lunedì 20 luglio 2020

Il vaccino di Gates modifica il DNA: scienziati ed esperti di etica danno l’allarme




Big Pharma sta sviluppando 80 vaccini contro il COVID, ma Gates & Fauci stanno spingendo sul laboratorio “Moderna https://www.modernatx.com/”, dove il vaccino utilizza una nuova, non testata e molto controversa tecnologia sperimentale RNA (https://www.modernatx.com/ecosystem/strategic-collaborators/foundations-advancing-mrna-science-and-research) che Gates sostiene da oltre un decennio.

Invece di iniettare un antigene e un adiuvante come nei vaccini convenzionali, si vorrebbe iniettare un piccolo pezzo del codice genetico del coronavirus nelle cellule umane. Cambia il DNA in tutto il corpo umano e riprogramma le nostre cellule per produrre anticorpi per combattere il virus. I vaccini contro l’MRNA sono una forma di ingegneria genetica nota come “manipolazione del gene germinale”. Le modificazioni genetiche di Moderna vengono poi trasmesse alle generazioni future. Nella Dichiarazione di Ginevra di gennaio, i maggiori esperti di etica e scienziati del mondo hanno chiesto la fine di questo tipo di esperimenti.

I prodotti di Moderna non hanno mai venduto un prodotto per portarlo sul mercato, non sono mai stati sottoposti a test clinici o hanno avuto un vaccino approvato dalla FDA. Nonostante gli investimenti di Gates, la società si è trovata sull’orlo del fallimento con 1,5 miliardi di dollari di debiti prima della COVID.


Con il sostegno di Fauci, l’azienda ha ottenuto un sorprendente finanziamento federale di 483 milioni di dollari per accelerare lo sviluppo. Il dottor Joseph Bolen, ex capo della Ricerca e Sviluppo di Moderna, è rimasto scioccato dalla scommessa di Fauci: “Non so a cosa stiano pensando”, ha detto alla CNN https://www.dailymail.co.uk/news/article-8279017/Americas-big-bet-company-promised-vaccine-weeks-despite-having-no-track-record.html, “quando l’ho letto, sono rimasto abbastanza stupito”. Moderna e Fauci hanno iniziato a Seattle il 3 marzo scorso, gli esperimenti umani sono finanziati con fondi federali.

Il dottor Peter Hotez https://edition.cnn.com/2020/03/31/us/coronavirus-vaccine-timetable-concerns-experts-invs/index.html ha messo in guardia dalle conseguenze potenzialmente letali del mancato superamento dei test sugli animali: “Coronavirus vaccine candidate uses new, never-before-approved technology – The vaccine under examination was created using a new, potentially revolutionary technology platform that, if successful, could indeed cut months from the development process. However, the technology — called a messenger RNA vaccine — has never been approved as a product for distribution; this would be the first. Developed by NIAID scientists and researchers at Moderna, a Massachusetts biotech company, the experimental product — unlike most other licensed vaccines — does not use any part of the live virus. Rather, the researchers built their vaccine from the genetic information on the coronavirus provided by China. Called mRNA-1273, the vaccine uses messenger RNA (ribonucleic acid) to direct cells in the body to make proteins to prompt an immune response that prevents or fights disease.”

Il dottor Suhab Siddiqi, ex direttore della chimica di Moderna, ha affermato alla CNN: “Non permetterei che il [vaccino] venga iniettato nel mio corpo https://edition.cnn.com/2020/05/01/us/coronavirus-moderna-vaccine-invs/index.html .

Non esistono dati sulla sua nocività e tossicità, l’ex scienziata dell’NIH Dr. Judy Mikovits, nel video sopra dice che è criminale testare i vaccini contro l’MRNA sull’uomo perché può causare il cancro e altri gravi danni che possono richiedere anni per svilupparsi.

Per precauzione Moderna ha ordinato ai partecipanti allo studio di non fare sesso non protetto o di fare donazioni di sperma.

Viene da chiedersi se Gates spera di vendere la sua tecnologia sperimentale “di modificazione genetica” su una buona parte di 7 miliardi di persone, magari una parte si trasforma “in una nuova specie OGM”.

Su https://www.instagram.com/robertfkennedyjr/ se ne sta occupando anche Robert F. Kennedy Jr.

Nel frattempo viene completamente ignorata la nuova cura: purtroppo è economica e molto veloce nel risolvere il Covid19, non buona per il Mercato dei Vaccini mondiali:
https://www.rovigooggi.it/n/98837/2020-05-03/maniezzo-m5s-a-compostella-anche-a-rovigo-si-provi-la-cura-al-coronavirus-con-il-plasma-dei-guariti: Maniezzo fa riferimento alla notizia diffusa dalla Fondazione Umberto Veronesi lo scorso 22 aprile (https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/dal-plasma-dei-guariti-una-possibile-cura-per-covid-19) relativa alla sperimentazione in corso che “prevede l’uso del plasma dei convalescenti da Covid-19 che, se infuso in persone alle prese con la malattia, determinerebbe un rapido miglioramento delle loro condizioni – annuncia la Fondazione. Questo si evince dalle prime settimane di sperimentazione in corso in quattro ospedali della Lombardia: il Policlinico San Matteo di Pavia e i presidi Carlo Poma di Mantova, Maggiore di Lodi e Asst di Cremona”.

