lunedì 18 novembre 2019

Il sistema Mose e “Mafia Capitale”

MOSE DI VENEZIA: ALLE ORIGINI DEL FLOP....



Il sistema Mose e “Mafia Capitale”

Pubblicato da Redazione EcoMagazine 24/07/2017

Ieri, proprio in contemporanea con il servizio del TG3 veneto con intervista agli ingegneri del progetto alternativo al Mose “Paratoia a gravità” (che invito tutti vedere, link), siamo stati subissati dai commenti della stampa nazionale sulla sentenza del processo “Mafia Capitale”.
Lo scandalo Mose e “Mafia Capitale” sono certo episodi corruttivi non comparabili, sia in termini quantitativi, il maltolto con il Mose ammonta a circa un miliardo di euro – la più grande rapina del secolo, mentre “Mafia Capitale” mi pare solo un centinaio di milioni, che in termini temporali, qualche anno il “mondo di mezzo” di Carminati-Buzzi, addirittura dal 1984 – anno di definizione per legge della concessione unica al Consorzio Venezia Nuova per i lavori di salvaguardia in Laguna. Inoltre oggetto del ladrocinio per Roma sono gli appalti su verde pubblico, assistenza agli immigrati e campi Rom, mentre per Venezia l’imposizione di una grande opera inutile e ambientalmente devastante.

Ora il Tribunale di Roma ha condannato a pene pesantissime gli imputati per corruzione ed altri reati, ma non ha riconosciuto l’associazione mafiosa, individuando però due associazioni a delinquere contigue che si sono spartite, con l’appoggio di personaggi politici in modo bipartisan, sia di centrodestra che di centrosinistra (come per il Mose), appalti e subappalti del Comune di Roma.
A Venezia invece sta proseguendo il processo agli unici 8 imputati che non hanno patteggiato pene ridicole, in cambio di qualche spicciolo di risarcimento (rispetto all’entità del maltolto) e sempre con la spada di Damocle della prescrizione.

Ora ci chiediamo perché la Magistratura (i cui PM hanno indagato in modo encomiabile, pur in ritardo) non abbia imputato i reati associativi. Non dico associazione di stampo mafioso (anche se alcuni episodi pongono alcuni dubbi: dai legami con alcuni servizi segreti, all’invito a Baita in carcere – prima che cominciasse a parlare – da parte degli avvocati del Consorzio a sottoporsi ad una delicata operazione al cuore – di cui non aveva bisogno), ma almeno per associazione a delinquere.
L’inchiesta ha dimostrato che c’era una vera e propria cupola, costituita da Mazzacurati e i manager delle “grandi” imprese del CVN e delle “piccole” delle cooperative di tutti i colori, che si divideva lavori e dazioni da pagare a tecnici e politici più o meno eccellenti. Lo scopo non era ottenere appalti, visto la concessione unica, ma far ottenere tutti i via libera ad un progetto sbagliato e ultra costoso e senza il confronto con altri (gli ingegner Di Tella, Vielmo e Sebastiani progettisti della “paratoia a gravità” sono stati pure portati in Tribunale per diffamazione dal CVN).

La gestione politica del caso Mose invece, da parte dell’ex procuratore generale C. Nordio (ora in pensione) è stata che “il Mose è la più grande opera di ingegneria ambientale al Mondo, ma c’è stata qualche mela marcia” (conferenza stampa del 4 giugno 2014, subito dopo la grande retata).
Ricordo, nel dicembre 2014, alla presentazione del libro dei giornalisti del Gazzettino G. Amadori e M. Dianese “Mose: la grande retata”, una domanda “cattiva” della prof. Zitelli al giudice Nordio appunto, sul perché non fossero stati imputati reati associativi e la non risposta di Nordio, che si è appellato al silenzio per una inchiesta ancora in corso.

Non sono certo competente in questioni giudiziarie, ma presumo che se ci fosse stata l’imputazione di associazione a delinquere (che di solito non negano neppure ad una banda di rubagalline) di certo la “prescrizione” sarebbe stata più in là nel tempo, con la possibilità di un processo sull’intera vicenda della salvaguardia, con l’emergere dei veri motivi dello scandalo Mose: un progetto sbagliato che si sta rivelando e si rivelerà un grande bidone (così come emerge dal libro “Il Mose salverà Venezia? dei succitati ingegneri delle “paratoie a gravità”, che invito a leggere – si trova ancora su Amazon).

