lunedì 2 marzo 2020

VIDEO: la chiusura delle piscine di Lourdes. Una vergogna!

La notizia è incredibile, ma purtroppo è vera. Per timore del coronavirus, il santuario di Lourdes ha chiuso “per precauzione” e “fino a nuovo ordine” tutte le piscine. Lo ha comunicato il primo marzo lo stesso santuario.

Le piscine di Lourdes sono delle vasche in cui i pellegrini vengono individualmente immersi per pochi secondi per riceverne benefici fisici e spirituali. Il luogo da cui scaturiscono queste acque è stato rivelato a Santa Bernadette nel febbraio del 1858 dalla Madonna stessa. L’acqua si rivelò miracolosa e da allora non ha mai cessato di sgorgare. A Lourdes arrivano ogni anno milioni di pellegrini e circa ottantamila di essi si bagnano nelle piscine. Sono migliaia e migliaia le guarigioni che avvengono. La Chiesa, dopo un rigoroso esame, ne ha ufficialmente riconosciute circa ottanta: quarantanove le persone guarite a contatto con l’acqua di Lourdes e trentanove nelle piscine. 

Il vero miracolo di Lourdes non sono però queste prodigiose guarigioni, ma gli effetti taumaturgici sia spirituali che fisici di un’acqua in cui si immergono ogni giorno centinaia di infermi affetti dalle malattie più diverse, comprese piaghe e lesioni cutanee, senza che si sia mai verificato alcun contagio. L’acqua che una volta era cambiata due volte la settimana e adesso sembra ogni giorno, è piena di germi, ma ripeto, nessun ammalato è mai stato contagiato durante quei bagni.

Ebbene, nel momento in cui dilaga in Europa un’epidemia, se c’è un luogo a cui bisognerebbe ricorrere, un luogo infallibilmente protetto, è il santuario di Lourdes, che è, per antonomasia, il luogo delle guarigioni dell’anima e del corpo. Chi, a Lourdes si bagnasse nella stessa piscina di un malato di coronavirus, sarebbe certo di non essere contagiato, perché le piscine di Lourdes non sono luoghi di peccato, ma luoghi di fede, ed è la fede non la medicina che permette i miracoli. Il miracolo è un intervento divino, superiore a tutte le forze umane e chi nega la possibilità del miracolo nega l’esistenza stessa di Dio. Chi nega il carattere miracoloso dell’acqua di Lourdes, chi teme che le piscine di Lourdes possano produrre contagio, nega il potere di Dio, nega le promesse della Madonna, nega il significato di Lourdes. Se si chiudono le piscine tanto varrebbe chiudere il santuario di Lourdes. 

Fu proprio l’11 febbraio del 2013, giorno della festa di Lourdes che Benedetto XVI rinunziò al pontificato. E oggi il vescovo di Lourdes, il presidente della conferenza episcopale francese, il presidente dei vescovi europei, il segretario di Stato vaticano, il Papa stesso rinunciano a credere nel miracolo di Lourdes? Sono convinti anche loro che dalle piscine di Lourdes si possa propagare il contagio invece che la guarigione dei corpi e quella delle anime, che è ben più importante di quella fisica? Se così è, è una vergogna, è uno scandalo, è un peccato di incredulità che invece della guarigione provocherà nuovi mali fisici e spirituali per la Chiesa e per le nostre nazioni. 

Noi invece, vorremo dissetarci all’acqua di Lourdes, confidando nelle parole di Nostre Signore: «Chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv, 4, 14).

Sommario delle conferme dei dati tramite analisi interlaboratorio



I DATI CORVELVA SULLE ANALISI DEI VACCINI HANNO CONFERMATO LA PRESENZA DI COMPOSTI TOSSICI E CANCEROGENI....

Cari amici, 

Questo report lo iniziamo in maniera diversa, più emotiva essendo l’ultimo del 2019 ed essendo giunti alla fine di quanto programmato per quest’anno. Si tratta di un documento di riepilogo dei lavori svolti contenente esclusivamente le conferme dei dati che inizialmente erano probabili e che ora sono divenute certe.

Abbiamo terminato i fondi a nostra disposizione per questo progetto e siamo comunque soddisfatti perché avere i conti vuoti in questo periodo di lotta, significa che si sono usate tutte le energie per la battaglia, senza risparmiarci.

Come successo sin dal 2017 ci auto-finanzieremo grazie a quote associative e donazioni di noi genitori e procederemo nel 2020 con tutta una serie di indagini che dovrebbero portare la questione ad un livello superiore ma, nel frattempo, dedicheremo i prossimi mesi ad informare e interagire con le associazioni estere per procedere con la denuncia a livello internazionale. Di lavoro ne abbiamo tantissimo, onestamente sono più le idee che le energie e le possibilità economiche a disposizione.

Insieme abbiamo intrapreso un percorso che è durato parecchio, e oggi siamo riusciti a far conoscere al mondo intero i risultati che questo progetto ha prodotto. La determinazione di noi genitori e cittadini italiani è oggi d’esempio per tante altre nazioni che purtroppo si apprestano a combattere le medesime battaglie in difesa di diritti fondamentali dell’uomo.

Sì, è verissimo, le istituzioni appaiono sorde e non si è mossa ancora una virgola, almeno non in maniera evidente e, cosa più angosciante, i nostri figli sono esclusi dalle scuole, ma guardiamoci attorno: il sistema mondiale gravita attorno al dogma vaccinale supportato da una “comunità scientifica” che, solo in Italia, ha ricevuto più di mezzo miliardo di euro in pochi anni. 1 È una vera e propria pioggia di denaro che ha mosso una schiera di pseudo-scienziati, prezzolati medici e ignavi politici, pronti a tutelare gli interessi di quegli organismi che il Prof. Randy Schekman, Premio Nobel per la medicina nel 2013, ha definito “casta”. 2

“La scienza è a rischio: non è più affidabile perché in mano a una casta chiusa e tutt’altro che indipendente” e questo è oramai evidente anche al più scettico degli spettatori - se in buona fede. Insegue interessi che non sono quelli che accompagnano il metodo scientifico, almeno non come dovrebbe essere; produce studi che per essere pubblicati devono rispettare alcuni dogmi imposti, omettendo alcuni dati che “non convengono” o evidenziandone altri che invece “fanno comodo” e questo lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle, pur essendoci solo affacciati a questo mondo.

