lunedì 14 gennaio 2019

A TUTTI I BIMBI DEL MONDO

Immagine correlata

BUONANOTTE BIMBI E PREGATE IL VOSTRO ANGIOLETTO

Immagine correlata

BUONANOTTE

Risultati immagini per belle immagini di angeli buonanotte

“Battisti mollato dai francesi: e ora tenteranno di ucciderlo”



I servizi segreti francesi hanno “mollato” Cesare Battisti, perché la loro responsabilità (nel coprirlo) è stata portata bruscamente sotto i riflettori. Lo afferma Gianfranco Capeoro, il primo – lo scorso 16 dicembre – a dirsi convinto che l’ex terrorista dei Pac, Proletari Armati per il Comunismo, ricercato per omicidio, fosse stato infiltrato in Italiadall’intelligence di Parigi negli anni di piombo, periodo in cui il nostro paese era ricattato dalla violenza quotidiana della stratregia della tensione. Un mese dopo, di fronte alla cattura di Battisti in Bolivia, sempre in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”, Carpeoro rilancia i suoi sospetti: vista la sovraesposizione mediatica, dopo la sua denucia del presunto legame tra Battisti e i servizi francesi, questi ultimi non hanno potuto fare a meno di sbarazzarsi del loro ex agente, divenuto troppo ingombrante. Battisti era improvvisamente scomparso dal Brasile, dove il nuovo governo di Jair Bolsonaro (su richiesta di Salvini) aveva annunciato di apprestarsi a estradarlo in Italia. Ma poi, superato il confine con la Bolivia, evidentemente è stato abbandonato dai suoi “angeli custodi”. Secondo la stampa è stato arrestato il 12 gennaio a Santa Cruz, dopo esser stato individuato dagli 007 italiani dell’Aise, che l’avrebbero segnalato all’Interpol. Carpeoro teme che ora Battisti sia in pericolo: una volta estradato potrebbe essere ucciso, nel timore che riveli quello che sa.
Carpeoro (vero nome, Pecoraro) ha alle spalle una lunga carriera di avvocato. Era vicino al leader del Psi, Bettino Craxi. «Un motivo di attrito fra Craxi e il presidente francese François Mitterrand, socialista pure lui, era la legge con cui la Francia dava Cesare Battisti arrestato in Boliviaprotezione a terroristi italiani», ricorda Carpeoro, fuoriuscito dalla massoneria e iper-critico verso le attuali “obbedienze”. L’avvocato è autore del recente saggio “Dalla massoneria al terrorismo”, che svela il ruolo occulto della “sovragestione” (massonica, di marca Cia) dietro al neo-terrorismo odierno, che proprio in Francia ha utilizzato la manovalanza islamista dell’Isis per colpire nel mucchio, spaventando la popolazione per indurla ad accettare pesanti restrizioni delle libertà personali. Proprio nella politica della Francia, Carpeoro individua le maggiori responsabilità dell’attuale destabilizzazione geopolitica nel Mediterraneo, dalla Libia alla Siria. Spesso è l’Italia a finire nel mirino delle trame francesi, se è vero che partirono proprio da Parigi – come rivelato sempre dall’avvocato milanese – le indebite pressioni per tentare di bloccare l’elezione di Marcello Foa alla presidenza della Rai.
A “Border Nights”, Carpeoro riferì che fu l’eminenza grigia Jacques Attali, “padrino” di Macron, a interpellare nientemeno che Giorgio Napolitano per ottenere l’appoggio di Berlusconi, tramite Antonio Tajani, in modo da far mancare i voti necessari Carpeoroall’elezione di Foa. Dopo la clamorosa rivelazione, poi, il veto su Foa è caduto. Nel caso di Battisti sembra che lo schema si sia ripetuto: prima l’accusa alla Francia, indicata come protettrice occulta dell’ex terrorista, e quindi la sua cattura. Diceva Carpeoro, un mese fa: «Non è accettabile che la Franciaprotegga sottobanco un suo ex agente come Battisti, mentre da noi Alberto Torregiani ha trascorso la vita su una sedia a rotelle, reso paraplegico durante la rapina in cui Battisti uccise suo padre, Pierluigi, a Milano, il 16 febbraio 1979». Una denuncia precisa, da parte di Carpeoro: «Mi assumo la piena responsabilità di quello che dico. E insisto: Roma dovrebbe richiamare l’ambasciatore francese e chiedergli spiegazioni sull’operato dei servizi segreti transalpini, anche a costo di incrinare le relazioni diplomatiche con la Francia». E ora, appunto, la notizia dell’arresto di Battisti, sulla cui sorte Carpeoro avanza fondati timori: estradato in Italia, dice, la sua vita potrebbe essere in pericolo. Qualcuno potrebbe metterlo a tacere, prima che possa rivelare l’identità di chi lo ha protetto, in tutti questi anni, e chiarire il vero movente dei suoi “sovragestori”: pilotare il terrorismo per indebolire l’Italia.

