mercoledì 16 gennaio 2019

Per proteggerci Dio a ognuno di noi ne ha assegnato uno

Dio,accanto,vederlo,nebbia,suolo,abiti,scarpe,angeli,vegliano dormiamo,aiutano,lavoriamo,ritrovare,guardarsi,intorno,
 Angeli                             

Dio è qui ora, accanto a noi. Possiamo vederlo in questa nebbia, in questo suolo, in questi abiti, in queste scarpe.

I suoi angeli vegliano quando noi dormiamo e ci aiutano quando lavoriamo. Per ritrovare Dio, basta guardarsi intorno.

BUONANOTTE A TUTTI I BIMBI DEL MONDO

Immagine correlata

ANGELI VEGLIATE SU DI NOI

Immagine correlata

BUONANOTTE BIMBI

Immagine correlata

ANGIOLETTI



Immagine correlata

PEDOFILIA, IMMIGRAZIONE, SATANISMO E POTERE. PARLANO GLI ESPERTI

AVVERTIAMO CHE ALCUNI VIDEO SONO PARTICOLARMENTE AGGHIACCIANTI 



Federica Francesconi questa settimana ci parla di pedofilia e potere, con la partecipazione di Paolo Franceschetti




Avvocato P. Franceschetti - combattimenti fra bambini nella residenza Agnelli




Pedofilia, un'agghiacciante testimonianza: Pier Paolo Zaccai BN PODCAST





L'immigrazione serve al potere - Federica Francesconi




“Élite satanista, mi han coinvolto nel ’sacrificio’ di bambini”

