martedì 29 dicembre 2020

LITURGIA DEL GIORNO


29 Dicembre - V giorno fra l'Ottava di Natale


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)

Si dice il Gloria.

Colletta
Onnipotente e invisibile Dio,
che nella venuta del Cristo, vera luce,
hai vinto le tenebre del mondo,
volgiti a noi con sguardo sereno,
perché possiamo celebrare con lode unanime
la nascita gloriosa del tuo unico Figlio.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (1Gv 2,3-11)
Chi ama suo fratello, rimane nella luce.


Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato.
Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto da principio. Il comandamento antico è la Parola che avete udito. Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera.
Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 95)
Rit: Gloria nei cieli e gioia sulla terra.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Il Signore ha fatto i cieli;
maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario.

Canto al Vangelo (Lc 2,32)
Alleluia, alleluia.
Luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele.
Alleluia.c

VANGELO (Lc 2,22-35)
Luce per rivelarti alle genti.


+ Dal Vangelo secondo Luca

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Come popolo di Dio in cammino verso la piena rivelazione del Signore Gesù, ci rivolgiamo al Padre con fiducia, dicendo insieme:
Dona la salvezza, Signore.

Alla Chiesa che ha la missione di illuminare le genti:
Agli uomini che camminano nelle tenebre:
Agli anziani che attendono la tua venuta:
A chi è nel dubbio e invoca la luce dello Spirito:
A chi ti offre la propria vita con generosità e gratuità:
Al povero che mette la sua speranza in te:
Alle persone che amano senza chiedere la ricompensa:
Ai malati che collaborano con te alla redenzione del mondo:
Ai bambini nati in quest'anno:
A chi pretende di averti conosciuto a sufficienza:
A chi non riconosce Gesù come tuo figlio:
A chi è ormai stanco di aspettare un segno da te:
A chi pensa di poter vivere anche senza di te:

Padre santo, che nel tuo Figlio ci hai dato la salvezza e la via per giungere a te, aiutaci a rivelare al mondo con la nostra vita, tutto l'amore che hai per l'umanità. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore, i nostri doni
in questo misterioso incontro
tra la nostra povertà e la tua grandezza:
noi ti offriamo le cose che ci hai dato,
tu donaci in cambio te stesso.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI NATALE I
Cristo luce

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Nel mistero del Verbo incarnato
è apparsa agli occhi della nostra mente
la luce nuova del tuo fulgore,
perché conoscendo Dio visibilmente,
per mezzo di lui siamo conquistati
all’amore delle realtà invisibili.
E noi,
uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo, ...

PREFAZIO DI NATALE II
Nell’incarnazione Cristo reintegra l’universo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Nel mistero adorabile del Natale
egli, Verbo invisibile,
apparve visibilmente nella nostra carne,
per assumere in sé tutto il creato
e sollevarlo dalla sua caduta.
Generato prima dei secoli,
cominciò a esistere nel tempo,
per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre,
e ricondurre a te l’umanità dispersa.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti a tutti gli angeli,
cantiamo esultanti la tua lode: Santo, ...

PREFAZIO DI NATALE III
Il sublime scambio nell’incarnazione del Verbo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
In lui [oggi] risplende in piena luce
il sublime scambio che ci ha redenti:
la nostra debolezza è assunta dal Verbo,
la natura mortale è innalzata a dignità perenne,
e noi, uniti a te in comunione mirabile,
condividiamo la tua vita immortale.
Per questo mistero di salvezza,
uniti ai cori degli angeli,
proclamiamo esultanti
la tua lode: Santo, ...

Nel Canone Romano, si dice il Communicantes proprio.
Nelle Preghiere eucaristiche II e III si fa il ricordo proprio.