« Dove arriverà zio Peppuccio, il renziano-prodiano che guida il Governo gialloverde »

Zio Peppuccio è pericoloso?



La porta di Palazzo Chigi si aprì e non entrò nessuno: era Giuseppe Conte. Così – parafrasando Fortebraccio – si potrebbe sintetizzare la narrazione dei media sull’arrivo alla presidenza del Consiglio dell’attuale premier. È letteralmente balzato fuori dall’anonimato, da un giorno all’altro, come un coniglio dal cilindro del mago, senza aver fatto nulla che potesse caratterizzarlo in qualche modo (come docente universitario era poco conosciuto perfino a Firenze dove insegnava).
Essendo stato scelto proprio per una neutra mediazione fra M5S e Lega, sembrava un uomo senza passato, senza idee e senza identità. Ma non senza qualità. Perché – bisogna riconoscerlo –nessuno aveva capito il personaggio e quello che avrebbe fatto. Era stato del tutto sottovalutato.

Per alcuni mesi infatti è stato rappresentato (e pure spernacchiato) come il vaso di coccio fra i due vasi di ferro (Salvini e Di Maio), come l’incolore riempitivo dell’esecutivo gialloverde. Come lo zero che – nella previsione del deficit del DEF, quella approvata dalla UE – si è frapposto fra il 2 e il 4. Una specie di lubrificante, destinato solo a diminuire gli attriti.
CONTE ZIO
Era il perfetto “Conte Zio”dei “Promessi sposi”, come aveva acutamente intuito Marcello Veneziani. E infatti si adattava perfettamente alla sua attività di premier, la descrizione manzoniana di quel personaggio: “Sopire, troncare, troncare, sopire” perché “quest’urti, queste picche, principiano talvolta da una bagatella, e vanno avanti, vanno avanti…”.
A confronto delle dichiarazioni dirompenti dei due vicepremier,  il Conte Zio praticava – per riprendere il Manzoni – “un parlare ambiguo, un tacere significativo, un restare a mezzo, uno stringer d’occhi che esprimeva: non posso parlare”.
Nella compagine governativa gialloverde, dava l’impressione di essere – ricorro ancora ai Promessi sposi – “come quelle scatole che si vedono ancora in qualche bottega di speziale, con su certe parole arabe, e dentro non c’è nulla; ma servono a mantenere il credito alla bottega”.
ZIO PEPPINO
Si era autodefinito “Avvocato del popolo”, ma questa bellicosa espressione di sapore rivoluzionario era immediatamente neutralizzata dalla sua antropologia forlaniana.
In effetti la sua bonomia democristiana, la mitezza, l’eleganza, la gentilezza dei modi sono parsi molto rassicuranti e lo hanno fatto crescere sempre più negli indici di popolarità. Quello che doveva essere l’Avvocato del popolo è diventato lo Zio degli italiani. Zio Peppino, l’affabile zio avvocato che fa sempre comodo in famiglia.
Tuttavia, pian piano, si è creato uno spazio politico rilevantissimo perché il momento storico vede la contrapposizione fra il governo e le élite(l’establishment).
Così la mediazione da metodo è diventata Conte-nuto ed è emersa la cifra democristiana del premier. O meglio (ribadisco): forlaniana. Il coniglio uscito dal cilindro è diventato un “coniglio mannaro”.
Fu appunto Arnaldo Forlani, valente leader dc, a vedersi affibbiata per primo, da Gianfranco Piazzesi, questa definizione bacchelliana – tratta dal “Mulino del Po” – che allude all’astuzia politica e alle capacità che possono celarsi dentro un carattere mite.
LA SVOLTA
La trasformazione di Conte, da Peppiniello nostro a statista forlaniano, si è appalesata nella drammatica trattativa con la Commissione europea sul DEF che ha condotto in prima persona e che al tempo stesso gli ha permesso di conseguire un successo storico(dal momento che tutti prospettavano uno scontro dirompente fra Roma e Bruxelles) e di accreditarsi – presso la nomenklatura della Ue– come l’unico vero interlocutore del governo italiano.
