giovedì 12 settembre 2019

PRETI E VOLONTARI PUGNALATI, MUTILATI E BRUCIATI PERCHE’ CRISTIANI

QUELLO DI CUI LA CHIESA DI BERGOGLIO SI VERGOGNA O SI COMPIACE, MA SEMPRE NELL'ASSOLUTO SILENZIO....

(SI AVVERTONO I LETTORI CHE L'ARTICOLO CONTIENE IMMAGINI FORTI)

AGOSTO DI SANGUE IN AFRICA, ASIA E SUDAMERICA
PRELATI UCCISI DA CLAN TRIBALE E JIHADISTI IN NIGERIA
RAPIMENTI DI MASSA DI DONNE INCINTE E BAMBINI
PARROCCHIANA IVORIANA TRUCIDATA COL MACHETE
VOLONTARIA GESUITA FILIPPINA TRAFITTA A MORTE
SACERDOTE ASSASSINATO A COLTELLATE IN MESSICO


___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___

Rapimenti di massa con il sequestro per violenza sessuale o richiesta di riscatto, di donne, anche incinte, e bambini. Un sacerdote ucciso a colpi di arma bianca e poi bruciato, la segretaria di una parrocchia cattolica trucidata col machete, orrendamente mutilata e lasciata in una pozza di sangue.

Se è sempre l’Africa la terra dove i nuovi barbari del Terzo Millennio compiono atrocità da primitivi negli ultimi giorni anche l’Asia evidenzia una violenza demoniaca contro i cristiani: nelle Filippine una giovane volontaria gesuita è stata infatti colpita da una raffica di pugnalate per il tentativo di rapina di una manciata di Peso (la moneta filippina) mentre in Messico, che si rivela la nazione dell’America Latina più pericolosa per i sacerdoti cattolici, è stato ucciso a coltellate in parrocchia un altro prete da una delle gang criminali che infestano il paese.


Come riferisce il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire nel 2019 sono già 11 i sacerdoti uccisi nel Continente Nero che rappresenta quello più critico per i cristiani per la presenza di tre tipologie di spietati e belluini aggressori. Oltre alle milizie islamiche jihadiste organizzate come Boko Aram (Nigeria), i qaedisti al-Murabitun e i filo-isis Ansar Ul Islam (Burkina Faso e Sahel), Al Shabaab (Somalia-Kenya), ci sono i pastori nomadi Peuls o Fulani, che sotto la fomite della guerra santa musulmana ispirata dal Salafismo Sunnita, imperversano dal Sahel alla Nigeria per strappare terre rigogliose agli agricoltori cristiani.


Ad essi si aggiungono i vari Cults di tradizione universitaria delle mafie nigeriane (Black Axe, Eiye, Maphite, Vikings) che da Benin City (dove sono dichiarati illegali dal 2001) si sono diffusi in varie parti dell’Africa ma soprattutto nel ricco occidente ed in particolare in Italia grazie ai barconi dell’immigrazione clandestina.


Infine agiscono i delinquenti di bande tribali che non esitano ad uccidere chi si mette sulla loro strada come padre David Tanko, barbaramente assassinato e bruciato con la sua auto mentre era in viaggio per una missione di pace il 28 agosto scorso.

Purtroppo sulle navi delle Ong ci sono molti di questi criminali, molti dei quali minorenni, nascosti insieme a migranti disperati, donne e bambini in fuga dalle guerre solo in minima parte (le richieste di asilo per motivi umanitari accolte sono inferiori al 10 % degli immigrati irregolari). Perlopiù abbandonano società economicamente fragili in cerca di un futuro che non sempre si rivela migliore come ampiamente riferito in precedenti reportage.

IL SACERDOTE UCCISO IN UNA GUERRA TRIBALE

Il brutale omicidio del sacerdote Tanko si aggiunge a quello di altri tre chierici uccisi in Nigeria nel corso dell’anno, altrettanti in Burkina Faso, uno in Congo ed un altro in Togo, di cui abbiamo dato notizia in altri articoli nella pagina Cristiani Perseguitati e Martiri.

L’ultimo assassinio omicidio è avvenuto nello stato di Taraba, nell’est della Nigeria. «Il 28 agosto don David Tanko è stato fermato da uomini armati sulla strada per il villaggio di Takum, dove avrebbe dovuto partecipare ad un incontro per mediare un accordo di pace volto a mettere fine alla crisi che oppone le popolazioni Tiv e Jukun – riferisce Fides, l’agenzia delle Pontificie Opere Missionarie Secondo fonti locali, i malviventi, forse appartenenti ad un milizia Tiv, dopo aver ucciso don Tanko hanno dato fuoco al corpo del sacerdote e alla sua automobile».


