venerdì 1 novembre 2019

La truffa crescente dell'antisemitismo

LA SCUSA DELL'ANTISEMITISMO PER TAPPARE LA BOCCA AI CRITICI E' GENIALE. QUELLO CHE MANCA ALLA POLITICA ITALIANA E' LA COERENZA E IL CORAGGIO. LA SINISTRA LO DIMOSTRA....



La deputata statunitense Ilhan Omar

Nel suo romanzo “1984”, George Orwell ha coniato l'espressione "neolingua" per descrivere l'uso ambiguo o deliberatamente fuorviante del linguaggio allo scopo di fare propaganda politica e limitare le "opzioni di pensiero" di coloro cui ci si rivolge. Nel contesto del discorso politico di oggi, o di quanto passa per tale, sarebbe interessante sapere cosa Orwell penserebbe dell'uso attuale del termine “antisemitismo" come strumento tattico per chiudere la bocca ai critici, impiegato per porre fine a ogni disputa attraverso la condanna dell’interlocutore mettendolo ai margini, come fosse un mostro da consegnare per sempre alla derisione e all'oscurità.

Gli israeliani e, certamente, molti ebrei della diaspora sanno esattamente come l'espressione sia utilizzata con precisione militare. L'ex ministro israeliano Shulamit Aloni ne ha spiegato il meccanismo: "antisemita" ... "è un trucco, lo usiamo sempre".

Leggendo i media mainstream statunitensi, che riportano quasi sempre il punto di vista istituzionale ebraico, si potrebbe pensare che ci sia stato un drammatico crescendo dell'antisemitismo in tutto il mondo, ma tale affermazione è errata. Ciò che è avvenuto non è un aumento dell’odio verso gli ebrei, ma piuttosto una confluenza di due fattori.

Il primo fattore è il fatto innegabile che Israele si comporta veramente male, anche in relazione ai suoi standard particolarmente bassi. Il massacro dei palestinesi a Gaza è stato insolitamente sotto gli occhi di tutti, nonostante i tentativi dei media di evitare di menzionarlo; il suo appoggio ai terroristi in Siria e gli attacchi contro quel paese hanno sollevato anche domande sulle intenzioni dell’attuale regime cleptocratico di Tel Aviv di realizzare un attacco all'Iran. E siccome Israele si autodefinisce “Stato ebraico”, la negativa percezione di Israele solleva inevitabilmente delle domande anche sulla comunità ebraica internazionale che lo appoggia incondizionatamente. Ma il cambiamento di percezione è prodotto dal comportamento israeliano, non dagli ebrei in quanto etnia o religione.

In secondo luogo, il presunto aumento degli incidenti antisemiti dipende in gran parte da come essi vengono definiti. Israele e i suoi amici hanno lavorato intensamente per ampliare i parametri della discussione, per fare sì che ogni critica a Israele o ai suoi comportamenti venisse considerata come un crimine di odio o, ipso facto, una manifestazione di antisemitismo. La definizione operativa fornita dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti dell’antisemitismo include "... prendersela con lo Stato di Israele", avvertendo che l'antisemitismo è un reato. La legislazione più recente a Washington, e anche in Europa, ha criminalizzato i tentativi finora legali e non violenti di esercitare pressioni su Israele per sanzionare la sua disumanità nei confronti dei Palestinesi. La critica legittima a Israele diventa quindi nello stesso tempo antisemita e criminale, contribuendo all’aumento dei cosiddetti incidenti antisemiti. Ciò significa che i numeri salgono inevitabilmente, alimentando una risposta repressiva.

Si potrebbe aggiungere che Hollywood, i media mainstream e il mondo accademico hanno contribuito ad alimentare l’idea di una crescita dell'antisemitismo, sommergendoci con un torrente senza fine di documenti finalizzati a togliere di mezzo i presunti antisemiti e i cosiddetti negazionisti dell'olocausto, contemporaneamente esaltando Israele e sui suoi successi. Deborah Lipstadt, professore di studi sull’olocausto, ha scritto un libro, Antisemitism: Here and Now, su ciò che ella considera il nuovo antisemitismo, affermando che esso sta crescendo sia in Europa che negli Stati Uniti. C'è anche un film sul suo scontro con il critico dell'olocausto David Irving, che si intitola Denial .

