venerdì 12 novembre 2021

Aifa, “Big Pharma deve 604 milioni allo Stato Italiano”



L’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, per la prima volta ha pubblicato sul suo sito l’elenco delle case farmaceutiche che non hanno rimborsato il payback, ovvero “versamenti effettuati per il ripiano della spesa farmaceutica per acquisti diretti per l’anno 2019”. Il documento è datato 15 settembre e rivela come diverse grandi aziende debbano ancora rendere allo Stato denari che andavano consegnati entro il 30 giugno scorso, il termine fissato per legge.

Nell’ambito del procedimento di ripiano dello sfondamento del tetto degli acquisti diretti per l’anno 2019, l’Aifa ha effettuato una ricognizione dei versamenti delle aziende farmaceutiche alla data del 30 giugno 2021, termine ultimo del pagamento ai sensi dell’art. 1, comma 477, della legge 30 dicembre 2020 n. 178, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023”, sulla base delle attestazioni di pagamento pervenute.

Su un totale di 156 aziende farmaceutiche (codici SIS) destinatarie dell’onere di ripiano, è emerso che, a fronte di un importo complessivo di ripiano per l’anno 2019 pari a euro 1.361.431.242,46[1], risulta versato l’importo di euro 757.226.116,07, corrispondente al 56% del totale richiesto. Così alle casse pubbliche mancano ancora 604 milioni di euro, ovvero il 44% del totale.

Nel documento pubblicato da Aifa viene reso disponibile il dettaglio dei versamenti effettuati da parte di ognuna azienda farmaceutica (codice SIS) ordinate per importo dovuto.

Secondo i dati, Novartis non ha ancora versato nulla, Pfizer ha dato due terzi di quanto dovuto, mentre Janssen è ancora in debito con lo Stato. Ma i numeri fanno anche capire quanto fatturino le singole case farmaceutiche nel nostro paese solo per una parte dei farmaci che vendono, quelli a carico del sistema sanitario acquistati dagli ospedali.

Nel 2019, per i farmaci ospedalieri, l’Italia aveva stanziato 7,84 miliardi, ma la spesa è stata più alta. L’accordo con l’industria farmaceutica prevede che, a seguito di pagamenti nei tempi prefissati, per il 2022 i tetti sarebbero stati rivisti, aumentando quello per la spesa diretta e riducendo quello per la convenzionata. Si tratta di uno dei tanti vantaggi che i nostri governi hanno sempre concesso alle case farmaceutiche, poiché per la spesa convenzionata non c’è sfondamento. Il problema è che i colossi farmaceutici non hanno rispettato i termini di versamenti.

Il documento di Aifa mostra non solo le case farmaceutiche “ritardatarie”, ma permette di farsi una vaga idea sul giro d’affari di Big Pharma per le sole vendite di farmaci agli ospedali, a cui vanno sommati i guadagni per i medicinali venduti in farmacia, con ricetta a carico dello Stato e del paziente.

Le aziende contribuiscono al ripiano in base alla loro quota di mercato. Per esempio, Novartis dovrebbe versare 139 milioni (che non ha ancora versato), ovvero il 10,2% dello sforamento. Ciò significa che nel 2019, in Italia, la Novartis ha incassato oltre 790 milioni dei 7,8 miliardi che lo Stato ha speso in farmaci. Nonostante abbia incassato in realtà circa 929 milioni, secondo questo contratto, 139 milioni dovrebbe renderli allo Stato.

Sempre secondo il documento di Aifa, la Roche ha versato 110 milioni[2], Janssen deve restituire 74 milioni più i soldi che ancora deve, Pfizer ha già versato il 66% dei 70 milioni calcolati, Bristolmyers Squibb deve 57 milioni, mentre otto multinazionali, tra cui Bayer ed Astrazeneca hanno pagato tutto.

Nel frattempo l’Aifa “si riserva di fornire ulteriori aggiornamenti a seguito della ricezione di ulteriori attestazioni di pagamento” – come è riportato sul sito.