Padre David Tanko e il suo corpo orrendamente bruciato dopo l’omicidio

«Appena avuta la notizia della sua morte siamo rimasti scioccati. La diocesi è in lutto – ha dichiarato monsignor Charles Michael Hammawa, Vescovo di Jalingo – Abbiamo predicato la pace e fatto sforzi per portare entrambe le parti al tavolo negoziale. La polizia dello Stato mi ha promesso che sta indagando sul caso, preghiamo che gli autori siano assicurati alla giustizia. Non vogliamo che vi sia alcuna rappresaglia che non farà che peggiorare la situazione».

«Il conflitto tra i Tiv e i Jukun risale al 1953 (per altri al 1959 o al 1977), tra tregue e ritorni di fiamma della violenza. Secondo alcuni studi storici le due popolazioni vivevano in armonia fino all’avvento della colonizzazione britannica, quando le autorità del Regno Unito favorirono i Jukun a scapito dei Tiv, piantando il seme della discordia che è germogliato e fruttificato fino ai giorni nostri» rammenta l’agenzia Fides.


La lotta è riesplosa con violenza il 1° aprile. A fare da detonatore una disputa tra un Tiv e un Jukun scoppiata nel villaggio di Kente nell’area di Wukari, presto degenerata in una serie di raid nei villaggi delle due popolazioni, con morti e saccheggi. Le violenze si sono estese anche al confinante Stato di Benue. A luglio i governatori dei due Stati interessati, Benue e Taraba, hanno lanciato un appello alla pacificazione, mentre il dottor Isaiah Jirapye, Presidente della locale sezione della Christian Association of Nigeria (CAN), ha chiesto alle due parti di dialogare, affermando di “aver preso i contatti necessari per un dialogo immediato per garantire la fine delle ostilità”.


Il reverendo David Tanko con la casula talare rossa che rievoca il sangue di Gesù Cristo e ei martiri ma anche lo Spirito Santo fiammeggiante

L’omicidio di padre Tanko ha scosso anche le autorità nazionali. «L’assassinio di un prete cattolico sottolinea l’urgenza di affrontare questo conflitto duraturo e imbarazzante. A nome del governo federale e dell’intera popolazione del Paese, porgo le mie condoglianze alla comunità cattolica, al governo e al popolo di Taraba per le perdite derivanti dalle violenze che hanno sconvolto le comunità» ha affermato il Presidente della Nigeria Muhammadu Buhari chiedendo ai governatori di Taraba e Benue, ai capi tradizionali, ai leader religiosi di «incontrarsi urgentemente per porre fine a persistenti scontri violenti tra Jukun e Tiv». Il Capo dello Stato ha anche aggiunto che non rimarrà fermo a guardare.


IL PRETE UCCISO DAI PASTORI ISLAMICI FULANI

Agosto era già iniziato nel segno del sangue. Il primo del mese si era già consumanto l’assassinio del sacerdote cattolico Paul Offu, Padre Paul Offu, parroco della chiesa di San Giacomo maggiore a Ugbawka, nella Diocesi di Enugu, la capitale dell’omonimo stato nella Nigeria settentrionale. Il sacerdote, è caduto sotto i colpi di arma da fuoco sparati da un gruppo di persone armate definite “pastori fulani” mentre percorreva in automobile la Ihe-Agbudu Road a Awgu. Secondo le prime ricostruzioni, il presbitero non si sarebbe fermato davanti agli assalitori che gli intimavano di bloccare la sua vettura. Gli estremisti islamici Peuls girano sempre muniti di potenti fucili d’assalto semiautomatici AK 47, i kalashnikov assai diffusi tra i jihadisti.

Il sacerdote Paul Offu, ucciso in Nigeria all’inizio di agosto dai pastori terroristi islamici Fulani

La la comunità cattolica locale si è raccolta nell’arena della Sacra Famiglia, presso la cattedrale di Enugu, per prendere parte a una concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Callisto Onaga ed invocare, nella preghiera, pace e sicurezza per tutta la regione. La Diocesi ha anche diffuso un comunicato ufficiale in cui ricorda la drammatica condizione dell’area, segnata da massacri, rapimenti, stupri, incendi dolosi e devastazioni, e si chiamano in causa anche le responsabilità delle autorità politiche davanti agli scenari di devastazione delineati.