Molti sono i media stranieri che parlano di Bill Gates e delle sue ricerche, molti iniziano ad attaccarlo e stavolta, rispetto agli anni precedenti, non hanno bisogno di fare nessun tipo di complotto. Col Covid19 Gates è venuto fuori allo scoperto, con tutta la sua filantropia e la voglia di cambiare il mondo “come lui desidera”. In totale onestà ho persino paura che la sua ricerca danneggi in modo molto negativo chi con fatica suda ogni giorno per trovare vere cure e vaccini per sconfiggere il Covid19. Danneggia chi studia e chi testa nel completo rispetto dell’essere umano. La vera scienza ha chiesto tempo, non ha promesso miracoli, vuole fare lunghi test e a loro vanno i miei applausi per la ricerca e il rispetto dell’essere umano. 
Alessia C. F. (ALKA)

Se l'accoglienza è ideologia, chiesa-dormitorio in ostaggio



RICORDATE GLI IMMIGRATI ACCOLTI DAL "COMPAGNO" DON BIANCALANI? 
QUANDO L'"ACCOGLIENZA" DIVENTA IDEOLOGIA. IMMIGRATI IN PISCINA E ITALIANI ALLA FAME, IL COMUNISMO VUOLE COSI'.....   

A Pistoia, dove don Biancalani ha alloggiato un centinaio di clandestini e homeless, si arriva all'atto di forza: dopo lo sgombero del Comune per i locali parrocchiali inadatti, i clandestini di Vicofaro dormono in chiesa. "Così nessuno li potrà cacciare", è la sfida del parroco in attrito col vescovo. Ma al suo appello a occupare la chiesa l'altra sera hanno risposto in pochi perché la maggior parte ha dormito altrove. Accoglienza & ideologia, un tempio in ostaggio e attacchi politici del sacerdote barricadero coinvolto in un'associazione contestata dalla Prefettura che ha già preso più di 800mila euro. Ecco il lato oscuro del business dell'accoglienza nelle parrocchie. 


Con la messa a dimora in chiesa di 7 tra clandestini e homeless dopo il provvedimento di sgombero del Prefetto, a Vicofaro è partita ufficialmente l’operazione Occupy church. Occupazione che vede protagonista il parroco di Pistoia don Massimo Biancalani, noto alle cronache per aver portato i migranti in piscina e per baruffare spesso con il ministro degli Interni Salvini.

Chiesa dormitorio. Sant’Egidio fa scuola. E se a Roma l’emergenza è il freddo, che giustifica la potente ong fondata da Andrea Riccardi ad aprire le chiese, a Vicofaro l’emergenza per mettere a dormire clandestini e homeless vari, è un provvedimento del Prefetto che ha ordinato lo sgombero di una struttura della parrocchia dove don Biancalani aveva alloggiato un centinaio di persone. Una sfida, a tutti: Prefettura, Comune, Polizia, Diocesi e anche popolazione che, basta andare nei bar della cittadina toscana, è spaccata letteralmente in due.

E si badi bene. Soltanto 12 di questi “migranti” sono richiedenti asilo. Tutti gli altri? Clandestini a vario titolo: chi ha ricevuto il diniego della prefettura e dovrebbe tornare in patria, senza tetto e persino un detenuto agli arresti domiciliari. A chiudere il quadro l’immagine di un prete barricadero che ora usa la chiesa come zona franca nella quale far valere provocatoriamente un principio di extra territorialità: “Voglio vedere chi li caccia da qui”, ha detto l’altro giorno al quotidiano La Nazione. Per la verità nessuno li caccia, ma forse se ne vanno loro quando vedono che la nuova sistemazione non è così conveniente.

Dei 20 migranti annunciati mercoledì, a notte ce n’erano appena 7 secondo quanto raccontano fonti della diocesi di Pistoia alla Nuova BQ. Segno che l’emergenza paventata da don Biancalani dei cento senza tetto da sistemare è una bufala colossale. Quasi tutti se ne sono andati, cercando sistemazioni migliori della balaustra della chiesa parrocchiale con vista sul tabernacolo. E forse questo al parroco non ha fatto piacere perché lui, di clandestini abbarbicati nel matroneo a dormire la notte ne vorrebbe ben di più, dato che, sempre al quotidiano toscano ha dichiarato: “Almeno qui nessuno oserà entrare” come se si trattasse di perseguitati da chissà quale terribile aguzzino. “Dare ai ragazzi un posto in chiesa mi è sembrata la risposta più logica alla ordinanza con cui il Comune ci chiede di cessare l’accoglienza. E’ bene che le chiese si attrezzino, perché c’è da aspettarsi nei prossimi mesi un afflusso enorme di queste persone”.

