martedì 7 aprile 2020

Armi biologiche. In Olanda un virus letale creato in laboratorio

NEL 2011 USCI' QUESTA NOTIZIA INQUIETANTE: IN OLANDA UN VIRUS LETALE ERA STATO CREATO IN LABORATORIO. A QUESTO VIRUS BASTANO 5 MODIFICAZIONI GENETICHE PER ESSERE LETALE. ALTRO CHE "VIRUS CINESE"! 


Una vera e propria arma biologica è quella che è stata creata in un laboratorio in Olanda. I ricercatori dell'Erasmus Medical Centre di Rotterdam (Paesi Bassi) hanno prodotto una variante estremamente contagiosa del virus dell'influenza aviaria H5N1 capace di trasmettersi facilmente a milioni di persone, scatenando, così una pandemia.


Una vera e propria arma biologica è quella che è stata creata in un laboratorio in Olanda. I ricercatori dell'Erasmus Medical Centre di Rotterdam (Paesi Basi) hanno prodotto infatti una variante estremamente contagiosa del virus dell'influenza aviaria H5N1 capace di trasmettersi facilmente a milioni di persone, scatenando, così una pandemia. Secondo quanto ha dichiarato il virologo Ron Fouchier, coordinatore delle ricerche, sono sufficienti 5 modificazioni genetiche per trasformare quello che è originariamente un virus poco contagioso - che fino ad oggi ha ucciso 500 persone - in un agente patogeno molto pericoloso. Lo stesso Fouchier avverte che qualora il supervirus finisse in mani sbagliate, avrebbe tutte le potenzialità per diventare una vera arma biologica. I ricercatori che hanno prodotto la variante geneticamente modificata dell'H5N1 vogliono ora che il lavoro venga pubblicato, ma la comunità scientifica si oppone e molti sollevano dubbi sull'opportunità dell'esperimento. Quest'ultimo - condotto sui furetti, che sono ormai divenuti il modello animale di prima scelta per i test sui virus influenzali - fa parte di una ricerca internazionale più ampia per comprendere meglio l'H5N1. Come si legge sul quotidiano britannico Daily Mail, il virologo che ha coordinato lo studio è consapevole che presto potrebbe scatenarsi su di lui una tempesta mediatica. Lo scienziato, tuttavia, non intende fare marcia indietro: ammette che il virus creato è “uno dei più pericolosi che si possano ottenere”, ma è lo stesso deciso a voler pubblicare l'esperimento. E intanto, mentre nei laboratori di Rotterdam viene creato un 'supervirus', in un inceneritore del Magdeburgo in Germania si stanno bruciando 16 milioni di dosi scadute del vaccino contro la suina. Ad essere incenerito è l'85% della fornitura, costata 239 milioni di euro.

L’ARMA ETNICA

Nel 1996, la dottoressa Vivienne Nathanson, del British Medical Association lanciò un grido d’allarme[1]: adesso è possibile produrre armi biologiche che hanno come bersaglio un gruppo umano geneticamente specificato. E suggerì che tali armi potevano essere usate non per uccidere, ma per indurre sterilità e deformazioni neonatali nel gruppo bersagliato: un metodo di genocidio che, disse, sarebbe difficile denunciare, perché avrebbe potuto sembrare un “atto di Dio”. Nel 1999 l’associazione dei medici inglesi è tornata ad avvertire, con più urgenza del rischio: “negli ultimi decenni i rapidi progressi della biologia molecolare hanno reso trasferibile da una specie all’altra e fra differenti organismi il materiale ereditario (DNA). Il Progetto Genoma Umano e il Progetto Diversità Genetica Umana cominciano a consentire l’identificazione del codice genetico umano, e le loro variazioni, in gruppi etnici diversi. Si esprime la preoccupazione crescente sull’uso potenziale della conoscenza genetica per lo sviluppo di una nuova generazione di armi biologiche e tossine. La ricerca legittima sugli agenti microbici, sia sul loro utilizzo in agricoltura o per migliorare la risposta terapeutica alle malattie causate da quegli agenti, è difficile da distinguere da ricerche che abbiano il maligno scopo di produrre armi più efficaci”. Negli anni ‘80, il governo Sudafricano (quello dell’apartheid) finanziò un programma segreto di guerra biologica, chiamato Project Coast, dove cercò di mettere a punto un’arma genetica mirata alla popolazione nera. Una “bomba negra”, per uccidere o debilitare solo gli africani. Pare che studi accurati fossero fatti, in quella sede, sulla pigmentazione epidermica come bersaglio possibile. Con l’incoraggiamento degli U.S.A, in quel periodo si avviò una collaborazione nell’industria degli armamenti tra Sudafrica e Israele.