L’operazione gli ha permesso anche di guadagnarsi definitivamente la fiducia del presidente Mattarella. Conte – che si è costruita una sua tela di rapporti personali a livello internazionale, in particolare con Trump e la Merkel– si è fatto ricevere in udienza privata pure da Papa Francesco, il 15 dicembre, probabilmente esibendo non solo la sua fede cattolica (cosa che a Bergoglio interessa molto relativamente), ma soprattutto la sua provenienza giovanile da quella “Villa Nazareth”che è stata il punto d’incontro della potente corrente cattoprogressista vaticana e anche di “cattolici democratici” come Prodi, Scalfaro, Scoppola, Leopoldo Elia e lo stesso Mattarella (da lì viene anche l’attuale Segretario di Stato vaticano, Parolin).
L’ANTI SALVINI
Cosa si siano detti Conte e Bergoglio in quel colloquio non è dato sapere. Fatto sta che a pochi giorni di distanza, il presidente del Consiglio – sul caso dei 49 migranti, che tanto interessava al papa – ha preso la clamorosa posizione che sappiamo, pubblicamente contrapposta a Matteo Salvini“se non li faremo sbarcare li vado a prendere io con l’aereo”.  Poi si è addirittura intestato la “soluzione” di questo caso (la ripartizione dei migranti), ancora una volta in accordo con la UE.
D’improvviso si è materializzato un Conte imprevisto, un vero “anti Salvini”, capace di batterlo sul terreno dove il vicepremier da sempre trionfa (quello dell’emigrazione).
Era inevitabile che in questa veste Conte raccogliesse simpatie a Sinistra. Di sicuro ha catalizzato l’interesse degli ambienti catto-vaticani in cerca di rappresentanza nella crociata migrazionista anti-Salvini.
A questo punto d’improvviso tutti si sono accorti che Conte da comparsa era diventato un protagonista. Con quali prospettive? Il suo passato sembrava incolore. Ma lo era davvero?
PRODIANO/RENZIANO
L’antica collaborazione col suo famoso maestro Guido Alpa non lo caratterizzava politicamente. Gli erano state attribuite, per il passato prossimo, vaghe simpatie renziane e un’amicizia con la Boschi, ma anche questo non sembrava una cosa significativa.
Poi lui stesso ha rivelato di aver “votato per l’Ulivo di Prodi e Pd fino al 2013”. E Renziha sarcasticamente fatto sapere: “Conte me lo ricordo, quando ci mandava i messaggini tutto contento e entusiasta delle riforme che facevamo, della Buona Scuola, del referendum…”.
In sostanza, quel Conte che sembrava senza identità, si rivela invece il classico moderato, catto-progressista, di area PD, che probabilmente non era proprio del tutto sconosciuto – anche al Quirinale – quando Mattarella gli ha dato l’incarico di formare il nuovo governo.
Certo, il fatto che per la guida del loro primo governo i “rivoluzionari” grillini abbiano scelto un democristiano, di area Pd, strappa più di un sorriso. Ma la cosa non va letta con ironia. E’ un fatto emblematico che spiega molte cose.
Renzi, dopo aver ricordato quei precedenti di Conte, lo ha polemicamente pizzicato aggiungendo: “A suo tempo, nel 2015, aveva tutta un’altra posizione sullo sforzo riformatore del Governo Renzi. È legittimo cambiare idea, specie se ti offrono incarichi importanti. Io penso che le idee valgano più delle poltrone”.
Ma siamo proprio sicuri che il Conte prodian-renziano abbia avuto un’improvvisa folgorazione grillina sulla via (non di Damasco, ma) di Palazzo Chigi?
E se – diversamente da quanto pensa Renzi – Conte in realtà rappresentasse proprio una soluzione “istituzionale”per disinnescare e, alla fine, “normalizzare il M5S?
Fabio Martini, sulla “Stampa”, ha scritto che Mattarella “probabilmente avrebbe gradito che il Pd entrasse a far parte di una maggioranza incardinata sui Cinque Stelle con Conte premier”.
A quel tempo fu proprio Renzi a mettersi di traverso. Ma se con i nuovi assetti del Pd, ridimensionato Renzi, per una crisi dell’attuale governo si ripresentasse questo scenario, non sarebbe proprio Conte il più adattoa d assumere la guida di un nuovo esecutivo M5S-PD, benedetto da Mattarella, da Bergoglio e dalla UE?
Non è detto che ciò accada. Ma le prospettive politiche che si aprono davanti a Conte sono anche altre. E lo potrebbero “consacrare” definitivamente come il vero anti-Salvini. Come il Prodi del XXI secolo. I conti in Italia non tornano mai, ma Conte sì, tornerà.
Antonio Socci
Da “Libero”, 13 gennaio 2019
Sito: “Lo Straniero
Twitter: @Antonio Socci1

