martedì 27 novembre 2018

ANGELO DELLA BUONANOTTE

Foto animata

E’ italiano ed è il più giovane e miglior cardiochirurgo di Londra. In Italia sarebbe precario

COSE DI CUI NON ANDARE FIERI IN ITALIA

simone speggiorin cardiochirurgo italia londra


Un cervello in fuga: Si chiama Simone Speggiorin,ha 37 anni ed è il più giovane e famoso cardiochirurgo italiano nel Regno Unito.L’Italia lo ha rifiutato.

Si chiama Simone Speggiorin, ha 37 anni ed è il più giovane cardiochirurgo italiano nel Regno Unito. La sua è una storia comune a migliaia di suoi coetanei, “rifiutati” dal nostro paese ed accolti a braccia aperte all’estero, ed è stata raccontata dal Sole 24 Ore. Simone oggi lavora al Glenfield Hospital di Leicester, a 140 chilometri da Londra, è un medico chirurgo strutturato, ovvero con una sua equipe di supporto e una sala operatoria. Opera tutti i giorni bambini al cuore aperto o con malformazioni alla trachea e, tre o quattro volte all’anno, prende qualche giorno di ferie per andare a fare la stessa cosa in India, dove opera in collaborazione con l’organizzazione di beneficenza “Healing Little Hearts”. Quando qualcuno esagera con gli elogi lui si schernisce: “Non sono un eroe. Sono uno dei tanti che se n’è andato dall’Italia perché in Italia non c’era spazio”.

Il 37enne ha operato oltre 500 bambini in quattro anni: un traguardo che nel nostro paese gli sarebbe stato precluso, malgrado il suo curriculum fosse sempre stato impeccabile. Figlio di un ex calciatore veneto, Speggiorin si è laureato in medicina in soli sei anni all’Università di padova, per poi specializzarsi in cardiochirurgia: “Dentro di me – racconta al quotidiano finanziario – c’è sempre stata una voce che mi ripeteva: cosa faccio dopo? Cosa faccio dopo? Il mio primo mentore, il professor Giovanni Stellin, sapeva che finita la specialità non avrebbe potuto offrirmi un lavoro in Italia e mi invitava a partire per completare il training. I cardiochirurghi pediatrici sono passati tutti da un’esperienza all’estero. Uscire ti apre la mente, capisci come si fa e poi ti metti alla prova”. Così Simone studia inglese, si trasferisce prima a Boston poi a Londra e a 28 anni torna a bussare negli ospedali italiani. Nessuno però gli offre una possibilità.

Così si rimette “sulla strada” e segue il professor Martin Elliott, direttore del Great Ormond Street Hospital di Londra, uno dei cinque migliori ospedali pediatrici del mondo: “Sono partito lasciando a casa tutto. Gli affetti e le sicurezze del “sistema Italia”. Arrivato a Londra già specialista in cardiochirurgia mi hanno detto: ok, ora ricominci da zero. Si dice junior, in pratica ti rimbocchi le maniche e ritorni a fare lo specializzando”. Mentre impara il mestiere accanto ai migliori del mondo partecipa a un concorso per un posto all’ospedale di Ancona, ma la risposta gli arriverà tre anni dopo. “Avrei dovuto mettere la mia vita in modalità pausa per tre anni e aspettare la loro risposta? Non era nei miei piani”.


Ora che è uno dei cardiochirurghi più apprezzati spiega: “In Italia? Non torno, non ora. Me ne sono andato perché il nostro non è un Paese per giovani. I miei compagni di università sono quasi tutti all’estero. Eravamo un gruppo di persone consapevoli che, se volevamo qualcosa, dovevamo andare a prendercelo. Del gruppo, io non sono il più bravo. Tra i miei amici c’è Paolo De Coppi, lo scienziato di 41 anni che ha scoperto le cellule staminali nel liquido amniotico. Lavora a Londra. Ho un amico in Silicon Valley che crea una startup dopo l’altra. Un altro mio coetaneo di Padova è professore di economia in Australia”.



MARTE, la NASA ha nascosto le immagini di “Piramidi e Statue” trovate dal Rover Curiosity

MARTE, la NASA ha nascosto le immagini di “Piramidi e Statue” trovate dal Rover Curiosity
Il rover Curiosity che si trova su Marte ha scoperto e fotografato strutture piramidali e “statue” nascoste tra le rocce del pianeta rosso, ma la NASA ha cercato di “nascondere” e addirittura in alcune circostanze, distruggere queste prove, tutto questo secondo i teorici della cospirazione.
I sostenitori della teoria degli antichi astronauti – che credono che gli extraterrestri abbiano visitato la Terra in epoca preistorica – hanno affermato di aver visto alcune immagini scattate dal rover Curiosity in cui sono visibili una serie di statue, tra cui una statua del Buddha e una croce. L’esperto di immagini satellitari Joseph White dice che il filmato della Rover è stato manomesso per impedire al pubblico di scoprire queste statue e altri reperti.
Sul canale History, nella serie televisiva Ancient Aliens, Joseph White ha detto, “Loro [la NASA] stanno facendo di tutto per distruggere quelle immagini. Fondamentalmente, quello che fanno è ridimensionarli in modo che tutti i dettagli siano persi.” I teorici della cospirazione hanno anche trovato immagini di strutture complesse che assomigliano a templi e piramidi Maya, supportando la teoria degli extraterrestri che da Marte si sono spostati sulla Terra. L’autore David Childress ha dichiarato: “Alcune strutture su Marte possono essere completamente correlate alle strutture qui sulla Terra. Su Marte, abbiamo strutture che sembrano piramidi. Ci sono pietre erette e strutture di tipo Stonehenge su Marte “.
David sottolinea anche una “struttura” su Marte che sembra una Sfinge, oltre a un oggetto che assomiglia stranamente a un sarcofago. Molti di questi oggetti inspiegabili sono stati avvistati in una zona conosciuta come The City, incluso un gruppo di piramidi simile a quelli trovati in Egitto.
Questi tumuli a forma di piramide seguono uno schema simile alla costellazione di stelle chiamate le Pleiadi, una costellazione che si riflette nei monumenti sulla Terra. A questo proposito, l’autore Giorgio A. Tsoukalos ha detto: “Dobbiamo chiederci: quale civiltà ha costruito questo e che ne è stato di tutto?”


A cura della Redazione Segnidalcielo

Donald Trump mette in guardia dai "Grabber" di bambini al confine.