[1] determinazione AIFA n. 1313 del 10 dicembre 2020, pubblicata nella G.U. 307 del 11 dicembre 2020

[2] nel 2019 ha guadagnato circa 624 milioni dagli ospedali, al netto di quello che ha reso

UN NUOVO BREVETTO PROPONE LA SORVEGLIANZA DIGITALE PER VACCINARE LE PERSONE IN BASE AI PUNTEGGI DELLO STILE DI CREDITO SOCIALE



PER UN PAESE DITTATORIALE COMUNISTA COME LA CINA IL LICENZIAMENTO PER CHI NON SI VACCINA E' PREVEDIBILE, NON PER ALTRI STATI CONSIDERATI NEUTRALI COME IL VATICANO O DEMOCRATICI COME L'ITALIA. IL DRAGONE CINESE AVANZA MINACCIOSO.... 

Vaccinazione in base al punteggio sociale raccolto da una nuova tecnologia di sorveglianza digitale? L’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti ha recentemente approvato una tecnologia che mira a sorvegliare le persone nella loro attività digitale e dare loro punteggi che definiscono il loro “livello potenziale di attività di super diffusione”. La vaccinazione dipenderà quindi dai punteggi raccolti utilizzando la tecnologia. L’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti ha recentemente approvato una tecnologia che mira a sorvegliare le persone nella loro attività digitale e dare loro punteggi che definiscono il loro “livello potenziale di attività di super diffusione”. La vaccinazione dipenderà quindi dai punteggi raccolti utilizzando la tecnologia.

Il brevetto presentato dagli avvocati Gal Ehrlich e Maier Fenster di Ehrlich & Fenster propone di raccogliere una serie di informazioni personali da diverse fonti, come dispositivi mobili, app, social media, registri di navigazione web, registri di pagamento, cartelle cliniche, registri di lavoro, governo e altre telecamere di sorveglianza.

Saranno anche raccolte informazioni personali altamente specifiche da queste fonti, inclusi dati precisi sulla posizione, durata del tempo trascorso nei luoghi visitati, tassi di ventilazione di questi luoghi, immagini di persone che guardano lo schermo dei loro telefoni cellulari, suoni dai microfoni dei dispositivi personali e dati di riconoscimento facciale.

Il brevetto propone anche numerose applicazioni di sorveglianza politica, che includono il rilevamento di quando le persone utilizzano il trasporto pubblico utilizzando la geolocalizzazione e/o movimenti start-stop che corrispondono ai profili del trasporto pubblico. Monitorerà quando le persone si lavano le mani analizzando i suoni dell’acqua che scorre o il movimento dello smartwatch. Verificherà anche se le persone indossano una maschera analizzando le immagini scattate durante le chiamate o guardando lo schermo del telefono cellulare.

Dopo aver raccolto i dati, la tecnologia descritta nel brevetto analizzerà i dati e assegnerà punteggi ai dispositivi elettronici. Questo punteggio predirà il potenziale livello di attività di superdiffusione degli individui e quindi consiglierà le vaccinazioni in base ai punteggi.

Il brevetto non solo suggerisce la sorveglianza elettronica di massa per creare un punteggio di stile di credito sociale che determina se devono essere vaccinati o meno, ma propone anche che la tecnologia sia implementata come parte di un’app obbligatoria dedicata in cui il governo monitora i cittadini grazie ai propri smartphone per aiutare il governo nella logistica del processo di vaccinazione.

Il brevetto aggiunge anche che “in alcune forme di realizzazione” del sistema, l’app o il dispositivo intelligente è configurato per informare in ogni momento sulla posizione dell’utente e per comunicare con dispositivi intelligenti adiacenti per valutare le interazioni tra gli utenti, la loro vicinanza o il movimento.

Nel determinare il punteggio dell’individuo, il brevetto suggerisce che la professione di una persona, i dati medici, la natura e il tipo di luoghi che visitano, i luoghi visitati di frequente e il tempo che trascorrono in questi luoghi dovrebbero essere utilizzati come parte del calcolo. Le persone che frequentano eventi religiosi o laici, ad esempio, possono ricevere un punteggio più alto per il loro coinvolgimento in eventi di contatto rispetto a coloro che non si impegnano in tali attività.