E invece sta continuando tutto come prima, con lavori che proseguono senza quella verifica tecnico-scientifica sul progetto che le associazioni ambientaliste chiedevano, con la permanenza della concessione unica – a parte qualche appalto che in passato la Comunità Europea aveva imposto – e pure degli oneri di concessione al 12%, una maggiorazione su tutti i lavori, una vera e propria tangente legalizzata.
Le associazioni ambientaliste non sono state neppure riconosciute parte civile al processo: secondo il Tribunale si trattava di corruzione e non di reati ambientali.
Credo che con l’approssimarsi della fine del processo Mose – ai primi di settembre – si debba cercare di far emergere questo punto di vista, magari con mobilitazione con presenza in Tribunale il giorno della sentenza.
Scadenza che tra l’altro potrebbe essere in preparazione e in avvicinamento delle giornate internazionali del 23 e 24 settembre. Del resto Mose, salvaguardia della laguna e grandi navi sono questioni strettamente collegate e sulla vicenda delle grandi navi stiamo assistendo a giochi e giochetti poco trasparenti che ricordano la vicenda Mose (*).

Venezia, 22 luglio 2017

Stefano Micheletti per l’associazione AmbienteVenezia

(*) Vedi sul Gazzettino del 19 luglio: Grandi navi l’idea, in linea con la volontà del Comune, illustrata a Musolino Marghera porto per i colossi delle crociere.


E’ stato presentato a Musolino l’intento di elaborare il progetto di D’Agostino per Marghera; proponente una nuova ATI tra Technital, Net Engineerig, Fm ex Favero & Milan, ED di Roberto D’Agostino. Se non sbaglio Technital è il progettista del Mose e Net Engineering è un altro studio ingegneristico di riferimento dell’ex (?) sistema Galan.

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Lunedi 18 Novembre 2019
Lunedì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Antifona d'ingresso
Dice il Signore: 
“Io ho progetti di pace e non di sventura; 
voi mi invocherete e io vi esaudirò, 
e vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi”. (Ger 29,11.12.14) 

Colletta
Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel tuo servizio, 
perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, 
possiamo avere felicità piena e duratura. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo... 

Grandissima fu l’ira sopra Israele.

Dal primo libro dei Maccabèi

In quei giorni, uscì una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re Antioco, che era stato ostaggio a Roma, e cominciò a regnare nell’anno centotrentasette del regno dei Greci. 
In quei giorni uscirono da Israele uomini scellerati, che persuasero molti dicendo: «Andiamo e facciamo alleanza con le nazioni che ci stanno attorno, perché, da quando ci siamo separati da loro, ci sono capitati molti mali». Parve buono ai loro occhi questo ragionamento. Quindi alcuni del popolo presero l’iniziativa e andarono dal re, che diede loro facoltà d’introdurre le istituzioni delle nazioni. Costruirono un ginnasio a Gerusalemme secondo le usanze delle nazioni, cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza. Si unirono alle nazioni e si vendettero per fare il male.
Poi il re prescrisse in tutto il suo regno che tutti formassero un solo popolo e ciascuno abbandonasse le proprie usanze. Tutti i popoli si adeguarono agli ordini del re. Anche molti Israeliti accettarono il suo culto, sacrificarono agli idoli e profanarono il sabato. 
Nell’anno centoquarantacinque, il quindici di Chisleu, il re innalzò sull’altare un abominio di devastazione. Anche nelle vicine città di Giuda eressero altari e bruciarono incenso sulle porte delle case e nelle piazze. Stracciavano i libri della legge che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco. Se presso qualcuno veniva trovato il libro dell’alleanza e se qualcuno obbediva alla legge, la sentenza del re lo condannava a morte. 
Tuttavia molti in Israele si fecero forza e animo a vicenda per non mangiare cibi impuri e preferirono morire pur di non contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza, e per questo appunto morirono. Grandissima fu l’ira sopra Israele.

Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)
Rit: Dammi vita, Signore, e osserverò la tua parola. 

Mi ha invaso il furore contro i malvagi
che abbandonano la tua legge.
I lacci dei malvagi mi hanno avvolto:
non ho dimenticato la tua legge.

Riscattami dall’oppressione dell’uomo
e osserverò i tuoi precetti.
Si avvicinano quelli che seguono il male:
sono lontani dalla tua legge.

Lontana dai malvagi è la salvezza,
perché essi non ricercano i tuoi decreti.
Ho visto i traditori e ne ho provato ribrezzo,
perché non osservano la tua promessa. 

Canto al Vangelo (Gv 8,12) 
Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia. 

VANGELO (Lc 18,35-43
Che cosa vuoi che io faccia per te? Signore, che io veda di nuovo! 

+ Dal Vangelo secondo Luca

Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». 
Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 
Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». 
Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
Cristo è venuto per dare inizio al regno messianico: nel suo nome i malati guariscono, i morti risorgano e la salvezza viene annunziata ai poveri. Consapevoli delle tenebre che ancora ci avvolgono, invochiamo il Signore come il cieco di Gerico, dicendo:
Figlio di Davide, abbi pietà di noi!

Per i nemici di Cristo e della sua Chiesa: aprano gli occhi alla luce della verità attraverso una riflessione pacata e disponibile al cambiamento. Preghiamo:
Per coloro che sono lontani dalla fede o vivono nell'indifferenza religiosa: l’esempio dei cristiani li accompagni nella strada che conduce a Cristo. Preghiamo:
Per coloro che sono provati dalla malattia: sostenuti dalla nostra solidarietà, trovino la forza di accettare le sofferenze, certi che Gesù ha vinto il dolore e la morte. Preghiamo:
Per tutti coloro che sono nati ciechi: nell'incapacità di vedere le cose del mondo esteriore, vedano e vivano le ricchezze e le profondità del loro mondo interiore. Preghiamo:
Per la nostra comunità cristiana: rinnovi ogni giorno le promesse del battesimo, per essere sale della terra e luce del mondo. Preghiamo:
Perché i cristiani non siano di ostacolo al regno di Dio.
Per tutti coloro che vivono agli angoli delle strade.

Padre misericordioso, che ascolti il grido degli oppressi che con fiducia e insistenza si rivolgono a te, accogli la preghiera che ti rivolgiamo ed esaudiscila nel nome di Gesù Cristo tuo Figlio, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen. 

Preghiera sulle offerte
Quest’offerta che ti presentiamo, Dio onnipotente, 
ci ottenga la grazia di servirti fedelmente 
e ci prepari il frutto di un’eternità beata. 
Per Cristo nostro Signore. 



Antifona di comunione
Il mio bene è stare vicino a Dio, 
nel Signore Dio riporre la mia speranza. (Sal 73,28) 

Oppure: 
Dice il Signore: 
“In verità vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, 
abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato”. (Mc 11,23.24) 

Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti con questo sacramento, 
ascolta la nostra umile preghiera: 
il memoriale, che Cristo tuo Figlio 
ci ha comandato di celebrare, 
ci edifichi sempre nel vincolo del tuo amore. 
Per Cristo nostro Signore. 

Commento
Il Vangelo di oggi è un insegnamento sulla preghiera. Il cieco fa un'intensa e insistente preghiera di domanda:
"Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me! ' e poi ancora più forte: "Figlio di Davide, abbi pietà di me!"".
Una volta esaudito, la sua diventa preghiera di lode, che si allarga a tutto il popolo: "Cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio".
La preghiera di domanda ha due condizioni, e tutte e due compaiono nel racconto evangelico. La prima condizione è essere consapevoli di aver bisogno del Signore. U cieco ha questa consapevolezza, ma piuttosto confusa: lui sa di aver bisogno della vista e grida forte, e non è possibile farlo tacere, perché ha coscienza della sua miseria, della sua condizione che non è normale e vuole a tutti i costi uscirne.
La seconda condizione è la fiducia: senza di essa non ci sarebbe preghiera, ma soltanto scoraggiamento e disperazione. Se invece, nella nostra miseria, si accende la fiducia, possiamo pregare; per questo Gesù ha detto: "La tua fede ti ha salvato". La consapevolezza della propria miseria si è accompagnata alla fede nella potenza e nella misericordia del Signore: il cieco ha pregato, ha gridato, è stato esaudito e ha potuto alla fine lodare Dio.
Consapevolezza e fiducia, dunque, una consapevolezza che non deve essere motivo di tristezza: è la premessa per una preghiera autentica, perché ci fa ricorrere a Dio con un grido più sincero per essere guariti. Non dobbiamo rinchiuderci nella nostra miseria; piuttosto dire a Dio: "Signore, tu vedi come sono misero e bisognoso di te: io credo che tu, nella tua bontà, hai pietà di me e mi guarisci. Io lo credo, o Signore!". Allora la nostra preghiera sarà esaudita e potremo dare lode a Dio e alla sua infinita misericordia.