LE PROTESTE CONTRO IL CARO CARBURANTI SI ESTENDONO IN OLANDA E BELGIO. DIFFONDETE!

La proteste in Francia contro la tassa sui carburanti si è estesa al Belgio e i Paesi Bassi. Di fatto la protesta si è trasformata in un movimento di massa trasversale di cittadini che sono stanchi della tirannia UE.




L'Europa sull'orlo di una rivoluzione contro le forze del disordine mondiale


LA MARCIA DEI ROTHSCHILD VERSO LA GUERRA



di Dean Henderson –
Proprio come l’inchiesta fasulla dell’implicato nella BCCI Robert Mueller, i servitori nell’MI6 dei Rothschild hanno inventato uno strumento di propaganda ancora più efficace con cui attaccare la Russia. Il presunto avvelenamento di Sergej Skripal ha rapidamente finito per dominare i principali titoli dei media.
Chiunque osi mettere in discussione il coinvolgimento russo viene rapidamente tacciato da nemico dello stato. Testimone la caricatura creata dal servizio fotografico della BBC del leader laburista inglese Jeremy Corbyn sovrapposta al Cremlino. Poi il Mossad inviava le sue forze nella City di Londra per ritrarre Corbyn come antisemita.Negli Stati Uniti, mentre repubblicani e democratici urlavano che si doveva correre in difesa della corona, il “folle” Trump si astenne dal criticare la Russia fin quando non avesse visto le prove. Si era perfino spinto a congratularsi con Putin per la vittoria elettorale a Mosca. Di nuovo la “gente sana di mente” ululò e arrivò il turno di Stormy Daniels in 60 Minutes di follie.


Il giorno dopo Trump fu preso a pugni e messo sul carro dei Rothschild, espellendo diplomatici russi in tandem con circa 20 nazioni dell’UE. Putin ha vinto le elezioni con una maggioranza del 77% del 67% dei russi che aveva votato. Gli osservatori internazionali avevano verificato immediatamente i risultati.

Gli Illuminati non possono odiare di più Vladimir Putin senza includere, chiaramente, i “deprecabili” russi che videro il saccheggio del proprio Paese da parte di Goldman Sachs & Co. nel 1998. Quell’anno circa 70 milioni di russi furono gettati sul lastrico. Nel 1989, prima che la CIA e il loro agente Boris Eltsin smantellassero lo Stato russo, solo 2 milioni di russi erano classificati poveri.