Il brevetto è stato approvato lo scorso 31 agosto e segue i governi di tutto il mondo nell’attuazione di misure di sorveglianza di vasta portata in mezzo alla pandemia di covid, come i passaporti vaccinali che mirano a escludere le persone dalle attività economiche e sociali.

Il Vaticano come Singapore. Chi rifiuta il vaccino rischia il licenziamento

A Singapore in Cina i dipendenti che si rifiutano di rivelare il proprio stato di vaccinazione contro il Covid-19 possono essere trattati come non vaccinati e le aziende possono licenziare i lavoratori che non rispettano le misure di vaccinazione della forza lavoro come ultima risorsa, secondo un avviso del Ministero del lavoro (MOM).

Anche per la Santa Sede chi rifiuta il vaccino rischia "conseguenze di diverso grado che possono giungere fino alla interruzione del rapporto di lavoro". Lo prevede un decreto in materia di emergenza sanitaria pubblica dell'8 febbraio 2021, a firma del presidente della Pontificia Commissione dello Stato della Città del Vaticano, il cardinale Giuseppe Bertello.

Come funziona la legge sul lavoro in base alla vaccinazione in Cina

I datori di lavoro possono anche imporre un obbligo di vaccinazione in anticipo quando assumono nuovo personale allo scopo di pianificare l’impiego sul posto di lavoro, ha detto MOM in risposta a una serie di domande frequenti sul suo sito web. Queste misure di vaccinazione della forza lavoro sono applicabili a chiunque lavori negli stessi locali dei propri dipendenti, inclusi appaltatori e fornitori indipendenti, ha affermato. I datori di lavoro possono anche richiedere al personale di mostrare il proprio stato di vaccinazione tramite l’app e il token TraceTogether, l’app HealthHub o la tessera di vaccinazione fisica originale.

La nuova legge

Questo è un aggiornamento da una posizione precedente presa da MOM e dai suoi partner tripartiti: il Congresso nazionale dei sindacati e la Federazione nazionale dei datori di lavoro di Singapore. Il 2 luglio, un avviso congiunto ha affermato che i datori di lavoro possono imporre un obbligo di vaccinazione per i luoghi di lavoro considerati a più alto rischio di infezione da Covid-19, ma il personale non dovrebbe essere penalizzato se rifiuta la vaccinazione. Nel suo ultimo avviso sulla vaccinazione contro il Covid-19 sul posto di lavoro, MOM ha affermato che per il lavoro che può essere svolto a casa, i datori di lavoro possono consentire ai lavoratori non vaccinati di lavorare a distanza a loro prerogativa. Tuttavia, ha aggiunto: “Poiché la stragrande maggioranza dei dipendenti vaccinati torna sul posto di lavoro più frequentemente, l’assenza prolungata dei dipendenti non vaccinati dal posto di lavoro può influire sulle loro prestazioni individuali e avere un impatto negativo sulle prestazioni del team o dell’organizzazione”.

Cosa succede ai lavoratori

Per quanto riguarda il lavoro che non può essere svolto a casa, MOM ha affermato che i datori di lavoro possono consentire loro di continuare il lavoro esistente con test pre-evento eseguiti a spese dei dipendenti, oppure tale personale può essere ricollocato in lavori idonei che possono essere svolti da casa. In ultima istanza, tuttavia, possono essere posti in aspettativa senza retribuzione o licenziati con preavviso in conformità con il loro contratto di lavoro. “Se la cessazione del rapporto di lavoro è dovuta all’incapacità dei dipendenti di essere sul posto di lavoro per svolgere il lavoro contrattuale, tale cessazione del rapporto di lavoro non sarebbe considerata un licenziamento illecito“, ha affermato. I partner tripartiti hanno anche esortato il restante 30% dei datori di lavoro a fare una “spinta concertata” per far vaccinare i propri dipendenti non vaccinati il prima possibile. Sabato (23 ottobre), la task force multiministeriale Covid-19 di Singapore ha dichiarato che il 96% della forza lavoro del paese è vaccinato. Dei restanti 113.000 dipendenti non vaccinati, oltre il 10% sono anziani.