Due donne, una che trasporta un bambino, camminano verso nord dopo essere entrata illegalmente negli Stati Uniti quando un agente della pattuglia di frontiera si è trasferita per arrestarle mercoledì 14 novembre 2018, visto da Tijuana, in Messico.  I migranti in una roulotte del centro-americano si arrampicavano per raggiungere il confine degli Stati Uniti, prendendo giostre sugli autobus ...


Lunedì, il presidente Donald Trump ha espresso scetticismo su donne e bambini che si sono uniti a gruppi di migranti che hanno preso d'assalto il confine.

"In alcuni casi, lo sai, non sono i genitori", ha detto Trump dopo che gli sono stati chiesti dai giornalisti le foto di donne e bambini che scappano dai gas lacrimogeni schierati dalle forze di frontiera degli Stati Uniti domenica.
"Queste sono persone, li chiamano 'grabber'", ha detto. "Prendono un bambino perché pensano che avranno un certo status avendo un figlio".
Trump ha commentato l'incidente parlando ai giornalisti dopo aver ospitato una tavola rotonda sulla riforma carceraria in Mississippi.
Ha messo in discussione il motivo per cui ogni genitore avrebbe portato il loro bambino in un posto dove potrebbero essere messi in pericolo dalla violenza dei migranti che cercavano di precipitarsi al confine.
"Quando sai che ci sarà una potenziale violenza, sai che ci saranno lacrimogeni o qualcosa del genere, non prendi tuo figlio per portalo lì", ha detto.
Trump ha ripetuto che alcuni migranti viaggiavano con minori perché sentivano che offriva loro migliori possibilità di entrare con successo negli Stati Uniti.
"Posso dire che in tutto il confine ci sono molti arraffoni, ci sono un sacco di persone che prendono i bambini e non hanno idea di chi siano questi bambini", ha detto Trump. "Non sono genitori. Non ne hanno idea. E francamente, rilasciare i bambini a queste persone è un disastro. "
I funzionari di frontiera hanno notato un aumento di adulti che viaggiano con minori che cercano di richiedere asilo negli Stati Uniti, nonostante non abbiano la prova che sono i genitori.

Quaranta scosse in 24 ore, Etna sorvegliato speciale




Una quarantina di scosse nel Catanese, nell'area dell'Etna, in 24 ore. Magnitudo al momento medio-basse, dall'1.4 al 3.5 che hanno sollecitato le antenne dell'Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia dove ricordano il sisma del 6 ottobre di magnitudo 4.8, con le successive repliche. Allora una delle ipotesi di lavoro riconduceva al fenomeno di risalita del magma che diventa una sorgente di stress per le strutture tettoniche lungo quel versante del vulcano.

Una pista che prende origine dal fatto che l'Etna da mesi è in una fase di ricarica magmatica e questo lo si osserva anche tramite la misura della deformazione del suolo che ha mostrato chiaramente un rigonfiamento del cono vulcanico. Una fenomenologia accompagnata da un'attività diffusa che ha interessato tutta la crosta sotto il vulcano, peraltro la quota di profondità era ubicata sostanzialmente nella stessa fascia di profondità di questo terremoto. 

