Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
«Io cercherò le mie pecore», dice il Signore,
«e susciterò un pastore che le pascerà:
io, il Signore, sarò il loro Dio». (Cf. Ez 34,11.23-24)
Oppure:
Ecco il servo fedele e prudente,
che il Signore ha messo a capo della sua famiglia,
per nutrirla al tempo opportuno. (Cf. Lc 12,42)
Colletta
Dio onnipotente, concedi a noi,
che celebriamo la nascita al cielo
del santo vescovo Bonaventura,
di essere illuminati dalla sua eminente sapienza
e di imitare il suo serafico ardore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (Es 3,13-20)
Io sono colui che sono! Io-Sono mi ha mandato a voi.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, [udendo la voce del Signore dal mezzo del roveto,] Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?». Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io-Sono mi ha mandato a voi”».
Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione.
Va’! Riunisci gli anziani d’Israele e di’ loro: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, mi è apparso per dirmi: Sono venuto a visitarvi e vedere ciò che viene fatto a voi in Egitto. E ho detto: Vi farò salire dalla umiliazione dell’Egitto verso la terra del Cananeo, dell’Ittita, dell’Amorreo, del Perizzita, dell’Eveo e del Gebuseo, verso una terra dove scorrono latte e miele”.
Essi ascolteranno la tua voce, e tu e gli anziani d’Israele andrete dal re d’Egitto e gli direte: “Il Signore, Dio degli Ebrei, si è presentato a noi. Ci sia permesso di andare nel deserto, a tre giorni di cammino, per fare un sacrificio al Signore, nostro Dio”.
Io so che il re d’Egitto non vi permetterà di partire, se non con l’intervento di una mano forte. Stenderò dunque la mano e colpirò l’Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo ad esso, dopo di che egli vi lascerà andare».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 104)
Rit: Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.
Dio rese molto fecondo il suo popolo,
lo rese più forte dei suoi oppressori.
Cambiò il loro cuore perché odiassero il suo popolo
e agissero con inganno contro i suoi servi.
Mandò Mosè, suo servo,
e Aronne, che si era scelto:
misero in atto contro di loro i suoi segni
e i suoi prodigi nella terra di Cam.
Canto al Vangelo (Mt 11,28)
Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.
VANGELO (Mt 11,28-30)
Io sono mite e umile di cuore.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Fratelli, accettare il giogo di Cristo significa scoprire la libertà, la gioia e la pace. Per questo, preghiamo insieme e diciamo:
Liberaci, o Signore.
Dio, fonte dell'unità, fà maturare i gemiti dello Spirito presenti nel mondo verso Cristo, principio e fine di ogni cosa. Preghiamo:
Dio giusto, rendi la tua Chiesa ovunque lievito di liberazione, capace di vedere le ingiustizie e di svegliare i rassegnati. Preghiamo:
Dio dei nostri padri, aiuta il tuo popolo a testimoniare al mondo che tu sei vicino ad ogni uomo con amore fedele. Preghiamo:
Dio Salvatore, dà ad ogni uomo che lavora la certezza di costruire un mondo nuovo con te. Preghiamo:
Dio consolatore, aiuta i poveri, i malati, gli ultimi, con il dono della fiducia in te. Preghiamo:
Per i giovani del nostro quartiere alla ricerca di una loro identità.
Per chi è tentato dal potere, dal denaro e dalla gloria.
Dio dei nostri padri, ogni giorno della nostra vita ci fai fare l'esperienza della tua fedeltà. Apri i nostri cuori all'azione dello Spirito, perché diventiamo tuoi veri figli, per l'amore, la misericordia e la salvezza del tuo Figlio Gesù che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Guarda con bontà, o Signore,
il sacrificio che presentiamo al tuo santo altare
nella memoria di san N Bonaventura,
perché a noi ottenga il perdono
e renda onore al tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
«Non voi avete scelto me», dice il Signore,
«ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate
e portiate frutto e il vostro frutto rimanga». (Gv 15,16)
Oppure:
Beato quel servo che il padrone troverà ancora sveglio,
quando verrà e busserà alla porta. (Cf. Lc 12,36-37)
Preghiera dopo la comunione
Saziati dai santi misteri, ti preghiamo umilmente, o Signore:
fa’ che sull’esempio di san Bonaventura
professiamo la verità in cui egli ha creduto,
e testimoniamo nelle opere l’insegnamento che ci ha trasmesso.
Per Cristo nostro Signore.
Commento
Bonaventura (Bagnoregio, Viterbo, 1218 – Lione, Francia, 15 luglio 1274), mistico e pensatore medievale, dottore allo studio di Parigi, diede forma di sintesi sapienziale alla teologia scolastica sulle orme di Agostino. L’espressione più matura di questo umanesimo teologico è nell’«Itinerario della mente a Dio». Discepolo di san Francesco guidò con superiore saggezza il suo ordine (1257-1273), tanto da essere chiamato «secondo fondatore e padre». Scrisse numerose opere di carattere teologico e mistico ed importante fu la «Legenda maior», biografia ufficiale di San Francesco, a cui si ispirò Giotto per il ciclo delle Storie di San Francesco.
Fu nominato vescovo di Albano e cardinale.
Partecipò al II Concilio di Lione che, grazie anche al suo contributo, segnò un riavvicinamento fra Chiesa latina e Chiesa greca. Proprio durante il Concilio, morì a Lione, il 15 luglio 1274.