mercoledì 10 ottobre 2018

Italia fuori dalla Nato. Perché nessuno ne parla?

QUESTO POST PER RICORDARE AL GOVERNO ATTUALE CHE I CONTINUI ESPERIMENTI NUCLEARI DELLA NATO FINIRANNO PER CAUSARE GRAVI DANNI AL NUCLEO CENTRALE TERRESTRE CHE STA GIA' SUBENDO DANNI, COME DA RECENTI RILEVAMENTI SCIENTIFICI, E COME TESTIMONIANO TERREMOTI SEMPRE PIU' FORTI ED ERUZIONI VULCANICHE IN ATTO IN TUTTO IL MONDO. LA DOMANDA ALLORA E': NON VI SEMBRA ARRIVATO IL MOMENTO DI USCIRE DA QUESTO CRIMINOSO E PERICOLOSO PATTO MILITARE?!QUESTO ARTICOLO DEL 2016 E' STATO SCRITTO DA GIANLUCA FERRARA, UN ESPONENTE DEL MOVIMENTO 5 STELLE FORZA POLITICA ATTUALMENTE AL GOVERNO.


Nel 1949 a Washington fu firmato il Patto Atlantico cioè il trattato istitutivo della Nato. Oggi fanno parte della Nato 28 Stati. Come è noto il patto fu stipulato dai Paesi che con tale alleanza volevano creare un fronte anti Urss. Le guerre della Nato, dal giorno della sua costituzione, sono state diverse anche se sovente definite con un imbroglio semantico, “missioni di pace”. Come se la pace si costruisse con i carri armati invece che con il dialogo e la non violenza.



Gli attacchi della Nato, negli ultimi 20 anni, sono stati 7. In ordine cronologico si è cominciato nel 1991 con la prima guerra del Golfo, l’anno successivo in Somalia, nel 1995 in Bosnia, nel 1999 in Serbia, nel 2001 in Afghanistan, due anni dopo una nuova guerra all’Iraq e poi nel 2011 l’aggressione alla Libia di Gheddafi. Uno dei più noti conflitti è quello contro la Serbia di Milosevic, un uomo prima considerato “il collante” in grado di poter tenere unita la Jugoslavia, poi quando non più funzionale, declassato a “macellaio”. Un cambio d’opinione simile a quello poi toccato a Saddam Hussein, a Bin Laden e a Gheddafi.



I bombardamenti umanitari della Nato nella Jugoslaviadurarono 78 giorni consecutivi e causarono la distruzione di 82 ponti, 13 aeroporti, 20 stazioni ferroviarie e 121 fabbriche. Complessivamente, alla Serbia furono causate danni per 100 miliardi di dollari, oltre all’uccisione di almeno 500 civili e a migliaia di feriti. A 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale e a quasi 30 dalla caduta del muro di Berlino, ha ancora senso la Nato? Un’associazione di Paesi eterodiretti dagli Usa. Perché l’Italia deve ancora essere un deposito di armi straniere? Cosa giustifica la colonizzazione militare del nostro Paese con la presenza delle 115 basi Usa sul nostro territorio.

Per quanto ancora dobbiamo essere una polveriera di un paese, gli Usa, distante migliaia di chilometri? La riconoscenza per averci aiutato a liberare dai nazi fascisti presuppone una perdita di sovranità a tempo indeterminato? Non è un paradossale passaggio di consegne da un secondino ad un altro? Ciò che davvero far riflettere è che, tranne marginali istanze, nessuno pone in discussione questo status quo, lo si dà scontato e sembra persino vietato metterlo in discussione.

Non si conosce il numero preciso degli ordigni atomici presenti in Italia, forse 40 a Ghedi e 50 ad Aviano di sicuro è un quantitativo sufficiente a far saltare in aria lo stivale decine di volte. Ma chi ha i codici di questi ordigni atomici? Sono sicuri? Ammesso che delle bombe con una tale carica distruttiva possano ritenersi sicure.

E’ inquietante che l’insostenibile stile di vita statunitense voglia essere imposto a tutti fino a voler uniformare l’intero pianeta. IlTtip è solo l’ultimo tassello del puzzle ideologico neoliberista, frutto di un disegno di colonizzazione economico culturale azionato dalle corporation e veicolato dai mass media a partire dagli anni ’80. Una colonizzazione che ai Paesi più recalcitranti è stata imposta con una politica estera basata su aggressioni armate che secondo Andre Vltchek, dopo il secondo conflitto mondiale, hanno causato tra i 50 e i 55 milioni di vittime.

L’Italia spende per la sola guerra in Afghanistan, circa 25 milioni di euro al mese. Secondo l’Istituto Internazionale di Stoccolma la nostra adesione alla Nato è quantificabile in 72 milioni di euro al giorno. Con questa somma quanti malati potrebbero essere curati, strade riparate, scolari istruiti, persone in difficoltà aiutate e pannelli solari montati? Invece sono gettati via per guerre imperialiste che seminano morte e sofferenza e di conseguenza ci pongono a rischio attentati.

