venerdì 2 agosto 2019

UN AMICO AL TELEFONO TI STA ASPETTANDO PER UN CONSIGLIO, PER ASCOLTARTI, PER SFOGARTI, PER UN AIUTO

NON RESTARE SOLO CON LE TUE ANGOSCE. C'E' CHI PUO'  ASCOLTARTI E AIUTARTI. IL SERVIZIO E' APERTO A TUTTI E PER TUTTE LE ETA'  


chiedere aiuto


Il nuovo servizio di aiuto a persone in stato di disagio su messaggeria istantanea è attivo da pochi giorni grazie a Telefono Amico Padova



Non più solo telefono: l’aiuto a persone in stato di disagio (solitudine, angoscia, sconforto, rabbia…) da oggi passa anche attraverso Whatsapp.


L’idea è di Telefono Amico-Centro di Padova che in partenership con il comune e del CSV di Padova ha attivato un centro d’ascolto su messaggeria istantanea attivo dal martedì al venerdì dalle 18 alle 21 al numero 345 0361628. Si chiama “WhatsApp Amico” ed è il primo in Italia: vuole essere un servizio di attenzione e di sostegno attraverso uno strumento agile e di largo utilizzo, uno spazio gratuito e anonimoper un aiuto immediato a chi vive un momento difficile.
«La nostra esperienza sul campo», spiega Antonio Iovieno, presidente di Telefono Amico-Centro di Padova, «e il confronto costante coi nostri 60 volontari di Padova ci ha portato a proporre questo servizio pionieristico in Italia. I canali di ascolto tramite mail e chiamata web, quest’ultima introdotta da Telefono Amico Italia a fine ottobre 2016, stanno già dando degli ottimi risultati incrementando i numeri relativi alla chiamata tradizionale. Affiancare la possibilità di scrivere anche via Whatsapp significa raggiungere davvero tutte le fasce d’età, sia quelle “digitalizzate” - i ragazzi - sia chi non ha troppa confidenza col web - gli anziani - o non vuole esporsi tramite contatto vocale».

I primi contatti sono arrivati da ragazzi nella fascia d’età dai 22 ai 30 anni, inferiore rispetto all’età media degli utenti del servizio tradizionale di Telefono Amico. «Sono ragazzi che esprimono una forte crisi esistenziale», continua Iovieno, «che ci chiedono aiuto per gestire problemi introspettivi e, in un paio di casi, hanno fatto emergere anche pensieri suicidi. In nessun caso è stato solo un contatto di ricerca di compagnia».

Già dall’avvio del servizio è pertanto chiara la potenzialità data dalla possibilità di esternalizzare i propri disagi attraverso un messaggio che viene vissuto come maggiormente anonimo rispetto alla telefonata tradizionale.

L’utilizzo di Whatsapp si sta rilevando ben fruibile e immediato. Gli utenti infatti hanno possibilità di scrivere al numero dedicato in qualsiasi momento della giornata e ricevono risposta nelle fasce orarie indicate, periodo nel quale lo scambio di messaggi diventa istantaneo; in questo modo le conversazioni possono proseguire anche per più giorni, come sta avvenendo con i primi contatti.

costi telefono amico

Cuore del servizio rimangono i volontari, che stanno «dall’altra parte del numero» e rispondono alle richieste di aiuto. Sono persone che credono nel dovere di reciprocità, nel dialogo che è incontro e cura, nel riconoscimento e nel rispetto profondo della persona che chiama. Per il nuovo servizio Telefono Amico-Centro di Padova ha formato appositamente 20 dei suoi volontari che hanno l’impegno di ricreare, anche attraverso la messaggistica, uno spazio di dialogo “protetto”, di ascolto empatico, nel quale chi interagisce non vive il timore di sentirsi giudicato e dove viene riconosciuta e garantita la piena libertà di espressione. L’anima del servizio, insomma, rimane fedele alla vocazione cinquantennale di Telefono Amico ma si arricchisce di un upgrade digitale 2.0 i cui ingredienti segreti continueranno ad essere: empatia e cuore.




SE HAI BISOGNO DI UN SACERDOTE CHE TI ASCOLTI E CONSIGLI VISITA QUESTO LINK:


Profezie F.Sheen: il Dominio dell'Anticristo è vicino


#Profezie sull' Anticristo e la sua #filantropia del Beato Fulton Sheen. L'Anticristo vuole estendere il suo #dominio sul mondo intero. Con la sua filantropia sta già operando per sedurre il mondo intero. Siamo all'inizio. Lui pensa di essere infinito, ma si sbaglia.


1Giovanni 2,22 
Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. 
2Tessalonicesi 2,3 
Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, 
Galati 1,8

GLI SBARCHI CONTINUANO MENTRE IN AFRICA SI RIACCENDONO I FOCOLAI DI EBOLA. IN CONGO E' VIETATO ENTRARE MA NON USCIRE

Nuovo braccio di ferro all'orizzonte con i talebani dell'accoglienza tedeschi, che hanno recuperato 40 migranti al largo della Libia.