Le mutazioni genetiche indotte: un male incancellabile

LE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE SONO MUTAZIONI GENICHE INDOTTE. QUELLE DEL 5G POSSONO CAUSARE DANNI INCANCELLABILI AL DNA UMANO: UN'ARMA CONTRO L'UMANITA'. IL 5G E' UN'ARMA MILITARE CHE PUO' ESSERE USATA ANCHE COME INIBITORE DI FOLLE PER CONTROLLARE LE MANIFESTAZIONI DI SCONTENTO SEMPRE PIU' MASSIVE NEL MONDO....




Le mutazioni possono essere indotte dall'esposizione degli organismi (o delle cellule) ad una grande varietà di trattamenti. Alcuni dei più comuni sono qui di seguito elencati. La radiazione è un potentissimo agente mutageno e fu il primo ad essere scoperto. Radiazioni diverse possono indurre diversi tipi di mutazioni genetiche. Le radiazioni ultraviolette (UV) causano mutazioni puntiformi. I raggi X possono causare la rottura di una doppia elica di DNA e indurre un processo di traslocazione, di inversione o altri tipi di danni cromosomici. L'esposizione ai raggi UV della luce solare sono stati correlati all'insorgenza di tumori della pelle. Bisogna ricordare tuttavia, che la caratteristica della radiazione di creare danni al DNA è stata spesso sfruttata a scopo terapeutico in alcuni trattamenti del cancro a base di radiazioni.

Mutageni chimici - È ben noto che molti prodotti chimici sono mutageni. Tali prodotti esercitano la loro attività tossica legandosi direttamente al DNA o a piccole molecole che costituiscono il DNA e interferendo con i processi di replicazione e trascrizione. Fra i mutageni chimici più comuni ricordiamo il benzo-a-pirene, un prodotto chimico che si ritrova nel fumo di sigaretta, e l'aflatossina, un mutagene che molto spesso si ritrova nei prodotti agricoli non conservati opportunamente.
Infiammazione cronica - Un'infiammazione cronica può apportare danni al DNA a causa della sintesi di prodotti chimici mutageni da parte delle cellule del sistema immunitario. Un esempio piuttosto comune è quello di una infiammazione a lungo termine indotta dall'infezione del virus dell'epatite.
Radicali ossigenati - Durante i processi di produzione di energia dal cibo, che avvengono nei mitocondri, si possono generare dei sottoprodotti chimici molto reattivi e capaci di danneggiare le membrane cellulari e lo stesso DNA. Tali intermedi reattivi dell'ossigeno (ROI, Reactive Oxygen Intermediates) possono essere anche prodotti dall'esposizione delle cellule a radiazioni.

Tuttavia, l'attività mutagena dei ROI è associata allo sviluppo di cancro non più di quanto lo sia l'attività di numerose terapie antitumorali, come la radioterapie e la chemioterapia.

Vediamo ora quali sono i mezzi con i quali è possibile ottenere mutazioni.
Anche se il mezzo delle radiazioni ionizzanti ( IR )è il più comune e il più profondamente studiato, si conoscono altri agenti mutageni, come i raggi ultravioletti e sostanze chimiche diverse; tuttavia, in queste pagine ci si soffermerà soprattutto sulla azione delle radiazioni, anche di quelle non ionizzanti ( NIR ), anche se quest'ultime non dovrebbero essere in grado di produrre mutazioni.