Antifona di comunione
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
verrà a visitarci un sole che sorge dall’alto. (Lc 2, 34-35)

Oppure:
Ecco, egli è qui, come segno di contraddizione,
affinché siano svelati i pensieri di molti cuori. (Cf. Lc 1,78)


Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente,
fa’ che la forza inesauribile di questi santi misteri
ci sostenga in ogni momento della nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Nel vangelo di oggi incontriamo Simeone, “uomo giusto e timorato di Dio”. Si riconosce comunque che il suo nome deriva, in ebraico, dal verbo “sentire”: un dettaglio rivelatore poiché egli “sentiva” spesso la voce di Dio. Ma lo Spirito Santo non si accontentava di parlare a Simeone: “era su di lui” e ne faceva una persona retta e, insieme, ardente, che serviva Dio e il prossimo con venerazione e devozione. Era, a quanto pare, un uomo di età matura, che si definiva servo del Signore. Aveva passato la sua vita ad aspettare il “conforto d’Israele”, cioè il Consolatore, il Messia. Non appena vide entrare nel tempio il Bambino Gesù, seppe immediatamente che la sua attesa era terminata. La sua visione interiore si chiarì e la pace del suo animo fu scossa.
Gesù doveva essere per Israele e per la Chiesa un segno del desiderio che Dio aveva di salvare l’umanità; eppure da alcuni fu respinto.
Le nostre azioni rivelano i nostri pensieri. Simeone prese tra le braccia Gesù, mostrando così che era pronto a condividere e a compiere la volontà divina.
Facciamo anche noi così e compiamo nella nostra vita con fede la volontà di Dio.

Coronavirus: nel 2017 la Banca Mondiale aveva previsto la pandemia



La Banca Mondiale aveva previsto la diffusione pandemica del Coronavirus. Riportate in un documento finanziario del 2017 le stime sul contagio, sulla sua durata e sulla risposta degli Stati

Nel 2017, la Banca Mondiale ha previsto la diffusione pandemica del Coronavirus. Non è una fake news né una teoria complottista, ma solo quanto riportato da un documento finanziario ufficiale e pubblico noto a tutti – o quasi – gli economisti del mondo (per leggerlo, clicca qui). Il documento, composto da un prospetto informativo riguardo i cosiddetti pandemic bond, in ben 386 pagine informa i potenziali investitori in merito ai rischi e alle caratteristiche del titolo che avrebbero successivamente acquistato.

Sono tre in particolare i punti che catturano la nostra attenzione: da un lato, la stima delle probabilità dello scoppio di una pandemia entro il 15 luglio 2020; dall’altro, quella di una simulazione inerente al tempo di risposta alla sua diffusione da parte della comunità internazionale; infine, la previsione della sua durata complessiva.
1) La probabilità

Figura 1

Secondo la Banca Mondiale, la probabilità minima dello scoppio di una pandemia entro il 15 luglio 2020 superava il 60%. Per la precisione, era stimata a ben 64,5% (Figura 1). Tra le cause inserite – 5 in totale – entrava anche il Coronavirus. Era questo il motivo di interessi annui particolarmente alti: l’evenienza, ritenuta molto probabile, rendeva elevato il rischio per i sottoscrittori.
Figura 2

Proseguendo nella lettura, è possibile notare l’inserimento di una mappa (Figura 2). La Banca Mondiale ha indicato le zone con una più alta probabilità di inizio di pandemia da Coronavirus entro la prima metà del 2020. Fa parte della zona rossa anche Hubei, ovverosia la provincia da cui ha effettivamente avuto origine il contagio.
2) La risposta al Coronavirus

Una domanda sorge spontanea: se la World Bank riteneva alta la probabilità dello scoppio di una pandemia a partire da quella specifica zona della Cina, per quale motivo i Paesi – sia direttamente coinvolti che non – non hanno agito con maggiore tempestività?Figura 3

Una notevole quantità di simulazioni ha permesso alla Banca Mondiale di stimare il tempo di risposta alla pandemia da parte della comunità internazionale. L’ipotesi più ottimista asseriva che la comunità avrebbe preso provvedimenti seri entro 34 giorni dall’inizio della diffusione; l’ipotesi più plausibile, invece, ne riportava 156; in ultimo, quella peggiore ne contava ben 417 (Figura 3).