Sacrifici umani – vittime, i bambini – per poi ricattare a vita i partecipanti, membri della super-élite finanziaria internazionale. E’ il contenuto della scioccante video-intervista realizzata dalla giornalista olandese Irma Schiffers per il network indipendente “De Vrije Media Tv”. Nel filmato, pubblicato su YouTube, a vuotare il sacco è un uomo dall’aspetto giovanile, il connazionale Ronald Bernard, esperto in “psicologia della finanza”, settore che si occupa della “persuasione del cliente”. Decisamente scosso, Bernard, quando rievoca l’esperienza che sostiene di aver vissuto: si sarebbe rifiutato, all’ultimo istante, di abusare di minori, durante riti “satanici” organizzati da esponenti, insospettabili, del massimo potere. Gli occhi gli si riempiono di lacrime. «Bambini…», dice, a mezza voce. Sembra sconvolto, al ricordo. «Ti è stato chiesto di farlo?», gli domanda l’intervistatrice. «Sì, ma io non ho potuto». S’interrompe, non riesce quasi più a parlare. Poi si riprende: la sua coscienza, dice, si è come «scongelata», e allora ha detto di no. «Quando si entra così profondamente in queste cerchie – racconta – ti fanno firmare un contratto a vita: non devi divulgare i nomi delle imprese, delle organizzazioni o delle persone. Penso sia per questo che sono ancora in vita», sostiene Bernard, che infatti si guarda bene dal fare nomi.
La sua lunghissima intervista, sottotitolata in francese e tradotta in italiano sul blog di Maurizo Blondet, illumina retroscena allucinanti come quelli esplorati dal romanzo “Nel nome di Ishmael”, per il quale l’autore – Giuseppe Genna – ricevette Ronald Bernardcomplimenti da Francesco Cossiga, che al telefono gli disse: «Bravo, Genna. Vedo che ha capito come funziona, quel sistema». La trama del romanzo “svela” un’organizzazione segreta, Ishmael, dietro cui si celano i vertici del potereplanetario: economiafinanzapolitica, militari, servizi segreti. Il loro “metodo”? Assassinare leader scomodi, facendo precedere l’attentato dal sistematico ritrovamento del cadavere di un bambino, a volte anche neonato, orribilmente abusato e “sacrificato”. «La maggior parte di quelle persone – dice oggi l’olandese Bernard – aderisce a una religione speciale», che lui chiama “luciferina”. Nel 2016, fece scalpore – in Svizzera – la sconcertante performance “artistica”, musicale e multimediale, messa in scena per l’inaugurazione del traforo ferroviario del Gottardo: una coreografia spettacolare, con decine di figuranti dall’aspetto sub-umano, ridotti a schiavi, in adorazione di un dio-caprone. Il tutto, sotto lo sguardo impassibile delle massime autorità europee.
«Io ero in contatto con questi circoli, queste reti», racconta Bernard alla Schiffers. «Per me non erano che clienti», spiega. «Quindi ho frequentato dei posti chiamati “Chiesa di Satana”», ma solo «come visitatore: un invitato, lasciato in disparte». E quelli? «Facevano le loro “sante messe” con donne nude e alcolici». All’epoca, continua l’olandese, «tutto questo semplicemente mi ha divertito». Niente di serio, insomma. Ma poi, un giorno, Bernard racconta di esser stato «invitato, all’estero, a partecipare a dei sacrifici». E qui l’uomo comincia a crollare: parla di bambini, dichiara di esserne rimasto sconvolto. Fra interruzioni, imbarazzi e commozione, lascia capire di essersi rifiutato di partecipare a qualcosa di abominevole. «Dopo questo, ho cominciato lentamente a crollare». Eppure, dice, quello era il mondo nel quale si era trovato: «Così ho iniziato a rifiutare incarichi  professionali: non potevo più eseguirli». Il suo rifiuto, dice, l’ha messo in pericolo: «Questo ha La cerimonia di inaugurazione del Gottardofatto di me una minaccia – per loro, ovviamente. Non riuscivo più a funzionare in modo ottimale, vacillavo, rifiutavo alcuni compiti. Non avevo partecipato…».
Lo scopo di quei riti tenebrosi? «E’ di tenere tutti in pugno, col ricatto. Devi poter essere soggetto al ricatto. E lo fanno attraverso i bambini. Questo mi ha sconvolto», scandisce Ronald Bernard, tra le lacrime. «Purtroppo – aggiunge – la verità è che ciò avviene nel mondo intero, e da migliaia di anni». Il finanziere olandese cita la Bibbia e parla di Satana, aggiungendo di aver studiato teologia «per dare un senso a tutto questo», dopo esser stato un “numero uno” in tutt’altro campo, quello della “psicologia delle masse” applicata al business: «Ero capace di manipolare le situazioni a mio vantaggio». L’intervistatrice evoca il Tavistock Institute, il controllo mentale, progetti Cia come l’Mk-Ultra. Bernard annuisce: «Sì, esattamente, ma questo fa parte del mio lavoro». E spiega: «Quando fate transazioni, dovete anche manipolare i media; dovete manipolare molte cose, perché niente può essere lasciato al caso. Tutto è falsato. Ci si abitua a vedere la gente come un gregge di pecore. Usate qualche cane da pastore per mandarle dove volete voi. E francamente, vedo che questo continua dappertutto. La gente non capisce di essere manipolata, è completamente assorbita in un meccanismo di sopravvivenza – e questo è programmato. E scoprite com’è facile, manipolare le masse in una direzione, quando a tirare i fili siete voi».
Puro cinismo, nel super-vertice evocato dal “pentito” Bernard: in quei circoli esclusivi, dice, «noi le persone  le mastichiamo: sono solo un prodotto, spazzatura». E così tutto il resto: «La natura, il pianeta, tutto può bruciare, tutto per noi può essere distrutto: sono solo parassiti inutili. Servono solo a farci crescere, a farci raggiungere i nostri obiettivi». I super-malvagi, secondo Bernard, agiscono per odio puro, in purezza ascetica e fanatica: odio per il genere umano, la natura, la “creazione”. Devastazioni orrende, a ogni livello – dal “sacrificio” di minori a quello, economico, di interi popoli – compiute come fossero “offerte votive” per la contro-divinità a cui questa oligarchia sarebbe devota. «Sono pochi quelli che non sottovalutano la gravità di tutto questo», insiste Bernard. «Perché questa è una forza annientatrice, che odia l’umanità. Odia la creazione, odia la vita. E farà di tutto per distruggerci completamente. E il loro modo per farlo è dividere l’umanità: “divide et impera” è la loro Irma Schiffersverità». Bernard denuncia il largo impiego dei servizi segreti, per produrre terrorismo e guerre allo scopo di «creare una quantità di sofferenza e miseria in questo mondo».
Traffico di droga, di armi e anche di esseri umani: sono metodi, dice ancora Bernard, attraverso i quali si implementano i fondi neri delle strutture di intelligence incaricate di organizzare “l’inferno in Terra”. Dice: «L’intero mondo che crediamo di conoscere è una illusione». Quello che «ci vien fatto credere», aggiunge, è integralmente falso. Lui sostiene di averlo scoperto grazie al tiopo di lavoro che ha svolto. «Tutto è finanziato», insiste, alludendo per esempio all’Isis. «C’è tutto un mondo invisibile», dice Bernard, che ammette di aver da poco “scoperto” i Protocolli dei Savi di Sion, storico falso documentale, fabbricato per alimentare l’antisemitismo. Un capolavoro di manipolazione, fabbricato in Russia dall’Okhrana, la polizia segreta zarista, e pubblicato nel 1903. Dopo oltre un secolo, Ronald Bernard lo trova interessante: «Se lo studi e lo capisci, è come leggere il giornale della vita quotidiana». Ma, a parte le anticaglie del razzismo europeo pre-hitleriano, il finanziere olandese che denuncia i “riti satanici” dell’élite, col “sacrificio dei bambini”, appare sinceramente scosso e allarmato: «La gente non si difende, non si oppone. Non capisce cos’è davvero la realtà». Ancora, cita il Satana della Bibbia, ormai demistificato dall’esegesi: nell’Antico Testamento, il “satàn” era un ruolo sociale, quello dell’oppositore giudiziale, nel caso di controversie. Questo però non toglie che, ai piani alti del potere, si possa credere che esista davvero, il “principe del male”: cui magari “sacrificare” innocenti?

