lunedì 13 gennaio 2020

IL 5G TRA TENSIONI, RESSE E UN GOVERNO SEMPRE MENO INCISIVO

ORMAI IN TUTTA ITALIA PROLIFERANO LE ANTENNE DEL 5G, E GRANDE E' L'AGITAZIONE E SACROSANTA LA PREOCCUPAZIONE DELLA GENTE CHE SI SENTE SEMPRE PIU' "CAVIA" E MENO TUTELATA NEL SUO FONDAMENTALE DIRITTO ALLA SALUTE. IL GOLDEN POWER ESERCITATO DAL GOVERNO SI RIVELA L'ENNESIMA PATACCA PER IMBONIRE LE MASSE, MA CHE DI FATTO NON DA ALCUNA GARANZIA DI PROTEZIONE DAGLI EFFETTI NOCIVI DELLA TECNOLOGIA DI QUINTA GENERAZIONE....



Le prime mosse del governo Conte bis attivano lo scudo sulle tecnologie 5G. Il consiglio dei ministri numero uno ha esercitato il golden power, i poteri speciali istituiti nel 2012 per proteggere aziende strategiche da acquirenti stranieri ed esteso a fine marzo alle reti di quinta generazione, su contratti e acquisti di cinque compagnie telefoniche: Vodafone, Tim, Fastweb, Linkem e Wind Tre. Una mossa in extremis, quella dell’esecutivo Movimento 5 Stelle-Partito democratico, visto che lunedì 9 settembre lo scudo introdotto dal decreto legge 22 dello scorso 25 marzo sarebbe scaduto. Questa, insomma, era l’ultima occasione per dire la propria sulle scelte degli operatori in merito alle forniture per il 5G. Specie quella dalla Cina, finite nel mirino degli Stati Uniti, che ha caldeggiato gli alleati europei a un giro di vite sulla tecnologia orientale.

E il verdetto è arrivato. Il neo-ministro dello Sviluppo economico (Mise), Stefano Patuanelli, ha esercitato il golden power su contratti per “l’acquisto di beni e servizi” da parte di Linkem, poi su un’operazione di Vodafone, sulle forniture di Huawei e Zte – i due campioni cinesi delle telecomunicazioni – rispettivamente a Wind Tre e Fastweb. Anche Tim è finita nel mirino della manovra. Osservati speciali sono “accordi conclusi prima del 26 marzo”, quindi prima dell’entrata in vigore del decreto sul golden power rafforzato, per “apparati e sistemi di comunicazione rispetto ai quali la tecnologia 5G può essere considerata una naturale evoluzione”.

Cosa prevede il golden power

Il nuovo golden power impone alle aziende di telecomunicazioni di notificare gli acquisti da aziende extra-europee per costruire le reti di 5G. Il governo ha l’ultima parola sui contratti: può accettarli in toto, bloccarli o imporre condizioni o prescrizioni. Come ha fatto, in questo caso, con Vodafone e Wind Tre, per esempio. Di fatto, l’obiettivo dello scudo è di monitorare tecnologie critiche come quelle di comunicazione, specie per il 5G, prima che siano installate.

La partita sulle future tecnologie di comunicazione in Italia si gioca tra cinque operatori: le europee Nokia ed Ericsson, la statunitense Cisco e Zte e Huawei dalla Cina.

Il timore degli operatori è che possa rallentare la corsa alle reti di quinta generazione, che vede l’Italia tra i paesi più avanzati in Europa. A luglio Thomas Miao, amministratore delegato di Huawei in Italia, ha chiesto “regole trasparenti e uguali per tutti”. E un accorciamento dei tempi per il rilascio delle autorizzazioni, che passano attraverso il vaglio del Mise, chiamato a leggere le carte dei componenti da installare. Le regole, tuttavia, potrebbero presto cambiare. Il golden power così com’è stato scritto a marzo, senza legge di conversione, scade il 9 settembre. I poteri, tuttavia, non sembrano destinati a essere cancellati, ma saranno ripristinati sotto altra forma, per esempio attraverso il veicolo della legge sulla cybersecurity.

Ma la gente non ci sta a farsi menare per il naso....

Tensioni nel Napoletano per l'installazione di un'antenna 5G
E' di oggi la notizia di resse e spintoni tra forze di polizia e residenti di via Cocci a Quarto Flegreo (Napoli), all'alba per l'installazione di una antenna 5G. La tensione è salita tra i circa 500 residenti, che si sono dati appuntamento nei pressi del manufatto sul cui tetto deve essere ubicata l'antenna, e la polizia appena la ditta ha avviato le operazioni di messa in opera. Tra i dimostranti qualche anziano è stato colpito da malore. Le operazioni, comunque, stanno procedendo secondo i programmi (figurarsi!). Il problema dell'antenna 5G è stato sollevato da qualche tempo dai residenti del quartiere Cocci e da un gruppo consiliare di opposizione: si temono ripercussioni sulla salute. L'impianto di nuova tecnologia è ancora in fase sperimentale e, secondo quanto sostengono i cittadini in rivolta, non si conoscono quali effetti può produrre sulla salute, una volta in funzione. Esposti cartelli nella zona con su scritto: "Non vogliamo essere delle cavie".

Terremotato di Arquata “sfrattato” dalla sua Sae a 91 anni. La storia di Bernardino Corradi

APPELLO ALL'UMANITA' CONDIVISO DA TUTTA L'ITALIA RIVOLTO AL GOVERNO CHE DOVEVA DEBUROCRATIZZARE L'ITALIA: 

"ATTO BUROCRATICO TESO SOLO AL RISPETTO DI NORME A VOLTE CRUDELI CHE PASSANO SOPRA A ELEMENTARI DIRITTI DI EQUITÀ E DI UMANITÀ PER LE PERSONE INTERESSATE, MA DI FAVORIRE UNA SOLUZIONE SÌ RISPETTOSA DELLE NORME MA, NEL CONTEMPO, CHE POSSA ANCHE CONSENTIRE DI RISPETTARE L’ESIGENZA PRIMARIA DI UN CITTADINO COLPITO DA CONTINUE DISGRAZIE (I SISMI, L’ESPROPRIO ANAS DELL’ABITAZIONE E LA RIDUZIONE PROGRESSIVA DELLA SALUTE E DELL’AUTOSUFFICIENZA): QUELLA DI PASSARE GLI ULTIMI MESI CHE GLI RESTANO DA VIVERE, NELLA SUA ARQUATA DEL TRONTO".

ESTRATTO DELLA LETTERA INVIATA IL 2 MAGGIO DEL 2019 DA SETTIMIA CORRADI AL COMUNE DI ARQUATA


Un anziano, legatissimo alla sua terra, rischia di perdere l’alloggio temporaneo nella casetta di Borgo 1 dove vive dal 2017, dopo aver già perso la sua casa per il terremoto prima e un esproprio dell’Anas successivamente. Una procedura legittima quella osservata dal Comune ma la famiglia chiede umanità alle istituzioni.


La storia di Bernardino Corradi


ARQUATA DEL TRONTO – Una semplice lettera consegnata tra le mani alla vigilia di Natale ma che a Bernardino Corradi rischia di far cadere tutto il mondo addosso. Bernardino ha 91 anni, vive ad Arquata da una vita, e lo scorso 18 dicembre si è visto recapitare da parte del Comune una missiva contenente la comunicazione di avvio della procedura di decadenza dell’assegnazione della Sae (soluzione abitativa di emergenza) che, dopo il terremoto del 2016, gli è stata assegnata e nella quale vive dal 2 ottobre del 2017. In pratica il signor Corradi rischia di dover lasciare entro pochissime settimane la sua casetta d’emergenza di 40 metri quadrati nell’area di Borgo 1.


Bernardino Corradi e sua figlia Settimia

Oggi i suoi parenti, con cui abbiamo parlato, in particolare la figlia Settimia e il genero Bernardino, chiedono all’amministrazione comunale e alle istituzioni coinvolte “un atto di umanità verso uno dei pochi residenti rimasti ad Arquata, irriducibile nell’amare il suo paese di cui vuole continuare a rimanere residente” e lo fanno nelle pieghe della burocrazia che, in base alle informazioni che abbiamo reperito, proviamo a spiegarvi. Proviamo a spiegarvi come si sia arrivati al punto che un uomo di 91 anni, che ha vissuto il trauma del terremoto, rischi di dover abbandonare il paese in cui vive da sempre, traslocando.


Un estratto della lettera che il Comune di Arquata ha inviato a Bernardino Corradi lo scorso 18 dicembre

Nelle righe della missiva con cui il comune di Arquata ha avvisato dell’avvio della procedura, si fa riferimento, come motivo dello “sfratto” dalla Sae, a una storia particolare che ha a che vedere con l’Anas e la galleria di Trisungo.

Bernardino, infatti, era proprietario di una casa nella frazione di Trisungo che l’Anas gli ha espropriato, dietro indennizzo, prima parzialmente e poi totalmente in due “puntate” fra marzo del 2016 e marzo del 2019 per consentire la costruzione dello svincolo di connessione alla famosa galleria i cui lavori sono bloccati da tempo, complice il contemporaneo fallimento della ditta che si era aggiudicata il maxi appalto da 90 milioni di euro per il riammodernamento del tratto di Salaria Arquata-Valgarizia.

Nel frattempo, però, le scosse succedutesi fra agosto e ottobre del 2016 avevano reso del tutto inagibile l’abitazione di Corradi il quale, in ogni caso, “aveva provato a proporre agli uffici competenti la ricostruzione della sua abitazione qualche metro più in là rispetto ai cantieri” dicono i parenti. Senza successo però, eventualità che ha spinto in ultimo la famiglia ad accordarsi con Anas per l’esproprio completo della proprietà.


Proprio l’accordo intervenuto con l’Anas è il motivo per cui oggi Bernardino Corradi rischia di doversene andare dalla sua casetta con gli atti del Comune di Arquata che legittimamente richiamano il contenuto dell’ordinanza emergenziale emessa dalla Protezione Civile a due giorni dalle scosse del 24 agosto 2016 tra i motivi dell’avvio della procedura di decadenza.

In pratica la cessione per pubblica utilità di una casa inagibile e che per di più sarebbe stata praticamente impossibile da ricostruire per la presenza dei cantieri Anas, sta tecnicamente facendo perdere il diritto di Bernardino alla sistemazione d’emergenza a Borgo 1, pur legittimamente nell’ottica del comune di Arquata che sta semplicemente applicando la normativa del caso.

La famiglia, però, non vuole arrendersi di fronte alle ragioni fredde della burocrazia anche se i termini così stretti della procedura, per di più a cavallo delle feste di Natale, comprimono le possibilità della famiglia di cercare una soluzione straordinaria al problema insieme all’Amministrazione di Arquata alla quale Settimia Corradi aveva già scritto a maggio del 2019 chiedendo fin da allora, col cuore in mano, di non togliere l’abitazione al padre (sopra un estratto di quella lettera).

Ora per Bernardino, provato pesantemente nello spirito e nella salute dalle vicissitudini che l’hanno colpito negli ultimi anni, l’ultima speranza prima del trasloco dal paese a cui è legato da tutta la vita è quella di rivolgersi con un’istanza al Prefetto di Ascoli il quale, per motivi speciali, potrebbe concedergli di restare ad Arquata.

Proprio il profondo legame di Bernardino con la sua terra è sostanzialmente la chiave di volta di tutta questa storia. Per la figlia e il genero, che abitano a Porto D’Ascoli e che tutti i giorni viaggiano fino ad Arquata per accudirlo, sarebbe infatti più facile un trasloco. “Per noi averlo vicino a casa per assisterlo sarebbe molto più comodo” ci dice la sua famiglia “ma nonostante questo accettiamo volentieri i lunghi spostamenti in macchina perché sappiamo che per lui stare lassù, nella sua terra e fra la sua gente è fondamentale. E’ vitale”.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 13 Gennaio 2020
Lunedì della I settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Risultati immagini per gesù in gloria


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Vidi il Signore su di un trono altissimo:
lo adorava una schiera di angeli e cantavano insieme:
“Ecco colui che regna per sempre”.

Colletta
Ispira nella tua paterna bontà, o Signore,
i pensieri e i propositi del tuo popolo in preghiera,
perché veda ciò che deve fare
e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (1Sam 1,1-8)
La sua rivale affliggeva Anna perché il Signore aveva reso sterile il suo grembo.


Dal primo libro di Samuèle

C’era un uomo di Ramatàim, un Sufita delle montagne di Èfraim, chiamato Elkanà, figlio di Ierocàm, figlio di Elìu, figlio di Tocu, figlio di Suf, l’Efraimita. Aveva due mogli, l’una chiamata Anna, l’altra Peninnà. Peninnà aveva figli, mentre Anna non ne aveva.
Quest’uomo saliva ogni anno dalla sua città per prostrarsi e sacrificare al Signore degli eserciti a Silo, dove erano i due figli di Eli, Ofni e Fineès, sacerdoti del Signore.
Venne il giorno in cui Elkanà offrì il sacrificio. Ora egli soleva dare alla moglie Peninnà e a tutti i figli e le figlie di lei le loro parti. Ad Anna invece dava una parte speciale, poiché egli amava Anna, sebbene il Signore ne avesse reso sterile il grembo. La sua rivale per giunta l’affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione, perché il Signore aveva reso sterile il suo grembo.
Così avveniva ogni anno: mentre saliva alla casa del Signore, quella la mortificava; allora Anna si metteva a piangere e non voleva mangiare. Elkanà, suo marito, le diceva: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 116)
Rit: A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo,
negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme.

Canto al Vangelo (Mc 1,15)
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino, dice il Signore:
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.

VANGELO (Mc 1,14-20)
Convertitevi e credete nel Vangelo.


+ Dal Vangelo secondo Marco

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il vangelo predicato da Gesù è un annuncio di gioia per chi si converte e crede. Invochiamo il Padre, origine della vita e di ogni bene, dicendo insieme:
Rinnovaci, Signore, con il tuo Santo Spirito.

- La tua Chiesa sia un segno vivo di speranza per tutti gli uomini, annunciando un tempo di grazia per convertirsi a te. Noi ti preghiamo:
- Il Papa, i vescovi, i sacerdoti seguano il maestro Gesù senza esitazioni né stanchezze, per proclamare il vangelo ai figli di Dio dispersi. Noi ti preghiamo:
- I responsabili della società accrescano in quest'anno i loro sforzi per superare le ingiustizie e gli egoismi, e costruire fra gli uomini veri rapporti di pace. Noi ti preghiamo:
- Gli ambienti del lavoro e della cultura, dove la parola cristiana risuona a vuoto, comprendano che in Cristo l'uomo trova la sua autentica salvezza. Noi ti preghiamo:
- Tutti noi possiamo accogliere con prontezza e generosità la tua Parola, e ciò che ci richiederà per costruire con te il regno. Noi ti preghiamo:
- Per le vocazioni sacerdotali della nostra parrocchia.
- Per la gente di mare.

Padre che sei nei cieli, Signore del tempo e dell'eternità: ti ringraziamo per il nuovo tempo che ci offri per la nostra conversione a te. Rendici tuoi veri figli: te lo chiediamo per Gesù Cristo nello Spirito Santo. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, l’offerta che ti presentiamo,
esaudisci la nostra fiduciosa preghiera
e santifica tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Presso di te, Signore, è la sorgente della vita,
nella tua luce noi vedremo la luce. (Sal 36,10)

Oppure:
“Io sono venuto perché abbiano la vita,
e l’abbiano in abbondanza”, dice il Signore. (Gv 10,10)


Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente, che ci hai nutriti alla tua mensa,
donaci di esprimere in un fedele servizio
la forza rinnovatrice di questi santi misteri.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Signore Gesù, perché sei venuto così tardi nella storia dell’umanità? Quanti miliardi di esseri umani sono esistiti prima di sapere ciò che tu vieni a insegnare agli uomini, prima di sapere che sono amati? È un insegnamento costante della Chiesa il dire che ogni essere umano è chiamato alla salvezza e ad essere divinizzato. Ma, sapendo che ogni uomo può ottenere questa salvezza per mezzo della fedeltà alla sua retta coscienza, ci si può ancora chiedere che cosa aggiunga l’annuncio missionario. Ciò che esso porta di unico è il far sapere a ciascuno di noi che siamo amati, che siamo tutti amati dal Padre. Siamo davvero consapevoli che Gesù, quando, nel Vangelo, dice a uomini semplici che incontra sul suo cammino: “Venite e seguitemi!”, si rivolge a ogni credente, e non semplicemente a chi è chiamato a una vocazione eccezionale di sacerdote o di consacrato? Ogni credente è chiamato da Gesù perché sia con lui il portatore della Buona Novella; tutto il suo modo di essere grida: “Tu sei amato, noi tutti siamo amati”. È questo il dovere assegnato dal Signore a ciascun credente, perché ogni credente è apostolo e inviato per comunicare la gioia della Buona Novella. Ed è spesso questa gioia che permette a ognuno di continuare il suo cammino con più speranza, attraverso le lacrime e le sofferenze, incomprensibili e a volte ripugnanti, della sua esistenza.