Le radiazioni ionizzanti.

Le prime radiazioni riconosciute come aventi capacità mutagena sono state i raggi X.
Le prime osservazioni sull'influenza dei raggi X sulla materia vivente risalgono a qualche anno dopo la riscoperta delle leggi di Mendel, ossia verso il 1903. Già allora, utilizzando sorgenti di Raggi X, alcuni ricercatori avevano osservato che piccole dosi di tali radiazioni eccitavano i processi vitali, mentre dosi elevate immobilizzavano le attività e potevano anche distruggere i tessuti. Oscar Hertwig, in base a esperienze proprie e a esame critico di quelle di altri ricercatori, stabilì una regola sulla sensibilità dei tessuti alle radiazioni; la sensibilità era notevole per le cellule dei tessuti labili, cioè di quelli che si riproducevano continuamente, mentre diminuiva sensibilmente nei tessuti stabili e perenni, specialmente quando essi si sono differenziati morfologicamente e funzionalmente.
Dopo queste osservazioni furono iniziate, con una notevole intensità e un certo ordine, ricerche sugli effetti delle radiazioni ionizzanti sulle cellule germinali.
Regaud, trattando varie fasi spermatogoniali di Mammiferi con raggi X, poté stabilire che lo stadio di spermatogonio − che è una cellula staminale − è più sensibile delle fasi seguenti − in cui avviene la differenziazione cellulare −, e notò anche una distribuzione anormale del contenuto del nucleo nelle cellule formatesi dopo il trattamento.
A queste osservazioni seguirono quelle sulle conseguenze nello sviluppo di zigoti formatisi dall'unione di individui maschi irradiati, con femmine normali e viceversa. Hertwig, nelle sue ricerche sugli Anfibi, osservò che da genitori irradiati nascevano individui con un accrescimento anormale, e spesse volte con mostruosità, come atrofia dell'encefalo o addirittura mancanza del cuore e delle branchie. Da queste esperienze Hertwig trasse due conclusioni: la prima, che la parte più sensibile della cellula era il nucleo, l'altra che lo spermatozoo, dopo essere penetrato nell'uovo, non si univa al nucleo femminile, rimaneva isolato, assumendo la forma di un granulo fortemente e costantemente colorato; da queste uova, poi, si sviluppavano degli embrioni anormali che non riuscivano a proseguire il loro sviluppo.
Anche Cesare Artom, colpendo con i raggi X individui di Paludina (un mollusco), osservò disarmonie nelle divisioni delle cellule germinali che potevano alterare negli spermatidi l'assetto cromosomico.
Nel 1927 Muller, che ebbe per questo il premio Nobel, usando ceppi particolari di Drosophila, osservò che, trattando i maschi di queste specie con raggi X, si ottenevano mutazioni letali e semiletali, visibili con frequenze significativamente più elevate che nei controlli non trattati, e osservò anche che, se la dose di raggi veniva raddoppiata, in egual misura veniva raddoppiata la frequenza delle mutazioni.
Fu stabilito da Timofeeff-Ressovsky che la percentuale di mutazioni era direttamente proporzionale alla dose di radiazioni, la quale è a sua volta indipendente dal tempo; si ottengono cioè le stesse frequenze di mutazioni sia che la quantità di radiazioni voluta sia somministrata in un tempo solo, sia che la stessa venga frazionata in tempi diversi. Inoltre non esiste una dose minima al di sotto della quale non si verifichino mutazioni: qualunque dose produce un effetto, per piccolo che sia.

Effetti biologici.