In realtà a dormire in chiesa ce n’erano appena sette, perché quello di Vicofaro è in realtà un porto di mare e non una struttura che offre accoglienza a tutti gli effetti, con tanto di oneri e responsabilità. Il provvedimento governativo che don Biancalani ha bollato seccamente come una risposta politica, come se Salvini non avesse in testa altro che i poveri di don Massimo, è stato invece preso molto seriamente dal vescovo di Pistoia Fausto Tardelli. Questi ha diramato un comunicato durissimo dal quale traspare un qualche cosa di più di una irritazione nei confronti di don Biancalani e dell’Associazione “Virgilio”.

I rapporti sono tesi da tempo. Da almeno un anno, da quando il parroco, dopo aver incassato il via libera ad ospitare una manciata di richiedenti asilo ha allargato il raggio portando a dormire chiunque. Una cosa che al vescovo non ha fatto piacere perché, come ha sottolineato nel suo comunicato “avevo avuto però assicurazione che tutto si sarebbe svolto nel migliore dei modi”. E invece. E invece il Comune ha dovuto fare la voce grossa dopo aver constatato che nei locali di proprietà della parrocchia di Vicofaro molte cose non erano a norma e il rischio incendio ad esempio elevatissimo.

Il parroco ha ricevuto l’intimazione dello sgombero come un attacco personale. E la situazione ora è degenerata. Ma in questa storia in realtà ci sono tante cose che non funzionano e il far dormire i migranti in chiesa non è altro che l’ultimo atto di sfida di Biancalani prima di tutto al suo vescovo che già lo aveva stigmatizzato quando aveva invitato, guarda un po’ in chiesa, Laura Boldrini.


Andiamo con ordine secondo le informazioni che la Nuova BQ ha potuto conoscere da stretti collaboratori del vescovo Tardelli. Formalmente la diocesi non c’entra nulla con le attività di don Biancalani tanto che nulla è stato concordato con il vescovo. A cominciare dalla vicinanza di don Biancalani con l’associazione Virgilio-Città Futura il cui presidente, Alessandro Vivarelli ha stipulato una convenzione con la Prefettura di Pistoia dopo aver vinto un bando per la gestione di un Cas. Bando significativo dato che tra 2017 e 2018 ha portato nelle casse dell’associazione la bellezza di 830mila euro per la gestione di 42 richiedenti asilo.

Di questi 42, don Biancalani ne accoglie in una struttura parrocchiale 12. Ma la cosa non finisce qui. Nel corso di questi ultimi mesi il sacerdote, anche spesso in polemica con il suo vescovo che accusa di averlo lasciato solo e di non fare abbastanza per la Chiesa dell’accoglienza, apre le porte della parrocchia ad un numero esorbitante di clandestini, richiedenti asilo già col foglio di diniego e altri homeless, anche italiani. La parrocchia si spacca in due, come spesso avviene in questi casi e il vescovo stigmatizza il comportamento di don Biancalani, soprattutto per le sue prese di posizione politiche. C’è chi fa una colletta per aiutare il sacerdote e chi invece è molto critico.

Arriviamo a fine agosto. La Prefettura, dopo un controllo con Vigili del Fuoco, Asl e Ufficio Urbanistica del Comune intima a don Biancalani di spostare i 12 richiedenti asilo che rientrano nel progetto Cas. “E’ nato tutto a fronte di un controllo che rientra all’interno del capitolato siglato con l’Associazione Virgilio e con le altre associazioni – spiega alla Nuova BQ il capo di gabinetto della Prefettura Di Agosta -. Noi ci siamo occupati soltanto dei richiedenti asilo di cui siamo responsabili e che abbiamo affidato a Vicofaro, da qui nasce la contestazione all’Associazione Virgilio. Dobbiamo esigere il rispetto delle regole da parte di tutti”. E nella parrocchia di Vicofaro, secondo i resoconti delle autorità, le condizioni igienico sanitarie degli stabili non sono rispettate. Da qui la contrarietà del vescovo che si sente preso in giro dall’associazione alla quale aveva raccomandato il rispetto delle normative. 

E la conseguente procedura d'infrazione della Prefettura che ha contestato la mancanza di requisiti che l'Associazione vicina al parroco avrebbe dovuto garantire nel capitolato "come evidenziato sul sito alla sezione trasparenza e già rinnovato", puntualizza il capo di gabinetto. 

Usciti i 12 richiedenti asilo e allocati in altre strutture dove già l’Associazione Virgilio fa attività, che cosa ne sarà di tutti gli altri 70 o 80? Ormai il bubbone è scoppiato: se la canonica non è adatta ad ospitare 12 richiedenti asilo, come potrà esserlo per un centinaio di persone che don Biancalani sostiene di alloggiare? Tanto più che molti di loro, avendo terminato negativamente il percorso di richiesta asilo de facto sono tornati ad essere clandestini sul suolo italiano. E’ una situazione che il vescovo non può più tollerare.