Il comunicato, pervenuto all’Agenzia Fides, descrive uno scenario di anarchia e di totale annullamento di ogni presidio di legalità, in cui “un numero inquietante di persone del nostro popolo – tra cui preti e ufficiali di governo – è stato ucciso”. Per paura di essere stuprate – si legge tra l’altro nel documento – le nostre donne non possono più svolgere le loro attività regolari nei villaggi, nel lavoro agricolo e nelle altre imprese”. Nella dichiarazione si richiede al governo di “cacciare i cattivi Fulanis dal nostro Stato”, e di “equipaggiare in maniera appropriata i gruppi di vigilantes per fornire protezione e sicurezza nelle diverse località”.


Alcuni pastori nigeriani Fulani sempre armati da guerriglieri

Di tutt’altro avviso le parole di un altro alto prelato che al fine di scongiurare ulteriori rappresaglie è intervenuto con un invito esattamente opposto che, vista la gravità della situazione, equivale ad un appello al martirio.

«La diffusione di discorsi di incitamento all’odio contro i pastori Fulani, in corso sui social media, costituisce una minaccia per l’unità e la pace della Nigeria» ha avvertito monsignor Matthew Hassan Kukah, Vescovo di Sokoto, nel suo intervento ad un seminario organizzato dal Centro di studi africani Olusegun Obasanjo, della National Open University della Nigeria (NOUN) della capitale federale Abuja.


Il Vescovo ha ricordato che storicamente i discorsi incitanti all’odio verso un particolare gruppo di persone hanno sempre preceduto i genocidi, in qualsiasi parte del mondo. Ma l’ex presidente Olusegun Obasanjo ha scritto una lettera aperta al presidente Muhammadu Buhari, avvertendolo del rischio di un “genocidio in stile rwandese” in Nigeria se il governo non prenderà misure immediate per fermare le violenze.


RAPIMENTI DI MASSA E VIOLENZE SENZA SOSTA IN NIGERIA

A conferma della tragica emergenza nei giorni scorsi c’è stato un vero e proprio assalto armato a un villaggio nel nord-ovest della Nigeria. I media locali riferiscono che almeno 50 persone, tra cui donne incinte e bambini, sono stati rapite durante l’attacco, come riporta il quotidiano Avvenire.

Il blitz compiuto da almeno cento criminali armati è avvenuto martedì 27 agosto a tarda sera nel villaggio di Wurma, vicino a Katsina. Una donna, le cui due figlie erano tra le persone sequestrate, ha detto che più di 100 banditi hanno lanciato l’assalto «sparando da tutte le angolazioni». «Hanno operato per circa tre ore senza che nessuno li sfidasse», ha detto. Hanno preso anche pecore, capre e cibo. Alcuni rapiti sarebbero stati rilasciati in seguito a scontri armati con le forze dell’ordine.


I danni causati dal raid con sequestro di 40 persone nel villaggio di Wurma in Nigeria

La polizia riferisce che i rapiti sono 15, ma secondo la testimonianza di alcuni abitanti sono almeno 53. Alcune famiglie avrebbero ricevuto richieste di riscatto. Non si sa a quale gruppo appartenesse il commandos ma le modalità d’azione sono identiche a quelle dei terroristi Peuls.

«La popolazione è tra due fuochi: i soprusi di politici, militari e forze dell’ordine, da una parte, le violenze e le razzie dei pastori Fulani e di altri banditi, dall’altra» denunciano in una lettera pastorale i vescovi della Provincia ecclesiastica di Owerri (capitale dello stato dell’Imo), nel del sud-est della Nigeria, che comprende anche le diocesi suffraganee di Aba, Ahiara, Okigwe, Orlu e Umuahia (capitale dello Stato Federato di Abia).


«Ogni giorno, in tutti i nostri Stati, ascoltiamo storie strazianti di rapimenti, stupri, mutilazioni, estorsioni, accaparramento di terre, uccisioni e distruzione delle fonti di sostentamento delle persone. Continuiamo a sperare invano che i pubblici funzionari eletti e gli agenti di sicurezza proteggano i nostri cittadini come previsto e sancito dalla Costituzione» si legge nel documento, pervenuto all’Agenzia Fides.

I vescovi esortano i fedeli a pregare e a rimanere vigili «nel promuovere la visione cristiana al fine di contrastare l’ideologia brutale dell’odio, della malvagità e della violenza», ma lanciano anche un messaggio ai politici: «Il governo nigeriano e i suoi leader devono assumersi l’obbligo costituzionale di proteggere e difendere ogni cittadino nigeriano indipendentemente dalla sua appartenenza religiosa o etnica».


