giovedì 11 febbraio 2021

Chi è il falso profeta della fine dei tempi?

Domanda: "Chi è il falso profeta della fine dei tempi?"





card. Giacomo Biffi su "Il racconto dell'Anticristo" di V. Solovev

Risposta: Il falso profeta della fine dei tempi è descritto in Apocalisse 13:11-15. Ci si riferisce a lui anche come la "seconda bestia" (Apocalisse 16:13, 19:20, 20:10). Insieme all’Anticristo e a Satana, che dà potere a entrambi, il falso profeta è la terza parte della trinità diabolica.

L’apostolo Giovanni descrive questa persona e ci dà degli indizi per identificarla quando apparirà. Prima di tutto, vediamo che esce fuori dalla terra. Questo potrebbe significare che risalirà dall’abisso dell’inferno con tutti i poteri demonici al suo comando. Potrebbe anche significare che la sua provenienza sarà di condizioni umili, nascoste e sconosciute, fino al momento in cui non irromperà sulla scena mondiale al fianco dell’Anticristo. Egli viene descritto con delle corna come quelle di un agnello, mentre parla come un drago. Le corna dell’agnello sono semplicemente delle piccole protuberanze sulla testa finché l’agnello non cresce e non diventa un ariete. Invece di avere la molteplicità di teste e di corna che ha l’Anticristo, il quale fa mostra di tutto il suo potere, della sua forza e della sua ferocia, il falso profeta verrà come un agnello, in modo accattivante, con parole persuasive che susciteranno empatia e buona volontà da parte degli altri. Costui potrebbe essere uno straordinario oratore o predicatore le cui parole, rese potenti demonicamente, inganneranno le moltitudini. Però parla come un drago, e ciò significa che il suo messaggio è il messaggio di un drago. Apocalisse 12:9 identifica il drago con il diavolo e Satana.

Il versetto 12 ci mostra la missione del falso profeta sulla Terra, che è quella di costringere l’umanità ad adorare l’Anticristo. Ha tutta l’autorità dell’Anticristo perché, come lui, il falso profeta è abilitato da Satana. Non è chiaro se le persone verranno costrette ad adorare l’Anticristo o saranno così innamorate di questi esseri potenti che cadranno vittime dell’inganno e lo adoreranno di loro spontanea volontà. Il fatto che la seconda bestia faccia uso di segni e di prodigi miracolosi (incluso il fuoco dal cielo) per stabilire la credibilità di entrambi, sembrerebbe indicare che le persone cadranno ai loro piedi in adorazione del loro potere e del loro messaggio. Il versetto 14 continua a parlare dell’inganno; esso sarà tanto grande che le persone erigeranno un idolo dell’Anticristo e lo adoreranno. Questo ci ricorda dell’enorme immagine d’oro di Nabucodonosor (Daniele 3) davanti alla quale dovevano tutti inchinarsi per rendergli omaggio. Apocalisse 14:9-11, descrive comunque il destino agghiacciante che attende tutti coloro che adorano l’immagine dell’Anticristo.

Chi sopravviverà agli orrori della Tribolazione (pestilenze, covid?) fino a quel momento, si troverà di fronte a due scelte difficili. Quelli che si rifiutano di adorare l’immagine della bestia verranno condannati a morte (v. 15), ma quelli che l’adorano incorreranno nell’ira di Dio. L’immagine della bestia sarà straordinaria perché sarà in grado di "parlare". Questo non significa che prenderà vita (la parola greca qui è pneuma che significa "respiro" o "corrente" d’aria, non la parola bios, "vita"), ma significa che avrà un qualche tipo di abilità di professare il messaggio dell’Anticristo e del falso profeta. Oltre ad essere il loro portavoce, l’immagine condannerà a morte coloro che si rifiutano di adorare il duo diabolico. Nel nostro mondo tecnologico, non è difficile immaginare un simile scenario.

A prescindere da chiunque sarà il falso profeta, l’inganno mondiale e l’apostasia finale saranno grandi, e tutto il mondo ne sarà coinvolto. I seduttori e i falsi insegnanti che vediamo oggi sono i dei precursori dell’Anticristo e del falso profeta, e non dobbiamo farci ingannare da loro. Questi falsi profeti abbondano e ci indirizzando verso il regno satanico finale. Dobbiamo proclamare con fede il vangelo salvifico di Gesù Cristo e salvare le anime di uomini e donne dal disastro incombente.



LITURGIA DEL GIORNO. OGGI SI RICORDA LA SANTISSIMA VERGINE DI LOURDES


Giovedì della V settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)



Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Venite: prostrati adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il Signore, nostro Dio. (Cf. Sal 94,6-7)

Colletta
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia,
Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza
è la grazia che viene da te
aiutaci sempre con la tua protezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Gen 2,18-25)
La condusse all’uomo. I due saranno un’unica carne.


Dal libro della Gènesi

Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.
Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
Allora l’uomo disse:
«Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall’uomo è stata tolta».
Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.
Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, e non provavano vergogna.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 127)
Rit: Beato chi teme il Signore.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!

Canto al Vangelo (Gc 1,21)
Alleluia, alleluia.
Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi
e può portarvi alla salvezza.
Alleluia.

VANGELO (Mc 7,24-30)
I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio Padre vuole che ogni uomo goda dei frutti della redenzione e sia liberato dal male. Consapevoli di questo disegno di amore, diciamo:
Liberaci dal male, Signore.