Così don Biancalani decide di mettere in atto la sua strategia: occupare la chiesa e far valere un principio di extra territorialità. Ma in realtà sono pochi quelli che decidono di seguire il sacerdote: la maggior parte se n’è già andata altrove. Don Biancalani ha anche rifiutato l’aiuto fornito dalla Caritas che aveva messo a disposizione delle strutture l’indomani della notifica della chiusura del Cas. Soltanto ieri sembra aver ceduto e ha iniziato a ragionare per trasferire una parte di persone.

Ma il braccio di ferro continua. E questo, adesso che la chiesa si è trasformata in un dormitorio, apre un ulteriore squarcio nella vita parrocchiale che da tempo è catalizzata su una gestione dell’accoglienza ideologica ed esasperata, come sembra trasparire dalla critica che lo stesso vescovo ha fatto poco prima della chiusura del Cas su chi affronta l'accoglienza in maniera ideologica senza pensare all'integrazione. Che costringe l’attività parrocchiale a risentirne e il parroco a circondarsi di avvocati per effettuare i ricorsi al Tar. A poco serve la giustificazione che in realtà i migranti alloggiati nel matroneo di giorno sono fuori e arrivano soltanto di notte. La trasformazione della chiesa in un ostello è già il segno che qualche cosa nella concezione della chiesa come tempio di Dio si è rotto.

Nonostante la contrarietà del vescovo sia elevata, la diocesi in questa fase non vuole esasperare gli animi e con prudenza sta lentamente cercando di chiudere una partita che potrebbe risultare imbarazzante per tutti. Difficile che don Biancalani riesca nel suo intento di alloggiare provvisoriamente in chiesa i suoi poveri per alcuni mesi come ha annunciato. Il Comune nella sua ordinanza ha mostrato, carte alla mano, che i locali della parrocchia non sono idonei a dormitorio. Figuriamoci una chiesa.

Intanto, però, i materassi sono piazzati e il tempio di Dio, ormai svuotato di sacro, si ritrova ostaggio di una situazione ideologica nella quale nel nome dell’accoglienza si approfitta della disperazione delle persone alimentando false speranze, ma non potendo garantire loro un futuro né una dignità. Ecco il lato oscuro del business dell’accoglienza applicato alle parrocchie. Un parroco non ha il potere di utilizzare la chiesa per scopi che non le sono propri. Figuriamoci senza il consenso del suo vescovo. Ma il dado è tratto: Occupy church avrà sicuramente nuovi capitoli, la narrazione ideologica dell'accoglienza deve proseguire.

Quei comunisti preti…

Domenica, 24 novembre 2019 – Cristo Re – da Casa Spirlì, a Taurianova


Pensavamo che quel dono blasfemo del comunista Morales, ex rossotiranno boliviano, quella croce infangata dalla falce e martello fosse segno della fine. Invece, no!

Nella chiesa di bergoglio, dove è concesso mangiare ai piedi dell’altare, ballare assieme a frati deficienti di Credo, cantare con monache vergini quanto Messalina sul letto di morte, ora si intonano canzoni partigiane come fossero Osanna e Alleluia!

La vergogna si manifesta nella parrocchia del prete dei neri in piscina, ma lui non è l’unico rosso in tonaca.

I seminari, negli ultimi anni, hanno scaricato in giro per le chiese di tutto il mondo migliaia di preti scomunicati prima ancora di essere ordinati! E sì! Perché la scomunica di Pio XII contro il comunismo NON È STATA MAI CANCELLATA!

Peraltro, oggi, anche l’UE si è svegliata ed ha accomunato il comunismo al nazismo, quale orrore dell’Umanità. La Chiesa, no! La chiesa del papampero, alla quale, ormai, manca solo il grembiulino massonico sopra tutti gli altri sacri paramenti, mantiene vivi i preti rossi, mentre commissaria le congregazioni, gli ordini e i luoghi santi in odore di Tradizione.

È la fine del Cattolicesimo!

E la morte viene da dentro, mentre il Popolo di Dio corre verso le Confraternite che si riferiscono alla Tradizione e, anche, verso il Cristianesimo Ortodosso.

Noi, speranzosi, teniamo duro.

Resteremo nelle nostre parrocchie fino all’ultima messa dell’ultimo prete “alla vecchia maniera”. Il giorno dopo, pregheremo in greco, in russo, in latino. Ma non ci consegneremo ai soviet in tonaca.

Canne e incenso non legano…

PS: Tempo fa, un prete rosso della mia diocesi alla mia domanda “Sei più prete o più comunista?” rispose “Sono prima comunista e poi prete”: non ho mai partecipato ad una messinscena celebrata da quel manigoldo!


Quanti preti di sinistra sono massoni ed ex agenti sovietici infiltrati nei seminari?

LO AFFERMA ANCHE BELLA DODD NEL SUO LIBRO "SCHOOL OF DARKNESS". IN QUESTI TEMPI "MALATI" CON IL PRETESTO DEL CORONAVIRUS, I FEDELI SE NE STANNO RENDENDO CONTO A CAUSA DEI SACRILEGI EUCARISTICI CHE SI PERPETRANO NELLE CHIESE CON IL PLACET DEL "COMPAGNO" BERGOGLIO. 