Tutta la copertura mediatica sul cosiddetto antisemitismo ha un obiettivo politico, intenzionale o meno, che è quello di tenere indenne lo Stato di Israele da ogni critica e di attribuire a tutti gli ebrei uno status di vittime perpetue che consente a molti della diaspora di sostenere, senza doverne rendere conto a nessuno, gli interessi di un paese straniero (Israele), contro quelli del paese in cui sono nati, cresciuti e hanno fatto fortuna. Si chiama doppia lealtà e, nonostante le frequenti smentite da parte degli apologeti israeliani, è frequente tra gli ebrei statunitensi che amano lo Stato ebraico, compresi alcuni esponenti dell’amministrazione Trump, come Jason Greenblatt, David Friedman e Jared Kushner.

La scorsa settimana, un membro del Congresso neoeletto è stato deriso, insultato e poi costretto a ritrattare e a scusarsi per aver detto qualcosa che è manifestamente vero: il denaro ebraico corrompe il sistema politico statunitense per favorire Israele. La polemica è scoppiata dopo che il leader della minoranza repubblicana della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, ha dichiarato che avrebbe avviato indagini su due donne musulmane del Congresso, Rashida Tlaib del Michigan e Ilhan Omar del Minnesota, per le loro critiche nei confronti di Israele. McCarthy ha chiesto che le due fossero denunciate dal Partito democratico come antisemite, dopo che Tlaib aveva detto che i fautori del progetto di legge intendevano avvantaggiare Israele limitando la libertà di parola: "... hanno dimenticato quale paese rappresentano. Negli Stati Uniti il boicottaggio è un diritto e fa parte della nostra storica tradizione di lotta per la libertà e l'uguaglianza. Forse un aggiornamento sulla nostra Costituzione degli Stati Uniti è necessario, ma nella direzione di una maggiore apertura del vostro governo, non per ridurre i nostri diritti".

In effetti, Tlaib aveva ragione di dire che i lobbisti israeliani eletti al Congresso hanno da tempo dimenticato che loro dovere sarebbe quello di difendere la Costituzione degli Stati Uniti, promuovendo al tempo stesso gli interessi dei loro elettori e non quelli di un paese distante settemila miglia. Glenn Greenwald di Intercept ha replicato alla notizia della minaccia di McCarthy con un tweet "È incredibile quanto tempo i leader politici statunitensi dedicano alla difesa di una nazione straniera, anche se ciò significa attaccare i diritti di libertà di parola degli Statunitensi". Ilhan Omar ha quindi twittato la propria risposta piccata a Greenwald domenica 10 febbraio: "E’ questione di Benjamins, baby!" riferendosi al ritratto del fondatore Benjamin Franklin che campeggia sulle banconote da cento dollari. Il suo commento è stato subito interpretato come un’accusa rivolta a McCarthy di essere stata comprata dagli ebrei. Poi ha risposto, alla domanda su chi l’avesse comprata, twittando: "AIPAC", e questo ha fatto sì che qualcosa come una tempesta di merda di accuse di antisemitismo le si rovesciasse addosso.

Si è prodotta un’autentica indignazione, coi leader politici di entrambi i partiti che facevano freneticamente a gara a chi la sparava più grossa. Anche se è del tutto legittimo per un membro del Congresso della commissione per gli affari esteri contestare quello che fa l'AIPAC e chiedersi da dove prende il suo denaro, il presidente della Camera Nancy Pelosi si è lamentato del fatto che Omar "ricorra a luoghi comuni antisemiti e a pregiudizi contro i sostenitori di Israele", cosa "profondamente offensiva." Chelsea Clinton ha accusato Omar di "traffico di antisemitismo". Il presidente Donald Trump, che ha ammesso che la sua politica in Medio Oriente è destinata a servire interessi israeliani piuttosto che statunitensi, è intervenuto anche lui, dicendo: "Penso che dovrebbe dimettersi dal Congresso o almeno dimettersi dalla Commissione Affari Esteri della Camera".