La frequenza delle mutazioni varia con il tipo di raggi usati: essa risulta più elevata usando raggi duri a brevissima lunghezza d'onda (0,01 Å) che non quando si usano raggi molli (2 Å), i quali non riescono a penetrare profondamente nei tessuti degli animali superiori.
Sorse così una nuova scienza, la Radiobiologia, che studia sistematicamente gli effetti delle radiazioni sui tessuti, sulle cellule e anche sulle molecole che compongono i sistemi differenziati della cellula stessa. L'azione delle radiazioni ionizzanti si esercita per prima sulle molecole che compongono la cellula, ed è stata distinta in azione 'diretta' e 'indiretta'.
L'azione diretta è quella che promuove la ionizzazione e l'eccitazione di una molecola. L'azione indiretta consiste nella formazione di agenti altamente reattivi (perossidi) a partire dall'acqua, il principale componente del citoplasma; essi si diffondono nella cellula in vari luoghi dove aggrediscono sostanze chimiche diverse tra cui il DNA. Nel citoplasma vi sono enzimi respiratori (nei mitocondri e nell'apparato di Golgi) che hanno strutture e funzioni così specifiche e concatenate le une con le altre, che il disturbo di una di esse non può logicamente che riflettersi sulle altre. Tutti questi organuli, quindi, costituiscono una specie di bersaglio e una volta colpiti denunciano, attraverso alterazioni, quello che possiamo definire 'il colpo'.
Duryee, per dimostrare l'influenza indiretta delle radiazioni sul citoplasma, condusse un esperimento assai interessante: il nucleo delle uova di rana è molto resistente alle radiazioni ionizzanti, e qualche lesione si manifesta soltanto a 60 000 r, che è dose veramente eccezionale; ma se nelle uova normali, non irradiate, viene introdotta una piccola porzione di citoplasma irradiato, nel nucleo incominciano a comparire le stesse aberrazioni prodotte direttamente con i raggi X.
Lasciando da parte quanto oggi si conosce sugli effetti dei raggi X sugli organuli del citoplasma, per cui ci vorrebbe una trattazione particolare e piuttosto complessa, consideriamo ora l'effetto delle radiazioni sul patrimonio ereditario, sul quale si conoscono meglio gli effetti, in quanto essi si possono rilevare nelle generazioni successive degli organismi trattati.
Da questo punto di vista i raggi X sono altamente aspecifici, possono cioè provocare qualunque tipo di mutazione: mutazioni geniche quando le radiazioni agiscono sulla struttura del DNA, provocando un cambiamento o una perdita di basi, mutazioni cromosomiche quando determinano rotture e riarrangiamenti cromosomici.
La maggior delle mutazioni sono neutrali, ovvero non portano a modificazioni fenotipiche vistose, spesso anzi provocano alterazioni appena percettibili; invece, se le mutazioni hanno un effetto, raramente è adattativo cioè favorevole alla sopravvivenza (mutazioni adattative), ma più spesso è dannoso all'organismo (mutazioni letali), in quest'ultimo caso le mutazioni tendono ad essere eliminate dalla popolazione, in quanto hanno un valore adattativo inferiore rispetto al gene normale.
Le mutazioni letali dovute a geni recessivi lo sono solo allo stato omozigote, cioè quando sono trasmesse a un individuo "in doppia dose"; le dominanti lo sono anche in condizione eterozigote.
Vi è tutta una gamma di mutazioni che vanno da quelle che uccidono l'individuo in uno stadio più o meno precoce della vita embrionale, a quelle che si esprimono fra la nascita e la maturità sessuale. Vi sono infine mutazioni letali che si manifestano molto tardi, quando cioè l'individuo ha ormai avuto la possibilità di procreare e queste sono le più dannose per le specie poiché sarà loro possibile ricomparire nelle successive generazioni.
Vi sono anche fattori letali legati ai cromosomi sessuali, che alterano il rapporto fra i sessi. Se infatti una femmina porta in un cromosoma X un fattore letale recessivo, questo verrà trasmesso a metà dei maschi, nei quali si potrà manifestare: il rapporto fra i sessi sarà pertanto di 2:1.
Vanno poi annoverati fra i "letali" tutti quei fattori genetici che producono la sterilità in uno dei due genitori o in ambedue, non tanto perché l'azione letale si esplichi sull'individuo direttamente, ma in quanto essi impediscono la riproduzione, e quindi la perpetuazione della specie. Fattori di sterilità si osservano tanto nelle piante quanto negli animali; essi possono produrre malformazioni degli organi copulatori, ma più spesso intervengono nel produrre anomalie nella formazione dei gameti, provocando soprattutto una disordinata distribuzione dei cromosomi durante la meiosi.