FATECI CASO: CLEMENTE XII CHE SCOMUNICO' LA MASSONERIA NON E' DIVENTATO SANTO PER LA CHIESA, MENTRE GIOVANNI XXIII E PAOLO VI CHE VOLLERO RIALLACCIARE I CONTATTI CON LA MASSONERIA SONO STATI CANONIZZATI. IO NON CREDO AL CASO E VOI?....



È piuttosto diffusa l’opinione che una tendenza “di sinistra” sia sempre esistita all’interno del mondo cattolico e della Chiesa stessa; che una parte dei cattolici e del clero, a torto o a ragione (a torto, secondo il nostro punto di vista), ritengano esistere una consonanza di fondo e una logica, naturale convergenza strategica, fra la predicazione del Vangelo di Gesù Cristo e il Capitale di Karl Marx; e, inoltre, che si tratti d’un fenomeno assolutamente spontaneo, giusto o sbagliato che sia nel merito della questione, davanti al quale non si può fare altro che prenderne atto, più o meno come si prende atto del sole e della pioggia, o del succedersi delle stagioni. Vale tuttavia la pena di chiedersi se davvero si sia trattato di un fenomeno del tutto spontaneo e naturale; se i preti modernisti e i preti operai, o una parte di essi, non siano stati solo gli utili strumenti, diciamo pure gli utili idioti, di una manovra immensamente più vasta di quanto le loro menti “progressiste”, per quanto si credessero audaci, avrebbero mai osato immaginare.

Esistono degli argomenti di ordine logico per nutrire un simile dubbio. Dopotutto, la Chiesa aveva resistito all’offensiva scatenata dalla Massoneria, a partire dal’Illuminismo, per un paio di secoli; era rimasta compatta, vogliamo dire, quanto meno sul piano dottrinale e pastorale. Solo in Francia, sotto i colpi di maglio della Rivoluzione del 1789 e la lacerazione prodotta dalla Costituzione civile del clero, si erano aperte delle serie falle in tale compattezza; non, però, a livello dogmatico, ma solo nell’atteggiamento di una parte del clero verso la società civile e lo Stato. In altre parole, per due secoli il clero cattolico aveva resistito a tutti gli sforzi della Massoneria per scompaginarlo dall’interno, mediante infiltrazioni sapientemente mirate e astutamente dissimulate, senza cedere di un millimetro sul piano dei principî, con la stessa determinazione mostrata davanti all’offensiva protestante nel XVI secolo. Il papa Clemente XII, nel 1738, aveva fulminato la scomunica contro la Massoneria e i suoi membri, con l’epistola In eminenti apostolatus specula; provvedimento che venne confermato e ribadito da tutti i pontefici successivi, e mai ufficialmente ritirato. Solo con Giovanni XXIII e soprattutto con Paolo VI si faranno strada delle tendenze apertamente favorevoli a riallacciare il “dialogo” con i massoni, e verranno allo scoperto vescovi possibilisti e sacerdoti proclamanti apertamente la loro fede massonica, come quel padre Rosario Esposito (1921-1997) del quale ci siamo occupati in un recente articolo (Il caso di padre Esposito mostra che la Massoneria si è già insediata dentro la Chiesa, pubblicato su Il Corriere delle Regioni in data 06/04/2016). Don Luigi Villa (1918-2012), comboniano, da parte sua, dopo anni di pericolose indagini in tutto il mondo, dietro mandato spirituale di padre Pio da Pietrelcina, era giunto alla conclusione che sia Giovanni XXIII, sia Paolo VI erano affiliati alla Massoneria e la stavano favorendo occultamente; scrisse anche una serie di libri per denunciare il fatto, che furono “silenziati” dalla grande stampa e dall’informazione ufficiale, e pubblicò la battagliera rivista Chiesa viva e altri periodici, che vennero sistematicamente sabotati e fatti chiudere dall’autorità episcopale. Ci rendiamo conto della gravità delle accuse di don Villa, eppure non ci risulta che le sue affermazioni abbiano ricevuto una smentita convincente; piuttosto, sono state ignorate, il che è assai diverso.



Dunque, a un certo punto, la strenua lotta della Chiesa contro la Massoneria s’indebolisce, va in affanno, s’inceppa: la svolta avviene dopo la conclusione del pontificato di Pio XII (che di don Villa aveva stima e che lo aveva incoraggiato), e si è manifestata in forma sempre più esplicita, per esempio attraverso ripetute dichiarazioni del cardinale di Milano, Carlo Maria Martini, anche’egli favorevole al “dialogo” con i fratelli massoni, in nome di non si sa bene quale comunanza spirituale: quella gnostica e deista propria della Massoneria, evidentemente; non certo quella cattolica (e Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, avrebbe poi fatto un superlativo e imbarazzante elogio funebre del cardinale Martini, il 31 agosto 2012, come se fosse stato un confratello). Ebbene, proprio nello stesso momento, giunge alla ribalta il fenomeno della contestazione di sinistra nei seminari; emergono le figure dei preti contestatori - come don Lorenzo Milani, che se la prende coi cappellani militari, col servizio militare obbligatorio, con le professoresse che bocciano gli alunni impreparati -, e dei preti operai, i quali, benché certamente animati, in molti casi, da ottime intenzioni, nondimeno alimentano il clima di secolarizzazione all’interno della stessa Chiesa e di contestazione nei confronti dei vescovi “tradizionalisti”, additati al pubblico disprezzo per le loro posizioni retrive e per la loro sorda opposizione a un non meglio specificato ”spirito del Concilio Vaticano II”, formula nella quale i preti, i teologi e tutti i cattolici di sinistra inseriscono idealmente tutte le riforme ulteriori che vorrebbero attuare, ma che il Concilio stesso ha tralasciato di fare, pur avendone avuta, a sentir loro, tutta l’intenzione.