Ilhan Omar ha subito capito di avere toccato un filo elettrico, si è arresa e ha ritrattato. Si è scusata lunedì pomeriggio, 18 ore dopo il suo primo tweet, dicendo "L'antisemitismo è reale e sono grata agli alleati e ai colleghi ebrei che mi stanno istruendo sulla dolorosa storia dei luoghi comuni antisemiti. La mia intenzione è di non offendere mai i miei elettori o gli ebrei statunitensi nel loro complesso. Dobbiamo sempre essere disposti a fare un passo indietro e riflettere sulle critiche, così come mi aspetto che le persone mi ascoltino quando gli altri mi attaccano per la mia identità. Questo è il motivo per cui chiedo scusa senza equivoci". Ma ha anche scritto coraggiosamente: "Allo stesso tempo, riaffermo il ruolo problematico dei lobbisti nelle nostre politiche, che si tratti dell'AIPAC, dell'ANR o dell'industria dei combustibili fossili. Dura da troppo tempo e dobbiamo essere disposti ad affrontarlo".

Pelosi ha approvato le scuse. La senatrice Amy Klobuchar, una democratica del Minnesota candidata alla presidenza nel 2020, è intervenuta dicendo che tutti sanno quanto ella ami Israele, aggiungendo: "Sono felice che si sia scusata. Era la cosa giusta da fare. Non c'è proprio spazio per questo tipo di parole. Penso che Israele sia il nostro faro di democrazia. Sono stata una forte sostenitrice di Israele e non cambierò mai. "

Due giorni dopo, una mozione presentata dal deputato Lee Zeldin di New York è passata con 424 voti contro 0. Era specificamente destinata a servire come monito a Omar. Afferma che "è nell'interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti combattere l'antisemitismo in tutto il mondo perché ... c'è stata una quantità significativa di odio antisemita e anti-israeliano che deve essere fortemente condannato".

Nonostante i voti del Congresso che professano amore per Israele, è un fatto che vi sia una continua e massiccia corruzione del governo USA in favore di Israele. Tutto ciò ad opera di quella che viene eufemisticamente chiamata Lobby israeliana, anche se è in gran parte ebraica e si vanta apertamente del suo potere quando parla con i suoi amici più stretti, e di come il suo denaro influenzi le decisioni prese a Capitol Hill e alla Casa Bianca. Il suo budget complessivo supera il miliardo di dollari l'anno e comprende gruppi di pressione come l'American Israel Public Affairs Committee (AIPAC) che, da sola, ha realizzato entrate per 229 milioni di dollari nel 2017, pagando più di 200 dipendenti. Esiste solo per promuovere gli interessi israeliani a Capitol Hill e in tutti gli Stati Uniti con un esercito di lobbisti. Le sue attività consistono soprattutto nell’utilizzo, discutibile dal punto di vista legale, di fondi per pagare viaggi di “orientamento” a Israele, regalati a tutti i nuovi membri del Congresso e ai loro coniugi.

McCarthy e gli altri tirapiedi del Congresso hanno deliberatamente rigirato la frittata sostenendo che Ilhan Omar avesse affermato che ella aveva personalmente ricevuto denaro da fonti filo-israeliane e che il denaro aveva influenzato il suo voto. Ebbene, le cose stanno proprio così ed è stato anche documentato tre anni fa dal rispettato Foreign Policy Journal, che ha pubblicato un pezzo intitolato "Il miglior Congresso che l'AIPAC può acquistare", e più recentemente da un’inchiesta investigativa di al-Jazeera con l’utilizzo di una telecamera nascosta.

E Kevin McCarthy riceve effettivamente denaro dai PAC israeliani - $ 33.200 nel 2018. Le somme destinate a ciascun membro del Congresso dipendono dal loro valore attuale o potenziale per Israele. Il senatore Robert Menendez del New Jersey, completamente corrotto ed entusiasta, ha ricevuto $ 548.507 nel 2018. Alla Camera, Beto O'Rourke del Texas ha ricevuto $ 226,690. I numeri non includono i contributi individuali inferiori a $ 200, che sono incoraggiati dall'AIPAC e possono essere considerevoli. In generale, i membri del Congresso ricevono in media oltre $ 23.000 dalle principali organizzazioni pro-Israele mentre i senatori ottengono $ 77.000.