Alla guida del treno della guerra russofoba dei Rothschild troviamo il Consiglio Atlantico, i cui membri urlavano alla radio ribadendo con forza la menzogna sugli Skripal. Il Consiglio Atlantico è l’ultima incarnazione dell’Unione Atlantica.

L’Unione Atlantica (AU) era affiliata al RIIA (Royal Institute of International Affairs). La filiale del RIIA negli Stati Uniti è il Council on Foreign Relations. Fondato da Cecil Rhodes, il cui sogno enunciato nelle sue ultime volontà era il ritorno degli Stati Uniti alla Corona inglese, AU aprì i primi uffici negli USA nello spazio donato da Nelson Rockefeller al 10 E 40th. St di New York City. Ogni anno, dal 1949 al 1976, una risoluzione dell’UA fu presentata al Congresso chiedendo l’abrogazione della Dichiarazione d’Indipendenza e il “nuovo ordine mondiale”. Due anni dopo, nel 1941, si verificò l’attacco sotto falsa bandiera di Pearl Harbour. Prima di quell’evento cruciale, la stragrande maggioranza degli statunitensi si opponeva all’ingresso nella Seconda guerra mondiale.
In seguito, Churchill e i suoi padroni della Corona furono salvati quando l’opinione pubblica statunitense cambiò radicalmente e gli Stati Uniti entrarono in guerra. C’è una storia simile sulla Prima guerra mondiale, quando il presidente Woodrow Wilsonfu spinto ad entrarvi dalla banda della Federal Reserve di recente costituzione (1913), guidata da Jack Morgan, figlio di JP Morgan, una talpa dei Rothschild, e dalla Carnegie Foundation.Come scrisse Charles Tansill nel libro America Goes to War, “Anche prima dello scontro armato, la società francese dei Rothschild Freres si collegò alla Morgan & Company di New York suggerendo la quotazione di un prestito di 100 milioni di dollari, di cui una parte considerevole doveva rimanere negli Stati Uniti per pagare l’acquisto francese di merci statunitensi“. L’House of Morgan finanziò metà dello sforzo degli USA nella Prima guerra mondiale mentre riceveva commissioni per l’allestimento di industrie come GE, Du Pont, US Steel, Kennecott e ASARCO.

Erano tutti clienti di Morgan, che aveva anche finanziato la guerra anglo-boera in Sud Africa e la guerra franco-prussiana. Nel 1919, la Conferenza di pace di Parigi fu presieduta da Morgan, che guidò la ricostruzione tedesca e alleata. La stessa banda dei Rothschild finanziò e sfruttò la Seconda guerra mondiale.

Il Consiglio Atlantico, altro affiliato del RIIA, fu formato nel 1961 per favorire tale tipo di “cooperazione tra Nord America ed Europa“. Nel 2009, il suo presidente James Jones si dimise per diventare il consigliere per la sicurezza nazionale di Obama. Il suo successore da presidente del Consiglio Atlantico fu Chuck Hagel, che si dimise per diventare il segretario alla Difesa di Obama. Anche i funzionari dell’amministrazione Obama Susan Rice, Eric Shinseki, Anne-Marie Slaughter e Richard Holbrooke (architetto dello smembramento della Jugoslavia) avevano lavorato in precedenza nel Consiglio Atlantico.
Alantic Council lobby
Il consigliere per la sicurezza nazionale di Bush Sr. e copertura straordinaria della BNL, gen. Brent Scrowcroft, fu presidente del Consiglio Atlantico fino al 2014, quando gli succedette l’ex-ambasciatore in Cina ed ex-governatore dello Utah John Huntsman (attuale ambasciatore USA in Russia NdT).
Gli interessi bancari dei Rothschild e dei loro cugini della Corona hanno storicamente tratto enormi benefici finanziari e politici mantenendo Russia e Stati Uniti in continua tensione.
Ma non c’è nulla di più redditizio per gli Illuminati di una guerra mondiale. Se riescano a trascinare gli Stati Uniti in un’altra guerra mondiale dipende dalla creduloneria del popolo statunitense. Speriamo che rinsavisca molto presto.
Fonte: Aurora sito
Traduzione: Alessandro Lattanzio

QUELLO CHE I MEDIA MAINSTREAM ASSERVITI NON VI FARANNO MAI VEDERE E SENTIRE

GUARDATE E DIFFONDETE!