È una strana coincidenza. La dura condanna della Chiesa contro la Massoneria si attenua e quasi scompare proprio quando, dall’interno della Chiesa, emerge una intera generazione di preti di sinistra, i quali introducono, nel loro stile pastorale, dei modi e dei contenuti che sono molto vicini agli ideali massonici: generica adorazione di un Dio inconoscibile; relativismo delle fedi e della morale; esaltazione e glorificazione dell’uomo quale soggetto della storia e artefice del progresso; generica fratellanza fra gli uomini, che equivale a una distruzione delle identità culturali, nazionali, religiose; cieca fiducia in una élite illuminata che dovrà prendere la guida dell’umanità e condurla felicemente verso i beati pascoli di un mondo perfettamente unificato e pacificato. È lecito domandarsi se, per caso, il programma originario della Massoneria, d’infiltrarsi silenziosamente nella Chiesa cattolica e “addomesticarla” dall’interno, non abbia trovato una geniale applicazione per il tramite dell’ideologia marxista, penetrata così velocemente e così capillarmente nel tessuto della Chiesa e nella stessa teologia cattolica (basti pensare alla teologia della liberazione; e si tenga presente la vastissima diffusione delle logge massoniche nel subcontinente latino-americano), da far sorgere molti inquietanti interrogativi. Ma come avrebbe fatto la Massoneria a “travasare” i suoi programmi e i suoi obiettivi strategici nel movimento comunista mondiale, e a infiltrare, per mezzo di esso, i quadri e gli stessi vertici della Chiesa cattolica?

In effetti, non sono in molti a sapere che, durante gli anni della Guerra fredda, un numero considerevole di membri dei servizi segreti sovietici, giovani italiani, francesi, tedeschi, eccetera, tutti marxisti-leninisti dalla fede inossidabile, si sono abilmente infiltrati, oltre che nei gangli vitali della società civile dei Paesi membri della N.A,T.O., anche nelle file della Chiesa cattolica, a partire dal livello della formazione sacerdotale, ossia dai seminari e dai noviziati, con il preciso mandato di insinuare accortamente le idee del comunismo nella mentalità e nella pratica del clero, sfruttando anche il momento eccezionalmente favorevole creatosi a partire dagli anni ’60, con l’atmosfera elettrizzante del Concilio Vaticano II, con la comparsa della nuova figura del “prete operaio” e con le audaci “aperture” in senso progressista di teologi come Karl Rahner, Edward Schillebeeckx, Yves Congar, Hans Küng, Walter Kasper e altri.

Tale pratica di infiltrazione risaliva, in realtà, ancora più indietro nel tempo: rimontava addirittura a prima della Seconda guerra mondiale, quando l’Unione Sovietica di Stalin era come una enorme fortezza assediata da ogni parte, e i suoi servizi segreti si servivano di qualunque stratagemma, anche il più machiavellico, pur di reagire a tale isolamento e di portare il seme della controffensiva ideologica fin nel cuore delle democrazie occidentali e degli stessi stati fascisti, a cominciare dall’Italia di Mussolini, dove potevano servire nella duplice veste di quinte colonne dentro la Chiesa cattolica, e di agenti dello spionaggio politico in senso anticapitalista e antiborghese. I servizi di controspionaggio dei Paesi europei ne erano, naturalmente, a conoscenza; nel caso dell’Italia, la polizia segreta fascista, l’O.V.R.A., ne era perfettamente informata, anche se non è dato sapere se il governo fascista avesse “passato” alla Chiesa, o lasciato comunque filtrare verso di essa, quella parte d’informazioni che la riguardavano più direttamente.

