mercoledì 10 ottobre 2018

FILAMENTI DAL CIELO: NUOVI DATI

Filamenti che cadono dal cielo trovano purtroppo sempre meno attenzione. Ma continuano a cadere. 








LA COMUNICAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE ACSEIPICA NEL 2012
Erano stati analizzati diversi campioni di filamenti raccolti tra novembre e dicembre 2012 sull’intero territorio francese. I dati sono stati interpretati ed i risultati descritti in un rapporto analitico. (1) 
In accordo con il laboratorio AnAlytikA , è stato deciso di allertare le istituzioni e la comunità scientifica sui risultati preoccupanti del dottor Tailliez.

Rapporto Analytika 31 maggio 2016
Su richiesta congiunta  dell’Acseipica e del Collettivo per la Terra, un campione residuo del 2012 é stato rianalizzato alla ricerca di metalli pesanti.Sono stati riscontrati alti livelli di metalli pesanti nel campione dei “filamenti sospesi nell’aria.”
I risultati mostrano alluminio, stronzio e bario in quantità considerevole! 
QUI IL RAPPORTO   rapport analytika 20160528
rapportAnAlytikA28mai2016
Conclusioni Bernard Tailliez:
Sono presenti queste tre sostanze chimiche inorganiche
– Alluminio (339.000 ppb = 339 ppm)
– Bario (19820 ppb = 19.82 ppm)
– Stronzio (21010 ppb = 21.01 ppm)
ALTRI metalli pesanti presenti sono:
zinco (31340 ppb = 31.34 ppm)
nickel (22900 ppb = 22.9 ppm)
rame (8370 ppb = 8.37 ppm)
cromo (2810 ppb = 2.81 ppm)
piombo (2780 ppb = 2.78 ppm)

(1) NEL 2012
La relazione, accompagnata da una lettera ufficiale di Acseipicaconsultabile qui e una dichiarazione del comitato scientifico italiano Galileo, fu inviata alle seguenti istituzioni :
– Sindaci delle quattro città interessate dai filamenti analizzati
– Il ministro dell’Ecologia,dello Sviluppo Sostenibile ed Energia
– Il ministro degli Affari sociali e della Sanità .
Scrive il Dott Taillez nel suo Dossier:
Diversi campioni di «filamenti diffusi nell’aria» raccolti tra Novembre e Dicembre 2012 sul territorio francese sono stati portati al nostro laboratorio provenenti da Thénioux, Saint Clément des Levées, Saint Martin de Crau e Malabat (punti di raccolta localizzati sulla cartina della Francia a pagina 118).
Per ciascuno di questi campioni sono state condotti due test di decomposizione termica [vedi http://www.thefreedictionary.com/desorption] diretta al Punto di Curie (445°C), da una parte direttamente e dall’altra con metilazione «in-situ» (un processo che favorisce l’identificazione dei composti polari eventualmente presenti).
I differenti composti organici originatisi in questa serie di otto analisi sono stati – ogni volta – separati per mezzo di Cromatografia Gassosa e identificati tramite Spettrografia di Massa (GC/SM). I dati ottenuti sono stati interpretati ed i risultati ottenuti vengono riportati in dettaglio nel presente rapporto analitico.
Ciò che si evidenzia è che questi «filamenti diffusi nell’aria» sono dei polimeri organici complessi, contenenti dei composti chimici di sintesi, come dimostra l’identificazione a mezzo Cromatografia Gassosa/Spettrografia di Massa realizzata sui numerosi prodotti della loro decomposizione termica, tra i quali figurano diverse molecole correntemente riscontrate nei carburanti e lubrificanti dei reattori degli aerei.
I quattro campioni studiati contengono diversi composti aromatici sintetici tossici (ftalati) e tre di essi contengono del DEHP, un rappresentante di questa famiglia di prodotti chimici che desta particolari preoccupazioni a causa delle sue proprietàdi perturbatore endocrino. Tutte le molecole organiche, in particolare i composti eterociclici, presenti in questi campioni di «filamenti diffusi nell’aria», sono preoccupanti, quanto meno sul piano della sanità pubblica e dell’impatto ambientale.
Noi pensiamo che tali «filamenti diffusi nell’aria» potrebbero risultare dalla ricombinazione delle sostanze rilasciate in alta quota nell’atmosfera dai reattori degli aerei. Tenuto conto dell’aumento del traffico aereo mondiale, i risultati di questo studio preliminare ci paiono giustificare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media su questa nuova forma di inquinamento atmosferico.Ci auguriamo che la comunità scientifica studi questo soggetto al fine di comprenderlo e che le autorità di tutela dell’aviazione civile o militare, possano di conseguenza controllare efficacemente questa nuova forma di inquinamento atmosferico globale.

Il Dott. Tailliez è stato intervistato dallo staff di OVERCAST .

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