I soldi spesi per aderire a questa mega industria bellica che è la Nato (si pensi agli F-35) potrebbero far risorgere tanti settori della nostra defunta economia. Inoltre si rispetterebbe l’art. 11 della Costituzione e si acquisirebbe indipendenza in politica estera dando un segnale di pace ai tanti popoli che hanno subito le aggressioni della Nato. Siamo un Paese senza alcun tipo di sovranità. Una colonia dell’impero statunitense un po’ come lo era la Palestina ai tempi dell’antica Roma. Anche noi dobbiamo attendere che crolli l’impero di cui siamo asserviti o troveremo la forza per liberarci?





IL RISCALDAMENTO GLOBALE NON È COLPA DELL'UOMO




Piccolo esperimento: chiudete gli occhi e pensate al «Riscaldamento Globale». Che cosa vi viene in mente? Se l’immagine che si sta formando nella vostra mente è quella di enormi ciminiere che buttano in cielo nuvoloni neri densi di fumo, avete risposto giusto. Sono, quelle, le stesse immagini che vengono utilizzate quotidianamente dalla vostra tv per accompagnare i notiziari sul «Global Warming». Ora, siccome quel che leggiamo o ci viene detto passa attraverso il vaglio della nostra coscienza critica, mentre le immagini no, la morale è semplice: che ci crediate o no, che ne siate consapevoli o no, state accettando completamente l’equazione «riscaldamento globale uguale opera dell’uomo». Che è quanto esattamente l’ortodossia scientifica - quella delle Nazioni Unite, di Al Gore, dei premi Nobel, di Kyoto e del recentissimo supervertice di Copenhagen - vi sta suggerendo.
Senza che questa verità ufficiale, questo paradigma scientifico, venga minimamente messo in discussione dai fatti.

Quali fatti? Be’, per esempio che i modelli climatici usati dagli scienziati dell’I.P.C.C., il potentissimo Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico che lavora sotto l’egida dell’ONU, premiato nel 2007 addirittura con un premio Nobel e i cui dati costituiscono «verità assoluta» sul tema, non sono condivisi da migliaia di loro colleghi nel mondo non meno bravi o qualificati di loro (anzi). Un esempio arriva dall’N.I.P.C.C., l’organismo «non governativo» che ha prodotto una stroncatura scientifica delle teorie secondo cui la responsabilità del riscaldamento globale sarebbe solo e unicamente dell’uomo: il suo rapporto di 700 pagine pubblicato nel 2009 («Climate change reconsidered», il cambiamento climatico ripensato) è stato firmato difatti da oltre 31.000 scienziati, tra cui 3.800 geologi e scienziati dell’atmosfera, ma anche matematici, chimici, fisici, medici e ingegneri. Qualche nome di spicco? Tra i primi firmatari Frederick Seitz, già presidente dell’American Pysical Society e della National Academy of Sciences, scomparso nel 2008. Oppure Kary Mullis, il geniale premio Nobel che già aveva denunciato negli anni ’90 la falsità dell’equazione «H.I.V. uguale A.I.D.S.». «Variazioni naturali legate al sole o all’acqua, l’uomo non c’entra», assicurano.

CLIMAGATE 


Sulla «scientificità» dei dati prodotti dal Panel ci sarebbe da interrogarsi da qui fino a Pasqua. Specie dopo che a metà novembre scorso è saltato fuori lo scandalo «Climagate». 
Ne avete sentito parlare? In pratica un gruppo di hacker ha rubato dal server della East Anglia University oltre mille e-mail scritte tra il 1996 e il 2009 da vari scienziati dell’I.P.C.C. e del Climatic Research Unit (C.R.U.) che ci lavora a tempo pieno, e le ha diffuse su Internet. 
In quelle mail gli scienziati esprimono dubbi sulla teoria del riscaldamento globale che loro stessi portano avanti e, cosa ancora più grave, ammettono allegramente di aver manipolato le prove scientifiche. Sul serio. In uno scambio di e-mail del 1999, tanto per citarne una, il capo del C.R.U., il professor Phil Jones, racconta di aver usato un «trick», cioè un trucco, per nascondere il calo nelle temperature.
«Ho appena completato il trucco fatto da Mike (Michael Mann, un altro ricercatore) su Nature - scrive - aggiungendo le temperature reali a ogni serie per gli ultimi vent’anni così che quello di Keith (un altro ricercatore) possa nascondere il declino». E lo stesso Mann: «Sappiamo tutti che qui non si tratta di stabilire la verità, ma di prepararsi a respingere le accuse in modo plausibile». E così via.

Trucchi, dunque. Dati manipolati ad arte, persino articoli pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche del pianeta. Uno scandalo, il Climagate, che ha travolto con sé anche l’ex vicepresidente americano Al Gore, autore del documentario ecologista «An inconvenient truth», una verità scomoda, premiato con due Oscar per la denuncia sui rischi del nostro pianeta. 
Oscar che la destra di Hollywood ha proposto subito di togliergli, visto che le informazioni del film coincidevano con quelle «false» denunciate dalle mail dei ricercatori. 
Al contrario delle informazioni «vere» che vengono invece sistematicamente taciute o derubricate. 
Per esempio che la terra ha già vissuto periodi in cui i livelli di CO2, il temibile biossido di carbonio ritenuto responsabile dell’effetto serra, erano gli stessi di adesso. Anche nell’Eocene, parliamo di 20 milioni di anni fa, quando dell’uomo non v’era nemmeno traccia.