Nel 1977, un’esplosione nucleare nell’alta atmosfera sopra il deserto della Namibia rilevò che il primo test atomico israeliano aveva avuto successo. Sui progetti biologici condotti in comune ovviamente, si sa molto meno. Bisogna ricordare che Israele non firmò la convenzione contro le armi biologiche del 1972, sottoscritta da 140 paesi. Un portavoce israeliano, interrogato da giornalisti esteri sulla bomba etnica, rispose: “abbiamo un intero cesto di sorprese strategiche che non esiteremo ad usare se lo Stato d’Israele sarà gravemente minacciato”.

Il 15 novembre 1998 sul Sunday Times, l’inserto domenicale del Times di Londra apparve la notizia che gli israeliani stanno cercando di identificare geni esclusivamente specifici degli arabi con lo scopo di “creare per manipolazione genetica dei microrganismi che aggrediscono solo gli individui portatori di quegli specifici geni”.[2]

Queste ricerche israeliane hanno incontrato delle difficoltà, poiché il patrimonio genetico degli arabi è di fatto sovrapponibile a quello degli ebrei sefarditi[3]. Questo perché l’essere umano appartiene a una sola “razza”, e il patrimonio genetico di un palestinese, di un ebreo (sia sefardita che ashkenazita) o di uno svedese sono in realtà identiche al 99,9%.

ESPERIMENTI SUI PESCI ZEBRA

Nel 2005, un gruppo di biologi, della Penn State University, scoprì nuovi metodi per abbronzare o schiarire. Hanno isolato dai pesci zebra[4] il gene SLC24A5. I pesci zebra hanno un patrimonio genetico alquanto simile a quello umano. Questi animali hanno nell’epidermide cellule simili a quelle umane, i melanosomi: il tipo di questo pesce detto golden (dorata) presenta melanosomi più piccoli e meno colorati della specie[5]. Si è scoperto che la sua sta in una mutazione del genere, che impedisce la produzione di una proteina essenziale.

Alla fine degli anni ‘90 un esperimento fatto dal Dottor Gong Zhiyyuan, insieme ai colleghi dell’Università di Singapore, iniettò sulla menoma del pesce zebra, un gene prelevato da una medusa che sintetizza naturalmente una proteina a fluorescenza verde. Ed ecco avverarsi il miracolo. Sotto la traslucida, gli organi del pesce zebra hanno cominciato a brillare di mille colori (diventa così un pesce mutante).

I ricercatori della Penn State University hanno cercato nella mappa del genoma umano l’esistenza di una situazione simile. E l’anno trovata. La maggior parte dell’umanità (nera e gialla) ha la stessa del gene SLC24A5; solo le persone discendenti da europei (uomini bianchi) sono portatori di un gene modificato. In base a nuove ricerche sui mezzosangue mulatti, con genitori misti; si è evidenziato che alcuni hanno il gene mutato68[6]. I ricercatori del Pen State University hanno iniettato nell’embrione del pesce zebra delle cellule di melanona[7] di tumori umani che arriva a coinvolgere le cellule dei pigmenti epidermici, i melanosomi. Le cellule del melanoma non solo si dividono, ma formano tumori, come se qualcosa nell’ambiente biologico dell’embrione lo impedisce.

C’è una domanda inquietante da porsi. Perché iniettare il melanoma umano sul pesce zebra, con una genetica della pigmentazione così simile a quella umana? Per combattere il cancro come dicono i ricercatori o per provocarlo? Magari ad africani, latinoamericani, asiatici e arabi?