Adnkronos

5G: rischi e vantaggi

PIU' RISCHI CHE VANTAGGI...
Sta per essere avviata anche in Italia la sperimentazione della quinta generazione del sistema di comunicazione mobile, denominato appunto 5G.
I precedenti sistemi erano:
1G     introdotto nel 1982, trasmissione analogica a 900 MHz;
2G     introdotto nel 1992 (GSM GPRS EDGE) 900 MHz 1.8 GHz;
3G     appare nel 2001 (UMTS HSPA) 900 MHz 2.1 GHz;
4G     partito nel 2012 (UMTS 8, LTE e WiMAX) 800 MHz 1.8 GHz 2.6 GHz.
Il 5G in Italia utilizzerà frequenze di 700 MHz, 3.7 GHz e 26 GHz.
Come si può vedere ogni 10 anni circa si verifica un salto generazionale nei sistemi di comunicazione mobile e questo comporta un aumento della frequenza massima di trasmissione; ora siamo prossimi ad un ulteriore salto, il 5G.
Cosa ci si aspetta da questo nuovo standard?
Innanzitutto una maggiore capacità di trasferimento dati, maggior numero di dispositivi connessi simultaneamente, un tempo di latenza minore e consumi più contenuti. Tutto questo perché i soggetti che utilizzeranno la rete non saranno solo i PC e gli smartphone ma si connetterà una nuova famiglia di dispositivi denominata IoT (Internet of Things o Internet delle Cose), come per esempio i lampioni stradali, la lavastoviglie, il forno, il termostato di casa, l’automobile ecc…
Vi è una differenza sostanziale tra i dispositivi come PC e smartphone e quelli della famiglia IoT: i primi necessitano di una banda passante elevata (10 Gbit/s in su) e di affidabilità anche in movimento, l’obiettivo del 5G è di arrivare a mantenere il collegamento fino ad una velocità di 500 Km/h; il tempo di latenza, invece, per attivare o cambiare una connessione non deve essere necessariamente basso (1 ms): possiamo attendere anche 2 o 3 secondi prima di vedere il download della canzone che vogliamo ascoltare.
Gli IoT hanno esigenze opposte, cioè scambiano piccolissime quantità di dati, ad esempio il termostato di casa che deve comunicare solo la temperatura ma, visto il numero elevatissimo di dispositivi di questi tipo, un tempo di latenza troppo lungo rallenterebbe il sistema. Inoltre sono richiesti tempi di risposta molto veloci anche da applicazioni di controllo di mezzi in movimento, quali le auto.
Per rendere possibile tutto questo saranno necessarie antenne di nuova generazione ed una distribuzione sul territorio più capillare delle risorse radio.
Attualmente la comunicazione viene per lo più garantita da celle distribuite sul territorio in modo da coprire tutta l’area voluta: ogni cella ha diverse antenne direttive che irradiano con un determinato angolo 60°,90°, 120° o 180° e che opportunamente installate permettono di coprire un’area a 360°. È evidente che volendo comunicare anche solo con un dispositivo, la cella deve comunque irradiare un’area consistente.
Le antenne per il 5G e quelle più recenti del 4G, invece, sono estremamente diverse: innanzitutto si parla di array di antenne cioé ognuna di queste è composta da una matrice di piccoli dipoli 8, 12, 16 e così via e tutte funzionano in modo intelligente dirigendo il segnale prevalentemente verso il dispositivo collegato (beamforming).
Ma non è tutto: il 5G prevede l’installazione di un numero elevatissimo di piccole antenne a supporto di quelle principali per creare così una comunicazione multi punto: più antenne comunicheranno contemporaneamente col nostro smartphone, sfruttando anche il segnale di rimbalzo in modo da aumentare così la banda passante (Massive MiMo). Tenete presente che quando si parla di ostacoli si intendono case, palazzi, esseri umani, ecc. si perché le onde millimetriche utilizzate rimbalzano sulla nostra pelle.
Se da un lato la maggiore efficenza delle antenne è un vantaggio, dall’altro l’utilizzo di frequenze sempre più elevate, è estremamente preoccupante anche perché esistono numerose ricerche che provano la stretta relazione tra i campi elettromagnetici e gli effetti su cellule e DNA (Luc Montagnier [1]). L’unico effetto considerato per fini preventivi è quello termico senza minimamente considerare quello comunicativo, cioè che tipo di messaggio queste frequenze e la loro modulazione trasmettono alle cellule del nostro corpo.
Noi siamo fatti per un 70% circa di acqua e se consideriamo il numero di molecole che ci compongono e non la massa, arriviamo al 99%. Recenti studi (vedi Emilio del Giudice [2]) provano la stretta relazione che intercorre tra i campi elettromagnetici estremamente deboli e il comportamento dell’acqua; quindi non bisogna arrivare a potenze elevate per alterare il 99% delle molecole di cui siamo fatti. Gli stessi studi hanno constatato che le cellule all’interno di un organismo utilizzano segnali radio per comunicare tra loro; quindi le onde che le antenne irradiano non vanno solo a connettere i nostri smartphone ma anche a comunicare qualcosa alle nostre cellule e gli effetti di questa comunicazione li stiamo già subendo (vedi caso dei bibliotecari di Parigi [3]). La prova di questo tipo di comunicazione è anche data dal fatto che esistono strutture che impiegano apparecchiature che, generando opportune onde radio, aiutano la rigenerazione dei tessuti [4]. Ma tutto questo, gli organi preposti a tutelare la nostra salute lo ignorano ed è facile capirne il perché: a conclusione dell’asta per l’assegnazione delle frequenze lo stato ha incassato oltre 6,5 miliardi di euro [5], motivo più che sufficiente per ignorare qualsiasi studio che prova la pericolosità del 5G e di un uso sfrenato delle onde radio.
Volendo approfondire la relazione tra campi elettromagnetici ed esseri viventi, in internet si trova una quantità considerevole di ricerche condotte da scienziati di tutto il mondo, ad esempio la ricerca di Michael Carlberg e Lennart Hardell [6], o quella di Martin L. Pall [7], ma per il livello di coscienza dell’essere umano il business (avidità) fa da padrone.
Concludo con un piccolo suggerimento molto efficace: il 5G potrebbe si rappresentare una bomba ad orologeria per un immediato futuro, ma oggi nelle nostre case abbiamo una miriade di piccoli ripetitori a 2.4 e 5 GHz altrettanto pericolosi, che sono i router wifi per l’accesso a internet. Se abitate in una casa isolata, male che vada, avete solo il vostro router che trasmette, ma se abitate in un condominio provate a scaricare una delle tante App che analizzano la rete (Wi-Fi analyzer) e vedrete cosa vi entra in casa; mentre sto scrivendo rilevo 12 reti WiFi e il mio è spento! Meno ci esponiamo a queste frequenze meglio è; quindi tenete il Wi-Fi acceso solo se lo usate.
L’uomo utilizza le onde radio da poco più di un secolo e in modo così diffuso solo da 20 anni: quello che sappiamo degli effetti di queste onde sugli organismi viventi è ancora troppo poco per poter “giocare cosi tanto” con queste tecnologie. Se avessimo una coscienza più evoluta anteporremmo il bene comune al business di falsi bisogni.
Articolo di: Paolo Usocchi per Commissione RIP Scienza
Fonti:

Fonte Immagine di copertina: Pixapay
Fonte immagini nel testo: Elaborazione grafica di Cinzia Venniro
Autore: 
 
Fonte:

GEOINGEGNERIA: GLI ATTIVISTI CI SONO E RESISTONO

Voglio ringraziare di cuore tutte le persone presenti il 13 ottobre 2018 al Convegno sulla Geoingegneria a Perugia e spero che questa riflessione sia condivisa.
Prima di tutto il mio riconoscimento va agli organizzatori, i nostri partner di Perugia, che hanno svolto il lavoro maggiore investendo energia, tempo e soldi in questo progetto che è sempre difficile e abbondantemente ostacolato.
Per organizzare un Convegno di questo tipo le difficoltà vanno dai costi (siamo tutti associazioni autofinanziate) al reperimento di relatori disponibili a perdere tempo e a mettere la faccia su un problema scomodo, che ancora (dopo quasi 20 anni di attività) non riceve nessun accredito.
Per questo Convegno, dei pochi relatori reperiti, uno era incerto fin dall’inizio, ma altri due si sono dileguati il giorno prima e non per gravi problemi, tutt’altro!
Ci siamo rimasti noi, le associazioni promotrici: Alternativa Riformista e Riprendiamoci il Pianeta, insieme a voi, teoricamente il pubblico, di fatto i veri autori e promotori dell’evento, nella splendida cornice della Sala dei Notari nel centro storico di Perugia, che continua a testimoniare la bellezza dell’Umanità, la sua grandezza, il suo splendore, in una parole tutto quello che stiamo cercando di ripristinare, essendoci accorti che ci stanno derubando della Nostra Storia, del nostro Lignaggio Umano, della Nostra Civiltà, delle Nostre Nobili ed Elevate Potenzialità, della nostra Creatività di Esseri Umani, per ridurci piccoli straccetti sfruttabili e mal trattabili.
Insieme ad una sessantina di attivisti, arrivati da tutta Italia, abbiamo messo a fuoco la situazione della Geoingegneria in Italia, con la consapevolezza di non trovare una qualche soluzione, ma con la speranza di impedire che si cancelli anche l’esistenza del problema, dopo aver visto cancellare dai geo – guerrafondai il nostro meraviglioso clima temperato con tutte le sue bellissime manifestazioni stagionali.
Il comportamento delle classi sociali, che teoricamente  dovrebbero difenderci (politici – militari – scienziati – mass media – mainstream)  che, per qualche misero vantaggino di poco conto, offrono collaborazione, sostegno , protezione e solidarietà  ai geo – guerrafondai, ha abbastanza ferito tutti noi, che da anni osserviamo la quotidiana distruzione del nostro paese, ma non ci ha vinti; siamo spesso scioccati dal vedere tanta ignoranza, molto preoccupati per le prossime generazioni, che sulla loro pelle, vivranno tutto il tradimento, agito soprattutto contro di loro, ma ci siamo ancora. Ed è proprio grazie al lavoro svolto dai blogger, che perdono tempo a ricercare e a studiare, che riusciamo a non far morire il problema, come si vorrebbe veder succedere.
Le richieste dei geo – guerrafondai in fondo sono molto esplicite, quello che vogliono lo dicono e noi lo sappiamo proprio perché  lo dicono chiaramente. I geo – guerrafondai vogliono cancellare il nostro mondo e riscriverlo da capo con la nostra collaborazione e il nostro consenso. Non andrebbero avanti senza di noi. Siamo proprio noi, gli Uomini, il loro più grande interesse, il primo obiettivo, ma potremmo diventare il loro principale limite, se solo ci ricordassimo chi siamo e che cosa siamo venuti a fare al mondo! Se solo ci fermassimo un attimo a guardare la situazione esistenziale che ci stanno creando, noi saremmo capacissimi di non sostenere questi imbroglioni e non per santità, che Santi non lo siamo proprio, ma per non convenienza.
A noi non conviene sostenere questi imbrogli!
La visione della vita che questi ci vogliono imporre con le loro “linee guida” in ogni ambito, non è la nostra; l’habitat che questa gente vuole creare, perché evidentemente a loro piace e gli si addice, non è il nostro ed è contrario alle nostre possibilità di vita.
Questa gente ama la malattia, crea malessere, non ama la luce e l’aria pulita, che per noi sono elementi indispensabili, amano solo il profitto e il denaro, ma per noi è troppo poca cosa: da ammalati non ce ne facciamo niente di tanti inutili soldi senza sole, aria, acqua e terra pulita.
Forse è necessario che l’Umanità passi da questa forca caudina per ristabilire una graduatoria di valori, che strada facendo ha perduto e per riscoprire in cima alla scala dei valori umani, quello fondamentale di ognuno di noi, oggi aggrediti e vilipesi in modo feroce, totalmente privati di dignità, ma destinati alla libertà per inalienabile diritto di nascita.
Forza gente, grazie ad ognuno di noi.
Autore: Voglio ringraziare di cuore tutte le persone presenti il 13 ottobre 2018 al Convegno sulla Geoingegneria a Perugia e spero che questa riflessione sia condivisa.
Prima di tutto il mio riconoscimento va agli organizzatori, i nostri partner di Perugia, che hanno svolto il lavoro maggiore investendo energia, tempo e soldi in questo progetto che è sempre difficile e abbondantemente ostacolato.
Per organizzare un Convegno di questo tipo le difficoltà vanno dai costi (siamo tutti associazioni autofinanziate) al reperimento di relatori disponibili a perdere tempo e a mettere la faccia su un problema scomodo, che ancora (dopo quasi 20 anni di attività) non riceve nessun accredito.
Per questo Convegno, dei pochi relatori reperiti, uno era incerto fin dall’inizio, ma altri due si sono dileguati il giorno prima e non per gravi problemi, tutt’altro!
Ci siamo rimasti noi, le associazioni promotrici: Alternativa Riformista e Riprendiamoci il Pianeta, insieme a voi, teoricamente il pubblico, di fatto i veri autori e promotori dell’evento, nella splendida cornice della Sala dei Notari nel centro storico di Perugia, che continua a testimoniare la bellezza dell’Umanità, la sua grandezza, il suo splendore, in una parole tutto quello che stiamo cercando di ripristinare, essendoci accorti che ci stanno derubando della Nostra Storia, del nostro Lignaggio Umano, della Nostra Civiltà, delle Nostre Nobili ed Elevate Potenzialità, della nostra Creatività di Esseri Umani, per ridurci piccoli straccetti sfruttabili e mal trattabili.
Insieme ad una sessantina di attivisti, arrivati da tutta Italia, abbiamo messo a fuoco la situazione della Geoingegneria in Italia, con la consapevolezza di non trovare una qualche soluzione, ma con la speranza di impedire che si cancelli anche l’esistenza del problema, dopo aver visto cancellare dai geo – guerrafondai il nostro meraviglioso clima temperato con tutte le sue bellissime manifestazioni stagionali.
Il comportamento delle classi sociali, che teoricamente  dovrebbero difenderci (politici – militari – scienziati – mass media – mainstream)  che, per qualche misero vantaggino di poco conto, offrono collaborazione, sostegno , protezione e solidarietà  ai geo – guerrafondai, ha abbastanza ferito tutti noi, che da anni osserviamo la quotidiana distruzione del nostro paese, ma non ci ha vinti; siamo spesso scioccati dal vedere tanta ignoranza, molto preoccupati per le prossime generazioni, che sulla loro pelle, vivranno tutto il tradimento, agito soprattutto contro di loro, ma ci siamo ancora. Ed è proprio grazie al lavoro svolto dai blogger, che perdono tempo a ricercare e a studiare, che riusciamo a non far morire il problema, come si vorrebbe veder succedere.
