lunedì 14 gennaio 2019

I satelliti catturano le immagini di una tempesta violenta che solleva onde di 20 metri nell’Oceano Pacifico

I satelliti catturano le immagini di una tempesta violenta che solleva onde di 20 metri nell’Oceano Pacifico
Nel Pacifico infuria una tempesta violenta che, nonostante le sue enormi dimensioni, non ha un nome proprio. È chiaramente visibile dall’orbita della Terra: l’incredibile immagine che vi mostriamo è stata catturata non da uno, ma da due satelliti meteorologici di diversi paesi contemporaneamente. Tali uragani nel Pacifico sono tutt’altro che rari, ma questo fenomeno ha colpito gli scienziati, in quanto il suo potere è paragonabile alla forza dell’uragano Firenze, che nel 2018 colpì la costa sud-orientale degli Stati Uniti e provocò danni per oltre 38 miliardi di dollari dollari.
Il primo satellite a catturare l’uragano senza nome era il giapponese Himawari-8. Esamina l’uragano dal Pacifico occidentale, mentre l’apparecchio americano GOES-17, che segue le isole Aleutine dell’Alaska, dall’est. È interessante notare che il secondo satellite ha visto l’elemento solo quando è girato in direzione del Nord America. Si ritiene che gli uragani invernali ad alta potenza nell’Oceano Pacifico derivino dal forte contrasto dell’aria fredda nell’Artico e dall’aria calda nei tropici. È possibile monitorare le immagini satellitari sul sito della sezione Meteorologia regionale e Mesoscale di RAMMB.
Il Servizio Meteorologico Nazionale ha condiviso informazioni sul potere dell’uragano, che continua ad essere monitorato nonostante una riduzione temporanea del lavoro delle agenzie federali. Quindi, la pressione minima della tempesta era 937 millibar, che è tipica dei potenti uragani. Per confronto, la pressione centrale di Firenze era quasi la stessa: 939 millibar. Nella parte settentrionale dell’Oceano Pacifico, l’altezza delle onde raggiunge i 20 metri.
Al fine di prevenire la distruzione portata da questi potenti uragani, gli scienziati stanno cercando di prevedere il loro aspetto in anticipo utilizzando satelliti meteorologici. Sfortunatamente, sono macchine piuttosto voluminose ed è giunto il momento che gli scienziati lavorino per ridurne le dimensioni. Al momento, la NASA sta facendo questo nel quadro del progetto RainCube. A settembre, l’agenzia spaziale realizzerà satelliti di dimensione ridotta adatti per il monitoraggio degli eventi meteorologici. Questi satelliti saranno delle dimensioni di una scatola da scarpe.
di RedAlert

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