In questa situazione spregevole ci siamo ritrovati a dover far fronte ad una imposizione di legge per la somministrazione di prodotti farmaceutici, legge che giocoforza va ad arricchire e aumentare il potere di quella casta di cui parla il nobel Schekman.

Dinanzi ad una tale situazione socio-politica ci siamo fatti forza, noi cittadini e genitori consapevoli e determinati, con l’aiuto di altri cittadini come noi abbiamo intrapreso quelle azioni che ci sembravano più efficaci o semplicemente più “abbordabili” in base alle possibilità che avevamo: abbiamo dimostrato che con poche forze, ma con determinazione, si possono produrre grandi risultati.

Siamo partiti con queste poche righe di apertura perché oggi, come ultimo report Corvelva, vi parleremo degli ultimi risultati, che sono conferme arrivate mediante analisi effettuate sia da una prestigiosa università europea che da altri laboratori certificati siti in diverse parti del mondo. I dati sono sempre più certi e ciò che prima era probabile, ora è DIMOSTRATO!

Tra l’altro, abbiamo approfondito una serie di composti tossici e/o cancerogeni come le nitrosodimetilamina NDMA e cianidrine e i risultati sono stati veramente preoccupanti. Di questo ne parleremo obbligatoriamente con pubblicazioni peer review alla mano per non compromettere le pubblicazioni stesse.

Come spiegato, anche questi approfondimenti, come quelli del sequenziamento del DNA fetale, sono oggetto della prossima pubblicazione in peer review, pertanto vi stiamo comunicando veramente una minima parte di ciò che verrà pubblicato, ma così chiede la scienza, che il dato sia inedito. Riportando più dettagli, metteremo il lavoro svolto. Resta comunque il fatto che gli enti di controllo hanno ricevuto tutto, in originale!

Procederemo con l’informazione e combatteremo affinché i risultati, sconvolgenti, vengano considerati per quello che sono, puri dati analitici privi di preconcetti o ideologie. Quei prodotti da noi analizzati sono da ritirare in massa e c’è da porsi un grande interrogativo sugli interessi che gravitano attorno a tutti coloro che si sono posti contro le nostre analisi e/o a favore del dogma vaccinale.

Insieme possiamo tentare di fermare tutta questa follia.
Sintesi dei risultati ottenuti e confermati per ogni vaccino

Per effettuare questa indagine si è scelto di utilizzare un cut-off tra i nanogrammi e i microgrammi, quindi al di sopra del limite residuale per composti non noti e non riportati nella scheda tecnica.

Va sottolineato che la quantità cumulativa di questi contaminanti è al di sopra dei microgrammi per dose, anche se non è possibile al momento fare una quantificazione esatta, in quanto gran parte dei contaminanti non è nota e non è possibile quindi svolgere lo studio mediante standard analitici di controllo.

Dai risultati degli screening e dei controlli con gli standard risulta che la frazione metabolica presenta composti candidati che si spiegano solo con uno scarso controllo, e di conseguenza con la scarsa qualità, delle materie prime e dei reagenti. In particolare, risultano fuori controllo le contaminazioni crociate con composti chimici con attività farmacologica nota, sebbene sia possibile che il processo di produzione del vaccino ne modifichi la struttura e la conformazione originaria. 



Specifica dei risultati confermati

In fondo a questo sommario riporteremo tutti i link di tutti i report delle analisi eseguite, si faccia sempre riferimento a loro per la comprensione dettagliata dei risultati, poiché qui di seguito parleremo solo delle analisi di conferma mediante screening di secondo livello, standard di controllo e/o interlaboratorio.

Un esempio per meglio comprendere: un service provider certificato ha eseguito alcune analisi su nostra richiesta. È stato loro chiesto di lavorare a target, identificare la presenza o assenza di determinati composti organici o inorganici in determinati vaccini (neppure tutti) o sequenze genetiche. Il risultato pertanto è solo su ciò che abbiamo chiesto di cercare, elemento indispensabile per confermare la validità della metodica da noi utilizzata. 

I motivi per non aver utilizzato numerosi standard di controllo e altri vaccini in commercio ha radici economiche e logiche: non siamo un ente di ricerca e stiamo svolgendo approfondimenti, dopo aver segnalato la non conformità agli enti regolatori, che vanno oltre a ciò che a noi dovrebbe competere; a tutti gli effetti ci stiamo impropriamente sostituendo agli enti regolatori stessi in indagini che spetterebbero a loro dopo una segnalazione di questa portata, e lo stiamo facendo perché i nostri dati sono stati definiti incompleti.
Analisi vaccino Hexyon
Metagenomico

La presenza del materiale genetico contaminante è stata confermata con l’analisi interlaboratorio presso un service provider certificato europeo.

Il DNA presente è pari a 6,88 ng totali per dose (tale quantità è riferita al report divulgato. Il dato dell’analisi interlaboratorio è oggetto di peer review e quindi non divulgabile ma conferma l’ordine di grandezza), di cui lo 0,1% proveniente potenzialmente dalle cellule Vero (Cercopithecidae), cioè 688 pg/dose. Abbiamo identificato il Clostridium phage phiCT453A e SV40 assieme ad altri vettori per il clonaggio.