E vogliono puntare su Lampedusa considerata da Gordon Isler, portavoce della Ong tedesca Sea eye «geograficamente il porto (sicuro) più vicino» anche se in mezzo, a 60 miglia, c'è la Tunisia. Si profila il solito copione con il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che firma il divieto di ingresso nelle acque italiane. La nuova sfida scatta, guarda caso, il giorno che dalla nave della Guardia costiera Gregoretti, attraccata ad Augusta, sbarcano i 116 migranti a bordo dalla scorsa settimana.


I furbetti di Sea eye avevano piazzato la nave Alan Kurdi da lunedì davanti alla Tripolitania fra Sabrata e Zwara, due hub dei trafficanti di uomini, in attesa che arrivi il primo gommone. Ieri mattina sono stati recuperate 40 africani provenienti da Nigeria, Costa d'Avorio, Ghana, Mali, Congo e Camerun, in gran parte migranti economici. A bordo del gommone c'erano anche un neonato e due bimbi piccoli. Il recupero è avvenuto ad una trentina di miglia in una posizione che dista appositamente 171 miglia da Malta e 127 da Lampedusa, ma è vicina ai porti sicuri tunisini. «Se la Ong ha davvero a cuore la salute degli immigrati può fare rotta verso la Tunisia. Se invece pensa di venire in Italia come se niente fosse ha sbagliato ministro» dichiara Salvini. L'Alan Kurdi, che batte bandiera tedesca, ha comunicato che deve sbarcare i migranti in cinque stati compresa l'Italia.

In zona, diretta verso la Tripolitania, c'è pure la spagnola Open arms. L'ammiraglia Ocean Vicking di Msf e Sos Mediterranee è in sosta a Marsiglia prima di salpare verso la Libia.

Ieri in serata sono sbarcati i rimanenti 116 migranti da nave Gregoretti, che verranno accolti dai vescovi e distribuiti in cinque Paesi europei (Germania, Portogallo, Francia, Lussemburgo e Irlanda), come aveva anticipato il Giornale. Una cinquantina di migranti sono diretti presso la struttura «Mondo Migliore» di Rocca di Papa vicino a Roma grazie all'intervento della Conferenza episcopale e della Caritas. Probabilmente dopo un po' spariranno come era capitato nel caso di nave Diciotti, ma Forza nuova ha già annunciato battaglia dopo gli scontri dell'ultima volta.

Una trentina di migranti sarà accolta dalla Francia, come ha annunciato via twitter il presidente Emmanuel Macron. Dalla Germania, pure disponibile alla ridistribuzione, il ministro dell'Interno Horst Seehofer invita Salvini ad aprire i porti alle Ong. A bordo di nave Gregoretti c'erano anche 29 persone con tubercolosi e scabbia. «Problema risolto - ha detto Salvini - Autorizzo lo sbarco perché abbiamo avuto la certezza che non rimarranno a carico dei cittadini italiani che già hanno i loro problemi» ha dichiarato Salvini. In contemporanea Legambiente Sicilia ha denunciato il ministro per sequestro di persona. «Non so se mi costerà un altro tentato processo - ha replicato il vice premier - Mi domando cosa c'entri la difesa sacrosanta dell'ambiente con la politica migratoria». Ieri sbarcavano anche 66 migranti curdi e pachistani in due località diverse del Salento. La rotta fa pensare che arrivano dalla Grecia.

Ebola, il Ruanda chiude le frontiere con il Congo dopo nuovi casi di contagio

Due persone morte nella città di Goma. Riesplode l’epidemia dopo un anno

In questa foto, scattata il 4 novembre 2018, gli operatori sanitari trasferiscono un paziente in ospedale dopo che gli è stato diagnosticato il virus Ebola a Butembo, Repubblica Democratica del Congo.


Il Ruanda ha chiuso la frontiera con la Repubblica democratica del Congo in seguito alla nuova esplosione dell'epidemia di ebola. A riferirlo è la stessa presidenza congolese, la quale si è però lamentata di quella che definisce una decisione "unilaterale". La chiusura della frontiera arriva dopo l'annuncio di un terzo caso di ebola a Goma, metropoli a vocazione commerciale da 2 milioni di persone situato al confine con il Ruanda, e due pazienti già deceduti per il contagio.

«Per decisione unilaterale delle autorità ruandesi, i cittadini ruandesi non possono partire per Goma, mentre i congolesi possono lasciare Gisenyi (la citta' di confine ruandese), ma è vietato entrarvi. Questa misura pregiudica l'attività di molti congolesi ed espatriati che vivono a Gisenyi ma lavorano a Goma», afferma una dichiarazione della presidenza congolese.

Nelle ultime 24 ore c’è da registrare la morte del secondo paziente affetto da Ebola della città di Goma. L'uomo, ricoverato nella notte tra martedì e mercoledì, è morto per la malattia che era già in fase avanzata al momento dell'arrivo in ospedale. Lo ha confermato l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto ad un anno dall'inizio dell'epidemia nel paese, l'1 agosto del 2018. L'uomo, ha spiegato Michael Ryan, coordinatore per le emergenze dell'Oms, aveva 40 anni, ed era arrivato a Goma dalla provincia di Ituri, a 350 chilometri di distanza, anche se la zona mineraria dove aveva soggiornato non fa parte di quelle colpite dall'epidemia. «Potrebbe essere stato esposto ovunque tra Komanda, nella provincia di Ituri, e Goma - sottolinea Ryan -, avendo preso diversi mototaxi per molti giorni attraversando la regione al centro dell'epidemia».