Di fatto, il primo caso di Coronavirus in Cina risale al 17 novembre 2019 – non all’8 dicembre, come dichiarato dal Governo cinese. Quindi, il 31 dicembre la Cina informa l’OMS e l’11 gennaio viene confermato il primo decesso dovuto al Covid-19. Il secondo sopraggiunge due giorni più tardi in Thailandia. La chiusura di Hubei (23 gennaio 2020) rappresenta il primo provvedimento serio preso dall’inizio del contagio. Mentre la stima più ottimista della World Bank si aggirava intorno ai 34 giorni, quelli effettivi sono stati 66, ossia quasi il doppio – benché inferiori rispetto all’ipotesi più plausibile.

Sempre il 23 gennaio, dopo due mesi dal primo avvertimento cinese – e, lo sottolineiamo, nonostante la consapevolezza delle previsioni effettuate dalla Banca Mondiale -, l’OMS ritiene sia ancora “troppo presto” per dichiarare lo stato di emergenza. Stato di emergenza infine riconosciuto il 30 gennaio 2020, quasi un mese dopo la registrazione del primo decesso. Nondimeno, non viene ancora approvata alcuna restrizione sui viaggi (internazionali).
Il Coronavirus in Europa

Il 30 gennaio, in Italia si registrano i primi due casi di Coronavirus. Lo Stato blocca i voli da e per la Cina. Ciononostante, da ormai una settimana si riscontrano decine di contagi in vari Paesi. L’Europa, oltre alla coppia italiana, ne conta altri tre in Francia. Tra il 4 e il 9 marzo 2020, l’Italia prende le prime misure drastiche atte a bloccare la diffusione del virus. Il tempo di risposta del nostro Paese si è dunque aggirato attorno ai 34 giorni, omologandosi alle previsioni più ottimiste della World Bank.

In breve, la Banca Mondiale, all’interno del documento, ha siglato una sorta di assicurazione con le banche e i grandi gestori patrimoniali. Agli investitori sono stati proposti due titoli dall’elevata rendita annua: il 7% per il titolo meno rischioso, l’11% per la controparte più a rischio. I sottoscrittori non sarebbero andati in perdita se la previsione della pandemia non si fosse avverata entro 3 anni – appunto, entro il 15 luglio 2020. Questa era la condizione primaria. In caso contrario, la World Bank avrebbe sfruttato il capitale – 320 milioni di dollari – per sostenere la lotta alla diffusione nei Paesi più poveri. In altri termini, ciò significa che chi ha sottoscritto la Classe di bond più a rischio ha perso tutto.
3) La durataFigura 4

La Banca Mondiale ha stimato altresì una durata complessiva della pandemia: la previsione più ottimista si aggira intorno al mese; la previsione definita “più realista” è di 13 mesi; quella più pessimista riporta 6 anni (Figura 4). In considerazione del tempo di reazione della comunità internazionale, è lecito pensare che, con l’approvazione di misure drastiche, la diffusione possa essere arrestata definitivamente nel giro di 10-11 mesi. Ovviamente, supponendo che ogni Stato prenda – e segua – gli stessi provvedimenti.

Tutto ciò non risponde alla domanda che ci siamo posti: se il rischio di diffusione risultava tanto elevato, perché la comunità internazionale – e non di meno l’OMS – non ha agito tempestivamente? Non ci riferiamo chiaramente a un blocco dell’epidemia; considerando la sua zona d’origine, fermarla sul nascere sarebbe stato alquanto complicato. Ci riferiamo piuttosto allo stato del sistema sanitario, caratterizzato da ospedali, personale e strutture prossimi al collasso. Se ci fosse stata sin da subito chiarezza, forse saremmo stati in grado di attrezzarci al meglio e di affrontare l’evenienza con prontezza e organizzazione adeguate.