Presenza dei Poliovirus 1 e 2. In questo caso la risposta dell’EMA all’assenza del Poliovirus 3 è stata molto generica, l’assenza non è per loro una non conformità poiché danno per assodato la presenza dell’antigene D, capace di creare immunizzazione. Ovviamente abbiamo cercato questa proteina ma non siamo stati in grado di trovarla, sarebbe un ottimo approfondimento da sviluppare perché attualmente lasciamo su questo punto una risposta incerta.

DNA e RNA dei batteri utilizzati per la produzione degli antigeni di Corynebacterium diphtheriae (Diphtheria), Clostridium tetani (Tetanus), Bordetella pertussis (Pertussis) ed Haemophilus influenzae.

NOTA: il materiale genetico avventizio presente nel vaccino può essere legato all’alluminio adiuvante con possibile potenziamento degli effetti tossici (capacità infiammatoria, autoimmune e tumorale). Ribadiamo che, dai dati confermati interlaboratorio, rimane dubbia anche la sicurezza e l’efficacia di questo vaccino, risultando un prodotto del tutto non conforme per quanto riguarda la qualità.
Analisi vaccino Gardasil 9
Chimico-proteiche

Dopo i precedenti risultati, abbiamo deciso di approfondire l’identificazione, con conferma interlaboratorio, del composto APDB (amfetamina illegale) già notificata ai NAS in data 23 maggio 2019. Due differenti laboratori confermano la presenza di una sostanza appartenente alla classe delle APDB illegali.

Noi, lo ripetiamo, non possiamo acquistare lo standard di controllo essendo l’APDB classificata come stupefacente, 3 non è acquisibile da soggetti non provvisti di apposita autorizzazione, perciò abbiamo fornito tutta la documentazione che conferma la presenza di una sostanza appartenente alla classe delle APDB e la possibile origine della contaminazione (Nota: È riportato nell’assessment report dell’EMA per la registrazione del Gardasil 9 che la L-tirosina viene usata come materia prima per la produzione di questo vaccino e viene estratta da capelli umani provenienti dalla Cina. 4 La produzione principale di questo narcotico proviene dalla Cina e i tossicodipendenti hanno un livello molto alto nei capelli. 5
Metagenomico

La presenza del materiale genetico è stata confermata con l’analisi interlaboratorio presso un service provider certificato europeo e possiamo ripetere i precedenti dati, sono presenti:
DNA umano e di topo (sotto i limiti di rilevabilità dello strumento)
Virus avventizi: 
Frammento L1 del virus HPV di DNA a doppia catena;
Fagi;
Molluscum contagiosum virus;
Retrovirus: 
Virus della leucemia murina; 
Retrovirus endogeno umano K.
Saccharomyces

NOTA: il materiale genetico avventizio presente nel vaccino può essere legato all’alluminio adiuvante con possibile potenziamento degli effetti tossici (capacità infiammatoria, autoimmune e tumorale)
Analisi vaccino Priorix Tetra
Metagenomico

La presenza del materiale genetico è stata confermata con l’analisi interlaboratorio presso un service provider certificato europeo. Le quantità sono riferite ai report divulgati. I dati dell’analisi interlaboratorio sono oggetto di peer review e quindi non divulgabili ma confermano l’ordine di grandezza

DNA - La quantità di DNA totale presente in questo vaccino oscilla da: 1.7 – 3.7 ?g/dose ed è a tutti gli effetti il componente principale del vaccino. Il DNA è di tipo umano circa all’80% (74-88%) e di pollo (0-4%).

Il genoma umano è completo, cioè con geni e sequenze non codificanti, ad alto peso molecolare, di sesso maschile, qualificato come appartenente alla linea fetale MRC-5 cioè la linea cellulare continua derivata da tessuto polmonare di feto abortivo maschile degli anni ’60. Il sequenziamento di questa linea cellulare ha dato prova di come fosse altamente modificato dal punto di vista genetico e potenzialmente cancerogeno. Le analisi di sequenziamento del genoma intero del DNA fetale è stata effettuata presso un service provider (laboratorio) americano.

RNA - Umano 68-87%. Pollo 0-0.2%

Virus attenuati - Sono stati confermati i seguenti virus attenuati lot. A71CB256A:
Varicella (DNA) 11%; 
Parotite (RNA) 0.008%;
Morbillo (RNA) 0.004%; 
Rosolia 0.00004%. (114 su 260 milioni di sequenze)

È stata confermata interlaboratorio una presenza irrilevante di rosolia nel vaccino (inferiore ai virus avventizi indicati qui sotto). Ciò mette in serio dubbio l’efficacia del vaccino.

Quasi-specie virali: nel genoma della varicella vaccinale sono state individuate 245 varianti rispetto al genoma di riferimento utilizzato per l’analisi (genoma selvatico del ceppo Dumas). Di queste varianti, 154 sono varianti maggiori mentre le restanti 91 sono varianti quasi-specie. Dal confronto tra le varianti trovate nei due lotti non emerge alcuna differenza. Nel genoma vaccinale della parotite sono state individuate 40 varianti quasi-specie rispetto al genoma di riferimento utilizzato per l’analisi (genoma vaccinale Jeryl-Lynn), Dal confronto tra le varianti trovate nei due lotti emergono 4 differenze. L’EMA non è stata in grado di fornirci le sequenze dei virus vaccinali utilizzati dal produttore per questo vaccino, in quanto coperte da segreto industriale, motivo per cui non sappiamo quanto siano mutati i virus vaccinali rispetto a quanto dichiarato dal produttore

A causa delle coperture basse non è stato possibile rilevare varianti quasi-specie per i genomi di morbillo e rosolia.