VIRUS COME ARMI BATTERIOLOGICHE

La SARS proviene da un ceppo sconosciuto di coronavirus[8], frutto di un’abile clonazione tra l’agente patogeno del morbillo e quello della parotite epidemica. Un “mostro” d’ingegneria genetica, in grado di selezionare il tipo di DNA da colpire. Sergei Koleshnikov, un membro dell’Accademia russa delle scienze mediche, durante una conferenza disse: “Un virus composto come quello responsabile della SARS non può formarsi spontaneamente in natura. Può essere creato solo in laboratorio” e ancora “quando si creano armi batteriologiche in genere allo stesso tempo si lavora al vaccino”

Guarda caso, nell’aprile del 2003 il Corriere della Sera riportando notizie diffuse dal Times di Londra[9] fa sapere che “i primi esperimenti effettuati dall’Istituto nazionale della società americana AVI BioPharma dell’Oregon avrebbero confermato la capacità del preparato nell’uccidere il virus responsabile della polmonite atipica, tanto da spingere a realizzarsi entro le prossime due settimane”. Jean Shinoda Boled medico e ricercatore, ricorda che quando esplose l’allarme SARS, che l’Institute of Science in Society di Londea si chiese se “l’ingegneria genetica non abbia prodotto per inavvertenza il virus SARS”.

I teorici della Revolution in Military Affaire contemplano la Guerra Genomica (in realtà i nord-americani usano il termine tedesco Genome Kampf…) è una “Guerra condotta nel campo della genetica. Si tratta di individuare, nella mappa dei geni (DNA) di un popolo/etnia, i punti deboli da attaccare mediante virus e batteri, frutto di biotecnologie”.

E come abbiamo visto le ricerche sulla “bomba etnica” sono sviluppate da tempo. Ma non solo: contemplano la possibilità di una “forma di schiavitù farmacologia”, in cui “la popolazione presa di mira non sa di essere messa in schiavitù”.[10]

[1] Genetic Weapons Threat, nel Genetic Forum del World Medical Associations, in The Splice of Life 4 febbraio 1997

[2] E questo non sarebbe nazismo?

[3] Gli ebrei sefarditi sono originari della Spagna (Sepharad) e qui hanno elaborato la lingua ladina (uno spagnolo popolare), allacciando stretti rapporti, prima rapporti, prima dell’espulsione del 1492, col mondo mussulmano. Questi ebrei sono definiti Sefarditi per distinguerli dagli Ashkenaziti, ovvero gli ebrei che abitarono in Germania e nell’Europa orientale (Ashkenaz significa Germanica), che svilupparono la lingua l’yiddish (che era un dialetto tedesco medievale).

[4] Key controls skin’colours BBC, 12.12.2005

[5] Normalmente il pesce zebra è di colore piuttosto scuro, nella variante Golden le tinte diventano molto più pallide.

[6] Risulta che questo gene, nella popolazione mista, controlla il 38% della variazione di colore della pelle.

[7] Il melanoma è un tumore originato dai melanociti, cellule pigmentate che si trovano nella pelle e negli occhi, una malattia genetica che si sviluppa quando dei melanociti si accumulano alterazioni genetiche a carico di geni coinvolti nella regolazione della crescita cellulare, nella produzione di fattori autocrini (quelle molecole prodotte dalla cellula che stimolano la crescita e la proliferazione della stessa cellula).

[8] I coronavirus sono virus di forma sferica, con un diametro che varia dagli 80 ai 160 mm, a simmetria elicoidale e dotati di envelope.

[9] S.U.A.: farmaco contro la SARS entro pochi mesi, Corriere della Sera 25 aprile 2003.

[10] Fa sorridere dire “inavvertenza”, quando è ben noto che gli studi militari nel settore biologico, sono tra i segreti meglio conservati.