Le richieste dei geo – guerrafondai in fondo sono molto esplicite, quello che vogliono lo dicono e noi lo sappiamo proprio perché  lo dicono chiaramente. I geo – guerrafondai vogliono cancellare il nostro mondo e riscriverlo da capo con la nostra collaborazione e il nostro consenso. Non andrebbero avanti senza di noi. Siamo proprio noi, gli Uomini, il loro più grande interesse, il primo obiettivo, ma potremmo diventare il loro principale limite, se solo ci ricordassimo chi siamo e che cosa siamo venuti a fare al mondo! Se solo ci fermassimo un attimo a guardare la situazione esistenziale che ci stanno creando, noi saremmo capacissimi di non sostenere questi imbroglioni e non per santità, che Santi non lo siamo proprio, ma per non convenienza.
A noi non conviene sostenere questi imbrogli!
La visione della vita che questi ci vogliono imporre con le loro “linee guida” in ogni ambito, non è la nostra; l’habitat che questa gente vuole creare, perché evidentemente a loro piace e gli si addice, non è il nostro ed è contrario alle nostre possibilità di vita.
Questa gente ama la malattia, crea malessere, non ama la luce e l’aria pulita, che per noi sono elementi indispensabili, amano solo il profitto e il denaro, ma per noi è troppo poca cosa: da ammalati non ce ne facciamo niente di tanti inutili soldi senza sole, aria, acqua e terra pulita.
Forse è necessario che l’Umanità passi da questa forca caudina per ristabilire una graduatoria di valori, che strada facendo ha perduto e per riscoprire in cima alla scala dei valori umani, quello fondamentale di ognuno di noi, oggi aggrediti e vilipesi in modo feroce, totalmente privati di dignità, ma destinati alla libertà per inalienabile diritto di nascita.
Forza gente, grazie ad ognuno di noi.
Autore: Voglio ringraziare di cuore tutte le persone presenti il 13 ottobre 2018 al Convegno sulla Geoingegneria a Perugia e spero che questa riflessione sia condivisa.
Prima di tutto il mio riconoscimento va agli organizzatori, i nostri partner di Perugia, che hanno svolto il lavoro maggiore investendo energia, tempo e soldi in questo progetto che è sempre difficile e abbondantemente ostacolato.
Per organizzare un Convegno di questo tipo le difficoltà vanno dai costi (siamo tutti associazioni autofinanziate) al reperimento di relatori disponibili a perdere tempo e a mettere la faccia su un problema scomodo, che ancora (dopo quasi 20 anni di attività) non riceve nessun accredito.
Per questo Convegno, dei pochi relatori reperiti, uno era incerto fin dall’inizio, ma altri due si sono dileguati il giorno prima e non per gravi problemi, tutt’altro!
Ci siamo rimasti noi, le associazioni promotrici: Alternativa Riformista e Riprendiamoci il Pianeta, insieme a voi, teoricamente il pubblico, di fatto i veri autori e promotori dell’evento, nella splendida cornice della Sala dei Notari nel centro storico di Perugia, che continua a testimoniare la bellezza dell’Umanità, la sua grandezza, il suo splendore, in una parole tutto quello che stiamo cercando di ripristinare, essendoci accorti che ci stanno derubando della Nostra Storia, del nostro Lignaggio Umano, della Nostra Civiltà, delle Nostre Nobili ed Elevate Potenzialità, della nostra Creatività di Esseri Umani, per ridurci piccoli straccetti sfruttabili e mal trattabili.
Insieme ad una sessantina di attivisti, arrivati da tutta Italia, abbiamo messo a fuoco la situazione della Geoingegneria in Italia, con la consapevolezza di non trovare una qualche soluzione, ma con la speranza di impedire che si cancelli anche l’esistenza del problema, dopo aver visto cancellare dai geo – guerrafondai il nostro meraviglioso clima temperato con tutte le sue bellissime manifestazioni stagionali.
Il comportamento delle classi sociali, che teoricamente  dovrebbero difenderci (politici – militari – scienziati – mass media – mainstream)  che, per qualche misero vantaggino di poco conto, offrono collaborazione, sostegno , protezione e solidarietà  ai geo – guerrafondai, ha abbastanza ferito tutti noi, che da anni osserviamo la quotidiana distruzione del nostro paese, ma non ci ha vinti; siamo spesso scioccati dal vedere tanta ignoranza, molto preoccupati per le prossime generazioni, che sulla loro pelle, vivranno tutto il tradimento, agito soprattutto contro di loro, ma ci siamo ancora. Ed è proprio grazie al lavoro svolto dai blogger, che perdono tempo a ricercare e a studiare, che riusciamo a non far morire il problema, come si vorrebbe veder succedere.
Le richieste dei geo – guerrafondai in fondo sono molto esplicite, quello che vogliono lo dicono e noi lo sappiamo proprio perché  lo dicono chiaramente. I geo – guerrafondai vogliono cancellare il nostro mondo e riscriverlo da capo con la nostra collaborazione e il nostro consenso. Non andrebbero avanti senza di noi. Siamo proprio noi, gli Uomini, il loro più grande interesse, il primo obiettivo, ma potremmo diventare il loro principale limite, se solo ci ricordassimo chi siamo e che cosa siamo venuti a fare al mondo! Se solo ci fermassimo un attimo a guardare la situazione esistenziale che ci stanno creando, noi saremmo capacissimi di non sostenere questi imbroglioni e non per santità, che Santi non lo siamo proprio, ma per non convenienza.
A noi non conviene sostenere questi imbrogli!
La visione della vita che questi ci vogliono imporre con le loro “linee guida” in ogni ambito, non è la nostra; l’habitat che questa gente vuole creare, perché evidentemente a loro piace e gli si addice, non è il nostro ed è contrario alle nostre possibilità di vita.
Questa gente ama la malattia, crea malessere, non ama la luce e l’aria pulita, che per noi sono elementi indispensabili, amano solo il profitto e il denaro, ma per noi è troppo poca cosa: da ammalati non ce ne facciamo niente di tanti inutili soldi senza sole, aria, acqua e terra pulita.
Forse è necessario che l’Umanità passi da questa forca caudina per ristabilire una graduatoria di valori, che strada facendo ha perduto e per riscoprire in cima alla scala dei valori umani, quello fondamentale di ognuno di noi, oggi aggrediti e vilipesi in modo feroce, totalmente privati di dignità, ma destinati alla libertà per inalienabile diritto di nascita.
Forza gente, grazie ad ognuno di noi.
Autore: Voglio ringraziare di cuore tutte le persone presenti il 13 ottobre 2018 al Convegno sulla Geoingegneria a Perugia e spero che questa riflessione sia condivisa.
Prima di tutto il mio riconoscimento va agli organizzatori, i nostri partner di Perugia, che hanno svolto il lavoro maggiore investendo energia, tempo e soldi in questo progetto che è sempre difficile e abbondantemente ostacolato.
Per organizzare un Convegno di questo tipo le difficoltà vanno dai costi (siamo tutti associazioni autofinanziate) al reperimento di relatori disponibili a perdere tempo e a mettere la faccia su un problema scomodo, che ancora (dopo quasi 20 anni di attività) non riceve nessun accredito.
Per questo Convegno, dei pochi relatori reperiti, uno era incerto fin dall’inizio, ma altri due si sono dileguati il giorno prima e non per gravi problemi, tutt’altro!
Ci siamo rimasti noi, le associazioni promotrici: Alternativa Riformista e Riprendiamoci il Pianeta, insieme a voi, teoricamente il pubblico, di fatto i veri autori e promotori dell’evento, nella splendida cornice della Sala dei Notari nel centro storico di Perugia, che continua a testimoniare la bellezza dell’Umanità, la sua grandezza, il suo splendore, in una parole tutto quello che stiamo cercando di ripristinare, essendoci accorti che ci stanno derubando della Nostra Storia, del nostro Lignaggio Umano, della Nostra Civiltà, delle Nostre Nobili ed Elevate Potenzialità, della nostra Creatività di Esseri Umani, per ridurci piccoli straccetti sfruttabili e mal trattabili.