Virus avventizi - Abbiamo confermato la presenza di questi virus avventizi:
Human endogenous retrovirus K;
Avian leukosis virus; 
HERV-H/env62.
Per tutti i vaccini
Analisi con standard di controllo e interlaboratorio sulle contaminazioni chimiche

Sono stati scelti due composti da analizzare con standard di controllo certificati, sulla base della reperibilità, della consistenza del dato semiquantitativo e per l’impatto per la salute. Questi composti sono stati confermati come similari (cioè con un’identità strutturale del 75-80%: isomeri/isobari) anche mediante l’analisi inter-laboratorio. La struttura di questi composti sarà resa nota con la pubblicazione peer review.
Screening di secondo livello sulle contaminazioni chimiche

L’indagine di screening di secondo livello, come già accennato, si divide in tre analisi:
screening approfondito della parte sommersa (65% del totale dei segnali) e confronto in banca dati delle sostanze rilevate, compresa la banca dati delle tossine.
analisi delle perdite neutre: la rilevazione di frammentazioni stabili neutre ci permette di ipotizzare la presenza nel vaccino di molecole che le contengono, di struttura non nota, ma con potenziali effetti tossici se i gruppi funzionali hanno un’attività cancerogena e mutagena (la "Coorte di preoccupazione" creata dall’EMA per i farmaci per uso orale comprende composti aflatossina-simile, N-nitroso- e alchil-azossi, come riportato nella ICH guideline M7(R1). 6

Nuovi composti candidati: sono stati identificati per tutti i vaccini esaminati dei composti potenzialmente tossici (contaminazioni crociate) sulla base del confronto con le banche dati. Sarebbe utile l’approfondimento mediante standard di controllo per confermarne l’identità.

Perdite neutre: Nel nostro caso sono stati esaminati i gruppi cianilici (cioè derivati dall’acido cianidrico utilizzato per la preparazione del vaccino Haemophilus B) e la nitrosodimetilamina, impurezza cancerogena riscontrata in altri farmaci e oggetto di valutazione da parte dell’EMA. 7

Per comprendere il gruppo funzionale delle nitrosodimetilamina, si pensi che è della stessa classe delle contaminazioni riscontrate nei farmaci sartani e ranitidina, balzato alle cronache per il recente massiccio ritiro di farmaci in tutta Europa. 8 Il secondo gruppo funzionale è quello dei cianuri, di cui conosciamo la presenza dichiarata del sodium cyanide come si evince dalle schede tecniche del vaccino Prevenar. 9

Lo screening di secondo livello ha dato quindi risposta positiva per tutti i vaccini. Non è possibile al momento divulgare i risultati nel dettaglio perchè in fase di pubblicazione peer review ma tutti gli enti regolatori sono state messe a conoscenza dei nostri risultati.
La normativa

Si fa presente quanto deve essere effettuato per legge sui farmaci in commercio: 10

Il Programma Annuale di Controllo permette di garantire che i farmaci commercializzati corrispondano esattamente alle specifiche di qualità delle procedure autorizzative. Esso viene stabilito ogni anno dall’AIFA, sentito il parere dell’Istituto Superiore della Sanità, e viene approvato dalla Commissione Tecnico Scientifica (CTS) dell’AIFA. L’Ufficio Qualità dei Prodotti dell’AIFA richiede ai carabinieri del NAS di prelevare, presso le farmacie o i grossisti, campioni dei medicinali previsti nel programma, che vengono inviati all’ISS per l’analisi. Qualora i risultati dell’analisi rilevino delle difformità da quanto autorizzato, l’Ufficio Qualità dei Prodotti dell’AIFA prende i necessari provvedimenti. Le analisi effettuate si basano sulla verifica della rispondenza alle specifiche di qualità autorizzate per ciascun farmaco e riportate nel dossier di registrazione e/o nelle monografie di Farmacopea Europea. (…)

L’Ufficio Qualità dei Prodotti gestisce, altresì, le attività di revoca d’ufficio e di sospensione delle AIC dei medicinali.

L’AIC di un medicinale può essere revocata, con conseguente definitivo ritiro dal commercio quando:
il medicinale risulta nocivo nelle normali condizioni di impiego;
il medicinale non possiede l’effetto terapeutico o l’effetto per il quale è stato autorizzato;
il rapporto rischio/beneficio non è favorevole nelle normali condizioni d’impiego;
il medicinale non presenta la composizione qualitativa e quantitativa dichiarata;
il medicinale è stato prodotto in stabilimenti non autorizzati.

L’autorizzazione può essere revocata anche nel caso in cui si riscontri che le informazioni presenti nella domanda di autorizzazione del medicinale non siano corrette o in assenza di controlli sul prodotto finito, sui componenti o sui prodotti intermedi della produzione.

In aggiunta agli interventi adottati a livello nazionale sono contemporaneamente espletate le misure del Sistema di Allerta Rapido, definito in base a procedure condivise a livello europeo, che prevede azioni e notificazioni differenti in relazione alla tipologia di gravità del difetto in accordo con la classificazione delle urgenze.

Nella Figura 2 vengono descritte la classificazione dei difetti e le relative azioni da intraprendere


Si fa notare che i difetti rilevati con le analisi svolte da Corvelva rientrano nella Classe I e II, in quanto i vaccini sono farmaci ad uso iniettivo e le contaminazioni rilevate sono di tipo chimico e di materiale genetico.

Si sottolinea che ad oggi nessun provvedimento è stato intrapreso dalle agenzie regolatorie, nonostante la notifica all’AIFA dei risultati delle analisi preliminari e ai NAS della presenza del composto APDB nel vaccino Gardasil 9, e ciò è in grave violazione del principio di precauzione e della necessità di intervento rapido come previsto dal Sistema di Allerta per la tutela della salute pubblica.


