Il comandante della trecentesima brigata di fanteria del regime ebraico di occupazione della Palestina ha chiesto ai dirigenti di Tel Aviv di ricorrere alla politica di "uccisioni mirate", sostenendo che l'assassinio del segretario generale di Hezbollah infliggerà un colpo fatale al movimento di resistenza libanese.
I sionisti pensavano di avere "decapitato Hezbollah" anche quando assassinarono il suo predecessore, Abbas Musawi. Quando a Musawi successe Nasrallah, che ha reso Hezbollah il partito armato più forte del mondo, superiore in forza militare a centinaia di eserciti 'regolari' del pianeta, recriminazioni e pentimenti si sono sprecati.
Il Colonnello Roy Levy, in un articolo pubblicato sulla rivista Maarakhot, affiliata all'esercito dei vigliacchi che bombardano Gaza e fanno il tiro a segno sulla sua popolazione inerme, ha scritto che devono essere eseguite "uccisioni mirate" e che Sayyed Hassan Nasrallah dovrebbe essere ucciso da squadre di commando sostenute dall'aviazione, riporta il sito web in lingua ebraica 'Walla'.
"La sua personalità e l'esperienza militare lo hanno trasformato in un centro di gravità. Tutta la sua organizzazione - dai comandanti più anziani ai soldati di basso rango - e quindi lo spirito combattivo del nemico sarà danneggiata una volta preso di mira ", ha scritto Levy.
Apparentemente i sionisti sono incapaci di imparare dalle lezioni del passato, infatti in ogni epoca ripetono gli errori e l'arroganza che li hanno resi invisi e odiati ovunque.
Egli quindi raccomanda operazioni militari israeliane nel profondo Libano, affermando che le offensive avrebbero molti vantaggi nonostante i rischi associati a loro.
Ricordiamo che pochi giorni fa i sionisti non sono riusciti a compiere correttamente un'operazione di infiltrazione ed assassinio a Gaza, nonostante il fatto che il livello di addestramento e preparazione delle milizie della Resistenza palestinese ivi presenti sia di numerosi ordini di grandezza inferiore a quello di Hezbollah.
Il comandante militare israeliano ha anche chiesto "un corretto posizionamento delle unità di combattimento da combattimento con lo scopo di soggiogare il nemico".
Il senso di quest'ultima affermazione è totalmente oscuro.
Il 28 novembre 2017, il portavoce principale dell'esercito israeliano ha detto che Nasrallah sarebbe un bersaglio per l'assassinio in ogni guerra tra Israele e Hezbollah.
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