Ma, naturalmente, non tutto si esaurisce con le donazioni dirette. Se un membro del Congresso è ostile a Israele, i soldi si muovono nella direzione opposta, verso il finanziamento di un avversario quando si avvicina la rielezione. L'ex deputato Brian Bard ha osservato che "Qualsiasi membro del Congresso sa che l'AIPAC gli assicurerà ingenti finanziamenti se sta con loro, e stanzierà importi significativi contro di lui se non sta con loro." Lara Friedman, che ha lavorato in Campidoglio per 15 anni su Israele / Palestina, ha evidenziato come i membri del Congresso e lo staff di "entrambi partiti mi abbiano ripetuto più volte che erano d'accordo con me ma non osavano dirlo pubblicamente per paura delle ritorsioni dell'AIPAC".

Un membro del Congresso, recentemente deceduto, Walter Jones del North Carolina, è un buon esempio di come la cosa funziona. Nel 2014, "miliardari di Wall Street, lobbisti dell'industria finanziaria e falchi neoconservatori" hanno cercato di spodestare Jones finanziando il suo più forte avversario. I "fondi neri" che servivano a sconfiggerlo provenivano da un PAC chiamato "Il Comitato di emergenza per Israele", diretto dal leader neoconservatore Bill Kristol. Le idea sulla guerra che Jones professava, in particolare quella di evitare una guerra contro l'Iran, erano chiaramente percepite come anti-israeliane.

E bisogna considerare anche i contributi diretti ai partiti politici. I due cittadini israeliani / statunitensi Sheldon Adelson e Haim Saban sono i maggiori donatori singoli del GOP e dei Democratici, avendo rispettivamente versato $ 82 milioni e $ 8.780.000 nella campagna presidenziale del 2016. Entrambi hanno precisato con chiarezza che Israele è, per loro, la priorità assoluta.

Se danno prova di fedeltà verso Israele mentre sono in carica, molti membri del Congresso scoprono che la lealtà paga anche dopo il pensionamento, con seconde carriere ben remunerate in settori dominati dagli ebrei, come i servizi finanziari o i media. E ci sono centinaia di organizzazioni ebraiche che fanno donazioni a Israele in quanto enti di beneficenza, anche se il denaro spesso va a finanziare attività illegali, come gli insediamenti. Il denaro è anche usato per comprare giornali e mezzi di comunicazione che poi aderiscono ad una linea filo-israeliana, o, dove ciò non funziona, per comprare pubblicità a condizione che la linea editoriale sia amichevole verso Israele. Alla base, quindi, ci sono davvero "i Benjamin" e tanta corruzione.

Karen Pollock, dell'Holocaust Education Trust, ha dichiarato a gennaio che "una persona che mette in dubbio la verità dell'Olocausto è una di troppo". È un'assurdità. Tutti gli eventi storici dovrebbero essere regolarmente analizzati, un principio che è particolarmente vero nei settori caratterizzati da un forte bagaglio emotivo. La lobby israeliana vorrebbe che tutti gli Statunitensi credano che qualsiasi critica a Israele sia motivata da un odio storico per gli ebrei e sia quindi antisemita.

Non ci credete. Quando la folla dell'AIPAC urla che collegare ebrei e denaro è un classico luogo comune antisemita, rispondete dicendo che ebrei e denaro giocano un ruolo essenziale nella corruzione del Congresso e dei media su Israele. Cose terribili si stanno facendo in Medio Oriente nel nome degli ebrei e di Israele. Tutto si riduce a quei Benjamin e al silenzio che comprano accusando di antisemitismo tutti i critici. Ricordate quello che il ministro israeliano ha detto in proposito: "È un trucco, lo usiamo sempre".

LITURGIA DEL GIORNO. OGNISSANTI

La Liturgia di Venerdi 1 Novembre 2019
TUTTI I SANTI


Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco 

Antifona d'ingresso
Rallegriamoci tutti nel Signore 
in questa solennità di tutti i Santi: 
con noi gioiscono gli angeli 
e lodano il Figlio di Dio. 