Note:

Gas Chromatography-Mass Spectrometry (GC-MS) AnalysisJournal of Food and Drug Analysis, Vol. 13, No. 3, 2005, Pages 193-200Gas Chromatography-Mass Spectrometry (GC-MS) Analysis of Amphetamine, Methamphetamine, 3,4-Methylenedioxy- amphetamine and 3,4-Methylenedioxymethamphetamine in Human Hair and Hair SectionsDONG-LIANG LIN1,2*, REA-MING YIN1 AND RAY H. LIU3

Biodinamica: l'agricoltura del futuro

Dovete sapere che l'alimentazione dell'uomo moderno non è la stessa del passato e che gli alimenti utilizzati sono armi che in questo momento continuano ad avvelenare attivamente il vostro organismo, figli Miei; cosicché, se non cedete al male tramite libero arbitrio, lo fate attraverso le malattie che si manifestano nel vostro corpo a causa di ciò che mangiate.

(LA SANTISSIMA VERGINE MARIA
01.05.2014)


L'ALIMENTAZIONE DEL FUTURO E' L'AGRICOLTURA BIODINAMICA SANA E NON ADULTERATA DA PESTICIDI E DALLA SPECULAZIONE INDUSTRIALE. LA GENTE SI STA SEMPRE PIU' ORIENTANDO VERSO UN'ALIMENTAZIONE SALUTARE ALLA QUALE LE GRANDI CATENE ALIMENTARI DOVRANNO COMINCIARE A RIVOLGERSI..... 


Intervista a Pierre Masson, autore di «Manuale pratico di agricoltura biodinamica», sul significato di questo metodo in Italia, e le prospettive per il futuro.


Seppure meno diffusa dell’agricoltura biologica, la biodinamica vanta in Italia una lunga tradizione. Attualmente sono oltre 500 le aziende agricole che praticano questo metodo, ideato da Rudolf Steiner come alternativa all’industrializzazione dell’agricoltura.

Con una lungimiranza sorprendente, Steiner previde i guasti che l’uso massiccio di concimi e pesticidi chimici e le tecniche intensive avrebbero arrecato all’ambiente e alla salute dell’uomo.

Dalla storica presentazione delle otto conferenze del 1924, note come il «Corso agli agricoltori», numerosi eredi con la pratica in campo e osservazioni in laboratorio hanno contribuito a definire quello che oggi prende il nome di metodo
agricolo biodinamico.

Tra i numerosi pionieri della biodinamica, una citazione particolare merita l’australiano Alex Podolinsky, al quale è ispirato il recente volume Manuale di agricoltura biodinamica (Terra Nuova Edizioni), scritto da Pierre Masson. Masson è un tecnico francese che da oltre vent’anni pratica e insegna l’agricoltura biodinamica in diversi Paesi europei. All’uscita dell’edizione italiana del suo libro, già pubblicato in lingua francese e spagnola, lo abbiamo intervistato per voi.

Pierre, come sei arrivato alla biodinamica?
Ho iniziato la mia attività come agricoltore convenzionale. Poi, 22 anni fa, ho scoperto l’agricoltura biodinamica. Le cose che mi hanno convinto a metterla in pratica sono state l’economicità, la maggiore autonomia dall’industria dei concimi
e dei fitofarmaci, la straordinaria scoperta che ogni agricoltore può prodursi da sé concimi e preparati, e infine l’attenzione che la biodinamica rivolge ai cicli naturali. Mi piace ricordare che Rudolf Steiner e il suo collaboratore Ehrenfried Pfeiffer hanno ideato la biodinamica perché diventasse l’agricoltura del futuro.

L’agricoltura biodinamica è arrivata in Italia molto prima dell’agricoltura biologica, eppure quest’ultima oggi è molto più diffusa. Quali sono secondo lei le ragioni di questo ritardo?
La biodinamica è fortemente caratterizzata da una visione spirituale, difficile da comprendere per la maggior parte delle persone. Oggi si è affermata una visione materialistica, gli agricoltori cercano risposte veloci ed efficaci, non cercano un «metodo» ma una tecnica facile da applicare e dai risultati immediati. La biodinamica si può definire una scelta di vita, e nella maggior parte dei casi l’agricoltore, oltre a lavorare nei campi, lavora anche con se stesso. Ri chiede un’osservazione attiva, una capacità d’intuizione e d’azione. Spesso mi domando se questo metodo sia generalizzabile, perché richiede un maggior impegno sul piano umano e spirituale rispetto ad altri metodi, come quello biologico.

Quali sono gli aspetti fondamentali e caratterizzanti del metodo biodinamico?
Innanzitutto va detto che negli ultimi trent’anni l’agricoltura biologica ha integrato molte delle soluzioni tipiche della biodinamica. In ogni caso, le due idee che più caratterizzano la biodinamica sono l’idea dell’organismo agricolo individuale e l’uso dei preparati biodinamici.

Può spiegare meglio di cosa si tratta?
Le relazioni tra piante, uomini e animali esistono dalla notte dei tempi e questa è la natura, non l’agricoltura! Rudolf Steiner ha cercato di capire il significato profondo di questi legami e il loro funzionamento: questo è quello che noi in biodinamica chiamiamo «lo sguardo agricolo». L’idea dell’organismo agricolo individuale nasce dalla necessità dell’uomo antroposofico di «tenere le cose in mano», di sentirsi al centro dei legami che uniscono tra loro tutti gli esseri viventi. I preparati biodinamici riguardano invece un aspetto di metamorfosi difficile da spiegare, che ha a che fare con la trasformazione della sostanza organica e della luce in composti utili per la crescita delle piante. È un aspetto di difficile comprensione per l’agricoltore di oggi, perché o siamo troppo in ritardo e non riusciamo ad afferrare pienamente questa visione a 360 gradi, o siamo troppo in anticipo e non riusciamo a fare riferimento ai saperi alchemici e alle tradizioni sapienziali del passato.