GAS SERRA


Colpa dei gas serra, dicono oggi. 
Vero. Peccato che la stragrande maggioranza di tutte le emissioni sia, secondo gli scienziati «negazionisti», di origine naturale e non umana. Cioè una posizione diametralmente opposta a quella dei loro colleghi dell’I.P.C.C., i cui dati propagandati da giornali e tv indicano invece che la causa del riscaldamento globale è provocata invece al 92,5% dai gas serra di origine antropica. Tesi strana, visto che il rapporto tra i livelli di CO2 e l’aumento delle temperature non indica sempre una diretta proporzionalità. Al contrario. Il crollo di Wall Street del 1929, per esempio, fece scendere la produzione di tutte le industrie del mondo del 30%. Per tornare ai livelli precedenti, toccò aspettare la fine della Seconda guerra mondiale e gli anni della ricostruzione 1945-50.
Eppure, come ha dimostrato nel 2001 il professor Martin Hertzberg, meterologo dell’U.S. Navy, nonostante il crollo industriale il CO2 ha continuato a salire. Il 21% in più nell’ultimo secolo. «Com’è possibile - si domanda Hertzberg – se negli ultimi cent’anni, dal 1880 al 1980, le temperature sono salite di solo mezzo grado?».

IL CALDO MEDIOEVO 


Dicevamo delle epoche storiche. 
Tutti gli scienziati ammettono l’esistenza di un «periodo caldo» (addirittura tre gradi in più rispetto a oggi) compreso fra il 950 e il 1450. 
Ne fanno fede anche i resoconti del 1421 di una spedizione nel Mare Artico di una flotta dell’imperatore cinese che «non aveva incontrato ghiaccio in nessuna zona». La stessa Groenlandia (da «groenland», terra verde) prese il nome dai primi insediamenti vichinghi che la trovarono evidentemente ben coltivabile dopo la sua scoperta avvenuta nel 985 da parte del navigatore Erik il Rosso.
Non solo. Dopo il periodo caldo medievale, ben documentato anche da un rapporto O.N.U. del 1996, salvo poi essere cancellato «misteriosamente» nell’analogo rapporto del 2001, che cosa ti arriva? Un periodo freddo, anzi una vera e propria «piccola era glaciale». Circa trecento anni, con il suo apice compreso fra il 1550 e il 1700 provocato, secondo gli studi del ricercatore danese Henrik Svensmark finanziati dalla Royal Society britannica, «dalla ridotta attività solare e dalla maggiore irradiazione di raggi cosmici che ha ridotto la nuvolosità del clima». Le temperature in Europa calarono di 1,5° solo nel giro di un secolo per poi abbassarsi ancora durante il periodo più freddo, e rialzarsi infine verso il 1750. Un rialzo che continua ai giorni nostri. Sono dunque circa 400 anni che il pianeta si sta riscaldando, e non 150 come sostenuto dalle teoria degli ambientalisti.

GHIACCI E CO2


E i ghiacci che si sciolgono? «Variazioni periodiche», dicono gli scettici del riscaldamento. Ai quali si è aggiunta nel mese scorso la clamorosa scoperta dell’E.T.H., l’Istituto federale svizzero per la Tecnologia di Zurigo, secondo cui non è vero che lo scioglimento dei ghiacciai sulle nostre Alpi sia un fenomeno del tutto nuovo. Anzi, secondo i glaciologi elvetici, negli anni ‘40 del secolo scorso i ghiacciai si ritiravano molto più velocemente di oggi a causa della maggiore quantità di radiazione solare (circa l’8% in più). Al punto che, in paragone, ai giorni nostri la loro estensione è addirittura aumentata del 4%. E questo - aggiungono - «nonostante le temperature di 70 anni fa fossero più basse di quelle odierne». 
Non solo i ghiacci, purtroppo. Più si sale in alto, più i dati si discostano da quelli decantati dall’I.P.C.C. 
La teoria del riscaldamento globale prevede difatti un aumento delle temperature anche nella troposfera equatoriale, cioè della fascia che sta a 10 chilometri dalla superficie terrestre: peccato che in questa zona si registri invece un rinfrescamento.

GOVERNO MONDIALE 


Colpa del sole, allora. O colpa dell’acqua, se volete. Molti studi indicano come l’aumento del biossido di carbonio abbia sempre fatto seguito a un riscaldamento del clima. «É il riscaldamento degli oceani che provoca l’aumento di CO2 nell’atmosfera, non il contrario», dicono Hertzberg e le migliaia di scienziati dell’N.I.P.C.C. «L’uomo non c’entra nulla», ribadisce anche il professor Antonino Zichichi, membro (tra l’altro) della Pontificia Accademia delle Scienze, secondo cui «l’intervento delle attività umane influisce per meno del 10% sui cambiamenti climatici» e questi ultimi sono determinati soprattutto «dall’energia del sole e dalle attività vulcaniche». Attività vulcaniche come quelle scoperte recentemente sotto i ghiacci del Mare Artico da una spedizione scientifica finanziata anche dalla NASA: decine di vulcani a 4.000 metri sotto il fondo marino che sparano getti di materiali caldissimi alla velocità di 500 metri al secondo.