PEDOFILIA, IMMIGRAZIONE, SATANISMO E POTERE. PARLANO GLI ESPERTI

AVVERTIAMO CHE ALCUNI VIDEO SONO PARTICOLARMENTE AGGHIACCIANTI 



Federica Francesconi questa settimana ci parla di pedofilia e potere, con la partecipazione di Paolo Franceschetti




Avvocato P. Franceschetti - combattimenti fra bambini nella residenza Agnelli




Pedofilia, un'agghiacciante testimonianza: Pier Paolo Zaccai BN PODCAST





L'immigrazione serve al potere - Federica Francesconi









Israele SITREP: Gli israeliani odiatori di Cristo lo rifanno

I SIONISTI EMISSARI DELL'ANTICRISTO TORNANO AD OFFENDERE NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO. VERGOGNA! LUI STESSO POSSA RICOMPENSARVI SECONDO LA SUA SANTA E INESORABILE VOLONTA'. IL DIAVOLO PERCEPISCE LA FORZA DEL NOME DI GESU' CHE LO SCHIACCIA!.....

Ricordate questo:


o, del resto, questo:



Bene, i nostri amici israeliani lo hanno fatto di nuovo, date un'occhiata a questo articolo di RT : (ignorate tutte le spiegazioni e altri copioni nel testo dell'articolo RT). 

----

La statua di 'McJesus' scatena la rivolta al museo in Israele mentre i manifestanti chiedono la rimozione dell'arte "offensiva"

Una mostra d'arte con un crucified Ronald McDonald ha provocato il caos nella città israeliana di Haifa la scorsa settimana, dopo che membri della minoranza cristiana araba del paese si sono offesi nella raffigurazione e hanno protestato davanti al museo. Centinaia di manifestanti cristiani hanno chiesto la statua, intitolata "McJesus" , "per essere rimosso dal museo, con la polizia israeliana che ha detto che alcuni rivoltosi hanno persino lanciato una bomba incendiaria all'edificio e lanciato pietre, infranto vetri e ferito agenti". Le folle sono state infine disperse con gas lacrimogeni e granate stordenti, secondo l'Associated Press.





Christian Palestinians protesting in front of the Haifa Museum to the sculpture “McJesus” by Finnish artist Jani Leinonen, depicting Ronald McDonalds clown on the cross.