Alla luce di quello che ha appena detto, perché un consumatore dovrebbe preferire un alimento biodinamico rispetto a quello proveniente dall’agricoltura biologica o convenzionale?
Dalle prove realizzate in diverse università europee, è stato dimostrato che i prodotti biodinamici, che si tratti di carote, vino o cotone, sono più vitali e presentano un potere terapeutico maggiore. Stiamo parlando di una qualità nutrizionale e biologica superiore, che può essere quantificata come maggiore contenuto di vitamine, antiossidanti, sali minerali e altri principi nutritivi. Ecco perché è importante che i consumatori si impegnino a sostenere gli agricoltori biodinamici: solo così si dà la possibilità a chi segue il metodo biodinamico di riprodurre questo cibo per gli anni a venire.
In teoria la certificazione di un prodotto biodinamico dovrebbe premiare la collocazione dei prodotti sui mercati locali, il rispetto di buone condizioni per i lavoratori e il giusto prezzo di vendita. Il marchio di certificazione Demeter è nato per rispondere a queste esigenze, anche se non è sempre facile rispettarle quando ci si misura con i problemi concreti della produzione e della vendita.

Come è nata l’idea di scrivere questo manuale?
Da tempo ho fatto della divulgazione dell’agricoltura biodinamica lo scopo della mia vita. Più precisamente, sono impegnato a rendere il metodo biodinamico più comprensibile e praticabile da tutti. Per questo motivo nel mio libro ho dato molto spazio agli aspetti pratici: come preparare e utilizzare i preparati; i fondamenti agronomici da seguire; l’importanza dell’unicità di ogni azienda; l’aspetto sociale della collaborazione tra agricoltori. La ricerca di un equilibrio e di un legame profondo con il luogo in cui si opera passa attraverso il rispetto delle tante piccole operazioni colturali, che devono essere svolte in modo corretto e consapevole.

Come si distingue il panorama biodinamico italiano da quello degli altri Paesi europei?
Nelle mie ormai numerose visite, sento che in Italia esiste una sorta di genialità legata al passato, alla ricchezza della vostra lingua. C’è una grande capacità di mobilitarsi: la grande evoluzione dell’agricoltura biodinamica in Italia negli ultimi anni testimonia proprio questo.


Libro consigliato "Agricoltura biodinamica "

Una guida facile e chiara per chi vuole iniziare a praticare o approfondire il metodo biodinamico

Dalla quarta di copertina:

Come applicare il metodo biodinamico? Come scegliere le sementi? Quali sovesci utilizzare? Quali trattamenti naturali impiegare?

Questo manuale risponde, con testi chiari e numerosi disegni e fotografie, alle principali domande inerenti la pratica dell'agricoltura biodinamica.

Il curatore della presente edizione ha adattato il volume alle condizioni e alle specificità della realtà italiana, rendendolo particolarmente indicato a chi opera nel nostro paese.

Il libro descrive con precisione l'impiego dei preparati biodinamici da spruzzo e da cumulo, il compostaggio e l'uso delle diverse tisane ed estratti vegetali per migliorare la fertilità del suolo e la crescita delle piante.

L'autore si sofferma inoltre sull'importanza della policoltura e dell'allevamento, e descrive approfonditamente alcune colture specializzate come i frutteti e i vigneti. Oltre 200 illustrazioni e disegni a colori rendono il volume immediatamente comprensibile e di facile utilizzo per tutti.

Tutti questi motivi rendono questo manuale un riferimento importante e utile per tutti gli agricoltori che già praticano o che vorrebbero avvicinarsi all'agricoltura biodinamica, così come per giardinieri e appassionati che troveranno anch'essi preziose indicazioni.

Un’anomalia italiana: Gualtiero Ricciardi

....Amati figli: La scienza mal impiegata è penetrata nelle industrie farmaceutiche, perché osassero creare vaccini contaminati da virus, per causare la morte o malattie alle persone....

(LA SANTISSIMA VERGINE MARIA A LUZ DE MARIA
08.10.2015)

ASCOLTATE QUESTO VIDEO SCONCERTANTE!....



Un’anomalia italiana: Gualtiero Ricciardi
Tratto dal libro "Vacci-nazione" di Giulia Innocenzi



