martedì 26 gennaio 2021

Una molecola naturale per combattere il coronavirus

Dall’asse Spagna-Italia arriva una scoperta che potrebbe rappresentare la svolta nella lotta contro il Covid. Individuata una sostanza naturale in grado di bloccare la proteasi del virus.

A quasi un anno dall’inizio della diffusione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2, sono quasi 30 milioni i casi accertati, quasi un milione i deceduti e la corsa al vaccino è ancora aperta. Questi dati fanno della pandemia da Covid19, la più estesa dell’ultimo secolo. Tuttavia, nonostante i risultati incoraggianti ottenuti dalle prime sperimentazioni del vaccino, questa non è l’unica strada percorribile. Esistono delle alternative che possono essere comunque efficaci, nell’attesa di un vaccino funzionante. Un esempio di questo genere è la lotta all’AIDS, causato dal virus HIV. Per questo virus, che in passato ha causato tantissimi decessi, ad oggi, la mortalità è praticamente azzerata, per chiunque possa permettersi delle cure adeguate, nonostante vaccini specifici non siano stati ideati. La strada percorsa è stata quella di produrre farmaci antivirali in grado di arrestare la proteasi dell’HIV, enzima attraverso cui il virus prolifera. Questi farmaci sono stati testati anche sul nuovo Covid19, ma con scarsi risultati.
Per nostra fortuna, ancora una volta la natura è arrivata in soccorso. È stata infatti individuata una sostanza, la quercetina, in grado di bloccare il virus. Questa scoperta ha aperto la strada alla creazione di un nuovo farmaco antivirale fatto su misura per il SARS-CoV-2.
Cos’è e dove si trova la quercetina?

La quercetina, o quercitina, è un flavonoide, appartiene quindi ad una classe di composti polifenolici metaboliti secondari delle piante. Come tale, la si ritrova in un’ampia varietà di frutti (olive, uva, agrumi, mele), verdure (capperi, broccoli, cipolle) ma anche bevande ed estratti erboristici. In tal senso i capperi detengono il primato, sono l’alimento che ne contiene la maggior quantità rispetto al peso. Tuttavia, in natura, questa molecola non è presente in forma isolata ma come parte non zuccherina, aglicone, di una vasta gamma di glicosidi. In questa forma è abbondante in una grande varietà di estratti tra cui ippocastano, calendula, biancospino e camomilla.


La quercetina è già da tempo oggetto di studi in quanto è un inibitore naturale di una grande quantità di enzimi, ad esempio la 5a-reduttasi, utile per la conversione del testosterone in diidrotestosterone. Inoltre, è nota per le proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti e sfruttata in campo oncologico come chiarimento dei meccanismi di moltiplicazione cellulare e della cancerogenesi. Queste proprietà l’hanno resa una delle candidate nello studio di sostanze in grado di bloccare la proliferazione del coronavirus.

Da dove si è partiti?

Lo studio del genoma del coronavirus SARS-CoV-2 ha rivelato una corrispondenza dell’82%, circa, con il genoma del virus SARS-CoV che, a sua volta, nel 2002 generò un’epidemia virale. Le differenze tra i due genomi si traducono in differenze riguardanti il tasso di infettività e mortalità. Tutto ciò è risultato un ottimo punto di partenza, supportato dal fatto che le proteasi principali dei due virus, 3CLpro, si distinguono come geni altamente conservati, circa 96%. Questo fa della 3CLpro un ottimo obiettivo per lo sviluppo di farmaci atti a neutralizzare il SARS-CoV-2 poiché, inibendo tale proteina, è possibile bloccare la replicazione del virus.

La ricerca, portata avanti dall’Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche di Cosenza (CNR-Nanotec) in collaborazione con un gruppo di ricercatori di Zaragoza e Madrid, ha prodotto ottimi risultati. Il primo passo è stato la caratterizzazione della 3CLpro risultata un dimero, composto quindi da due sub-unità identiche ognuna con il proprio sito attivo. Si è proseguito con uno studio riguardante la sensibilità di questa molecola ai cambiamenti di pH e temperatura.