Coronavirus, l’avvertimento del Financial Times: Così l’Europa rischia di perdere l’Italia


Secondo il maggiore quotidiano finanziario in Europa, una cattiva e poco solidale gestione della crisi da parte dell’Ue potrebbe portare i partiti euroscettici alla ribalta


Dopo la Brexit, il principale quotidiano finanziario dell’Europa, è preoccupato per l’Ital-exit. A mettere a dura prova l’entusiasmo dell’Italia per l’Unione europea non sarebbero i trattati di Dublino e la complicata e frustrante “gestione” dei flussi migratori e di profughi, ma l’attuale gestione economica dell’emergenza Coronavirus. Ha inciso la gaffe di Christine Lagarde («Non siamo qui per ridurre gli spread») che ha fatto male ai mercati, e continua a pesare la freddezza dell’Olanda, dell’Austria e della Germania rispetto alle richieste di aiuto (coronabond e Mes) da parte dei paesi più colpiti. Tanto che il Financial Times si domanda: «L’Europa sta perdendo l’Italia?».

L’ex presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, avrebbe detto al quotidiano britannico che la situazione oggi è molto più preoccupante della crisi dell’euro, dei “giorni della Troika” e del rigorismo fiscale dopo la crisi economica quando l’Italia, come altri Paesi (tra tutti, la Grecia) fu costretta a compiere «dei sacrifici» per mettere i conti in pari, introducendo delle politiche di austerità. «Spero che si riesca ad aggiustare tutto», ha dichiarato Tusk, oggi presidente del Partito popolare europeo, al FT. «Dobbiamo salvare l’Italia, la Spagna e tutta l’Europa e non dobbiamo temere le misure straordinarie. Siamo in uno stato di emergenza».
Cosa dicono i sondaggi

L’emergenza tocca anche il morale e l’europeismo nostrano. Il Financial Times cita l’esempio di Carlo Calenda, eurodeputato e fondatore del partito europeista Azione, che la scorsa settimana ha fatto pubblicare, insieme ad alcuni sindaci dei comuni più colpiti dal virus, una lettera su uno dei principali quotidiani tedeschi (il Frankfurter Allgemeine Zeitung) in cui chiedeva maggiore solidarietà, rassicurava sulle intenzioni dell’Italia («non vogliamo mutualizzare il debito») e invitava i lettori a ricordarsi il dimezzamento del debito tedesco nel periodo dopo la Seconda Guerra Mondiale da parte di vari paesi europei (tra cui l’Italia).

Il disincanto sembra aver contagiato una proporzione significativa degli italiani, come ricorda il FT che cita un sondaggio dello scorso mese di Tecnè secondo cui il 67% degli interpellati giudicava l’appartenza dell’Italia all’Unione europea uno svantaggio. Su Repubblica, Ilvo Diamanti ha ricordato nei giorni scorsi che nel 2011 la fiducia verso l’Unione europea in Italia era a quota 37% mentre oggi, al tempo del Coronavirus, sarebbe scesa ulteriormente, al 30%.

Come scrive il Financial Times, la disaffezione nei confronti dell’Ue potrebbe essere cavalcata da partiti, come la Lega di Matteo Salvini, tendenzialmente ostili sia all’Ue sia all’euro (come dimostra l’esempio dell’economista Claudio Borghi). Lo stesso vale per Giorgia Meloni, da mesi in crescita nei sondaggi, che rimprovera all’Unione europea di non fare abbastanza per fronteggiare la crisi economica post-Covid. La riunione dell’Eurogruppo di oggi forse fornirà una prima risposta e risolleverà il morale nel Paese.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Martedi 7 Aprile 2020
Martedì della Settimana Santa

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,21-33.36-38) | DehON accendi ...