«Ho fatto presente alla ministra Lorenzin la situazione preoccupante in cui ci trovavamo, lei devo dire che è stata molto reattiva e insieme abbiamo fatto la nuova legge». Così Walter Ricciardi, nel settembre 2017 alla festa del Pd di Firenze, mentre rivendicava non senza un pizzico di orgoglio la sua parte da protagonista nella legge che ha imposto dieci vaccini obbligatori. Per lui, in realtà, ci volevano tredici vaccini obbligatori: avrebbe aggiunto anche lo pneumococco, oltre all’anti-meningococco B e C, che erano contenuti nel decreto iniziale. E Ricciardi, in qualità di presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha partecipato anche al Piano nazionale sui vaccini, che ha fatto da apripista alla legge. E aveva partecipato anche al Calendario per la vita, quello promosso dalle società scientifiche (e quindi, secondo Demicheli, indirettamente anche dalle case farmaceutiche), per conto della SItI, Società Italiana di Igiene. Nel luglio 2014 Ricciardi è stato nominato commissario straordinario del principale ente di ricerca sulla sanità in Italia, l’Istituto Superiore di Sanità, e un anno dopo riceve la nomina, sempre dalla ministra Lorenzin, di presidente. Un uomo con un incarico cruciale per la sanità pubblica. Ma chi è Walter Ricciardi? Medico e professore universitario, siede in diverse commissioni di grande prestigio internazionale. Socio fondatore di Italia Futura di Montezemolo, si candida poi con Scelta civica di Monti, ma resta fuori dal Parlamento. Nell’audizione di Walter Ricciardi in Commissione affari sociali alla Camera, il deputato Massimo Enrico Baroni solleva alcune problematiche rispetto alla nomina del professore. Innanzitutto sul passaggio da commissario straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità a presidente: «generalmente per tutte le nomine di commissario straordinario vige una inconferibilità successiva ad assumere l’incarico di presidente. A tal proposito si richiama proprio un recente orientamento dell’Autorità nazionale anticorruzione del 6 maggio 2015», in cui veniva deliberato per un caso in specie che chi ha fatto il commissario straordinario per un ente non può fare poi il presidente per lo stesso ente. Inoltre, nota sempre il parlamentare, mentre con il precedente ministro della Salute Balduzzi la procedura di nomina del presidente dell’ISS era stata fatta «in maniera virtuosa», e cioè con interpello pubblico, con una commissione di valutazione e una rosa di ben 27 candidati, procedure oltretutto utilizzate per gli analoghi enti di ricerca nel mondo, per la nomina di Ricciardi non sarebbe stato fatto nulla di tutto questo. Il parlamentare, inoltre, stila a Walter Ricciardi una serie di conflitti d’interesse per alcuni suoi incarichi presenti o passati che avrebbero a che fare con l’industria: membro dell’European Steering Group sulla sostenibilità dei sistemi sanitari e relatore del Libro Bianco europeo, iniziativa finanziata dalla casa farmaceutica AbbVie; membro del Comitato scientifico del CERGAS (Centro di Ricerca sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale) dell’Università Bocconi, che nel progetto «Academy of Health Care Management and Economics» collabora con la Novartis; responsabile scientifico del Primo Libro Bianco sull’Health Technology Assessment in Italia e del progetto ViHTA, iniziative finanziate da GlaxoSmithKline. Per quest’ultimo incarico il parlamentare ricorda inoltre che da Commissario Walter Ricciardi, «al di fuori delle competenze richieste» dal suo ruolo, ha fatto la proposta di creare nell’Istituto Superiore di Sanità un Centro nazionale per l’Health Technology Assessment, «i cui obiettivi sembrano coincidere, stranamente, proprio con quelli della GlaxoSmithKline nel programma ViHTA». Ma questi non sono tutti i potenziali conflitti d’interesse di Walter Ricciardi. «In Italia se ne dichiarano meno di quanto si fa in Europa», mi dice Amelia Beltramini, giornalista scientifica. «Per un incarico assunto in Europa, Ricciardi ha dovuto stilare la sua dichiarazione di interessi presso la Commissione europea in data 28 marzo 2013». La Beltramini mi porge il documento che è anche disponibile online dove si vede che l’attuale presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ha stilato gli HTA (Health Technology Assessment), cioè la valutazione dell’impatto sulla salute, di una serie di vaccini per le case farmaceutiche. Quindi ha fatto da consulente per:


Novartis per il vaccino MenB (2012)
Menarini per il vaccino Nebivololo (2012)
Menarini per il vaccino Remimazolam (2012)
IBSA per il vaccino Fostimon (2012)
GlaxoSmithKline per il vaccino Belimumab (2011)
Pfizer per il vaccino Enbrell (2011)
Pfizer per il vaccino PCV13 (2011)
Astellas Pharma per il vaccino Mycamine (2010)
Amgen Dompè per il vaccino Prolia (2010)
Wyeth Lederle per il vaccino Prevenar (2009)
Novartis per il vaccino Lucentis (2009)
Sanofi Pasteur per il vaccino Gardasil (2008)
GlaxoSmithKline per il vaccino Synflorix (2008)
GlaxoSmithKline per il vaccino Lapatinib (2008)
GlaxoSmithKline per il vaccino HPV (2007)


NOTA: Come molti di voi si saranno accorti, nella lista che vi abbiamo appena messo, non tutti sono vaccini ma non è un errore, perlomeno non è un errore nostro o dell'autrice del libro. Quella lista appariva (ora è stato cancellato ma si conservano i pdf e le immagini) nel curriculum europeo che lo stesso Gualtiero Ricciardi ha inserito. Ovviamente noi non ci mettiamo a correggere un libro citandolo e il libro non si è messo a correggere il curriculum ufficiale di Ricciardi.


sistema sanita ricciardi2


Big Pharma ringrazia il coronavirus, “previsto” da Bill Gates

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Mercoledi 4 Dic 2019
 VIR: 13,60

VI SEMBRA NORMALE CHE UN LABORATORIO AD ALTO RISCHIO BIOLOGICO SI TROVI ALL'INTERNO DI UN CENTRO DENSAMENTE ABITATO COMA LA CITTA' DI WUHAN IN CINA? NON DOVREBBERO ESISTERE NORMATIVE CHE VIETANO DI ESPORRE AD INUTILI E GRAVI RISCHI LA POPOLAZIONE CIVILE?!!....


Chi guadagna dalla diffusione della paura da contagio? I colossi farmaceutici privati quotati in Borsa. Per appurarlo basta osservare gli andamenti borsistici. Chi aveva puntato i propri investimenti, per fare un esempio, su trasporti aerei o aziende che fondano la propria attività sul turismo (migliaia i voli cancellati), è indotto a venderle e comprare azioni di istituti che mostrano di impegnarsi nel settore della ricerca di vaccini contro il virus. Le azioni di Vir Biotechnologies, ad esempio, fondata nel 2016, che sviluppa trattamenti per le malattie infettive, dall’inizo del 2020 ha visto il valore delle proprie azioni crescere del 97%, con conseguente impennata della capitalizzazione dell’azienda che è arrivata a ben 3 miliardi di dollari. L’offerta di azioni Vir è guidata da Goldman Sachs, Jp Morgan Chase, Cowen e Barclays. Le azioni sono negoziate su Nasdaq Global Select Market venerdì con il simbolo Vir. Come Vir, Inovio Pharmaceuticals, Moderna e Novavax. Quest’ultima ha registrato un rialzo del 113%. La Coalizione for Epidemic Preparedness Innovations, ente non profit pubblico-privato con sede in Norvegia, ha donato 11 milioni di dollari in finanziamenti alle prime due per incentivarle a sviluppare vaccini contro il coronavirus. Il Pirbright Institute per la prevenzione e il controllo delle malattie virali ha ricevuto cospicui finanziamenti dalla Bill & Melinda Gates Foundation.