Decine di vulcani sottomarini in piena attività. Già ce l’immaginiamo l’effetto sui ghiacci. Ma allora perché dei vulcani sotto il Polo Nord non si è sentito parlare? Per lo stesso motivo per cui vengono veicolate solo le notizie coerenti con le «verità scientifiche». Ci sono, dietro le teorie ufficiali, fior di professori che su quelle «verità» hanno costruito prestigio, cattedre e carriere. Ci sono, naturalmente, enormi interessi economici in ballo. 
E ci sono organizzazioni mondiali, vere e proprie elites a cui si accede per nomina e non per elezione democratica, che sembrano pendere da tutte le parti fuorché da quella dei cittadini. Come si è visto con l’O.M.S., l’Organizzazione Mondiale della sanità, e le sue previsioni terroristiche e sballate (ma lucrose invece per le case farmaceutiche produttrici dei vaccini) in fatto di pandemia da influenza di tipo A.

No, di loro forse è il caso di non fidarsi troppo. Né, tornando a bomba sui cambiamenti climatici, dell’«impegno a spendere» l’1% del PIL mondiale preso a Copenhagen anche dal presidente Usa Barack Obama (domanda: con i soldi di chi?). Una politica dalle conseguenze sociali imprevedibili, tanto più in un periodo di spaventosa depressione economica come questo. C’è già difatti chi grida al pretesto per l’istituzione di un unico «governo mondiale», con organismi di controllo sovranazionali, gli stessi già intravisti all’opera durante l’allarme pandemico dell’O.M.S., limitazioni alle libertà personali; e magari anche un bel po’ di politiche di «pianificazione familiare» per ridurre la popolazione del pianeta (in fin dei conti la colpa del riscaldamento è nostra, no?) come invoca persino il «Profeta Verde» degli ambientalisti Lester Brown.

Ecco perché nelle immagini tv si vedono le ciminiere che buttano fumo. 
Perché «con sufficiente ripetitività e conoscenza psicologica delle persone coinvolte non sarebbe difficile dimostrare loro che un quadrato in realtà è un cerchio». 
Non lo ha scritto uno scienziato dell’I.P.C.C. o dell’O.M.S., ma Joseph Goebbels, il ministro della propaganda di Adolf Hitler.

FILAMENTI DAL CIELO: NUOVI DATI

Filamenti che cadono dal cielo trovano purtroppo sempre meno attenzione. Ma continuano a cadere. 








LA COMUNICAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE ACSEIPICA NEL 2012
Erano stati analizzati diversi campioni di filamenti raccolti tra novembre e dicembre 2012 sull’intero territorio francese. I dati sono stati interpretati ed i risultati descritti in un rapporto analitico. (1) 
In accordo con il laboratorio AnAlytikA , è stato deciso di allertare le istituzioni e la comunità scientifica sui risultati preoccupanti del dottor Tailliez.

Rapporto Analytika 31 maggio 2016
Su richiesta congiunta  dell’Acseipica e del Collettivo per la Terra, un campione residuo del 2012 é stato rianalizzato alla ricerca di metalli pesanti.Sono stati riscontrati alti livelli di metalli pesanti nel campione dei “filamenti sospesi nell’aria.”
I risultati mostrano alluminio, stronzio e bario in quantità considerevole! 
QUI IL RAPPORTO   rapport analytika 20160528
rapportAnAlytikA28mai2016
Conclusioni Bernard Tailliez:
Sono presenti queste tre sostanze chimiche inorganiche
– Alluminio (339.000 ppb = 339 ppm)
– Bario (19820 ppb = 19.82 ppm)
– Stronzio (21010 ppb = 21.01 ppm)
ALTRI metalli pesanti presenti sono:
zinco (31340 ppb = 31.34 ppm)
nickel (22900 ppb = 22.9 ppm)
rame (8370 ppb = 8.37 ppm)
cromo (2810 ppb = 2.81 ppm)
piombo (2780 ppb = 2.78 ppm)