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
Non consegnarmi in potere dei miei nemici;
contro di me sono insorti falsi testimoni,
gente che spira violenza. (Sal 27,12)

Colletta
Concedi a questa tua famiglia, o Padre,
di celebrare con fede
i misteri della passione del tuo Figlio,
per gustare la dolcezza del tuo perdono.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 49,1-6)
Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra. (Secondo canto del Servo del Signore)


Dal libro del profeta Isaìa

Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata,
mi ha nascosto all’ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua farètra.
Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto: «Invano ho faticato,
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,
la mia ricompensa presso il mio Dio».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
– poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza –,
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d’Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all’estremità della terra».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 70)
Rit: La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza,
che io non so misurare.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

Canto al Vangelo ()
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Salve, nostro Re, obbediente al Padre:
sei stato condotto alla croce,
come agnello mansueto al macello.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.
Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire».
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio ha un progetto di felicità per ciascun uomo e niente può impedire la sua volontà di salvezza. Dinanzi alle nostre sconfitte, confidiamo in lui e preghiamo:
Salvaci, Signore.

- Nella Chiesa tu sei amato ma, per la nostra debolezza, sei anche tradito continuamente: aiuta le comunità cristiane a testimoniare il Cristo crocifisso, umiliato ed assaltato. Preghiamo:
- Con la voce dei poveri spesso ci inviti a te, ma quasi sempre ci allontaniamo indifferenti: indica alla comunità degli uomini la via della riconciliazione. Preghiamo:
- Ci chiedi di servire con amore, ma noi vogliamo piuttosto essere serviti: allontana dal cuore dell'uomo la sete del potere che opprime e distrugge. Preghiamo:
- Ci scandalizziamo per il tradimento degli altri, ma chiudiamo gli occhi sulle nostre molteplici colpe: non permettere che qualcuno giudichi e condanni confidando unicamente in se stesso. Preghiamo:
- Dividiamo lo stesso pane eucaristico, ma siamo restii a fare comunione col prossimo: rendici pane spezzato che, alla sequela del Cristo, sa condividere le ansie e le gioie dell'umanità. Preghiamo:

Padre, non guardare alle nostre colpe ma alla tua bontà. Te lo chiediamo per Cristo, che per amore nostro è sceso nelle profondità del dolore e della morte, e ora siede con te nella gloria, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accetta con bontà, Signore,
l’offerta dei tuoi fedeli;
tu che ci rendi partecipi di questi santi doni,
fa’ che giungiamo a possederli pienamente nel tuo regno.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DELLA PASSIONE DEL SIGNORE II
La vittoria della Passione

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore.
Contempliamo ormai vicini i giorni
della sua Pasqua di morte e risurrezione,
che segna la sconfitta dell’antico avversario
e l’evento stupendo della nostra redenzione.
Per questo mistero si allietano gli angeli
e per l’eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell’inno di lode: Santo...


Antifona di comunione
Dio non ha risparmiato il proprio Figlio,
ma lo ha dato per tutti noi. (Rm 8,32)


Preghiera dopo la comunione
Padre misericordioso,
questo pane eucaristico,
che ci fa tuoi commensali in questo mondo,
ci ottenga la perfetta comunione con te nella vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Il tradimento di Gesù, per opera di Giuda, è l’esempio per eccellenza della cattiveria umana. Nel corso della storia, molti uomini hanno tradito i loro amici, coniugi, genitori, figli, concittadini o altri uomini fratelli. Questi uomini hanno stimato cosa da poco la solidarietà e la comunione umana. Ora, nella persona di Giuda, quest’ondata di indifferenza e di cattiveria si alza e si rovescia contro Gesù stesso, che in quanto Logos - Verbo - è il fondamento di ogni relazione positiva.
Durante la Settimana Santa, la sorte terrena del mediatore sarà decisa dal bacio del traditore. Ma il tradimento e la consegna di Gesù ai suoi nemici sarebbero impossibili senza l’azione, ad un livello più profondo, del Padre eterno che, attraverso le circostanze dell’Ultima Cena e della preghiera al Getsemani, si consegna lui stesso nella persona del Figlio. Compie così, nel tempo, il dono totale di sé che, nell’eternità, egli compie con la discesa dello Spirito Santo, il cui essere è Amore. La Passione di Gesù esprime nel tempo ciò che il Padre è nell’eternità. Così il tradimento di Giuda, colmo com’era della perversità del peccato, diventa il mezzo attraverso cui lo Spirito d’amore viene mandato in questo mondo, per salvarlo.