SEGRETARIA DI PARROCCHIA MUTILATA E UCCISA COL MACHETE

Questa efferata e barbara violenza in Africa non ha confini ma anzi si aggrava per l’instabilità in Burkina Faso, dove il 19 agosto in un attacco jihadista sono morti 24 militari, altri 7 sono feriti mentre 5 loro commilitoni sono dati per dispersi. L’assalto si è verificato nelle prime ore del giorno a Koutougou, nel nord del Paese.

«Il popolo del Burkina Faso è sempre rimasto saldo nella lotta di grande durata contro il terrorismo» ha affermato il presidente Roch Marc Christian Kaboré che ha ribadito che «il Burkina Faso non cederà mai nessuna parte del suo territorio, a costo delle nostre vite». Dallo scorso febbraio sono cinque gli attacchi compiuti nella stessa zona da gruppi armati di matrice jihadista: nei primi giorni di agosto a Diblou, un villaggio nel nord del Paese sono infatti rimaste uccise almeno 15 persone.

La segretaria di una parrocchia Faustine Brou N’Guessan, mutilata e uccisa a colpi di machete in Costa d’Avorio

Ma il più brutale e insensato degli omicidi di agosto è avvenuto in Costa d’Avorio dove è stata trucidata Faustine Brou N’Guessan. «L’uccisione della segretaria della parrocchia Sainte-Cécile du Vallon era stata preceduta dalla profanazione di alcune statue della Vergine Maria e da aggressioni contro sacerdoti e laici impegnati in servizi parrocchiali – evidenzia Fides – Il corpo agonizzante di Faustine Brou N’Guessan, attinto da colpi di machete, è stato trovato in una pozza di sangue intorno alle 11 del mattino del 10 agosto nel suo ufficio situato nell’edificio Jean Pierre Cardinale Kutwa della parrocchia. Portata alla clinica più vicina purtroppo è spirata poco dopo». La sessantenne era madre di una figlia e avrebbe dovuto andare in pensione alla fine dell’anno.


Agghiacciante lo spettacolo che si è trovata di fronte un’altra operatrice della parrocchia: «Ha ricevuto un colpo al cranio, uno al collo, le mani tagliate ma anche alcune dita amputate, ed ha ricevuto un taglio anche ad una gamba» ha riferito il media ivoriano Koaci. Nel giro di quindici giorni la polizia è riuscita ad individuare ed arrestare il presunto assassino, Heiman Tchi Niamké Anderson insieme a tre complici, grazie al cellulare rubato alla vittima. Resta però misterioso il movente in quanto, come riportato dai media locali, non sono stati rubati né il denaro in un cassetto della segreteria, né i soldi che la donna aveva nella borsa e nemmeno i monili d’oro che indossava.

«L’arcidiocesi di Abidjan si congratula con la polizia criminale per aver arrestato in così poco tempo il presunto assassino della segretario della parrocchia, insieme ai suoi tre complici» ha affermato padre Augustin Obrou, responsabile diocesano della comunicazione, che ha tuttavia aggiunto di attendere le conclusioni delle indagini. «Vogliamo sapere chi li ha inviati, perché lo hanno fatto e perché l’hanno fatto a Santa Cecilia e non da qualche altra parte» ha insistito, lasciando intendere che si sospetta che gli assassini abbiano agito su mandato di qualcuno. Il sacerdote ha sottolineato infine che sono state rafforzate le misure di sicurezza nelle parrocchie.


VOLONTARIA GESUITA PUGNALATA NELLE FILIPPINE

Misterioso è anche il delitto crudele avvenuto nelle Filippine ai danni di una giovane volontaria gesuita. Il 23 agosto scorso, Genifer Buckley, giovane filippina di 24 anni, originaria di Zamboanga del Sur, è stata pugnalata a morte diverse volte da un aggressore all’interno della casa dove risiedeva con una collega. L’altra volontaria, l’avvocato Anne Kathleen Gatdula, 30 anni, è stata ferita ma riuscita a scappare dopo essere stata inseguita, e attualmente è ricoverata in un ospedale locale. Le due volontarie stavano prestando servizio presso la Pangantucan Community High School, Bukidnon, in un progetto del movimento JVP.