Hanno scritto, in proposito, “i Millenari”, un gruppo di prelati del Vaticano i quali hanno voluto osservare l’anonimato, nel libro Via col vento in Vaticano, e le cui rivelazioni non vanno prese per oro colato, e tuttavia meritano una certa attenzione (Milano, Kaos Edizioni, 1999, pp. 215-217):

Lenin era della convinzione che un Segretario del partito comunista dentro uno stato cattolico, per essere all’altezza del suo compito avrebbe dovuto vestirsi all’occorrenza anche del saio francescano. Nel 1935 i servizi segreti segnalarono che all’epoca all’incirca mille studenti comunisti risultavano infiltrati nei seminari e nei noviziati dell’Europa occidentale, dove in perfetta finzione di vita religiosa s’apprestavano a diventare sacerdoti; il partito avrebbe pensato poi a sguinzagliarli nei gangli e nei posti più vitali della Chiesa. Il fenomeno andò man mano allargandosi fino alle gravi contestazioni nei seminari e nei noviziati e di tantissimi preti operai e no, durante gli anni Sessanta-Settanta. Sotto lo pseudonimo di Caesar, Antonio Gramsci negli anni Venti scrisse su “Ordine nuovo” tale profetica affermazione: “La rossa tunica di Cristo fiammeggia oggi più smagliante, più rossa, più bolscevica. Vi è un lembo di tunica di Cristo nelle innumerevoli bandiere rosse dei comunisti che in tutto il mondo marciano all’assalto della fortezza borghese, per restaurare il regno dello spirito sulla materia, per assicurare la pace in terra a tutti gli uomini di buona volontà”. Henri de Lubac diceva: Quando il sacro è dappertutto, non è più sacro in nessun luogo”. Sembra un paradosso, ma risponde spesso a verità. Succede che il vivere di un’anima consacrata, disseminata di sacro, nella dissipazione della vita finisce col non trovare spazio per il sacro, né dentro di sé, né nel suo divenire, ma soltanto nella carriera. […]

Il vescovo sloveno monsignor Pavel Hnilica negli anni Settanta fu espulso dall’URSS, dove era detenuto, con la promessa della controparte vaticana che s’impegnava a persuaderlo di trasferirsi in Usa. Ma il prelato, una volta liberato, preferì impostare il suo ministero episcopale a favore dei fedeli di oltrecortina, prendendo residenza in Roma. Di tanto in tanto veniva chiamato da qualcuno della segreteria di Stato e invitato a trasferirsi negli Stati Uniti per svolgere meglio il suo intrapreso apostolato. Il prelato prometteva, ma sempre in differita. Trovandosi sull’aereo di ritorno da quei Paesi d’oltrecortina, monsignor Hnilica approfitta di chiedere alla hostess la “Pravda” del giorno, per informarsi sugli avvenimenti nei Paesi comunisti. Con sorpresa, legge in un trafiletto ben in vista che lui, monsignor Hnilica, aveva chiesto e ottenuto di trasferirsi negli Usa per svolgere al meglio il suo ministero pastorale. Il prelato, non ignaro dei metodi colà in uso, piega il giornale e a ogni buon conto se lo conserva in borsa. Tre giorni dopo viene chiamato in segreteria di Stato, questa volta ricevuto da uno di quelli al più alto livello, il quale con stile perentorio gli riferiva senza mezzi termini che era stato deciso il suo trasferimento definitivo negli Stati Uniti; gli davano solo pochi giorni di tempo per i necessari preparativi. Monsignor Hnilica si era portato con sé la “Pravda” che lo chiamava in causa; con calma trovò la pagina dov’era scritto il trafiletto, la mise sotto gli occhi dell’importante prelato traducendogliela e poi, sincero e leale in modo impressionante, chiese: “Monsignore, a che gioco giochiamo?”. La conclusione fu che non se ne fece niente, e monsignor Hnilica è potuto restare a Roma fino ai nostri giorni [è morto nel 2006 a Nové Hrady, nella Repubblica Ceca, dopo aver assistito al crollo del comunismo]. Di certo non la spuntarono, ma lui non se ne uscì indenne. Poco tempo dopo, restò coinvolto in un’accusa di traffico monetario. Ripicca? Chissà! È vento di libeccio anche quello.

Sì, lo conosciamo: è un vecchio metodo, quello d’infangare i personaggi scomodi; e diversi religiosi non graditi ai modernisti (e alla Massoneria) hanno subito tale trattamento, venendone umanamente distrutti: da Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, a Stefano Maria Manelli, fondatore dei Francescani dell’Immacolata (cfr. i nostri articoli Qual è la posta in gioco nella vicenda dei francescani dell’Immacolata? e Padre Maciel e i Legionari di Cristo: davvero giustizia è fatta?, pubblicati su Il Corriere delle Regioni il 13/03/2016 e il 19/03/2016): guarda caso, due pilastri di quella Chiesa spirituale, strenuamente fedele a Cristo alla sacra Tradizione, che non vuole cedere alla tentazione di venire a patti con il “mondo”. E siccome crediamo poco alle coincidenze…


LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 20 Luglio 2020
Lunedì della XVI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

PANEQUOTIDIANO,«MAESTRO, VORREMMO CHE TU CI FACESSI VEDERE UN ...

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Ecco, Dio viene in mio aiuto, il Signore sostiene l’anima mia.
A te con gioia offrirò sacrifici
e loderò il tuo nome, Signore, perché sei buono.(Sal 54,6-8)

Colletta
Sii propizio a noi tuoi fedeli, Signore,
e donaci i tesori della tua grazia,
perché, ardenti di speranza, fede e carità,
restiamo sempre fedeli ai tuoi comandamenti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Mi 6,1-4.6-8)
Uomo, ti è stato insegnato ciò che richiede il Signore da te.