Insieme ad una sessantina di attivisti, arrivati da tutta Italia, abbiamo messo a fuoco la situazione della Geoingegneria in Italia, con la consapevolezza di non trovare una qualche soluzione, ma con la speranza di impedire che si cancelli anche l’esistenza del problema, dopo aver visto cancellare dai geo – guerrafondai il nostro meraviglioso clima temperato con tutte le sue bellissime manifestazioni stagionali.
Il comportamento delle classi sociali, che teoricamente  dovrebbero difenderci (politici – militari – scienziati – mass media – mainstream)  che, per qualche misero vantaggino di poco conto, offrono collaborazione, sostegno , protezione e solidarietà  ai geo – guerrafondai, ha abbastanza ferito tutti noi, che da anni osserviamo la quotidiana distruzione del nostro paese, ma non ci ha vinti; siamo spesso scioccati dal vedere tanta ignoranza, molto preoccupati per le prossime generazioni, che sulla loro pelle, vivranno tutto il tradimento, agito soprattutto contro di loro, ma ci siamo ancora. Ed è proprio grazie al lavoro svolto dai blogger, che perdono tempo a ricercare e a studiare, che riusciamo a non far morire il problema, come si vorrebbe veder succedere.
Le richieste dei geo – guerrafondai in fondo sono molto esplicite, quello che vogliono lo dicono e noi lo sappiamo proprio perché  lo dicono chiaramente. I geo – guerrafondai vogliono cancellare il nostro mondo e riscriverlo da capo con la nostra collaborazione e il nostro consenso. Non andrebbero avanti senza di noi. Siamo proprio noi, gli Uomini, il loro più grande interesse, il primo obiettivo, ma potremmo diventare il loro principale limite, se solo ci ricordassimo chi siamo e che cosa siamo venuti a fare al mondo! Se solo ci fermassimo un attimo a guardare la situazione esistenziale che ci stanno creando, noi saremmo capacissimi di non sostenere questi imbroglioni e non per santità, che Santi non lo siamo proprio, ma per non convenienza.
A noi non conviene sostenere questi imbrogli!
La visione della vita che questi ci vogliono imporre con le loro “linee guida” in ogni ambito, non è la nostra; l’habitat che questa gente vuole creare, perché evidentemente a loro piace e gli si addice, non è il nostro ed è contrario alle nostre possibilità di vita.
Questa gente ama la malattia, crea malessere, non ama la luce e l’aria pulita, che per noi sono elementi indispensabili, amano solo il profitto e il denaro, ma per noi è troppo poca cosa: da ammalati non ce ne facciamo niente di tanti inutili soldi senza sole, aria, acqua e terra pulita.
Forse è necessario che l’Umanità passi da questa forca caudina per ristabilire una graduatoria di valori, che strada facendo ha perduto e per riscoprire in cima alla scala dei valori umani, quello fondamentale di ognuno di noi, oggi aggrediti e vilipesi in modo feroce, totalmente privati di dignità, ma destinati alla libertà per inalienabile diritto di nascita.
Forza gente, grazie ad ognuno di noi.
Autore: Voglio ringraziare di cuore tutte le persone presenti il 13 ottobre 2018 al Convegno sulla Geoingegneria a Perugia e spero che questa riflessione sia condivisa.
Prima di tutto il mio riconoscimento va agli organizzatori, i nostri partner di Perugia, che hanno svolto il lavoro maggiore investendo energia, tempo e soldi in questo progetto che è sempre difficile e abbondantemente ostacolato.
Per organizzare un Convegno di questo tipo le difficoltà vanno dai costi (siamo tutti associazioni autofinanziate) al reperimento di relatori disponibili a perdere tempo e a mettere la faccia su un problema scomodo, che ancora (dopo quasi 20 anni di attività) non riceve nessun accredito.
Per questo Convegno, dei pochi relatori reperiti, uno era incerto fin dall’inizio, ma altri due si sono dileguati il giorno prima e non per gravi problemi, tutt’altro!
Ci siamo rimasti noi, le associazioni promotrici: Alternativa Riformista e Riprendiamoci il Pianeta, insieme a voi, teoricamente il pubblico, di fatto i veri autori e promotori dell’evento, nella splendida cornice della Sala dei Notari nel centro storico di Perugia, che continua a testimoniare la bellezza dell’Umanità, la sua grandezza, il suo splendore, in una parole tutto quello che stiamo cercando di ripristinare, essendoci accorti che ci stanno derubando della Nostra Storia, del nostro Lignaggio Umano, della Nostra Civiltà, delle Nostre Nobili ed Elevate Potenzialità, della nostra Creatività di Esseri Umani, per ridurci piccoli straccetti sfruttabili e mal trattabili.
Insieme ad una sessantina di attivisti, arrivati da tutta Italia, abbiamo messo a fuoco la situazione della Geoingegneria in Italia, con la consapevolezza di non trovare una qualche soluzione, ma con la speranza di impedire che si cancelli anche l’esistenza del problema, dopo aver visto cancellare dai geo – guerrafondai il nostro meraviglioso clima temperato con tutte le sue bellissime manifestazioni stagionali.
Il comportamento delle classi sociali, che teoricamente  dovrebbero difenderci (politici – militari – scienziati – mass media – mainstream)  che, per qualche misero vantaggino di poco conto, offrono collaborazione, sostegno , protezione e solidarietà  ai geo – guerrafondai, ha abbastanza ferito tutti noi, che da anni osserviamo la quotidiana distruzione del nostro paese, ma non ci ha vinti; siamo spesso scioccati dal vedere tanta ignoranza, molto preoccupati per le prossime generazioni, che sulla loro pelle, vivranno tutto il tradimento, agito soprattutto contro di loro, ma ci siamo ancora. Ed è proprio grazie al lavoro svolto dai blogger, che perdono tempo a ricercare e a studiare, che riusciamo a non far morire il problema, come si vorrebbe veder succedere.
Le richieste dei geo – guerrafondai in fondo sono molto esplicite, quello che vogliono lo dicono e noi lo sappiamo proprio perché  lo dicono chiaramente. I geo – guerrafondai vogliono cancellare il nostro mondo e riscriverlo da capo con la nostra collaborazione e il nostro consenso. Non andrebbero avanti senza di noi. Siamo proprio noi, gli Uomini, il loro più grande interesse, il primo obiettivo, ma potremmo diventare il loro principale limite, se solo ci ricordassimo chi siamo e che cosa siamo venuti a fare al mondo! Se solo ci fermassimo un attimo a guardare la situazione esistenziale che ci stanno creando, noi saremmo capacissimi di non sostenere questi imbroglioni e non per santità, che Santi non lo siamo proprio, ma per non convenienza.
A noi non conviene sostenere questi imbrogli!
La visione della vita che questi ci vogliono imporre con le loro “linee guida” in ogni ambito, non è la nostra; l’habitat che questa gente vuole creare, perché evidentemente a loro piace e gli si addice, non è il nostro ed è contrario alle nostre possibilità di vita.
Questa gente ama la malattia, crea malessere, non ama la luce e l’aria pulita, che per noi sono elementi indispensabili, amano solo il profitto e il denaro, ma per noi è troppo poca cosa: da ammalati non ce ne facciamo niente di tanti inutili soldi senza sole, aria, acqua e terra pulita.
Forse è necessario che l’Umanità passi da questa forca caudina per ristabilire una graduatoria di valori, che strada facendo ha perduto e per riscoprire in cima alla scala dei valori umani, quello fondamentale di ognuno di noi, oggi aggrediti e vilipesi in modo feroce, totalmente privati di dignità, ma destinati alla libertà per inalienabile diritto di nascita.
Forza gente, grazie ad ognuno di noi.
Autore: 

