Sta creando un ingiustificato scalpore la polemica innescata dalla sinistra per imporre a tutti (anche ai contrari), una legge contro l'omofobia. Stiamo parlando ovviamente del ddl Zan, dal nome del politico e attivista LGBT che ha proposto questo controverso disegno di legge. Lo scopo di questo ddl è quello di punire severamente chiunque discrimini e ponga in atto comportamenti violenti contro gli omosessuali. Ma la cosa davvero ripugnante e ignobile è che per far percepire questa legge come giusta all'opinione pubblica ci hanno infilato anche i disabili: "Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità". La disabilità è una condizione ben diversa dall'omosessualità, e di certo più nobile che merita rispetto e una regolamentazione specifica, non in appendice ad una legge inutile e opportunista.
Il dato sconcertante è che questa legge nasce per prevenire comportamenti discriminatori contro gli omosessuali, ma paradossalmente crea essa stessa discriminazioni insanabili tra chi difende una indiscussa libertà a vivere la propria sessualità come si vuole, e chi ritiene questa legge superflua e pericolosa perché lede un'altra libertà fondamentale che è quella di opinione. Infatti, l'inganno sottile di questo provvedimento non sta tanto nel dissuadere comportamenti violenti contro i gay, ma nel reprimere la libertà di opinione e di espressione di chi la pensa diversamente sul tema sociale dell'omosessualità.
In questi giorni di pandemia è in discussione al Parlamento, oltre al ddl Zan, anche la legge per il passaporto vaccinale. Mettendo a confronto queste due leggi viene spontanea una considerazione: si fa una legge contro l'omofobia perché gli omosessuali non vengano discriminati, poi però si pensa ad un pass vaccinale che discrimina vaccinati e non vaccinati. Ci rendiamo conto dell'assurdità di questa cosa? Come a dire: non ci provate a discriminare una persona per il suo orientamento sessuale diverso, ma se quella stessa persona non è vaccinata il linciaggio sociale è ammesso! Oppure il ddl Zan ha previsto una disparità di trattamento anche in materia vaccinale tra omosessuali e non?
E a proposito di salute e omosessualità, qualche mese fa si è alzato il solito polverone di polemiche su un documento firmato proprio dal Ministero della Salute che annovera l'omosessualità come comportamento a rischio al pari della tossicodipendenza o della prostituzione, da catalogare in vista della campagna vaccinale contro il Covid. Questo il documento incriminato:
Stesso documento di cui l'Asl5 di La Spezia si è limitata a fare il copia-incolla e che ha suscitato un vespaio tra la comunità LGBT. Nel documento vengono elencate 30 categorie di soggetti con comportamenti a rischio, al punto numero 10, sono stati inseriti anche gli omosessuali. Ma la cosa che ha dell'assurdo è che l'Asl spezzina si è dovuta anche scusare perché la scienza medica annovera i comportamenti sessualmente deviati tra quelli più a rischio di contrarre infezioni, tra cui anche il covid19. La piattaforma di informazione sulle vaccinazioni INFOVAC raccomanda agli uomini omosessuali le vaccinazioni contro Epatite A e B per ovvi motivi di immunodepressione. Non solo. Nella pagina "Dedicato a" del Ministero della Salute alla domanda se le persone con HIV devono adottare comportamenti particolari nei confronti dell'infezione Covid-19, il Ministero risponde: "Non ci sono indicazioni specifiche per le persone con HIV, occorre attenersi alle misure igienico sanitarie indicate dal Ministero della Salute e alla indicazione di rimanere il più possibile in casa e uscire solo in caso di comprovata necessità. Ciò si applica con maggior forza alle persone con HIV immunodepresse (CD4<500)".
Il fatto è che la sinistra ha il brutto vizio di ideologizzare tutto. Perfino le evidenze scientifiche sostenute da autorevoli studi e dati clinici incontrovertibili sul maggior rischio di esposizione a malattie infettive di soggetti sessualmente disinibiti (anche eterosessuali).
L'aver accostato omosessualità e prostituzione come comportamenti a rischio è solo un'evidenza scientifica. Fatevene una ragione.
Cinzia Palmacci
Riferimenti:
https://www.agi.it/cronaca/news/2021-02-11/omosessualita-comportamento-rischio-covid-tabella-ministero-salute-11369218/