Tuttavia, sembra che i manifestanti abbiano mancato il punto dell'esposizione, che non doveva essere un attacco al cristianesimo, ma invece inteso come dichiarazione di un artista sul capitalismo, sul dominio delle multinazionali e sul modo in cui la società e la cultura moderne adorano i falsi dei. La mostra include anche scatole di bambole Barbie con dentro Gesù e la Vergine Maria.
L'improvvisa attenzione alla mostra è stata una sorpresa per il direttore del museo Nissim Tal, tuttavia, poiché l'arte in questione era stata esposta per mesi senza problemi. Si ritiene che le foto della controversa statua recentemente pubblicate sui social media abbiano provocato le proteste.
Il lavoro è stato anche mostrato in altri paesi senza problemi, sebbene i cristiani di Israele rappresentino una piccola percentuale della popolazione in un paese che è già pieno di tensioni etniche e religiose.
Wadie Abu Nassar, un consigliere dei dirigenti ecclesiastici che hanno chiesto la rimozione della mostra, ha detto all'AP che era necessario capire che la libertà di espressione "è interpretata in modi diversi" in diverse società. "Se questo lavoro fosse diretto contro i non cristiani, il mondo sarebbe sconvolto", ha detto.
Il museo ha rifiutato di rimuovere l'opera d'arte, dicendo che deve difendere la libertà di espressione e resistere alla pressione. "Se togliamo l'arte, il giorno dopo avremo i politici che chiedono che prendiamo altre cose e finiremo solo con le immagini colorate dei fiori nel museo" , ha detto Tal, aggiungendo: "Difenderemo la libertà della parola, della libertà d'arte e della libertà di cultura, e non la smetteranno. "
Il ministro della Cultura israeliana Miri Regev, che in precedenza era stato accusato di sostenere la censura dopo aver spinto la legislazione a comandare la "lealtà" nazionale nell'arte, ha anche chiesto che la mostra venisse smantellata, dicendo che era "irrispettoso".
Il museo ha appeso una tenda sopra l'entrata della mostra e ha messo un cartello che diceva che non è destinato a offendere, ma che è il "massimo" che farà, ha aggiunto il suo direttore. I manifestanti, tuttavia, si sono rifiutati di arrendersi.
In un altro modo, l'artista finlandese che ha prodotto la statua di "McJesus", Jani Leinonen, vuole anche che il lavoro venga portato fuori dal museo di Haifa, ma non perché non voglia offenderlo. Leinonen ha detto di sostenere il movimento di Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni (BDS), che mira a spingere Israele a cambiare le sue politiche verso i palestinesi.
La conclusione è questa: se è anticristiano, allora anche un goym sostenitore del BDS otterrà i suoi 15 minuti di celebrità nell'unica "democrazia in Medio Oriente".
Questi signori e i pazzi di al Qaeda sono le forze che l'Occidente ha scelto di sostenere nel Medio Oriente.
Bravo!
Il Saker



The McJesus Saga keeps getting better and better. Apparently Finnish artist Jani Leinonen is a activist/supporter and wants his work taken out of the Haifa museum. He wasn't aware it was being exhibited there. 😂


Cancro, l’addio alla chemioterapia: trovato codice di autodistruzione. Sarà una rivoluzione.


Nelle nostre cellule c’è un codice di autodistruzione che porta quelle tumorali al suicidio senza danneggiare quelle sane: siamo di fronte ad una possibile cura futura dal cancro che non avrà bisogno di chemioterapia. Ma come funziona questo codice di autodistruzione e come lo hanno trovato?

Un codice di 800.000 anni fa

I ricercatori fanno sapere che questo codice di autodistruzione si trova nelle nostre cellule incorporato ad una proteina antica più di 800.000 anni e che ha la funzione di proteggere l’organismo dal cancro. Per riuscire in questa sua impresa, la proteina controlla la produzione della molecola di Rna, il braccio destro del Dna, e dei micro Rna, le piccole sequenze di geni che come registi regolano l’espressione di altri geni. In pratica questo codice si trova nelle istruzioni di ogni cellula dell’organismo e si attiva quando le cellule si trasformano a causa del tumore e le spinge al suicidio.
Addio chemioterapia?