Ricerche a cura di Cinzia Palmacci


La Liturgia di Venerdi 12 Novembre 2021 San Giosafat



Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso

Antifona d'ingresso
Secondo l’alleanza del Signore e le leggi dei padri,
i santi di Dio sono rimasti nell’amore fraterno:
in loro vi erano un solo spirito e una sola fede.

Colletta
Suscita nella tua Chiesa, o Signore,
lo Spirito che colmò san Giosafat
e lo spinse a dare la vita per il suo gregge,
e per sua intercessione fa’ che anche noi,
fortificati dallo stesso Spirito,
non esitiamo a donare la vita per i fratelli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Sap 13,1-9)
Se sono riusciti a conoscere tanto da poter esplorare il mondo, come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?


Dal libro della Sapienza

Davvero vani per natura tutti gli uomini
che vivevano nell’ignoranza di Dio,
e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è,
né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice.
Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce,
la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo
essi considerarono come dèi, reggitori del mondo.
Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi,
pensino quanto è superiore il loro sovrano,
perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza.
Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia,
pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati.
Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature
per analogia si contempla il loro autore.
Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero,
perché essi facilmente s’ingannano
cercando Dio e volendolo trovare.
Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura
e si lasciano prendere dall’apparenza
perché le cose viste sono belle.
Neppure costoro però sono scusabili,
perché, se sono riusciti a conoscere tanto
da poter esplorare il mondo,
come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)
Rit: I cieli narrano la gloria di Dio.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

Canto al Vangelo (Lc 21,28)
Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia.

VANGELO (Lc 17,26-37)
Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si manifesterà.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Riconoscenti per i doni fin qui ricevuti, manifestiamo al Padre le difficoltà della nostra giornata, nella certezza ch'egli vuole venire incontro a tutti i suoi figli. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.

Perché arrivi il giorno in cui non ci saranno più cattolici, ortodossi e protestanti, ma solo cristiani pieni di speranza e carità. Preghiamo:
Perché sappiamo essere attenti al passaggio del Signore, pronti a cogliere ogni sua parola e ispirazione. Preghiamo:
Perché riusciamo a utilizzare bene la salute e l'intelligenza, e a gestirle con santità nel tempo che ancora ci resta. Preghiamo:
Perché la bellezza del creato, la sapienza della natura e la bontà dei cristiani aiuti il mondo a trovare Dio. Preghiamo:
Perché la nostra comunità diventi luce per chi non crede e famiglia di chi non ha casa. Preghiamo:
Per i fidanzati.
Per le vocazioni religiose e sacerdotali.

Padre santissimo, noi vorremmo camminare sempre nella via dei comandamenti, nella legge dell'amore. Tu, che conosci la nostra debolezza, sostienici con la tua grazia, fino alla venuta di Gesù Cristo nostro Signore, quando ti loderemo nei secoli eterni. Amen.

Preghiera sulle offerte
Padre clementissimo,
effondi su queste offerte la tua benedizione
e confermaci nella fede
che san Giosafat testimoniò versando il suo sangue.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
«Chi avrà perduto la propria vita per causa mia,
la troverà in eterno», dice il Signore. (Mt 10,39)


Preghiera dopo la comunione
Questo santo convito ci conceda, o Signore,
lo spirito di fortezza e di pace,
perché a imitazione di san Giosafat
spendiamo volentieri la vita
per la gloria e l’unità della Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
San Giosafat, nato a Wolodymyr in Volynia (Ucraina) nel 1580 c. da genitori ortodossi, aderì alla Chiesa Rutena unita a Roma. Accolto nell’Ordine monastico Basiliano (1604), fu poi arcivescovo di Polozk (1617). Nella sua missione operò incessantemente per la promozione religiosa e sociale dei popoli e per l’unità dei cristiani incontrando l’ostilità dei potenti. Per questo morì martire (Vitebsk, Bielorussia, 12 novembre 1623).