La parte che più desta interesse di questa sperimentazione è la verifica condotta su circa 150 sostanze, da cui, la quercetina, è risultata sostanza attiva sulla proteasi del coronavirus. Questa riesce a ridurre l’attività enzimatica del 3CLpro legandosi direttamente al sito attivo delle due subunità.

Rappresentazione grafica della quercetina (in arancione) e della proteasi 3CLpro (in blu) Credits: CNR

Le aspettative legate a questa scoperta sono molto alte, in quanto, questa molecola nella sua forma base, non ancora opportunamente modificata, ha fornito risultati che sono al pari dei farmaci antivirali attualmente a disposizione contro il Covid. Inoltre, la sua struttura le permette di essere modificata al fine di ottenere una sostanza ancora più efficace.

Ovviamente, la soluzione principale per abbattere la pandemia in corso in tutto il mondo è arrivare ad un vaccino sicuro ed accessibile a tutti. La creazione di farmaci antivirali efficaci contro il Covid sarebbe un ottimo traguardo al fine di far calare i decessi ad esso legati, ed in particolare, per gli individui che, a causa di patologie pregresse, non possono assicurarsi la protezione fornita dal vaccino.

«I vaccini con cellule fetali non salvano vite»



PUO' LA PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA CONSIDERARE ACCETTABILI VACCINI CHE CONTENGONO FETI DI BAMBINI ABORTITI PER VACCINI CONSIDERATI TROPPO FRETTOLOSAMENTE "SALVAVITA" MA CHE IN REALTA' NON LO SONO? PUO'  SALVARE UNA VITA LA MORTE DI UNA CREATURA INNOCENTE? 
  

Nell’importante intervista che John Henry Westen di Lifesitenews ha fatto all’esperta di vaccini Pamela Acker (autrice del recente libro Vaccination: a Catholic Perspective) vi è anche la discussione della posizione ufficiale della Chiesa rispetto ai vaccini contenenti cellule di feto abortito, partendo dalla prima nota del 2005.


All’epoca la Pontificia Accademia per la Vita, presieduta dal cardinale Elio Sgreccia, deliberò che riteneva accettabile l’uso di questi vaccini se sul mercato il cattolico non potesse davvero trovare altro, aggiungendo la raccomandazione di far sentire la propria voce e domandare «vaccini etici» (vaste programme, avrebbe detto il generale De Gaulle).

I documenti della Pontificia Accademia per la vita sui vaccini «mancavano per prima cosa, della comprensione se il vaccino fosse protettivo o no. I vaccini in generale ha un effetto protettivo modesto contro le malattie che tentano di prevenire, implementare un vaccino non necessariamente ha impatto sull’immunità di gregge che già esiste nella popolazione».

La dottoressa Acker è in grado di aggiungere una parte del ragionamento che manca completamente alla posizione del Vaticano ora condivisa pure da figure del tradizionalismo come l’Abbé Séligny della Fraternità San Pio X, che ha pubblicato un testo in linea con la traccia vaticana del 2005 e 2017 che, a quanto ci dicono, non rappresenterebbe però il pensiero della FSSPX.

Per la Acker il discorso dell’autorità cattolica è manchevole della proporzionalità. Non c’è una vera idea della effettiva gravità delle malattie che si tenta di prevenire.

I documenti della Pontificia Accademia per la vita sui vaccini «mancavano per prima cosa, della comprensione se il vaccino fosse protettivo o no. I vaccini in generale ha un effetto protettivo modesto contro le malattie che tentano di prevenire, implementare un vaccino non necessariamente ha impatto sull’immunità di gregge che già esiste nella popolazione».

Un caso in particolare salta agli occhi.

«La varicella è un buon esempio di quanto disastroso l’introduzione di un vaccino può essere per l’immunità di gregge. Perché quello che abbiamo fatto vaccinando tutti per varicella è di fatto eliminare il natural boosting cycle [ciclo di potenziamento naturale, ndr]».

