Ma quale “nuovo umanesimo”! La formula utilizzata da Giuseppe Conte per disegnare la parabola politica che intende raffigurare fa acqua da tutte le parti. Se non fosse un modo per giustificare il trasformismo parlamentare, sarebbe una definizione intrisa d’ignoranza. I punti programmatici del governo giallorosso con l’umanesimo non hanno nulla a che fare. Forse Giuseppe Conte si riferisce a un “umanesimo ateo”. Non certo all’ “umanesimo” per com’è stato concepito in secoli di cultura giudaico-cristiana che, lo ricordiamo per i meno persuasi, rimane la base fondante di quello che siamo. “L’uomo ha in realtà una legge scritta da Dio nel suo cuore; ubbidire ad essa è la dignità stessa dell’uomo e, secondo questa, egli sarà giudicato”.
Si tratta di un passaggio della Costituzione pastorale Gaudium et Spes. Un dettame che, anche a detta di Joseph Ratzinger, rappresenta il fulcro dell’umanesimo integrale. Quello vero, però. L’ecologismo in salsa giallorossa è l’esatto opposto dell’umanesimo. Così come la reificazione esistenziale che passa da provvedimenti svilenti in tema di bioetica. Qual è il collegamento tra le aperture relativiste e la categoria filosofico-politica sbandierata dal premier incaricato? Ve lo diciamo noi: nessuna. Non esiste formulazione più distante dalla realtà dei fatti. Bastano le anticipazioni di un esecutivo che si appresta ad assecondare i sostenitori dell’eutanasia. Giuseppe Conte vuole istituire un “nuovo umanesimo” alleandosi con l’abbecedario di Monica Cirinnà. Tutto un programma centrato sui “nuovi diritti”. Il “nuovo umanesimo” passa dall’approvazione su Rousseau dei frequentatori della democrazia 2.0? Ma non scherziamo. L’umanesimo è conservatorismo, anzitutto.
Umanesimo è battaglia aperta contro il laicismo esasperato di chi vuole estendere il regime delle adozioni alle cosiddette “coppie gay”. Umanesimo sarebbe prendere atto del fallimento e farsi da parte. In nome della verità iscritta nel cuore dell’uomo. Quello in atto è solo poltronesimo giustificato con un esercizio retorico da far bere agli illusi. Solo una coalizione di centrodestra potrebbe perseguire una rivoluzione conservatrice in grado di tutelare davvero i valori dell’umanesimo europeo ed occidentale. Quelle di Conte sono parole vuote e scevre di significato. Anzi, sono dichiarazioni fuorvianti: presentano una deriva sinistra a mo’ di nota a margine. Caro presidente Conte, riformuli! Il suo, semmai, è il solito illuminismo catto-dem.