(1) NEL 2012
La relazione, accompagnata da una lettera ufficiale di Acseipicaconsultabile qui e una dichiarazione del comitato scientifico italiano Galileo, fu inviata alle seguenti istituzioni :
– Sindaci delle quattro città interessate dai filamenti analizzati
– Il ministro dell’Ecologia,dello Sviluppo Sostenibile ed Energia
– Il ministro degli Affari sociali e della Sanità .
Scrive il Dott Taillez nel suo Dossier:
Diversi campioni di «filamenti diffusi nell’aria» raccolti tra Novembre e Dicembre 2012 sul territorio francese sono stati portati al nostro laboratorio provenenti da Thénioux, Saint Clément des Levées, Saint Martin de Crau e Malabat (punti di raccolta localizzati sulla cartina della Francia a pagina 118).
Per ciascuno di questi campioni sono state condotti due test di decomposizione termica [vedi http://www.thefreedictionary.com/desorption] diretta al Punto di Curie (445°C), da una parte direttamente e dall’altra con metilazione «in-situ» (un processo che favorisce l’identificazione dei composti polari eventualmente presenti).
I differenti composti organici originatisi in questa serie di otto analisi sono stati – ogni volta – separati per mezzo di Cromatografia Gassosa e identificati tramite Spettrografia di Massa (GC/SM). I dati ottenuti sono stati interpretati ed i risultati ottenuti vengono riportati in dettaglio nel presente rapporto analitico.
Ciò che si evidenzia è che questi «filamenti diffusi nell’aria» sono dei polimeri organici complessi, contenenti dei composti chimici di sintesi, come dimostra l’identificazione a mezzo Cromatografia Gassosa/Spettrografia di Massa realizzata sui numerosi prodotti della loro decomposizione termica, tra i quali figurano diverse molecole correntemente riscontrate nei carburanti e lubrificanti dei reattori degli aerei.
I quattro campioni studiati contengono diversi composti aromatici sintetici tossici (ftalati) e tre di essi contengono del DEHP, un rappresentante di questa famiglia di prodotti chimici che desta particolari preoccupazioni a causa delle sue proprietàdi perturbatore endocrino. Tutte le molecole organiche, in particolare i composti eterociclici, presenti in questi campioni di «filamenti diffusi nell’aria», sono preoccupanti, quanto meno sul piano della sanità pubblica e dell’impatto ambientale.
Noi pensiamo che tali «filamenti diffusi nell’aria» potrebbero risultare dalla ricombinazione delle sostanze rilasciate in alta quota nell’atmosfera dai reattori degli aerei. Tenuto conto dell’aumento del traffico aereo mondiale, i risultati di questo studio preliminare ci paiono giustificare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media su questa nuova forma di inquinamento atmosferico.Ci auguriamo che la comunità scientifica studi questo soggetto al fine di comprenderlo e che le autorità di tutela dell’aviazione civile o militare, possano di conseguenza controllare efficacemente questa nuova forma di inquinamento atmosferico globale.

Il Dott. Tailliez è stato intervistato dallo staff di OVERCAST .

VEDI ANCHE

Filamenti non identificati che cadono dal cielo

Ragni volanti invadono le esercitazioni “biowar” della NATO

http://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/areosol/filamenti-dal-cielo-nuovi-dati/

Piaccia o no, questa è la nostra Rivoluzione Culturale. (Si chiama democrazia)

Quella che fa incattivire gli europeisti e contro cui mobilitano tutte le loro armi lecite e illecite – è la nostra Rivoluzione Culturale.  Il punto è che molte persone (ancora non abbastanza) hanno fatto la Scoperta del Secolo:

I tecnocrati sono incompetenti
E’ essenziale, perché la legittimità delle tecnocrazie è basata sul mito della loro competenza scientifica. Gli affari pubblici sono troppo complicati per  i comuni cittadini; i  politici che loro eleggono sono ignoranti, incompetenti, corrotti, incapaci. Sprecano capitale… E’ meglio devolvere la sovranità a gente scientificamente preparata, non passionale, che adotta misure oggettive.
Ciampi laureato in Lettere, mai una  sola  pubblicazione in scienze economiche, ha prodotto il “divorzio” fra Tesoro e Bankitalia a cui dobbiamo l’immane debito pubblico che ci schiaccia. Mario Monti, presidente della Bocconi? Anche di lui, provate a cercare se ha mai pubblicato uno studio economico su riviste serie. Monti, abbiamo visto, è un solenne cretino: ha distrutto l’economia italiana, dall’immobiliare giù giù fino alla  nautica di diporto, facendo impennare la disoccupazione  e  lasciandoci un debito pubblico maggiore di quello con cui era entrato a governarci: ossia ottenendo lo scopo  contrario a quello proclamato.  Di Giancarlo Padoan, abbiamo visto come si è posto davanti alla UE: “Schauble, cosa devo fare perché tu mi sia meno ostile?”….Troppo lungo sarebbe spiegare l’incompetenza e gli errori pacchiani di Mario Draghi o del suo predecessore Trichet . Ci basti ricordare i due “esperti” mandati dal Fondo Monetario a  curare che la Grecia pagasse i suoi debiti alle banche francesi e tedesche con gli adeguati tagli ed austerità –  Olivier Blanchard e Carlo Cottarelli –  hanno sbagliato platealmente i “moltiplicatori”: s’erano immaginati che ogni taglio della  spesa pubblica in Grecia avrebbe prodotto un calo del Pil di 1 punto, e invece il calo è stato di 2 anzi  3 punti.  Insomma hanno ammazzato il cavallo da tiro  affidato alle loro “cure”. E il bello è che Blanchard almeno l’ha riconosciuto in un dotto “paper”, Cottarelli invece  è il tecnocrate che Mattarella ci voleva appioppare come governante: tecnico, oggettivo, scientifico.
Dunque: i tecnocrati  sono incompetenti, ignoranti della materia economica di cui si dichiarano luminari. Quelli americani un po’ meno: Greenspan, Bernanke, Yellen dopotutto hanno cattedre e pubblicazioni – ma quelli europei sono dei veri cretini, come Mario Monti o Cottarelli. Come mai, allora i poteri “forti” insistono a metterli sopra i governi e a guidare i popoli? Cosa è che li rende preziosi agli occhi del Grandi Usurai?
Perché anche se incompetenti in Economia, una competenza molto pregiata ce l’hanno:
In cosa i tecnocrati sono competenti? In crudeltà.
La  loro  vera  competenza è la disumanità.   Sta nel fatto che applicano con spietata inumanità ricette che sanno sbagliate, senza deflettere davanti ai  costi umani –  come la mortalità infantile aumentata in Grecia del 47%,  i suicidi cresciuti del 36% la disoccupazione al 21% – “Sono riusciti a  farci sentire  in colpa per avere il sole”, come ha detto un greco. Hanno spento un popolo fratello nostro.
In Italia, Monti ha applicato senza batter ciglio le misure  austeritarie e deflazioniste  sotto dettatura tedesca,  assistendo inconcusso al crollo del Pil (che doveva aumentare)  e della domanda interna, alla salita della disoccupazione giovanile alle stelle, ai suicidi degli imprenditori…senza modificare in nulla la sua politica,  benché i risultati disastrosi fossero già  evidenti solo un anno dopo il suo regno, come segnalava non un foglio ostile e populista, ma Il Sussidiario:
Riuscendo ovviamente nell’impresa di aumentare il debito sul Pil, che con le sue misure credeva di  ridurre.