Secondo gli scienziati che hanno scoperto il codice di autodistruzione, in futuro potremmo utilizzarlo per far scattare il meccanismo di difesa senza dover ricorrere alla chemioterapia o interferire con il genoma, come spiega Marcus Peter, coordinatore della ricerca.
Nuove armi anti cancro

Gli scienziati spiegano che conoscere questo codice significa controllare potenziali armi contro il cancro, ossia i micro Rna che l’organismo utilizza normalmente per difendersi e attivarle per aggredire le cellule malate. “Possiamo utilizzare i micro Rna direttamente e schiacciare l’interruttore che innesca l’autodistruzione” spiegano gli scienziati che sottolineano come questo approccio sia inoltre privo di tutti gli effetti collaterali tipici invece della chemioterapia che, alterando il genoma delle cellule, rischia anche di provocare tumori secondari.
Conclusioni

Certo c’è ancora molta strada da fare, ma gli scienziati sono fiduciosi di poter approcciarsi alla lotta contro il cancro seguendo “il corso della natura, utilizzando un meccanismo che la natura ha sviluppato”. Vedremo.


Riferimenti AttivoTv

Un sismologo lancia l’allarme: “Nei prossimi giorni c’è una grossa possibilità che si verifichi un forte sisma” (Video)



Alcuni ricercatori ritengono che il pianeta potrebbe essere scosso in questi giorni da un forte terremoto già da oggi. Questo sarà causato dall’allineamento planetario della Terra, di Mercurio, di Venere e della nostra stella il Sole, che produrrà una specie di tiro alla fune gravitazionale nella nostra posizione galattica. Di conseguenza, un forte sisma che supererà la magnitudo 6 potrebbe scatenarsi in qualsiasi parte del mondo tra il 16 e il 19 gennaio.


Tuttavia, la minaccia non si ferma qui e il pericolo potrebbe continuare per settimane. 

Il sito che ha fa le previsioni sui terremoti Ditrianum del gruppo Global Earthquake Forecaster, guidato dal ricercatore Frank Hoogerbeets, ha fatto questa allarmante dichiarazione: “”Con la Terra in un allineamento al 13 ° e Venere in due allineamenti il ​​16, c’è un’alta probabilità di attività sismica più ampia, che si avvicinerà o andrà anche oltre la magnitudine 6.

A causa di posizioni specifiche dei pianeti esterni, abbiamo una geometria lunare critica ogni tre-quattro giorni che, in media, può causare più disordini sismici.”

“Questa situazione continuerà per diverse settimane.”

Tuttavia, il signor Hoogerbeets non fornisce alcuna indicazione su quando o dove i terremoti potrebbero colpire, ma solamente che potrebbe accadere un sisma attorno alla magnitudine sei, che “potrebbe causare un sacco di danni in aree molto popolate”, secondo Michigan Tech.

Il ricercatore olandese è arrivato alla sua conclusione usando il Solar System Geometry Index (SSIG),che “è il calcolo di un insieme di dati per uno specifico intervallo temporale di valori dati a specifiche posizioni geometriche dei pianeti, la Luna e il Sole”.


Mr Hoogerbeets afferma che il terremoto sarà di almeno magnitudo 6
(GETTY)

Ha detto: “Dopo tre anni di osservazioni, è diventato chiaro che alcune geometrie planetarie nel Sistema Solare tendono chiaramente a provocare un aumento sismico, mentre altre geometrie no”.

Ma gli esperti hanno respinto le affermazioni di Hoogerbeets, dicendo che non c’è modo di prevedere i terremoti.

John Bellini, geofisico del US Geological Survey (USGS), ha dichiarato: “Non possiamo prevedere i terremoti.

“A volte prima di un grande terremoto ne accadono uno o due deboli, ma non sappiamo quando succederà quello più potente”.