Il ritorno del virus nella città, dopo il primo caso risalente alla metà di luglio, aumenta le preoccupazioni per l'epidemia, che la settimana scorsa è stata dichiarata emergenza internazionale di salute pubblica. Goma infatti, oltre ad essere densamente popolata, è vicina al confine con il Ruanda, e ha un aeroporto internazionale. Dall'inizio dell'epidemia sono stati registrati quasi 2700 casi, con 1803 morti, ha ricordato durante la conferenza stampa Matshidiso Moeti, direttore dell'ufficio africano dell'Oms.

«Dal primo caso 175mila persone in Congo e 10mila nei paesi vicini sono state vaccinate - ha sottolineato -. Sono stati creati quattordici centri di trattamento e più di 140mila contatti sono stati identificati e monitorati. Inoltre 77 milioni di persone hanno avuto uno screening per Ebola in centinaia di punti sul confine».

Proprio oggi si ricorda un anno dall'inizio dell'epidemia di Ebola in Repubblica Democratica del Congo: è un campanello d'allarme, non deve esserci un secondo anno. Al 28 luglio c'erano 2.671 casi confermati, fra cui oltre 700 bambini, più della metà dei quali (57%) sotto i 5 anni. Una percentuale così alta di bambini colpiti durante un'epidemia di ebola è senza precedenti. A ricordarlo è l'Unicef. «Il giorno in cui ho lasciato la Repubblica Democratica del Congo - ha affermato Jerome Pfaffmann, Senior Health Specialist dell'Unicef - sono stati segnalati altri 12 nuovi casi confermati; 5 erano vivi e hanno potuto accedere alle cure, ma 7 sono morti nella comunità. Così non va bene».


PREGHIERE E LITURGIA DEL GIORNO. OGGI SI FESTEGGIA S. MARIA DEGLI ANGELI


PREGHIERE DEL GIORNO

Venerdì 02 Agosto 2019







DEVOZIONI DEL GIORNO





 Mese di Agosto dedicato a DIO PADRE

  SANTO ROSARIO  da recitare on-line 


  VANGELI 







 Venerdì: Pia pratica della VIA CRUCIS on-line 

(recitata online - per le Anime del Purgatorio)



LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -






 PRIMA LETTURA 

Lv 23,1.4-11.15-16.27.34-37
Dal libro del Levìtico

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Queste sono le solennità del Signore, le riunioni sacre che convocherete nei tempi stabiliti.
Il primo mese, al quattordicesimo giorno, al tramonto del sole sarà la Pasqua del Signore; il quindici dello stesso mese sarà la festa degli Àzzimi in onore del Signore; per sette giorni mangerete pane senza lievito. Nel primo giorno avrete una riunione sacra: non farete alcun lavoro servile. Per sette giorni offrirete al Signore sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno vi sarà una riunione sacra: non farete alcun lavoro servile».
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla agli Israeliti dicendo loro: “Quando sarete entrati nella terra che io vi do e ne mieterete la messe, porterete al sacerdote un covone, come primizia del vostro raccolto. Il sacerdote eleverà il covone davanti al Signore, perché sia gradito per il vostro bene; il sacerdote lo eleverà il giorno dopo il sabato.
Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno in cui avrete portato il covone per il rito di elevazione, conterete sette settimane complete. Conterete cinquanta giorni fino all’indomani del settimo sabato e offrirete al Signore una nuova oblazione.
Il decimo giorno del settimo mese sarà il giorno dell’espiazione; terrete una riunione sacra, vi umilierete e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore.
Il giorno quindici di questo settimo mese sarà la festa delle Capanne per sette giorni in onore del Signore. Il primo giorno vi sarà una riunione sacra; non farete alcun lavoro servile. Per sette giorni offrirete vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. L’ottavo giorno terrete la riunione sacra e offrirete al Signore sacrifici consumati con il fuoco. È giorno di riunione; non farete alcun lavoro servile.
Queste sono le solennità del Signore nelle quali convocherete riunioni sacre, per presentare al Signore sacrifici consumati dal fuoco, olocausti e oblazioni, vittime e libagioni, ogni cosa nel giorno stabilito”».


 SALMO 

Sal 80
Esultate in Dio, nostra forza.

Intonate il canto e suonate il tamburello,
la cetra melodiosa con l’arpa.
Suonate il corno nel novilunio,
nel plenilunio, nostro giorno di festa.

Questo è un decreto per Israele,
un giudizio del Dio di Giacobbe,
una testimonianza data a Giuseppe,
quando usciva dal paese d’Egitto.

Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo
e non prostrarti a un dio straniero.
Sono io il Signore, tuo Dio,
che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto.


 VANGELO 

Mt 13,54-58
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.