La volontaria gesuita Genifer Buckley, pugnalata a morte nelle Filippine

Secondo fonti della polizia, l’aggressore, Arnold Naquilla, 36 anni, residente a Pangantucan, è stato arrestato. Avrebbe attaccato le due giovani con allo scopo di una rapina, ma non è ancora chiaro il motivo dell’omicidio. «E’ un atto esecrabile, che condanniamo: chiediamo giustizia, mentre preghiamo per lei e per la sua famiglia» ha detto a Fides il gesuita padre Jason Dy, Cappellano del movimento dei Volontari Gesuiti delle Filippine (Jesuit Volunteer Philippines, JVP).

Genifer aveva conseguito la laurea in Scienze dell’educazione presso l’Università Ateneo de Zamboanga gestita dai Gesuiti nel 2015 e, successivamente, ha insegnato alla Junior High School dell’università per quattro anni, prima di iscriversi al JVP quest’anno. Successivamente si è offerta volontaria per insegnare alla Pangantucan Community High School dal 27 maggio scorso.


Il Gesuita padre Karel San Juan, presidente dell’Ateneo de Zamboanga University ha elogiato Buckly per il suo servizio alla comunità come insegnante e volontaria: «Ci mancherà molto. La ricordiamo con affetto e per il suo prezioso servizio alle persone. Era un’anima coraggiosa, desiderosa di intraprendere la strada dell’amorevole servizio per Dio e per il Paese».

Il JVP si impegna a portare speranza alle popolazioni emarginate. Da 39 anni, i volontari gesuiti sono operano con scuole, parrocchie o organizzazioni non governative (ONG) per insegnare, formare leader della comunità di base, assistere le cooperative, attuare progetti di sostentamento, assistere i disabili e le vittime di violenza, impegnarsi nella formazione dei giovani, sostenere questioni ambientali, difendere la dignità delle popolazioni indigene, lottare per il diritto degli oppressi.


SACERDOTE ACCOLTELLATO IN MESSICO

Per i diritti dei più poveri stanno lottando anche i sacerdoti dell’America Latina esponendosi così al rischio di rappresaglie delle gang malavitose che invece vivono sull’estorsione e lo sfruttamento della popolazione. Il 22 agosto José Martín Guzmán Vega, 55 anni, parroco di Cristo Rey de la Paz, Ejido Santa Adelaida, nella Diocesi di Matamoros, Tamaulipas, in Messico, è stato raggiunto da un criminale all’interno degli uffici parrochiali e aggredito a morte.


Padre José Martín Guzmán Vega, ucciso in Messico

«Fonti vicine a questi media – ha riportato CCM, il Centro Catolico Multimedial messicano – hanno detto che giovedì sera intorno alle 22:00, il padre è stato ferito più volte con un coltello; i vicini hanno sentito le grida di aiuto all’interno della parrocchia, quando si sono avvicinati hanno visto padre José Martín gravemente ferito, quindi è stato trasferito all’ospedale generale della città». Lì, nel nosocomio Dr. Alfredo Pumarejo, è deceduto pochi minuti dopo il suo arrivo.

Per un fatale presagio lo stesso organo d’informazione, domenica scorsa, aveva pubblicato un editoriale intitolato “Sacerdoti nel mirino del crimine” in cui si evidenziava che «nel 2019, fortunatamente, non vi è traccia di omicidi perpetrati contro ministri cattolici, ma ci sono avvertimenti su minacce forti e intimidatorie contro la sicurezza e la vita dei sacerdoti che non dovrebbero essere sottovalutate». Pochi giorni dopo è giunta la notizia data alla Chiesa e alla Diocesi dal vescovo Eugenio Lira Rugarcía.

José Martín Guzmán Vega è nato a La Piedad, Michoacán, il 27 marzo 1964. Ordinato il 2 febbraio 2004 per il clero della diocesi di Matamoros, esercitava il suo ministero nel ministero pastorale della prigione diocesana e nella comunità di Cristo Rey de La Paz, ejido Santa Adelaida.

Il suo nome si unisce a quello di altri 26 sacerdoti uccisi in situazioni tragiche e violente dal 2012. Una lunghissima lista di martiri di una bieca violenza anticristiana che può trovare spiegazione solo in un’attenta lettura demonologica del Vangelo e del Libro dell’Apocalisse.



Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Messa al Bando del Contante: la Servitù della Gleba dei Giorni Nostri

@VoceNelDeserto

@ElvioVDeMatteis

la tassa sul prelievo di contanti sembra una patrimoniale ma è un #Golpe bancario. Serve per forzare il denaro elettronico e dunque portare il #SignoraggioBancario al potere assoluto.