Tu, Signore, hai creato l'uomo e la donna per la gioia dell'unione e la fecondità della famiglia umana: nella tua tenerezza conserva sempre vivo nelle nostre famiglie il dono dell'amore. Preghiamo:
Tu, Signore, hai saputo apprezzare e premiare la fede dei pagani: rendi la nostra società aperta e disponibile a valorizzare il bene, ovunque si trovi. Preghiamo:
Tu, Signore, hai compassione di tutti, specialmente dei più deboli: fà incontrare, a chi è cresciuto senza l'affetto della famiglia, persone serene ed affettuose. Preghiamo:
Tu, Signore, sei la verità che invita a respingere la menzogna e l'idolatria: dona al tuo popolo di individuare, tra le tante proposte, ciò che giova alla vera fede. Preghiamo:
Tu, Signore, sei perdono che invita a continuare la conversione. Non permettere che rimaniamo schiavi del peccato ed esclusi dalle promesse che hai fatto a coloro che ti sono fedeli. Preghiamo:
Perché ci impegniamo a liberare la società dalla pornografia.
Per chi annuncia il vangelo ai pagani.

O Dio, creatore e Padre, che hai voluto rendere l'uomo partecipare della sovrabbondanza della tua vita divina, ascolta la nostra preghiera e fà che le nostre famiglie e comunità siano un riflesso della tua vita trinitaria. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Signore Dio nostro,
il pane e il vino, che hai creato
a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Ringraziamo il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini,
perché ha saziato un animo assetato,
un animo affamato ha ricolmato di bene. (Cf. Sal 106,8-9)

Oppure:
Beati quelli che sono nel pianto:
saranno consolati.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia:
saranno saziati. (Mt 5,5-6)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai resi partecipi
di un solo pane e di un solo calice,
fa' che uniti al Cristo in un solo corpo
portiamo con gioia frutti di vita eterna
per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Nella prima delle letture che la liturgia ci offre troviamo il racconto della creazione della donna. E' chiaro che uomo e donna sono diversi e questa diversità può suscitare tutta una gamma di sentimenti. Si può provare una certa irritazione ad aver bisogno di qualcuno diverso da sé; c'è anche la tentazione di disprezzare ciò che è diverso. Gli uomini sono tentati di misoginia e le donne di misantropia: si è cioè tentati di valorizzare le proprie qualità e di diminuire rispettivamente la donna o l'uomo. E' una tentazione molto profonda, alla quale la Bibbia reagisce in questo racconto, che ha proprio lo scopo di dimostrare che l'uomo e la donna sono complementari, che la loro diversità ha il senso di una vocazione all'amore nell'unità.
Platone, uno dei massimi filosofi dell'antichità, era un seguace della teoria della metempsicosi e spiegava che ogni anima deve prendere un corpo e in esso vivere bene per poter in seguito tornare in cielo. Ora, le anime vanno dapprima in un corpo maschile. Se in esso si comportano male, sono condannate a passare poi in un corpo di donna; se continuano a comportarsi male, allora finiscono in un corpo di animale. Anche un uomo della statura morale e intellettuale di Platone rifletteva il disprezzo per la donna proprio della sua epoca.
Il racconto della Bibbia vuol invece insistere sulla fondamentale uguaglianza e la profonda unità dell'uomo e della donna. Dio cerca un aiuto per l'uomo, constata cioè che l'uomo ha bisogno di un aiuto. E l'uomo deve accettare l'idea di non essere completo in sé, di aver bisogno di un aiuto che sia simile a lui. E' a quel punto che il racconto biblico pone la creazione degli animali. Come mai? Ebbene, proprio per affermare che la donna non è un animale. In molte civiltà essa è considerata e trattata come una bestia da soma, ma il racconto della Bibbia dimostra che gli animali sono diversi dall'uomo, sono a un altro livello e l'uomo non può trovare in essi l'aiuto che gli è necessario: "L'uomo impose nomi a tutto il bestiame (ciò che equivale ad affermare il suo dominio su di loro), a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile".
Allora Dio interviene per dare all'uomo l'aiuto di cui ha bisogno: "Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. il Signore Dio plasmò con la costola che aveva tolta all'uomo una donna e la condusse all'uomo". E un modo immaginoso di dire la profonda unità esistente tra l'uomo e la donna. Ed è questa unità che l'uomo riconosce esclamando: "Essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna (in ebraico: "ishsha") perché dall'uomo ("ish") è stata tolta".
L'uomo dunque riconosce che la donna è l'aiuto di cui aveva bisogno aver bisogno è sempre, in un certo senso, essere inferiore e la donna da parte sua deve riconoscere che è fatta per aiutare l'uomo.
Evidentemente con Cristo qualcosa cambia in questa concezione dei rapporti fra uomo e donna. San Paolo scrive che in Cristo non c'è più uomo né donna, che l'uguaglianza è diventata molto più fondamentale: non c'è più Giudeo o pagano, non c'è più libero e schiavo: tutti sono uno in Cristo Gesù. Dobbiamo essere ben consapevoli di questa unità in Cristo, che relativizza ogni differenza. In un altro passo san Paolo dice anche che non c'è uomo senza donna, né donna senza uomo, nel Signore. La donna non esiste senza l'uomo; l'uomo nasce dalla donna, e tutto ciò viene da Dio.
C'è dunque, tra l'uomo e la donna, un rapporto che rimane rapporto di diversità, di complementarietà necessaria per farci crescere nell'amore; sappiamo bene infatti che questa diversità è un mezzo che Dio ha impiegato per obbligarci a progredire nell'amore, a uscire da noi stessi per accettare l'altro. Amare qualcuno che è identico a sé è ancora un certo modo di rimanere bloccati in se stessi, cercare l'immagine di se stessi in un altro, un po' come Narciso che cerca la propria immagine nell'acqua e vi annega, mentre accettare qualcuno diverso da sé è uscire da sé, è fare qualche passo nell'amore, che è sempre un uscire da sé.