Lettera aperta al Dott. Antonio Raschi – Direttore dell’Istituto di Biometeorologia del CNR – Firenze


Di seguito riportiamo il testo della Lettera Aperta appena inviata al Dott. Antonio Raschi, Direttore dell’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBIMET-CNR) di Firenze, in merito alle sue dichiarazioni alla trasmissione Porta a Porta del 6 Novembre 2018, a cura dell’Associazione Riprendiamoci il Pianeta – Movimento di Resistenza Umana.

Gent.mo Dott. Antonio Raschi,
Noi dell’associazione Riprendiamoci il Pianeta siamo rimasti felicemente sorpresi nel sentire, durante la trasmissione di Porta a Porta del 6/11/2018, un Direttore del CNR parlare finalmente in TV di meteorologia, al posto dei soliti meteorologi o delle avvenenti lettrici di veline, ma ci siamo proprio sbalorditi nel sentirne parlare in termini di:
“esperimento planetario di cambiamento del clima del quale non sappiamo bene gli effetti sul lungo periodo”.
Condividiamo il sospetto della sperimentazione, di cui anche lei parla, dal 2007. In quegli anni ci siamo accorti di una trasformazione giornaliera, costante e continua, dei nostri cieli, interessati da attività mai viste con quella intensità nei decenni precedenti. Abbiamo quasi tutti una età che può testimoniare con sicurezza questa osservazione. Mentre scoprivamo queste attività, abbiamo saputo del Convegno Bilaterale sulla Ricerca Congiunta sui Cambiamenti Climatici a Roma, del 22 gennaio 2002, e della firma di Bush e Berlusconi del Trattato di Cooperazione Italia-USA su Scienza e Tecnologia dei Cambiamenti Climatici (1). Abbiamo letto il Piano di dettaglio dei lavori del Progetto, venendo a conoscenza dei partecipanti e della struttura di detto trattato, con descrizione delle Commesse e dei Work Package, tra cui quelli assegnati a diversi Istituti del CNR tra cui l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC).
Le riporto alcuni titoli che, come sostiene anche lei, hanno tutta l’aria di essere delle vere e proprie sperimentazioni sulla pelle dei cittadini ignari, non informati, anzi sbeffeggiati perché si fanno delle legittime domande:
“Cambiamenti della composizione della troposfera: impatti sul clima, qualità dell’aria e salute umana” TA.P02.010.005 (2)
“Valutazione critica e proposta di studio epidemiologico e tossicologico su effetti a breve termine di esposizione a PUF e frazione organica solubile dell’aerosol” INT P03.003.004 (3)
“Particolato ultrafine (PUF) e effetti cardiopolmonari” INT.P03.003 (4)
WP10: Esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri. (5)
WP11: Sviluppo di scenari sanitari futuri. (5)
Per molto tempo non riuscivamo a capire proprio niente di questo PUF fino a quando non ci è piovuto addosso in grande quantità, imbiancando tutto l’ambiente con una poltiglia biancastra appiccicosa, come documentano le foto.
Poi, come si conviene ad una esercitazione, queste ricadute si sono progressivamente assottigliate fino a diventare effettivamente un “puf ultrafine” quasi invisibile, ma tuttora costantemente presente sia fuori che dentro casa e respirato in abbondanza, senza che però si abbia avuto ancora notizia degli effetti “cardiopolmonari” prodotti. Quello che invece abbiamo visto negli ultimi decenni, è l’innegabile aumento indiscriminato delle malattie, soprattutto tumorali, un aumento del 40% di alunni disabili nelle scuole in un decennio 2003/04 – 2013/14, documentato dal Miur (6, 7, 8) e un numero record di decessi ogni anno in aumento esponenziale (9, 10).
E siamo rimasti sconvolti dalla moltiplicazione dei disastri ambientali come conseguenza di eventi atmosferici anomali e ingiustificati. Risparmiamo l’elenco di questa lunga sequenza di immani disgrazie, basta la visione apocalittica dell’ultimo disastro:14 milioni di alberi abbattuti nel Triveneto!
E se un vento di quella portata si fosse abbattuto su di una città?
Una qualunque guerra dichiarata, come si faceva una volta, avrebbe prodotto meno danni economici e un numero di vittime probabilmente molto vicino ai decessi esagerati registrati in questo ultimo decennio di finta pace.
Ma, dopo aver ascoltato la sua successiva smentita, sappiamo che tutto questo non è dovuto agli esperimenti scientifici, a cui il CNR, insieme alle Università, alle Fondazioni, a tutto il mondo scientifico/culturale Italiano, ha collaborato e probabilmente collabora tuttora. Assolutamente no!
Lei sostiene che il popolo ignorante e complottista si lascia distrarre da queste ipotesi e non vede il vero problema, quello dei gas serra che surriscaldano l’atmosfera!
Abbiamo approfondito le ricerche e ci siamo imbattuti in un consulente militare del governo Lyndon Johnson (1963/1969), il fisico nucleare Gordon Mac Donald che insegnava all’esercito americano “Come distruggere l’ambiente” utilizzando le forze della natura (“A meno che non scoppi la Pace” il testo in dotazione alle forze armate), sperimentando il tutto nella guerra del Vietnam, di cui avrà sentito parlare anche lei.
In seguito, il Generale Mini, capo di stato maggiore del Comando Nato per il Sud Europa, ci ha edotti sul progetto delle Forze Armate Americane “The Weather as a force Multiplier Owning the Weather in 2025” (11).