@MauriNewWorld

@Ilconservator

@chiossimanuela2

@AdryWebber

@BarbaraRaval

@02giugno

@claudio_2022












LA TASSA SUL PRELIEVO DI CONTANTI NASCONDE L'ELIMINAZIONE TOTALE DELLA VALUTA E UN PASSO DECISIVO VERSO L'IMPOSIZIONE DEL MARCHIO DELLA BESTIA ATTRAVERSO UN MICROCHIP SOTTOCUTANEO, E QUESTO E' IL GOVERNO VOLUTO DALLE ELITE CHE ATTUERA' IL PIANO ANTICRISTICO DI UNA SCHIAVITU' GLOBALE. O CI RIBELLIAMO A TUTTO QUESTO O SOCCOMBEREMO. UN PAIO DI ARTICOLI "PROFETICI" INTERESSANTI POSSONO AIUTARCI A CAPIRE MEGLIO DOVE CI CONDURRA' IL GOVERNO GIALLO-ROSSO....

Lasciare ai governi (ed alle banche centrali) il corso legale forzoso della valuta avrebbe portato, non appena si fosse creata la tecnologia necessaria, all'abolizione del loro contante fatto di carta igienica, non merce ma frode e allucinazione collettiva indotta da sapiente ipnotismo, come quando si e' abolito il lavoro salariato, lavoro che le macchine possono fare meglio, e si sono aboliti i lavoratori. D'altronde la differenza tra schiavi e padroni che ha iniziato la società patriarcale e cittadina è stata prodotto di due tecnologie, quella della torre e quella della chiave e serratura. La tecnologia viene sempre colta al balzo dalle classi rapaci e, in un certo modo, prevista: quando costruirono lo ziggurat, prevedevano già l'invenzione della serratura, per lasciare affamati quelli che non facevano parte del club.
Da domani l'ipnotismo non servirà più. Potrete comprare tutto quello che vi mantiene in vita unicamente scansionando il Marchio della Bestia a barre e tenendo in tasca una tessera bancaria: la macchina alla cassa preleva direttamente il dovuto senza dovere neanche maneggiare il simbolo dei vostri averi che rimane nel portafogli, ovvero prove di microchip sottocutaneo molto prossimo venturo (dopodomani).

Naturalmente i più idioti, o pidioti, sono sempre all'avanguardia nel chiedere l'accorciamento delle proprie catene. Non si smentiscono mai. D'altronde da gente che era in passato fiera di essere salariata in strutture nelle quali faceva la parte della stupida macchina solo perché le macchine produttrici automatiche più intelligenti di loro non le avevano ancora e dovevano mettere una pezza alla mancanza tecnologica che da li a poco sarebbe stata colmata, ci si poteva e ci si può aspettarsi solo più idiozia, e sempre peggiore.

Al peggio assoluto, infatti, ci stiamo arrivando molto in fretta. Mentre si disquisisce unicamente di argomenti come se il matrimonio fra criceti da ruota omosessuali, al fine di ottenere gratis, per i criceti, dal mitico Pantalone, la pensione di reversibilità in un mondo senza le più le pensioni, sia veramente progressista.

Le sorti progressivamente a ramengo della classe di schiavi che usavano chiamare se stessi operai ma volevano essere borghesi sfruttando il resto del mondo (il terzo mondo, del quale ora fanno parte anche loro, pluralisticamente) determinano infatti che sarà motivo di orgoglio affittare l'utero delle figlie all'aristocrazia politica e dello spettacolo, viziosa e libertina, mentre gli si sta già affittando, tutti, lo sfintere anale: ma fa tanto progressista, essere invertiti come gli "eroi" della nostra Cul-tura. Ai miei tempi era una caratteristica dei fascisti, pensa un po'...

Quando si vuole dominare qualcuno, gli si impresta la propria mente, diceva Carlito, e accidenti se non aveva ragione lui.
Perciò traduco questo breve e sintetico articolo che ben spiega le ragioni della guerra al contante intrapresa da pressochè tutti i governi, specialmente nella prigione a cielo aperto dell'UE, dalla quale spero (anche se ne dubito molto) di uscire quale suddito britannico, visto che sembra che, bontà loro, ci lascino partecipare ad un referendum abrogativo. Buona lettura.

