I programmi di monitoraggio della NASA e dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) hanno determinato che lunedì 9 settembre saranno ben otto gli asteroidi che sorvoleranno la Terra. Soltanto due di questi passeranno al di sotto della distanza che definisce un oggetto potenzialmente pericoloso. Il più grande del gruppo transiterà a 13 milioni di chilometri dalla superficie terrestre.
SPAZIO E TEMPO 9 SETTEMBRE 2019 10:44 di Andrea Centini
Nelle prossime ore ben otto asteroidi si avvicineranno al nostro pianeta, ma senza presentare alcun rischio di impatto. Il sorvolo dei sassi spaziali, infatti, avverrà a milioni di chilometri dalla superficie terrestre, una distanza di sicurezza che almeno per il momento non preoccupa gli scienziati. Soltanto due degli otto oggetti celesti passeranno al di sotto delle 0,05 Unità Astronomiche (una UA è pari a circa 150 milioni di chilometri, lo spazio che separa la Terra dal Sole), ovvero a poco meno di 8 milioni di chilometri da noi. Si tratta della distanza limite che, in base alla classificazione della NASA può rendere un oggetto potenzialmente pericoloso per la Terra, ovvero un PHO (Potentially Hazardous Object), che può essere sia un asteroide che una cometa.
Nel caso di 2019RX1 e 2019QZ3, i due asteroidi del gruppo di otto che passeranno più vicini, non sono tuttavia nemmeno classificati col codice di PHO, perché per essere potenzialmente pericoloso un oggetto deve avere un diametro di almeno 150 metri. Nel caso di 2019RX1 e 2019QZ3, entrambi scoperti quest'anno, il diametro stimato è rispettivamente di 28 e 40 metri, come riportato dal sito dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) che monitora i cosiddetti NEO (Near Earth Object), gli oggetti che transitano nei pressi della Terra. Nel caso in cui oggetti di queste dimensioni dovessero schiantarsi sul nostro pianeta produrrebbero seri danni locali; basti pensare alla “meteora di Čeljabinsk” che esplose sui cieli della Russia causando un migliaio di feriti, o all'asteroide che nel 1908 rase al suolo la foresta di Tunguska. Simili oggetti causerebbero una catastrofe precipitando in un ambiente urbano, ma non avvierebbero processi di estinzione di massa come l'asteroide chicxulub di 10-14 chilometri che cadde sulla Terra 66 milioni di anni fa, spazzando via i dinosauri non aviani e molti altri gruppi animali. 2019RX1 e 2019QZ3 transiteranno a circa 3,7 milioni di chilometri di distanza, a una velocità compresa tra i 12 e 13 chilometri al secondo.
Tra gli otto oggetti che ci "saluteranno", quello da tenere sotto controllo con maggiore attenzione è 2008SR1, un colosso con un diametro compreso tra i 230 metri e il mezzo chilometro, potenzialmente in grado di innescare una vera e propria catastrofe su scala regionale. Fortunatamente sorvolerà la Terra nel tardo pomeriggio di lunedì 9 settembre in assoluta sicurezza, a 0,09 Unità Astronomiche di distanza, ovvero poco più di 13 milioni di chilometri. Per il 9 settembre era previsto un potenziale impatto dell'asteroide 2006QV89, tuttavia scienziati dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dell'Osservatorio Europeo Australe (ESO) hanno recentemente confermato che non avremmo corso alcun pericolo. L'asteroide scoperto nel 2006 effettuerà un sorvolo totalmente sicuro il prossimo 27 settembre a poco meno di 7 milioni di chilometri di distanza. Il fatto che venga intercettato e monitorato un numero così cospicuo di asteroidi rispetto al passato è molto positivo, perché si potranno prendere delle contromisure nel caso in cui un oggetto celeste dovesse effettivamente puntare la Terra.