Intervista al portavoce dei gilet gialli: dialogo, ma il popolo non aspetta


Francia e Spagna in rivolta: in arrivo una rivoluzione antiliberista


Romania, il governo Ponta spazzato via dalla rivolta popolare contro la corruzione



GLI OLIGARCHI CHE TRAMANO CONTRO - Moreno Pasquinelli - [Gilet Gialli a Roma]





L'ITALIA DEI PRECARI, DEI TRUFFATI DALLE BANCHE, DEGLI IPERVACCINATI, DEI TARTASSATI ECC....SOSTIENE LA FRANCIA DEI GILET GIALLI


VA' PENSIERO TESTIMONIA IL VERO SENSO PATRIOTTICO DEL POPOLO ITALIANO NELLA STORIA. LA NOSTRA PICCOLA "PRESA DELLA BASTIGLIA"   



GUARDATE IL VIDEO DELLA CONFERENZA DEI GILET GIALLI A ROMA E DIFFONDETE!

Codacons Espone Documento Istituzioni e Medici pagati GSK; Documento Initiative Citoyenne espone GSK per 36 Bambini Morti Vaccino Infanrix Hexa.


Presidente CODACONS Carlo Rienzi


Codacons, associazione difesa consumatori espone sul suo sito , e denuncia tramite Radio Popolare, documento con lista di Istituzioni e Medici che vengono assoldati da aziende produttrici di farmaci e vaccini come la Glaxo Smith Kline, inoltre denuncia e mostra il video, presso la sede USA della multinazionale farmaceutica, dove la ex ministraLorenzin ed il Dr Guerra brindano con i vertici della GSK a cui hanno promesso una campagna vaccinale ai danni dei bambini in Italia. 

Un documento confidenziale di GlaxoSmithKlinerecentemente divulgato alla stampa ha rivelato che entro un periodo di due anni, un totale di 36 bambini sono deceduti dopo aver ricevuto il vaccino 6-in-1 , Infanrix Hexa. [1] Secondo il sito web Initiative Citoyenne [2] che ha riportato la notizia, il documento di 1271 pagine ha rivelato che GlaxoSmithKline ha ricevuto un totale di 1.742 segnalazioni di reazioni avverse tra il 23 ottobre 2009 e il 22 ottobre 2011, incluse 503 reazioni avverse gravi e 36 morti. 


InitiativeCitoyenne ha dichiarato: "Non è che GSK non ha registrato 14 morti tra ottobre 2009 e fine ottobre 2011, come avevamo calcolato in origine, ma ben 36 (14 dal 2010 al 2011 e 22 dal 2009 al 2010). Oltre a questi 36 decessi almeno 37 altri decessi (morte improvvisa principalmente), portando il totale ad almeno 73 morti dal lancio del vaccino nel 2000, e ancora, questo riguarda solo la morte per morte improvvisa, nessun ulteriore recupero di sotto-segnalazione."


"Come si evince dall'articolo viene detto a chiare lettere che è universalmente riconosciuto dai tossicologi che combinazioni di sostanze chimiche tossiche possono portare ad aumenti esponenziali della tossicità vaccinale; eppure il ministro della sanità del governo del cambiamento Grillo non fa nulla per eliminare questi mortali vaccini per i bambini e continua sulla strada dell'ex ministro Lorenzin alla faccia della salute degli italiani ". 


#SaDefenza


Vaccini mortali? Il ministero della Salute denuncia il Codacons per procurato allarme

La reazione dopo un esposto presentato a Catania dall'associazione consumatori. I vaccini accusati di aver causato la morte di 13 bimbi



Codacons pubblica il rapporto AIFA scomparso, altra denuncia per la Lorenzin


Ecco il documento sulle segnalazioni di reazioni avverse legate ai vaccini nel triennio 2014/2015/2016.