Nell’insieme, gli errori del tecnocrate Monti hanno prodotto nell’economia un buco di 400 miliardi, e non secondo un “populista”, ma per valutazione del tecnocrate  successivo che il FMI ci ha appioppato,Gian Carlo Padoan.
E’difficile credere che un governo di incompetenti  avrebbe fatto danni peggiori. Eppure adesso, che gli italiani (finalmente!) hanno preso atto che i tecnocrati li hanno rovinati e dunque hanno provato ad eleggere gente nuova, venuta da loro, dal  popolo, ecco tutti i media e  l’opposizione dal PD a Berlusconi, strillare che   sono venuti al potere “gente che non ha mai lavorato un giorno”;  gente “incompetente”, senza titolo di studio, inesperta, che non capisce nulla delle complicatissime relazioni internazionali, europee, economiche globali.
Io stesso sono sorpreso di come Di Maio,  il 5Stelle  “che non ha mai lavorato”, abbia risolta il problema dell’ILVA di Taranto, conducendo la trattativa con gli indiani della Mittal e con soddisfazione dei lavoratori, come gli hanno riconosciuto i sindacati. E non solo, bisogna dire di più: ha salvato la produzione di acciaio nazionale nonostante  i furenti ideologici della decrescita che dominano nel movimento grillino, volessero semplicemente chiudere l’ILVA e far vivere i pugliesi della raccolta dei mitili.  Insomma ha dato prova di realismo e anche di polso.
Sorprendente anche la determinazione del primo ministro Conte. Gentile e non-antagonizzante, ma sempre fermo sul “contratto”.
Il “polso”  vale più della “scienza”
Incompetente, certo, Di Maio.  Per questo ha studiato il dossier ILVA, s’è perfino lamentato di doverlo fare in poco tempo – ed è una cosa bellissima. Per mia esperienza, i tecnocrati, di fronte a un’azienda, non hanno mai “studiato il dossier”, il caso particolare; hanno applicato la teoria generale – elaborata dal FMI o dalla BCE. Ho già raccontato come Ciampi fece chiudere la fabbrica del fosforo di Crotone, invece di sostenerla, cedendo al dumping cinese,  applicando il dogma  globalizzatore  – e   con fredda crudeltà  devastando  socialmente un territorio in cui la fabbrica era la punta di eccellenza e il traguardo di un lavoro qualificato.
Toninelli? Io ringrazio che a quel ministero sia salito un “inesperto”, il quale ha dovuto subito affrontare, senza alcuna esperienza, una tragedia come il crollo del Ponte Morandi.  Da inesperto, s’è come tutti noiscandalizzato del contratto di concessione truffaldino e segreto che i precedenti politici “esperti”  avevano  regalato ai Benetton, e l’ha gridato ai quattro venti, mentre i media nemmeno osavano scrivere il nome “Benetton”; come noi s’è indignato del furto fatto a tutto il popolo italiano  con questa cessione a credito di un monopolio naturale, di un equipaggiamento del territorio  costruito dalle precedenti generazioni,  dando a privati una rendita favolosa senza impegno a spendere il necessario in manutenzione.
Vi posso assicurare che se al posto di ministro alle infrastrutture ci fosse stato Delrio, voi ed io non sapremmo niente del patto segreto e truffaldino;  che tutte le colpe e le spese sarebbero state accollate allo Stato, ossia ai contribuenti, come hanno fatto per Montepaschi e Banca Etruria – in applicazione della norma del capitalismo ultimo: privatizzazione dei profitti, socializzazione delle perdite. In piena omertà nella comune  spoliazione  dei pubblici   patrimoni.
Proprio perché “incompetente”,  Toninelli ha posto il problema politico più alto, e più taciuto nell’ultimo cinquantennio: le  criminali  “privatizzazioni” – svendite – del ricco patrimonio pubblico operate dai vari Ciampi,  Amato, Prodi eccetera, e la
necessità di ri-nazionalizzazioni.
Un tema così politicamente centrale e  importante,   le nazionalizzazioni,   che per esempio quelli della Lega (più “esperti”  e con interessi  territoriali nella torta) hanno costretto  a metterci la sordina,  non  più all’ordine del giorno.   Ma dovrà tornarci, ed in ogni caso grazie a Toninelli per averlo sollevato.
Quanto a Salvini,  il necessario lo ha detto Crosetto: nel suo modo sgangherato e vociante,  spesso eccessivamente  e inutilmente provocatorio, ha comunque azzerato il criminale business dei migranti e  obbligato la UE a sbatterci il naso rivelando la propria nullità,  e di Macron l’egoismo e la stupidità.
Ovviamente i nuovi hanno difetti,  vuoti culturali,  inefficienze, ingenuità. Parlano troppo ed hanno esitazioni, come dimostrano sul ponte di Genova di ricostruire, su chi sarà il commissario, sul reddito di cittadinanza, nel ritardo  con cui varano il DEF.  Verso l’eurocrazia, sono andati all’attacco più a  parole e meno nei fatti, per di più senza essersi assicurati il saldo controllo  di  nessun media  di massa,  senza avere  la presa sulle  tecnocrazie ministeriali, “competentissime” a remare contro, rallentare  e sabotare,  quando non palesemente in intesa col nemico europeo e piddino. Con un capo dello stato pesantemente ostile,  che trama,  che non considera  questo governo legittimo e lo dimostra  ad ogni occasione. Insomma vanno alla guerra deboli, anche se determinati, e contro le tecnocrazie più competenti in crudeltà.
Armati solo di un favore popolare, il vostro voto, che  può cambiare e rovesciarsi al primo intoppo, al primo ritardo: per esempio sul ponte di Genova, che altri sabotatori  hanno il potere di ostacolare. I trabocchetti sono mille e loro non  sono esenti da inadeguatezze e da errori. Lo so, c’è da tremare.
La sola cosa che posso dire è che le loro inefficienze, insufficienze, inesperienze,   sono lì da vedere,    le espongono sotto gli occhi di voi elettori.  Anche  troppo. Per essersi fatto un selfie in due giorni al mare  con la compagna, Toninelli è stato seppellito di insulti sulla Rete: doveva occuparsi del ponte Morandi, altro che vacanza!
Sbagliano. Sotto gli occhi nostri.
Voglio  dirvi che già questo è una gran cosa. I “difetti” di Ciampi,   l’incompetenza di Monti, gli errori di Cottarelli  a spese dei greci,  mica li abbiamo  visti – se non dopo  che hanno prodotto i danni. Il potere della tecnocrazia  è infatti per lo più occulto, occultato, si svolge dietro quinte, in processi di cooptazione  che avvengono “sopra” lo sguardo della pubblica opinione. Siccome le loro poltrone non dipendono da voi, i tecnocrati non hanno bisogno di  farsi conoscere. Di molti non vedete mai nemmeno le facce. I giornalisti, da loro, ricevono  solo comunicati stampa elogiativi da pubblicare.
Ve lo dico in base alla mia esperienza giornalistica. Di Mario Monti avevo capito che era un solenne cretino – solenne, certo – perché già mi occupavo di economia,  il che non impediva che tutti i media anche internazionali gli dedicassero copertine del tipo “Ecco l’uomo che salverà l’Italia”, e ai grandi giornali di trattarlo come un Venerato Maestro, invece che come il Solito Stronzo.
Ma di Ciampi, che da governatore di Bankitalia colluse con l’allora  ministro Andreatta per “il divorzio” che espose le finanze italiane ai “mercati esteri” senza alcuna necessità  – un gigantesco crimine fatale per l’intera società, e del tutto illegittimo  – non seppi nulla,  allora. Eppure era il 1981, avevo già quasi 40  anni, facevo il giornalista da 10.  Ma  non mi occupavo di economia. E i giornalisti che se ne occupavano nascosero benissimo il significato dell’evento.   Non mi vergogno a  dire che capii il “divorzio” solo molti anni dopo, da Nino Galloni.