Se per caso non lo avesse letto le riportiamo l’agghiacciante tabella di marcia descritta in questo progetto:
Cap 2 Capacità richiesta – Perché sarebbe desiderabile giocare con il tempo atmosferico?
Cap 5 Come possiamo arrivarci partendo dal presente?
Tabella di marcia della capacità di base di modificazione del meteo entro il 2025:
modificazione delle precipitazioni – modificazione dei temporali – modificazione del meteo spaziale – modificazione delle nebbie e delle nubi – tempo atmosferico avverso – tempo atmosferico artificiale.
A guardarsi intorno, caro dottor Raschi, l’obiettivo pare proprio raggiunto. Non sarà che in tutto questo c’entrino le false scie di condensa?
E se le scie, come le ipotizziamo noi non esistono, come mai dal dopoguerra sono stati inventati centinaia di brevetti di inseminazione delle nuvole con ogni sorta di porcheria chimica? I brevetti sono registrati e sono di dominio pubblico.
Ma vediamo di rimanere sul problema concreto e reale, come lei ha ripetutamente ribadito:
“i gas serra presenti nell’atmosfera e immessi dal lavoro dell’uomo che si è volutamente trasformato in cavia di sé stesso, sperimentando volutamente su di sé le conseguenze della produzione dei gas serra. Questa massa di persone (dice lei, ndr) non sa che cosa c’è dentro le scie, non ha dati. Quando qualcuno mi darà dei dati…”
Cogliamo l’occasione per farLe sapere che le associazioni questi dati ormai li hanno prodotti. Anche noi nel nostro piccolo, non essendo dotati di air force personale, abbiamo comunque raccolto una serie di dati che dimostrano che sorta di schifezze chimiche vengono utilizzate per modificare il tempo e rilasciate quindi nell’aria, nell’acqua e nel terreno. Se effettivamente le interessano, possiamo farle vedere analisi di acqua piovana con valori elevatissimi di alluminio e bario, prelevata in diverse zone d’Italia, e terreni agricoli, lontani da qualunque impianto industriale, impregnati delle medesime sostanze.
Il problema è che la cosa non interessa a nessuno e, semplicemente, non viene colta e continua ad essere negata. Il generale Mini ci ha spiegato che questo ripetuto diniego in gergo militare si chiama
denial” ed è semplicemente un atto di guerra equivalente a quelli che conosciamo meglio, tipo bombardare o sparare.
E già che ci siamo la vogliamo documentare in merito ad un’altra questione di non secondaria importanza: questi gas serra, sicuramente presenti in atmosfera, sono responsabili dell’inquinamento dell’atmosfera, non del surriscaldamento, perché sporcano, ma non riscaldano. Lo dice una scienziata americana, nove lauree honoris causa, incaricata a presiedere la commissione medica dopo il disastro chimico sia di Bophal che quello nucleare di Cernobil, Rosalie Bertell, il cui libro “Pianeta Terra, Ultima Arma di Guerra” è stato appena tradotto anche in Italia. La tesi che dimostra la Bertell, avendo le competenze per poterlo fare, è che le forze naturali vengono sfruttate dal punto di vista militare e utilizzate come armi, con la collaborazione costante della scienza che è al servizio dei progetti militari. Lei e i suoi colleghi non avrete percezione, forse, di avere raggiunto questo traguardo, ma le vogliamo ricordare le parole di Tesla, il più grande scienziato dell’era moderna, che non si studia né a scuola né all’Università:
“La scienza è soltanto perversione se non ha come fine ultimo il miglioramento delle condizioni di vita dell’Umanità”. (autobiografia di Nikola Tesla)
Lei pensa che oggi la scienza contribuisca al miglioramento delle condizioni del Pianeta e dell’Umanità?
La Bertell, di cui abbiamo parlato, è comprensiva nei confronti delle difficoltà del mondo scientifico attuale e sostiene che: “Il pubblico, la maggior parte della scienza civile, i movimenti sociali e la maggior parte dei politici non hanno ancora capito come funzionano le nuove armi di guerra climatica, armi al plasma e geoingegneria. Essi mancano di qualsiasi comprensione del perché dovrebbe essere possibile produrre terremoti, eruzioni vulcaniche, tempeste, siccità, alluvioni, tsunami, influenzare il tempo di intere regioni, riscaldare e raffreddare, il tutto come menzionato nella Convenzione delle Nazioni Unite del 1977.” (12)
ENMODla Convenzione sul divieto dell’uso di tecniche di modifica dell’ambiente a fini militari, è stata abilmente aggirata, poiché i militari si sono alleati con l’industria civile e hanno creato un enorme apparato di industria militare con cui la società civile collabora, forse anche senza sapere del tutto quello che fa.
Noi oggi comunque la ringraziamo di cuore dott. Raschi, sappiamo che sicuramente si sarà pentito di essersi lasciato sfuggire una enunciazione così veritiera sull’argomento, ed è per questo che la ringraziamo. Confidiamo che la vostra Coscienza di Uomini Liberi sia più forte dei condizionamenti, che vi sfugga il controllo imposto, che vi lasciate condurre da quel desiderio profondo in ognuno di noi di rispettare la Vita e di essere dalla parte della Verità. La posta in gioco è molto alta ed è nelle vostre mani.
Sarà ancora possibile per i nostri figli realizzare progetti di Vita su questa terra?
Giovedì, 22 novembre 2018
Fonti: