sabato 20 marzo 2021

I giudici del Portogallo bocciano la legge sull’eutanasia

PORTOGALLO, UN FARO DI CIVILTA' CATTOLICA. VIENE IN MENTE LA PROFEZIA DI FATIMA: "NEGLI ULTIMI TEMPI IL PORTOGALLO CONSERVERA' IL DOGMA DELLA FEDE"....

La Corte costituzionale accoglie i dubbi del presidente Rebelo de Sousa e rimanda il testo al parlamento. 
«Eccessivamente indeterminati» i requisiti di accesso alla morte assistita



La Corte costituzionale del Portogallo ha accolto le riserve del presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa che il 18 febbraio scorso aveva rimesso ai giudici la legge per depenalizzare la morte medicalmente assistita approvata dal parlamento a gennaio.

La sentenza della Corte, pubblicata il 15 marzo, boccia il testo accogliendo a maggioranza (7 giudici su 12) i dubbi sull’ambiguità giuridica denunciati dal presidente: «Eccessivamente indeterminati» i termini utilizzati nel definire i requisiti di accesso all’eutanasia quali «sofferenza intollerabile» e «lesione definitiva di estrema gravità». Pertanto ne ha dichiarato l’incostituzionalità.
I passaggi oscuri della legge

Tempi aveva già approfondito le criticità legate e a questi e altri passaggi oscuri di una normativa (dal cappio all’obiezione di coscienza all’ingannevole tutela dell’accesso alle cure palliative) che se approvata avrebbe reso il Portogallo il quarto paese in Europa a legalizzare l’eutanasia per i più fragili, anziani più esposti a malattie incurabili e disabili. Secondo il testo deferito ai giudici infatti, l’«anticipazione medicalmente assistita della morte» veniva depenalizzata nel caso in cui rispondesse alla richiesta di una persona in «una situazione di intollerabile sofferenza con lesioni definitive di estrema gravità o di malattia incurabile e mortale».

A rischio disabili e fragili

In nessuna parte della norma tuttavia veniva specificato se la sofferenza «intollerabile» dovesse derivare da tali lesioni (che interessano le persone gravemente disabili) o dalle malattie (sofferenza che in questo caso potrebbe quindi essere alleviata), né come dovesse essere misurata, considerato che tra le sofferenze citate nel testo compariva anche quella psichica. Se, come nel caso di un disabile, la richiesta di eutanasia non fosse vincolata alla prossimità o meno della morte, perché valutare l’anticipazione dell’esito fatale della sua esistenza che potrebbe non essere legato né dipendere dalle citate lesioni? Stando al testo, ha sottolineato il presidente «la mera lesione permanente di estrema gravità potrebbe portare alla possibilità di morte medicalmente assistita».

Se da un lato i giudici accettano che a definire tale sofferenza sia sempre un medico e la richiesta venga valutata da una commissione di esperti, dall’altro concordano che l’espressione “lesioni definitive di estrema gravità” non delimiti con rigore le situazioni in cui si possa avere accesso all’eutanasia, aprendo ad ambiguità interpretative.
L’inviolabilità della vista secondo giudici e i vescovi

Sebbene secondo la Corte l’inviolabilità della vita umana, sancita dall’articolo 24 della Costituzione della Repubblica portoghese, non costituisca un «ostacolo insormontabile» a una norma che ammette l’anticipazione della morte medicalmente assistita «a determinate condizioni» («il diritto di vivere non può essere trasformato in un dovere di vivere in qualunque circostanza», ha puntualizzato il presidente Pedro Caupers), le condizioni di accesso «devono essere chiare, precise, prevedibili e controllabili».


Di tutt’altro avviso la Conferenza episcopale portoghese che se da un lato accoglie con favore la sentenza dei giudici, dall’altro torna a ribadire ancora una volta il suo secco no a «qualsiasi legalizzazione dell’eutanasia e del suicidio assistito» che, al di là di cavilli e interpretazioni, restano contrari «all’affermazione della dignità della persona umana e alla Costituzione della Repubblica».
Un movimento per le cure palliative

Il presidente ha posto il veto, la legge torna al Parlamento. E mentre già i politici lavorano a modificare le formule ritenute incostituzionali, un nuovo movimento di popolo, il Movimento di azione etica (Mae) fondato il 1 gennaio scorso dall’economista António Bagão Félix, ex ministro delle finanze e della sicurezza sociale, si appella allo Stato portoghese invitandolo a creare, soprattutto nell’attuale contesto di un paese flagellato dalla pandemia, «una rete di cure palliative efficiente e universale», invece di destinare il servizio sanitario nazionale «a finanziare le morti dei pazienti»: «È tempo di proteggere i più fragili, dando chiari segnali che tutte le vite sono importanti e che la dignità della persona umana non si misura in base ad età, tipo di malattia, sofferenza o prossimità alla morte».

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 20 Marzo 2021

Sabato della IV settimana di Quaresima


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti infernali;
nell’angoscia ho invocato il Signore:
dal suo tempio ha ascoltato la mia voce. (Sal 17,5-7)

Colletta
La tua misericordia, o Signore, guidi i nostri cuori,
poiché senza di te non possiamo fare nulla che ti sia gradito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Ger 11,18-20)
Come agnello mansueto che viene portato al macello.


Dal libro del profeta Geremìa

Il Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: «Abbattiamo l’albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suo nome».
Signore degli eserciti, giusto giudice,
che provi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 7)
Rit: Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio.

Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio:
salvami da chi mi perseguita e liberami,
perché non mi sbrani come un leone,
dilaniandomi senza che alcuno mi liberi.

Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo l’innocenza che è in me.
Cessi la cattiveria dei malvagi.
Rendi saldo il giusto,
tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto.

Il mio scudo è in Dio:
egli salva i retti di cuore.
Dio è giudice giusto,
Dio si sdegna ogni giorno.

Canto al Vangelo (Lc 8,15)
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 7,40-53)
Il Cristo viene forse dalla Galilea?


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Gesù entra nella storia come segno di speranza, ma non sempre gli uomimi lo accolgono nella verità e nell'amore. Consapevoli delle nostre infedeltà e fiduciosi nella misericordia divina, preghiamo:
Perdonaci, Signore, e noi vivremo!

Padre, ci hai donato il tuo Unigenito perchè fossimo Chiesa: rendici uniti nella carità e testimoni credibili del tuo amore. Ti preghiamo:
Padre, hai inviato Gesù per dare inizio al tuo Regno fra gli uomini: aiutaci a rinnovare la faccia della terra. Ti preghiamo:
Padre, hai suscitato un Salvatore che sciogliesse tutte le nostre catene: fà che gli consentiamo di operare in profondità nella nostra vita. Ti preghiamo:
Padre, hai mandato il Messia perchè guidasse il tuo popolo sulle vie del diritto: insegnaci a vivere con gli altri con la virtù della misericordia. Ti preghiamo:
Padre, hai permesso che il tuo Agnello fosse immolato per la nostra salvezza: aiutaci ad accorrere con generosità dove c'è una vita da salvare. Ti preghiamo:
Per le vittime dell'arroganza.
Per il dialogo con chi è alla ricerca della verità.

O Dio di clemenza, aiuta i tuoi fedeli nel cammino quaresimale. Rinnovati dall'amore di Cristo, per noi crocifisso e risorto, ti riconosciamo come Padre d'immensa bontà e ti rendiamo grazie a nome di tutta la Chiesa. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore,
quest’offerta di riconciliazione,
e con la forza del tuo amore
piega a te, anche se ribelli,
le nostre volontà.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA I
Il significato spirituale della Quaresima

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli
di prepararsi con gioia, purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo, ...

Oppure
PREFAZI DI QUARESIMA II-V


Antifona di comunione
Siamo stati redenti con il sangue prezioso di Cristo,
agnello senza difetti e senza macchia. (Cf. 1Pt 1,18-19)

Oppure:
All’udire le parole di Gesù, dicevano:
«Costui è il Cristo». (Gv 7,40-41)


Preghiera dopo la comunione
Ci purifichino, o Signore, i tuoi sacramenti
e nella loro forza salvifica ci rendano a te graditi.
Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo ad libitum
Proteggi, o Signore, il tuo popolo
che si prepara alle feste pasquali
e accompagnalo con l’abbondanza della tua grazia,
perché attraverso le consolazioni terrene
sia guidato ai beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Gesù prese su di sé le sorti del profeta rifiutato e quelle di tutti gli esclusi e gli abbandonati. Egli ha preso su di sé le sorti delle nazioni perseguitate per aver combattuto per la libertà, le sorti dei militanti condannati per la loro fede, sia che essi siano perseguitati da un potere laico ateo, sia dai seguaci di un’altra confessione. Il Vangelo di oggi ci mostra le poche persone che hanno tentato di difendere Gesù. Le guardie del tempio non hanno voluto arrestarlo, e Nicodemo l’ha timidamente sostenuto, argomentando che non si può condannare qualcuno senza aver prima ascoltato il suo difensore. Nel mondo di oggi, anche noi cerchiamo timidamente di prendere le difese di quelli che sono ingiustamente perseguitati. A volte è l’esercito che rifiuta di sparare sui civili, come è successo di recente nei paesi baltici. A volte è nell’arena internazionale che viene negato - assai timidamente - ad una grande potenza il diritto di opprimere un popolo. Il dramma del giudizio subito da Cristo, seguito dal suo arresto e dalla sua crocifissione, come riporta il Vangelo di oggi, perdura ancora nella storia umana. Ogni uomo ha, in questo dramma, un certo ruolo, analogo ai ruoli evocati nel Vangelo. Gesù è venuto da Dio per vincere il male per mezzo dell’amore. La sua vittoria si è compiuta sulla croce.
La sua vittoria non cessa di compiersi in noi, passando per la croce. Dobbiamo osservare la scena del mondo attuale alla luce del processo a Gesù e del dibattito suscitato dalla sua persona, quando viveva e compiva la sua missione in Palestina. Siamo capaci di percepire Gesù e il suo insegnamento nella Chiesa? Non rifiutiamo davvero nessuno, e non giudichiamo nessuno ingiustamente? Siamo capaci di vedere Gesù nei poveri e nelle vittime della terra? Chi è ognuno di noi oggi nel dramma dei profeti contemporanei rifiutati, e nel dramma odierno di Gesù Cristo e del suo Vangelo? Gesù? Nicodemo? Le guardie del tempio?