Lo pubblichiamo per una ragione fondamentale: siamo sicuri che su questa storia serva la massima trasparenza. Non perché siamo contrari ai vaccini (non lo siamo affatto, lo abbiamo ripetuto 1000 volte e lo facciamo ancora) ma perché un’informazione completa è indispensabile per cittadini e decisori pubblici.

La trasparenza ha un pregio fondamentale: garantisce la tutela dei diritti di tutti.

RIASSUNTO DELLA CONFERENZA DEL CODACONS

In sostanza AIFA evidenzia, negli anni 2014, 2015, 2016:
– un totale di 21.658 reazioni avverse (8182, 7892, 5584)
– di cui 3.351 solo da esavalente (infanrix hexa) (1857, 992, 702)
– di cui 454 gravi (danni neurologici)
– di cui 5 decessi (neonati prematuri vaccinati a 2 mesi e mezzo/3 con infanrix e prevnar, due dei quali anche rotavirus) due in piemonte, 1 in lombardia, 1 in sicilia, 1 basilicata.
dal 2005 al 2015 + 40% aumento di bambini con deficit del neurosviluppo in italia
alluminio contenuto nei vaccini è neurotossico e facendo più vaccini insieme ravvicinati si supera la soglia facilmente (i 5 morti hanno subito vaccini in simultanea)
Per ottenere i dati dall’AIFA il CODACONS ha dovuto fare denuncia ed è partita una inchiesta (per omissioni di atti di ufficio) dalla Procura della Repubblica di Torino.
I dati sono comunque sottostimati (si rifanno solo alle segnalazioni) e c’è da pensare che l’AIFA stia occultando documentazioni in merito alla farmacovigilanza (dichiarazioni on. Zaccagnini)
la ministra Lorenzin è stata denunciata alla Procura della Repubblica in quanto PUR ESSENDO A CONOSCENZA DI QUESTI DATI dal 10 maggio, non li ha resi noti al parlamento, ed ha comunque emesso il decreto il 19 maggio IGNORANDO I DATI di portata di gran lunga superiore al famoso “1 su un milione”
Il decreto legge è tutt’ora coperto da segreto.
Codacons chiede:
– no all’obbligo laddove non ci sia epidemia
– esami prevaccinali
– vaccini singoli
-Per rivedere cliccare il seguente link:



COD1 COD2 COD3 COD4COD5 COD6 COD6 COD7COD9

ALGHERO. Fsi denuncia situazione nel reparto di Medicina: “Corridoi scambiati per luoghi dove curare i pazienti”



Barelle nei corridoi, nei quali vengono eseguite emotrasfusioni, ossigeno-terapie, igiene dei pazienti e vengono perfino gestite le urgenze, mettendo a repentaglio i livelli minimi di assistenza e le condizioni di sicurezza degli utenti e degli operatori del reparto. questa la fotografia della situazione nel reparto di Medicina dell’Ospedale di Alghero , definita “quasi da terzo mondo”, fatta dalla segretaria territoriale del sindacato Fsi Usae, Mariangela Campus.

“Una situazione gravissima e al limite diventata ormai routine di tutti i giorni ed i vertici della sanità isolana brillano per inefficienza – ha commentato la Sindacalista – Abbiamo scritto anche stavolta al manager Moirano ed ai vari responsabili dell’Ats, sollecitandoli a trovare una soluzione immediata, in caso contrario scenderemo in piazza per denunciare l’ennesimo scandalo provocato da chi preferisce i tagli selvaggi all’assistenza sulla pelle dei cittadini immolati davanti al totem del risparmio”.

