuale così come le adozioni per coppie dello stesso sesso, ed opponendosi all’aborto. Tacciato di tenere posizioni razziste e antisemite, perchè alcuni esponenti avrebbero minimizzato la portata dell’olocausto, è finito nell’occhio del ciclone quando, proprio in risposta a tali accuse, ha fondato a Wiesbaden il JAfD, una sezione ebraica di Alternative für Deutschland, che ha però suscitato la contestazione di un centinaio di membri della stessa comunità ebraica. Non va comunque confuso con il Partito Nazionaldemocratico di Germania (NPD) che è un partitonazionalista di estrema destra fondato nel 1964, epigono del Deutsche Reichspartei ed alle ultime elezioni ha racimolato solo lo 0,4 % dei consensi.


I rilievi della Polizia scientifica tedesca davanti agli uffici del partito di destra



LA BOMBA CARTA ALLA SEDE DELLA LEGA

Ecco i manichini raffiguranti i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio bruciati dagli studenti che manifestano a Torino scandendo slogan contro il governo, 12 ottobre 2018. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Un attentato dinamitardo che ricorda l’episodio, sicuramente meno grave, della bomba carta fatta esplodere nella notte del 12 ottobre 2018 davanti alla sede di Ala in Trentino la notte prima di una visita del leader della Lega e Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Esattamente come l’Afd anche il Leghista è stato più volte preso di mira dai contestatori di sinistra per le sue politiche rivolte ad un’immigrazione controllata e di recente anche dalle amministrazioni di sinistra per il Decreto Sicurezza. I Sindaci del Pd, partito nel quale figurano vari eurodeputati sostenuti da George Soros finanziatore attraverso la sua OpenSociety Foundation di varie Ong proprietarie delle navi di trasporto ai migranti, hanno levato gli scudi e minacciato ribellione istituzionale contro la legge che prevede molti paletti per gli immigrati e l’immediata espulsione di quelli che delinquono. Ma attivisti di sinistra, studenti schierati e no-global dei centri sociali avevano fatto ancora peggio bruciando i manichini con la caricatura di Salvini e diffuso sui social immagini con la vignetta del leghista impiccato, ispirati anche alle battute dello spudorato radical chic Olivieri Toscani che ricordando le fotografie di Mussolini appeso a Loreto si domandò dove avrebbe fotografato Salvini. Un clima folle alimentato anche da una parte della politica sempre buonista con gli squadristi rossi e dalla morbidezza della magistratura che ha di recente assolto i manifestanti di sinistra che assaltarono l’auto dell’allora eurodeputato Salvini.



Matteo Salvini, vicepremier de Governo Conte, Ministro dell’Interno e leader della Lega

Un’atmosfera che non ha nulla di civile e democratico perché da sempre le istituzioni non si indignano abbastanza quando gli attacchi sono nei confronti del centrodestra: tanto che persino le memorie delle Foibe e dei femminicidi partigiani sono oggetto di contestazioni. Proprio ieri, invece, il leader della Lega e Ministro dell’Interno ha duramente censurato un fatto d’indubbia minore gravità: l”intimidazione violenta che esponenti di Forza Nuova e Avanguardia Nazionale hanno fatto ai cronisti dell’Espresso circondati e schiaffeggiati durante la commemorazione delle vittime di Acca Larentia al cimitero del Verano di Roma. Un episodio assolutamente increscioso che non avrebbe comunque causato traumi fisici ai giornalisti aldilà degli inevitabili momenti di paura, a differenza del gravissimo agguato avvenuto in Germania per il quale un parlamentare sta rischiando la vita. Ma per l’Ansa la notizia dei cronisti intimiditi è stata da prima pagina mentre quella del parlamentare tedesco massacrato di botte, almeno fino alle 12, non ha meritato neppure un cenno.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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ATTENZIONE: GILET GIALLI A ROMA SABATO 12 SARANNO AL MASSIMO D’AZEGLIO

LA SINISTRA ITALIANA VUOLE CAVALCARE L'ONDA DEI GILET GIALLI FRANCESI PER TORNARE ALLA RIBALTA? LA STESSA PATETICA E TRITA STRATEGIA DEL MOVIMENTO 5 STELLE. MA QUESTI DIMENTICANO CHE I VERI GILET GIALLI NON VOGLIONO INGERENZE POLITICHE NELLE LORO PROTESTE. E HANNO RAGIONE!


 

GILET GIALLI A ROMA: SABATO 12 SARANNO ALL’HOTEL MASSIMO D’AZEGLIO.

Programma 101 Sinistra Patriottica, promotore dell’incontro con i Gilet Gialli francesi sabato 12 gennaio a Roma, ci comunica che è cambiata la sede del convegno.
A causa delle numerose richieste di partecipazione all’incontro con la delegazione dei Gilet Gialli, a cui vanno aggiunti i numerosi operatori dei media accreditati, e quindi della necessità di avere una sala più grande, comunichiamo che la prevista Conferenza si svolgerà sempre con inizio dalle 15,30 presso:
Hotel Massimo D’Azeglio,
Via Cavour, 18 (adiacente stazione Termini)
ROMA
I lettori e gli amici sono pregati di condividere e far circolare questa comunicazione.

FRANCIA GILETS JAUNES: Ecco le merde INFILTRATE nelle proteste francesi! PENA DI MORTE per costoro!

Ecco i rifiuti umani che si mettono al servizio del male a discapito della collettività.
INFAME
Luridi infiltrati nelle proteste pacifiche francesi con il solo fine di fare casino e spaccare tutto in stile black bloc e criminalizzare i manifestanti e giustificare le eventuali operazioni di repressione da parte delle forze dell’ordine. Questi schifosi balordi meritano solo di essere impiccati in pubblica piazza!!
INFAME FRANCIA 2
Infiltrati tra i gilet gialli? 

Infiltrazione della polizia, su E & R:

Oramai agiscono alla luce del sole senza alcuna vergogna. Nel video che segue sono stati filmati dei poliziotti francesi mentre si cambiano gli indumenti nel furgone davanti ai manifestanti per poi infiltrarsi e creare il caos. Addirittura gli ridono in faccia….