A pensar male si potrebbe ipotizzare che la capacità di assemblare virus in laboratorio (Sars 2002, Aviaria 2005, Suina 2009) a partire da modifiche a virus esistenti (uso privatistico delle applicazioni della scienza in mano a settori privati senza scrupoli) sia parte integrante della criminale strategia affaristica. Un po’ come è successo e succede con i virus informatici. Diffondi il virus, vendi l’antivirus… Forse non è a caso che a guadagnare da questo stato di cose ci siano, tra i partner di Vir Biotechnologies, la Bill & Melinda Gates Foundation… La Bill & Melinda Gates Foundation è partner di Inovio Pharmaceuticals, insieme a Darpa (Defence Advanced Research Projects Agency – Agenzia di ricerca militare progetti avanzati), di Novavax, Moderna (insieme a Darpa) e Vaxarta. Su un altro versante, però, la fondazione di Bill Gates sembra volersi sdebitare donando 100 milioni di dollari in finanziamenti per soccorritori di prima linea, misure di prevenzione e sforzi terapeutici in tutto il mondo. Il presidente Xi Jinping esprime «sincera gratitudine a Bill e Melinda Gates per il sostegno della loro fondazione alla Cina dopo lo scoppio del nuovo coronavirus».

Tutto questo risuona con quanto denunciato da Simone Lombardini (membro del Comitato No Guerra No Nato): 1. Wuhan è la città che ospita, dal 2014, l’unico laboratorio di materiale biologico potenzialmente impiegabile come arma militare biologica; 2. Nel 2015 è stato depositato, da un istituto di cui è partner la solita Bill e Melinda Gates Fondation, un brevetto di coronavirus attenuato, disponibile all’uso dal 2018; 3. Nel marzo 2019 viene inviato al laboratorio di Wuhan un pacchetto di virus infettivi letali dal laboratorio Bls-4 canadese; 4. Il 18 ottobre, poco prima della apparizione dei primi casi di infezione, Bill e Melinda Gates organizzano una simulazione di pandemia globale da coronavirus con le stesse caratteristiche di quello che si sta diffondendo; 5. A due settimane dalle prime manifestazioni del virus, nel pieno rispetto dei suoi tempi di incubazione, arrivano a Wuhan 300 militari statunitensi in occasione della partecipazione ad una manifestazione della Military World Games. C’è poi la pubblicazione di uno studio scientifico, opera di ricercatori cinesi, che necessita di ulteriori conferme, che sostiene che le popolazioni asiatiche abbiano più recettori per questo coronavirus.


Ecco l’abstract del paper: «Il nuovo coronavirus (2019-nCov) è stato identificato a Wuhan, nella provincia di Hubei, in Cina, nel dicembre del 2019. Questo nuovo coronavirus ha portato a migliaia di casi di malattia letale in Cina, con ulteriori pazienti identificati in un numero in rapida crescita a livello internazionale. È stato segnalato che 2019-nCov condivide lo stesso recettore, l’enzima 2 di conversione dell’angiotensina (Ace2), con Sars-Cov. Qui sulla base del database pubblico e della tecnica Rna-Seq a cella singola all’avanguardia, abbiamo analizzato il profilo di espressione dell’Rna Ace2 nei normali polmoni umani. Il risultato indica che l’espressione del recettore del virus Ace2 è concentrata in una piccola popolazione di cellule alveolari di tipo II (At2). Sorprendentemente, abbiamo scoperto che questa popolazione di At2 che esprime Ace2 esprimeva anche molti altri geni che regolano positivamente la riproduzione e la trasmissione virale. Un confronto tra otto singoli campioni ha dimostrato che il maschio asiatico ha un numero estremamente elevato di cellule che esprimono Ace2 nel polmone. Questo studio fornisce un background biologico per l’indagine epidemica della malattia da infezione 2019-nCov e potrebbe essere importante per il futuro sviluppo della strategia terapeutica anti-Ace2».


Naturalmente, in agguato c’è il solito rischio di bolla finanziaria, nel caso in cui le società su cui si punta falliscano nei loro obiettivi dichiarati, ma questo risulta secondario. Nella logica della finanza speculativa, infatti, tutto sta a sfruttare al meglio il periodo in cui i titoli aumentano di valore consentendo il solito gioco: vendere al momento opportuno ad un prezzo più alto di quello di acquisto. Più in generale, se si diffonde il panico finanziario (in questo periodo sui mercati borsistici si vendono titoli e si compra oro, che è un bene-rifugio) a perderci saranno i piccoli e medi investitori, a guadagnarci i ricchissimi – ossia quelli che sanno come guadagnare da qualsiasi congiuntura economica. Sono quelli che approfittano del panico diffuso ad arte, aspettano la fuga dei “piccoli” e quando arriva il momento che reputano più opportuno fanno man bassa, comprando a pochissimo titoli da cui i più sono fuggiti, diventando ancora più ricchi. A ben pensare capiamo anche perché l’impresa farmaceutica pubblica è stata via via marginalizzata e in gran parte svenduta e privatizzata. Il virus sembrerà riconoscere tutti quei paesi fragili dal punto di vista dell’organizzazione e dell’efficienza della loro sanità pubblica e si diffonderà rapidamente tra le loro popolazioni. Un singolo virus potrebbe inoltre riuscire a sgonfiare l’enorme bolla della finanza globale mettendo a nudo la instabilità della “economia” dominante, che ha lasciato prevalere le assurde quanto criminali pretese della finanza speculativa sulla economia reale e sulla politica.

(Francesco Cappello, “A pensar male…”, da “Scenari Economici” del 23 febbraio 2020).