BlackRock, quel potere occulto che domina tutta la finanza europea


L’aneddoto viene da un’ex impiegata di BlackRock: arrivato sopra l’Atlantico in viaggio in Europa, il Ceo e fondatore di BlackRock Larry Fink chiede al comandante dell’aereo di cambiare rotta e dirigersi verso la Germania. Intanto telefona a un suo uomo a Francoforte perché organizzi un incontro con Angela Merkel, entro cinque ore. Il manager cerca di fare il possibile, ma non riuscendo a trovare la cancelliera, fissa un appuntamento con il vicepresidente della Bmw. I due s’incontrano, poi mentre il tedesco sta spiegando le strategie della Casa automobilistica, Larry Fink si alza e comincia un’altra conversazione telefonica. Disinvoltura di chi sa di essere considerato tra gli uomini più influenti al mondo (Fortune, 2018).
Laurence “Larry” Fink, 65 anni, figlio di un commerciante di scarpe e di un’insegnante d’inglese, è il trader californiano che nel 1988 ha fondato la società BlackRock con una dozzina di colleghi. Oggi gli impiegati sono 13.900, in 30 Paesi. E BlackRock è diventata la più grande società d’investimento al mondo, 6.280 miliardi di dollari di capitale gestito, di cui un terzo in Europa, più del Pil di Francia e Spagna messe insieme. Attraverso il suo software per la gestione dei rischi, Aladdin, BlackRock controlla indirettamente altri 20.000 miliardi di dollari. Un potere che BlackRock esercita anche dando consigli a governi, Banche centrali, istituzioni europee. E influenzando ogni legge che viene approvata in Europa. “Le enormi dimensioni di BlackRock ne fanno un potere di mercato che nessuno Stato può più controllare”, riassume il deputato liberale tedesco (Fdp) Michael Theurer.
Il gigante misterioso
La società americana gestisce i soldi degli altri, non ha quote di controllo, ma ha diritto di voto nelle assemblee delle aziende quotate, l’anno scorso ha votato nel 91% dei casi nelle 17 mila aziende dov’è azionista.
In Europa la “roccia nera” è presente nell’energia, nei trasporti, nelle compagnie aeree, nell’agroalimentare, fino all’immobiliare. Possiede una cospicua fetta (tenuta segreta dalla Banca d’Italia e dalla società stessa) di bond del nostro debito pubblico, come testimonia il database Thomsons One (Reuters) che Investigate Europe ha consultato.
È azionista di peso nelle top 10 banche europee, primo azionista della Deutsche Bank, secondo in Intesa San Paolo, presente in Unicredit, Banca Generali, Fineco, Enel, Eni, Telecom. In Germania ha investito 100 miliardi solo in azioni, 240 nel Regno Unito, 21 da noi, ma che sommati ai bond e alle obbligazioni arrivano a 79 miliardi di patrimonio gestito in Italia. In un libro scritto tre anni fa, la giornalista tedesca Heike Buchter spiega come “da quando ti alzi la mattina, prendi i cereali con il latte, ti vesti, t’infili le scarpe, prendi l’auto e vai al lavoro, dove accenderai il computer, usando il tuo iPhone, in tutti i momenti della giornata BlackRock è presente”.
Fink viene sempre ricevuto come un capo di Stato, che vada a Roma a incontrare Matteo Renzi, per una cena privata, nel 2014 o ad Amsterdam per parlare con il premier Mark Rutte, nel 2016, o all’Eliseo: ha già incontrato due volte il presidente Emmanuel Macron. Cosa chiedono tutti questi capi di governo a BlackRock? Di continuare a investire in Europa. In cambio, assicurano di non intralciare i suoi affari con leggi e controlli a dismisura.
La finanza democratica
La grande fortuna di BlackRock viene dai fondi passivi. La crisi economica è stata un’opportunità per la roccia di Wall Street. Da un patrimonio gestito di 1.000 miliardi di dollari nel 2008 è passata a più di 6.000 miliardi nel 2018, grazie agli Etf (exchanged traded funds), oggi il 72 per cento del suo portafoglio. I fondi nell’ultimo decennio sono letteralmente esplosi, occupando ormai il 40 per cento del totale del mercato azionario nel mondo, con BlackRock leader mondiale del settore.