Colletta
Dio onnipotente ed eterno, che doni alla tua Chiesa 
la gioia di celebrare in un’unica festa i meriti e la gloria di tutti i Santi, 
concedi al tuo popolo, 
per la comune intercessione di tanti nostri fratelli, 
l’abbondanza della tua misericordia. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

PRIMA LETTURA (Ap 7,2-4.9-14)
Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio».
E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d’Israele.
Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello».
E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».
Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 23)
Rit: Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore. 

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. 

SECONDA LETTURA (1Gv 3,1-3
Vedremo Dio così come egli è. 

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. 
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.

Parola di Dio 

Canto al Vangelo (Mt 11,28) 
Alleluia, alleluia.
Venite a me, 
voi tutti che siete stanchi e oppressi, 
e io vi darò ristoro.
Alleluia. 

VANGELO (Mt 5,1-12
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Camminiamo sulle strade del mondo come viandanti portatori di speranza, donata a noi da Dio, che ci salva con il sacrificio di Cristo. Grati di questo grande amore osiamo chiedere al Padre supplementi di Grazia, per essere davvero come lui ci vuole. 
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Illumina la Chiesa, Signore, con la tua presenza, e fa’ che da essa partano fiumi di pace, perché ogni uomo possa riconoscere nella sua voce la tua e seguire così il richiamo verso la salvezza. Preghiamo. 
2. Rendici, o Padre, testimoni fedeli e generosi della tua Parola nelle città degli uomini, perché in ogni comunità risuoni l’annuncio della buona notizia che salva il mondo. Preghiamo. 
3. Tuo figlio Gesù ci ha chiesto di pregarti perché tu mandi nuovi operai per la messe degli uomini. Tu sai quanto bisogno abbiamo di ministri santi: irrompi nei cuori e chiamali a te, che sei l’amore, perché ogni uomo si senta operaio del tuo Regno. Preghiamo. 
4. Siamo pellegrini nel mondo, Signore, e spesso perdiamo la strada. Illumina la nostra via con la fede in te, perché possiamo vestire la divisa della gioia, che sgorga dalla comunione con te. Preghiamo. 
5. La croce è dura da portare, o Padre. Dacci il coraggio della coerenza e della fedeltà, affinché anche nel dolore, vissuto per amore, possiamo condividere il dono di sé che Cristo ha fatto per la salvezza del mondo. Preghiamo.

Sappiamo, Signore, che tu ci ami. Che cosa potremmo chiedere di più? Eppure siamo qui a pregarti perché tu ci sostenga con la tua dolcezza, facendoci sperimentare la tua presenza amorevole. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

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oppure:

Nella comunione di tutti i Santi, nata dal dono della vita di Cristo Gesù e dall'effusione dello Spirito, eleviamo la nostra preghiera a Dio, fonte di ogni santità. 
Preghiamo insieme e diciamo: Dona lo Spirito di santità, o Signore.

1. Alla tua Chiesa, comunione di santi segnati dal sigillo dello Spirito nel Battesimo e nella Confermazione, preghiamo.
2. Agli uomini di Dio guidati dal dono delle Spirito, perché rendano una testimonianza efficace di una vita nuova e di amore donato e condiviso, preghiamo.
3. A tutti gli uomini che cercano Dio sulle strade della giustizia e della pace, perché possano partecipare alla beatitudine promessa da Cristo a tutti i salvati, preghiamo.
4. Ai poveri, agli afflitti della terra, agli affamati e assetati, perché trovino conforto e speranza in Dio, solidarietà nei credenti e giustizia nelle istituzioni, preghiamo.
5. A tutti noi che abbiamo ascoltato l'annuncio delle Beatitudini, perché la nostra gioia sia riposta nel Signore e il nostro cammino ci conduca alla santità, preghiamo.

Opera in noi, Signore, mediante il tuo Spirito, una profonda trasformazione, che renda visibile la santità che tu ci hai donato e che rinnovi continuamente la nostra vita, fino a giungere alla pienezza della comunione con te e con tutti i fratelli. Per Cristo nostro Signore.

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oppure:

Il Signore ci chiama alla santità mostrandoci in Gesù la mèta. È a lui, in quanto Cristiani, che dobbiamo rivolgere lo sguardo. 
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, donaci di seguire il tuo esempio.