Nel reparto maschile, racconta Campus, “lungo tutto il corridoio stazionano almeno 6/7 barelle, così come nel reparto femminile, per non parlare di quelle sistemate anche nelle camere di degenza, più numerosi appoggi sparsi per tutti i reparti dell’ospedale. L’assistenza ai pazienti in corridoio, avviene in un clima di assoluta emergenza visto che mancano i campanelli per segnalare le problematiche, le barelle sono spesso rotte e neanche frenano. Mancano anche le prese elettriche, i servizi, le pompe, i monitor, l’igiene dei malati, dove le trasfusioni, e a volte persino le rianimazioni vengono effettuate nello stesso corridoio. Tutto ciò comporta per il personale l’elevato rischio di errore ed una situazione impossibile da gestire, che lede in maniera grave la privacy e la dignità del paziente, di fatto il posticino nel corridoio è diventato una cosa normale, di routine, e non una situazione eccezionale”.

Inoltre, “anche il personale medico scarseggia e al mattino spesso capita che è presente un solo medico per ogni reparto con 35 malati da visitare, mentre per il turno del pomeriggio e della notte è sicuro che in servizio ci sia un solo medico ma per entrambi i reparti (maschile e femminile), quindi con una responsabilità in totale di circa 60/70 pazienti a turno. Questo determina un maggior impegno professionale e un maggior carico di lavoro per il personale infermieristico e oss. Il personale risulta soggetto a condizioni di lavoro difficili che possono dunque portare al manifestarsi di errori nell’espletamento dei processi assistenziali. Prima che accada il peggio vogliamo che la dirigenza intervenga per risolvere i problemi, possibilmente, in vista delle nuove assunzioni destinando una quota del personale infermieristico e oss ai reparti di Medicina di Alghero, altrimenti denunceremo tutto in Procura”. (red)

(admaioramedia.it)

La Russia Rafforza Le Riserve Nazionali Con Yuan, Euro E Yen




MOSCA, Russia - La misura è arrivata dopo che Mosca ha manifestato la volontà di ridurre la sua dipendenza dal dollaro, osservando che non ci sono piani per limitare le transazioni nella valuta statunitense.

La Russia ha affermato che l'obiettivo della depenalizzazione è migliorare l'integrità dell'economia russa proteggendosi dall'ondata di sanzioni statunitensi.

A fine luglio 2018, la Banca Centrale russa ha ridotto la quota di dollari nelle sue riserve internazionali al 24,4%, aumentando le quote in euro yuan al 32% e al 14,7%, rispettivamente, secondo le valute dei servizi bancari.

Allo stesso tempo, il regolatore ha aumentato la quota di diverse altre valute dal 12,4% al 14,7%, comprese sterline inglesi, yen giapponesi, dollari canadesi e australiani, nonché franchi svizzeri.


Secondo il sondaggio, il rendimento più elevato tra i portafogli di asset valutari tra giugno 2017 e giugno 2018 è stato dimostrato dallo yuan al 3,2% annuo, mentre il rendimento del dollaro USA è stato dello 0,35%. Il volume di valuta estera e attività in oro della Banca Centrale della Russia è aumentato da 40,4 miliardi di dollari USA a 458,1 miliardi di dollari USA nello stesso periodo.

Riguardo alle sanzioni statunitensi e ai tentativi di usare il dollaro come strumento di pressione, alla fine di novembre, il presidente russo Vladimir Putin ha osservato che gli Stati Uniti "non stanno colpendo i propri piedi, ma piuttosto un po 'più in alto".


"Non miriamo ad allontanarci dal dollaro, siamo costretti a farlo. Lasciate che vi rassicuri ... Non vogliamo fare nulla di improvvisato che possa farci del male ... non stiamo lasciando il dollaro, è il dollaro ci sta lasciando ", ha detto Putin.


Il commento del leader russo è arrivato dopo che il presidente della seconda banca russa, la VTB, aveva presentato un piano di de-dollarizzazione che è stato ben accolto dal ministero delle finanze russo, stabilendo un graduale passaggio agli scambi bilaterali con diversi paesi nelle proprie valute.

Mosca ha spiegato che la principale motivazione dietro questa mossa è di stimolare la crescita economica e proteggere l'economia dalle sanzioni degli Stati Uniti.