La ragione principale del loro boom è che costano poco: 0,2 per cento del valore investito, un decimo dei costi di un fondo attivo. Un fondo attivo è gestito da manager, un Etf va in automatico, copia come un clone il valore di un indice di Borsa. Se le azioni dell’indice vanno su, sale anche il valore dei fondi BlackRock, se l’indice perde valore, scendono anche i fondi passivi. Barbara Novick, vicepresidente di BlackRock, ha spiegato questo successo parlando di “democratizzazione” della finanza: ormai tutti possono investire anche piccole somme. Ma più aumenta il volume dei fondi passivi, più il mercato si concentra in poche società. All’Università di Amsterdam un gruppo di ricercatori legati alla piattaforma Corpnet ha studiato il comportamento di BlackRock, Vanguard e State Street, i tre colossi dei fondi passivi. “Per ora sono giganti che dormono”, dice il professor Eelke Heemskerk. Ma si stanno svegliando.
I pompieri della crisi
Il 18 marzo 2008 quando Timothy Geithner, capo alla Federal Reserve di New York (poi diventato ministro delle Finanze con Barack Obama), chiama Larry Fink perché lo aiuti a ripulire le spazzature della banca d’investimento Bear Stearns, appena salvata dal governo Usa. Fink ha già sviluppato il software Aladdin, che analizza in pochi secondi la composizione e i rischi di larghi portafogli. È l’uomo giusto per spegnere i fuochi della crisi. Dopo la Bear Stearns, BlackRock sarà chiamata a isolare i prodotti tossici di Citibank, Aig, Fannie Mae e Freddie Mac. Diventa il braccio operativo del governo americano per la gestione della crisi.
A fine 2010, la Banca centrale dell’Irlanda chiama – senza bando di gara – BlackRock Solutions, filiale del gigante americano specializzata nella parte consulenza, per studiare lo stato di salute delle banche irlandesi. Dublino ha appena chiesto ai Paesi europei e al fondo monetario internazionale un prestito da 50 miliardi di euro per evitare il fallimento. La Troika (Fmi, Commissione Ue e Banca centrale europea) arriva a Dublino ed esige dal governo locale di fare ricorso a un audit esterno. La scelta cade su BlackRock, anche se già controlla 162 miliardi di euro di azioni nell’isola celtica. “Una missione gigantesca” dirà Larry Fink a proposito dell’Irlanda, “la più grande che ci sia mai stata affidata da un governo”. BlackRock viene poi chiamata ancora nel 2011 e nel 2012 per effettuare stress test sulle banche irlandesi. E a fine 2012 si compra il 3 per cento di Bank of Ireland, proprio una delle banche su cui aveva fatto gli stress test nel 2011.
In Grecia la “roccia nera” ha cominciato in modo più prudente. Sotto il nome di “Solar”, BlackRock Solutions affitta uffici modesti ad Atene e, assunta dalla Banca centrale, entra nei caveau di 18 banche elleniche. Siamo nel 2011. Negli anni successivi BlackRock viene ancora chiamata per studiare il volume del “buco” delle maggiori banche greche, effettuare stress test sui principali istituti. Sei contratti in tutto, l’ultimo per fornire assistenza tecnica allo smaltimento dei crediti deteriorati. Oggi ad Atene si parla molto della “roccia nera” per il centro commerciale che sta costruendo per 300 milioni di euro, nel cuore della Capitale, ai piedi dell’Acropoli e perché è la prima azionista di una miniera d’oro, nel nord del Paese, invisa dalla popolazione locale per la presunta pericolosità per l’ambiente. Ma la società di Larry Fink è anche azionista di peso delle più grosse banche e della lotteria nazionale, da poco privatizzata. Conflitti d’interessi, accesso privilegiato a informazioni riservate che possono essere utili a chi investe milioni di euro in un Paese? L’ex capo economista di Alpha Bank, Michael Massourakis, ricorda come “nel pomeriggio andavamo da BlackRock per vendere le nostre azioni e lo stesso giorno degli impiegati di BlackRock venivano da noi a controllare i libri contabili. Poi la sera uomini di BlackRock si incontravano per un drink? Non lo so”.
“Niente indica che gli impiegati di BlackRock venuti ad Atene abbiano trasmesso informazioni riservate alle équipe di BlackRock interessate agli investimenti dei fondi – assicura un trader greco – BlackRock non avrebbe mai rischiato di distruggere la propria reputazione per così poco”. Ma il problema si pone a un livello più alto, dice la fonte greca: “Salendo nella gerarchia di un’azienda si arriva a un punto in cui si hanno a disposizione tutte le informazioni della società, il lato investimento e quello della consulenza”. Il 12 dicembre 2013 Larry Fink ha incontrato il governatore della Banca di Grecia, George Provopoulos. Di che hanno parlato i due uomini, degli investimenti di BlackRock nella penisola ellenica, del degrado dei crediti nelle banche greche o di tutt’e due?