Il danno era fatto e incancrenito a tal punto, che rimediarlo richiederebbe lacrime e sangue. Eppure chiedete in giro, l’immensa maggioranza di voi  ritiene  ancora Ciampi un Venerato Maestro e un paterno nonno-banchiere.
Ecco la scoperta ulteriore:
 questa  imperfezione che vediamo nei nostri  politici che abbiamo votato, si chiama Democrazia Politica
L’imperfezione è insita nella democrazia politica
E’ l’imperfezione  della democrazia  stessa. Il popolo che vota  non conferisce ai votati nessuna mitica infallibilità, per il semplice fatto che il popolo stesso non è – e non deve credersi – miticamente infallibile.  I politici che elegge non daranno alcuna garanzia di fare la cosa giusta,  per il fatto di essere eletti. Possono commettere errori. Ma abbiamo visto che i tecnocrati “competenti” ci hanno portato alla rovina, e dunque abbiamo appreso che Il popolo ha diritto a scegliersi da chi farsi governare, perché è lui che paga il prezzo delle scelte politiche, e ne subisce i danni.
La sola legittimazione della democrazia sta in questo.
Naturalmente ciò richiede un popolo meno corrotto di quello che siamo, un popolo   col buonsenso maturo di “pater familias”, che siamo ben lungi dall’essere : votano anche i discotecari e i drogati, che io espellerei dalla scelta politica come nemici del popolo per egoismo.  Ovviamente occorre anche una stampa  seria   nei suoi doversi verso il popolo, che gli ricordi di continuo le responsabilità che si assume col voto  –   essendo un modesto ausiliario della democrazia: “informare per decidere”, e non lo è.
Vedete quante imperfezioni e insufficienze minano la  democrazia politica. Sono, letteralmente, i rischi della vita: da cui nessun sistema esenta, credetemi.
Questa imperfezione è la stessa democrazia politica, e dimostra una cosa:
la politica non è scienza
E’ uno sgangherato bricolage –  certo, sempre meno sgangherato quanto più si è provvisti di cultura,  di amore dei  poveri nella società  ed assistiti da tecnici leali   – per prendere decisioni “politiche”. Che significa “discutibili”, come sono sempre le scelte nella vita.  Nessuna scelta è “la migliore”, o senza effetti collaterali, perché allora sarebbe  facile governare; anche la miglior scelta  danneggerà qualche interesse, per esempio. Per questo dico che ogni politica è “discutibile”: il che significa che è legittimo e doveroso discuterla  – e poi scegliere. Questa capacità di scelta, di polso e volontà, è ciò che “fa”  di un  tizio che non ha mai lavorato un leader politico.
Domani quelli che ho elogiato commetteranno di sicuro errori  madornali, e allora li criticheremo e discuteremo. Sempre però con la coscienza che sono, nella loro incompetenza, meglio del regime dei tecnocrati  che ci ha rovinato.
La “legittimità” della tecnocrazia, notoriamente, viene da una pretesa di scientificità:   sostengono di applicare la scienza economica, sostengono che la scelta in politica non è che una sola, oggettiva, “razionale”, che “non c’è alternativa” al mercato, che l’euro è “irreversibile” eccetera.
Ora,   l’unica “scienza esatta” è solo la matematica. Già la fisica è molto meno esatta, e lo dimostra il fatto che  vi si discutono teorie, dunque  “discutibili”.    La medicina, una scienza?  E’ nulla senza l’intuizione diagnostica, dell’”occhio clinico”,una qualità artistica  che un medico ha e un altro no, e inutilmente sostituirà moltiplicando le TAC e gli esami del sangue  per giungere alla diagnosi.  Figuratevi se è scientifica l’Economia.  Se avete dei dubbi, pensate a Monti e Cottarelli.
Tecnocrazia è totalitarismo.
Questa pretesa di scientificità non è altro che una maschera del solito, vecchio totalitarismo.   Serve a stroncare ogni dibattito, a impedire “altre soluzioni” che non fanno comodo ai banchieri ed usurai,   e a non far sapere al popolo   le scelte di cui pagherà  il prezzo.