di Paul Rosenberg

Nel corso degli ultimi mesi sono passati sul mio schermo una miriade di articoli, e tutti sostengono che governi e banche devono eliminare il contante; sicuramente li avrete notati anche voi.
Ci dicono che quelli che usano il contante sono terroristi e pazzi assortiti, e cosi, per proteggerci dall'essere fatti esplodere e finire a pezzi all'angolo di strada più prossimo a casa nostra, i governi dovranno metterlo al bando.
Bisogna effettivamente sforzarsi un po' per immaginare un tentativo più palese e ovvio allo scopo di terrorizzarci. Il contante – usato tutti i giorni da secoli se non da millenni – è ora, improvvisamente, causa automatica di morte istantanea. Veramente suppongono che si possa accettare una simile fandonia?
Ci sono buone ragioni, però, per le quali gli addetti ai lavori stanno sostenendo queste menzogne proprio in questo momento.
La prima, forse, è semplicemente che ora possono permettersi di farlo: dopo l'undici di settembre 2001 una enorme ondata di ottemperanza alle norme contro il riciclaggio di denaro si è abbattuta sul mondo occidentale. Forse non durerà in eterno, ma è ancora in movimento, e, se le multinazionali dello spettacolo d'intrattenimento continueranno a pompare abbastanza paura nelle menti di chi è disposto a crederci, essi potrebbero riuscire a convincerli completamente.
La seconda ragione è comunque il fattore preponderante:
Il Tasso di Interesse Negativo
L'urgenza con cui si vuole mettere al bando una delle colonne portanti più antiche della vita di tutti i giorni, è sintomatica del fatto che le oligarchie pensano che sarà presto per loro necessario farlo. Sembrerebbe cioè che le banche centrali, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, la Banca dei Regolamenti Internazionali e tutti coloro che le sostengono considerino l'eliminazione del contante come una strategia essenziale per la propria sopravvivenza.
La ragione è semplice: il contante consentirebbe alla gente di rifuggire dall'unica cosa che potrà salvare il loro sistema valutario da ladrocinio, i tassi di interesse negativi.
Per chiarire, vorrei parafrasare una citazione famosa (e ottima) da una dichiarazione di Alan Greenspan risalente al 1966, durante il suo periodo Ayn-Randiano: la politica finanziaria dei sussidi pubblici necessita che i risparmiatori non abbiano alcun modo di proteggersi.
Questa dichiarazione era veritiera, e con qualche piccola modifica spiega in modo succinto la nuova guerra al contante: un sistema valutario in passivo necessita che i possessori della valuta non abbiano alcun modo di proteggerla.
La valuta contante, che potete toccare con mano, si regge più o meno da sola ed è perlopiù esterna al controllo della banca. Il denaro elettronico – i conti bancari, i crediti, ecc... – sono situati all'interno del sistema bancario e sono completamente soggetti al controllo della banca.
La combinazione di assenza di contante e tassi di interesse negativi è una tacita e permanente versione di quel che è stato fatto a Cipro, dove il governo ha semplicemente chiuso tutto il sistema consentendo solamente piccoli prelievi dai Bancomat, allo scopo di rubare denaro contemporaneamente da migliaia di conti bancari.
Lo spettacolo cipriota è stato abbastanza clamoroso e comunque ha in qualche modo minato la legittimità dei governi, cosicché sarebbe molto meglio non avere alcun Bancomat e niente contante, del tutto. In questo modo non ci saranno code di persone inferocite che parlano tra di loro, ma solo dei derubati isolati e senza risorse che si leccano le ferite, mentre i mezzibusti televisivi esortano il pubblico a stare calmi ed a guardare le immagini del tubo catodico.
I tassi di interesse negativi danno alle banche il controllo del 100% dei vostri acquisti. Esse potranno, se proprio fosse loro necessario, consentirvi di comprare generi alimentari e bloccare il resto dei vostri acquisti. La gente comune non avrebbe nessuna risorsa e verrebbe semplicemente derubata senza problemi di sorta e senza che sia possibile incolpare qualcuno personalmente.
Tassi di interessi negativi significano che il vostro conto in banca si restringe giorno per giorno, automaticamente. I vostri 1.000 dollari in gennaio diventano 950 per il mese di dicembre. Dove va a finire quel denaro? Alle banche, naturalmente, ed al governo. Succhiano via i vostri soldi, goccia a goccia, e non c'è niente che voi possiate fare per fermarli. 
Ciò mette a segno diversi bersagli con un colpo solo: finanzia il governo, automaticamente e senza limiti. Dimenticate il modulo delle imposte dirette che dovete compilare: possono prendere proprio tutto quel che vogliono.
Paga per i debiti insolvibili delle grandi banche (e ci sono oceani di debito).
Vi obbliga a spendere tutto quel che avete, appena lo acquisite (altrimenti il conto si “restringe”).
Consegna al sistema bancario il pieno controllo della vostra vita finanziaria. Tutto è controllato, tutto è rilevato ed ogni singola transazione deve essere approvata da loro (o non esserlo). Se decidono che non gli piacete, sarete istantaneamente ridotti a dover mendicare.