Acker spiega in cosa consiste questo ciclo di potenziamento naturale, che non riguarderebbe solo chi assume i vaccini ma soprattutto chi gli sta vicino – grandi e piccini.

«I miei genitori, sono stati esporti alla varicella un’altra volta quando ero una bambina e sono stata infettata con il virus così al loro sistema immunitario è stato dato un potenziamento naturale
che dice: “hey ti ricordi di me? Sono il virus della varicella. Perché non alzi un po’ la tua risposta immunitaria così non sviluppi l’herpes zoster tra qualche anno“».

Varicella e herpes zoster «sono causati dallo stesso virus, e una volta che hai il virus questo si attacca alle tue cellule nervose, così se hai la varicella puoi sviluppare l’herpes zoster. Ma si tende a non svilupparlo se non molto dopo nella vita, a causa di questo processo di potenziamento naturale che ora abbiamo eliminato nella popolazione»

Infatti, varicella e herpes zoster (il famoso Fuoco di Sant’Antonio) «sono causati dallo stesso virus, e una volta che hai il virus questo si attacca alle tue cellule nervose, così se hai la varicella puoi sviluppare l’herpes zoster. Ma si tende a non svilupparlo se non molto dopo nella vita, a causa di questo processo di potenziamento naturale che ora abbiamo eliminato nella popolazione».

Il risultato è che «abbiamo spinto l’età dell’herpes più in basso, e stiamo vedendo una maggiore incidenza dell’herpes sui giovani, e lo stiamo anche vedendo nei giovanissimi vaccinati per la varicella perché il virus vivo attenuato che è usato nei vaccini rimane attaccato alle tue cellule nervose, e può tornare più tardi come herpes vero e proprio».

Quindi, «una cosa che mancava alla delibera della Pontificia Accademia per la Vita è che non puoi solo dire: “i vaccini salvano vite” e allora questo vaccino è una grande idea».

Pare infatti che nessuna vera analisi sia stata concepita da chi ha dato il semaforo verde per questi farmaci creati dal peccato più aberrante.

«Abbiamo spinto l’età dell’herpes più in basso, e stiamo vedendo una maggiore incidenza dell’herpes sui giovani, e lo stiamo anche vedendo nei giovanissimi vaccinati per la varicella perché il virus vivo attenuato che è usato nei vaccini rimane attaccato alle tue cellule nervose, e può tornare più tardi come herpes vero e proprio».

«Devi guardare ai vaccini caso per caso e vedere se sono giustificabili, e quelli che usano cellule di feto abortito, in genere, non lo sono. Non sono davvero vaccini che salvano vite. E quindi non c’è una grande questione, perché per partecipare lecitamente ad un male remoto (…) devi avere una ragione estremamente grave per veramente renderlo lecito».

La Pontificia Accademia per la Vita (e l’Abbé Sélégny della FSSPX, aggiungiamo noi) «non hanno guardato a sufficienza alla scienza per vedere se la ragione non fosse proporzionata».

Tornando al presente, la Acker dice che mutatis mutandis la stessa situazione si ripete ora: «Credo che la stessa cosa sia vera con il vaccino COVID la ragione semplicemente non è proporzionata. Guardiamo ad un tasso di morte del coronavirus che credo sia del 2%. L’età media di un paziente che è segnalato come morto di COVID (ci sono molte domande sul fatto che pazienti con comorbilità forse non devono essere contati come morti di COVID). L’età media di questi pazienti che si dice sia morti di COVID sta tra i 79 e gli 83 anni e l’aspettativa di vita media in USA è di 78,7 anni. Tecnicamente l’età media dei morti di COVID è più alta della aspettativa di vita negli USA».

«I vaccini che usano cellule di feto abortito, in genere, non lo sono. Non sono davvero vaccini che salvano vite. E quindi non c’è una grande questione, perché per partecipare lecitamente ad un male remoto (…) devi avere una ragione estremamente grave per veramente renderlo lecito».

«Questa malattia non sta uccidendo la gente a destra e a manca. Molti probabilmente morirebbero comunque. È notevole per me che qualcuno possa considerare questo come una grave ragione».