In Spagna BlackRock è riuscita a entrare nel mercato immobiliare – oggi controlla quattro grosse società di real estate – e a diventare azionista rilevante delle sei più grosse banche spagnole. Anche se le sue attività di consulenza sono state fermate nel 2012 da una campagna di stampa virulenta a opera di banchieri anonimi che trovavano “non ragionevole” affidare alla società americana di stabilire i prezzi degli asset immobiliari delle banche, i cui portafogli erano già stati studiati dalla roccia nera in un precedente contratto con la Banca centrale spagnola. BlackRock – dicevano i banchieri – era in una posizione privilegiata come acquirente futuro. L’allora ministro delle Finanze spagnolo, Luis de Guindos – oggi indicato come vicepresidente della Bce – dovette abbandonare l’idea di affidare a BlackRock lo studio sugli investimenti immobiliari delle banche spagnole.
In Olanda la Banca centrale ha chiamato due volte BlackRock, fino al 2013, per lo studio degli asset immobiliari e per i crediti deteriorati delle banche olandesi – come la ING – dove la roccia è azionista. Anche la Banca centrale europea ha fatto ricorso due volte a BlackRock per attività di consulenza. Nel 2014 l’istituzione guidata da Mario Draghi chiama BlackRock Solutions per disegnare un programma di acquisto di titoli garantiti (Abs) e nel 2016 per preparare gli stress test di 39 banche sistemiche europee, banche di cui spesso BlackRock è azionista rilevante. Da Francoforte la Bce ha smentito qualunque rischio di conflitti d’interessi, garantendo che “la confidenzialità delle informazioni è assicurata dai termini del contratto”. Ma la Banca centrale greca ha rivelato a Investigate Europe che qualche dubbio lo ha avuto: “Nel 2015 abbiamo escluso BlackRock dalla preparazione degli stress test sulle banche per un rischio di conflitto d’interessi”.
Le muraglie cinesi
La roccia nera si è sempre difesa con vigore dalle accuse di conflitto d’interessi: “Le nostre squadre sono chiaramente separate – ha spiegato Larry Fink a un quotidiano tedesco nel 2016 – ci sono grandi barriere per assicurare che l’informazione non venga dispersa e non ci sia conflitto d’interessi” Ma, ammesso che le muraglie cinesi davvero funzionino, queste non esistono più al livello gerarchico più alto di una società. Martin Hellwig, ex direttore della Commissione tedesca per i Monopoli, dice: “Un’azienda privata riceve una missione pubblica, questo è profondamente sbagliato”. Hans-Peter Burghoff, dell’Università di Hohenheim (Stoccarda) aggiunge: “L’accesso esclusivo alle autorità di sorveglianza europee dà inevitabilmente un enorme vantaggio strategico a BlackRock rispetto a tutti i suoi concorrenti”.
I politici sulla roccia
Ma chi controlla il controllore? Questa non sembra una preoccupazione dei politici europei. Che anzi si fanno assumere da BlackRock. George Osborne, ministro delle Finanze britannico dal 2010 al 2016, ha un contratto di consulente con la roccia nera. Guadagna 740.000 euro l’anno per lavorare un giorno a settimana. Quando era ministro aveva incontrato a più riprese i rappresentanti di BlackRock, mentre portava avanti la riforma delle pensioni e liberava un mercato dei fondi pensione da 25 miliardi di sterline. In Germania la roccia ha pescato Frederic Merz, ex capo della Cdu al Parlamento tedesco; in Svizzera è l’ex governatore della banca centrale Philippe Hildebrand ad aver seguito le sirene di Larry Fink. E in Francia, l’attuale presidente di BlackRock, Jean-François Cirelli, è anche consulente del presidente francese Emmanuel Macron. Daniela Gabor, dell’Università del West England di Bristol, conosce bene la roccia nera per aver seguito la legislazione finanziaria a Bruxelles e sintetizza: “BlackRock non è solo una storia di fondi passivi. È la storia di un potere politico”.
* Investigate Europe1