mercoledì 26 agosto 2020

Vaccino Covid-19: immorale se usa i feti abortiti



Due aziende stanno studiando un vaccino contro il coronavirus a partire da linee cellulari ricavate da feti abortiti. È lecito? No, perché significa collaborare all'aborto. Nel 2005 la Pontifica Accademia per la Vita pubblicò un documento da cui si evince che se anche il numero di vite salvate dall'antidoto fosse maggiore di quelle stroncate dagli aborti (che la produzione potrebbe facilitare), il fatto che esistano cure alternative lo renderebbe moralmente illecito.

La luce in fondo al tunnel della attuale pandemia si chiama soprattutto vaccino. Quale giudizio morale dare sull’uso dei vaccini? Il fine perseguito con l’uso dei vaccini ha natura terapeutica, quindi è moralmente lecito. Ma perché un’azione sia buona occorre anche verificare la presenza anche di altre condizioni. In questo caso specifico torna pertinente un principio ben delineato da Tommaso d’Aquino, il principio di proporzione: «un atto che parte da una buona intenzione può diventare illecito, se è sproporzionato al fine» (Summa Theologiae, II-II, q. 64, a. 7 c.). Ad esempio, facciamo il caso di un vaccino efficace nel 10% dei casi, ma nel rimanente 90% è inefficace e inoltre gli effetti indesiderati sui vaccinati sono pesantissimi. Il fine terapeutico è quindi astrattamente buono (rendere immuni le persone dal virus), ma concretamente diventa malvagio perché esiste una sproporzione tra effetti positivi e effetti negativi, a vantaggio di questi ultimi. Insomma il gioco non vale la candela: il vaccino da terapeutico diventerebbe dannoso.

Ora poniamoci la seguente domanda: sarebbe lecito produrre e usare, al fine di debellare la presente pandemia, vaccini ricavati da aborti volontari? La domanda non è oziosa perché, tra le moltissime aziende farmaceutiche che si stanno spendendo per trovare un vaccino, ve ne sono due, la Moderna e la Johnson & Johnson, che stanno studiando un vaccino a partire da linee cellulari ricavate da feti abortiti.

Pur trattandosi di pochi aborti e avvenuti molti anni fa, il problema morale comunque si pone. Infatti il puntcum dolens sarebbe il seguente: producendo, commercializzando e usando questi vaccini si potrebbe collaborare all’aborto, sia dando l’impressione alla collettività di avvallare tale pratica perché si beneficia di un effetto proveniente da essa (è il problema dello scandalo) sia soprattutto perché si potrebbe incentivare le pratiche abortive. Nel 2005 la Pontifica Accademia per la Vita pubblicò un documento proprio su questa precisa tematica, documento dal titolo “Riflessioni morali circa i vaccini preparati a partire da cellule provenienti da feti umani abortiti”. Nei casi di collaborazione materiale al male (si tratta della ipotesi in cui il collaborante non condivide il fine malvagio dell’autore principale dell’atto) per comprendere se l’atto collaborativo (produzione, commercializzazione ed uso del vaccino) sia lecito occorre applicare il principio del duplice effetto (Pde), principio che viene chiamato in causa quando un atto produce un effetto positivo (o più di un effetto positivo) e un effetto negativo (o più di un effetto negativo). Il Pde consta di alcune condizioni che occorre soddisfare affinchè l’azione, che produce questi effetti contrastanti, sia moralmente lecita.

Applichiamo il Pde all’atto collaborativo di chi produrrà il vaccino contro il Covid-19, di chi lo commercializzerà e di chi ne farà uso. La prima condizione esige che la natura dell’atto sia buona. Si produce il vaccino e lo si utilizza per prevenire l’infezione da Coronavirus e anche per ricavare dei guadagni. L’atto in sé è buono. La seconda condizione prevede che l’effetto negativo non sia voluto direttamente, ma meramente tollerato. Non si produrrà il vaccino, né lo venderà e utilizzerà perché si vuole contribuire ad estendere il fenomeno abortivo, altrimenti scadremmo nella ipotesi di collaborazione formale al male sempre vietata. La terza condizione chiede che l’effetto negativo non sia causa dell’effetto positivo: l’immunità dal Covid-19 non sarà prodotta dagli aborti agevolati, bensì dal vaccino.