Dal libro del profeta Michèa

Ascoltate dunque ciò che dice il Signore:
«Su, illustra la tua causa ai monti
e i colli ascoltino la tua voce!».
Ascoltate, o monti, il processo del Signore,
o perenni fondamenta della terra,
perché il Signore è in causa con il suo popolo,
accusa Israele.
«Popolo mio, che cosa ti ho fatto?
In che cosa ti ho stancato? Rispondimi.
Forse perché ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto,
ti ho riscattato dalla condizione servile
e ho mandato davanti a te
Mosè, Aronne e Maria?».
«Con che cosa mi presenterò al Signore,
mi prostrerò al Dio altissimo?
Mi presenterò a lui con olocausti,
con vitelli di un anno?
Gradirà il Signore
migliaia di montoni
e torrenti di olio a miriadi?
Gli offrirò forse il mio primogenito
per la mia colpa,
il frutto delle mie viscere
per il mio peccato?».
Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono
e ciò che richiede il Signore da te:
praticare la giustizia,
amare la bontà,
camminare umilmente con il tuo Dio.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 49)
Rit: A chi cammina per la retta via, mostrerò la salvezza di Dio.

«Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno stabilito con me l’alleanza
offrendo un sacrificio».
I cieli annunciano la sua giustizia:
è Dio che giudica.

«Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili».

«Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?

Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora».

Canto al Vangelo (Sal 94,8)
Alleluia, alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.

VANGELO (Mt 12,38-42)
La regina del Sud si alzerà contro questa generazione.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Ogni giorno incontriamo difficoltà, paure, incognite. E ogni giorno chiediamo al Signore di essere luce e conforto al nostro cammino, pregando insieme e dicendo:
Sii tu la nostra forza, Signore.

Signore nostro Dio, togli dai nostri cuori ogni rimpianto del passato, ogni paura del futuro, e riempici di speranza e di fiducia in te. Preghiamo:
Signore nostro Dio, aiutaci a costruire una società più giusta, dove nessuna persona sia usata, ma ognuno trovi rispetto e solidarietà. Preghiamo:
Signore nostro Dio, apri i nostri occhi perché vediamo i segni del tuo amore. Preghiamo:
Signore nostro Dio, trasforma la nostra vita, dandoci una fede vera nella risurrezione di Gesù, nostra salvezza. Preghiamo:
Perché a tutti i defunti siano aperte le porte del cielo.
Perché siamo liberati dalla tentazione finale.

Signore nostro Dio, accogli la nostra preghiera e, uniti a Cristo nel sacrificio eucaristico, fà che diventiamo veramente suoi seguaci. Egli è Dio e vive e regna con te per i secoli eterni. Amen.

Preghiera sulle offerte
O Dio, che nell’unico e perfetto sacrificio del Cristo
hai dato valore e compimento
alle tante vittime della legge antica,
accogli e santifica questa nostra offerta
come un giorno benedicesti i doni di Abele,
e ciò che ognuno di noi presenta in tuo onore
giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi:
buono è il Signore e misericordioso,
egli dà il cibo a coloro che lo temono. (Sal 111,4-5)

Oppure:
“Ecco, sto alla porta e busso”, dice il Signore.
“Se uno ascolta la mia voce e mi apre,
io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”. (Ap 3,20)


Preghiera dopo la comunione
Assisti, Signore, il tuo popolo,
che hai colmato della grazia di questi santi misteri,
e fa’ che passiamo dalla decadenza del peccato
alla pienezza della vita nuova.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Il brano evangelico esprime il rifiuto di chi non crede a Gesù, e possiamo dividerlo in tre punti: la richiesta di segni (v. 38); il giudizio generale di Gesù (v. 39a); il contro segno dato dal Maestro (v. 39 b).
Quando cerchiamo un segno perché manchiamo di fiducia nel Signore, la nostra ricerca religiosa non è più autentica, e cadiamo nell’economia del successo, rifiutando quella umile del regno. Naturalmente diciamo che cerchiamo il segno, il successo, per dare gloria a Dio, ma in realtà ci chiudiamo in qualcosa che ci gratifica e ci conforta. Ma Gesù non accetta questo modo di fare, anzi lo critica duramente: “Generazione adultera e perversa”, generazione che non ha lo sguardo fisso su Dio, che non osa più rischiare, che teme di abbandonarsi alla fede pura. Gesù insegna una economia della fede che sa accettare il fallimento di un progetto; egli denuncia quella richiesta di segni che giunge fino al punto di cancellare la vera ricerca del Dio solo, e che è una idolatria sempre presente nel cuore umano. Per questo promette il segno della sua morte in croce, della sua sconfitta. In realtà, si tratta di un contro-segno. A coloro che cercano segni eclatanti annuncia il suo entrare nell’oscurità e nelle tenebre. Ovviamente è evocata pure la risurrezione, però come compresa nella morte per amore, nella confidenza assoluta che il Figlio ha nel Padre”.