1. Perché ascoltiamo sempre la tua parola di verità e su di essa modelliamo la nostra vita. Preghiamo. 
2. Perché sappiamo mantenere un cuore disponibile alla tua grazia al di là dei nostri fallimenti. Preghiamo. 
3. Perché riusciamo a riconoscerci e ad amarci come figli di Dio. Preghiamo. 
4. Perché non siamo mai orgogliosi dei nostri sacrifici, ma coscienti della nostra miseria. Preghiamo. 

O Padre, aiutaci a saper desiderare la vera felicità: la nostra santità, la salvezza che tu ci doni. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. 

Preghiera sulle offerte
Ti siano graditi, Signore, 
i doni che ti offriamo in onore di tutti i Santi: 
essi che già godono della tua vita immortale, 
ci proteggano nel cammino verso di te. 
Per Cristo nostro Signore. 

PREFAZIO 
La gloria della Gerusalemme celeste. 

È veramente cosa buona e giusta, 
nostro dovere e fonte di salvezza, 
rendere grazie sempre e in ogni luogo 
a te, Signore, Padre santo, 
Dio onnipotente ed eterno. 
Oggi ci dai la gioia di contemplare la città del cielo, 
la santa Gerusalemme che è nostra madre, 
dove l’assemblea festosa dei nostri fratelli 
glorifica in eterno il tuo nome. 
Verso la patria comune noi, pellegrini sulla terra, 
affrettiamo nella speranza il nostro cammino, 
lieti per la sorte gloriosa 
di questi membri eletti della Chiesa, 
che ci hai dato come amici e modelli di vita. 
Per questo dono del tuo amore, 
uniti all’immensa schiera degli angeli e dei santi, 
cantiamo con gioiosa esultanza la tua lode: Santo... 

Antifona di comunione
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. 
Beati gli operatori di pace, 
perché saranno chiamati figli di Dio. 
Beati i perseguitati a causa della giustizia, 
perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,8-10) 

Preghiera dopo la comunione
O Padre, unica fonte di ogni santità, 
mirabile in tutti i tuoi Santi, 
fa’ che raggiungiamo anche noi la pienezza del tuo amore, 
per passare da questa mensa eucaristica, 
che ci sostiene nel pellegrinaggio terreno, 
al festoso banchetto del cielo. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Festeggiare tutti i santi è guardare coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna. Quelli che hanno voluto vivere della loro grazia di figli adottivi, che hanno lasciato che la misericordia del Padre vivificasse ogni istante della loro vita, ogni fibra del loro cuore. I santi contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze. 
Questa beatitudine che dà loro il condividere in questo momento la vita stessa della Santa Trinità è un frutto di sovrabbondanza che il sangue di Cristo ha loro acquistato. Nonostante le notti, attraverso le purificazioni costanti che l’amore esige per essere vero amore, e a volte al di là di ogni speranza umana, tutti hanno voluto lasciarsi bruciare dall’amore e scomparire affinché Gesù fosse progressivamente tutto in loro. È Maria, la Regina di tutti i Santi, che li ha instancabilmente riportati a questa via di povertà, è al suo seguito che essi hanno imparato a ricevere tutto come un dono gratuito del Figlio; è con lei che essi vivono attualmente, nascosti nel segreto del Padre.

OGNISSANTI, LA FESTA CHE UNISCE CIELO E TERRA



OGNISSANTI, LA FESTA CHE UNISCE CIELO E TERRA

Con questa solennità la Chiesa pellegrina sulla terra venera in unico giubilo di festa la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio e allietata dalla loro protezione.

La festa si diffuse nell’Europa latina dall’VIII secolo

La festa di tutti i Santi il 1° novembre si diffuse nell’Europa latina nei secoli VIII-IX. Poi si iniziò a celebrarla anche a Roma, fin dal secolo IX. Un’unica festa per tutti i Santi, ossia per la Chiesa gloriosa, intimamente unita alla Chiesa ancora pellegrinante e sofferente sulla terra. Quella di Ognissanti è una festa di speranza: “l’assemblea festosa dei nostri fratelli” rappresenta la parte eletta e sicuramente riuscita del popolo di Dio; ci richiama al nostro fine e alla nostra vocazione vera: la santità, cui tutti siamo chiamati non attraverso opere straordinarie, ma con il compimento fedele della grazia del battesimo.