Un’altra condizione è la seguente: il criterio di proporzione. Gli effetti positivi devono essere di pari importanza degli effetti negativi o di maggior importanza tenendo altresì in conto la probabilità che si verifichino sia gli effetti negativi che quelli positivi.

Ora, su questo punto che vede soppesare i pro e i contra, si potrebbe, superficialmente, argomentare che il vaccino contro il Covid-19 salverà qualche centinaia di migliaia di vite all’anno, mentre l’aborto – stando alle (sotto)stime dell’OMS - provoca tra i 40 e i 50 milioni di aborti all’anno. Dunque, si potrebbe concludere, il gioco non varrebbe la candela. Ma questo calcolo sarebbe errato. Infatti su un piatto della bilancia dovremmo sicuramente mettere il numero poc’anzi indicato di vite salvate dal vaccino, ma sull’altro piatto della bilancia devono essere posti gli effetti negativi realmente provocati dalla collaborazione e attribuibili solo ad essa. A tal proposito occorre precisare che non si possono addebitare alla produzione, commercializzazione e acquisto la totalità degli aborti compiuti nel mondo e il diffuso favore verso la pratica dell’aborto presente nella società. Anche senza queste condotte la stragrande maggioranza degli aborti si compirebbe (pur contando quegli aborti procurati esclusivamente per produrre i vaccini) e sarebbe comunque presente nella collettività un certo orientamento pro-choice.

Detto ciò, l’efficacia della collaborazione all’aborto e alla diffusione di un pensiero abortista sarebbe perlomeno bilanciata dal numero di vite salvate con il vaccino? Per rispondere occorrerebbe comprendere quanti aborti e quanto favore sociale verso questa pratica avrebbe concretamente facilitato la produzione del vaccino, calcolo assai difficile da compiere. Intuitivamente potremmo azzardarci ad affermare che questo tipo di collaborazione ha una efficacia abbastanza debole, perché remota, nel favorire il fenomeno abortivo, ossia appare improbabile che, da sola, contribuisca a provocare centinaia di migliaia di aborti e a fomentare fortemente una mentalità abortista. Comunque, al fine di stemperare quest’ultimo effetto, si esigerebbe che chi produce, commercializza ed usa il vaccino si dichiari espressamente contro l’aborto. In definitiva ci pare di affermare che il numero di vite salvate tramite un vaccino anti-coronavirus sarebbe maggiore di quelle stroncate da quegli aborti che la produzione-commercializzazione-uso potrebbe indirettamente facilitare.

Infine una quinta condizione: lo stato di necessità. Ecco il vero inciampo. Dal punto di vista dei ricercatori i vaccini provenienti da feti abortiti non sono assolutamente l’unica soluzione per debellare la pandemia (né tantomeno per ricavarne un guadagno) e quindi costoro sono moralmente obbligati a battere altre strade (i privati cittadini, qualora invece fosse disponibile sul mercato solo un vaccino ricavato da feti abortiti, verserebbero nello stato di necessità, posto che rientrassero nella categoria a rischio di morte se infettati). Infatti esistono attualmente molte altre piste di ricerca che non utilizzano linee cellulari provenienti da feti abortiti. Non soddisfacendo il criterio di necessità, questa forma di collaborazione materiale risulta dunque essere immorale.

Anche AstraZeneca usa feti abortiti nei vaccini a quanto pare. A questo punto è lecito chiedersi: esistono case farmaceutiche che non lo fanno?....
Nel vaccino di AstraZeneca ci sono feti di bambini abortiti. I leader cristiani lo stanno gridando a gran voce. Come può l'opposizione definirsi cattolica ed essere allo stesso tempo a favore di questi vaccini? Un vero cattolico non accetterà mai di iniettarsi bambini morti.



LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Mercoledi 26 Agosto 2020
Mercoledì della XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Mt 23,27-32. Omicidi di profeti | Cronache da Eliopolis


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Tendi l’orecchio, Signore, rispondimi:
mio Dio, salva il tuo servo che confida in te:
abbi pietà di me, Signore;
tutto il giorno a te io levo il mio grido. (Sal 86,1-3)

Colletta
O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli,
concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi
e desiderare ciò che prometti,
perché fra le vicende del mondo
là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (2Ts 3,6-10.16-18)
Chi non vuole lavorare, neppure mangi.


Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, vi raccomandiamo di tenervi lontani da ogni fratello che conduce una vita disordinata, non secondo l’insegnamento che vi è stato trasmesso da noi.
Sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi. Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Il Signore della pace vi dia la pace sempre e in ogni modo. Il Signore sia con tutti voi.
Il saluto è di mia mano, di Paolo. Questo è il segno autografo di ogni mia lettera; io scrivo così. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 127)
Rit: Beato chi teme il Signore.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!

Canto al Vangelo (1 Gv 2,5)
Alleluia, alleluia.
Chi osserva la parola di Gesù Cristo,
in lui l’amore di Dio è veramente perfetto.
Alleluia.

VANGELO (Mt 23,27-32)
Siete figli di chi uccise i profeti.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Preghiamo il Signore Gesù Cristo, e chiediamogli di vivere nella speranza della sua venuta. Diciamo insieme:
Aiutaci, o Signore, a compiere la tua volontà.

O Signore, tu ci insegni che la giustizia, la misericordia e la fedeltà sono i valori più importanti della legge. Fà che essi diventino la base di ogni umana convivenza. Preghiamo:
O Cristo, figlio di Dio, aiuta i ministri della Chiesa a maturare un atteggiamento oblativo e fraterno nel servizio del tuo popolo. Fà che compiano tutto per la gloria del tuo nome. Preghiamo:
O Gesù, figlio di Maria e Giuseppe, assisti e conforta coloro che soffrono perché oppressi e strumentalizzati. Accoglili con il tuo amore incondizionato e gratuito. Preghiamo:
O Cristo, figlio di Davide, guida la nostra comunità verso una vera libertà interiore. Ti onori non tanto con le labbra, ma con il cuore. Preghiamo:
O Gesù, figlio dell'uomo, aiuta ognuno di noi a rispecchiare te con il nostro comportamento. Rendici capaci di dialogare con il Padre come facevi tu. Preghiamo:
Perché impariamo ad usare misericordia.
Perché per primi interrompiamo la catena delle raccomandazioni.

O Dio, che nell'incarnazione del tuo Figlio hai riconciliato il mondo con te, conservaci sempre nella tua pace, guardaci con benevolenza e riempici dei tuoi beni. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
O Padre, che ti sei acquistato una moltitudine di figli
con l’unico e perfetto sacrificio del Cristo,
concedi sempre alla tua Chiesa il dono dell’unità
e della pace. Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Con il frutto delle tue opere sazi la terra, o Signore,
e trai dai campi il pane e il vino che allietano il cuore dell’uomo.(Sal 104,13-15)

Oppure:
Dice il Signore: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna,
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.(Gv 6,55)


Preghiera dopo la comunione
Porta a compimento, Signore,
l’opera redentrice della tua misericordia
e perché possiamo conformarci in tutto alla tua volontà,
rendici forti e generosi nel tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
La cosa peggiore è il voler apparire diversi da quello che si è. Quando nella vita sociale, a poco a poco, ci si è guadagnati un’apparenza di onore, quando ci si è procurati una reputazione di uomini di pietà e di moralità, tutto concorre a rafforzarla e ci si dà da fare per non smentire tale immagine, riuscendovi spesso assai bene. Ma che brutture dietro una tale immagine!
Gesù svela il pericolo della falsa apparenza, opponendo ad essa, sia pure implicitamente, l’uomo che ha fame e sete di giustizia, che non è mai sicuro di essersi messo sulla retta via, che aspira ad una vita più vicina alla volontà di Dio.
Si dice che san Filippo Neri, ormai prossimo alla morte, avendo avuto l’impressione di stare per guarire, avrebbe detto in modo molto serio a coloro che gli stavano intorno: “Se ne esco, mi converto!”.
È meglio smentire la propria immagine, riconoscere le proprie debolezze, sopportare l’umiliazione di veder rinascere la tentazione, confessare a se stessi e a Dio la propria miseria, piuttosto che chiudersi nella sicurezza ingannevole di un’apparenza onorevole, ma falsa. “La verità vi renderà liberi”.