Per farla breve, e' un diretto ritorno alla servitù della gleba. Vi suggerisco di parlarne con i vostri amici e vicini di casa già fin d'ora, prima che sia troppo tardi. Non vi arrendete senza lottare.


E' GIA' TUTTO PRONTO DAL 2013....



L’azienda americana Motorola ha depositato una richiesta per un dispositivo elettronico che si connette ai device. Si tratta di Biostamp: il tatuaggio microfono che comunica con gli smartphone. Definito “Coupling An Electronic Skin Tattoo To A Mobile Communication Device”, si tratta di un oggetto dall’utilizzo non ancora chiarito, tuttavia ciò che finora è emerso è che funge da microfono prendendo i suoni direttamente dalla gola. La tecnologia avanza, e una cosa diventa sempre più lampante: l’interfaccia che sparisce (o si nasconde). Se prima esistevano i mouse e le tastiere, ora grazie al touch screen o addirittura i nostri occhi (vedasi Google Glass) spariscono le mediazioni tra il soggetto (l’uomo) e la macchina (il dispositivo tecnologico). A leggere la descrizione di Motorola, il sistema non ha un vero e proprio microfono: c’è un sensore che riceve il flusso audio direttamente dalla gola, lo decodifica, e poi lo invia sotto forma di suono allo smartphone o al tablet tramite Bluetooth o NFC (Near Field Communication: in italiano Comunicazione in prossimità – è una tecnologia che fornisce connettività wireless bidirezionale a corto raggio: fino a 10 cm). Con Biostamp, si parla quindi senza muovere la bocca, semplicemente pronunciando le parole ma senza emettere alcun suono. In questo modo si eliminano i rumori di fondo ed eventuali interferenze. Può risultare utile per parlare anche in luoghi affollati senza urlare per capirsi. Qualcuno ipotizza che il tatuaggio microfono potrebbe essere utilizzato anche dagli animali, in modo che, tramite smartphone, possiamo comprendere i loro desideri. Al momento sembra più utopia che tecnologia, ma si sa che in questo ambito ciò che è considerata fantascienza rischia di diventare scienza da un momento all’altro grazie ai veloci cambiamenti. Biostamp è una sorta di cerotto digitale (o di tatuaggio che funge da microfono, se vogliamo) che ci fa comunicare con i dispositivi e Motorola lo sta sviluppando. In attesa di comprendere bene le sue funzioni e l’applicazione pratica, prendiamo nota del suo sviluppo da parte dell’azienda americana.




LITURGIA DEL GIORNO

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Antifona

Tu sei giusto, Signore,
e sono retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 118,137.124)


Colletta

O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuo figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…


Prima LetturaRivestitevi della carità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 3,12-17

Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi.

Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!

La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre.

Parola di Dio


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 150R. Ogni vivente dia lode al Signore.

Lodate Dio nel suo santuario,
lodatelo nel suo maestoso firmamento.
Lodatelo per le sue imprese,
lodatelo per la sua immensa grandezza. R.

Lodatelo con il suono del corno,
lodatelo con l’arpa e la cetra.
Lodatelo con tamburelli e danze,
lodatelo sulle corde e con i flauti. R.

Lodatelo con cimbali sonori,
lodatelo con cimbali squillanti.
Ogni vivente dia lode al Signore. R.


Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi
e l'amore di lui è perfetto in noi. (1Gv 4,12)

Alleluia.


VangeloSiate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.


Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,27-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.

E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Parola del Signore

Sulle offerte

O Dio, sorgente della vera pietà e della pace,
salga a te nella celebrazione di questo mistero
la giusta adorazione per la tua grandezza
e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione

Come il cervo anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio:
l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. (Sal 41,2-3)

Oppure:

«Io sono la luce del mondo», dice il Signore,
«chi segue me non cammina nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita». (Gv 8,12)


Dopo la comunione

O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli
alla mensa della parola e del pane di vita,
per questi doni del tuo Figlio
aiutaci a progredire costantemente nella fede,
per divenire partecipi della sua vita immortale.
Per Cristo nostro Signore.