QUAL È IL SIGNIFICATO DI QUESTA FESTA?

Festeggiare tutti i santi è guardare coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna. Quelli che hanno voluto vivere della loro grazia di figli adottivi, che hanno lasciato che la misericordia del Padre vivificasse ogni istante della loro vita, ogni fibra del loro cuore. I santi contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze. Questa beatitudine che dà loro il condividere in questo momento la vita stessa della Santa Trinità è un frutto di sovrabbondanza che il sangue di Cristo ha loro acquistato. Nonostante le notti, attraverso le purificazioni costanti che l’amore esige per essere vero amore, e a volte al di là di ogni speranza umana, tutti hanno voluto lasciarsi bruciare dall’amore e scomparire affinché Gesù fosse progressivamente tutto in loro. È Maria, la Regina di tutti i Santi, che li ha instancabilmente riportati a questa via di povertà, è al suo seguito che essi hanno imparato a ricevere tutto come un dono gratuito del Figlio; è con lei che essi vivono attualmente, nascosti nel segreto del Padre.

COSA DICE IL MARTIROLOGIO ROMANO? 

Con la Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria in un unico giubilo di festa la Chiesa ancora pellegrina sulla terra venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni.


COS'È LA COMUNIONE DEI SANTI?

«La nostra partecipazione alla redenzione del Cristo», ha scritto don Divo Barsotti, «implica una partecipazione all'uomo della vita divina, di una grazia però che non è un bene esclusivo e non lo diviene mai, ma tanto più si partecipa quanto più anche diviene comune. Ora, proprio per questo motivo, la comunione delle cose sante diviene naturalmente e necessariamente la Comunione dei santi. Se la grazia di Dio non si comunica all'uomo che aprendo l'uomo ad una universale comunione, ne viene precisamente che, quanto più l'uomo partecipa di questi doni divini, tanto più anche comunica con gli altri uomini, vive una comunione di amore con tutti quelli che partecipano ai medesimi beni. Per la carità di Dio l'uomo non si apre soltanto a Dio, non entra in comunione soltanto con la divinità, ma acquista una sua trasparenza onde l'anima può comunicare con tutte le altre anime, può vivere un rapporto di amore anche con tutti i fratelli. Il peccato ci ha divisi, ci ha opposti gli uni agli altri e ci ha separati, ci ha reso opachi, impenetrabili all'amore; la grazia invece ci dona questa nuova trasparenza, ci dona questa nuova possibilità di comunione di amore. Ed è questo precisamente allora l'effetto della grazia divina: che cioè noi viviamo la vita di tutti e tutti vivono della nostra medesima vita; non c'è più nulla di proprio che non sia, anche qui, di tutti. Quanto più noi siamo ricchi e partecipiamo agli altri i nostri beni, tanto più dell'altrui bene noi viviamo. Un santo tanto più è santo quanto più è privo di ogni difesa nel suo amore, quanto meno è chiuso nella sua ricchezza».

COSA DICE IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA SULLA COMUNIONE DEI SANTI? 

La comunione dei santi è precisamente la Chiesa. Ecco cosa dice: «Poiché tutti i credenti formano un solo corpo, il bene degli uni è comunicato agli altri. [...] Allo stesso modo bisogna credere che esista una comunione di beni nella Chiesa. Ma il membro più importante è Cristo, poiché è il Capo. [...] Pertanto, il bene di Cristo è comunicato a tutte le membra; ciò avviene mediante i sacramenti della Chiesa». 

«L'unità dello Spirito, da cui la Chiesa è animata e retta, fa sì che tutto quanto essa possiede sia comune a tutti coloro che vi appartengono».

Il termine « comunione dei santi » ha pertanto due significati, strettamente legati: «comunione alle cose sante (sancta) e «comunione tra le persone sante (sancti)». «Sancta sanctis!» – le cose sante ai santi – viene proclamato dal celebrante nella maggior parte delle liturgie orientali, al momento dell'elevazione dei santi Doni, prima della distribuzione della Comunione. I fedeli (sancti) vengono nutriti del Corpo e del Sangue di Cristo (sancta) per crescere nella comunione dello Spirito Santo e comunicarla al mondo.