LITURGIA DEL GIORNO


Santi Timoteo e Tito


Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Grande è il Signore e degno di ogni lode. (Sal 95,3-4)

Colletta
O Dio, che hai reso partecipi del carisma degli apostoli i santi Timoteo e Tito, per la loro comune intercessione concedi a noi di vivere con giustizia e pietà in questo mondoper giungere alla patria del cielo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (2Tm 1,1-8)
Mi ricordo della tua schietta fede.


Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio e secondo la promessa della vita che è in Cristo Gesù, a Timòteo, figlio carissimo: grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro.
Rendo grazie a Dio che io servo, come i miei antenati, con coscienza pura, ricordandomi di te nelle mie preghiere sempre, notte e giorno. Mi tornano alla mente le tue lacrime e sento la nostalgia di rivederti per essere pieno di gioia. Mi ricordo infatti della tua schietta fede, che ebbero anche tua nonna Lòide e tua madre Eunìce, e che ora, ne sono certo, è anche in te.
Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza. Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.
Parola di Dio.


oppure:

(Tit 1,1-5 - A Tito, mio vero figlio nella medesima fede)

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito

Paolo, servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo per portare alla fede quelli che Dio ha scelto e per far conoscere la verità, che è conforme a un’autentica religiosità, nella speranza della vita eterna – promessa fin dai secoli eterni da Dio, il quale non mente, e manifestata al tempo stabilito nella sua parola mediante la predicazione, a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore –, a Tito, mio vero figlio nella medesima fede: grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore.
Per questo ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine in quello che rimane da fare e stabilisca alcuni presbìteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 95)
Rit: Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.

Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine.

Canto al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Alleluia.

VANGELO (Lc 10,1-9)
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Carissimi, la memoria dei santi vescovi Timoteo e Tito ci invita a pregare Dio Padre, perché la Chiesa perseveri con coraggio nell'opera missionaria ed evangelizzatrice iniziata dagli apostoli. Diciamo insieme:
Donaci, Signore, il coraggio della testimonianza.

Per il popolo santo di Dio: porti ovunque il messaggio di salvezza del vangelo. Preghiamo:
Per i candidati all'ordine del diaconato e presbiterato: ricevano da Dio uno spirito di forza, coraggio e saggezza. Preghiamo:
Per quanti soffrono violenza e ingiustizie a causa del vangelo: siano aiutati dalla forza di Dio e sostenuti dalla solidarietà dei fratelli. Preghiamo:
Per i capi delle nazioni: esercitino il loro mandato per il bene della comunità civile. Preghiamo:
Per quanti hanno incarichi di responsabilità nelle nostre comunità: siano in mezzo a noi come coloro che servono e amano. Preghiamo:
Per i missionari della nostra diocesi.
Per i seminari della nostra comunità parrocchiale.

Signore Dio nostro, che arricchisci la tua Chiesa con una grande varietà di doni naturali e soprannaturali, esaudisci le nostre preghiere e fà che la tua salvezza si manifesti alle genti. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore, i doni del tuo popolo
nella festa dei santi Timoteo e Tito,
e rendici a te graditi per la sincerità del cuore.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo:
io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo»,
dice il Signore. (Cf. Mc 16,15; Mt 28,20)


Preghiera dopo la comunione
I sacramenti che abbiamo ricevuto, Signore Dio nostro,
alimentino in noi quella fede
che la predicazione apostolica ha trasmesso
e l’amorosa dedizione dei santi Timoteo e Tito ha custodito.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Timoteo, di padre pagano e di madre ebreo-cristiana, Eunice, fu discepolo e collaboratore di san Paolo e da lui preposto alla comunità ecclesiale di Efeso.
Tito, anch’egli compagno di san Paolo nell’attività missionaria, fu posto alla guida della Chiesa di Creta.
I due discepoli sono destinatari di tre lettere «pastorali» dell’apostolo, che fanno intravedere i primi lineamenti dei ministeri nella Chiesa.