Promemoria per i giornalisti: l’Italia non ha mai fatto bancarotta sovrana. La Germania e l’Austria 7 volte, Francia e Olanda 1 volta.

https://www.maurizioblondet.it/piaccia-o-no-questa-e-la-nostra-rivoluzione-culturale/

PIOGGIA DI FILAMENTI DAL CIELO

Il fenomeno alquanto strano si ripete da anni in molte zone del globo, ed anche in Italia. E proprio negli ultimi giorni pare intensificarsi. Segnalazioni arrivano soprattutto dall’Italia centrale. Molte persone hanno anche filmato la pioggia di tali filamenti, molto simili a ragnatele.
Mostriamo foto e analisi di uno tra i tanti casi. Un ingegnere elettronico voleva sapere di più e ha fatto eseguire una analisi a spese sue analizzando i campioni di questi filamenti per capire quanto meno l’origine e le cause, ed eventuali tossicità per l’uomo. I dati mostrano , come del resto altre volte, non sono stati  ragni a depositare questi filamenti

Spettroscopia EDX

I materiali sono stato raccolti sul campo – vedi foto precedente
RISULTATI




Scrive l’ingegnere in un commento
riferendosi a questa immagine (seguente), che descrive il disco auto-levitante delle dimensioni nanometriche di David Keith
Strano che io ho provato effettivamente con una calamita ad agire nei dintorni di un filo, effettivamente confermo che scorrendo avanti e indietro ci sono degli effetti attrattivi…..Cosa che invece non accade con le vere ragnatele dei veri ragni…. Capita anche che i fili sono mescolati a ragnatele vere. Allora si puo’ usare la calamita per cercare i fili “aeronautici” , visto che sono i soli ad essere attratti… Ho provato !!”   Vedi 2010 paper,Photophoretic levitation of engineered aerosols for geoengineering,” 

APPROFONDIMENTO:
Filamenti non identificati che cadono dal cielo